Tag: walter samuel

  • Roma Inter 4-0, le pagelle. Bojan che gol, Pazzini fantasma

    Roma Inter 4-0, le pagelle. Bojan che gol, Pazzini fantasma

    Roma Inter gara a senso unico dell’Olimpico ha messo in luce alcune conferme e qualche sorpresa. Ovviamente nella Roma, dove spiccano su tutti Borini e Lamela. Nell’Inter invece solo bocciature, in alcuni casi parziali, in altre inappellabili. Su tutte quelle di Pazzini e Samuel, ma il resto della squadra non ha brillato particolarmente.

    Pagelle Roma
    Stekelenburg 6: Vive una giornata piuttosto tranquilla. Ordinaria amministrazione per lui.
    Taddei 6.5: Difende poco, ma non per mancanza di volontà, ma semplicemente perché l’Inter dalle sue parti non c’è. E allora da una mano anche avanti.
    Heinze 6: Come per il portiere, una gara in tutta tranquillità per lui che si limita a fare il proprio compito senza essere particolarmente sollecitato.
    Juan 7,5: Realizza un gol e fa anche un assist. Per un difensore è un qualcosa in più del normale.
    J. Angel 6: Se in difesa non è sempre impeccabile, in proiezione offensiva non sbaglia nulla.
    Gago 7: Corre tanto e recupera numerosi palloni. E’ il meno appariscente ma tra i più importanti.
    De Rossi 7: Come al solito sontuosa la sua prova. Prende per mano il centrocampo guidandolo nei movimenti.
    Pjanic 7: Aiuta parecchio, e bene, l’attacco. Una conferma, anzi, una garanzia.
    Totti 7: Si diverte ad illuminare il gioco dei compagni anche se personalmente non è mai pericoloso.
    Lamela 7,5: Fa ammattire un intero reparto arretrato, quello neroazzurro. Una giornata fenomenale per lui, gli manca solo il gol. Ma mai come in questo caso è un semplice dettaglio.
    Borini 8: Due bei gol, contro l’Inter. Non poteva aspettarsi di meglio questo giovane di grandi prospettive.
    Bojan 7: Entra a risultato acquisito ma realizza un gol veramente eccezionale.
    Luis Enrique 8: La partita perfetta. Non si rischia mai nulla e anzi, l’Inter non sa come contenere una spettacolare formazione giallorossa.

    Pagelle Inter
    Julio Cesar 5: Eccetto il primo gol, sugli altri probabilmente poteva risultare decisivo. Ma con una difesa così colabrodo, tutto diventa più difficile.
    Maicon 5,5: Prova a fare qualcosina di buono, ma è come se predicasse nel deserto
    Samuel 4,5: Inguardabile. Borini lo fa impazzire. Una partita da dimenticare in fretta.
    Lucio 5: Non è il Lucio che tutti ricordavamo. E se non gira nemmeno lui, per l’Inter sono dolori.
    Nagatomo 6: Prova a dare un po’ di spinta e quantomeno dimostra volontà.
    Obi 5,5: Cerca di fare qualcosina di buono ma non gli riesce nulla in concreto.
    Zanetti 5,5: Affonda anche lui nella barca nerazzurra. Fa il possibile, ma contenere Lamela è difficile.
    Palombo 5,5: Era alla prima apparizione e già di per se non era semplice inserirsi in certi meccanismi. Figuriamoci se si prendono quattro sberle.
    Cambiasso 5: Spento come molti altri compagni.
    Pazzini 4: Gioca un tempo, ma quasi quasi sembra che non ci sia.
    Milito 5: I quattro gol di mercoledì sono solo un ricordo. Gira sempre a largo, mai pericoloso dalle parti di Stekelenburg.
    Cordoba 5: Entra al posto di Samuel ma cambia veramente molto poco.
    Poli 5,5: Entra a gara compromessa e nonostante l’impegno non gli riesce quasi nulla di buono.
    Ranieri 4,5: Avrà anche problemi di formazione, ma togliere un attaccante, per quanto spento, per mettere un centrocampista, sotto di due gol, appare quantomeno una mossa suicida.

