Tag: walter mazzarri

  • La volata scudetto, un sogno per 4. Il calendario è pro Inter

    La volata scudetto, un sogno per 4. Il calendario è pro Inter

    Il campionato di serie A 2010/11 rischia di esser uno dei più belli e appassionanti di sempre. Quattro squadre in lotta per il titolo ad otto giornate dalla fine da quando ci sono i tre punti in palio non si erano mai trovate a anche i casi a tre squadre si contano sulle dita di una mano.

    L’ultima occasione di incertezza fu quella del famoso 5 maggio quando l’Inter si suicitò all’Olimpico contro la Lazio regalando lo scudetto alla Juventus. Il calendario sembra agevolare l’Inter di Leonardo che se ruiscirà ad uscire indenne dal derby contro il Milan avrà poi un calendario in discesa dovendo affrontare Chievo, Parma, Lazio, Cesena, Fiorentina, Napoli, Catania. La media punti dei nerazzurri con Leonardo in panchina è stratosferico e una volta in testa alla classifica è obiettivamente ipotizzabile che ci possa rimanere.

    Per il Milan vincere il derby è vitale sia per allontanare l’Inter che per ritrovare convinzioni ed entusiasmo indispensabili per le trasferte di Firenze, Roma e Udine.

    Se il pari dovesse esser il risultato del derby e Napoli ed Udinese dovessero far bottino pieno contro Lazio e Lecce il finale di campionato sarebbe ancora più incerto e gli scontri diretti tra Napoli-Udinese (33a), Napoli-Inter (37a) e Udinese-Milan (38a) sarebbero delle vere proprie ghigliottine.

    L’empasse in campionato può aver alleati o non alleati negli impegni delle Nazionali, di Champions League dell’Inter e di Coppa Italia di Milan e Inter.

    IL CALENDARIO DI MILAN, INTER, NAPOLI ED UDINESE DEGLI ULTIMI OTTO TURNI

    31ª giornata: Milan-Inter; Lecce-Udinese; Napoli-Lazio
    32ª giornata: Fiorentina-Milan; Inter-Chievo; Bologna-Napoli; Udinese-Roma
    33ª giornata: Milan-Sampdoria; Parma-Inter; Napoli-Udinese
    34ª giornata: Brescia-Milan; Inter-Lazio; Palermo-Napoli, Udinese-Parma
    35ª giornata: Milan-Bologna; Cesena-Inter; Napoli-Genoa; Fiorentina-Udinese
    36ª giornata: Roma-Milan; Inter-Fiorentina; Lecce-Napoli; Udinese-Lazio
    37ª giornata: Milan-Cagliari; Napoli-Inter; Chievo-Udinese
    38ª giornata: Udinese-Milan; Inter-Catania; Juve-Napoli

  • E’ tornato Cavani, il Milan a +3. Napoli – Cagliari 2-1

    E’ tornato Cavani, il Milan a +3. Napoli – Cagliari 2-1

    Il Matador rompe il digiuno permettendo al Napoli di superare il Cagliari al San Paolo riportandosi in corsa per lo scudetto a soli tre punti dalla capolista Milan e con un campionato, sulla carte, più agevole rispetto alle avversarie.

    Gli azzurri di Mazzarri faticano un tempo per via dell’ottimo posizionamento dell’undici isolano preparato a dovere dall’ex Donadoni. E’ infatti di Acquafresca l’azione più pericolosa del primo tempo, mentre il Napoli si limita a qualche conclusione della distanza.

    La ripresa è però di tutt’altra intensità, il Napoli impiega solo 4 minuti per sbloccare il risultato con Lavezzi abile a procurarsi un rigore con una strattonata di Ariaudo, Cavani dal dischetto non sbaglia.

