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  • Napoli Roma, il derby del sud promette spattacolo

    Napoli Roma, il derby del sud promette spattacolo

    Il posticipo della quindicesima giornata di Serie A offre quella che storicamente è la partita più affascinante e competitiva del centro-sud italiano con Napoli Roma ad affrontarsi. Dalle sfide per lo Scudetto del calare degli anni ’80 alla rinnovata battaglia per i tre punti degli ultimi anni. Dopo l’odio tra tifoserie, gli scontri e le botte ultimamente è sempre il campo a fare notizia in questa partita dal sapore mediterraneo. Non ci saranno i mitici Cerezo o Maradona, ma il match offre ancora una sfilata di grandi firme. Accresce la fame di gol un Napoli che ha divorato il girone di Champions ed è in vantaggio di soli tre punti in classifica rispetto ad una Roma zoppicante che nell’ultima gara con la Juve capolista ha dimostrato di voler ancora dire la sua.

    Marek Hamsik rinnova alla vigilia di Napoli Roma | ©JOSE JORDAN/Getty Images
    QUI NAPOLI. Dopo la scorpacciata di elogi per la vincente campagna europea mister Mazzarri deve far tornare i suoi ragazzi con la testa sul rettangolo di gioco. Aspettando il Chelsea la buona notizia è l’annuncio del Presidente De Laurentiis secondo cui Marek Hamsik avrebbe prolungato il proprio contratto fino al 2016. La copagine napoletano si presenta alla sfida con tutta la rosa a disposizione. Gli unici problemi sono per l’acciacato Pandev (contusione ad un piede). Dunque dovrebbe scendere in campo la formazione titolare con gl iunici ballotaggi tra Dossena e Zuniga sulla sinistra e Gargano e Dzemaili a centrocampo. Dopo la battuta d’arresto col Novara è ricomposto il trio delle meraviglie Lavezzi-Hamsik-Cavani.

    QUI ROMA. In casa Roma l’imperativo è continuare a crescere tramite le prestazioni. Dopo il punto con la Juve i giallorossi puntano al bottino pieno fuori casa. Alla vigilia di Napoli Roma sono soliti dubbi impronosticabili dell’undici che Luis Enrique sceglierà. Si profila però una conferma in difesa per Daniele De Rossi nonostante siano tornati a disposizione Juan e Heinze. A destra Rosi dopo che la società ha incassato la volontà di Cicinho di lasciare la Roma. Il rebus centrocampo potrebbe riabilitare Pizarro tra i titolari con Simplico e Greco se Gago non dovesse recuperare. Anche Perrotta si gioca un posto considerando la squalifica di Pjanic. Davanti Capitan Totti pronto a rispondere alle critiche ricevute a suon di gol con Osvaldo e Lamela.Dunque fuori Bojan e per l’ennesima volta anche Borriello sempre più ai margini della squadra.

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  • Bruno Cortes, Napoli primo colpo Champions

    Bruno Cortes, Napoli primo colpo Champions

    I successi attuali del Napoli sono il frutto di una gestione oculata e di un sapiente lavoro di programmazione commisurato di anno in anno alla crescita degli obiettivi ed alla mole aggiuntiva di impegni a cui è sottoposto l’undici di Mazzarri. Rinforzare l’undici titolare del Napoli è operazione assai difficile, considerato che i tre tenori in attacco farebbero le fortune di qualsiasi squadra, il centrocampo ha trovato in Inler una sapiente regia e Maggio, Gargano e Dossena offrono ampie garanzie sia in termini di dinamismo che qualità la difesa poi ha nel trio Campagnaro, Cannavaro, Aronica una sorta di linea Maginot. Per esser una grande squadra però bisogna possedere dei ricambi all’altezza della situazione e in tal senso si dimostrano azzeccati i “ricambi” estivi con Fernandez e Fideleff che in attesa di Britos iniziano ad offrire garanzie e Pandev, Zuniga e Dzemaili sono decisamente più che alternative.

