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  • Zeman si salva, per ora. Decisiva Roma-Cagliari

    Zeman si salva, per ora. Decisiva Roma-Cagliari

    Zdenek Zeman si salva, per ora. Il boemo avrebbe dovuto riportare la Roma fra le grandi del nostro calcio ma, per adesso, i risultati dei giallorossi sono stati molto deludenti. Prima i presunti litigi con più di un giocatore -ogni riferimento a Daniele De Rossi è puramente casuale- poi i mugugni dei tifosi. Sempre più impazientito nel perdere punti importanti, il pubblico dell’Olimpico vuole qualcosa di più del gioco improntato sul segnare più gol dell’avversario. A cosa serve fare tre gol se poi la difesa è letteralmente un colabrodo e si subiscono quattro reti? A niente.  Il tifo è comunque spaccato a metà: alcuni, la minoranza puntano il dito contro il boemo, altri ritengono i primi responsabili i giocatori stessi, rei di non impegnarsi a dovere. Dovrebbe aver iniziato a pensare qualcosa di molto simile anche la dirigenza della Roma. Questa mattina, Baldini e Sabatini hanno incontrato Zeman che, nel post partita di Bologna, si lamentava di una mancanza di regole scritte: il tecnico si riferiva a episodi come quello che ha visto coinvolto il portiere Stekelenburg, inammissibili eppure, evidentemente, possibili. Ricordiamo che il numero uno olandese si era sfogato in un’intervista non autorizzata sulla sua situazione di gregario al nuovo titolare Goicoechea. Tornando all’incontro fra Zeman e la società, cosa è emerso dal faccia a faccia durato più di un’ora?

    Zeman rimane in sella, ma può saltare già contro il Cagliari | ©Gabriele Maltinti/Getty Images
    Zeman rimane in sella, ma può saltare già contro il Cagliari | ©Gabriele Maltinti/Getty Images

    A RISCHIO – Non sono arrivate conferme riguardo la certezza della permenenza di Zeman sulla panchina della Roma. Questo vuol dire che il boemo potrebbe venire esonerato da un momento all’altro. I più maligni considerano la prossima partita contro il Cagliari, l’ultimo banco di prova per il boemo. Le alternative a Zeman al momento sono due: Alberto De Rossi o Malesani con Blanc che ha smentito l’interessamento dei giallorossi. Fondamentalmente ci sono dei pro e dei contro riguardo l’operato di Zeman in questa stagione. A tutto l’ambiente è piaciuta la nuova mentalità che l’allenatore ha trasmesso alla squadra: gioco offensivo indipendentemente dall’avversario. In più, l’idea di far esordire dei giovani a discapito di veterani, è un segno di buon auspicio: il semisconosciuto Florenzi è adesso uno dei punti fermi della Roma zemaniana. I contro sono però pronti a far crollare l’impero del boemo. La difesa è praticamente assente e certe situazioni sono imbarazzanti: basta vedere alcuni gol subiti nel corso della stagione. Alcuni giocatori si lamentano di essere poco impiegati. Se ad affermare questo è Daniele De Rossi, la cosa ha un certo effetto. Un campione così lasciato fuori? Un vero è proprio azzardo.

    FALLIMENTI – Una cosa bisogna comunque dirla: la Roma è riuscita nella titanica impresa di sbagliare due progetti consecutivi a distanza di un anno l’uno dall’altro.  L’anno scorso il prode Luis Enrique ha fatto un flop che più grosso era difficile farlo. L’intenzione di portare un gioco Barcelloneggiante a Roma è diventata da vanto a burla. Quest’anno con Zeman, discorso simile: Roma che parte con tutti i pronostici del caso ma che dopo appena un girone d’andata si ritrova nell’anonimato di metà classifica. Il fatto è che la Roma ha speso un bel po’ di soldini in due anni. L’anno scorso pochissime soddisfazioni e quest’anno al momento resta ancora aperta la possibilità di una finale di Tim Cup. Troppo poco per le aspettative che sono state create e per i soldi spesi. Ci si aspettava di più. Colpa dei giocatori poco inclini a seguire il maestro Zeman o colpa del boemo con metodi non adatti a una squadra non ancora pronta come la Roma? Altra ipotesi: e se fosse la società ad aver toppato di nuovo? Risposte che solo il tempo ci saprà dare.