    Il gol galvanizza gli azzurri che vanno vicini al raddoppio con Hamsik sul cui tiro a botta sicura si immola Ariaudo e sulla ribattuta Agazzi è attento su Yebda. Quando la partita sembra incanalata verso la vittoria partenopea Acquafresca con un controllo volontà beffa Cannavaro interrompendo l’imbattibilità di De Sanctis a 800 minuti tondi tondi. Solo un imprevisto, però, per la squadra di Mazzarri che si riorganizza e sei minuti più tardi rimette le cose a posto. Questa volta Cavani torna al gol su azione e lo fa con una magia. Un pallonetto delizioso che beffa Agazzi e fa riesplodere il San Paolo.

  • Napoli – Cagliari, un jolly per Mazzarri. Probabili formazioni

    Napoli – Cagliari, un jolly per Mazzarri. Probabili formazioni

    I passi di Milan e Inter danno la possibilità al Napoli di rientrare nella lotta per lo scudetto. L’inevitabile calo di qualche settimana fa aveva allontantanto gli azzurri dalla vetta della classifica paventando oramai una lotta a due tra Milan e Inter e il Napoli costretto ad “accontentarsi” del terzo posto.

    Il ritorno di Lavezzi e la vittoria contro il Parma hanno però ridato carica al Napoli ritemprati a dovere dallo sciamano Mazzarri. Il posticipo di questa sera contro il Cagliari dell’ex mai amato Donadoni potrebbe riportare a meno tre dalla vetta e con un calendario sulla carte più agevole delle altre pretendenti potrebbe riservare una Primavera di sorprese per Napoli e per i suoi tifosi.

    Quesra sera Mazzarri dovrà fare a meno di Maggio squalificato e di Gargano costretto ad abbandonare il ritiro per problemi personali. In difesa confermati Santacroce e Ruiz ai lati di Cannavaro, a centrocampo sarà Yebda a dettare i tempi al fianco di Pazienza mentre il vice Maggio sarà Zuniga. In avanti il trio delle meraviglie.

    Nel Cagliari, Donadoni dovrà fare a meno di Astori squalificato e di Nenè e Pisano non convocati. In difesa giocheranno Perico e Agostini, in avanti Lazzari e Cossu agiranno alle spalle di Acquafresca.

    Napoli (3-4-2-1): De Sanctis; Santacroce, P.Cannavaro, Ruiz; Zuniga, Yebda, Pazienza, Dossena; Hamsik, Lavezzi; Cavani.
    A disp.: Iezzo, Aronica, Cribari, Vitale, Sosa, Mascara, Lucarelli. All.: Mazzarri.
    Squalificati: Maggio (1)
    Indisponibili: Grava, Campagnaro, Gargano

    Cagliari (4-3-2-1): Agazzi; Perico, Canini, Ariaudo, Agostini; Biondini, Conti, Nainggolan; Cossu, Lazzari; Acquafresca.
    A disp.: Pelizzoli, Dametto, Magliocchetti, Laner, Missiroli, Ragatzu, Cepellini. All.: Donadoni.
    Squalificati: Astori (1)
    Indisponibili: Pisano, Nené

  • Juve, Spalletti in pole. La lunga lista di allenatori per il dopo Del Neri

    Juve, Spalletti in pole. La lunga lista di allenatori per il dopo Del Neri

    In una stagione che doveva essere quella del pronto riscatto e che invece ha dato poche certezze, alla Juventus di certo al momento c’è solo che Del Neri a fine stagione concluderà la sua avventura sulla panchina bianconera. Nell’arco della stagione il tecnico di Aquileia avrà anche seminato tanto ma ha raccolto una miseria, solo 42 punti che attualmente costringono i bianconeri fuori dalle coppe (il settimo posto può dare l’accesso in Europa League solo se il Palermo non vince o comunque non arriva in finale di Coppa Italia). Un gioco che stenta a decollare e la mancanza di solidità e compattezza di squadra, hanno convinto i piani alti della società ad un cambio di rotta a fine anno: via Del Neri, la dirigenza bianconera ha già cominciato a tessere le sue tele allacciando i primi contatti con i possibili candidati alla panchina della Vecchia Signora.

