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  • Napoli-Chievo, Cavani assente Mazzarri lancia Insigne

    Napoli-Chievo, Cavani assente Mazzarri lancia Insigne

    Battere il Chievo per riprendere subito la corsa sulla Juve in campionato. Il Napoli, dopo le sconfitte esterne contro i bianconeri e il Dnirpo, ospita al San Paolo il rigenerato Chievo di Corini, nel posticipo della nona giornata. Partita a cui i partenopei si presentano senza Edinson Cavani, ancora alle prese con dei fastidi ai flessori della coscia sinistra. Insomma, turno di riposo per l’uruguaiano, e largo ad Insigne. Di fronte gli azzurri si troveranno un avversario “che pensa da grande”, in crescita dopo il cambio in panchina. L’arrivo di Corini finora ha portato un cambio di mentalità decisivo, con la squadra maggiormente propositiva e votata al gioco d’attacco.

    Qui NapoliWalter Mazzarri non ha dubbi: spazio ai titolari e concentrazione massima. Le batoste europee impongono una seria riflessione in casa napoletana, alla luce soprattutto del divario esistente tra le prestazioni dei titolari e quelle delle seconde linee. La tattica, stando alle ultime indicazioni date dalla rifinitura, parlano di un classico 3-5-2 con Hamsik pronto a supportare l’azione delle punte e ad assistere Inler nell’impostazione della manovra. L’allenatore azzurro, quindi, riproporrà grosso modo la formazione titolare vista a Torino contro la Juventus, ma con qualche modifica obbligata. Davanti a De Sanctis linea difensiva con Campagnaro, Cannavaro e Gamberini. A centrocampo Maggio e Zuniga sugli esterni con Behrami, Inler ed Hamsik al centro. In attacco Pandev e Insigne. Fuori dunque Cavani, fermo ai box per un leggero risentimento muscolare. Nel suo recupero si era sperato fino all’ultimo. Ma meglio non rischiare.

    Lorenzo Insigne
    Lorenzo Insigne titolare in Napoli-Chievo © Valerio Pennicino/Getty Images

    Qui ChievoEugenio Corini non snatura la sua creatura, e conferma l’intenzione di giocare per vincere. Gioco d’attacco, quindi, e velocità in fasi di transizione positiva. Con qualche accorgimento in fase di non possesso: esterni bloccati, per limitare le incursioni di Maggio e Zuniga. Dall’infermeria le notizie certo non aiutano. Mentre è certo il recuperato Marco Rigoni, che comunque partirà dalla panchina, sono confermate, invece, le indisponibilità di Squizzi, Paloschi e Sardo. Nel 4-3-3 offensivo dei gialloblù linea difensiva con Dainelli ed Andreolli al centro, Frey a destra e Dramè a sinistra. A centrocampo Guana, Rigoni ed Hetemaj. In attacco Luciano e Thereau in supporto a Pellissier.

    PROBABILI FORMAZIONI NAPOLI-CHIEVO

    NAPOLI (3-5-1-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Gamberini; Maggio, Behrami, Inler, Hamsik, Zuniga; Pandev; Insigne. A disposizione: Rosati, Grava, Fernandez, Aronica, Britos, Mesto, Dzemaili, Donadel, El Kaddouri, Dossena, Vargas. All: Mazzarri.

    CHIEVO (4-3-3): Sorrentino; Frey, Dainelli, Andreolli, Dramé; Guana, L. Rigoni, Hetemaj; Luciano, Thereau, Pellissier. A disposizione: Puggioni, Viotti, Jokic, Farkas, Papp, Vacek, Cruzado, M. Rigoni, Moscardelli, Samassa, Stoian, Di Michele. All: Corini.

    ARBITRO: Domenico Celi di Bari (Marrazzo-Giachero/De Pinto; add1: Damato; add2: Di Paolo)

  • Il Napoli affonda col Dnipro ma resta in corsa per la qualificazione

    Il Napoli affonda col Dnipro ma resta in corsa per la qualificazione

    Dnipro-Napoli 3-1, gli azzurri non si rialzano anzi, cadono nuovamente e rovinosamente in quel di Dnepropetrovsk sotto i colpi del Dnipro firmati Fedetskyi, Matheus e Giuliano. Al Napoli, pieno zeppo di seconde linee, non basta la classe e il gol di Cavani (subentrato nel secondo tempo) per uscire indenne dalla Dnipro Arena. Fortunatamente per gli uomini di Mazzarri, il Psv ha pareggiato il suo match casalingo con l’Aik Solna tenendo quindi in piena corsa il Napoli per la qualificazione. Dopo 3 partite, il girone F vede al comando il Dnipro a punteggio pieno, il Psv vola al secondo posto con 4 punti, un punto in più del Napoli fermo ai 3 punti conquistati nella prima giornata.

