Dopo la sosta per le nazionali torna il campionato, si comincia con i tre anticipi del sabato che vedono impegnate le nostre squadre che in settimana dovranno sostenere le partite di Champions. Se le due milanesi stanno vivendo un periodo molto complicato, non si può dire lo stesso del Napoli che guidato dal sergente di ferro Mazzarri vuole ricominciare da dove aveva lasciato prima della sosta. I partenopei vengono, infatti, dalla vittoria esterna sul campo dell’Inter e sfruttando il fattore campo cercheranno di ripetersi contro il Parma non entusiasmante di Colomba e Giovinco. Tutti disponibili per il tecnico toscano che ha già dichiarato di non aver intenzione di fare turn-over in vista della partita contro il Lille, non vuole di certo commettere lo stesso errore fatto nella partita contro il Chievo dove ha pagato la scelta di far tirare il fiato ai suoi tenori. In campo quindi l’undici titolare con la difesa imbattuta da 400minuti e l’attacco guidato dai soliti tre Hamsik, Cavani e Lavezzi, quest’ultimo alla ricerca di un gol fra le mura amiche, che manca dalla partita dell’anno scorso contro il Milan.
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Verso Napoli-Parma: Mazzarri senza turn-over
In casa Parma le speranze ovviamente sono tutte riposte in Sebastian Giovinco, reduce dall’esordio da titolare in maglia azzurra, la formica atomica sarà chiamato a sobbarcarsi responsabilità maggiori in questa complicatissima trasferta e risvegliando l’orgoglio di una squadra, quella emiliana, poco attrezzata per certe partite ma che potrebbe sfruttare lo snobismo nei riguardi di un avversario con un tasso tecnico inferiore, in cui spesso cade la compagine partenopea alla vigilia delle partite di coppa. La formazione dei gialloblu dovrebbe essere per larghi tratti la stessa che ha battuto in casa il Genoa, anche se ad avere il posto assicurato al momento paiono essere solo in due ad eccezione del portiere Mirante, in attacco a far coppia con Giovinco, appunto, ci sarà Floccari.Walter Mazzarri | ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images -
Napoli in delirio, l’Inter crolla a San Siro. Nerazzurri furiosi con Rocchi
Dopo 17 anni il Napoli torna a violare il San Siro nerazzurro battendo l’Inter nell’anticipo serale della sesta giornata di Serie A. Gli azzurri di Mazzarri, che stanno sfatando tutti i tabù, hanno travolto la Beneamata per 3-0 con le reti di Campagnaro, nel primo tempo, e di Maggio e Hamsik nella ripresa, risultato questo che proietta i partenopei in vetta alla classifica del campionato in solitaria con 10 punti in attesa delle altre gare in particolare di quella di domani sera allo Juventus Stadium tra bianconeri e Milan. Una sconfitta bruciante per la squadra di Ranieri che possono recriminare per un pessimo arbitraggio del direttore di gara Rocchi il quale, con alcune decisioni completamente errate, ha condizionato, senza nulla togliere alla gara del Napoli, l’esito della gara.
