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  • Mazzarri: ora parlerò con la società

    Mazzarri: ora parlerò con la società

    Dopo il pareggio sul campo della Juventus nell’ ultima di campionato, dopo la festa delal scorsa settimana per la qualificazione in Champions League dalla porta principale, dopo le frecciatine di De Laurentiis degli scorsi giorni, è tempo di riflessione e di dialoghi importanti per Walter Mazzarri.

    Ora è giunta l’ora di programmare il futuro e, dunque, di parlare con la società per capire dove e come affrontare la prossima stagione. Come è giusto che sia, Mazzarri stila la lista delle priorità e, fra queste, rientra sicuramente il dialogo con la proprietà, che deve precedere le comunicazioni con la stampa.

    Tutto questo, però, precisando che l’ambiente Napoli lo segue in modo compatto, che i giocatori apprezzano la sua coerenza e la sua serietà e che, per questo motivo, ” può guardare tutti negli occhi “ nonostante alcuni abbiano giudicato in modo negativo i suoi comportamenti e le sue dichiarazioni.

    Ora, dunque, bisognerà solo attendere l’esito di questo imminente incontro.

  • Juventus – Napoli, probabili formazioni. Out Hamsik, Toni al posto di Matri

    Juventus – Napoli, probabili formazioni. Out Hamsik, Toni al posto di Matri

    Molte sorprese nell’ultima di campionato per la Juventus ed il Napoli in un match che ha poco da dire in una stagione fallimentare per i bianconeri ed esaltante per i partenopei di Walter Mazzarri.

    Sorensen e De Ceglie, dati per sicuri titolari, dovrebbero accomodarsi in panchina. Delneri dovrebbe schierare Salihamidzic terzino destro, Bonucci e Barzagli al centro della difesa e Giorgio Chiellini a sinistra; a centrocampo Krasic a destra, Aquilani e Marchisio in mezzo e Pepe sulla corsia mancina; novità anche in attacco, titolare Luca Toni, accanto a capitan Del Piero con Alessandro Matri che partirà dalla panchina.
    Nel Napoli,  oltre alle assenze di cavani e lavezzi, confermata anche quella di Marek Hamsik con Maiello al suo posto, Zuniga e non Dossena a sinistra. In attacco spazio alla coppia mascara – Lucarelli con Sosa a supporto.

    Juventus (4-4-2): Buffon; Salihamidzic, Bonucci, Barzagli, Chiellini; Krasic, Aquilani, Marchisio, Pepe; Del Piero, Toni.
    A disp.: Storari, Traorè, Sorensen, De Ceglie, Giandonato, Martinez, Matri. All.: Delneri
    Squalificati: Motta (1)
    Indisponibili: Rinaudo, Sissoko, Quagliarella, Iaquinta, Grygera, Grosso, Felipe Melo

    Napoli (3-4-2-1): De Sanctis; Santacroce, Cribari, Ruiz; Maggio, Gargano, Sosa, Zuniga; Maiello, Mascara; Lucarelli.
    A disp.: Iezzo, Grava, Dossena, Aronica, Cannavaro, Pazienza, Lavezzi. All.: Mazzarri
    Squalificati: Cavani (1)
    Indisponibili: Blasi, Dumitru, Vitale, Hamsik.

  • De Laurentiis snobba Mazzarri, salta ancora l’incontro

    De Laurentiis snobba Mazzarri, salta ancora l’incontro

    Era in programma mercoledi, poi giovedi, adesso sembra sia slittato alla prossima settimana, l’incontro tra Mazzarri e De Laurentiis prende sempre più i contorni del giallo. E’ chiaro che dietro il temporeggiamento c’è una strategia, il presidente spera forse che Juventus e Roma decidano le loro prossime guide tecniche privando Mazzarri di alternative rendendo quindi l’incontro chiarificatore poco più di una formalità.

    Lo strappo in casa Napoli c’è stato ma De Laurentiis in primis seguito poi da Bigon e Fassone sanno benissimo che il tecnico livornese è il vero valore aggiunto della squadra e l’unico tecnico in grado di far esprimere l’organico al di sopra delle proprie possibilità.

