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  • De Laurentiis tentenna, Juve e Roma allettano Mazzarri

    De Laurentiis tentenna, Juve e Roma allettano Mazzarri

    Il calcio spesso è strano e di difficile lettura. E’ da qualche giorno chi si parla tantissimo di un caso Mazzarri, di una possibile rottura con De Laurentiis e mi viene in mente sempre la stessa domanda: perchè Mazzarri deve lasciare un posto dove è venerato privandosi dell’opportunità di giocarsi la Champions League?

    La prima risposta a freddo e senza pensarci troppo mi fa venire in mente un Mazzarri calcolatore consapevole di aver tirato fuori il massimo da questo organico e quindi difficilmente potrà incidere ancora nella prossima stagione. La carriera del tecnico livornese poi è una cartina di tornasole per capire la sua forza nel far decollare squadre in crisi e portarli a traguardi insperati per poi però lasciare e riaprire una nuova avventura.

    La seconda strada è un pò più articolata e mi fa pensare che se De Laurentiis quest’inverno non avesse avuto il braccino corto investendo su un centrocampista e su un attaccante il Napoli oggi forse non sarebbe cosi distante dal Milan e lo scudetto poteva esser più che un sogno per il popolo partenopeo.

    Per affrontare la Champions League ci vuole programmazione ed investimenti altrimenti si corre il rischio di far brutte figure e rovinare completamente la prossima stagione (vedi Samp). E’ per questo condivisibile l’attaggiamento d’attesa di Mazzarri sopratutto se alle spalle hai due big in cerca di riscatto come Juve e Roma pronte ad affidarsi alle sue cure.

  • Pagelle di Napoli – Genoa. San Paolo 10, Mazzarri 4

    Pagelle di Napoli – Genoa. San Paolo 10, Mazzarri 4

    Il Napoli è riuscito ieri sera ad invertire il trend negativo delle ultime partite e metter quasi l’ipoteca sulla partecipazione alla prossima Champions League. A decidere l’incontro in un San Paolo colpito da una pioggia incessante è Hamsik mattatore anche nella gara d’andata. Di seguito analizziamo le pagelle dei 22 in campo ma l’ennesima nota di merito va ai tifosi partenopei che dopo la prova di maturità contro l’Udinese anche ieri sera, in una partita apparentemente stregata, si sono distinti per calore ed attaccamento.

    Male invece Mazzarri, molti dicono che studi di Mourinho e a conti fatti non hanno tutti i torti. Il tecnico livornese al pari dello Special One sa che riconfermarsi in una piazza è molto più difficile che affermarsi e le parole post partita sembrano tanto un preludio all’addio.

    Pagelle Napoli

    Cannavaro: 6,5 Prova d’autorità del capitano. Limita la vivacità di Floro Flores e Paloschi e giganteggia sulle palle alte.

    Aronica: 6,5 Solita partita generosa condita dal cross che vale il gol vittoria

    Dossena: 7
    Per molto tempo è stato a ragione messo in discussione adesso però è tornato l’esterno che tutti conoscevamo. Copre tutta la fascia con dinamismo e tanta qualità

    Hamsik: 7
    Del trio delle meraviglie è quello che riesce di più a scavare in se stesso in cerca di forze aggiuntive. Il gol della “quasi” Champions non poteva che esser suo.

    Cavani: 5,5 Dopo aver tirato la carretta per tutto il campionato adesso è in riserva.

    Pagelle Genoa

    Eduardo: 7 Questa volta è in versione uomoragno, compie degli interventi miracolosi facendo disperare i tifosi partenopei. resta il mistero per capire qual è il vero Eduardo.

    Konko: 6.5
    Buona la sua prova sopratutto nel primo tempo. Arriva spesso sul fondo e dà grande dinamicità in mezzo al campo.

    Kucka: 6.5
    Altra grandissima prova in mediana. Stravince il confronto con Gargano e Pazienza.

