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  • Liscio & Sbalascio: Diego-Grosso fuori dal tunnel. Napoli, cosa ti succede?

    Liscio & Sbalascio: Diego-Grosso fuori dal tunnel. Napoli, cosa ti succede?

    Conclusa la 27esima giornata di Serie a vediamo chi sono stati i migliori e i peggiori di questo turno.
    Tra i migliori il duo juventino Diego-Grosso, che finora aveva ricevuto solo grandi critiche. Ma a Firenze, in una partita fondamentale per il prosieguo di stagione dei bianconeri, i 2 oggetti misteriosi sono decisivi e permettono alla Vecchia Signora di continuare l’inseguimento al quarto posto del Palermo che vorrebbe dire preliminari di Champions League del prossimo anno. Nota di merito anche per Antonio Candreva che messo a giocare nel ruolo più congeniale sforna una partita di altissima qualità e sostanza, risultando il migliore della Juventus. Forse il suo acquisto è stato azzeccato se sarà in grado di essere messo in condizione ideale per esprimere il suo talento.
    Poco più giù c’è il Bologna di Franco Colomba che nel girone di ritorno è la squadra che ha fatto più punti di tutti (meglio anche della capolista Inter). Grande merito ad un allenatore che forse era stato silurato dal giro del grande calcio con troppa fretta e approssimazione.
    Non possiamo esimerci dall’inserire tra i migliori il Palermo. L’impegno con il Livorno non rappresentava certo un ostacolo insormontabile ma erano proprio queste partite che fino a poco tempo fa portavano punti persi ai rosanero che si dimostravano “grandi” con le grandi del campionato e “piccoli” contro le squadre che navigavano nelle zone basse della classifica. Delio Rossi continua nel suo ottimo lavoro di sviluppo di una rosa che qualitativamente non ha molto da invidiare a nessuna’altra squadra.
    Citazione per Rubinho che ha parato di tutto nell’incontro e che è capitolato solo al cospetto di un grandissimo gol di Miccoli sul quale poco poteva fare. Forse memore delle sole 6 partite giocate con i siciliani e del benservito ottenuto da Zamparini che lo ha spedito a Livorno sfodera una grande prestazione, peccato che la sua vendetta si sia consumata solo a metà non riuscendo poi alla fine a bloccare completamente i rosanero.
    Meritano di essere inseriti tra i migliori (per via dei 2 bellissimi gol ) anche Andrea Lazzari e Stefano Guberti: 2 realizzazioni molto simili e che hanno illuminato una giornata che prevedeva fuochi d’artificio (per via dei numerosi scontri diretti in programma) e che invece è stata avara di emozioni e di gesti tecnici da ricordare.

    Passiamo ai peggiori, dove trova sicuramente posto il Napoli di Walter Mazzarri, che non riesce più a vincere e che al momento (dopo aver occupato qualche giornata fa il quarto posto Champions) è fuori anche dalla zona Europoa League. Serve ricompattare l’ambiente al più presto per non buttare alle ortiche una stagione che sembrava poter essere trionfale.
    Un gradino più sotto troviamo l’Inter. Il motivo è molto semplice: non aver approfittato del pareggio tra Roma e Milan nello scontro diretto di sabato scendendo in campo a San Siro contro il Genoa nel modo più sbagliato possibile. I nerazzurri si sono svegliati tardi ed hanno provato a vincere la partita solo negli ultimi minuti ma ormai il Genoa aveva preso le misure. Un attacco che si era dimostrato atomico ieri sera era davvero irriconoscibile. 2 punti persi e la prospettiva e la sensazione che Milan e Roma possano ancora cullare importanti sogni di gloria.
    Infine citiamo il nervosismo di Cristiano Doni, che non dà certo un bell’esempio ai più piccoli coi suoi atteggiamenti e i suoi gesti. Da un capitano ci si aspetterebbe un comportamento un pò più irreprensibile e consono, ma evidentemente la bandiera atalantina ieri non era in giornata.
    Nota negativa per l’arbitro Pierpaoli: potrebbe spiegare all’Italia intera l’espulsione di Canini? Ancora non se ne capisce il motivo e non si riesce a dare una spiegazione al suo provvedimento.