    Bruno Cortes vicino al Napoli | ©botafogo.com.br
    Il ruolo apparentemente scoperto resta a questo quello di laterale sinistro occupato adesso da Dossena e all’occorrenza da Zuniga che però pur disimpegnandosi bene è un adattato al ruolo essendo lui un esterno di destra. Aspettando il sorteggio e con l’ambizione di voler proseguire il cammino il Napoli sta vagliando il mercato alla ricerca dell’elemento giusto da regalare a Mazzarri e il nome più gettonato sembra esser quello di Bruno Cortes , esterno sinistro brasiliano del Botafogo autore di una grande stagione e con le giuste caratteristiche per entusiasmare Napoli. Bruno Cortes dopo esser imposto nei campionati minori e aver provato l’insolita (per un giovane) esperienza in Qatar quest’anno è esploso entrando nella top 11 del campionato e guadagnandosi la convocazione di Menezes per il Superclasico del Sud America Brasile Argentina.

    Come tutti i brasiliani, Bruno Cortes, deve crescere molto nella fase difensiva ma quando può attaccare e sprigionare la sua velocità diventa devastante. Il dribbling e il cross dal fondo sono le sue qualità maggiori tanto da poter esser schierato sia come terzino che come ala d’attacco. Il Napoli, attivissimo sul mercato Sud Americano, sembra aver trovato l’accordo totale con società e giocatore tanto che sia dal Brasile che dall’Italia arrivano conferme su un suo possibile arrivo già nel mercato invernale per una cifra vicina ai 4 milioni di euro. Un colpo interessante e di prospettiva che serve a Mazzarri a rinforzare l’organico in attesa degli ottavi di Champions League.

    Video, qualche spunto di Bruno Cortes con la maglia del Botafogo
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    La Scheda
    Nome: Bruno Cortes Barbosa
    Data di nascita: 11/03/1987
    Nazionalità: brasiliana
    Squadra d’appartenenza: Botafogo
    Ruolo: esterno sinistro
    Piede preferito: sinistro
    Caratteristica principale: progressione e dribbling
    Deve migliorare: fase difensiva
    Giocatore preferito: Ronaldo

  • Il Novara ferma il Napoli, a Radovanovic risponde Dzemaili

    Il Novara ferma il Napoli, a Radovanovic risponde Dzemaili

    Finisce 1-1 sul sintetico del Piola di Novara fra la squadra di casa ed il Napoli di Walter Mazzarri che riesce a riacciuffare la partita grazie al pareggio di Dzemaili dopo il vantaggio iniziale di Radovanovic.

    Come ampiamente previsto alla vigilia, Walter Mazzarri non fa uso del Turn over e schiera un Napoli a trazione anteriore con il trio davanti formato da PandevLavezziCavani e con Hamsik arretrato a centrocampo a causa dell’assenza di Inler. Il Novara di Attilio Tesser è più guardingo con l’unica punta Rubino supportata da Mazzarani e Rigoni.

    Blerim Dzemaili ©Valerio Pennicino/Getty Images

    Il primo pericolo per il Novara è rappresentato da un azione in solitaria di Lavezzi che al 10’ riesce a seminare il panico nella difesa piemontese, l’argentino serve Maggio che a sua volta non riesce a servire Cavani in ottima posizione. Hamsik diventa il regista della squadra ed un suo filtrante viene letto in maniera fantastica da Ujkani che anticipa alla grande Cavani pronto a battere in rete. Comunque il Novara è messo bene in campo con Rubino che riesce a collegare bene i due reparti, ma l’azione più gotta è di nuovo targata Napoli con Maggio, che servito splendidamente da Dossena, spedisce di testa a lato di poco. Il primo tempo si chiude a reti bianche con la formula ultra offensiva studiata da Mazzarri che non sembra dare ottimo frutti grazie anche ad una buona organizzazione di gioco fornita dai padroni di casa.