    Roma Inter 4-0 video highlights youtube
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  • Inter, favola del Principe Milito. Eclissi di Ranocchia

    Inter, favola del Principe Milito. Eclissi di Ranocchia

    Luci e ombre nella rimonta nerazzurra. Non per quanto riguarda gli ultimi favori arbitrali così tanto gettati in prima pagina dalla Lazio nel post partita, considerando come solo la domenica prima nel derby, l’Inter avevesse ricevuto lo stesso trattamento con un gol valido annullato per offside, senza sollevare nessun polverone mediatico. Le luci della ribalta splendono per una rinnovata solidità in fase difensiva, con soli 3 gol subiti in 8 partite, sui punti conquistati, 27 nelle ultime dieci partite, e sul giocatore più in forma del momento: il Principe Diego Milito tornato a splendere con l’inizio del nuovo anno, capace di segnare 5 reti in 4 partite andando a segno consecutivamente da quattro turni di campionato. Le ombre? Oltre ai possibili mugugni per la panchina difficile da digerire per un giocatore di spessore come Sneijder, c’è da considerare come la rinnovata solidità difensiva associata all’accoppiata Lucio-Samuel abbia praticamente tagliato fuori dalla cavalcata nerazzurra Andrea Ranocchia. Analizziamo entrambe le situazioni, evidenziando come per Milito sia utile fare il paragone con l’Araba Fenice in grado di risorgere dalle proprie ceneri, mentre per Ranocchia si può parlare di un’involuzione che potrebbe costargli il posto in Nazionale.

    Diego Milito | © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images
    MILITO- Archiviato l’hannus horribilis 2011 con la vittoria del tanto odiato premio del Bidone d’Oro, il Principe ha aperto il nuovo anno ritrovando la via del gol con la stessa facilità che aveva nell’anno del Triplete. Proprio nell’annata dei record riuscì a segnare addirittura 30 gol in 52 presenze, realizzando reti pesantissime in qualsiasi finale, mettendo due sigilli pesantissimi nella storica partita di Madrid contro il Bayern Monaco riportando dopo quasi cinquant’anni la Champions nella Milano nerazzurra. L’anno seguente a causa di una serie infinita di infortuni, il Principe si smarrì perdendo il fiuto del gol, realizzando solo 8 gol in 34 partite. Quest’anno la storia sembrava ripetersi, in maniera quasi tragicomica, considerando l’innumerevole quantità di gol impossibili sbagliati dall’attaccante argentino, con lo stesso Ranieri che più di una volta gli indicava la via del pellegrinaggio e della benedizione per scacciare la malasorte. Sembrava dovesse tornare in quel di Genoa, con il suo ex presidente Preziosi sempre pronto ad abbracciarlo a braccia aperte, ma Milito non si è mai arreso, con Ranieri pronto a concedergli la giusta dose di fiducia in attesa di uno sblocco mentale più che fisico. Le note positive sono arrivate di lì a poco, prima contro il Lecce, poi la doppietta a Parma, il gol nel derby e l’ultimo sigillo contro la Lazio sono più che un segnale di un ritorno eccellente. Moratti se lo coccola, e il Principe è pronto a festeggiare la quota dei 50 gol con la maglia nerazzurra (a distanza di altre tre realizzazioni), festeggiando con i suoi tifosi che l’hanno saputo aspettare come lui stesso ha sempre dichiarato.

