L’attaccante del Napoli Ezequiel Lavezzi ritarderà il suo rientro in Italia (doveva decollare da Montevideo in serata dove era stato impegnato con l’Argentina nella partita decisiva per la qualificazione ai Mondiali contro l’Uruguay) per aver smarrito il passaporto. Per lo smarrimento del passaporto Lavezzi ed il suo procuratore Alejandro Mazzoni incolpano la Federazione argentina, mentre quest’ultima dà la colpa allo stesso giocatore.
Al Pocho è stato preparato un duplicato del documento e molto probabilmente il suo rientro a Napoli slitterà a sabato mattina, mettendo così a rischio la sua convocazione per l’incontro contro il Bologna nella “prima” di Mazzarri al San Paolo e sulla panchina partenopea.
Al suo posto dovrebbe giocare Denis che quest’anno è stato usato con il contagocce dall’ex tecnico Donadoni.
Infuriato il presidente Aurelio De Laurentiis che è stato informato dell’accaduto mentre era a cena a Castelvolturno con Bigon e Mazzarri.
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Napoli: Lavezzi perde passaporto e aereo. A rischio la convocazione per il Bologna
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Calciomercato: Napoli e Roma si contendono Luca Toni
Luca Toni a gennaio lascerà il Bayern Monaco per rilanciarsi e sperare in una convocazione al fotofinish da parte di Marcello Lippi per i Mondiali in Sud Africa previsti per la prossima estate. I rapporti tra il club bavarese e l’attaccante campione del mondo sono conflittuali e il nuovo tecnico Van Gaal ha fatto capire chiaramente di non considerare l’attaccante tra i possibili giocatori in organico.
Per questo sembra abbastanza semplice accaparrarsi Luca Toni in prestito, Roma e Napoli sono le società che sono uscite prima allo scoperto per puntellare un buco in organico. Ma c’è da far i conti con l’esoso ingaggio dell’ex bomber di Palermo e Fiorentina ma sopratutto con le garanzie d’impiego che Toni desidera. Toni non fa mistero di voler convincere Lippi a riportarlo in nazionale ma per farlo deve aver la possibilità di giocare con continuità. La Roma attraverso Pradè e il Napoli con il presidente De Laurentis hanno avuto un incontro con il procuratore Tullio Tinti per chiedere informazioni, ma realmente le due società hanno bisogno di Toni?
Mazzarri nel suo 3-5-2 ha sempre abbinato ad una punta agile e veloce un bomber forte fisicamente abile a far salire e rifiatare la squadra, in quest’ottica la scelta Luca Toni sarebbe azzeccata ma considerando la presenza in organico di Quagliarella e Lavezzi sarebbe problematico far a meno di uno dei due non considerando i rincalzi Hoffer e Denis. Nella Roma alle spalle di Totti e Vucinic in questo momento c’è il solo Okaka e l’ultimo arrivo Zamblera non ancora pronto alla prima squadra. Nei giallorossi Toni troverebbe piu spazio ma sarebbe sempre un alternativa ai titolari.
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Montali, Bigon e Mazzarri ecco come cambia il nuovo Napoli
Il nuovo Napoli di Aurelio De Laurentis ha la sua nuova triade, dopo aver messo sotto contratto l’ex ct dell’Italvolley e membro del cda della Juventus Gian Paolo Montali nelle vesti di direttore generale, il presindente del Napoli ha incontrato il dg della Sampdoria Giuseppe Marotta per definire la rescissione dai blucerchiati di Walter Mazzarri che a breve sarà ufficializzato come nuovo tecnico dei partenopei.
Stamattina c’è stato l’ultimo incontro tra Roberto Donadoni e De Laurentis, dove il presidente cosi com’è suo costume (vedi incontro con Marino) ha ringraziato l’ex ct per il suo operato e spiegato i motivi di un divorzio ormai annunciato da diverse settimane. L’ultimo tassello sarà Riccardo Bigon attualmente dg della Reggina è figlio di quell’Alberto allenatore del Napoli che portò ai piedi del Vesuvio lo scudetto negli anni ’90.