    La ripresa vede un Novara molto più in partita della squadra partenopea, i padroni di casa si rendono molto pericolosi prima con Mazzarani e poi con Rubino ma è Radovanovic che sblocca il risultato grazie ad un bolide su calcio piazzato che trafigge De Sanctis. Mazzarri toglie un opaco Cavani per Mascara ma è Lavezzi la vera anima del Napoli, il Pocho è imprendibile e da una sua ennesima incursione sulla fascia serve una palla d’oro ad Hamsik che liscia incredibilmente servendo involontariamente Dzemaili che realizza il suo secondo gol consecutivo dopo quello segnato al Lecce la scorsa settimana. Il Napoli tenta di vincere la partita nei minuti finali non riuscendo però nell’impresa che avrebbe avuto il sapore di una vera e propria beffa per un ottimo Novara.

    Finisce dunque 1-1 con il Napoli che vede allontanarsi sia la zona Champions che la lotta scudetto ma da ora fino a febbraio può finalmente concentrarsi solo sul Campionato.

  • Novara Napoli, le formazioni. I quattro tenori in campo?

    Novara Napoli, le formazioni. I quattro tenori in campo?

    Appuntamento al Silvio Piola per il Napoli di Walter Mazzarri opposto nel posticipo di domenica sera al Novara di mister Attilio Tesser.

    La sbornia della notte fantastica in Champions contro il Villareal è uno dei pericoli che Mazzarri dovrà affrontare questa sera. Il tecnico livornese ha fatto intendere che non vuole più lasciare punti per strada, a maggior ragione vista la Juventusdi questi tempi.

    Goran Pandev, possibile titolare a Novara ©Giuseppe Bellini/Getty Images

    Proprio per questa ragione non ci sarà un turn over ampissimo per il Napoli che, con ogni probabilità, vedrà in campo Goran Pandev che potrebbe giocare addirittura insieme a Lavezzi e Cavani. Dossena prenderà la corsia di sinistra mentre Marek Hamsik potrebbe scalare in mediana viste le non perfette condizioni fisiche dello svizzero Inler, influenzato ma comunque convocato per la gara.

    In casa Novara anche Tesser non avrà la rosa al completo: oltre allo squalificato Meggiorini dovrà fare a meno degli infortunati Lisuzzo, Morimoto e Paci. Per questo il tecnico probabilmente schiererà un modulo più coperto. Per il 5-3-2 davanti ad Ujkani linea difensiva con Dellafiore, Ludi e Centurioni al centro, Morganella a destra e Gemiti a sinistra. A centrocampo Radovanovic, Marianini e Rigoni. In attacco Mazzarani a supporto di Rubino.

    Partita importantissima per ambedue le compagini in campo, il Novara deve assolutamente cercare di uscire dal Silvio Piola con la vittoria, considerata la classifica che inizia ad essere davvero preoccupante. Il Napoli deve cercare di dare continuità di risultati, dopo la qualificazione in Champions ed approfittare del passo falso del Milan a Bologna e dell’insidiosa trasferta di Roma per la Juventus.

    Probabili formazioni Novara Napoli

    Novara (5-3-2): Ujkani; Morganella, Dellafiore, Centurioni, Ludi, Gemiti; Marianini, Radovanovic, M.Rigoni; Mazzarani, Rubino. A disp.: Fontana, Coubronne, Pinardi, Porcari, Pesce, Giorgi, Granoche. All.: Tesser

    Napoli (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Hamsik, Dzemaili, Dossena; Pandev, Lavezzi; Cavani.
    A disp.: Rosati, Fernandez, Fideleff, Zuniga, Gargano, Inler, Mascara. All.:Mazzarri

  • Adelante Napoli, continua il sogno Champions. Decidono Inler e Hamsik

    Adelante Napoli, continua il sogno Champions. Decidono Inler e Hamsik

    Missione compiuta, il Napoli conquista gli ottavi di finale di Champions League grazie alla vittoria sul Villareal per 2-0 in una partita a dire il vero orribile e decisa da un tiro di Inler da fuori area e da Marek Hamsik nella ripresa.