    RANOCCHIA- Discorso opposto per Ranocchia, che dopo essere arrivato a gennaio dello scorso anno all’Inter e aver giocato spesso da titolare al fianco di Lucio a causa del brutto infortunio di Samuel, si trova oggi con la strada bloccata dalla ritrovata verve della coppia di centrali. Gasperini stravedeva per lui schierandolo largo sulla fascia, con pessimi risultati. Ranieri gli ha dato fiducia, e lui l’ha ripagata con il gol partita contro il Cesena nella sua ultima apparizione da titolare in campionato, ma poi sono seguite solo panchine ad eccezione della sfida di coppa contro il Genoa, dove tra l’altro ha giocato una partita da sette in pagella. I problemi sorgono in visto delle convocazioni per i prossimi europei, considerando come Prandelli abbia più volte ribadito di dare priorità a chi gioca con continuità nel proprio club, Ranocchia continuando con questo minutaggio potrebbe perdere il treno per Euro 2012. La palla passa in mano a Ranieri.

  • L’Inter supera il Lille 2-1, ottavi ad un passo

    L’Inter supera il Lille 2-1, ottavi ad un passo

    Servivano i 3 punti ma allo stesso tempo una prestazione convincente: il primo obiettivo è stato raggiunto, per il secondo invece c’è ancora tanto da lavorare. L’Inter versione europea riesce a concretizzare al meglio quanto prodotto in campo e con la vittoria stasera sul Lille (2-1)  firmata Samuel e Milito vede la qualificazione agli ottavi di Champions League, che con la sconfitta con il Trabzonspor all’esordio in casa sembrava subito compromessa, ormai ad un passo. Ai nerazzurri infatti basterà ottenere soltanto un pareggio nelle restanti due gare per assicurarsi il passaggio del turno.

    Inter | copy; GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images
    Senza Maicon, Julio Cesar e Nagatomo infortunati, Ranieri decide a sorpresa di lasciare in panchina Pazzini e di concedere una chance a Milito dopo l’opaca prestazione di Bergamo mentre il rientrante Samuel vince il ballottaggio con Ranocchia per la maglia da titolare al fianco di Lucio. Le scelte danno ragione al tecnico romano perchè l’Inter sfiora il gol del vantaggio dopo appena due minuti di gioco con Il Principe che vede però la sua conclusione colpire la traversa e trova al 17′ l’1-0 grazie allo stacco di testa imperioso del difensore argentino, tornato ad essere The Wall, ossia il Muro, in difesa, che trova l’angolino alto sugli sviluppi di un calcio d’angolo. E’ il Lille, obbligato a vincere per rimanere in corsa dopo il ko rimediato in casa, a condurre la partita ma i campioni di Francia, nonostante un buon possesso palla, trovano difficoltà nel verticalizzare mentre i nerazzurri si limitano a contenere gli avversari e a chiudere ogni varco in difesa per poi ripartire in contropiede sfruttando le geometrie di Sneijder e la velocità di Zarate. Castellazzi è inoperoso per tutto il primo tempo e l’osservato speciale Eden Hazard, il talento belga obiettivo di mercato dei nerazzurri, non riesce ad accendere e a trascinare i compagni. Nella seconda frazione di gioco il leitmotiv della gara non cambia, l’Inter a concedere l’iniziativa ai transalpini chiudendo bene gli spazi, tenendo sempre alta la concentrazione e pronta sempre a ripartire velocemente in contropiede. Inizia così la sfida personale di Milito con il gol: prima, su un calcio di punizione dalla trequarti, la difesa del Lille commette un errore marchiano sbagliando completamente il fuorigioco, Stankovic fa la sponda di testa per l’attaccante argentino che da dentro l’area piccola e a tu per tu con Landreau si divora una colossale occasione spedendo la sfera sul terzo anello, poi il numero 22 nerazzurro ci riprova da buona posizione ma la sua conclusione viene neutralizzata dall’estremo difensore francese. Alla terza occasione però Milito si sblocca: progressione di un devastante capitan Zanetti sulla destra che entra in area e serve una palla che Il Principe deve solo appoggiare in rete. Al 65′ è 2-0, la gara è pressocchè chiusa ma Ranieri non vuole cali di concentrazione e dà spazio ad Alvarez e Pazzini. Il Lille è poca roba, Hazard chiama all’intervento Castellazzi su calcio di punizione ma il gol che accorcia le distanze, che si rivelerà inutile, del definitivo 2-1 arriva solo grazie ad uno svarione difensivo di Lucio che permette a De Melo di battere il portiere nerazzurro. E’ anche l’ultimo sussulto di una partita che rincuora i giocatori nerazzurri in vista del prossimo impegno di campionato con il Genoa da vincere a tutti i costi per non perdere altro terreno in classifica e rischiare di non avere più la forza fisica e mentale di colmare un gap altrimenti troppo pesante.

