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  • Lecce – Napoli, Lavezzi non ce la fa, Mazzarri lancia centrocampo a 5

    Lecce – Napoli, Lavezzi non ce la fa, Mazzarri lancia centrocampo a 5

    Lecce – Napoli sarà un crocevia importantissimo per le due squadre in campo, che vivono momenti molto diversi della loro stagione ma che inseguono obiettivi e risposte essenziali per il loro presente e per il futuro. La squadra di Serse Cosmi sta cercando, infatti, di sfruttare al massimo l’attuale momento di forma per conquistare pesanti punti salvezza, ed è reduce dal pareggio in extremis contro la Lazio con la rete realizzata da Bojinov al 91′.

    Il Napoli, invece, dopo il periodo di crisi che aveva minato le certezze e gli entusiasmi dell’ambiente, nello scorso turno ha ottenuto un’importantissima vittoria al San Paolo contro il Novara, una vera e propria boccata d’ossigeno, che ha rinvigorito le speranze connesse al raggiungimento del terzo posto (obiettivo stagionale, ndr), ora lontano quattro punti in classifica.

    Necessità di continuità di risultati positivi per i salentini, che lanciano l’assalto alla zona salvezza cercando di approfittare delle attuali difficoltà del Genoa, diretto concorrente distante, ora, solo un punto; necessità di continuità anche per i partenopei, che cercano l’input per chiudere la stagione positivamente in campionato, in vista della finale di Coppa Italia: per tali ragioni, il match del Via del Mare di Lecce si preannuncia davvero molto caldo.

    Il Napoli vuole dare un ulteriore segnale di ripresa per provare a metter pressione alla Lazio, considerando che anche gli uomini di Reja non sembrano avere più il passo deciso delle precedenti uscite e che Reja stesso ha detto di temere più di tutti proprio lo stesso Napoli: il momento, dunque, è topico, da dentro o fuori, anche considerando la difficile sfida di domenica contro la Roma di Luis Enrique.

    Walter Mazzarri © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Walter Mazzarri, dunque, sperava di poter contare sull’importante recupero del Pocho Lavezzi che pare stia superando i problemi muscolari che lo avevano costretto a saltare la gara con il Novara: l’argentino aveva già ripreso a correre per bruciare le tappe ma il provino effettuato ieri a Castel Volturno ha sconsigliato la sua presenza, raccomandando maggiore prudenza soprattutto per preservarlo per la delicata sfida contro la Roma di domenica prossima. In attacco, certa, invece, l’assenza di Pandev per squalifica, che costringerà Mazzarri ad adattare il modulo, con un centrocampo a cinque, ed Hamsik a supporto del solo Edinson Cavanidi punta.

    Il Lecce di Cosmi, invece, sarà probabilmente schierato con il modulo, ormai consolidato, 3-5-2, con la coppia d’attacco Muriel-Di Michele, recuperando anche l’ex partenopeo Blasi, che rientra dalla squalifica, confermando Cuadrado, apparso sempre in grande forma nella precedente gara contro la Lazio. Partirà, dunque, dalla panchina l’uomo-gol che ha acciuffato il pari contro i biancocelesti, ossia Valeri Bojinov.

    Probabili formazioni Lecce Napoli:

    LECCE (3-5-2): Benassi; Oddo, Miglionico, Tomovic; Cuadrado, Delvecchio, Giacomazzi, Blasi, Brivio; Muriel, Di Michele. A disposizionePetrachi, Esposito, Bertolacci, Carrozzieri, Giandonato, Bojinov, Corvia. Allenatore: Serse Cosmi

    NAPOLI (3-5-1-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Gargano, Inler, Dzemaili, Zuniga; Hamsik, Cavani. A disposizione: Colombo, Fernandez, Dossena, Vargas, Ammendola. Allenatore: Walter Mazzarri

    Il direttore di gara sarà il signor Tagliavento di Terni, coadiuvato dagli assistenti di linea Manganelli e Padovan e dal quarto uomo Rizzoli.