    Vana alla fine la vittoria del City di Roberto Mancini sulle riserve del Bayern Monaco per 2-0, City che si dovrà consolare con l’Europa League insieme al Machester United altra eliminata di lusso.

    La gioia di inler e compagni ©JOSE JORDAN/AFP/Getty Images

    La prima frazione di gioco e letteralmente soporifera con l’unica emozione per il Napoli dopo appena 4’ con Zuniga che solo davanti a Lopez appoggia lentamente la palla al portiere del Villareal. Mazzarri non riesce a scuotere i suoi con il Villareal che gioco ai suoi ritmi senza rischiare praticamente nulla per tutto il primo tempo che si conclude a reti bianche. Brutto Napoli che sicuramente sente l’immensa pressione una qualificazione non del tutto scontata.

    La ripresa si apre con il Napoli subito pericoloso con Cavani ma è De Sanctis che respinge un forte tiro di De Guzman che poteva causare serissimi problemi alla compagine napoletana. Mazzarri le prove tutte ed alla fine riesce a scuotere i suoi grazie proprio alla sua espulsione, l’allenatore livornese sposta di peso un giocatore del Villareal mentre quest’ultimo si accingeva a battere una rimessa laterale guadagnandosi meritatamente gli spogliatoi in anticipo. Passano 5 minuti ed Inler si inventa un gol sontuoso trafiggendo Diego Lopez con una rosaiata da fuori area imprendibile. Sbloccata la partita il Napoli diventa padrone del campo con il Villareal che non riesce a produrre più nulla e che prende anche il secondo gol grazie a Marek Hamsik che appoggia in rete su azione da calcio d’angolo.

    Finisce quindi 2-0 una partita storica per il Napoli che ha strameritato il passaggio del turno in un girone di ferro con Bayern Monaco e Manchester City e dove ha perso solamente dalla squadra tedesca all’Allienz Arena.

    NAPOLI SORTEGGIO OTTAVI CHAMPIONS LEAGUE: LE POSSIBILI AVVERSARIE

  • Villareal – Napoli, le probabili formazioni. Vamos Napoli

    Villareal – Napoli, le probabili formazioni. Vamos Napoli

    Il Napoli di Walter Mazzarri tenterà di scrivere la storia del club partenopeo questa sera al “Madrigal” contro un Villareal che giocherà la partita tentando di non chiudere il girone Champions a zero punti.

    Formazione tipo per mister Mazzarri con l’unico dubbio della vigilia Zuniga – Dossena, dipanato a favore del colombiano, davanti Hamsik agirà tra le linee per tentare di sorprendere la non attentissima difesa del “sottomarino giallo”. Il Villareal, oltre a rinunciare a Giuseppe Rossi , deve fare a meno di Cani ed anche del suo regista avanzato, Borja Valero, colpito da gastroenterite e nemmeno convocato per il match.

    Walter Mazzarri ©JOSE JORDAN/AFP/Getty Images

    Questi i due probabili schieramenti:

    NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Gargano, Inler, Zuniga; Hamsik, Lavezzi; Cavani. A disp.: Rosati, Fernandez, Dossena, Dzemaili, Santana, Mascara, Pandev. All. Mazzarri

    VILLARREAL (4-4-2): Lopez; Mario Gaspar, G. Rodriguez, Musacchio, Oriol; Bruno, Marchena, De Guzman, Perez; Ruben, Nilmar. A disposizione: Cesar, Zapata, Ángel, Senna, Marcos Gullón, Joselu. All. Garrido

    ARBITRO: Svein Oddvar Moen (assistenti: Kim Thomas Haglund e Frank Andis; quarto uomo: Tommy Skjerven; assistenti arbitrali aggiunti: Ken Henry Johnsene Brage Sandmoen).