    Il maggior indiziato alla successione di Del Neri è Luciano Spalletti, campione in carica di Russia ma fresco di eliminazione negli ottavi di Europa League con lo Zenit San Pietroburgo. L’ex allenatore della Roma sembra in rotta con la società russa per un mercato al di sotto delle richieste del tecnico di Certaldo che pare voglia rientrare in patria a partire da giugno.
    Unico ostacolo è la forte penale che dovrà essere pagata in caso di rescissione dell’elevato contratto da oltre 4 milioni a stagione. Ragion per cui Spalletti spera che siano le due società a trattare direttamente per non incorrere nella sanzione.
    Settimana prossima, approfittando della sosta dei campionati per le nazionali, sarà in Italia, un’occasione imperdibile per Marotta per cercare di strappare un primo assenso al tecnico.

    Ma non c’è solo Spalletti nei pensieri bianconeri: in fila nella lunga lista ci sono Walter Mazzarri, che sta facendo cose meravigliose a Napoli, Roberto Mancini, che molto probabilmente a fine stagione chiuderà il suo rapporto con il Manchester City essendo in rotta con lo spogliatoio e che era stato vicino alla Juventus prima di emigrare in Inghilterra, l’emergente Andrè Villas Boas, tecnico del Porto e secondo molti erede di Mourinho, e Antonio Conte, attualmente allenatore del Siena e sponsorizzato da molte frange della tifoseria senza scartare le ipotesi Gian Piero Gasperini, corteggiato dalla Fiorentina e dal Palermo e Didier Deschamps, il tecnico della promozione in Serie A dei bianconeri l’anno seguente Calciopoli. Piste più fantasiose e poco praticabili invece i ritorni alla guida tecnica di Fabio Capello, blindato dalla FA, la federazione inglese, fino al 2012 e Marcello Lippi.

  • Mazzarri apre alla Juve “vedremo a fine stagione”

    Mazzarri apre alla Juve “vedremo a fine stagione”

    Nei giorni scorsi il nome di Walter Mazzarri è stato associato a quello della Juventus costringendo il presidente De Laurentiis ad intervenire per fermare sul nascere le voci e consentire al suo Napoli di lavorare senza cali di concentrazione questo ultimo scorcio di campionato.

    Ma a mettere in dubbio il futuro di Mazzarri ci pensa lui stesso prendendo tempo e dicendosi onorato della voci che lo vogliono sulla panchina della Vecchia Signora “La Juventus? Certi apprezzamenti fanno sempre piacere, ma non mi illudo, perchè so che le cose possono cambiare. Solo a fine anno si tirano le somme”.

    Le parole di De Laurentiis “Potrei anche essere esonerato se le cose non dovessero andar bene, e il contratto in certi casi conta poco. Quindi riparliamone a fine stagione. “Ho sentito le parole di De Laurentiis (‘la Juventus se lo sogna, Mazzarri ha un contratto con noi, se lo vogliono devono provarci dopo il 2016’), ma anche il presidente ha precisato ‘finchè c’è stima reciproca e finchè c’è fiducia’, funziona così, devono esserci tante cose”

    “Sono talmente esperto che, visto che manca ancora un quarto di campionato, in questo momento non voglio sentire cose che non riguardino il campo. Non mi faccio distrarre, penso solo al campo e alle 10 finali che mancano. Non penso ad altro, leggo anche di mercato, e’ assurdo, voglio garantire che non ci faremo distrarre da nulla”.