  • Serie A: le pagelle di Bologna – Napoli

    Quagliarella: 5 Il compito per un attaccante è buttarla dentro e lui da troppo tempo ha perso la freddezza sotto porta

    Adailton: 7 Son finiti gli aggettivi per definirlo, gioca con una intelligenza tattica sopraffina e delizia la platea con i suoi tocchi di classe

    Viviano: 6,5
    Passa solo il tiro di Rianudo, per il resto è insuperabile. Spiderman

    Denis: 5,5 Fa tanto movimento, ma questa volta sbaglia un gol clamoroso

    TABELLINO
    BOLOGNA-NAPOLI 2-1 7′ Zalayeta, 12′ Adailton, 14′ Rinaudo(N)
    BOLOGNA: Viviano 6,5, Britos 6,5, Lanna 6, Modesto 6,5(86′ Mingazzini), Portanova 6,5, Raggi 6, Buscè 6, Guana 6, Mudingayi 6, Adailton 7 (65′ Gimenez 6,5), Zalayeta 6,5(77’Succi). A disp.: Colombo, Moras, Zenoni, Casarini. All.: Colomba.
    NAPOLI: De Sanctis 5,5, Aronica 5, Campagnaro 5,5, Cannavaro 6, Maggio 5, Rinaudo 6 (60′ Dossena 5), Gargano 6, Hamsik 6(78′ Cigarini), Pazienza 6 (49′ Denis 5,5), Lavezzi 5, Quagliarella 5. A disp.: Gianello, Zuniga , Bogliacino, Hoffer. All.: Mazzari.
    ARBITRO: Romeo di Verona

  • Serie A: il Napoli non vince più, ko a Bologna 2-1

    Serie A: il Napoli non vince più, ko a Bologna 2-1

    Una mini crisi, se così si può chiamare, quella che sta attraversando il Napoli di Mazzarri dopo aver entusiasmato per gran parte della stagione, la vittoria manca ormai da 6 partite (4 pareggi e 2 sconfitte compresa quella di oggi).
    I partenopei devono cedere il passo al Bologna che si impone al Dall’Ara per 2-1 in una gara pimpante e giocata da ambo le parti.
    Succede tutto nei primi 15 minuti: al 7′ è Zalayeta a firmare il classico gol dell’ex deviando in porta una conclusione da fuori area di Buscè che spiazza De Sanctis; il raddoppio non tarda ad arrivare con il solito Adailton che, dopo la tripletta siglata la settimana scorsa al Genoa, si ripete oggi al 12′ su calcio di punizione ma con la retroguardia napoletana non esente da colpe.
    Il gol della bandiera lo realizza Rinaudo di testa due minuti più tardi su assist di Lavezzi.

    Nella ripresa il Napoli si sbilancia in avanti consentendo al Bologna di ripartire velocemente in contropiede. Il portiere felsineo Viviano alza la saracinesca e dice di no prima a Gargano e poi a Quagliarella.
    Il Bologna rischia di realizzare la terza rete con le conclusioni pericolose di Gimenez, Succi e Raggi. Nel finale è Quagliarella ad avere sui piedi la palla del pareggio ma non riesce a trovare la deviazione vincente a porta sguarnita.

    Grande merito al Bologna di Colomba che, settimana dopo settimana, si sta togliendo grosse soddisfazioni: i felsinei salgono a quota 34 punti e vedono una salvezza alle porte.
    Il Napoli perde contatto con il quarto posto (5 punti dal Palermo) con il sogno Champions League che si allontana sempre di più; non solo ma si rischia anche di perdere l’Europa League, i cui due posti utili derivanti dal piazzamento del campionato soni occupati attualmente da Juventus e Sampdoria.