  • Napoli, il Villarreal ultimo ostacolo per gli ottavi

    Napoli, il Villarreal ultimo ostacolo per gli ottavi

    L’appuntamento con la storia si avvicina. Domani sera il Napoli, dopo aver combattuto con il Bayern Monaco e aver sottomesso il Manchester City al San Paolo, al Madrigal di Villarreal può festeggiare l’accesso agli ottavi di finale di Champions League, un traguardo sul quale in pochi ci avrebbero scommesso dopo il sorteggio che ha inserito i partenopei nel girone di ferro insieme alle corazzate Bayern e City e con l’insidia Sottomarino Giallo di Giuseppe Rossi a minare il cammino europeo degli azzurri.

    Cannavaro e Mazzarri | © JOSE JORDAN/AFP/Getty Images

    Ma gli uomini di Mazzarri sono riusciti nell’impresa di conquistare, ad una giornata dal termine della fase a gironi, il secondo posto nel Gruppo A e per completarla basterà che domani il Manchester City, impegnato in casa contro i campioni di Germania, non vinca. Ma per evitare di fare calcoli e sollevare polemiche circa le voci – messe in circolo dal presidente De Laurentiis – su un presunto premio vittoria sostanzioso promesso dallo sceicco Mansour agli spagnoli, che sono già fuori da tutto e che giocheranno solo per onorare il match, per cercare di effettuare il controsorpasso, il tecnico dei partenopei vuole guardare solo in casa sua: il Napoli è artefice del proprio destino, con una vittoria sarebbe qualificato con qualsiasi risultato del Manchester City.

    Il tecnico livornese non dovrebbe riservare sorprese su quella che sarà la formazione che scenderà in campo contro quel Villarreal, orfano di Pepito Rossi, che l’anno scorso eliminò gli azzurri dall’Europa League. I Tre Tenori lì davanti sono intoccabili, Lavezzi e Hamsik agiranno alle spalle di Cavani, così come la cerniera di centrocampo composta da Inler e Gargano che offre più garanzie rispetto a Dzemaili davanti alla solita e consueta difesa composta da capitan Cannavaro, Campagnaro e Aronica a protezione di De Sanctis mentre sulle fasce come di consueto ci saranno Maggio e Dossena.

    Saranno 4 mila i tifosi che sono partiti dalle pendici del Vesuvio al seguito della squadra per raggiungere il Madrigal, che domani sarà un catino infuocato, e spingerla emotivamente a centrare quel traguardo degli ottavi che neanche il Napoli di Maradona era riuscito a tagliare nelle precedenti due partecipazioni nell’ex Coppa dei Campioni. Un vero e proprio esodo per avere l’opportunità di dire un giorno “Io c’ero”.

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  • Lavezzi e Cavani trascinano il Napoli, Lecce travolto 4-2

    Lavezzi e Cavani trascinano il Napoli, Lecce travolto 4-2

    Dovevano arrivare i 3 punti per non perdere definitivamente il treno scudetto e così è stato: reduce da due pareggi di fila al San Paolo con Lazio e Juventus e con una vittoria che mancava da troppo tempo in campionato, dallo scorso 26 ottobre, il Napoli questa volta non stecca e travolge un Lecce sempre più ultimo in classifica per 4-2. Un sollievo per la squadra di Mazzarri che mantiene inalterato lo svantaggio dalla vetta e potrà così preparare nel migliore dei modi la gara di Villarreal arrivando a questo decisivo appuntamento di Champions League con un morale diverso.