    Gli elogi di Prandelli “lo ringrazio, per me è un grande uomo, e so che se ha detto certe cose su di me, sono vere, perchè non ha fini faziosi. Sono parole al di sopra delle parti. Lui è arrivato per meriti alla Nazionale, perchè ha fatto bene con i club”

    Il campionato “La situazione della mia squadra è buona. Questi ragazzi vanno sempre elogiati, stanno facendo un campionato straordinario. Ho sentito parlare da qualche parte di calo, ma non è vero almeno dal punto di vista delle prestazioni. Semmai è successo con un giocatore o due che erano stanchi. Non siamo in calo, poi non dobbiamo mai dimenticare le nostre premesse iniziali. I numeri non si possono disconoscere, ad oggi abbiamo due punti in più rispetto al girone d’andata”.

  • De Laurentiis rinnega tutto. Ma il calcio non era pulito?

    De Laurentiis rinnega tutto. Ma il calcio non era pulito?

    Il Napoli è una realtà che dà fastidio, così come danno fastidio il Palermo, la Lazio e la Roma qualche volta. Quindi se il torneo lo debbono fare solo tre squadre, tre Genoveffa, allora facciamo una serie A1 a tre squadre e un A2 a 17. Questa potrebbe essere una soluzione, poi i due vincitori faranno lo spareggio

    Lo pensavo da tempo, prima o poi ci casca… De Laurentiis ha tolto i panni di presidente e dover aver diretto la protesta del San Paolo al momento dell’espulsione di Mazzarri, costata un turno di squalifica, ha approfittato della presentazione del film Amici Miei per far delle pesanti accuse alle tre “sorelle” del calcio italiano.

    Lo dicevo in tempi non sospetti per diventare una grande squadra oltre alle stelle in campo bisogna avere una dirigenza con i piedi per terra sia nel momento d’estasi (ricordate cosa diceva il DeLa il 20/10/2008) che nei momenti un pò più opachi. E’ troppo facile scaricare sugli arbitri, anzi no, sul sistema calcio visto che De Laurentis continuia il suo sermone “Gli arbitri? Indovinano, sbagliano, ma è la verità di sempre. Non ho nulla contro di loro, altrimenti non dovrei iscrivere la squadra al campionato. Non ci dobbiamo vergognare di stare al terzo posto e non dobbiamo farla così pesante perchè è successo questo o quello. Il Palermo, per esempio, in passato che cosa avrebbe dovuto dire? Fino a che non avremo la moviola – ha concluso De Laurentiis – non usciremo mai da questa situazione. È successo anche in campo internazionale, e non è che c’è un complotto internazionale contro di noi”.

    Troppo facile, tutto troppo facile. Perchè non dire che il Napoli ancora una volta ha toppato nel mercato di riparazione? Perchè non dire che al Madrigal Mazzarri ha mandato in panchina Cavani, dando una impronta netta a quali erano gli obiettivi degli azzurri. Perchè non dire che Lavezzi dopo la squalifica si è divorato i gol della qualificazione?

    Indubbiamente il Napoli è stato penalizzato da alcune decisioni arbitrali ma se il presidentissimo li assolve, con chi se la prende? Ma Calciopoli non era finito?

  • Mazzarri “blasfemo”, un turno di stop

    Mazzarri “blasfemo”, un turno di stop

    Il Napoli si sente perseguitato dagli arbitri e le decisioni del giudice sportivo non fanno altro che aumentare il malcontento nel popolo partenopeo. La partita di ieri contro il Brescia ha evidenziato il periodo non del Napoli con i suoi uomini cardine in debito di ossigeno, ma qualche episodio oggetivamente dubbio in area delle rondinelle ha fatto esplodere la rabbia di Mazzarri, espulso “per una espressione blasfema” ma ha contaggiato anche la dirigenza con l’acclamazione ai fischi di De Laurentiis in tribuna e le proteste nello spogliatoio di Edoardo De Laurentiis.

    Mazzarri pagherà le sue proteste con una giornata di squalifica e con lui anche il vicepresidente Edoardo De Laurentiis, appiedati anche Dossena ed Aronica.