  • Vasilis Torosidis alla Roma, forze fresche per Zeman

    Vasilis Torosidis alla Roma, forze fresche per Zeman

    Si chiama Vasilis Torosidis il nuovo acquisto della Roma. Nei giorni scorsi sembrava fatta per Bellomo ma all’ultimo c’è stata una brusca frenata sul giovane attaccante del Bari. La Roma non si è comunque data per vinta e ha continuato a lavorare nel mercato in entrata. Il nome nuovo è appunto quello di Torosidis, giocatore greco proveniente dall’Olympiacos. La dirigenza giallorossa, secondo quanto riportato da Corrieredellosport.it, avrebbe trovato l’accordo per prelevare il giocatore. Per gli amanti delle cifre,  circa 400/500 mila euro sono bastati per battere la concorrenza del Fulham. Dunque ecco Torosidis, giocatore ai più semisconosciuto, professione terzino ma all’occorrenza anche centrocampista. Scopriamo meglio il neo arrivato in casa giallorossa.

    Vasilis Torosidis è il nuovo acquisto della Roma | © ODD ANDERSEN/Staff / Getty Images
    Vasilis Torosidis è il nuovo acquisto della Roma | © ODD ANDERSEN/Staff / Getty Images

    VISITE SUPERATE – La Roma e l’Olympiacos avevano trovato un accordo di massima per il trasferimento di Torosidis ma il tutto dipendeva dal superamento delle visite mediche da parte del greco. Ieri mattina, il giocatore ha terminato le visite al  Policlinico Gemelli e nelle prossime ore si aspetta l’ufficialità dell’operazione. Torosidis ha già incontrato la dirigenza giallorossa e parlato con i suoi nuovi compagni a Trigoria facendo sapere che è molto onorato di essere arrivato alla Roma. Su di lui, come detto, c’erano anche gli inglesi del Fulham ma grazie a un’operazione lampo di Sabatini, il greco è stato convinto ad approdare all’ombra del Colosseo. Per quanto riguarda il costo dell’operazione, le prime indiscrezioni parlano di una cifra intorno ai 500 mila euro versata nelle casse del club ellenico: Torosidis invece percepirà un ingaggio pari a 2,5 milioni di euro a stagione. I più astuti si saranno chiesti perché far arrivare a Roma un altro terzino: non ce ne sono già a sufficienza? A tale quesito ha risposto direttamente il direttore generale Baldini che ha affermato la necessità del colpo per via dei numerosi problemi accorsi a Balzaretti da una parte e Piris dall’altra. Motivazione convincente però c’è da aggiungere che, tranne Balzaretti, gli altri terzini non hanno risposto alle aspettative: Piris ha avuto un inizio disastroso anche se adesso si sta riprendendo, Dodò idem, Taddei ha ormai una certa età. Insomma al di là degli infortuni, un terzino fresco era necessario in casa giallorossa.

    IDENTIKIT – Conosciamo meglio l’ex giocatore dell’Olympiacos. La nazionalità è greca, quindi il neo acquisto non sarà l’unico ellenico a Trigoria in quanto la Roma ha già Tachtsidis: tutto a favore dell’ambientazione in Italia. Vasilis Torosidis non è certo un giocatore alle prime armi. Basta guardare la sua carta d’identità che recita ben 132 presenze e 12 reti con il suo vecchio club del quale era anche capitano. La scadenza del contratto a fine stagione ha fatto accelerare le operazioni e, grazie anche alla volontà di Torosidis di voler provare un’esperienza estera, la Roma è riuscita a portare a casa il giocatore. Classe 1985, la sua specialità è quella di fare il terzino sia a destra che a sinistra: all’occorrenza può anche avanzare a centrocampo per la gioia di Zdenek Zeman. Con la nazionale della Grecia, Torosidis ha disputato più di 50 partite segnando 7 reti: uno score niente male per un giocatore di fascia. Comunque sia i tifosi della Roma devono stare tranquilli. Dalla penisola ellenica ha parlato anche Leandro Greco, ex giocatore della Roma in forza proprio all’Olympiacos. Il centrocampista italiano ha avuto modo di giocare con Torosidis e di conoscerlo e assicura che il giocatore è un ottimo acquisto per i giallorossi vista l’esperienza internazionale e la tanta corsa utile al modulo zemaniano.