    LA PARTITA – Inizio da incubo per il Napoli. Dopo appena un minuto i padroni di casa passano in vantaggio grazie al gol di Fedetskiy, bravo di rovesciata a superare Rosati dopo una mischia in area nata dagli sviluppi di una punizione. Il gol a freddo del Dnipro manda in bambola il Napoli 2, visto che Mazzarri rispetto al match con la Juve cambia ben nove undicesimi della formazione. Gli ucraini, supportati dal caloroso pubblico della Dnipro Arena, sono messi meglio in campo e riescono a giocare con quella intensità che al Napoli 2 sembra mancare maledettamente. I ragazzi di Mazzarri faticano ad impostare la manovra e soffrono le ripartenze veloci degli ucraini, che vanno vicini al raddoppio prima con un diagonale di Strinic che sibila il palo con Rosati immobile e dopo con un tiro del bomber Seleznyov che esce di poco a lato. Nonostante tutto il Napoli trova il gol del pareggio con Insigne ma l’arbitro lo annulla per fuorigioco. Ecco allora che sul finire di primo tempo il Dnipro punisce nuovamente la banda di Mazzarri ancora una volta sugli sviluppi di un calcio piazzato. A segnare il raddoppio ci pensa Matheus, che servito da Seleznyov anticipa Rosati di quel tanto che basta per spingere il pallone in rete. Il Napoli sembra rivivere la debacle di Eindovhen e chiude la prima frazione di gioco sotto di 2 gol proprio come in Olanda.

    DNIPRO-NAPOLI
    Il Dnipro schianta il Napoli © SERGEI SUPINSKY/AFP/Getty Images

    Il secondo tempo inizia con un Napoli desideroso di evitare la seconda sconfitta di fila in campo europeo. Mazzarri suona la carica e al 50′ opta per un Napoli a trazione anteriore con gli ingressi di Cavani per Vargas e Pandev per Dossena. Proprio el Matador si rende subito pericoloso al 56′ centrando il palo con un colpo di testa. Il Dnipro non ci sta però a subire il ritorno degli azzurri e al 63′ mette in chiaro le cose andando in rete per la terza volta con il brasiliano Giuliano, bravo a ribadire in rete la respinta di Rosati. Il 3-0 è un duro colpo per la banda di Mazzarri, che però prova subito a reagire con un’azione pericolosa di Mesto che solo davanti a Lastuvka non riesce a riaprire la partita. La partita la riapre però Edinson Cavani, che al 75′ si procura un rigore e lo trasforma riaccendendo le speranze azzurre. A 10′ dal termine c’è spazio anche per Gokhan Inler che sostituisce Gamberini. Gli azzurri nel finale di gara vanno vicini al 2-3 con il solito Cavani che esalta i riflessi del portiere Lastuvka ma la voglia del bomber uruguaiano non basta per evitare la sconfitta. Il Napoli crolla ancora, perde la seconda partita consecutiva in Europa, ma resta ancora in corsa per la qualificazione grazie soprattutto al pareggio casalingo del Psv con l’Aik Solna. Il Dnipro si conferma invece leader incontrastato del girone a F volando a punteggio pieno dopo 3 giornate. La qualificazione alla fase ad eliminazione diretta è oramai pura formalità per gli ucraini guidati da Juande Ramos.

    Pagelle e tabellino Dnipro-Napoli 3-1

    Dnipro (4-4-2): Lastuvka 6.5; Mandziuk 6, Mazuch 6, Cheberyachko 6, Strinic 6,5; Fedetskiy 7 (37′ s.t. Denisov s.v), Rotan 6,5, Giuliano 7, Matheus 7; Zozulya 6 (37′ p.t. Kankava s.v), Seleznyov 6,5(14′ s.t. Kalinic 6).
    A disp.: Shelikhov, Odibe, Kravchenko, Aliyev. All.: Juande Ramos

    Napoli (3-4-1-2): Rosati 5; Gamberini 5 (34′ s.t. Inler s.v), Fernandez 5, Aronica 5; Mesto 5,5, Donadel 5,5, Dzemaili 5,5, Dossena 5 (7′ s.t. Pandev 6), Zuniga 5,5; Insigne 5,5, Vargas 5 (7′ s.t. Cavani 7).
    A disp.: De Sanctis, Cannavaro, Uvini, El Kaddouri. All.: Mazzarri

    Video Dnipro-Napoli 3-1 

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  • Dnipro-Napoli, Mazzarri non rinuncia al turnover

    Dnipro-Napoli, Mazzarri non rinuncia al turnover

    Il Napoli di Walter Mazzarri vuole rialzare la testa dopo la prima sconfitta in campionato rimediata con la Juve. I partenopei questa sera sono attesi a Dnipropetrovsk, dove è in programma Dnipro-Napoli, match valido per la terza giornata del girone F di Europa League. Gli ucraini guidano il girone a punteggio pieno, Napoli e Psv sono fermi a quota 3 mentre gli svedesi dell’Aik Solna sono ancora fermi al palo. Il Napoli quindi è chiamato a non sbagliare in Ucraina soprattutto dopo il 3-0 rimediato in Olanda dal Psv Eindovhen nell’ultima apparizione europea. Una sconfitta stasera e una contemporanea (e probabile) vittoria del Psv con l’Aik Solna complicherebbe, non poco, il discorso qualificazione per gli uomini di Mazzarri. Nonostante questo stasera il Napoli varerà il solito turnover sperando di non dover ricorrere all’artiglieria pesante in panchina che risponde ai nomi di Cavani e Pandev. Hamsik squalificato per l’espulsione rimediata con il Psv, non sarà della partita così come Maggio e Campagnaro non sono stati convocati.