    Il tabellino
    BOLOGNA – NAPOLI 2-1
    7′ Zalayeta (N), 12′ Adailton (B), 14′ Rinaudo (N)
    BOLOGNA (4-4-1-1): Viviano; Raggi, Portanova, Britos, Lanna; Buscè, Mudingayi, Guana, Modesto (86′ Mingazzini); Adailton (65′ Gimenez); Zalayeta (76′ Succi).
    A disposizione: Colombo, Moras, Zenoni, Casarini.
    Allenatore: Colomba
    NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Rinaudo (60′ Dossena); Maggio, Gargano, Pazienza (50′ Denis), Aronica; Hamsik (78′ Cigarini), Lavezzi; Quagliarella.
    A disposizione: Gianello, Zuniga, Bogliacino, Hoffer.
    Allenatore: Mazzarri
    Arbitro: Romeo
    Ammoniti: Rinaudo (N), Aronica (N), Cannavaro (N)
    Espulsi: nessuno

  • Napoli: De Laurentis 2000 giorni in azzurro, il regalo? Hamsik

    “Son passati duemila giorni che condivido coi tifosi napoletani in questi cinque anni e mezzo sono cresciuto e maturato insieme al Napoli. Sono lieto di essere il presidente di un gruppo unito e di una grande squadra in cui è radicato un concetto importante di attaccamento. Sono estremamente soddisfatto di come i giocatori si siano immedesimati nel senso di responsabilità che caratterizza la nostra società. Questo anche grazie al rapporto intelligente che si è creato con il nostro allenatore. Un uomo che io stimo molto e che ritengo un grande valorizzatore di risorse”.

    E’ un De Laurentis ambizioso e carico quello che annuncia il rinnovo di Marek Hamsik per la gioia del giocatore e dei tifosi togliendo cosi dal mercato un possibile pezzo pregiato del prossimo mercato “Marek vuole rimanere in azzurro a vita? E noi siamo lieti di averlo nella nostra famiglia. Con il suo procuratore abbiamo già discusso del prolungamento del contratto. A maggio definiremo tutto”.

    Mazzarri come Benigni
    “Avevo altri nomi in lista ma lui era il mio primo pensiero. Mi è subito piaciuto Mazzarri per la schiettezza, la serietà e la responsabilità. Tra l’altro ho sempre avuto uno splendido rapporto con i toscani. Da Benigni, a Veronesi, fino a Neri Parenti con cui ho un legame professionale da 15 anni. Di Mazzarri mi piace il modo condottiero con cui conduce la sua opera. Mi infonde grande serenità e sono certo che con lui arriveremo lontano”.

    Gli obiettivi
    “Il mio augurio è di proseguire così, piano piano verso le mete che ci siamo prefissati. Il mio obiettivo è di servire tutti i tifosi azzurri nel mondo creando un grande cordone ombelicale. Siamo un gran club proiettato nel futuro. Sono felice di guidare questa società, non mi sento un sessantenne ma un tre volte ventenne, tale è il mio entusiasmo. L’augurio è quello di poter coronare la nostra comune passione per la maglia azzurra con traguardi sempre più importanti”.

  • Hamsik cuore di Napoli: “Amo questa maglia e sono pronto a firmare a vita”

    I tifosi del Napoli possono tirare un sospiro di sollievo, il loro idolo e pezzo pregiato Marek Hamsik è entusiasta della maglia azzurra e per nessuna ragione al mondo sembra intenzionato a cambiar aria. In una intervista concessa a Sportmediaset lo Slovacco confessa di aver voglia di rinnovare per metter a tacere tutte le insistenti voci di mercato.

    “Spero di rinnovare presto. Amo questa città: se mi propongono un accordo anche di 15 anni lo firmo subito”

    La gara con la Roma?
    “Ci vorrà un grande Napoli, sicuramente per noi è una partita importante. Da due anni ci battono al San Paolo e speriamo di invertire la tendenza. A me non interessa il gol, ma che il Napoli vinca. Stiamo bene e ci vorrà una grande prestazione. Stiamo giocando bene, ma non abbiamo raccolto quello che meritavamo. Abbiamo colpito pali, traverse, la fortuna non ci assiste molto, però sono ottimista, perché la squadra si esprime alla grande. Anche Mazzarri è soddisfatto e sono convinto che il tempo ci premierà”

    L’Europa?
    “Sì, è il nostro obiettivo. Siamo lì, nel gruppo delle priem e vogliamo rimanere attaccati fino alla fine per giocarci la volata. Questa è una squadra che ha valori e lotteremo per tutta la stagione”. Pronto la promessa in caso di traguardo raggiunto: “Mi coloro la cresta di azzurro”