  • Sabatini vola alto “Roma da Champions”

    Sabatini vola alto “Roma da Champions”

    Durante un’intervista rilasciata ai microfoni di Roma Channel, il direttore sportivo giallorosso Walter Sabatini chiarisce l’obiettivo del club capitolino. Il ds vuole una Roma da Champions, una squadra capace di lottare per le prime tre posizioni già da quest’anno, consapevole di aver allestito nelle ultime due estati una rosa di talento, ora in mano ad un allenatore come Zdenek Zeman. Il tecnico boemo viene considerato come l’artefice della rincorsa giallorossa al terzo posto, ultima piazza utile per conquistare a fine stagione l’Europa che conta. L’analisi di Sabatini è articolata in più punti, nei quali il ds della Roma sottolinea come i calciatori debbano avere la voglia di affermarsi, di diventare qualcuno, perché soltanto chi ha la mentalità da campione un giorno lo diventa.

    POST DERBY– Sabatini elogia prima di tutto la reazione che i ragazzi hanno avuto dopo il derby. In seguito a quella sconfitta la Roma di Zeman ha infatti collezionato tre vittorie consecutive (Torino, Pescara, Siena), rilanciandosi alla grande in campionato e avvicinando il terzo posto a sole cinque lunghezze.

    Pescara v AS Roma - Serie A
    Roma da Champions? Walter Sabatini ci crede | ©Paolo Bruno/Getty Images

    LA FORZA DEL LAVORO – Il direttore sportivo ha poi spiegato come l’elemento essenziale per una Roma da Champions dovrà essere il lavoro durante la settimana, quell’allenamento che porta poi la squadra ad essere sicura dei propri mezzi e a non mollare neanche in una situazione di svantaggio, come quella di domenica scorsa a Siena.

    IL GRUPPO – Così come è fondamentale il lavoro in settimana, altrettanto lo è l’unità del gruppo. Soltanto infatti un gruppo unito, che attacca e si difende insieme può raggiungere traguardi prestigiosi, in questo caso la qualificazione alla prossima Champions League.

    ALZARE L’ASTICELLA – Sabatini infine non nasconde il desiderio di qualcosa di più di un semplice piazzamento in Europa, a testimonianza della forte ambizione che pervade l’ambiente giallorosso. Sebbene non nomini mai la parola scudetto, il direttore sportivo della Roma dicendo “dobbiamo ottenere un piazzamento decoroso, almeno la Champions League” spazza via qualsiasi dubbio circa le reali ambizioni del club capitolino.

  • Franco Baldini domani addio alla Roma?

    Franco Baldini domani addio alla Roma?

    Non è un bel momento per la Roma e i suoi tifosi. L’ultima debacle giallorossa andata in scena sabato scorso allo Juventus Stadium sta minando tutti i buoni propositi del progetto tecnico romanista. I risultati stentano ad arrivare (una sola vittoria su 5 partite giocate sul campo) e come d’incanto l’ondata di entusiasmo generata dal ritorno in panchina di Zeman sta svanendo inesorabilmente. Com’è ovvio che sia le colpe non sono tutte del tecnico boemo ed è proprio per questo che l’attuale crisi della Roma mette in discussione tutti a partire dall’allenatore, passando per i calciatori fino ad arrivare ai dirigenti. I primi a salutare potrebbero essere proprio quest’ultimi, in particolare Franco Baldini, direttore generale e Claudio Fenucci, amministratore delegato. L’attuale direttore generale romanista potrebbe ben presto dire addio alla causa giallorossa, sposata poco meno di dodici mesi fa con le più rosee aspettative. Alla base di questo possibile addio ci sarebbero delle frizioni tra lo stesso Baldini e Mark Pannes, braccio destro del presidente James Pallotta che è atteso domani in Italia insieme ai suoi Boston Celtics in vista dell’amichevole che il team americano disputerà contro l’Olimpia Milano il 7 ottobre al Forum di Assago. I più attenti noteranno come alcuni uomini scelti proprio da Baldini abbiano fatto già le valigie nei mesi addietro vedi il tecnico spagnolo Luis Enrique, il preparatore dei portieri Franco Tancredi (approdato di recente in Russia alla corte di Capello) e il responsabile della comunicazione Daniele Lo Monaco.