    Sono 12 i giocatori squalificati in serie A dal Giudice sportivo, tutti per un turno. Si tratta di Gabriel Paletta e Massimo Gobbi (Parma), Pietro Accardi (Brescia), Lorenzo Ariaudo e Davide Biondini (Cagliari), Salvatore Aronica e Andrea Dossena (Napoli), Matteo Brighi (Roma), Marco Donadel (Fiorentina), Daniele Gastaldello (Sampdoria), Alessandro Gazzi (Bari) e Andrea Rispoli (Lecce).

  • Napoli – Brescia 0-0, gli azzurri con le polveri bagnate

    Napoli – Brescia 0-0, gli azzurri con le polveri bagnate

    Il Napoli non va oltre lo 0-0 nella partita casalinga contro il Brescia. Gli azzurri controllano per lunghi tratti il match, ma non riescono a finalizzare le occasioni costruite e nel finale rischiano il tracollo, salvati solamente da un Caracciolo poco lucido sotto porta. In virtù delle vittorie di Milan ed Inter la squadra di Mazzarri vede allontanarsi il treno scudetto e deve guardarsi le spalle per il terzo posto, con l’Udinese distanziata solo di 3 punti.

    CALCIO D’INIZIO – Pronti via e il Napoli è subito pericoloso con il solito Cavani che di tacco impegna Arcari, che salva sulla linea. Gli azzurri fanno possesso palla, ma vengono imbrigliati da un Brescia che opera un pressing costante. Al 8′ è ancora Cavani a rendersi pericoloso: l’attacante urugayano parte largo sulla sinistra e poi scarica un bel destro che il portiere bresciano devia in angolo. Cercano di regire le rondinelle e si fanno vedere dalle parti di De Sanctis ma senza rendersi realmente pericolisi. Il Napoli prova a cambiare marcia ed è Zuniga a creare i qualche grattacapo alla difesa avversaria, prima di testa e poi con un tiro dalla distanza che non crea problemi ad Arcari. I veri pericoli alla retroguardia lombarda li crea Hamsik che si inserisce benissimo nell’area di rigore avversaria ma viene prima murato dal portiere (chiuso anche Cavani sulla ribattuta) e poi ci prova dalla distanza ma il suo tiro termina alto.

    ESPULSO MAZZARRI – Al 33′ Maggio reclama un rigore per una presunta spinta di Accardi (subentrato a Zambelli infortunato). Protesta Mazzarri e viene espulso. Al 35′ ancora un grande inserimento di Hamsik che mette il pallone in mezzo all’area senza trovare però compagni liberi. La partita si scalda, ammonito Hetemaj per un fallo nella trequarti campo avversaria. Il Napoli chiude avanti ma senza incidere.

    RIPRESA – I padroni di casa cercano di finalizzare l’ampio possesso palla e creano i maggiori pericoli partendo dalla corsia di destra ma il Brescia riesce sempre a rintuzzare le iniziative di Maggio e compagni e si rendere pericoloso in contropiede: al 59′ bella combinazione Caracciolo-Diamanti, con quest’ultimo che dribla 2 avversari in area di rigore e poi calcia sopra la traversa, ignorando Konè liberissimo al centro. Il Napoli prova a vincere e butta nella mischia Mascara e Lucarelli al posto di Dossena e Pazienza. Con le 3 punte in campo i partenopei chiudono i lombardi nella loro metà campo, ma concedono il fianco alle ripartenze bresciane che si rendono ancora una volta pericolosi con Caracciolo, che ben imbeccato in area, non trova il tempo per la conclusione. Ancora episodio dubbio in aria del Brescia, dove Mascara viene falciato da Mareco.

    BOTTI FINALI – Ultimi minuti emozionanti: all’88’ è il Napoli ad andare vicino al vantaggio, con Cavani che sempre partendo dalla destra tira forte verso Arcari sulla cui respinta c’è pronto al tap-in Lucarelli, che viene però murato da Zebina e Mareco. Il finale è tutto di marca bresciana con 2 gol letteralmente divorati da Caracciolo, che prima fallisce davanti a De Sanctis i e poi sbaglia l’appoggio per il compagno piazzato davanti alla porta lasciata sguarnita dal portiere azzurro.