La crescita come tecnico di Mazzarri è esponenziale dalla promozione con il Livorno alle imprese salvezza con la Reggina fino a trascinare alla vittoria della Coppia Italia nella storica finale della sua Sampdoria contro l’Inter di Mourinho. E’ il tecnico ideale per 3-5-2, modulo piu consono a questo Napoli e da questo momento sicuramente sarà difficile per tutti giocare contro la squadra partenopea in quanto la qualità migliore di Mazzarri è togliere respiro alla manovra avversaria impedendogli di far la partita e sfruttando al massimo gli errori che commettono prediligendo una manovra veloce e ad ampio raggio sfruttando le fasce e le sponde della prima punta. E’ un pò un cambio di strategia da parte del presidente De Laurentis che con il passaggio da Reja e Donadoni sognava una squadra padrona del campo capace di imporre il proprio gioco a qualunque tipo di avversario. Per quanto riguarda le scelte di dg e ds solo il tempo potrà dare garanzie essendo sia Montali che Bigon inesperti nel settore.
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Napoli: Donadoni esonerato, De Laurentiis vuole Mazzarri
E’ questione di ore poi ci sarà l’annuncio ufficiale: Roberto Donadoni non è più l’allenatore del Napoli. Il presidente partenopeo Aurelio De Laurentiis sta gettando le basi per trovare l’accordo con l’ex tecnico della Sampdoria Walter Mazzarri: si parla di un triennale da 2 milioni di euro a stagione.
De Laurentiis nel primo pomeriggio ha incontrato a Roma il direttore generale della Sampdoria Beppe Marotta per discutere della possibile rescissione del contratto che lega allenatore e società ligure (Mazzarri è ancora sotto contratto con i doriani). Non ci sono stati annunci ufficiali ma pare che Marotta abbia dato la disponibilità a rescindere l’accordo con il tecnico livornese e che quindi Mazzarri si sia liberato.
In questo momento Roberto Donadoni si trova negli uffici di De Laurentiis per porre fine al contratto che lo lega al Napoli. Il divorzio dovrebbe essere ufficializzato intorno alle 17.A breve nuovi aggiornamenti.
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Napoli – Marino: il divorzio è ufficiale. Donadoni rischia l’esonero
De Laurentiis l’aveva fatto capire a chiare lettere già ieri nel pre-partita di Napoli – Siena, ma è di pochi minuti fa l’ufficialità che Pierpaolo Marino non è più il direttore generale del Napoli.
Presidente e dirigente si sono incontrati nel pomeriggio a Roma per risolvere il rapporto di lavoro che li legava da 5 anni, ricchi di soddisfazioni e di tanti successi.
Marino paga in prima persona il mercato faraonico del Napoli: sono arrivati grandi nomi (Quagliarella, Cigarini e De Sanctis su tutti) ma i risultati non sono arrivati: 7 punti in 6 partite sono un bottino troppo magro per chi quest’estate ha dato carta bianca al responsabile del calciomercato per poter ambire ad una qualificazione nelle coppe europee. Il nuovo direttore generale del Napoli dovrebbe essere Roberto Zanzi, ex Siena.
Inoltre Marino potrebbe essere seguito anche dall’allenatore partenopeo Roberto Donadoni: il tecnico non è riuscito a dare una sua impronta alla squadra come aveva fatto il suo precedessore Reja e per questo nelle prossime ore potrebbe rischiare l’esonero. I nomi più gettonati sono quelli di Walter Mazzarri e il ritorno di fiamma di Delio Rossi.