    Franco Baldini © Claudio Villa/Getty Images

    Insomma non si può dire che la missione di Baldini a Roma si stia rivelando vincente anzi potrebbe ben presto terminare proprio a causa del depotenziamento ricevuto. Non a caso domani alle 14:30 in quel di Trigoria è prevista una conferenza stampa, dove il direttore generale Baldini parlerà dinanzi ai microfoni dei giornalisti circa il difficile momento della squadra della capitale. Non è da escludere che si parli anche del futuro stesso di Baldini, futuro che molti vedono a Londra, dove il Tottenham di Villas Boas lo accoglierebbe a braccia aperte. In secondo piano ma sempre di rilievo è la situazione dell’amministratore delegato Claudio Fenucci, per il quale si parla di un possibile approdo al Milan, altro club italiano dove incombono importanti scelte societarie.

    Detto dei possibili addii di Baldini e Fenucci, non ci resta che parlare dell’ultimo componente della triade di comando giallorossa ovvero il direttore sportivo Walter Sabatini. Non c’è dubbio che l’ex ds del Palermo in questo periodo fumi più del solito dato che le sue manovre di mercato non stanno dando i risultati desiderati. A conferma di tutto ciò vi sono le ultime dichiarazioni di Sabatini, che nel post partita di Torino ha chiaramente detto che in sede di mercato alcuni giocatori sono stati sopravvalutati. Parole che suonano come un’ammissione di colpa e non possono lasciar tranquillo il ds giallorosso che ha tra l’altro il contratto in scadenza il prossimo giugno. Il progetto Roma che poneva le basi proprio sull’operato del trio Baldini-Fenucci-Sabatini scricchiola sempre più, non un segnale incoraggiante per la squadra chiamata nell’immediato al riscatto in campo.

  • Analisi crisi Roma, quali le colpe di Zeman?

    Analisi crisi Roma, quali le colpe di Zeman?

    La sconfitta per 4-1 allo Juventus Stadium ha stroncato definitivamente, almeno in questo avvio di campionato, le velleità della Roma di Zeman. La “caccia” ai responsabili, o peggio ancora ai colpevoli del tracollo è ufficialmente aperta: sul banco degli imputati figurano il tecnico boemo, la società e i giocatori , ma in che misura si ripartiscono gli oneri e le responsabilità?

    Forse è importante premettere che incensare i successi e criticare aspramente alle prime difficoltà sono entrambi peccati di presunzione in cui spesso  incorre facilmente lo sportivo così come il tifoso; detto ciò, nello specifico caso dei giallorossi lo scintillante successo riportato qualche settimana fa a S.Siro con l’Inter è stato l’unico acuto di una squadra che  ha obbiettivamente stentato nelle altre sfide di campionato, mostrando probabilmente in queste partite il vero volto di una realtà ancora in costruzione e tutta da verificare sul piano della continuità e dell’affidabilità…un po’ come dire che una rondine non fa primavera!

    La crisi Roma nei volti di Totti e De Rossi | © GABRIEL BOUYS/AFP/GettyImages
    Smontati quindi i facili entusiasmi in cui spesso eccede il tifo giallorosso, non si può non notare come la nuova Roma zemaniana di inizio stagione non abbia sorpreso certo per la natura delle pecche evidenziate in campo, vale a dire amnesie difensive e scarsa solidità di squadra, nel più classico stile caro al boemo, che rimanendo ancorato alla sua visione del calcio in chiave spettacolare e poco concreta dimostra di non essersi adeguato al calcio moderno e nel complesso al calcio “efficace”, quello che non necessariamente incanta ma che porta a casa i risultati . Discutibile continua ad essere il ricorso ai giovani, maggiormente plasmabili da un tecnico come il boemo, perché mai come in serie A conta l’esperienza e l’affidabilità degli uomini che scendono in campo. Detto quanto concerne il campo e il calcio giocato, Zeman continua imperterrito nelle sue crociate contro il sistema, la Juventus, il doping e chissà cosa, e per quanto possa fare notizia, alla lunga può irritare e togliere importanza alla partita giocata, come se le sue battaglie, giuste o sbagliate che siano, contino più dei verdetti del rettangolo di gioco e dei risultati.