    Mazzarri
    Mazzarri e il Napoli vogliono rialzare la testa © Marco Luzzani/Getty Images

    In attacco spazio quindi dal 1′ a Edu Vargas, capocannoniere europeo del Napoli grazie ai 3 gol rifilati all’Aik Solna, affiancato dall’estro di Lorenzo Insigne, ancora a caccia del primo gol europeo con la maglia del Napoli. Degli 11 che hanno affrontato la Juve, stasera scenderanno in campo solo Behrami e Gamberini, per il resto squadra rivoluzionata negli uomini ma non nel modo di giocare. In porta Rosati sostituirà De Sanctis, in difesa detto della presenza di Gamberini, ci saranno anche Aronica e l’argentino Fernandez. A centrocampo agiranno sulle fasce Mesto e Dossena, con Donadel e Behrami al centro. Dzemaili farà le veci di Hamsik alle spalle della coppia d’attacco formata da Insigne e Vargas.

    Non un impegno facile per il Napoli quello di stasera, il Dnipro infatti è un avversario alquanto temibile soprattutto se affrontato tra le mura amiche. I 6 punti con i quali guida il girone non sono casuali, chiedere al Psv che prima di demolire a domicilio il Napoli, aveva perso in Ucraina per 2-0. Reduce dalla seconda sconfitta stagionale in campionato, il Dnipro dopo 12 gare è secondo con 24 punti nella Premier League ucraina, comandata a punteggio pieno dallo Shakhtar Donetsk, squadra che in Champions ha messo in fila niente meno che il Chelsea, campione d’Europa, e la Juventus, campione d’Italia.

    Il Dnipro, che di recente in campionato ha battuto a domicilio la Dinamo Kiev, impegnata nel girone di Champions del Psg, rappresenta una squadra estremamente tecnica ma con dei limiti difensivi che il Napoli può e deve sfruttare. Gli ucraini, allenati da Juande Ramos ex tecnico del Siviglia che vinse 2 Coppa Uefa consecutive ma anche di Tottenham e Real Madrid, giocano con un 4-4-2 dove trovano maggior risalto i 2 giocatori più talentuosi, il 24enne attaccante croato Kalinic e il numero 10 ucraino Konoplyanka. In attacco oltre a Kalinic da tenere d’occhio Seleznyov, capocannoniere degli ultimi 2 campionati ucraini. Grazie a questi interpreti la fase offensiva è l’arma più pericolosa degli ucraini, che di contro spesso mancano di una buona fase difensiva lasciando spazio ai contropiedi degli avversari. Il Napoli, una delle squadre maestre del contropiede, ha le capacità per far male alla retroguardia ucraina ma allo stesso tempo gli azzurri dovranno dimostrare una solidità difensiva che in Europa (complice l’ampio turnover) non sempre hanno dimostrato di avere vedi i 3 gol presi dal Psv.

    Probabili formazioni Dnipro-Napoli

    Dnipro (4-4-2): Lastuvka; Mandziuk, Mazuch, Odibe, Strinic; Zozulya, Rotan, Giuliano, Konoplyanka; Kalinic, Seleznyov. All.: Juande Ramos

    Napoli (3-4-1-2): Rosati; Gamberini, Fernandez, Aronica; Dossena, Behrami, Donadel, Mesto; Dzemaili; Insigne, Vargas. All.: Walter Mazzarri

  • Caceres e Pogba castigano il Napoli, Juve in fuga

    Caceres e Pogba castigano il Napoli, Juve in fuga

    Implacabile. La Juventus non sbaglia e batte anche il Napoli cancellando così quindi giorni di veleni e polemiche. Un successo sudato e sofferto per i bianconeri che grazie a Caceres e Pogba, giocatori subentrati nella ripresa, porta a casa tre punti d’oro quando ormai il match sembrava incanalato sullo 0-0. Bianconeri che in un sol colpo salgono a quota 47 risultati utili consecutivi in campionati, allungano a più tre sul secondo posto, fermano l’imbattibilità del Napoli e conquistano anche la miglior difesa. Una serata memorabile dunque per i bianconeri che ripagano con un successo la riaccesa passione dei propri tifosi, tornati a sostenere i propri beniamini dopo lo sciopero che aveva contraddistinto le ultime gare interne dei ragazzi di Conte.

    Cambi decisivi dunque al termine di una gara equilibrata e molto intensa, lottata a tutto campo con tanta grinta e determinazione. Di sicuro una grande iniezione di fiducia per i bianconeri a differenza dei napoletani che ancora una volta toppano nei match clou, in particolare quelli lontani dal San Paolo. Lo spettacolo, c’è da dire, non è stato dei migliori, ma la posta in palio, nonostante siamo solo all’ottava giornata di campionato, era alta, e nessuna delle due voleva perdere e dare il via libera in classifica all’altra. I bianconeri hanno dimostrato ancora una volta la propria dipendenza da Vucinic in attacco: se infatti Giovinco ha fatto la sua gara con tanto dinamismo e la solita combattività, Quagliarella è apparso spento, abulico. Nemmeno Matri, suo sostituto, ha brillato, e ancora una volta sono venuti fuori i limiti dei bianconeri. Limiti si, ma anche note positive: a partire dai cambi.