Senza il Matador Cavani, infortunatosi alla caviglia nella gara di Champions con il Villarreal nonostante abbia provato a stringere i denti fino all’ultimo, il Napoli si presenta con l’ex Pandev di punta con a supporto i soliti Lavezzi e Hamsik pronti a creare scompiglio nella retroguardia avversaria mentre tra le fila dei nerazzurri Pazzini recupera e va a prendersi le chiavi dell’attacco davanti a Forlan e Alvarez pronti a svariare su tutto il fronte offensivo. L’Inter è più carica e grintosa e interpreta meglio degli avversari la prima mezz’ora di gioco caratterizzata da ritmi altissimi che porta spesso le due squadre a spezzarsi in due: Pazzini è un cliente scomodo per Cannavaro e compagni mentre Maicon, al suo esordio stagionale, sembra essere tornato quello di un tempo proponendosi spesso e volentieri in avanti tenendo sotto pressione Zuniga e Aronica che stazionano da quelle parti. L’attaccante ex Sampdoria è l’uomo più pericoloso dei nerazzurri e dopo un paio di buone occasioni potrebbe festeggiare anche il suo secondo centro stagionale se non fosse che al momento del tiro dalla distanza di Zanetti, che De Sanctis non trattiene, non si trovasse al di là della linea difensiva napoletana. La svolta del match però arriva nei minuti seguenti quando Rocchi prima ammonisce per un fallo inesistente a centrocampo Obi e poi toglie il secondo giallo allo stesso, con conseguente cartellino rosso, per un fallo, questa volta sì evidente, ma fuori l’area di rigore che l’arbitro Rocchi invece giudica dentro: doppia beffa, penalty e Inter in dieci uomini a 5 minuti dal termine del primo tempo. Dagli undici metri va Hamsik che però si fa ipnotizzare da Julio Cesar ma sulla respinta Campagnaro è il più lesto di tutti a ribadire in rete per il vantaggio partenopeo. Nella ripresa in panchina non si vede più un inviperito Claudio Ranieri, espulso per eccessive proteste nei confronti del direttore di gara mentre le squadre stavano rientrando negli spogliatoi tra i fischi di tutto San Siro. Con un uomo in meno e con un Alvarez che gira a vuoto, il Napoli ha vita facile e trova il raddoppio al 55′ con l’immenso Maggio che brucia un fulmine come Nagatomo anticipando sia il nipponico che Julio Cesar in uscita: 2-0 e partita che viene messa definitivamente in ghiacciaia da Hamsik che, partito sul filo del fuorigioco e smarcato da un assist di Lavezzi, mette dentro la palla del 3-0 che chiude definitivamente la contesa. L’Inter subisce la prima sconfitta stagionale della gestione Ranieri dopo le due vittorie consecutive ottenute con Bologna e Cska Mosca che avevavo allontanato un pò la crisi di inizio stagione. La classifica dei nerazzurri si fa così critica con solo 4 punti all’attivo conquistati in cinque gare giocate che equivalgono il quint’ultimo posto, ma questa volta l’alibi c’è e si chiama Rocchi. Tutt’altro l’umore in casa Napoli che, dopo aver battuto il Milan, vince stasera la sua seconda sfida scudetto dell’anno davanti a 6 mila supporters in trasferta. Mazzarri, che oggi festeggiava i 50 anni, sa di avere per le mani la squadra giusta quest’anno, a tratti devastante, per tentare di arrivare a quel sogno che si chiama scudetto. L’euforia è al massimo storico, alle pendici del Vesuvio non si respirava quest’aria dai mitici tempi di Diego Armando Maradona. E, si sa, chi ben incomincia è già a metà dell’opera…. LE PAGELLE Video Inter – Napoli 0-3 [jwplayer config=”240s” mediaid=”98607″]© OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images -
Verso Inter-Napoli, Ranieri suona la carica. Mazzarri fa il pompiere
L’Inter è guarita del tutto? Il Napoli può puntare allo scudetto? Nonostante il campionato sia solo alla sesta giornata (la quinta giocata) l’ormai imminente week end pallonaro se non per verdetti defenitivi può esser valido per stabilire la salute e la competitività delle big della serie A.