    Relativamente alla rosa giallorossa, come detto prima il mix tra gioventù ed esperienza non è ancora equilibrato e in campo si sente: gli alti e i bassi di gioco espresso e di concentrazione esibita in campo dalla Roma sono il frutto dell’ inesperienza di tanti dei suoi interpreti, e ad oggi le cose buone mostrate dalla Roma sono inferiori alle lacune esibite, e non solo nella serataccia di Torino. Quanto alla dirigenza, e forse anche alla proprietà, avere costruito una squadra giovane già a partire dallo scorso anno, muovendosi così in un’ottica di lungo periodo, è sicuramente uno nota di merito, ma illudersi e illudere la piazza addirittura con pretese e mezzi proclami di tricolore è chiedere obiettivamente troppo. Analogamente parlare di acquisti forse non totalmente all’altezza dopo la sconfitta di Torino è come sconfessare malamente il progetto Zeman,  che avrà pur dato un’ impronta importante alla campagna acquisti,  ma che non difetta certo per coerenza e intransigenza: affidargli una panchina equivale a sapere a cosa si andrà incontro, nel bene e nel male, e forse tra i vantaggi di avere Zeman in panca c’è quello di avere un “parafulmine” che in caso di “temporale” regge bene gli urti, tutelando la squadra e mettendola al riparo dall’occhio del ciclone, permettendole di crescere con relativa tranquillità.

    Non è un caso che sabato si sia presentato in conferenza stampa proprio De Rossi, non più un giovane di belle speranze, a smorzare ufficialmente a nome della squadra  e forse di tutto l’ambiente gli entusiasmi e a predicare umiltà e impegno per il futuro. Riepilogando quindi, uno sbilanciamento delle responsabilità nel contesto giallorosso spetta forse alla società, nella persona dei dirigenti piuttosto che della proprietà stessa, perché affidare una panchina al dogmatico Zeman e costruire una rosa secondo le sue aspettative, a meno che il boemo abbia cambiato visione del calcio (non ci risulta francamente!) tutto può regalare tranne che sorprese, nel bene e nel male; le “oscillazioni” d’umore della piazza giallorossa, quantomai instabile e poco rasserenante, sono poi un dato ormai di fatto che probabilmente nel complesso penalizzano più che sostenere la squadra e i risultati: infatti l’ultimo scudetto capitolino, competizione dove la continuità e la stabilità di squadra sono tutto,  è giunto sotto la guida di Fabio Capello, il meno “romano “ di tutti gli allenatori. Non sarà stato un caso….

  • Il Manchester City insiste per Daniele De Rossi

    Il Manchester City insiste per Daniele De Rossi

    Il Manchester City continua il proprio mercato estivo e, dopo giorni di lunghe telefonate e contatti, cerca di mettere le mani su Daniele De Rossi, centrocampista che fino ad oggi ha sempre indossato la maglia della Roma. Proprio in queste ore Sergio Berti, l’agente del tanto amato giallorosso, sembra infatti essere volato oltre manica per parlare di un possibile contratto con il City. A volere tra le proprie fila “Capitan Futuro” è infatti Roberto Mancini, il quale ha sempre dichiarato di stimare e rispettare De Rossi sia come persona che come giocatore.

    A farla da padrona è sicuramente l’offerta che il club inglese ha messo sul piatto della Roma: si parla infatti di ben 35 milioni di euro per l’acquisto del giocatore, soldi che ora come ora permetterebbero alla società di Trigoria di chiudere il mercato mettendo a segno qualche bel colpo. L’altra faccia della medaglia è però quella che la squadra andrebbe a perdere uno dei calciatori più amati dai tifosi, un romano DOC che sarebbe difficilmente rimpiazzabile.