  • Moratti: “Sfida affascinante perchè impossibile”

    Moratti: “Sfida affascinante perchè impossibile”

    La parola d’ordine in casa Inter è crederci! Dopo le parole dei giocatori, di Eto’o (con il racconto della rimonta impossibile subita ai danni del Getafe quando militava nel Barca) e del tecnico Leonardo, ha voluto aggiungere qualche parola di incoraggiamento anche il presidente nerazzurro Massimo Moratti, che intervistato dai giornalisti all’uscita degli uffici Saras, ha detto: “La questione è rimanere concentrati e tentare qualcosa che è impossibile di per sé, ma che proprio questa impossibilità la rende affascinante come sfida”.

    La notizia del giorno è la convocazione del difensore argentino Walter Samuel, unito al gruppo per la trasferta tedesca di Gelsenkirchen. “The Wall” , dopo 5 mesi di stop per la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro è tornato ad allenarsi con il gruppo. Un giocatore fondamentale, che nell’anno del triplete ha disputato la sua migliore stagione calcistica, formando una delle migliori difesi al mondo in coppia con Lucio. La sua assenza si è fatta sentire non poco quest’anno, lasciando la retroguardia nerazzurra ‘indifesa’ e più volte criticata per le troppe reti e occasioni concesse agli avversari.

    Moratti comunque si dice cauto sul rientro del centrale argentino, parlando di lui come un giocatore fondamentale per l’Inter: “Non credo che giochi. Ma è convocato, così comincerà a far parte del gruppo anche se non penso possa giocare. Samuel è una certezza, tutti ci siamo dimenticati che se quest’anno fosse stato in campo forse qualcosa di diverso l’avremmo avuto, la sua presenza è fondamentale”.

    Altro rientro importante è stato quello di Diego Milito, con il ritorno al gol nella prima apparizione europea proprio contro lo Schalke. Buona la prestazione contro i tedeschi, meno quella contro il Chievo, dove ha mostrato buoni movimenti e molta voglia di fare, ma poca concretezza sotto porta, ovvero la sua specialità nella stagione passata. È il pupillo del patron nerazzurro e si legge con evidenza nelle parole che Moratti usa per descrivere il momento che sta vivendo il Principe: “A me è sembrato di vederlo bene. Nelle due uscite che ha fatto, l’ho trovato sciolto, freschissimo, questa è una bellissima cosa e se ci desse una mano in questo momento qui sarebbe utilissimo, ma comunque vedo tutti molto carichi. Sappiamo che è qualcosa di molto difficile ma, ripeto, il fascino di questa partita è proprio l’impossibilità”.

    Qualche curiosità sull’ingaggio del terzino sinistro nipponico Yuto Nagatomo, apparso in evidente crescita partita dopo partita, soprattutto nell’ultima sfida contro il Chievo: “Era seguito da un po’ di tempo. È stata un’opportunità, abbiamo fatto uno scambio di prestiti che andava bene sia lui che a Santon. Poi, per noi, prendere Nagatomo significa provare a vedere un giocatore con delle caratteristiche particolari, che per il momento mi sembrano rendano molto bene”.

    Chiusura dell’intervista nel finale, con la risposta alla domanda se ci fossero più possibilità che l’Inter possa passare il turno in Champions League o che agganci i cugini rossoneri in classifica per il campionato?: “Viviamo giorno per giorno e vediamo che cosa ci succede”. Come avrebbe detto Rossella O‘Hara: Ci penserò domani, dopotutto domani è un altro giorno”.