    Punto preziosissimo per il Brescia in chiave salvezza. Il Napoli continua ad essere poco lucido e non riesce ad invertire la tendenza negativa delle ultime settimane.

     

    IL TABELLINO

    NAPOLI – (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro Cannavaro Aronica (37’st Yebda); Maggio Pazienza (28’st C.Lucarelli) Gargano Dossena (14’ st Mascara); Zuniga Hamsik; Cavani. A disposizione: Iezzo. Ruiz, Santacroce, Sosa.

    Allenatore: Mazzarri.

    BRESCIA – (3-5-2): Arcari; Zebina Mareco Zoboli; Zambelli (20′ Accardi) Kone (38′ st Eder) Vass Hetemaj Berardi; Diamanti (31′ st Lanzafame) Caracciolo. A disposizione: Sereni. Bega, Baiocco, Possanzini.

    Allenatore: Iachini.

     

    Arbitro: Mazzoleni.

    Ammoniti: Hetemaj, Mareco, Diamanti, Accardi (BRE); Dossena, Aronica, Cannavaro (NAP).

    Espulso: 34′ Mazzarri.

  • Napoli – Brescia, ultime e probabili formazioni

    Napoli – Brescia, ultime e probabili formazioni

    Il Napoli vuole continuare a stupire ed il suo cammino per restare agganciato al sogno scudetto riparte oggi dal San Paolo contro il Brescia. I partenopei vengono dalle due sconfitte contro Villareal e Milan ed oggi ci si aspetta che gli uomini di Mazzarri giochino una grande partita contro le rondinelle di Beppe Iachini. Per gli azzurri un campionato ben al di sopra delle piu rosee aspettative ed ora che non hanno più l’impegno dell’Europa League potrebbero disputare un finale di stagione da “rullo compressore”, mettendo pressione alle due milanesi, soprattutto se le squadre della “Madunina” dovessero riuscire a passare il turno in Champions.

    Nel Napoli mancherà ancora Lavezzi che sconta oggi l’ultima giornata di squalifica;  al suo posto verra impiegato Mascara. Per il Brescia emergenza a centrocampo, per la contemporanea assenza di Filippini e Zanetti, con la mediana che dovrebbe essere composta da Vass, Koné e Hetemaj con Zambelli e Berardi ad agire sugli esterni.

    FORMAZIONI

    NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Gargano, Pazienza, Dossena; Mascara, Hamsik; Cavani.

    A disposizione: Iezzo, Ruiz, Santacroce, Zuniga, Yebda, Sosa, Lucarelli.

    Allenatore: Mazzarri.

    BRESCIA (3-5-2): Arcari; Zoboli, Bega, Zebina; Berardi, Konè, Vass, Hetemaj, Zambelli; Caracciolo, Diamanti.

    A disposizione: Sereni, Mareco, Eder, Lanzafame, Accardi, Baiocco, Possanzini.

    Allenatore: Iachini.

  • Napoli, adesso rialzati e corri!

    Napoli, adesso rialzati e corri!

    La sconfitta di San Siro con il Milan ha lasciato il segno sia perché successiva all’eliminazione dalla Europa League sia perché ha infranto il sogno di agganciare la capolista, o quanto meno di restare in scia col minimo distacco possibile. Da 3 a 6 punti è passato il vantaggio dei rossoneri, che adesso si ritrovano ad avere dietro di loro gli odiati cugini interisti, minacciosi a cinque lunghezze e pronti ad approfittare anche di un solo piccolo passo falso, prima di giocarsi probabilmente tutto nell’attesissimo derby del 3 Aprile.