    Il rinnovo di Cavani però può esser il primo passo per convincere Mazzarri nella bontà del progetto partenopeo e far desistere il tecnico dalla voglia di novità. Come per l’attaccante uruguaiano De Laurentiis dovrebbe proporre un ritocco al tecnico e ai componenti dello suo staff e poi decidere insieme dove investire per render l’organico competitivo per il campionato senza sfigurare in Champions League.

  • Napoli, il San Paolo e la magia della Champions

    Napoli, il San Paolo e la magia della Champions

    Il Napoli con una stagione memorabile riconquista un posto nell’Europa che conta: la Champions League nella prossima stagione acquisterà il calore del popolo partenepeo e per qualsiasi squadra che giocherà al San Paolo sarà una emozione nuova e forse irripetibile. Lo ha detto De Laurentiis nel festeggiare il terzo posto ma è un dato assodato che i tifosi del Napoli sono molto più del dodicesimo uomo in campo.

    All’entusiamo contagioso del pubblico partenopeo toccherà però a De Laurentiis in primis e poi al pragmatismo di Fassone e Bigon bilanciare evitando voli pindarici e il rischio di ripetere il tracollo della Samp tanto per intenderci. Oggi il presidente incontrerà Mazzarri per porre le basi per il futuro la sensazione è che i due proseguiranno insieme in questa nuova e avvincente avventura, in fondo anche per Mazzarri la musichetta della Champions dovrebbe dare nuovi stimoli.

    Dall’esito dell’incontro odierno partirà la campagna di rafforzamento già promessa dal presidente ma adesso ancor più importante grazie ai 25 milioni per l’accesso alla fase a gironi e tutti i proventi generati dal circuito. Il primo acquisto potrebbe esser il capitano doriano Palombo mentre per la difesa si torna con insistenza ad inseguire Britos, per l’attacco la scelta dovrebbe esser per un uomo di esperienza con Trezeguet primo della lista.

  • De Laurentiis-Mazzarri, domani il faccia a faccia. Reja con Gasperini l’alternativa

    De Laurentiis-Mazzarri, domani il faccia a faccia. Reja con Gasperini l’alternativa

    Il giorno tanto atteso per il Napoli sarà domani, quando avverrà il fatidico faccia a faccia fra Mazzarri e De Laurentiis, per provare a mettere la parola fine alla telenovela del rimane o non rimane, riferita al tecnico toscano, appetito da molte squadre, con la Juve in pole position.

    La linea di Mazzarri sarà quella delle richieste di reale rafforzamento della rosa, con giocatori di rilievo, e non solo con giovani di buone prospettive ma ancora da formare e lanciare, come Fernandez e Matavz. Il presidente vorrebbe provare a trovare un punto d’incontro fra le sue idee e le richieste del tecnico, al quale deve buona parte dello straordinario risultato stagionale, ossia la qualificazione diretta in Champions League.

    In alternativa, però, qualora le richieste non collimassero con le sue intenzioni, De Laurentiis si sarebbe cautelato, contattando Edi Reja, attuale tecnico della Lazio ed ex tecnico Azzurro, rimasto molto legato all’ambiente napoletano, proponendogli un importante incarico da responsabile dell’area tecnica, con Gian Piero Gasperini come allenatore.

    Reja e Gasperini, infatti, hanno un ottimo feeling e Gasperini è stato calciatore di Reja ai tempi del Pescara per ben tre stagioni: fra i due vi è stima reciproca e De Laurentiis è certo che insieme lavorerebbero molto bene.

    Il punto cruciale da sciogliere è, però, il seguente: anche se in due, saranno all’altezza del capolavoro di Mazzarri?

  • Juve, forcing su Conte. Il Siena lo libera

    Juve, forcing su Conte. Il Siena lo libera

    Archiviata l’ennesima sconfitta stagionale, la decima, arrivata in quel di Parma, e aspettando domenica prossima per archiviare una volta per tutte il capitolo Del Neri, la Juventus sta lavorando alacremente per portare a Torino il tecnico che possa dare una volta per tutte la svolta. I nomi si conoscono già, in 3 si giocheranno la panchina: Walterz Mazzarri, Andrè Villas Boas e Antonio Conte. Quest’ultimo è acclamato a gran voce dal popolo bianconero che vuole al timone una persona che conosca bene l’ambiente e che rispecchi la mentalità vincente della Juve. In effetti chi meglio di Conte rappresenta la juventinità, ma la proprietà bianconera non dovrebbe farsi influenzare dai sentimenti e decidere la scelta del prossimo tecnico in maniera del tutto distaccata, cercando di non farsi coinvolgere dall’emotività.