    Napoli | © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Grandi protagonisti della gara Lavezzi e Cavani, il primo sempre prezioso per le sue giocate in velocità, il secondo, che ha recuperato in extremis dall’infortunio, sempre letale sottoporta e autore di una doppietta.
    Mazzarri, in vista della trasferta in terra spagnola che potrebbe dare ai partenopei la qualificazione agli ottavi di finale di Champions, decide di far rifiatare Cannavaro, Campagnaro, Gargano e Hamsik, inserendo i due argentini Fideleff e Fernandez in difeda, Dzemaili in mediana e Pandev alle spalle di Cavani. Il tecnico dei salentini Di Francesco schiera i suoi secondo un 5-3-2 abbottonato cercando di far scoprire il Napoli per colpirlo in con rapidi contropiedi.

    Sotto una pioggia battente, sono i padroni di casa a spingere sull’acceleratore e dopo un aver preso le giuste misure al Lecce passano in vantaggio al 26′ con Lavezzi dopo una bella azione personale sull’out di sinistra che trova la complicità di Benassi imperfetto sul tiro dell’attaccante argentino. Il raddoppio non tarda ad arrivare, è da poco passata la mezz’ora quando Pandev trova il corridoio giusto per servire Cavani che libero in area mette alle spalle del portiere giallorosso. Al 40′ è Dzemaili a legittimare la supremazia del Napoli siglando la terza rete con una conclusione sporca dal limite dell’area che praticamente chiude la gara.

    Si va al riposo sul 3-0 per il Napoli che nella ripresa continua a rendersi pericoloso con Lavezzi ma è il Lecce a trovare il gol alla prima disattenzione difensiva degli azzurri con il giovane Muriel, l’unica nota positiva di questo Lecce, che resiste alla carica di Aronica e supera De Sanctis. Dopo la consueta girandola di sostituzioni che porta in campo anche Hamsik al posto di Inler, arriva il colpo del ko a 8 minuti dal termine ancora merito di un irresistibile Lavezzi che serve a Cavani un 4-1 facile facile per il suo settimo centro stagionale.
    Nel finale c’è solo il tempo di annotare il 4-2 definitivo siglato di testa da Corvia sugli sviluppi di un calcio d’angolo in pieno recupero che non eviterà un’altra settimana difficile ai salentini. Piove sul bagnato per Di Francesco che non solo viene espulso per proteste dal direttore di gara Romeo ma che vede l’esonero dietro l’angolo.

  • Napoli – Lecce, ultima chiamata scudetto per i partenopei

    Napoli – Lecce, ultima chiamata scudetto per i partenopei

    Quella di stasera è una partita fondamentale per il Napoli di Mazzarri. Dopo la delusione per il 3-3 con la Juventus subendo la rimonta dei bianconeri quando sul 3-1 avevano ormai la partita in pugno, i partenopei vogliono riscattarsi immediatamente e fare bottino pieno contro il fanalino di coda della Serie A Lecce, una gara nella quale l’obiettivo è la vittoria ad ogni costo per non rimanere troppo attardati dalla vetta della classifica attualmente occupata dal Milan.

    Walter Mazzarri | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    Sono infatti 10 i punti che al momento separano azzurri dai rossoneri che ieri si sono imposti a Genova per 2-0, un altro passo falso difficilmente consentirebbe al Napoli di poter rientrare nella lotta scudetto a meno di un calo vertiginoso delle squadre che stanno davanti. Nonostante al San Paolo arrivi una squadra in netta crisi, la truppa di Mazzarri deve fare molta attenzione perchè il Lecce ha disperato bisogno di fare punti e la differenza potrebbe farla appunto la motivazione, i salentini voglioni tirarsi fuori da una situazione pericolosa mentre quella del Napoli potrebbe essere offuscata dall’impegno in Champions League nella trasferta decisiva di Villarreal di mercoledì che potrebbe regalare al club di De Laurentiis una storica, e all’inizio impensabile visto il girone di ferro nel quale era stato inserito con Bayern Monaco e Manchester City oltre che agli spagnoli, qualificazione agli ottavi di finale della più importante competizione continentale. Il presidente però ha chiesto ai suoi 12 punti da qui a Natale, in pratica vincere tutte le restanti 4 partite prima di chiudere il 2011.