  • Napoli – Novara, out Lavezzi gioca Vargas

    Napoli – Novara, out Lavezzi gioca Vargas

    Napoli Novara è apparentemente una gara a senso unico, dove il solo Napoli ha l’obbligo di vincere. Ma così non è. Se i partenopei sperano nel successo per alimentare le speranze “terzo posto”, il Novara, attualmente condannato alla retrocessione, giocherà con il coltello tra i denti, reo che le vicende del calcioscommesse a fine anno,potrebbero alterare vistosamente l’epilogo della classifica di questa stagione.

    Passiamo alla gara. Mazzarri si affida al 3-4-1-2 irrobustendo il centrocampo per via delle diverse assenze. Out Lavezzi, squalificato Pandev, il peso dell’attacco graverà sulle spalle del solo Cavani, reduce da un mese contornato da poche luci e molte ombre. Solita difesa a tre, con Cannavaro pronto a dettare i movimenti e le marcature ai propri compagni. A centrocampo agiranno sugli esterni Zuniga e Maggio, mentre Dzemaili affiancherà Inler in mezzo al campo. Il solito Hamsik giocherà a supporto dell’attaccante uruguagio, nella speranza di sfruttare i suoi tipici inserimenti  in zona goal. Napoli agguerrito dunque, ma occhio alle soprese che quest’anno sono all’ordine del giorno.

    Stadio San Paolo © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Tesser opta per un 5-3-2 apparentemente difensivista. In difesa Morganella e Gemiti giocheranno come esterni fluidificanti, pronti a spingere in fase offensiva, ma allo stesso attenti a contenere le incursioni di Maggio e Zuniga. A centrocampo Jensen partirà dal 1′ minuto, ai suoi lati agiranno capitan Porcari e Pesce, rivitalizzato dalla cura Tesser. Ancora panchina per Radovanovic dunque. Coppia d’attacco formata da Caracciolo e dall’ex di turno Mascara.

    Napoli ai nastri di partenza con il favore del pronostico quindi, ma il Novara, ancora con una minima speranza di salvezza, alimentata per altro dai tribunali, giocherà le sue ultime cartucce a mille all’ora. Mazzarri sa benissimo di essere al crocevia della stagione, anche se in molti immaginano già un addio imminente a fine anno ,a prescindere dalla posizione in calssifica al termine del campionato.

    Le probabili formazioni:

    NAPOLI (3-4-1-2): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Inler, Gargano, Zuniga; Hamsik, Vargas; Cavani. All.: Mazzarri.  Panchina: Colombo, Grava, Fernandez, Britos, Dossena, Dzemaili, Ammendola.

    NOVARA (5-3-2): Fontana; Morganella, Lisuzzo, Centurioni, Paci, Gemiti; Porcari, Pesce; Jensen; Mascara, Caracciolo. All.: Tesser. Panchina: Coser, Dellafiore, Rinaudo, Mazzarani, Radovanovic, Rubino, Morimoto.

     

  • Napoli, arriva il rinnovo di Hamsik. Sarà azzurro fino al 2016

    Napoli, arriva il rinnovo di Hamsik. Sarà azzurro fino al 2016

    Marek Hamsik al Napoli fino al 2016. E’ certo dunque il prolungamento dell’accordo tra il giocatore slovacco e la società campana, arrivato stasera in quel di Castelvolturno alla presenze anche del presidente degli azzurri Aurelio De Laurentiis e del procuratore del giocatore, Jurai Venglos. Hamsik, già da cinque anni al Napoli, con questo nuovo accordo dovrebbe rimanere ancora altri quattro anni in Italia.

    Dovrebbe perché si sa che spesso nonostante gli accordi duraturi un’offerta dii mercato importante può stravolgere il tutto. Ma De Laurentiis sembra intenzionato a tenersi stretto il proprio gioiese, come accaduto anche nel corso della passata estate quando il Milan tentò il tutto per tutto al fine di portarlo in rossonero, senza tuttavia riuscirci, complice anche la volontà del giocatore di giocare a Napoli quella Champions League conquistata pochi mesi prima.

    Marek Hamsik ©JOSE JORDAN/AFP/Getty Images

    Il tutto arriva nonostante Hamsik in questa stagione non sia stato costante come rendimento. Alcune prestazioni importante ed altre anonime per lui, che forse ha risentito dell’arretramento previsto da Walter Mazzarri. In campionato sin qui ha segnato sette gol, ma nei giorni scorsi si è detto convinto di poter, anche grazie ai suoi gol, riportare il Napoli in Champions League, ossia conquistare quel terzo posto in classifica al momento in mano alla Lazio.