    Daniele De Rossi © Mario Carlini / Iguana Press/Getty Images

    Nonostante questo a spingere sulla trattativa è anche lo stesso Daniele De Rossi: arrivato all’età di 30 anni il centrocampista azzurro vorrebbe poter disputare un campionato di livello superiore, cercando di mettersi alla prova con nuove esperienze e soprattutto lasciando l’Italia. Per lui inoltre il City sembra aver riservato uno stipendio molto alto, il quale riesce a superare di gran lunga quello che ad oggi la Roma offrirebbe al giallorosso.

    “Se il City dovesse presentarci un’offerta mostruosa sarei sciocco a dirvi che non l’ascolteremmo – dichiara il ds giallorosso Sabatini – ma vi diciamo fin da subito che non siamo alla ricerca di clienti per Daniele perché è una colonna portante della nostra squadra e sappiamo che sarebbe difficile rimpiazzarlo soprattutto per l’ottima persona che è”.

    Sicuramente se anche De Rossi dovesse decidere di lasciare il campionato di Serie A il livello si abbasserebbe ulteriormente: per questo motivo Walter Sabatini ha voluto lanciare una frecciatina al proprio club, cercando inoltre di tenere calmi i tifosi dichiarando quanto sopra.

  • Per Destro alla Roma manca solo l’ufficialità

    Per Destro alla Roma manca solo l’ufficialità

    In ginocchio da Zeman. Mattia Destro ha sciolto le ultime riserve riguardo il suo futuro e nelle prossime 5 stagioni vestirà la maglia della Roma. Decisivo l’incontro di oggi tra il ds Walter Sabatini e l’entourage del calciatore italiano, che andrà a guadagnare nella squadra della capitale circa 1,5 milioni di euro netti annui. L’accordo tra il giocatore e la società capitolina era quello che mancava affinché l’operazione andasse in porto, visto che la Roma aveva già sbaragliato la concorrenza di Juve e Inter, soddisfacendo le richieste delle due società che detenevano il cartellino, ovvero Genoa e Siena.

    Il Genoa procederà ad acquistare l’altra metà di Destro dal Siena, con la società senese che riceverà 7 milioni di euro più la metà del portiere Lamanna, che giocherà comunque a Bari. Il passaggio di Destro alla Roma avverrà con la formula del prestito oneroso (5 milioni) con obbligo di riscatto fissato a 7 milioni più le metà dei giovani Valerio Verre e Gianmario Piscitella. Nelle prossime ore l’ormai ex attaccante del Siena lascerà il ritiro della squadra toscana per effettuare nella giornata di domani le visite mediche di rito.

    Mattia Destro © Gabriele Maltinti/Getty Images

    Si conclude quindi a favore della Roma l’intrigo Destro, che ha animato nelle ultime settimane i discorsi riguardanti il calciomercato. Sarà contento Zdenek Zeman, neo allenatore della Roma, che aveva chiesto espressamente il bomber di Ascoli Piceno. Saranno un pò meno contente le società che l’hanno rincorso (Inter e Juve su tutte), però mai in maniera decisa. Di ciò va dato merito alla società giallorossa, che ha voluto fortemente Mattia Destro. La cessione di Fabio Borini al Liverpool era stato un segnale lampante in quest’ottica e alla fine l’obiettivo richiesto da Zeman arriverà nella capitale nonostante i tanti ostacoli sopraggiunti in una trattativa molto complicata dove bisognava convincere più parti in causa. La telenovela Destro è finita. Finalmente diranno in molti compreso chi vi scrive. Avanti il prossimo.

  • Roma, Zeman e gli americani

    Roma, Zeman e gli americani

    Il calcio non è più uno sport per bandiere e tifosi. Questa frase seppur breve e per molti versi opinabile racchiude ciò che sta avvenendo nel mondo pallonaro spiegando in qualche modo la fuga di fuoriclasse dai campionati che contavano un tempo verso nuovi lidi misteriosi, privi di contenuti tecnici ma con capitali freschi e corposi da investire. Un ventennio fa, Berlusconi trasformò il calcio regalando ad Arrigo Sacchi l’ormai famosa panchina lunga spiazzando tutti per la qualità dell’intero organico e per la possibilità di aver giocatori interscambiabili con estrema facilità. Il concetto di calcio berlusconiano, acquistare i migliori per render le rivali meno competitive, è stato estremizzato nell’ultimo decennio con l’arrivo nel calcio prima dei russi e poi dei viziosi sceicchi che a suon di offerte faraoniche e di contratti astronomici hanno definitivamente cambiato gli assi importanti del calciomercato europeo.