I nerazzurri solo una settimana fa sembravano oramai spacciati e costretti ad una nuova stagione da comprimaria ma l’avvento di Ranieri in panchina ha decisamente mutato l’umore dei giocatori e dei tifosi che adesso sperano in una pronta risalita verso le posizioni più alte della classifica. L’ex tecnico giallorosso reduce da due vittorie importanti per le classifiche di Serie A e Champions carica il match di domani innalzandolo a sfida scudetto. Ranieri infatti è conscio che il suo gruppo per dar il massimo deve esser stimolato nell’orgoglio lavorando partita dopo partita come se fosse l’ultima e la più importante. In vista del match di domani sera l’Inter ritrova Stankovic a centrocampo mentre è in forse l’utilizzo di Pazzini che pur recuperabile non sarà al meglio della condizione. Il “Pazzo” dovrebbe cosi partire dalla panchina dove si potrebbe rivedere anche Maicon finalmente recuperato ma ovviamente non al meglio della condizione. L’undici nerazzurro sembra oramai fatto con Nagatomo e Chivu esterni di difesa e Lucio con Samuel davanti a Julio Cesar. A centrocampo conferme per Zanetti, Cambiasso e Obi mentre da vice Sneijder questa volta potrebbe fungere Stankovic dando ancora più copertura al centrocampo. In avanti con Milito ci sarà Forlan.Ranieri cerca la terza vittoria in nerazzurro ©Vincenzo Pinto/Getty Images In casa Napoli Mazzarri è costretto ad utilizzare un approccio diametralmente opposto a quello di Ranieri. Il popolo azzurro infatti vive sull’onda dell’entusiasmo ed ogni risultato positivo non fa che aumentare le aspettive spostando l’asticella degli obiettivi stagionali sempre un gradino più avanti. E’ inutile nascondersi, una vittoria a San Siro eleverebbe i partenopei a squadra favorita per lo scudetto per qualità dell’organico e per capacità di sopperire al suo miglior marcatore. Il successo contro il Villareal è infatti costato caro a Mazzarri che dovrà fare a meno di Cavani fermo ai box per una brutta distorsione alla caviglia. Tornerà a disposizione Maggio sull’out di destra mentre a centrocampo toccherà ancora una volta a Gargano e Inler dar consistenza ed aggressività. La formazione è praticamente fatta con De Sanctis in porta, difesa a tre con Campagnaro e Aronica ai lati di capitan Cannavaro, centrocampo con Maggio, Gargano, INler e Dossena. In attacco con Hamsik e Lavezzi dovrebbe esserci Pandev in un tridente atipico ma pronto ad esaltarsi nelle ripartenze.Walter Mazzarri ©Andrew Yates/Getty Images -
Due siluri, il Napoli affonda il Sottomarino Giallo
Ci sono voluti 21 anni, una lunga attesa ma alla fine, per come sono andate le cose stasera, ne è valsa la pena. Il Napoli torna al successo in Champions League, allora si chiamava ancora Coppa dei Campioni, al San Paolo e lo fa con due siluri di nome Marek Hamsik ed Edinson Cavani che colpiscono e affondano il Sottomarino Giallo. Un uno-due terrificante che piega le resistenze del Villarreal nei primi 17 minuti di gioco, tanto è durato infatti l’equilibrio tra le due squadre, prima che il centrocampista slovacco e l’attaccante uruguagio mettessero la loro firma alla gara grazie anche alla preziosa collaborazione di Ezequiel Lavezzi.
In un San Paolo “addobbato a festa” e davanti a quasi 50 mila spettatori, i partenopei archiviano subito la pratica spagnola: al 14′ è già 1-0, Lavezzi dalla destra mette in area uno spiovente pescando un liberissimo Hamsik che prende la mira, si coordina e di sinistro fa secco Lopez facendo esplodere di gioia il San Paolo. Passano solo 180 secondi e da un errore in disimpegno di Senna, Lavezzi brucia Gonzalo che è costretto ad abbatterlo in area di rigore: penalty trasformato con freddezza dal Matador Cavani che fa venire letteralmente giù lo stadio. Due a zero e partita che si potrebbe già considerare in ghiacciaia ma non per Mazzarri che chiede ai suoi massima concentrazione nonostante il doppio vantaggio e di giocare come se si fosse ancora sullo 0-0. Primo tempo di grande intensità, il Napoli rischia solo in un’occasione su un retropassaggio suicida di Cavani che Nilmar però spreca malamente cercando la giocata di fino mettendo a lato tutto solo davanti a De Sanctis. Inler e Gargano prendono il possesso del centrocampo, Giuseppe Rossi, partito a sorpresa dal primo minuto (avrebbe dovuto finire in panchina per un guaio al ginocchio) non punge come dovrebbe “braccato” da Cannavaro e colleghi di reparto. Nel secondo tempo gli azzurri sfruttano