    Il primo rinnovo importante dunque è arrivato, mettendo così a tacere alcune voci di mercato. Adesso è importante capire cosa ne sarà degli altri due tenori, Edinson Cavani ed Ezequiel Lavezzi. Sui due ci sarebbero già diverse squadre, ed in particolare il primo avrebbe tanto mercato sia in Inghilterra che in Italia. Cosa farà De Laurentiis? Secondo molti attenderà il termine del campionato in modo da capire quale competizione andrà a disputare la sua squadra, se la Champions o l’Europa League e dunque quali sono anche le potenziali entrate economiche. I tifosi certamente sognano che il trio non si sciolga, e a meno di grosse offerte sarà così.

  • Calcioscommesse, Gianello “tentata combine per Samp Napoli”

    Calcioscommesse, Gianello “tentata combine per Samp Napoli”

    Nuovo capitolo calcioscommesse, Gianello confessa agli inquirenti la tentata combine per Samp Napoli, match di Serie A del 16 maggio 2010. L’incontro terminò con la vittoria per 1-0 degli uomini di Del Neri, che in quella stagione conquistarono lo storico accesso ai preliminari di Champions League. Sulla panchina degli azzurri sedeva invece Walter Mazzarri, al suo primo anno sotto il Vesuvio.

    Il terzo portiere del Napoli ha confermato al capo degli investigatori Giovanni Melillo di aver cercato di corrompere Paolo Cannavaro e Grava per perdere volontariamente la gara, ricevendo come risposta un secco no da parte dei suoi compagni di squadra. Nel primo pomeriggio non si è fatta attendere la piccata reazione dell’avvocato di Gianello.

    PARTITA DECISIVA – Quella fra Sampdoria e Napoli fu una sfida decisiva per le sorti del club doriano, che grazie al successo contro gli azzurri ottennero il quarto posto in classifica, ultima posizione utile per la partecipazione alla Champions League della stagione successiva. Il match venne deciso da una rete di Pazzini nei primi minuti della ripresa. Grande protagonista di quel pomeriggio fu il portiere della Doria Storari, che riuscì a bloccare qualsiasi tentativo degli ospiti.

    gianluca grava | © Dino Panato/Getty Images

    CANNAVARO E GRAVA RISCHIANO – Dalla dichiarazioni di Gianello emergerebbe il coinvolgimento all’interno della vicenda di Paolo Cannavaro e Grava, che però, su stessa ammissione del portiere, rifiutarono sdegnati la proposta “indecente”. In ogni caso la Procura federale potrebbe punire severamente i due calciatori del Napoli per il reato di omissione, con una maxi squalifica di 12 mesi.

    AVVOCATO GIANELLO – In merito all’articolo pubblicato stamani dalla Gazzetta dello Sport, l’avvocato di Gianello, Vincenzo Siniscalchi, ha sottolineato come fosse una notizia particolarmente datata, precisando inoltre che dopo quell’interrogatorio il proprio assistito non è più stato convocato per ulteriori colloqui. Infine ha confidato di attendere sviluppi positivi dalla giustizia sportiva.

    Leggi anche:
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  • Volata Champions League, un solo posto per cinque squadre

    Volata Champions League, un solo posto per cinque squadre

    Oltre all’eterna sfida scudetto tra Milan e Juventus, le ultime sei partite del campionato ci diranno anche chi fra Lazio, Udinese, Roma, Inter e Napoli si aggiudicherà la volata Champions League. La 32^ giornata di Serie A ha visto il crollo inatteso del Napoli al San Paolo contro l’Atalanta, mentre la Roma ha battuto l’Udinese in un accesissimo scontro diretto portandosi a meno quattro dalla Lazio, attualmente terza in classifica e reduce dalla sconfitta a Torino contro i bianconeri di Conte. Attenzione però anche l’Inter, vittoriosa ieri sul Siena per 2-1 con una doppietta del bomber Milito, e a sei lunghezze dai biancocelesti. Quella che fino a due settimane fa sembrava una mission impossible, ora si è trasformata in un’impresa sì difficile, ma umana.