    Caceres e Pogba, appena entrati, hanno fatto centro, dimostrando che non basta un grande bomber per vincere gli incontri. Quel bomber che il Napoli ha, ovvero Cavani, ma che non è bastato. La sua traversa, il suo spirito di sacrificio, non sono stati utili ai partenopei per quel colpaccio che in molti sognavano. Ma nel reparto offensivo dei campani è stato l’unico a salvarsi: Hamsik come al solito in queste partite è assente ingiustificato, Pandev invece ha invertito quel trend che lo vedeva bestia nera della Juventus. Tornando alla gara non ci sono state sorprese nei due undici.

    Dopo un bel guizzo di Giovinco (che più in avanti sprecherà un regalo di Campagnaro), con annessa risposta di De Sanctis, il match promette spettacolo ma non è così. La Juve prova a prendere in mano il pallino del gioco ma con un Quagliarella spento e un centrocampo fermato dai dirimpettai azzurri, non è poi così facile. Mettici un problema al ginocchio per Bonucci e le cose non sembrano poi andare così lisce, anche se sulla sinistra Asamoah garantisce una spinta costante.

    Martin Caceres esulta
    Martin Caceres esulta © Valerio Pennicino/Getty Images

    Il Napoli sembra preferire il contropiede ma è su punizione che costruisce la palla gol più grande della sua partita: un gran tiro a giro di Cavani centra in pieno la trasversale a Storari battuto. Le azioni da rete sono poche e prima della chiusura del tempo solo Giovinco ci prova con una bella conclusione dalla distanza: De Sanctis dice di no. Nella ripresa la Juve sembra calare e il Napoli prende fiducia. Alessio lancia Matri per Quagliarella ma è Giovinco ad avere una bella occasione calciando di poco a lato. Si illumina anche Pirlo che apre un’autostrada a Matri ma quest’ultimo, timidamente, favorisce l’uscita di De Sanctis.

    Nel giro di 2’ (30’ e 32’) Alessio cambia ancora inserendo Pogba e Caceres. E nel giro di 2’ (34’ e 36’) i due ricambiano la fiducia: prima l’uruguayano di testa su corner di Pirlo insacca, poi il secondo con un gran tiro dalla distanza insacca alle spalle di De Sanctis. Cala il buio pesto sul Napoli: per la lotta scudetto serve probabilmente qualcosa in più. Per la Juve invece una vittoria pesante che significa fuga solitaria al primo posto.

    Le pagelle di Juventus-Napoli:
    Asamoah 7: Una furia. Sulla fascia non ha rivali in velocità e ogni qualvolta punta il diretto avversario lo supera senza affanni.
    Pogba 7: Entra conquista palloni e segna il gol della sicurezza. Stavolta però lo fa da vice Vidal. E la cosa dovrebbe far riflettere chi lo vorrebbe come sostituto di Pirlo.
    Quagliarella 5: Alla vigilia aveva detto che non avrebbe esultato in caso di gol. Ma per andare a rete devi prima calciare in porta.
    Hamsik 5: Come al solito in queste gare è l’ombra di se stesso. Probabilmente sarà un problema psicologico, fatto sta che la pressione non gli fa un bell’effetto.
    Inler 6: Lotta in mezzo al campo e in più di un caso imbriglia i dirimpettai.
    Cavani 6.5: Lotta in ogni zona del campo, centra una splendida traversa su punizione. Un predicatore nel deserto.

    Il tabellino di Juventus-Napoli
    JUVENTUS (3-5-2): Storari 6; Barzagli 7, Bonucci 6,5, Chiellini 6,5; Lichsteiner 6, Vidal 6 (30′ st Pogba 7), Pirlo 7, Marchisio 6,5, Asamoah 7 (32′ st Caceres 7); Quagliarella 5 (15′ st Matri 5,5), Giovinco 6. In panchina: Rubinho, Branescu, Lucio, Marrone, Padoin, Isla, Giaccherini, Bendtner. Allenatore: Alessio 7
    NAPOLI (3-4-1-2): De Sanctis 6; Campagnaro 5,5, Cannavaro 5,5, Gamberini 5,5 (38′ st Insigne sv); Maggio 5.5, Inler 6, Behrami 5,5 (43′ st Dzemaili sv), Zuniga 6; Hamsik 5; Pandev 4,5, Cavani 6,5
    In panchina: Rosati, Colombo, Grava, Aronica, Uvini, Fernandez, Mesto, El Kaddouri, Donadel, Dossena, Vargas. Allenatore: Mazzarri 5,5

    VIDEO HIGHLIGHTS JUVENTUS-NAPOLI 2-0

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  • Juventus-Napoli, Giovinco favorito su Matri

    Juventus-Napoli, Giovinco favorito su Matri

    Due settimane di polemiche e veleni. Ma adesso la parola passa al campo. Alle 18, orario insolito per un match di questa portata, Juventus e Napoli si ritroveranno l’una di fronte all’altra. Ancora una volta. Due mesi fa fu la Supercoppa a mettere a confronto le due squadre: a Pechino furono i bianconeri a spuntarla per 4 a 2 dopo i tempi supplementari e al termine di un match in cui il Napoli protesto per l’arbitraggio tanto da non presenziare alla premiazione.