gli ampi spazi lasciati vuoti dai giocatori di un Villarreal a trazione anteriore e alla ricerca del gol che potrebbe riaprire il match. Zuniga è egoista e invece di servire Lavezzi tutto solo si avventura in un dribbling inutile allungandosi la sfera, poi Cavani, pescato a centro area, perde il tempo per la conclusione e viene fermato da Zapata. E viene qui la brutta notizia a macchiare una serata perfetta: nell’occasione Cavani si fa male andando a mettere il suo piede su quello dell’ex difensore dell’Udinese, contatto che lo costringe alla sostituzione, l’uruguagio esce zoppiccante tra gli applausi del proprio pubblico tenendoli in apprensione per la caviglia gonfia perchè sabato il Napoli va a San Siro ad affrontare l’Inter e per la squadra di Mazzarri questa sarebbe una grave perdita. Non succede nulla, la partita scivola via senza particolari sussulti fino. Nel finale il Villarreal reclama un calcio di rigore, netto, per fallo di Zuniga che, in ritardo, aggancia il piede di Nilmar. Al triplice fischio può iniziare la festa, Napoli impazzisce di gioia davanti al trionfo dei propri beniamini. Dopo l’ottimo pareggio di Manchester, i partenopei salgono al secondo posto in quello che è il “girone di ferro” dietro solo al Bayern Monaco a punteggio pieno, che ha liquidato il City di Mancini 2-0, a quota 4 punti. Sognare dopo stasera si può.© Paolo Bruno/Getty Images -
Napoli-Villarreal, probabili formazioni. Rossi recupera, in campo dal 1′?
Dopo 21 lunghi anni il San Paolo torna ad ospitare una partita della massima competizione europea. Allora si chiamava Coppa dei Campioni e in campo c’erano un certo Diego Armando Maradona, Careca e Alemao, oggi si chiama Champions League e a far sognare i tifosi partenopei sono Edinson Cavani, Marek Hamsik e Ezequiel Lavezzi. Nessun paragone, per carità. Cambiano gli attori e gli interpreti ma il teatro è sempre quello, il San Paolo stasera sarà tutto esaurito per salutare il ritorno della coppa dalle grandi orecchie.
Per il Napoli, inserito nel “girone di ferro” con inoltre Bayern Monaco e Manchester City, trova di fronte un Villarreal che ha recuperato a tempo di record dall’infortunio al ginocchio subìto sabato Giuseppe Rossi. L’attaccante italo-americano stamattina ha sostenuto regolarmente la rifinitura al San Paolo e potrebbe giocare addirittura dal primo minuto nonostante ieri il suo agente Federico Pastorello aveva escluso la possibilità di vederlo scendere in campo. Invece toccherà al tecnico del Sottomarino Giallo Garrido decidere se rischiare Pepito dall’inizio oppure tenerlo in panchina e giocarselo come asso nella manica a partita in corso. In questo momento l’intenzione del tecnico spagnolo è proprio questa con Cani che dovrebbe andare a prendere il suo posto al fianco di Nilmar, ma non è esclusa la sorpresa. Mazzarri dovrà fare a meno di Maggio, che non ha recuperato dal problema muscolare (giocherà ancora Zuniga) e forse anche di Campagnaro, non al meglio e che potrebbe dare forfait per far posto a Fernandez. Bocciato, invece, dopo la brutta prestazione con la Fiorentina Fideleff. A centrocampo Inler e Gargano dovranno essere il carburante della squadra mentre per accenderlo serviranno le giocate del tridente Hamsik, Lavezzi e del Matador Cavani. Napoli si prepara ad una notte di grande festa e si spera con una vittoria finale che potrebbe consentire alla squadra partenopea di giocarsi l’accesso agli ottavi di finale di Champions fino in fondo. Quattro punti in due partite sarebbero già oro colato per la truppa di Mazzarri. Probabili formazioni Napoli – Villarreal (ore 20:45) NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Zuniga, Gargano, Inler, Dossena; Hamsik, Lavezzi; Cavani. Allenatore: Mazzarri. VILLARREAL (4-4-2): Lopez; Zapata, Musacchio, Gonzalo Rodriguez, Català; Camunas, Senna, Soriano, De Guzman; Cani, Nilmar. Allenatore: Garrido.© ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images -
Napoli, la Champions per rilanciarsi
Il Napoli deve rialzarsi, e vuole farlo nel modo migliore, nella competizione più sentita, nella prima al San Paolo con la sigla della Champions prima del fischio d’inizio, regalando al suo pubblico l’emozione della prima vittoria, contro il Villareal di Pepito Rossi, per ora infortunato al ginocchio ed uscito anzitempo nel corso dell’ultima partita di Liga, ma convocato per Napoli e che, quindi, potrebbe trovare spazio in campo anche dal primo minuto.