    IL TABELLINO
    NAPOLI-GENOA 1-0
    Napoli (3-4-2-1):
    De Sanctis 6; Campagnaro 6, Cannavaro 6.5, Aronica 6.5; Maggio 6.5, Gargano 6, Pazienza 6 (60′ Yebda 6.5), Dossena 7; Hamsik 7 (88′ Mascara sv), Lavezzi 6.5; Cavani 5.5. A disp. Iezzo, Santacroce, Ruiz, Zuniga, Lucarelli. All.: Mazzarri.
    Genoa (4-4-2): Eduardo 7.5; Mesto 6 (72′ Polenta sv), Moretti 6, Kaladze 5.5, Criscito 5.5; Konko 6.5 (66′ Destro sv), Rafinha 6, Kucka 6.5, Antonelli 6; Floro Flores 6, Paloschi 5 (78′ Jelenic sv). A disp. Scarpi, Jankovic, Boselli. All.: Ballardini
    Arbitro: sig. Gava di Conegliano
    Marcatori: 83′ Hamsik (N)
    Ammoniti: Gargano (N), Rafinha (G)
    Espulsi: nessuno

  • Hamsik regala la Champions ma a Napoli c’è un caso Mazzarri

    Hamsik regala la Champions ma a Napoli c’è un caso Mazzarri

    Dopo due sconfitte consecutive il Napoli ritrova la vittoria grazie a Marek Hamsik mettendo una seria ipoteca sulla partecipazione alla prossima Champions League. La storica qualificazione ampiamente meritata dagli uomini di De Laurentiis grazie ad un campionato gagliardo e sempre con il piede sull’acceleratore viene però intaccato dalle dichiarazioni di Mazzarri.

    Il Caso. Il tecnico degli azzurri, per molti l’artefice principale del miracolo Napoli rimanda ancora una volta la decisione sul suo futuro facendo trapelare la possibilità di un divorzio al termine della stagione. Mazzarri ragionando un pò come Mourinho è forse conscio di aver tolto tutte le risorse alla squadra che nella prossima stagione difficilmente potrà ripetersi e se a questo aggiungiamo la corte della Juventus i tifosi partenopei non possono dormire sogni tranquilli.

    La partita. Il Genoa come ampiamente anticipato dalle dichiarazioni in settimana non è sceso al San Paolo a far sconti e sopratutto nel primo tempo ha messo in difficoltà i padroni di casa traditi da Lavezzi e Cavani in ombra anche quest’oggi. La ripresa è però di tutt’altra intensità ma Eduardo sembra in vena di miracoli fino all’85’ quando Hamsik trova il pertugio giusto che permette ai partenopei di tenersi in scia dell’Inter e allontanarsi dalla bagarre del quarto posto.

  • Napoli – Genoa, le probabili formazioni. Mazzarri ritrova Lavezzi

    Napoli – Genoa, le probabili formazioni. Mazzarri ritrova Lavezzi

    Mazzarri in conferenza stampa è stato chiaro, questa sera vuole che i suoi uomini tirino fuori gli attributi riportando il Napoli alla vittoria consolidando cosi il posto Champions League prima che la situazione diventi allarmante. I partenopei potranno contare sul ritorno di Lavezzi in attacco al fianco di Cavani, a centrocampo ancora la coppia Pazienza Gargano con Yebda pronto dalla panchina, in difesa Aronica è preferito a Ruiz.

    Ballardini dovrà fare a meno di Dainelli, Milanetto e sopratutto Palacio appiedati dal giudice sportivo. Per il Grifone poi c’è la grana Chico, pare ci sia un provvedimento disciplinare in corso per lui, ed anche Rafinha è acciaccato ma dovrebbe stringer i denti. In attacco ci sarà la coppia Floro Flores Paloschi.