    In attesa di capire quale sia il futuro di Mazzarri, in settimana è programmato il faccia a faccia risolutivo, nel bene o nel male, tra tecnico e il presidente Aurelio De Laurentiis, e di Villas Boas, se ne saprà di più dopo la finale di Europa League di mercoledì ed è comunque blindato dal Porto con una clausola da 15 milioni di euro, il favorito numero uno alla successione di Del Neri sembra essere proprio l’ex capitano. In questo momento infatti è il presidente in persona Andrea Agnelli a spingendo forte sulla sua candidatura per far risorgere dalle ceneri la Vecchia Signora.

    Conte, ottenuta con largo anticipo la promozione in Serie A con il Siena, ha ottenuto il via libera direttamente dal ds del club toscano Giorgio Perinetti che però auspica che la decisione della Juventus arrivi al più presto: “La Juve lo chiamerà? Non lo so ma mi auguro solo che la decisione sia presa a breve perché dobbiamo programmare la prossima stagione. Il nostro presidente è riconoscente a Conte ed è disponibile a fargli vivere il suo sogno. Ma spero che la soluzione arrivi nei primissimi giorni della prossima settimana“.
    Il Siena dunque non si opporrà alla volontà del suo tecnico di inseguire il suo sogno sfumato già due anni fa quando era in lizza con il suo amico ed ex compagno di squadra Ciro Ferrara che ebbe la meglio.

    In ogni caso, che sia Conte, Mazzarri o Villas Boas, in settimana o al massimo all’inizio della prossima si saprà il nome del nuovo allenatore della Juventus.

  • Juventus, Marotta tra confusione ed idee “chiare”

    Juventus, Marotta tra confusione ed idee “chiare”

    Meno Male per i tanti tifosi bianconeri che il campionato stia finendo, un campionato da ricordare per la Vecchia Signora infatti solo in una occasione, serie B a parte, la Juventus non è riuscita a centrare la qualificazione in Europa, in panchina vi era quel Gigi Maifredi e correva l’ anno 1991 ma almeno il tecnico del tanto promesso calcio champagne ma mai attuato, era riuscito a portare la Juventus ad una semifinale di Coppa delle Coppe, persa poi contro il Barcellona.

    20 anni dopo ecco un altro Gigi, Delneri che riesce a fare anche peggio uscendo dall’ Europa League per mano del tanto temuto Lech Poznan ed offrendo prestazioni in campionato al limite dell’ allucinazione visiva quanto a bruttezza ed imbarazzo collettivo. Le dimissioni non ci saranno in quanto il tecnico crede che la colpa non sia sua dell’ annata fallimentare ed in parte ha anche ragione.

    Ieri, prima della decima sconfitta in Campionato contro il Parma, Beppe Marotta ha dichiarato che le idee sono molto chiare e che la Juventus comunicherà il nome dell’ allenatore lunedì prossimo. Un ultimo tentativo verrà fatto per Villas Boas ma lo special two difficilmente lascerà la Champions League con il Porto per accasarsi a Torino, quindi le ipotesi sono due: Walter Mazzarri o, con ogni probabilità, vista la nuova dimensione del club bianconero, Antonio Conte che rappresenterebbe una figura giusta per un rilancio della vecchia Signora che si spera avvenga in tempi rapidi, ma tanto, i tifosi possono stare tranquilli le idee di Beppe Marotta sono chiare, ma siamo sicuri che questo sia veramente un bene?