Forse Donadoni farebbe meglio a presentare le proprie dimissioni e non aspettare di essere licenziato non tanto per i risultati (comunque discutibili) ma perchè scavalcato nel proprio lavoro da De Laurentiis che, nell’intervallo della partita di ieri pomeriggio, è sceso negli spogliatoi a rimproverare i giocatori sostituendosi a Donadoni nel dispensare consigli tattici. Ne uscirebbe con maggior dignità. -
Cassano show anche in conferenza stampa: ” se avessi la testa di Palombo potrei giocarmela con tutti”
“Sono l’unico che è stato in grado di mettere d’accordo Mourinho e Lippi: nessuno dei due mi vuole…”. Il Cassano-show, in onda a Genova a due giorni dall’inizio del campionato, spazia dalla Nazionale al mercato, passando per il suo rapporto con Delneri e qualche frecciata al Genoa. Il barese non nasconde l’amarezza per non essere più nel giro azzurro: “Ho dato la mia disponibilità a fare qualunque cosa. Non so perché Lippi non mi chiami“.
Ecco, punto per punto, i principali passaggi della conferenza stampa di Fantantonio:
- Io, la Nazionale, Totti
“Il mio rapporto con la Nazionale e’ sempre uguale, ho dato e sempre daro’ la mia disponibilita’, mi piacerebbe giocare in azzurro ma non e’ una domanda che dovete fare a me, io di piu’ non posso fare. Io accetterei una chiamata pure all’ultimo minuto. Quando gioca la Nazionale ci soffro perche’ vorrei essere li’. Vedremo piu’ in la’ cosa succedera’. Lippi? Con lui non ho problemi. Totti è uno dei 3-4 giocatori piu’ forti con cui abbia mai giocato. Ha dato l’addio alla Nazionale, ora si dice che vuole tornare, decidera’ Lippi. Ma gia’ ho poco spazio io, se torna pure lui siamo a posto…”
- Il mercato: Eto’o il migliore
“Ibrahimovic si e’ dimostrato un fenomeno solo in Italia. Per me e’ arrivato l’attaccante piu’ forte del mondo. Eto’o al barcellona ha segnato 120 gol in 4 anni, ha fatto gol decisivi in 2 finali di Champions. Diego mi ha impressionato nella sfida contro il Milan. E’ un grande acquisto, penso che fara’ bene”.
- La testa di Palombo
“Io se avessi la testa giusta, se avessi la testa di Palombo me la potrei giocare con tutti, tranne che con Messi. Con Messi no, e’ il dio del calcio… Purtroppo io la testa giusta non ce l’ho: la mia e’ malata, anche se meno malata rispetto al passato”.
- Io, Del Neri e Mazzarri
“Sì, nel libro ho scritto che non si capisce quando parla. Era una battuta, chiaramente, anche se comunque quando parla troppo veloce non capiscono nemmeno gli altri. Scherzo, ora con lui ho un buon rapporto. C’eravamo chiariti già prima che venisse alla Sampdoria, avevo avuto occasione di scusarmi con lui per il mio comportamento a Roma perché è una brava persona. Comunque, parlando di allenatori, ne approfitto per ringraziare Mazzarri. Non l’ho mai fatto prima. Se in due anni sono migliorato così tanto e diventato un giocatore migliore è molto merito suo. Lo saluto con affetto”.
- Il taglio degli ingaggi
“Abbassare gli ingaggi? E perche’? Io guadagno i soldi che mi merito.Nessuno punta una pistola alla tempia dei presidenti, si firmano i contratti e basta. Io anzi guadagno molto meno di quanto guadagnavo prima, sono felice lo stesso ma nessuno deve abbassare niente”.
- I “proclami” degli altri
“Dobbiamo fare un buon campionato, dobbiamo stare nella parte sinistra della classifica. Ci sono 6-7 squadre piu’ attrezzate di noi, inutile parlare di un piazzamento. Se poi qualcuno toppa e noi facciamo un campionato perfetto, possiamo migliorare le nostre aspettative. Posso dire che vinciamo la Champions, tanto non la giochiamo d’estate. Sento tanti proclami (la parola reale è un’altra, ndr): c’e’ chi vince lo scudetto, chi vuole arrivare in Champions, chi è sicuro della Uefa. Noi allora che giochiamo a fare? Andiamo direttamente in vacanza.