Rilancio, dunque, è l’imperativo categorico, dopo lo scialbo 0-0 interno di sabato sera e la sconfitta contro il Chievo di mercoledì scorso. Entusiasmo è l’ingrediente necessario affinchè la squadra possa ritrovare quello slancio fondamentale, l’elemento in più che l’ha condotta fin qui. Un impegno difficile, ma non impossibile, reso, però, ancor più complesso dalle condizioni dell’infermeria, troppo piena: Campagnaro non è al meglio, Lavezzi ha giocato sabato solo grazie ad un’infiltrazione ma soffre molto per il problema al tallone, Dzemaili ha appena smaltito un problema alla caviglia e non è ancora in perfette condizioni, e poi ci sono i vari Pandev, Mascara e Santana, non entrati ancora in condizione ottimale. La buona notizia per Walter Mazzarri è il possibile ritorno in campo dal primo minuto di Cristian Maggio, anche se non e ancora certo e, nell’eventualità negativa, sarà schierato Donadel. Oltre al problema infortuni, però, il vulcanico tecnico toscano dovrà lavorare sull’aspetto psicologico dei suoi, che dopo la grande vittoria contro il Milan, sembra abbiano avuto una sorta di svuotamento mentale, staccando la corrente ed abbassando la tensione. Un errore pagato molto caro, ma al quale si può ancora rimediare, anche perchè – in campionato almeno – la strada è molto lunga e la vetta della classifica dista soltanto un punto. In Champions, invece, si sa, le partite contano il doppio, data la brevità del calendario e l’importanza dei punti conquistati nel girone, in particolar modo in un raggruppamento tanto equilibrato – e per questo difficile – come il girone A in cui sono inseriti i partenopei, dove sono presenti anche Villarreal, Manchester City e Bayern Monaco con i bavaresi che, per ora, guidano il raggruppamento con tre punti, mentre Napoli e Manchester City sono ad un punto ed il Villarreal a quota zero. Una prestazione importante ed un conseguente risultato positivo, sono l’ unica ricetta per uscire dalla “mini crisi”, assolutamente necessario per fare punti, cercando di sfruttare il concomitante scontro fra Bayern Monaco e Manchester City. Far risultato è essenziale, poi, anche perchè nel prossimo turno di campionato il Napoli dovrà far visita all’Inter di Ranieri, proprio nel suo momento di rilancio dopo il cambio in panchina. Una circostanza non ottimale, anche alla luce della vittoria conquistata nell’esordio di Bologna, che ha permesso ai nerazzurri di ritrovare gli equilibri smarriti con Gasperini, oltre che di ristabilire i ruoli in campo, ma a questo ci sarà tempo per pensare da mercoledì in poi. Per ora, la testa del Napoli e di tutta la città di Napoli è tutta proiettata alla Coppa dalle grandi orecchie: con la speranza che, a fine gara, si possa cantare a squarciagola – come accade sempre in caso di vittoria – “O’ Surdato ‘nnamurato”.© Giuseppe Bellini/Getty Images -
Napoli sbiadito, una bella Fiorentina strappa il pari al San Paolo
Ci si aspettava il pronto riscatto dopo il ko di Verona e invece il Napoli, quasi travolgente e tanto elogiato nelle prime uscite stagionali, viene bloccato in casa da una brillante Fiorentina che, forse, avrebbe meritato qualcosa in più. Al San Paolo termina 0-0 con i partenopei che non si esprimono al meglio delle loro possibilità e, anzi, ringraziano il portiere De Sanctis per un paio di interventi che salvano il risultato.