  • Napoli-Inter 1-1. E’ festa Champions al San Paolo

    Napoli-Inter 1-1. E’ festa Champions al San Paolo

    Napoli che con questo pareggio casalingo contro l’Inter conquista la qualificazione matematica alla prossima edizione di Champions League, tornando ai vertici del calcio europeo dopo 21 anni. Festa grande al San Paolo per gli uomini di Mazzarri che raggiungono un traguardo storico in una serata particolare, in una partita giocata a due velocità: primo tempo bellissimo e spettacolare pieno di occasioni e con la realizzazione dei due gol, uno per parte. Secondo tempo lentissimo con le squadre che rinunciano ad attaccare e a vincere è la noia. Ma in una serata come questa tutto è lecito. Inter e Napoli sorridono in una serata di festa assoluta. Complimenti sinceri ad Aurelio De Laurentiis che in soli 5 anni è riuscito a portare questa squadra dalla Serie C alla Champions League.

    Novità in formazione per i nerazzurri con la scelta di 4-4-2 più prudente, con Thiago Motta e Cambiasso  entrambi davanti la difesa e Kharja e Zanetti ai lati. Vince il ballottaggio in attacco Milito con Pazzini. Nel Napoli tutto confermato con Zuniga nel tridente offensivo insieme ad Hamisk e Lavezzi.

    PRIMO TEMPO- Napoli più vivace e aggressivo nei primi minuti, con un approccio troppo attendista invece per gli uomini di Leonardo.  Passati i primi dieci minuti cala vistosamente la pressione del Napoli e l’Inter inizia a guadagnare campo e a rendersi pericolosa con continuità, grazie agli spunti di Milito e alle percussioni di Maicon e Nagatomo.

    Al 14’  è l’Inter a gioire, perché arriva il 35esimo gol stagionale di Samuel Eto’o. Il camerunense da fuori area servito da Milito fa partire una bordata di destro che si va ad insaccare alle spalle di un incolpevole De Sanctis. Inter 1 Napoli 0.

    Al 28’ brividi per i nerazzurri con Lavezzi che da fuori area fa partire un gran tiro che impegna in una parata un po’ goffa Julio Cesar. Forcing degli uomini di Mazzarri nell’azione seguente, con Campagnaro che trova lo spazio per calciare e vedersi chiudere lo specchio della porta dal numero uno interista. Napoli pericolosissimo in questa fase di gioco, complice la difesa nerazzurra che soffre le avanzate dei partenopei.

    Nerazzurri vicini al raddoppio al 42’ su conclusione di Milito deviata che sfiora il palo e va di pochissimo a lato. Nell’azione successiva è Maicon da fuori area a provare il tiro a giro, colpendo il palo, e facendo tirare un sospiro di sollievo a De Sanctis.

    Inaspettato arriva il pareggio del Napoli nel primo minuto di recupero, su un pasticcio della difesa nerazzurra, nell’indecisione generale di tutti  Zuniga ne approfitta e insacca a porta vuota. Tutto da rifare: Napoli 1 Inter 1.  Squadre a riposo in un primo tempo bellissimo e al tempo stesso molto equilibrato.

    SECONDO TEMPO- Nessun cambio nella ripresa. Splendida percussione di Milito al 4’, quando da solo praticamente si beve mezza difesa del Napoli, calcia e trova De Sanctis a negargli la gioia del gol con una parata difficilissima. Occasionissima per il raddoppio del Napoli  al 11’ quando Maggio serve in area Zuniga che calcia e mette il pallone di pochissimo a lato. Lungo possesso palla per i nerazzurri che cercano di rallentare i ritmi di gioco. Cambio nelle fila nerazzurre al 15’ con Eto’o che lascia il posto per Pazzini. Squadre che rallentano l’intensità di gioco, e lo spettacolo ne risente visibilmente, con la partita che diventa più noiosa.  Al 32’ c’è il ritorno in campo  (dopo 5 mesi dopo l’infortunio al legamento crociato) di una colonna portante della difesa nerazzurra: Walter Samuel, che rileva Ranocchia. Partita praticamente nulla per gran parte del tempo rimanente al fischio finale, complice il caldo e la stanchezza della squadre, che invece di affondare, prediligono un lungo possesso palla con un ritmo di gioco decisamente lento. Totalmente differente infatti l’atteggiamento delle due squadre nella ripresa rispetto al primo tempo, dove  Inter e Napoli si erano affrontate a viso aperto, creando moltissime occasioni da gol. Solo gestione palla per entrambe le squadre in una fase di gioco praticamente nulla. Lo stadio è in fermento nell’attesa del triplice fischio finale. 2 minuti di recupero e scoppia la grande festa per gli eroi di Napoli e per Mazzarri che  ora dovrà sciogliere i dubbi sul suo futuro.