    Per quanto riguarda le formazioni, Mazzarri recupera il bomber Cavani che però partirà dalla panchina e pronto ad entrare in campo in caso di necessità. Il tecnico partenopeo non vuole rischiare la sua punta di diamante, dopo essere stato costretto già a farne a meno contro la Juventus; in attacco così dovrebbe esserci ancora Pandev, autore di una doppietta alla Juventus lunedì. Alle sue spalle i soliti Hamsik e Lavezzi, a uno dei due però potrebbe essere concesso di rifiatare con un probabile inserimento sulla trequarti di Santana. A centrocampo ad affiancare Inler ci sarà Dzemaili e non Gargano mentre sulla fasce Maggio giocherà come al suo solito a destra e Dossena riprenderà il suo posto sulla sinistra con Zuniga in panchina; rivoluzione in difesa dove con Aronica, davanti a De Sanctis, giocheranno i due argentini arrivati quest’estate Fideleff e Fernadez con Campagnaro in panchina e capitan Cannavaro neanche convocato.

    Il tecnico giallorosso Di Francesco proverà a far scoprire il Napoli per poi colpirlo in contropiede: un 5-3-2 con Benassi tra i pali, difensori centrali Oddo, Tomovic ed Esposito con Cuadrado e Mesbah sulle corsie laterali a spingere duellare con Maggio e Dossena, centrocampo muscolare con Strasser, Obodo e Grossmuller, in attacco spazio a Corvia e al giovane Muriel.

    PROBABILI FORMAZIONI NAPOLI – LECCE (ore 20:45)

    NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Fideleff, Aronica, Fernandez; Maggio, Dzemaili, Inler, Dossena; Hamsik, Lavezzi; Pandev.
    Panchina: Rosati, Campagnaro, Zuniga, Gargano, Santana, Lucarelli, Cavani.
    Allenatore: Mazzarri.

    LECCE (5-3-2): Benassi; Cuadrado, Oddo, Tomovic, Esposito, Mesbah; Obodo, Strasser, Grossmuller; Muriel, Corvia.
    Panchina: Julio Sergio, Ferrario, Pasquato, Bertolacci, Brivio, Piatti, Di Michele.
    Allenatore: Di Francesco.

  • Juve rimonta a Napoli 3-3, Pepe gela il San Paolo

    Juve rimonta a Napoli 3-3, Pepe gela il San Paolo

    Una vera e propria battaglia quella andata in scena stasera al San Paolo dove si giocava Napoli – Juventus, recupero della 11esima giornata di Serie A rinviata per motivi di ordine pubblico a causa del maltempo che lo scorso 6 novembre aveva creato disagi nel napoletano e in gran parte della Campania. Partita ricca di gol, ben 6, e di grandi emozioni con un primo tempo giocato magistralmente dal Napoli, andato sul riposo sul 2-0, e un secondo tempo che ha evidenziato il grande carattere della Juventus di quest’anno che è riuscita a rimettersi in piedi dopo l’uppercut micidiale sferrato da Pandev nel gol del 3-1 rimontando fino al 3-3 finale.

    Goran Pandev | © ROBERTO SALOMONE/AFP/Getty Images

    Formazione annunciata per il Napoli che perde uno dei Tre Tenori, Cavani, per un infortunio rimediato a Bergamo sabato sera. Mazzarri sceglie il trio Hamsik, Lavezzi e Pandev con Zuniga preferito sulla sinistra a Dossena e Maggio sulla destra che rientra dopo il turno di riposo concessogli dal tecnico partenopeo; bianconeri invece privi di Marchisio squalificato, Conte sorprende un pò tutti ridisegnando una Juve con un 5-3-1-1 anomalo con Chiellini a fare il terzo centrale ed Estigarribia sulla corsia di sinistra tenuto in posizione più bassa per contenere la spinta offensiva di Maggio, Pepe viene utilizzato come interno al fianco di Pirlo e Vidal e a fare la spola tra centrocampo e attacco mentre Vucinic è a sostegno di Matri.