Grande primo tempo della squadra viola, merito del tecnico Mihajlovic che, si vede, ha preparato la partita nei minimi dettagli. Fiorentina brillante e ben organizzata nella prima frazione di gioco con Jovetic che fa ammattire la retroguardia partenopea. L’attaccante montenegrino, schierato come punta centrale al posto dell’infortunato Gilardino, in realtà svaria su tutto il fronte d’attacco sfuggendo come un’anguilla al pressing di Cannavaro e soci. Inoltre Cerci, sull’out di destra, mette puntualmente in crisi il suo marcatore diretto Fideleff mentre Vargas a sinistra offre la solita quantità e qualità e nella zona mediana del campo Montolivo, Behrami e Munari prevalgono su Inler, Gargano che non riescono a rifornire il tridente Cavani, Lavezzi e Hamsik, quest’ultimo limitato nel suo raggio d’azione dall’ottimo lavoro del centrocampo toscano. L’uruguagio, sottotono staseta, spreca una buona chance calciando però a lato. Ci provano da fuori area Montolivo, Jovetic e Vargas, ma l’occasione più ghiotta della Fiorentina, e di tutto il primo tempo, capita sulla testa di Natali al 42′ sulla quale De Sanctis si supera evitando così al Napoli di rientrare negli spogliatoi sotto di una rete. Dopo appena 300 secondi della ripresa Mazzarri toglie dal campo un imbarazzante Fideleff per far posto ad Aronica e sarà proprio il difensore appena entrato a rivelarsi l’uomo più pericoloso per il Napoli con due conclusioni mancine nell’arco di pochi minuti. La Fiorentina, forse anche stanca dell’ottimo e dispendioso primo tempo disputato, abbassa notevolmente il baricentro della squadra non permettendo al trio avversario davanti di trovare varchi e spunti interessanti nonostante Mazzarri inserisca una punta in più, Pandev, per Dossena per cercare di scardinare, inutilmente, la difesa viola. Finisce così in parità, il Napoli ora sarà impegnato nella delicatissima sfida di Champions con il Villarreal. Forse la squadra azzurra non è ancora abituata a reggere certi tipi di pressioni (campionato e coppa, in pratica quasi una partita ogni 3 giorni) e, a farne le spese, è la tranquillità con la quale affrontare le partite, la stessa che nello scorso anno ha permesso alla truppa del tecnico livornese di disputare una stratosferica stagione e centrare il terzo posto finale dopo essere rimasta in lotta per lo scudetto quasi fino al termine del campionato. La Fiorentina lascia il San Paolo con un punto prezioso e con la consapevolezza che, se dovesse continuare a percorrere questa strada, potrà giocarsela con chiunque dando parecchio filo da torcere alle pretendenti allo scudetto. Il Napoli ne sa già qualcosa. LE PAGELLE© Giuseppe Bellini/Getty Images -
Napoli-Fiorentina, probabili formazioni. Tridente Cavani, Hamsik, Lavezzi
Rialzarsi immediatamente dopo la caduta di Verona. E’ questa la parola d’ordine in casa Napoli andato ko con il Chievo nel turno infrasettimanale in un Bentegodi che recentemente è stato sempre ostile nei confronti dei partenopei.