    Adesso però è campionato e le due squadre si presentano al match in testa alla classifica con 19 punti, ovvero un cammino quasi immacolato considerando che sin qui si sono giocate appena sette partite. I temi della partita saranno tanti. Ovviamente il Napoli cerca la rivincita dopo la sfida di Pechino. La Juventus vuole invece rispondere sul campo alle insinuazioni partenopee sull’impiego dei nazionali. Si troveranno davanti inoltre il migliore attacco della Serie A, quello juventino, contro la miglior difesa, quella dei campani.

    La formazione bianconera arriva da una lunga striscia di risultati utili consecutivi: sono ben 46, 38 dei quali la scorsa stagione e 7 in questa. Quello che residua risale all’annata 2010/2011 ottenuto proprio contro il Napoli all’ultima giornata. E il sogno azzurro è quello di chiudere il cerchio la dove si era aperto oltre due anni fa. I partenopei, tra l’altro, sono stati l’ultima e l’unica squadra della scorsa stagione a far perdere una gara alla Juve: era la finale di Coppa Italia e si giocò a Roma. Nell’unico precedente allo Juventus Stadium poi non ci fu storia, con i torinesi che nello scorso aprile si imposero 3-0 sbloccando la gara nella ripresa.

    Tornando alla gara Antonio Conte dovrà fare i conti con delle assenze piuttosto pesanti. Il riferimento è a Gigi Buffon che ha accusato problemi muscolari sin da dopo la sfida con l’Armenia di venerdì scorso e che non è stato convocato al pari di Mirko Vucinic, alle prese invece con uno stato influenzale che lo ha debilitato tanto da non permettergli i scendere in campo. A questi vanno aggiunti i forfait dei due laterali De Ceglie e Pepe.

    Sebastian Giovinco
    Sebastian Giovinco © FABIO MUZZI/AFP/GettyImages

    Ce la fa invece Marchisio che ha recuperato dal problema alla spalla e scenderà in campo. In porta invece andrà Storari mentre l’unico dubbio è in avanti: Giovinco e Matri si giocano una maglia accanto all’ex di turno Quagliarella. Favorita la Formica Atomica. Pochissimi problemi invece per Mazzarri che deve rinunciare solo a Britos mentre Cavani, rientrato in ritardo dal Sud America, sarà regolarmente in campo. In difesa spazio a Gamberini con Aronica che ancora una vola si accomoderà in panchina. In avanti come al solito Pandev, con Insigne che partirà dalla panchina.

    Le probabili formazioni di Juventus-Napoli:
    JUVENTUS (3-5-2): Storari; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio, Asamoah; Quagliarella, Giovinco. In panchina: Rubinho, Lucio, Marrone, Caceres, Pogba, Padoin, Isla, Branescu, Giaccherini, Matri, Bendtner. Allenatore: Alessio
    NAPOLI (3-4-1-2): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Gamberini; Maggio, Inler, Behrami, Zuniga; Hamsik; Pandev, Cavani. In panchina: Rosati, Colombo, Grava, Aronica, Uvini, Fernandez, Mesto, Dzemaili, Donadel, Dossena, Insigne, Vargas. Allenatore: Mazzarri

  • Mazzarri “Pausa a fine stagione? E’ possibile…”

    Mazzarri “Pausa a fine stagione? E’ possibile…”

    Finalmente Juventus-Napoli entra nel vivo. Giocatori che tornano dai rispettivi impegni nazionali e soprattutto allenatori che possono iniziare a preparare la sfida con la rosa al completo. Il tecnico partenopeo, Walter Mazzarri, in attesa del big match di sabato è stato intervistato da un giornalista della Repubblica, parlando a 360 gradi del suo passato, dell’imminente sfida scudetto, di recenti ruggini con i bianconeri e soprattutto sul suo futuro. Stiano tranquilli i tifosi del Napoli, fino al termine della stagione il loro amato allenatore rimarrà al suo posto (salvo clamorosi esoneri durante l’anno) poi chissà. Questo è il dubbio che ha lasciato al termine dell’intervista l’ex tecnico della Reggina e che preoccupa non poco la dirigenza napoletana.