  • Napoli – Inter, probabili formazioni. Profumo di Champions al San Paolo

    Napoli – Inter, probabili formazioni. Profumo di Champions al San Paolo

    Una partita senza troppe motivazioni per i nerazzurri che con un punto in due gare otterrebbero la certezza matematica del secondo posto, chiudendo una stagione in maniera più che dignitosa, e con la finale di Tim Cup in programma il 29 maggio. Discorso diverso per il Napoli e Mazzarri che cercano un punto per ottenere la certezza della qualificazione in Champions League il prossimo anno. Tornare nell’Europa che conta a 21 anni di distanza riportando il Napoli ai vertici del calcio europeo.

    NAPOLI Al San Paolo nonostante il traguardo Champions League sia realmente ad un passo, il clima non è dei più sereni, con le indecisioni e le mezze risposte del tecnico Mazzarri quasi a far presagire un addio per la sua ultima partita al San Paolo. Il presidente De Laurentiis e gran parte della tifoseria sembra non aver digerito il modo in cui il tecnico abbia preso questa decisione di abbandonare il progetto Napoli per abbracciare la causa juventina. Dopo questa partita, o dopo il raggiungimento del traguardo storico della qualificazione alla Champions League, Mazzarri farà maggiore chiarezza spiegando magari se nella prossima stagione siederà ancora sulla panchina partenopea. Per quanto riguarda la partita di stasera, Mazzarri scioglierà gli ultimi dubbi sull’undici titolare probabilmente nelle ultime ore ma la formazione che dovrebbe scendere in campo contro i nerazzurri dovrebbe essere così composta: classica difesa a tre uomini con Cannavaro, Aronica favorito su Ruiz e Campagnaro. Mediana robusta con Gargano e Pazienza a coprire le avanzate avversarie con Maggio e Dossena pronti a colpire sulle fasce laterali. In attacco c’è il problema maggiore, perché la squalifica di Cavani comporta un totale rinnovamento dell’assetto offensivo. Lavezzi sarà la punta centrale, supportato da Hamsik a sinistra e Zuniga a destra.

    INTER – Leonardo probabilmente lascerà spazio a chi ha avuto meno occasioni di giocare da quando lui siede sulla panchina nerazzurra. La lista degli indisponibili si è notevolmente allungata, e al nome di Sneijder, Stankovic e Cordoba si è aggiunto anche il centrale brasiliano Lucio ancora dolorante per un problema alla caviglia che non recupera e viene preservato in vista della finale di Tim Cup contro il Palermo. Squadra da ridisegnare quindi, in difesa, a centrocampo e con qualche dubbio anche in attacco. “Vi do la formazione? Ma se non la so nemmeno io” ha detto in maniera ironica il tecnico brasiliano in conferenza stampa, spiegando inoltre come  la convocazione di Walter Samuel potrebbe voler dire che è pronto per tornare a giocare qualche minuto di partita. Le ipotesi sono due: Rombo di centrocampo, o un 4-4-2 più coperto con Pandev titolare dal primo minuto. Nella prima ipotesi spazio a Coutinho dall’inizio. Formazione titolare da decifrare, con rebus anche in difesa dove il posto da centrale vicino a Ranocchia se lo giocano Materazzi e Chivu. Centrocampo da adattare con l’immancabile capitan Zanetti, Cambiasso e un’ulteriore conferma per Mariga apparso in crescita nella sfida contro la Roma. Davanti l’intoccabile Samuel Eto’o alla ricerca del gol per insidiare il suo personale record di 36 gol in una stagione (ottenuto ai tempi del Barcellona) e il solito ballottaggio tra Pazzini e Milito, con l’argentino leggermente favorito.