    NAPOLI-GENOA ore 20.45

    Napoli (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Pazienza, Gargano, Dossena; Hamsik, Lavezzi; Cavani.
    A disp.: Iezzo, Santacroce, Ruiz, Yebda, Zuniga, Mascara, C.Lucarelli. All.: Mazzarri
    Indisponibili: Grava
    Squalificati: nessuno

    Genoa (4-4-2):
    Eduardo; Mesto, Kaladze, Moretti, Criscito; Antonelli, Kucka, Konko, Rafinha; Jankovic, Paloschi, Floro Flores. A disp.: Scarpi, Chico, Polenta, Jelenic, Destro, Boselli. All.: Gasperini
    Indisponibili: Marco Rossi, Veloso
    Squalificati: Dainelli (1), Palacio (1), Milanetto (1)

  • Juventus, Anche Villas Boas è andato, rimane solo Mazzarri

    Juventus, Anche Villas Boas è andato, rimane solo Mazzarri

    Dopo la rinuncia di Roberto mancini, intenzionato a proseguire il lavoro al City, altro rifiuto incassato dalla Vecchia Signora da un altro pretendente alla panchina bianconera.

    Intervistato dalla gazzetta della Sport, Andrè Villas Boas, tecnico 33 enne del Porto che ha stravinto campionato e coppa nazionale, e che punta all’assalto all’Europa League, ha dichiarato apertamente che non allenerà la Juventus la prossima stagione. Il tecnico portoghese, ribattezzato ormai con l’appellativo di “Special two”,  spiega il perchè del suo rifiuto al club bianconero, e, più in generale alla Serie A: “Non sono l’uomo giusto per la Juve, per la Roma o per qualsiasi altro club di Serie A. Ho idee troppo rivoluzionarie”.

    Andando avanti così la Juventus può seriamente correre il rischio di non trovare l’ allenatore giusto per la prossima stagione, rimane solo Mazzarri ma non si vedono veramente le ragioni reali che possano spingere il tecnico toscano a lasciare una piazza come Napoli, letteralmente ai suoi piedi e con ambizioni importanti per il futuro prossimo.

    Di questo passo rischia di prendere seriamente corpo l’ ipotesi di una riconferma per Delneri dopo la fiducia incassata dal tecnico di Aquileia da tutta la squadra in questa settimana, anche se la dirigenza tenterà fino all’ ultimo di scovare il nome giusto sul ponte di comando ma il tempo sta per scadere e la situazione risulta essere più confusa che mai.

  • Pastore: “Resto a Palermo solo con Delio Rossi”

    Pastore: “Resto a Palermo solo con Delio Rossi”

    Reazioni opposte nel dopo partita di Palermo – Napoli, soprattutto fra i due allenatori Walter Mazzarri e Delio Rossi. Il primo vuole comunque colmare la delusione per la sconfitta – la seconda consecutiva – che sancisce lo stop definitivo nella volata scudetto. Mazzarri, però, precisa che: “Aver visto un Palermo così forte in casa e avere in classifica quindici punti in più dei rosanero dimostra la grande annata che sta facendo il Napoli. La sconfitta, dunque, ci può stare, abbiamo fatto comunque un’ annata straordinaria, non molliamo fino alla fine, spero che i tifosi ci stiano vicini anche domenica prossima al San Paolo contro il Genoa. Il problema di queste ultime partite è che la squadra non è abituata a stare così in alto, siamo giovani ed alcuni giocatori non hanno gestito la tensione al meglio, ma resta comunque l’annata eccezionale”.

    Delio Rossi, invece, pur soddifatto dalla vittoria non abbandona la vis polemica che gli è costata l’espulsione per proteste nei confronti del quarto uomo Banti, dopo la mancata espulsione (per secondo giallo) del napoletano Pazienza: ” Gli allenatori furbi finiscono le partite, io però non sono furbo. Mi sono innervosito perchè proviamo la gara in un certo modo e quando un giocatore non lo fa mi arrabbio. Sono stato espulso per andare a dire una cosa a Pastore. Non insulto mai a nessuno, mai contro un arbitro o un quarto uomo, ma nell’ambito della stessa gara ci vuole uniformità di giudizio”.