- Il gemello Pazzini
“Giocare con Pazzini? Va bene, è bravo. Diciamo che ha ancora margini di miglioramento. Diciamo anche che è più bello per lui giocare con me”
- Il Genoa
“Non mi preoccupo di cosa fa il Genoa, di come va il Genoa. Non me ne frega niente del Genoa, io penso solo alla Sampdoria. Se sento desiderio di rivalsa per i derby persi? Ogni tanto capita che vincano anche i meno forti: da 10 anni non vincevano un derby”
- Inter campione
“Posso farli i pronostici? Non si offende nessuno? Per me il campionato lo vince l’Inter, può solo perderlo. E’ tre spanne sopra gli altri. Ma alla prima giornata spero che faccia 0-0 col Bari: dell’Inter sono tifoso, il Bari è nel mio cuore. Speriamo che il texano (Barton, nuovo proprietario, ndr) tiri fuori più soldi di Matarrese. E comunque forza Sampdoria”.
via:sportmediaset -
Borsino allenatori: Mazzarri e Rossi gli illustri esclusi
La Serie A 2009-2010 è in pieno calciomercato ma tutte le società hanno ormai deciso la propria guida tecnica e a sorpresa a restare fermi potrebbero esser i due allenatori finalisti dell’ultima Coppa Italia. Delio Rossi concluso il suo rapporto con la Lazio sembrava destinato al Palermo per uno scambio di panchine con il suo successore Ballardini, ma l’imprevedibile Zamparini ha spiazzato tutti ed ha scelto Zenga, si era parlato anche di un ipotesi serie B sulla panchina del Torino, ma Delio Rossi ha tentennato sull’ipotesi e la panchina è stata affidata a Colantuno per la felicità del ds Rino Foschi. Ci potrebbero esser dell’ipotesi all’estero per il tecnico che ha riportato alla vittoria la Lazio del dopo Cragnotti, ma è probabile che almeno inizialmente guardi la prossima stagione da spettatore per poi subentrare al primo salto in panchina. Stesso discorso per Walter Mazzarri, dopo aver concluso il suo rapporto con la Sampdoria, è stato accostato a piu riprese a diverse squadre ma alla fine non si è concluso niente, l’ultima possibilità potrebbe esser il suo Livorno in lotta con il Brescia per l’ultimo posto utile per la serie A. Ancora senza panchina Roberto Mancini, l’ex tecnico nerazzurro per la seconda stagione consecutiva sembra dover star a guardare, le big d’Europa sembrano non credere tanto nelle sue potenzialità ma il suo esoso ingaggio lo rende inappetibile per le medio piccole. Nei giorni scorsi è arrivato anche lo sfogo di Gentile, l’ex tecnico dell’Under 21 silurato nel post calciopoli, si sente escluso ingiustamente e penalizzato per la sostituzione improvvisa con Casiraghi che gli fece perdere grosse opportunità. Zaccheroni invece riparte dalla Liga, è di oggi la notizia di un contratto triennale firmato con il Racing Santander arrivato 12° nell’ultima stagione.
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Borsino Allenatori atto secondo: degli emergenti il migliore è Ballardini
Prendendo spunto da un inchiesta oggettiva fatta da Maurizio Pistocchi per Sportmediaset scopriamo che tra gli emergenti il migliore è allenatore è Davide Ballardini. L’inchiesta ha fine statistico ed oltre a prender in considerazione parametri soggettivi, come qualità del gioco o adattabilità ai giocatori della rosa, pesa statisticamente i punti ottenuti nelle partite del campionato di serie A contando le presenze in panchina.
Al primo posto per media punti, ma aggiungiamo noi come qualità di gioco e concretezza, seppur subentrato nelle ultime due stagioni è riuscito nell’impresa di conquistare 87 punti in 56 partite(media 1.55 a partita), pur dovendosi accontentare di organici non costruiti da lui. Dopo la storica salvezza con il Cagliari dello scorso anno, ha portato in questa stagione il Palermo ad un passo dall’Europa League valorizzando i talenti del club siciliano, Cavani e Kjaer sono l’esempio lampante.Ha ricevuto gli elogi speciali di Arrigo Sacchi ed è stato accostato molte volte alla panchina del Milan.