    Zeman osserva la sua Roma nel ritiro di Riscone
    Russi, sceicchi ma gli americani? In Italia per ovvi motivi non si riesce più a tenere il passo delle big d’Europa. Inter e Milan son costrette a vendere per ripianare i propri bilanci, la Juventus acquista ma il top player tarda ad arrivare ma da chi ci aspettavamo qualcosa in più è sicuramente la Roma americana. Chi sperava ad acquisti folli è rimasto deluso già nella scorsa stagione, chi credeva ad un progetto giovane e di largo respiro si è dovuto ricredere nella stagione attuale. Che cos’è questa Roma? Quando arriveranno i colpi di Sabatini e la programmazione di Baldini? La scelta di Luis Enrique nella scorsa stagione è stata cervellotica quanto il suo addio e quelle di Zeman per la prossima stagione sembra esser quella disperata di chi è alla ricerca di un parafulmine per coprire delle scelte disastrose.

    Perché far partire Fabio Borini? Se il progetto è giovane e punta a consolidare il gruppo in ottica futura l’addio di Fabio Borini è davvero inspiegabile. L’ala, convocata da Prandelli per l’Europeo, è sicuramente uno dei giovani più interessanti del nostro campionato e apparentemente perfetto per il gioco di Zeman cederlo per soli 13 milioni vuol dire non avere un disegno tattico e sopratutto non aver progettato il futuro.

    Il calciomercato Roma Perso Fabio Borini è giunto oggi in ritiro Michael Bradley, mediano statunitense prelevato dal Chievo per 3.75 milioni di euro più la metà di Stoian andando ad aumentare la fisicità del centrocampo a disposizione di Zeman mentre per l’attacco è sempre Mattia Destro il nome caldo.

  • Roma, da Borini i soldi per arrivare a Destro

    Roma, da Borini i soldi per arrivare a Destro

    Borini al Liverpool, si può fare. Il 21enne attaccante italiano è il primo obiettivo della società di Anfield Road. Il neo tecnico dei Reds Brendan Rodgers è un grande estimatore di Fabio Borini, visto che il tecnico nordirlandese ha già allenato il nazionale italiano per 3 mesi (marzo-maggio 2011) quando entrambi erano allo Swansea. Terminato il prestito allo Swansea (in prestito dal Chelsea) Borini fu poi acquistato dal Parma, che lo girò subito alla Roma in compartecipazione. Nell’ultima stagione l’attaccante nato a Bentivoglio è passato alla ribalta grazie ai 9 gol in 24 partite siglati in serie A con la maglia giallorossa. La società capitolina consapevole del valore dell’italiano si è premurata nel comprare l’intero cartellino di Borini risolvendo in proprio favore la comproprietà esistente con il Parma, in particolare battendo alle buste i ducali con un’offerta alle buste di 5,3 milioni di euro, superiore ai 4,2 milioni offerti dalla società di Tommaso Ghirardi.

    Ma per rivedere Fabio Borini con la maglia giallorossa potrebbe non bastare il fatto che la Roma abbia acquistato l’intero cartellino, visto che il Liverpool fa sul serio, spinto soprattutto dalla volontà dell’erede di Dalglish. Secondo le indiscrezioni che arrivano da oltremanica la società inglese è pronta ad offrire ben 12 milioni alla Roma per portare il nazionale italiano a Liverpool. La Roma non chiude le porte ad un’eventuale cessione di Borini ma chiede qualche milione in più, 15 per la precisione. I Reds potrebbero accontentare alla fine i giallorossi mettendo sul piatto dei capitolini la cifra richiesta dal ds Walter Sabatini.