    Sulla situazione complessiva del suo rapporto con la squadra, invece, Delio Rossi spende parole di grande soddisfazione, dimostrando attaccamento alla squadra: “Qui, comunque vada, c’è un grande feeling con l’ambiente, sono felice di esser ritornato, e la squadra è comunque in linea con gli obiettivi stagionali, anche se i bilanci si fanno sempre a bocce ferme”.

    Il Palermo, comunque vada la corsa all’Europa League, ( dopo la vittoria di oggi può mettere pressione alla Juventus per il settimo posto e può comunque sperare nell’accesso tramite la Coppa Italia, dovendo disputare la semifinale di ritorno con il Milan, forte del 2 a 2 dell’andata a San Siro) può vantarsi comunque di avere avuto un ruolo determinante per le sorti del campionato. Infatti, lo aveva riaperto battendo il Milan, con in panchina Serse Cosmi, e lo ha chiuso definitivamente oggi battendo il Napoli al Barbera. La squadra rosanero, dunque, è stata l’ago della bilancia del campionato.

    Pastore, a fine gara, è soddisfatto della gara della squadra, per la vittoria e per aver riconquistato gli applausi del Barbera: “Abbiamo riconquistato il pubblico giocando bene e dimostrando di voler vincere sempre. Ho abbracciato Hernandez dopo il suo errore in area, era stanco ma ha fatto una buona gara”. Clamorosa dichiarazione, poi, per il suo futuro: ” Resto a Palermo, ma a patto che resti qui anche Delio Rossi. Lui mi ha dato tanto, se rimanesse potremmo preparare una buona annata per la prossima stagione”.

    Una dichiarazione importante, che mette pressione al presidente Maurizio Zamparini, legatissimo al trequartista argentino, nell’impostare la prossima stagione con Delio Rossi in panchina. Il tecnico, dal canto suo, invece dichiara di “non aver avuto tempo per guardarsi intorno prima di essere richiamato a Palermo”.

  • Il ruggito del Palermo, Napoli addio sogno scudetto

    Il ruggito del Palermo, Napoli addio sogno scudetto

    Palermo Napoli inizia a regalare emozioni già al primo minuto del primo tempo. Fallo di mano di Cassani in area, calcio di rigore per i partenopei. Sul dischetto Edison Cavani, grande ex rosanero, di ritorno al Barbera. Dopo l’errore dagli undici metri di domenica scorsa contro l’Udinese, l’uruguagio decide di prendersi la responsabilità del rigore e, con grande freddezza e lucidità, non sbaglia. Il Napoli si trova, così, in vantaggio dopo soli due minuti, togliendosi il peso di sbloccare la gara, segnando comtro il suo passato e non esultando. Il Palermo, invece, subisce un inizio da shock, assolutamente traumatico.

    La gara sembra incanalata, nei primi minuti, a senso unico, con gli Azzurri che controllano e ripartono, con un Cavani ispirato e sbloccato psicologicamente dal gol realizzato. Dopo il primo quarto d’ora, però, il Palermo riprende coraggio e fiducia, riorganizzando il gioco, pressando e rinìconquistando il possesso palla. All’ 11′ Bovo fallisce a porta vuota sugli sviluppi di un calcio d’angolo, ostacolandosi con Munoz, su un’ uscita non perfetta di De Sanctis.

    Sul fronte opposto, Edison Cavani al 17′ si rende pericoloso con un bel tiro al volo che colpisce l’esterno della rete.

    Al 19′, incertezza della difesa del Napoli in disimpegno, con Cribari che effettua un passaggio imprudente per De Sanctis, che rinvia in modo impreciso, trovando Nocerino, che tira dal limite trovando l’opposizione di Campagnaro, in caduta, con l’avambraccio: il movimento del difensore aumenta il volume del corpo, ma il braccio viene ritenuto vicino al corpo da Damato che, fra le furibonde proteste rosanero, non concede il rigore.

    Al 22′ ancora Palermo, con un ‘ uscita non coordinata di De Sanctis di cui potrebbe approfittare Balzaretti, che però non è preciso.