    Si sussurra che potrei prendermi una pausa? E’ possibile…“. Due semplici parole che hanno messo in allarme il tifo azzurro, molto legato a Mazzarri che con tanto lavoro e sacrificio è riuscito a riportare il Napoli nelle zone nobili del campionato italiano. Ad essere sinceri, non è una novità quest’idea per il tecnico partenopeo, che più volte ha dichiarato di voler staccare un anno e dedicarsi alla famiglia, viste le eccessive pressioni che comporta allenare nel capoluogo campano. Il popolo napoletano, ed in primis il presidente De Laurentiis, si augurano che l’ex mister della Sampdoria possa continuare la sua avventura a Napoli ancora per parecchi anni, visti i risultati ottenuti in questi tre anni.

    Walter Mazzarri
    Mazzarri mette in dubbio il suo futuro a Napoli © Roberto Salomone/Getty Images

    L’intervista porta il tecnico a parlare anche di Pechino, esattamente della finale per la Supercoppa Italiana contro la Juventus, dove dichiara di aver pensato alle dimissioni immediate dopo quella sconfitta, difficile da digerire per i presunti torti arbitrali subiti. Confermando che rifarebbe anche la scelta di non presentarsi insieme a tutta la squadra (e in accordo con il presidente) alla cerimonia di premiazione.

    Sulla sfida di sabato sera contro i bianconeri, Mazzarri non promette risultato pieno, ricordando che neanche i Campioni d’Europa del Chelsea sono riusciti a strappare l’intera posta in palio contro i ragazzi di Conte, ma assicura una grande partita, ricordando che il Napoli può mettere in difficoltà chiunque. E chissà che il tecnico campano non voglia lasciare gli azzurri con uno scudetto. L’obiettivo, più o meno, dichiarato è quello (visto anche l’ampio turn over in Europa) e si farà di tutto per conquistarlo.

  • Juve-Napoli, chi più stanco dopo le nazionali?

    Juve-Napoli, chi più stanco dopo le nazionali?

    Poco più di 3 giorni ci separano dal big match Juve-Napoli, la sosta per le nazionali volge al termine con la testa dei giocatori già proiettata al prossimo impegno di campionato. Tra una partita e l’altra delle varie nazionali però non sono mancate le polemiche con protagonisti i giocatori delle prime 2 squadre di Serie A, Juve e Napoli per l’appunto. La chiamata di De Laurentiis ad Abete, le spiegazioni di Prandelli su un presunto favoritismo ai bianconeri nazionali, il ballottaggio Buffon-De Sanctis davvero futile poichè riguardante i portieri, che giocando acquisiscono più fiducia che stanchezza. Insomma non ci siamo fatti mancare niente in questo mare di polemiche dove l’unico filo conduttore è la sfida al vertice di sabato sera. Ieri è andata in scena la seconda tornata dei match per le qualificazioni ai mondiali del 2014. Ecco che allora noi, trascinati da tutte le polemiche, vogliamo capirci di più. Tra Juve e Napoli chi ha riposato di più? Chi arriva meglio alla sfida al vertice? Il Napoli? O la Juve?

    Innanzitutto considerando anche la prima tornata di sfide nazionali, quelle giocate venerdì scorso per intenderci, è la Juve ad aver giocato di più con i suoi 1699′ totali, ben 120 minuti più del Napoli (1579′). Considerando invece solo le partite giocate ieri, il Napoli ha giocato in totale 729′ mentre i bianconeri 713′. 16 minuti di riposo in favore della Juve, faranno la differenza? Non dovrebbe essere così, ma per capirci di più possiamo continuare la nostra analisi facendo una distinzione importante che ci porterà a confrontare solo i minuti giocati dai titolari bianconeri e i minuti giocati dai titolarissimi di Mazzarri.

    Prima di tutto, la nostra analisi ha come punto di riferimento le formazioni tipo di Juve e Napoli di seguito elencate:

    Juventus (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Pirlo, Marchisio, Vidal, Asamoah; Vucinic, Giovinco

    Napoli (3-4-1-2): De Sanctis; Cannavaro, Campagnaro, Gamberini; Maggio, Inler, Behrami, Zuniga; Hamsik; Pandev, Cavani

    Juventus FC v SSC Napoli - 2012 Italian Super Cup
    Cresce l’attesa per Juventus-Napoli © Lintao Zhang/Getty Images

    Dei 22 giocatori sopra elencati ieri non hanno giocato neanche un minuto Buffon, Bonucci, Vidal, Asamoah, Giovinco per la Juventus e Cannavaro, Gamberini, Maggio, Zuniga e Pandev per il Napoli. Questa prima analisi finita in pareggio (5-5) non soddisfa abbastanza la nostra curiosità. Quindi passiamo ad analizzare dettagliatamente i minutaggi di coloro che sono scesi in campo. Barzagli, Chiellini e Pirlo hanno giocato ieri la partita per intero così come Lichsteiner con la Svizzera. A questi aggiungiamo i 74′ giocati da Marchisio, uscito per una sublussazione alla spalla sinistra che non dovrebbe mettere a rischio la sua presenza contro il Napoli, e i 4 minuti giocati da Vucinic subentrato a Jovetic con il Montenegro. Se la matematica non è un’opinione i 6 titolari bianconeri in campo ieri hanno totalizzato 438 minuti. Per quanto concerne il Napoli partita intera per De Sanctis, Behrami, Inler e Hamsik. A loro si aggiungono Campagnaro, per lui 90′ in Cile-Argentina e la punta di diamante Cavani. El Matador è subentrato a Maxi Pereira al 37′ di Bolivia-Uruguay 4-1, senza riuscire però a cambiare l’inerzia della partita. In definitiva sommando i minutaggi dei 6 titolari azzurri vien fuori un totale di 503′, che genera una differenza di 65′ relativamente più grande rispetto al confronto fatto senza distinzione tra titolari e panchinari.