    (Fonte Inter.it)

  • Oscar del Calcio 2010: trionfa l’Inter di Mou. Premi anche per Pastore e Cavani

    Oscar del Calcio 2010: trionfa l’Inter di Mou. Premi anche per Pastore e Cavani

    Come prevedibile gli Oscar del Calcio 2010 parlano nerazzurro. L’Inter fa incetta di premi accaparrandosi i riconoscimenti come miglior portiere a Julio Cesar, miglior difensore a Samuel arrivato a pari merito con Chiellini, Diego Milito miglior calciatore e miglior straniero, all’Inter va anche il premio per il gol più bello (quello segnato da Miacon alla Juve lo scorso aprile).

    Il premio miglior allenatore va al desaparesidos Josè Mourinho assente alla serata di gala per gli impegni del Real Madrid in Coppa del Re. Doppio premio per Antonio Di Natale eletto come miglior cannoniere e come giocatore più corretto. E’ Pastore il miglior giovane mentre Cavani vince il Premio speciale dei tifosi.

  • Ranocchia è dell’Inter. Al Genoa 12 milioni

    Ranocchia è dell’Inter. Al Genoa 12 milioni

    Andrea Ranocchia è il primo rinforzo della nuova Inter targata Leonardo. Dopo aver ufficializzato il tecnico brasiliano ex Milan che ha preso il posto in panchina di Rafa Benitez, la società nerazzurra mette a segno il primo colpo di mercato per sopperire all’assenza di Samuel e cercare la pronta risalita in classifica dopo aver conquistato pochi giorni fa il Mondiale per Club.

    Il difensore, che a giugno sarebbe comunque approdato a Milano per accordi presi ad inizio anno tra Preziosi e Moratti (era sbarcato in Liguria solo con la formula della comproprietà), ha salutato i suoi ormai ex compagni di squadra e lasciato il ritiro del Genoa per fare le valigie e trasferirsi a Milano dove è atteso ad Appiano Gentile per mercoledì come ha confermato anche pochi minuti fa il padre dello stesso calciatore in un’intervista rilasciata a Tuttomercatoweb.
    Al Genoa va un assegno di 12 milioni di euro senza contropartite tecniche al contrario di quanto si era ipotizzato all’inizio, che si vanno a sommare agli altri 6 versati dai nerazzurri a giugno scorso per la prima metà del cartellino per un totale di 18 milioni. Il contratto verrà formalizzato il 3 gennaio alla riapertura della finestra di mercato.
    Ranocchia, 22 anni, è uno dei difensori italiani di maggior talento che c’è attulamente in circolazione e avrà l’arduo compito di sostituire al centro della difesa un colosso come Walter Samuel che ha già finito la stagione per la rottura dei legamenti del ginocchio destro.

  • L’Inter ha scelto, Agger sostituirà Samuel

    L’Inter ha scelto, Agger sostituirà Samuel

    Benitez è stato chiaro “Samuel dovrà esser sostituito” . L’infortunio del difensore argentino apre una falla nella retroguardia dell’Inter che si ritrova a passare ad autentico bunker nella passata stagione a un lazzaretto in quella attuale con tanto di inaspettati cali di concentrazione che spesso son costati tanto in termini di punti e risultati.

    L’Inter ha bisogno di un centrale e Rafa Benitez ha scelto di pescare nel suo passato, si fanno infatti insistenti le voci su Daniel Agger, spilungone del Liverpool portato proprio alla ribalta dal tecnico spagnolo. Il danese sembra esser la prima scelta anche perchè sarà difficile convincere Preziosi a lasciar andare Ranocchia a stagione in corso viste le ambizioni d’Europa del Genoa targato Ballardini.