    Fabio Borini © Paolo Bruno/Getty Images

    I 15 milioni derivanti dalla cessione di Fabio Borini al Liverpool, verrebbero poi dirottati a Genoa e Siena per avere Mattia Destro, altro gioiello del mercato italiano molto gradito al neo tecnico giallorosso Zdenek Zeman. Le intenzioni della Roma sembrano molto chiare e la staffetta Borini-Destro appare un affare molto concretizzabile anche se non dimentichiamo che sul bomber di Ascoli Piceno sono sempre vigili sia Juve che Inter, con i nerazzurri favoriti in caso di cessione di Pazzini e il contemporaneo acquisto dell’intero cartellino da parte del Genoa, società che gode di rapporti floridi con Massimo Moratti.

    Qualcosa si muove nel calciomercato della Roma ma non come vorrebbe il suo capitano Francesco Totti. Il numero 10 giallorosso ha parlato ieri dal ritiro di Riscone di Brunico e non solo ha ammesso che la propria squadra è un gradino al di sotto di Juventus, Milan e Inter ma anche dichiarato la speranza che la società acquisti qualche campione in grado di assicurare il salto di qualità alla squadra della capitale. Le dichiarazioni di Totti sono più che comprensibili soprattutto perchè pronunciate da colui che più di tutti vuole il bene della Roma e più di tutti vuole tornare a lottare per i vertici ma sembrano in contrasto con la politica attuata dalla dirigenza romanista. I primi colpi della Roma infatti sono costituiti da giocatori giovani e di prospettiva non di certo da calciatori affermati a livello mondiale. Ciò non toglie che i vari Bradley, Castan, Dodò e Tachtsidis potranno poi rivelarsi acquisti di grande qualità in relazione anche al fatto che i giocatori sopra citati staranno alle direttive di un allenatore che con i giovani ci sa fare eccome.

  • Presentata nuova maglia Roma per la stagione 2012/2013

    Presentata nuova maglia Roma per la stagione 2012/2013

    Si è svolta oggi la presentazione della maglia per la stagione del 2012/2013 della Roma. Dopo l’arrivo di Zeman la squadra romana ha infatti ufficializzato anche che la nuova divisa sarà una specie di ritorno al passato. Il colletto con il bordo arancio riporta tutti con la mente agli anni ’80 e il rosso porpora della divisa è quel rosso indossato dai grandi Falcao, Pruzzo e Di Bartolomei, vincitori dello scudetto nel 1983. Stesso colore anche per i calzettoni che saranno accompagnati con una riga arancione che ricorda il colletto.

    Un ritorno al passato fatto soprattutto per accontentare i tifosi: sicuramente però ora non basteranno solamente le divise ai romani ma dovrà avvenire la svolta che tutti si aspettano dall’arrivo di Zeman e dai suoi giocatori e da quelli che ancora devono arrivare ma che arriveranno.

    La presentazione della nuova divisa marchiata Kappa è avvenuta all’Ara Pacis dove erano presenti l’attore e soprattutto tifoso giallorosso Massimo Ghini, l’Amministratore Delegato Claudio Fenucci e il direttore sportivo Walter Sabatini. Non a caso anche il giorno scelto per la presentazione: oggi infatti l’AS Roma compie 85 anni dal giorno della fondazione, gran traguardo per la società giallorossa.

    In questo giorno importante sono accorsi all’evento anche gli ex giocatori dell’AS Roma che negli anni passati hanno saputo onorare la divisa conquistando risultati importanti: Marco Del Vecchio, Sebino Nela, Bruno Conti, Vincent Candela e Luciano Tessari i presenti alla presentazione della divisa. Gabriele Ostini, global brand manager di Kappa, ricordando la duratura collaborazione con l’AS Roma che continua dal 2000, ha inoltre spiegato che mentre la prima maglia è unica ed è stata presentata in questo giorno importante, la seconda sarà presentata nella tournée in America e la terza sarà indossata nel ritiro di Brunico.

    Dalle ore 19.27 di questa sera e fino a mezzanotte, sarà possibile acquistare le nuove maglie negli As Roma Store ricevendo un omaggio celebrativo della ricorrenza.

    Di seguito la gallery dell’evento.

    Credit foto: Getty Images