    Questo perchè molti possibili panchinari di Juve-Napoli ieri hanno giocato eccome. Partita piena per i juventini Isla, Marrone e Bendtner mentre Giaccherini ha visto il campo solo negli ultimi 5 minuti. Nel Napoli da segnalare i 90′ giocati da Insigne, i 36′ disputati da Vargas con il Cile, i 10′ di Dzemaili con la Svizzera e infine la partita intera di Fernandez nell’Argentina. I numeri dicono che i nazionali del Napoli hanno giocato leggermente in più, soprattutto ieri, ma è anche vero che alla Juve la nazionale ha restituito ben 3 titolari acciaccati vedi Buffon, Giovinco e Marchisio.

    Dopo aver dato i numeri è tempo di lasciar spazio al campo. Tra poco più di 72 ore il prato dello Juventus Stadium ci dirà il suo verdetto.

  • Juve-Napoli sold out, ultimi biglietti venduti in due ore

    Juve-Napoli sold out, ultimi biglietti venduti in due ore

    Juve-Napoli, il match di cartello dell’ottava giornata di campionato si avvicina inesorabilmente. La notizia odierna è che per la sfida tra bianconeri e partenopei ci sarà, come era presumibile, il tutto esaurito. Gli ultimi biglietti messi a disposizione con la vendita libera sono andati a ruba in appena due ore. Come comunicato dalla stessa società bianconera sul proprio sito ufficiale nel caso si liberassero delle disponibilità degli aventi diritto, gli eventuali biglietti residui saranno messi in vendita a partire da venerdì. Come al solito quando arriva un big match, lo Juventus Stadium, fortino inespugnabile dei bianconeri, si riempie per sostenere la squadra di Antonio Conte. Sabato sera sarà di scena a Torino una delle squadre italiane più forti, quel Napoli di Walter Mazzarri, che per certi versi ricorda l’allenatore juventino Conte.

    Juventus-Napoli
    Juventus-Napoli è già sold out © Marco Luzzani/Getty Images

    Antonio Conte non siederà in panchina in questo primo scontro diretto dei bianconeri così come non sarà in panchina nel prossimo big match con l’Inter in programma il prossimo 3 novembre a Torino. In panchina contro il Napoli non siederà da protagonista neanche Massimo Carrera perchè proprio oggi scade la squalifica di Angelo Alessio. Il vice di Antonio Conte nei giorni scorsi si è visto ridurre la sua squalifica dal Tnas. Alessio che inizialmente fu condannato a 8 mesi, diventati poi 6 in appello, ha ricevuto un ulteriore sconto dal Tnas con conseguente scadenza della sua squalifica in data 15 ottobre.

    I tifosi bianconeri e napoletani già fremono per la sfida al vertice di sabato sera. Juve-Napoli, mai come quest’anno vuol dire match scudetto. Entrambe le squadre arrivano a questo incontro dopo una partenza quasi perfetta, conseguenza di 6 vittorie ed un solo pareggio, quello dei bianconeri arrivato a Firenze e quello dei napoletani arrivato a Catania nonostante una superiorità numerica di 90′. Chi vince dà un bel segnale all’avversario e a chi vorrebbe ambire al vertice vedi Lazio e Inter. Tenetevi pronti, Juve-Napoli sta arrivando.

  • Pallone d’oro 2012, Pirlo guida il gruppo degli italiani

    Pallone d’oro 2012, Pirlo guida il gruppo degli italiani

    Arrivano dalla Gazzetta dello Sport le prime indiscrezioni riguardanti la lista dei giocatori che concorreranno alla conquista del Fifa Pallone d’oro 2012. Buone nuove per l’Italia che grazie a Pirlo, Marchisio, Buffon, Balotelli, De Rossi e Di Natale avrà ben 6 calciatori nelle liste ampie Fifa. Grande miglioramento per il nostro calcio, dato che l’anno scorso solo Di Natale rientrò nella lista dei 53 prima di essere scartato al secondo turno. Il 2012 è un’altra storia per l’Italia, che forte dell’ottimo europeo disputato in estate, piazza nella prima lista 6 giocatori, ben 3 della Juve a dimostrazione di come il campionato vinto da imbattuti non sia passato inosservato.

    Il magazine francese France Football diramerà la lista dei 23 superstiti il prossimo 30 ottobre e l’Italia ha buone probabilità di portarne un paio avanti, Pirlo su tutti seguito a ruota dal compagno di squadra Buffon e da Balotelli. Il 30 novembre invece, a San Paolo prima dei sorteggi per la Confederations Cup 2013 verranno svelati i nomi dei 3 finalisti che si contenderanno il Pallone d’oro 2012. Il vincitore verrà proclamato il 7 gennaio a Zurigo.