La rincorsa alla vetta della classifica riprenderà stasera in uno dei due posticipi serali della quinta giornata di Serie A. Al San Paolo arriva una Fiorentina in grande forma e che ha bastonato il Parma 3-0 con un Jovetic straordinario. Con l’assenza forzata di Gilardino (out per un altro mese) sarà l’attaccante montenegrino infatti il maggiore pericolo per la squadra di Mazzarri ma non solo. Cerci, a destra, e Vargas, a sinistra, potrebbero seriamente impensierire la retroguardia partenopea composta da capitan Cannavaro, Campagnaro e uno tra Fideleff e Fernandez. Nella zona mediana del campo la battaglia sarà tra Inler, da una parte, e Montolivo, riconfermato titolare nonostante abbia rifiutato l’ultima proposta contrattuale della società viola, dall’altra. Mazzarri non fa turnover in ottica Champions (martedì arriva il Villarreal di Giuseppe Rossi) e si gioca il trio delle meraviglie in attacco: Cavani, Hamsik e Lavezzi tutte e tre in campo dal primo minuto. Non ci sarà invece Maggio non al meglio della condizione. Lo stantuffo azzurro guarderà la partita dalla panchina insieme a Santana e Pandev. Mihajlovic invece ha ancora un dubbio da sciogliere: Munari o Lazzari nella zona mediana del campo. Queste le probabili formazioni di Napoli – Fiorentina (ore 20:45) NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Fideleff; Zuniga, Inler, Gargano, Dossena; Hamsik, Lavezzi; Cavani. Panchina: Rosati, Fernandez, Aronica, Maggio, Pandev, Santana, Mascara. Allenatore: Mazzarri. FIORENTINA (4-3-3): Boruc; Cassani, Gamberini, Natali, Pasqual; Munari, Behrami, Montolivo; Cerci, Jovetic, Vargas. Panchina: Neto, De Silvestri, Nastasic, Kharja, Lazzari, Romulo, Silva. Allenatore: Mihajlovic.© ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images -
Napoli con il Chievo per confermarsi grande
L’euforia in casa Napoli, dopo il travolgente 3-1 rifilato al Milan nel posticipo di domenica sera, non cessa a diminuire. I tifosi sanno che questo potrebbe essere un anno importante per la squadra di Mazzarri il cui obiettivo è migliorare il terzo posto nella classifica finale raggiunto nella scorsa stagione ed essere, al tempo stesso, la mina vagante del girone, definito di ferro, della Champions League tornata dalle parti del San Paolo dopo 21 lunghi anni di attesa.
Il pareggio di Manchester contro la corazzata City ha dato quella carica emotiva agli azzurri che hanno preso coscienza della propria forza, forza che ha consentito di sbarazzarsi poi qualche giorno più tardi dei rossoneri campioni d’Italia in carica con estrema facilità. Stasera, nel turno infrasettimanale della quarta giornata di Serie A, ci sarà da superare l’ostacolo Chievo: a Verona, però, i partenopei hanno sempre incontrato qualche difficoltà di troppo, lo scorso anno andarono incontro ad un brutto ko (2-0) che ne ridimensionò, in parte, le ambizioni scudetto, nella stagione 2008-2009 dovettero arrendersi 2-1 nonostante la rete di Lavezzi mentre due anni fa espugnarono il Bentegodi soltanto nel finale grazie ad una rete dello stesso Pocho che non sarà del match stasera, non convocato dal tecnico partenopeo perchè non al meglio della condizione. Con Lavezzi mancheranno anche Campagnaro e Dossena, quest’ultimo colpito da un grave lutto familiare per la perdita del padre. Mazzarri sopperirà a queste assenze con l’inserimento di Fernandez in difesa, Zuniga esterno di sinistra e Pandev, che farà così il suo esordio per la prima volta da titolare dopo essere subentrato nelle due precedenti sfide, nel trio d’attacco, formato da Hamsik e, da colui che ha affondato da solo il Milan, Cavani. L’unico dubbio per il tecnico toscano è il mezzo al campo dove Gargano, autore di una splendida gara con i rossoneri, e Dzemaili si contenderanno una maglia al fianco dell’inamovibile Inler. In casa Chievo le acque non sono del tutto tranquille: il pari subìto in rimonta dal neopromosso Novara e la sconfitta di Parma non fanno stare per niente rilassato il tecnico Di Carlo. I clivensi sono costretti ad affrontare la delicata sfida orfani