    Al 38’, però, Federico Balzaretti ha l’occasione per rifarsi, lasciato libero sulla sua corsia esterna, su imprecisione di Maggio che si accentra troppo, scocca un tiro basso ad incrociare, leggermente deviato da Campagnaro, che vale il pareggio: 1 – 1.

    La partita si scalda, Pazienza già ammonito rischia il rosso e scatena un parapiglia, che coinvolge anche Cavani e Bovo: grandi proteste di Delio Rossi e di Carrozzieri in panchina, che portano il quarto uomo Banti ad invitare l’arbitro Damato ad espellere Delio Rossi. 

    Sul finire del primo tempo, al 44′, bell’azione di Pastore di tacco, che consente l’inserimento di Migliaccio in area, che subisce fallo, e sulla respinta Nocerino ribadisce in rete. L’arbitro, però, annulla il gol perchè aveva già fischiato il rigore per fallo su Migliaccio. Protesta ancora il Palermo per la decisione dell’annullamento, ma Bovo si dimostra lucido sul dischetto realizzando il 2 – 1 al 45′.

    Al riposo rientra negli spogliatoi un Napoli sotto pressione, confuso e sterile, stordito dall’inaspettata reazione del Palermo, di carattere e determinazione.

    Nella ripresa, prima dell’ingresso in campo, fuori Maggio per Zuniga nel Napoli:: scelta tecnica di Mazzarri per ovviare alal giornata non brillante del terzino Azzurro, poco incisivo in fase di spinta e incerto in fase di contenimento.

    Il secondo tempo, però, riprende sulla scia del primo: al 2′ Balzaretti è ancora lasciato libero in area e su colpo di testa defilato, sfiora il secondo palo.

    Al 4′, ancora proteste per un contatto in aerea fra Cribari ed Hernandez, ma Damato lascia correre.

    La sterilità offensiva del Napoli risente fortemente dell’assenza di Lavezzi, e Mazzarri prova ad inserire Lucarelli per dare maggior peso in avanti, mandando in panchina uno spento Hamsik.

    La partita, però, non cambia registro: il Palermo sfrutta i contropiede che il Napoli concede, pur non riuscendo a chiudere la partita. Al 28′ pericolo per la porta rosanero con un tiro di Mascara respinto in angolo da Sirigu con Cavani in agguato.

    Al 40′ contropiede pericoloso del Palermo, con assist di Pastore per Hernandez che, da solo in area, non riesce a sfruttare un’occasione clamorosa, calciando alto.

    Al 41′ scivolata di Mascara in area Palermo, a pochi passi dalla porta rosanero, ma Sirigu contiene.

    Negli ultimi quattro minuti di recupero, assalto finale del Napoli per provare a trovare almeno il pari: anche De Sanctis in area su calcio d’angolo, ma il Palermo rischia di segnare in contro piede il 3 a 1 con Nocerino a porta vuota: il centrocampista, però, calcia fuori, e Damato decreta il termine della gara.

    Il Napoli incassa la seconda sconfitta consecutiva, abbandona il sogno scudetto scavalcato anche dall’Inter, ma mantiene ancora una distanza di sicurezza dalle inseguitrici per la qualificazione diretta in Champions (Lazio ed Udinese che hanno perso). Il Palermo, invece, può ancora credere nella qualificazione in Europa League.

  • Mazzarri ancora polemico “diamo fastidio al nord”

    Mazzarri ancora polemico “diamo fastidio al nord”

    In Italia se c’è qualcuno che ha appreso tantissimo da Mourinho è senza dubbio Walter Mazzarri. Il tecnico livornese è un gran motivatore, capace di caricare l’ambiente e la squadra riuscendo a far esprimere i suoi giocatori sempre al meglio tirando fuori da ognuno di loro le parti migliori.

    Per far questo però la squadra deve esser sempre caricata a molla e per farlo (come insegna lo Special One) bisogna sempre trovar “un nemico” a cui far la guerra sportiva e psicologica ovviamente. Il brusco stop contro l’Udinese al San Paolo ha forse chiuso le porte ad un sogno chiamato scudetto ma non ha intaccato in nessun modo il campionato fatto dal Napoli e dai suoi giocatori.