    PROBABILI FORMAZIONI

    NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Gargano, Pazienza, Dossena; Hamsik, Zuniga; Lavezzi.
    A Disposizione: Iezzo, Santacroce, Ruiz, Yebda, Vitale, Sosa, C. Lucarelli.
    Allenatore: Mazzarri
    INTER (4-3-1-2):
    Julio Cesar; Maicon, Ranocchia, Chivu, Nagatomo; J. Zanetti, Mariga, Cambiasso; Coutinho; Eto’o, Milito.
    A Disposizione: Castellazzi, Samuel, Materazzi, Obi, Thiago Motta, Pandev, Pazzini.
    Allenatore: Leonardo

  • Juve, per la panchina è corsa a 3: Mazzarri, Conte o Villas Boas

    Juve, per la panchina è corsa a 3: Mazzarri, Conte o Villas Boas

    Il suicidio calcistico contro il Chievo, che ha spento definitivamente la già flebile fiammella di speranza di qualificazione alla prossima edizione della Champions League, ha convinto i dirigenti della Juventus a chiudere una volta per tutte, dopo vari ripensamenti frutto dei recenti risultati comunque positivi ma non abbastanza (nelle ultime 8 partite, 4 vittorie e altrettanti pareggi), il capitolo Luigi Del Neri con un anno di anticipo su quello che prevede il contratto firmato la scorsa estate e voltare pagina intensificando i contatti e il lavoro di ricerca per portare a Torino un successore che sappia riuscire dove l’ex tecnico della Sampdoria quest’anno ha fallito.

    Se prima la lista dei papabili era lunga e contemplava tra questi anche Roberto Mancini, Luciano Spalletti e Louis Van Gaal, che per un motivo o per un altro sono sfumati prima di intavolare una vera e propria trattativa, oggi la stessa si è ridotta a soli 3 nomi: Walter Mazzarri, Antonio Conte e Andrè Villas Boas, e solo ed esclusivamente su questi concentrerà tutte le forze la dirigenza juventina.

    Il candidato principale è Walter Mazzarri che è sta meditando seriamente di lasciare Napoli per approdare su quella che una volta era la panchina più prestigiosa d’Italia. Il suo rapporto con il patron Aurelio De Laurentiis, a meno di clamorosi sviluppi, è quasi consumato nonostante il tecnico toscano abbia ancora altri due anni di contratto con il club azzurro. Il richiamo della Juventus lo intriga e per questo Mazzarri sta prendendo tempo prima di far sapere le sue intenzioni al presidente del Napoli. Le divergenze con Beppe Marotta, che risalgono ai tempi della Sampdoria e che potevano rappresentare in un primo momento un ostacolo, sembrano essere appianate tanto che al momento il tecnico del Napoli è il favorito del dg bianconero.

    Se Mazzarri è il prediletto del dg, i tifosi bianconeri richiedono a gran voce e sostengono la candidatura di Antonio Conte. Il tecnico che ha riportato il Siena in Serie A ora ha fatto la sua gavetta, motivo per cui fu scartato due anni fa quando gli fu preferito Ciro Ferrara, dopo le esperienze di Arezzo, Bari, Atalanta e appunto Siena centrando due promozioni con i pugliesi e toscani nella massima serie mentre male andò a Bergamo quando decise di dimettersi dopo 13 giornate. Blindato già dal Siena, il club ha fatto sapere tramite il ds Perinetti di liberarlo solo per un grande club come è appunto la Juventus.

    Ma il vero sogno della proprietà bianconera è quel fenomeno e astro nascente degli allenatori, il 33enne Andrè Villas Boas. La strada che porta al tecnico portoghese del Porto dei record è la più affascinante ma anche la più complicata perchè, come lui stesso ha ammesso in un’intervista, nel suo contratto, di durata fino al 2013, firmato con i Dragoes esiste una clausola rescissoria di 15 milioni di euro. Tanti soldi che la Juve non è disposta a sborsare. Villas Boas è un innovatore, un portatore di idee proprio quello che servirebbe alla Juve in questo momento per rinascere e ritornare nell’olimpo del calcio italiano ed europeo dopo anni e anni di delusioni. Il forte budget che la proprietà metterà a disposizione per il calciomercato potrebbero indurre il tecnico lusitano a convincere il presidente del Porto a lasciarlo partire in direzione Torino.
    Nella prossima settimana, o subito dopo la fine del campionato, se ne dovrebbe sapere di più.