Alle sue spalle si piazza Pasquale Marino(media 1.50), allenatore dell’Udinese nelle ultime due stagioni, è riuscito nell’impresa storica di portare il club friulano fino ai quarti, eliminato poi in modo immeritato dal Werder di Diego, pratica un calcio equilibrato ed è molto sagace tatticamente, il cambio di modulo dalla difesa a 3 a quella a 4 ha esaltato ulteriormente il frizzante attacco friulano ma nello stesso tempo ha portato una diminuzione di gol subiti. Dovrebbe restare ad Udine per continuare il progetto di crescita insieme ai Pozzo.
Sul terzo gradino del podio si piazza Gian Piero Gasperini(media 1.41), è l’artefice insieme a Preziosi del miracolo genoano, in questa stagione ha inseguito a lungo il sogno Champions, ma alla fine si è dovuto inchinare ai viola di Prandelli. Attua un gioco aggressivo e dispendioso, è geniale il suo utilizzo della difesa a tre con un difensore che a turno accompagna l’azione d’attacco. Forse il suo gioco è difficile da applicare con dei big poco inclini al sacrificio, Preziosi continua a scommettere su di lui per i prossimi traguardi.
Fuori dal podio Walter Mazzarri(media 1.40) alla seconda stagione con la Sampdoria dopo il miracolo ottenuto con la Reggina nell’anno della penalizzazione. Benissimo lo scorso anno (60 punti) un pò deludente l’ultima stagione (44 punti) ma c’è stata anche la finale di Coppa Italia e la partecipazione alla coppa Uefa a toglier energie a Cassano e compagni. La sua migliore qualità è adattare la propria squadra per limitare le squadre avversarie nel gioco, per poi sfruttare ciò a proprio vantaggio. Dovrebbe lasciare la Samp, promessa a Del Neri, si ipotizza un suo arrivo sulla panchina capitolina della Lazio, se cosi fosse sarebbe uno scontro focoso tra due caratteri forti tra Mazzarri e Lotito.
Quinta posizione per Massimiliano Allegri(media 1.38), alla sua prima stagione con il Cagliari ha continuato nell’ottimo lavoro intrapreso da Ballardini nella scorsa stagione, abile a valorizzare i giovani e coraggioso nel giocarsi a viso aperto le partite al cospetto di qualsiasi avversario. Dovrebbe continuare il progetto Cagliari insieme a Cellino. Lontani dalle prime posizione, ma anche loro autori di un ottimo campionato meritano una citazione Walter Zenga (media 1.13) alla sua prima esperienza nel calcio italiano, ha ben figurato sulla panchina del Catania; nella prossima stagione potrebbe sostituire Delio Rossi nella capitale. L’eroe di Siena Marco Giampaolo (media 1,04), saggio didatticamente e tatticamente sul suo futuro sono in molti a scommettere. -
Mercato allenatori: solo Mourinho e Donadoni sicuri del posto
Solo il 10% degli allenatori di serie A conosce la panchina sulla quale siederà nella prossima stagione, le altre sono tutte traballanti per motivi diversi: quelle di Ancelotti, Spalletti, Ferrara (Ranieri), sono messe in discussione per non aver raggiunto gli obiettivi prefissati nella stagione attuale o per ormai divergenze croniche con l’interesse delle loro società. Poi c’è (per fortuna) una folta schiera di allenatori in rampa di lancio dopo aver affrontato con le rispettive squadra un ottima stagione: è l’esempio di Gasperini a Genoa che pur avendo sfiorato il quarto posto ha riportato gli uomini di Preziosi in coppa dopo un decennio praticando un gioco piacevole e concreto, esaltando le caratteristiche degli uomini a disposizione; Ballardini è l’eroe di Palermo dopo l’impresa salvezza dello scorso campionato con il Cagliari era chiamato alla riconferma nel Palermo del vulcanico Zamparini, e lui pur perdendo fior di giocatori nel mercato estivo è riuscito a far il record di vittorie per il Palermo in serie A ed è corsa per un posto nella nuova coppa Uefa. Allegri aveva un eredità pesante a Cagliari ma con il suo entusiasmo e la voglia di dimostrare il suo valore è riuscito a portare il Cagliari alla salvezza con estrema tranquillità giocando un buon calcio e valorizzando i tanti giovani della rosa. Qui sotto proviamo a fare un borsino degli allenatori, ipotizzando gli eventuali sostituti ma il compito è difficile perché il mercato seguirà un effetto domino: una volta che le big hanno scelto il loro tecnico le altre si regoleranno di conseguenza e allora tutto sarà più chiaro.