  • Mourinho spiega il suo gesto: “non era riferito all’arbitro”

    Dopo le tre giornate di squalifica comminate dal giudice sportivo a Jose Mourinho in attesa di sentir la sua voce nella conferenza stampa di domani è il suo porta voce a spiegar le motivazione del gesto: “Si tratta di un gesto mal interpretato, non ha nulla a che vedere con l’arbitro. – dice Elaido Palmeiras – Voleva dire questo: “Potete anche portarmi via, arrestarmi, ma tanto la mia squadra è forte e vince lo stesso, anche se giochiamo in nove. Adesso bisognerà vedere se in un eventuale ricorso il giudice accetterà questa motivazione.

    Palmeiras replica anche a Ranieri e Mazzarri: “Voglio dire al signor Ranieri che José, sia con il Chelsea di Abramovich che con l’Inter di Moratti, ha vinto molti titoli, al contrario di lui, che nel club di Abramovich e nella Juve della famiglia Agnelli non ha vinto nulla“. Va giù pesante sul tecnico del Napoli “Un asino non diventerà mai un cavallo di razza. Al Porto José aveva un budget di 60 milioni nel 2004 e nonostante questo ha vinto, mentre la sua squadra solo sul mercato ha speso più di 57 milioni. E in tal senso si deve spiegare all’asino che il mercato rappresenta soltanto una parte del budget di una società”.

  • Serie A: Siena – Napoli 0-0, le interviste

    Paolo Cannavaro: “Ci aspettavamo una vittoria, guardando la classifica. Non e’ mai facile giocare contro chi si chiude in difesa. Forse l’attacco non e’ stato aiutato bene dagli altri reparti. C’era molta folla in area. In difesa abbiamo retto bene. Chi ha visto la partita puo’ capire che abbiamo dato tutto. Se siamo li’ significa che possiamo giocarcela fino alla fine del campionato. E’ questo il nostro obiettivo: dobbiamo restare nel gruppone”.

    Walter Mazzarri: “Il Siena, come è giusto che fosse, ha giocato una gara chiusissima, difendendosi bene; noi ci abbiamo provato in tutti i modi, ma anche oggi non abbiamo avuto grande fortuna sottoporta. Lavezzi ha bisogno di recuperare i ritmi giusti, da qualche parte dobbiamo pur iniziare». Sull’assenza di un centravanti da circa 20 reti a stagione: Non è qualcosa a cui mi possa appellare: un allenatore deve sempre pensare che i propri uomini siano i migliori in assoluto. Deve semplicemente passare questo momento poco propizio per noi, capita a tutte le squadre. Sul possibile “favore” all’Inter di Mourinho, in vista di Napoli-Roma di domenica prossima: “Nessun piacere a Mourinho, i piaceri nel calcio li si fa a se stessi”.

    Massimo Mezzaroma: “Voglio fare i complimenti all’arbitro Giannoccaro, che ha visto solo falli e angoli in favore del Napoli. Questi arbitraggi fanno male al calcio. Non sto dicendo che il Siena ha pareggiato per colpa dell’arbitro, ma Siena e’ una citta’ piccola. Ora andremo a Livorno: sara’ una battaglia fondamentale per noi. Rosi ha dato il sangue su quella fascia. Non sono pentito di aver preso la squadra ultima in classifica. L’ammonizione di Ghezzal? C’era l’ammonizione, forse c’era anche qualcosa in piu’ del giallo. Ma ci sono anche altri 89 minuti di partita”

  • Serie A: segna Gila, la Fiorentina vince. Super Palermo, vola il Cagliari, Napoli pari a Siena

    Serie A: segna Gila, la Fiorentina vince. Super Palermo, vola il Cagliari, Napoli pari a Siena

    Vincono le grandi nella 25° giornata di Serie A, si sblocca Gilardino e la Fiorentina vince in rimonta contro l’ostico Livorno di Serse Cosmi. L’ex interista Rivas, con la complicità di Frey, fa temere il peggio ma poi il solito Vargas e l’acuto di superGila ridanno una vittoria importante ai viola per la classifica e per il morale.