    L’avvio del match è tutta di marca napoletana, dopo un timido tentativo di Vucinic il Napoli trova al quarto d’ora un calcio di rigore netto per un fallo ingenuo di Pirlo sul velocissimo Lavezzi: dal dischetto si presenta Hamsik che fa secco Buffon il quale riesce solo a sfiorare la conclusione angolata e potente dello slovacco ma il direttore di gara Tagliavento fa ripetere correttamente per l’invasione dell’area di rigore di due giocatori azzurri; la seconda esecuzione del centrocampista è centrale ma imprecisa con la sfera che sorvola la traversa.

    Il risultato si sblocca 7 minuti più tardi quando da un calcio di punizione dalla trequarti scodellato in area, Bonucci sbaglia intervento e serve di testa il liberissimo Hamsik che di testa da due passi deposita la sfera in fondo al sacco per la gioia dei 55 mila tifosi azzurri. La Juve accusa il colpo e con un Pirlo non nella sua serata migliore e che perde diversi palloni, cosa inusuale per lui, al 40′ va sotto di due reti: il regista bianconero è anche sfortunato perchè nell’intento di spazzare, la palla carambola addosso a Maggio e finisce sui piedi di Pandev che batte Buffon di destro incrociando sul palo opposto e va al riposo in vantaggio per due reti a zero.

    Simone Pepe | © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Nella ripresa però il Napoli concentrato e aggressivo del primo tempo rimane negli spogliatoi mentre la Juve impaurita e ferita entra in campo con un atteggiamento completamente diverso e si trasforma: passaggio geniale di Vidal per Matri che accorcia subito le distanze al 48′, poi Vucinic va via alla marcatura di Cannavaro in velocità ma trova la pronta risposta di De Sanctis che mette in calcio d’angolo. Il Napoli si riorganizza, Lavezzi, il migliore dei suoi, è imprendibile per i difensori bianconeri e guadagna una infinità di punizioni preziose. Ma il San Paolo va in delirio completo quando al 68′ è ancora Pandev, che non fa rimpiangere l’assente Cavani, a freddare Buffon per il 3-1, l’attaccante macedone riceve un cross basso dalla destra di Maggio, Bonucci va a vuoto e l’ex Inter stoppa e gira in rete di sinistro.

    Per usare un gergo pugilistico, il montante sferrato da Pandev è di quelli che ti fanno barcollare e rischiano di farti crollare al tappeto senza più rialzarti ma la Juve dimostra di saper incassare anche i colpi più tremendi riaprendo nuovamente la gara 4 minuti dopo con Estigarribia che, lasciato solo, riaccorcia le distanze superando De Sanctis per il suo primo centro in bianconero alimentando le speranze di rimonta. La Vecchia Signora è dura a morire perchè a 10 minuti dal termine Pepe, con l’ennesima azione travolgente e con l’orgoglio, prende palla a centrocampo la porta al limite dell’area e dopo un rimpallo favorevole batte con un preciso destro all’angolino basso l’estremo difensore azzurro per un 3-3 folle che fa più bene alla Juve, che ha rischiato di pagare a caro prezzo l’atteggiamento iniziale troppo remissivo conseguenza del modulo scelto da Conte che forse ha pensato più a non prenderle che ad imporre il proprio gioco, che al Napoli, rimasto a -9 dalla vetta occupata proprio dai bianconeri. La fuga della Juve non si è concretizzata (+2 su Milan e Udinese) ma questo è stato un test probante per la tenuta psicofisica degli uomini di Conte.

    Video Highlights Napoli – Juventus 3-3

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