  • Ranocchia per Samuel, ma il mistero è Sneijder

    Ranocchia per Samuel, ma il mistero è Sneijder

    The Wall è costretto ad alzare bandiera bianca lasciando l’Inter orfana del suo miglior difensore per l’intera stagione costringendo la società a far ricorso al mercato di gennaio per la sostituzione. In organico, per sostituire Samuel ci sarebbero Cordoba, Chivu e Materazzi ormai più uomo spogliatoio che giocatore su cui contare nel lungo periodo.

    Se consideriamo che il rumeno viene sempre utilizzato da esterno sinistro mentre Cordoba è considerato più affidabile di Santon come alternativa a Maicon, è obbligatoria la ricerca di un nuovo centrale di affidamento. Il nome che è balzato subito alle cronache è quello di Andrea Ranocchia, già opzionato dai nerazzurri per la prossima estate e vero fiore all’occhiello per la Nazionale del futuro.

    Convincere Preziosi ad anticipare la cessione potrebbe costringere Moratti ad alzare il compenso e non è detto con un lieto fine viste le ambizioni europee del Grifone. Le possibili alternative potrebbero esser il Agger, Hangeland o Cahill i primi due cercati dal Milan in passato mentre il terzo nel mirino del Manchester United.

    Ma oltre il mercato il vero problema dell’Inter è la mancanza di condizione dei trascinatori della scorsa stagione. Il caso emblematico è Milito che non riesce a veder più lo specchio della porta ma inizia ad esser preoccupante anche l’apporto di Sneijder, l’olandese è sempre più vicino alle prestazioni madrilene di quelle all’Inter nella scorsa stagione.

    Il vice campione del mondo uscito a fine primo tempo per un misterioso svenimento pare mal digerire i nuovi dettami tattici di Benitez, conditi ad una condizione non ottimale e alla sensazione di perder il Pallone d’Oro a scapito di Xavi o Iniesta lo rende meno propenso al sacrificio.

  • L’Inter perde Samuel e le convinzioni

    L’Inter perde Samuel e le convinzioni

    Non è iniziato nel migliore dei modi il mese di novembre per l’Inter di Rafa Benitez, il tecnico spagnolo al suo primo anno sulla panchina nerazzurra non può certo dire di avere la fortuna dalla sua parte per via dei numerosissimi infortuni e per la condizione non ottimale di tantissimi giocatori che nella scorsa stagione furono trainanti.

    Nella scorsa stagione i nerazzurri, pur alternando buone partite a partite meno significative dal punto di vista del gioco quel che evidenziava la forza della squadra era l’esser spietata sotto porta e chiusa ermeticamente in difesa. Quest’anno, si ha la sensazione di molti giocatori poco propensi al sacrificio e sopratutto non disposti a modificare il credo tattico acquisito nella passata stagione.

    A condire il tutto e renderlo ancora più “scivoloso” si sono messi gli infortuni che contro il Brescia hanno privato l’Inter del centrocampo titolare e particolare ancora più importante hanno decretato l’ingresso negli indisponibili di Maicon, Samuel e Sneijder. A preoccupare più di tutti è l’argentino per una sospetta rottura dei legamenti che molto probabilmente priverà Benitez del difensore più forte a lungo.

  • Cambiasso e Milito a Pavia per le visite. Thiago Motta torna in gruppo

    Cambiasso e Milito a Pavia per le visite. Thiago Motta torna in gruppo

    Quest’oggi alle ore 11,15 Diego Milito ed Esteban Cambiasso si sono recati, in compagnia del dottor Combi (medico sociale nerazzurro), all’ospedale di Pavia per sottoporsi agli esami di rito per stabilire l’entità ed il recupero previsto per i rispettivi infortuni provocati durante l’amichevole durante l’amichevole Giappone-Argentina di venerdì scorso.

    Intanto in casa nerazzurra si registrano notizie positive per Thiago Motta che quest’oggi insieme a Walter Samuel è tornato ad allenarsi in gruppo. Lavoro specifico invece per Eto’o, mentre Pandev ha continuato a lavorare ancora a parte.