    Non bissa l’ottima prestazione di Parma la Lazio di Edy Reja, il Palermo dell’ex Delio Rossi parte subito forte e con il baby prodigio Hernandez sblocca subito la partita, Miccoli su rigore alla mezzora chiude la contesa. Nella ripresa Nocerino cala il tris prima della rete della bandiera di Kolarov. I rosanero agguantano Napoli e Sampdoria ad un sol punto dalla Champions League stasera ad appannaggio della Juventus.

    Non ci sono più aggettivi per il Cagliari di Allegri, l’ottavo posto inizia a star stretto agli isolani che a suon di prestazioni di spessore stanno battendo tutti gli ostacoli per un posto in Europa League. Lazzari e il solito Matri castigano il Parma di Guidolin, per i gialloblu si è perso lo smalto e la classifica inizia a farsi preoccupante.

    Il Siena di Malesani costringe al pari il Napoli di Mazzarri, a secco di vittorie da un mese, un punto che però può rivelarsi importante per il futuro per entrambe le squadre. I bianconeri infatti riescono a guadagnare un punto sulle concorrenti tutte bloccate oggi.

    Il misterioso Chievo di Di Carlo inguaia ulteriormente la classifica dell’Atalanta trovando un prezioso successo in trasferta che recupera in parte il passo falso di domenica scorsa. Gialloblu vicini alla salvezza, per Mutti c’è ancora tanto da lavorare.

    RISULTATI, MARCATORI E CLASSIFICA 25° GIORNATA

  • Mazzarri vs Mourinho: “se confrontiamo le rose ho vinto molto più di lui”

    E’ un Mazzarri tonico e deciso quello intervenuto in conferenza stampa di preparazione al match contro il Siena di domani. Il tema principale della conversazione non è però stata la squadra di Malesani bensì ancora la partita di domenica scorsa contro l’Inter di Mourinho. Le parole del portoghese di ieri non potevano lasciar indifferente il focoso Mazzarri:

    Se confrontiamo le rose, ho vinto molto più di lui. Mourinho è un fenomeno mediatico e parla solo di soldi e budget. Non penso che quelle dichiarazioni siano riferite a me, per quanto mi riguarda da martedì penso solo alla sfida contro il Siena. Già domenica sera, dopo la gara con l’Inter, ho risposto alle bischerate dette e non è il caso di tornarci su.
    “Domenica sera milioni di spettatori hanno visto come è andata la partita e forse solo uno l’ha vista in un certo modo. I miei risultati, se si considerano le forze, sono superiori ai suoi sul campo e poi se un allenatore di venerdì parla ancora di quello che è accaduto la domenica precedente vuol dire che siamo diventati molto bravi”.

    Sulla partita di domani contro il Siena Mazzarri confessa di non aver ancora deciso se convocare Lavezzi, ma l’orientamento è quello di portarlo in panchina almeno, out invece Dossena.

  • Napoli, Mazzarri: “Mou è Special ma io non sono fesso”

    Non si accennano a placare le polemiche del tormentoso dopo Napoli-Inter. Le accuse lanciate da José Mourinho all’arbitro e alla società partenopea (il piccoletto ndr) non sono andate giù al vulcanico Walter Mazzarri, che oggi torna sulla partita elogiando il presidente Massimo Moratti per le parole espresse sul suo Napoli e replica ancora una volta al portoghese:


    “La storia di Mourinho dice che è un grande: ha una corazzata ed è un allenatore bravissimo. Ma se dice delle cose sbagliate, replico. Se non vengo attaccato non cerco mai il contraddittorio, ma non voglio passare per fesso. L’unico gran signore che ho sentito è stato Moratti, che ha detto che il Napoli ha disputato una grande partita. Ma ora pensiamo al Siena”
    .

    Per la partita contro il Siena l’ex tecnico della Sampdoria mette in guardia i suoi, temendo sulla vivacità dei bianconeri dopo la vittoria di Chievo.

    “I bianconeri sono una squadra viva: sono queste le partite più pericolose. Ho paura che i ragazzi sottovalutino l’avversario. E’ insidiosissima questa trasferta, i ragazzi dovranno fare la partita della vita. Dobbiamo andare a Siena pensando di dovere affrontare la Juve, visto che sono bianconeri. Altrimenti corriamo il rischio di fare brutte figure”.