    Guidolin dalle difficoltà è riuscito a trovar l’alchimia giusta per fermare i partenopei vincendo tatticamente la battaglia in panchina con Mazzarri, una giornata storta? Per tutti si tranne per Mazzarri che a caldo aveva subito attribuito la sconfitta alla sfortuna ribadendo la superiorità del suo Napoli sui friulani e oggi ha riconfermato prendensola con la sfortuna “Mi è bruciato molto perdere in quel modo contro l’Udinese, è stata una gara sfortunatissima, che deve darci energia positiva per la partita di domani. La vera cosa che mi può preoccupare adesso è la forza del Palermo: lo affrontiamo nel momento migliore”.

    Ieri poi è sorto un presunto caso Cavani legato al rinnovo e all’adeguamento del contratto, polemica chiusa dallo stesso Matador che ha giurato amore e stima per Napoli e per i suoi tifosi. Normali rumors di mercato? In fondo anche l’Inter ogni giorno danno qualcuno per partente e lo stesso Leonardo stando alle indiscrezioni dovrebbe esser già esonerato, o lo stesso Milan con Ibrahimovic. Per Mazzarri anche questo è un disegno per destabilizzare l’ambiente Napoli “Non parlo di Inter o di Milan, nè della corsa scudetto, pensiamo a noi, a essere tutti concentrati e affrontare ogni match come una finale. Ho notato che certi ambienti del nord mettono in campo delle storie per distrarci, visto che probabilmente a qualcuno dà fastidio che il Napoli sia lassù. Queste cose personalmente non mi intaccano, io sono serio, non parlo a lavori in corso. I bilanci li facciamo alla fine della stagione, li fa la società, e li fa anche l’allenatore”.

    Il Napoli ha fatto un gran campionato e grossi dei meriti vanno a Mazzarri e De Laurentiis ma sentire per ogni sconfitta o flessione questa ricerca di nemici da abbattare…….

  • Juventus, Marotta e l’equivoco Delneri. Decisione subito o sarà disastro

    Juventus, Marotta e l’equivoco Delneri. Decisione subito o sarà disastro

    La Juventus è all’ ennesimo bivio della sua storia che dopo l’ estate 2006 ne ha presentati veramente tanti. Il tecnico d’ Aquileia non sarà più l’ allenatore della Juventus per il prossimo anno, tutti lo sanno ma l’ unico forse a non saperlo è proprio il diretto interessato.

    Beppe Marotta ha rimandato il tutto a fine campionato che vuol dire maggio inoltrato che secondo l’ opinione dei più risulterebbe un gravissimo errore. Infatti la programmazione di un grande club, quale ancora è la Juventus, ha bisogno necessariamente di certezze e queste non stanno arrivando dall’ entourage dirigenziale juventino.

    I nomi al momento sono tre, Roberto Mancini, Walter Mazzarri e Louis Van Gall. Al momento in pole position risulta l’ attuale tecnico del Manchester City anche perché Mazzarri difficilmente lascerebbe una Ferrari che al momento rappresenta il Napoli per un utilitaria bianconera. Poi vi è l’ ipotesi più affascinante rappresentata dal tecnico olandese, fortemente sponsorizzato da Andrea Agnelli e, ovviamente, Mino Raiola.

    Sicuramente bisognerà decidere subito, altrimenti non ci sarà l’ occasione di programmare al meglio la campagna acquisti 2011/2012 che con tutti i possibili riscatti ed i futuri acquisti rappresenta una sceneggiatura degna di un film di Dario Argento e con il rischio di finire con acquisti last minute che, la stagione scorsa, ha insegnato essere decisione assolutamente controproducente.