Società Allenatore Possibile Sostituto Atalanta Del Neri (0%) Beretta Bari Conte 50% – Cagliari Allegri 70% Bisoli 50% Catania Zenga 50% Marino 50% Chievo Di Carlo 30% – Fiorentina Prandelli 80% Genoa Gasperini 60% Zenga 20% Inter Mourinho 100% – Juventus Ferrara 20% Spalletti 40%,Gasperini 20%,Ancelotti 10%, Conte10% Lazio Rossi 30% Mazzarri 40 %, Zenga 20%,10% Marino Milan Ancelotti 25% Van Basten 20%, Tassotti 25%, Ballardini 20 %, Allegri 10 % Napoli Donadoni 100% – Palermo Ballardini 60% Parma Guidolin 100% Roma Spalletti 10% Giampaolo 50%, Allegri 20%,Ancelotti 10%, Sampdoria Mazzarri 10% Del Neri 70% Siena Giampaolo 30% Udinese Marino 50% Zenga 30% -
Anticipo 35 Giornata: Mazarri condanna la sua ex squadra
A Marassi gioca solo la Samp: 5-0.
La Reggina sbaglia l’approccio alla partita forse sperando in un aiuto da parte dell’ex tecnico Mazzarri e che i blucerchiati avessero gia la testa alla finale di Coppa Italia. Ma sin dall’inizio si ha l’impressione che la Sampdoria sia piu in palla e vogliosa di regalar una vittoria dopo la scottante sconfitta nel derby. Dessena alla prima occasione porta i suoi in vantaggio dalla distanza, incolpevole Puggioni. I calabresi cercano di reagire con il solito Brienza ma di pericoli per Castellazzi nemmeno l’ombra. La Samp mette spesso alle corde la Reggina per i primi dieci minuti, poi gli uomini di Orlandi si fanno piu intreprendenti ma nel momento migliore rimangono in dieci per l’espulsione di Valdez per fallo da ultimo uomo su Pazzini, i calabresi non protestano ma la punizione da cui nasce l’espulsione viene battuta da Del Vecchio con palla in movimento e da una posizione diversa. La Reggina subisce il colpo e non riesce a reagire e Dessena e Del Vecchio chiudono il primo tempo sul 3-0. Nella ripresa Orlandi gioca la carta Corradi ma nemmeno il tempo di sistemarsi che il baby Marilungo firma il poker chiudendo del tutto la partita, nel finale gloria anche per Pazzini. Situazione ancor piu difficile adesso per i calabresi, il tanto osannato miracolo potrebbe non bastare.
IL TABELLINO
Sampdoria-Reggina 5-0 (1′, 31′ Dessena , 37′ Delvecchio, 46′ Marilungo, 52′ Pazzini )
Sampdoria (3-5-2): Castellazzi; Stankevicius, Gastaldello, Raggi (71′ Regini); Padalino, Dessena, Palombo (65′ Franceschini), Delvecchio, Ziegler; Pazzini (60′ Mustacchio), Marilungo. A disposizione: Mirante, Ferri, Pieri, Cassano. All.: Mazzarri.
Reggina (3-5-1-1): Puggioni; Lanzaro, Valdez, Santos (61′ Cirillo); Adejo, Barreto, Carmona, Barillà (46′ Corradi), Costa; Brienza; Ceravolo. A disposizione: Marino, Cozza, Hallfredsson, Viola, Vigiani. All.: Orlandi.
Arbitro: Trefoloni di Siena
Ammoniti: Stankevicius. Dessena (S)
Espulsi: 19′ Valdez (R)