    Tuttavia, gli uomini di Walter Mazzarri non devono assolutamente gettare la spugna. La stagione è da incorniciare per quanto fatto finora e soprattutto per quelli che potevano essere gli obiettivi di inizio stagione. Il presidente De Laurentiis aveva proclamato il miglioramento della sesta piazza dello scorso anno, ma la squadra sta facendo molto di più. Ad 11 giornate dal termine del campionato, infatti, c’è un terzo posto tutto da difendere, un terzo posto che significa qualificazione alla prossima Champions League e che, comunque, non è detto non possa essere perfezionato da qui alla fine.

    Negli occhi, è vero, c’è ancora la delusione per il 3-0 subito da Ibrahimovic & C, l’impotenza degli azzurri a reagire, gli errori madornali in mezzo al campo, la solitudine di Cavani in avanti, il capo chino e sconsolato di Morgan De Sanctis nel raccogliere tre volte il pallone in fondo al sacco, ma l’unico a mostrare rabbia e reattività. Certo, non sono mancate, come sempre, le polemiche, perché magari il rigore concesso dall’arbitro Rocchi non c’era e perché fa male guardare Gattuso rivolgersi a muso duro nei confronti del direttore di gara e non pagare dazio.

    Ad ogni modo, bisogna ripartire e bisogna farlo subito. Domenica arriva il Brescia, affamato di punti salvezza ed arrabbiato per lo sfortunato epilogo contro il Lecce. Sarà una brutta gatta da pelare e per la quale Mazzarri potrebbe (dovrebbe) apportare alcuni cambiamenti rispetto agli 11 da mandare in campo.

    Si parla di Victor Ruiz, che potrebbe (dovrebbe) sostituire Salvatore Aronica, “reo” di aver alzato comunque troppo il gomito in occasione del penalty incriminato; si parla di Yebda, che potrebbe (dovrebbe eccome) rimpiazzare un Walter Gargano confusionario, arruffone e perdi palloni; si parla di Zuniga, il colombiano dal passo felpato, che potrebbe (dovrebbe a prescindere) sistemarsi a destra o a sinistra e non importa al posto di chi; si parla, udite udite, anche del buon Cristiano Lucarelli, che potrebbe (chissà) essere rispolverato da Mazzarri e rilanciarsi al centro dell’attacco, perché Mascara ha deluso le attese e affinché Cavani, ancora “orfano” di Lavezzi, non si senta abbandonato là davanti.

    Già, Lavezzi. Molti tifosi (e non solo) hanno puntato il dito contro il Pocho. L’argentino, da un certo punto di vista, è, forse, uno dei principali responsabili per le ultime disfatte del Napoli. Dallo sputo al romanista Rosi, costato le tanto discusse tre giornate di squalifica, alle clamorose palle gol fallite contro il Villareal, alla conseguente assenza con il Milan. Prima ancora, l’errore dal dischetto nella gara di Coppa Italia contro l’Inter.

    Per carità, Lavezzi ha dato tanto al Napoli e anche in questa stagione ha emozionato. Come dimenticare, ad esempio, la corsa pazzesca in quel di Cagliari, con il gol vittoria all’ultimo respiro e con tanto di tuffo nei cartelloni pubblicitari del Sant’Elia? Non segna molto il Pocho e questo è un suo limite, ma le sue finte e le sue serpentine da sempre consentono ai suoi colleghi di reparto di andare a bersaglio.

    Se Cavani ha fatto 20 gol, infatti, è anche merito suo. Varie volte però, Lavezzi è apparso un po’ deconcentrato e neanche le storie extra calcistiche, con risse e diverbi vari, così come l’esagerato sfoggio di auto lussuose, sono passate inosservate. Napoli guarda a queste cose, ma la città e i tifosi perdonavano tutto solo a Diego Armando Maradona.

    Ora, riavvolgendo il nastro, la parola passa al campo. Undici finali attendono la squadra di Mazzarri perché adesso forse qualcuno ci crede più di prima e perché i miracoli esistono, soprattutto a Napoli, terra difficile, ma dove tutto è possibile.