del loro bomber Pellissier, il tecnico ancora non ha deciso se sostituirlo con Moscardelli o Paloschi, autore del gol, inutile, contro i ducali mentre dovrebbe essere certa la presenza dell’attaccante francese Thereau. Per il resto la formazione dovrebbe essere quella “tipo” con Sardo, Andreolli, Cesar e Jokic sulla linea difensiva, Bradley, Rigoni e Hetemaj in mediana e Sammarco ad agire tra le due linee di centrocampo e attacco. In palio ci sono punti importanti per la corsa salvezza, in caso di sconfitta il Chievo dovrebbe far fronte ad una delle peggiori partenze di campionato se non la peggiore da quando i veneti calcano i campi di Serie A.© Giuseppe Bellini/Getty Images -
Cavani-Milan: 3-1
C’è solo il Napoli al San Paolo, un Milan evanescente subisce il contropiede degli undici di Mazzarri e torna a casa con molti interrogativi e una partita da dimenticare in fretta, fortuna per Allegri & co. che già mercoledì sarà campionato e i Campioni d’Italia avranno modo di rifarsi. Pensare che i rossoneri partono subito alla grande e all’undicesimo sono già in vantaggio con un splendido colpo di testa in tuffo di Aquilani che sfrutta al meglio la libertà concessagli dalla difesa partenopea e insacca su assist di Cassano. Neanche il tempo di esultare che è già pareggio e siglare il punto dell’1-1 è il solito Edinson Cavani che sfrutta un ponte di Maggio su punizione di Lavezzi e insacca sotto le gambe di Abbiati con un preciso diagonale. Parità ristabilita e partita che sembra incanalarsi in una dura lotta a centrocampo con scontri al limite del regolamento, ma ecco che al 35° è Gargano a dare la svolta, conquista palla al limite dell’area e percorre 60 metri di campo in velocità e senza trovare giocatori rossoneri ad ostacolare la propria corsa, il centrocampista uruguaiano arrivato al limite dell’area milanista appoggia la connazionale Cavani che da dentro l’area fa partire un bolide sul primo palo sul quale l’estremo difensore del Milan nulla può, 2-1 e San Paolo in delirio. Tre minuti dopo però ancora Aquilani avrebbe la palla per il pareggio liberato a tu per tu con De Sanctis, l’ex centrocampista di Roma e Juve incrocia col piatto destro sul secondo palo, ma il portiere partenopeo si distende e compie un mezzo miracolo con il braccio sinistro respingendo il tiro del milanista. Si va a riposo col vantaggio azzurro.
Comincia il secondo tempo e il Napoli, ancora con Cavani chiude i conti, stavolta il gol è un mix di tecnica e fiuto del gol, azione insistita dei partenopei sulla destra Lavezzi mette in mezzo e su una respinta corta di Nesta, el Matador si avventa sulla palla e con un sinistro al volo di prima intenzione trafigge Abbiati e chiude la pratica Milan. I Campioni d’Italia senza Ibra e Boateng e con un Pato mai pericoloso perdono la bussola e non portano quasi pericoli alla porta difesa da De Sanctis, solo al 70° su una bella azione sull’asse Seedorf-Cassano, il barese mette in mezzo dalla linea di fondo un invitante pallone per il Papero rossonero che però prende male il tempo dello stacco e di testa manda sopra la traversa, ormai il Milan è poca roba e i padroni di casa riescono ad amministrare in maniera tranquilla il doppio vantaggio. Girandola di sostituzioni con Allegri che gioca la carta El Shaarawi, ma il faraone italiano non riesce a dare nessun aiuto in più alla manovra d’attacco dei suoi. Sono infatti ancora gli azzurri sospinti da un pubblico mai sazio ad andare vicini alla rete del poker, prima con un bel tiro dal limite di Dzemaili che esce fuori di poco e poi con Lavezzi che non sfrutta un invitante assist in profondità di uno splendido Cavani. La partita si trascina fino alla fine senza regalare altre emozioni, il Milan è poca cosa e il Napoli amministra le forze in vista del prossimo impegno infrasettimanale di campionato, il match si conclude dopo 3 minuti di recupero, con i giocatori di casa sommersi dai calorosi applausi dello splendido pubblico del San Paolo e con gli ospiti che lasciano il campo a capo chino e con la testa già a mercoledì