  • Napoli, oltre la delusione per un anno record

    Napoli, oltre la delusione per un anno record

    Dopo una cavalcata trionfale durata un’intera stagione, pare inevitabile tirare il fiato, pare inevitabile anche se doveva essere evitato. In casa Napoli la delusione per la sconfitta subita domenica sera contro l’ Udinese, fra le mura amiche del San Paolo, è ancora cocente, perchè ha significato la fine di un sogno ad occhi aperti, di un’illusione che pareva tanto lontana e difficile da raggiungere quanto emozionante e significativa, per la città, per i tifosi, per il Sud.

    Nonostante tutto, però, è essenziale non perdere la lucidità nell’analisi di questo campionato partenopeo, che al di là della classifica ancora aperta matematicamente, ha avuto dell’incredibile, ed ha superato i limiti delle più rosee aspettative. Un progetto serio, ideato e realizzato dal presidente De Laurentiis, reso operativo ed “esecutivo” dalla grinta, la determinazione e dal carattere di una guida tecnica fra le migliori in Italia, Walter Mazzarri. Una squadra costruita attornoalla solidità difensiva e di centrocampo che consente ai suoi geni d’attacco di esprimersi al meglio delle loro potenzialità, il Pocho Ezequiel Lavezzi, l’incisività di Marechiaro Hamsik, i gol di Edinson Cavani.

    Quest’ultimo, si è macchiato della colpa di sbagliare il rigore nella partita di domenica sera che, con un quarto d’ora di gioco da disputare, avrebbe permesso di accorciare le distanze per poi provare ad agguantare in extremis il pareggio. Il suo errore dal dischetto ha suscitato la delusione di molti, ma non può offuscare la sua straordinaria stagione.

    Lucidità d’analisi, appunto. Ed è questa che predica il presidente De Laurentiis in questi giorni. Non bisogna aver paura di perdere la Champions, bisogna continuare a guardare avanti, andando fieri di ciò che si è costruito finora, che non è stato un castello di sabbia ma un castello reale, aggiungendo la conferma di Mazzarri per il futuro e precisando quali erano, ai blocchi di partenza, gli obiettivi della stagione: ” Ho sempre detto che dovevamo migliorare il sesto posto, quindi tutto quello che verra’ in piu’ sara’ guadagnato, anche perche’ a me continua ad interessare il processo di crescita. Dovrebbe preoccuparsi chi ha speso tantissimo ed ha ingaggi enormi e rischia di non qualificarsi per niente. Mazzarri? Ha tre anni di contratto, certo che resta con noi”.

    La serenità e la grande soddisfazione con cui De Laurentiis può guardare alla sua creatura sta anche nella consapevolezza di averla costruita con raziocino, con progettualità di lungo periodo, senza esborsi folli e perseguendo l’obiettivo dell’utile di bilancio, in accordo con i principi del fair play finanziario voluti dall’ Uefa e da Platini. “Da cinque anni abbiamo i conti in utile, precorrendo il fair play finanziario. I tifosi hanno cominciato a capirlo ed apprezzarlo, mentre gli altri club faticheranno tanto per mettersi al passo, perche’ non sono abituati. E’ un aspetto importante, a meno che i potenti non vogliano metterci su un tappo. Siamo al 19esimo posto nel ranking mondiale, e forse questo vale piu’ degli scudetti e delle coppe”.

    Una squadra di cuore e del cuore, che ispira simpatia a molti al di là del tifo e della fede ccalcistica. Questa è già una vittoria importante, il resto verrà da sè. L’importante è mantenere la lucidità gestionale avuta finora, non lasciandosi influenzare dalla smania del vincere ad ogni costo. La stagione attuale, è certo, lascerà comunque un segno importante, e sarà un bagaglio di esperienza per il Napoli, che, se saprà raccoglierlo a dovere, il prossimo anno potrà realmente casndidarsi per un ruolo di primissimo piano, magari adottando qualche rinforzo mirato a rafforzare l’organico per consentirgli di sostenere al meglio due competizioni di alto livello.

    La speranza, però, per i tifosi partenopei è che anche quest’anno possa esserci qualche soddisfazione al foto finish. Nel calcio mai dire mai.

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