    Andrea Pirlo
    Andrea Pirlo © Claudio Villa/Getty Images

    Pallone d’oro allenatori, 6 italiani in lista. Non c’è Conte – L’Italia sorride anche grazie ai suoi tecnici. Nella lista degli allenatori in lizza per il Pallone d’oro 2012 sono presenti infatti ben 6 italiani: Di Matteo, Prandelli, Mazzarri, Guidolin, Spalletti e Mancini. Sicuramente avrete notato che in questa lista manca Antonio Conte, l’allenatore campione d’Italia. Il condottiero bianconero, pur avendo meritato sul campo, è stato escluso da questa ristretta lista di allenatori. Facile prevedere che la Fifa abbia preferito tenerlo fuori in virtù della squalifica che l’allenatore bianconero ha subito e dovrà scontare fino all’8 dicembre. Francamente però appare discutibile questa scelta che penalizza il miglior allenatore italiano dell’anno. A concorrere per il Pallone d’oro degli allenatori ci saranno anche Josè Mourinho, vincitore dell’ultima Liga e Vicente del Bosque, campione d’Europa con la Spagna e grande favorito per la vittoria finale.

    Pallone d’oro 2012, i favoriti – Per il quarto anno di fila trionferà Messi? O Cristiano Ronaldo bisserà il successo del 2008? Un campionato europeo giocato e vinto da protagonista basterà ad Iniesta per interrompere il dominio di Messi, suo compagno al Barcellona? 3 nomi, altrettanti interrogativi, uno solo vincerà il Pallone d’oro 2012. Negli ultimi 4 anni tale premio se lo sono ripartito i due giocatori più forti al mondo: Messi e Cristiano Ronaldo. Il fenomeno portoghese ha aperto le danze nel 2008 mentre il numero 10 blaugrana l’ha conquistato nelle ultime 3 stagioni. Messi va a caccia del quarto pallone d’oro, impresa mai riuscita a nessuno. Platini, Cruijff e Van Basten sono fermi a quota 3. Il campione argentino ha nei piedi le qualità per vincerne altri ma il 2012 sembrerebbe non essere l’anno buono per tale record. Se il pallone d’oro simboleggia il miglior giocatore dell’anno solare quest’anno il premio dovrebbe andare ad un suo compagno di squadra: Andres Iniesta. Il centrocampista delle furie rosse ha conquistato da protagonista con la Spagna i campionati europei, evento calcistico più rilevante del 2012. Le premesse per il primo pallone d’oro firmato Iniesta ci sono tutte, Messi permettendo.

  • Napoli da record, la partenza migliore di sempre

    Napoli da record, la partenza migliore di sempre

    Napoli da record – Dopo aver battuto l’Udinese nel posticipo di ieri sera, il Napoli è risalito in vetta alla classifica del campionato in coabitazione con la Juventus campione d’Italia. Oramai è noto a tutti il valore della banda di Walter Mazzarri, che in queste prime 7 giornate ha ottenuto 6 vittorie e 1 pareggio per 19 punti totali. Questa è la partenza migliore di sempre per il club partenopeo. Neanche negli anni dei 2 scudetti, quelli dove a giocare al San Paolo vi era Maradona, il Napoli era riuscito ad ottenere questa percentuale di vittorie. In particolare nella stagione 1986/1987 gli azzurri vinsero solo 4 gare nelle prime 7 mentre nell’annata del secondo scudetto (1989/1990) furono 5 le vittorie nelle prime 7 giornate. A Napoli facciano pure gli scongiuri ma con una partenza così sognare è lecito.

    Napoli
    Il Napoli festeggia la partenza migliore di sempre © ROBERTO SALOMONE/AFP/GettyImages

    Marcia da scudetto – 19 punti in 7 partite per il Napoli, la squadra di Walter Mazzarri dopo 3 anni di grandi soddisfazioni ed esperienza vuole coronare il sogno più grande del popolo azzurro, quel tricolore che manca da 22 anni. Difficile dire adesso, a 31 giornate dal termine, se gli azzurri riusciranno a conquistarlo ma di sicuro le prime 7 partite della nuova stagione hanno chiarito gli ultimi dubbi sulle possibilità dei partenopei. In questo inizio di campionato il Napoli è riuscito a tenere il passo di una squadra, la Juve, che non sbaglia un colpo da più di un anno. Il Napoli, che nelle stagioni precedenti qualche colpo ogni tanto lo sbagliava, sembra finalmente maturo per la lotta al vertice e lo capisci quando vince partite lottate come quelle con Fiorentina, Sampdoria e Udinese.

    Dopo la sosta per la nazionale ci sarà il match scudetto allo Juventus Stadium. Il Napoli sfiderà i campioni d’Italia in uno stadio dove mai nessuno è riuscito a fare risultato pieno. L’impresa non è di quelle semplici per Cavani e compagni, ma le premesse per fare bene sembrano esserci tutte. Voi che ne pensate? Può essere l’anno buono per il Napoli?