    Lazio (54) – Gli uomini di Edi Reja non sono riusciti a ripetere l’ennesima impresa del campionato, dopo il 3-1 sul Napoli nel posticipo serale di domenica scorsa. La punizione di Del Piero nel finale di partita ha privato la Lazio di un punto che si sarebbe potuto rivelare prezioso da qui al termine della stagione. Resta immutato il vantaggio di tre punti sulla quarta in classifica (Udinese ndr), mentre si avvicinano pericolosamente i rivali giallorossi (+4). Il calendario non sorride particolarmente alla formazione biancoceleste, che nelle prossime tre gare di campionato dovrà affrontare la trasferta di Novara, un Lecce indiavolato (a Roma), e l’Udinese al Friuli. Non privi di insidie anche i match contro il Siena in casa (36^) e l’Atalanta in trasferta (37^). Infine il 12 maggio andrà in scena all’Olimpico un Lazio Inter per nulla scontato e amichevole. L’aquila biancoceleste riuscirà l’anno prossimo a volare sulle note dell’inno di Champions?

    Udinese (51) – Calendario non semplice per la squadra di Guidolin, reduce dalla pesante sconfitta contro la Roma nell’ultimo turno di Serie A. La prossima giornata i bianconeri riceveranno la visita dell’Inter di Stramaccioni, che è riuscito a conquistare sette punti sui nove a disposizione nelle prime tre gare della sua gestione. Alla 34^ giornata invece l’Udinese affronterà la difficile trasferta di Verona contro il Chievo, e nel match successivo un altro scontro diretto per la Champions, stavolta con la Lazio. Qualora i friulani dovessero uscire indenni da questo trittico fondamentale, potrebbero ancora dire la loro sulla volata Champions League, considerando che le ultime tre gare non prevedono impegni proibitivi, la trasferta di Cesena (36^), in casa contro il Genoa (37^) e infine a Catania (38^). Totò di Natale e compagni riusciranno a bissare l’impresa della scorsa stagione?

    luis enrique | © ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images

    Roma (50)Roma, nun fa la stupida…ora. I tifosi giallorossi si saranno ormai abituati ai continui saliscendi della giostra di Luis Enrique, che a sei partite dal termine resta in piena corsa per un posto in Coppa Campioni il prossimo anno. Il successo di ieri sull’Udinese ha messo le ali alla compagine del tecnico spagnolo. A questo punto però ogni passo falso costerà caro, decisamente più che nel recente passato. Se la prossima partita può sembrare relativamente semplice, all’Olimpico contro la Fiorentina, la 34^ giornata proporrà un’affascinante quanto cruciale Juventus Roma, dove lo Stadium potrebbe essere l’arbitro indiretto sia della volata Champions League che dello scudetto. Alla 35^ giornata invece i giallorossi tornano all’Olimpico per affrontare il Napoli, mentre nel successivo match Totti e compagni saranno di scena al Bentegodi di Verona per una complicata trasferta. Da non sottovalutare infine il ritorno in patria di Montella con il suo Catania, mentre impegno più agevole almeno sulla carta quello dell’ultima giornata di campionato, con la Roma in trasferta al Manuzzi di Cesena.

    Inter (48) – Inizia da oggi la rincorsa dell’Inter al terzo posto finale, l’ultima spiaggia per la qualificazione alla prossima edizione della Champions League. Un calendario in salita per gli uomini di Stramaccioni, che nelle prossime due giornate affronteranno le trasferte di Udine e Firenze. Alla 35^ i nerazzurri potranno “rifiatare” nel match casalingo contro uno spento Cesena, mentre più ostico l’impegno successivo che vedrà l’Inter impegnata in casa del Parma. Altra gara fondamentale sarà poi il derby alla penultima di campionato, dove i giocatori nerazzurri faranno di tutto per rovinare la rincorsa scudetto ai cugini del Milan. Nella 38^ giornata invece l’Inter andrà all’Olimpico per affrontare la Lazio di Edi Reja, in quello che potrebbe essere un vero e proprio spareggio Champions.

    Napoli (48) – Gli azzurri di Mazzarri sono scivolati in una pericolosa spirale di sconfitte che potrebbe aver pregiudicato la rincorsa al terzo posto. Il pesante ko casalingo contro l’Atalanta non è stato ancora digerito, ma l’imperativo per il Napoli deve essere quello di guardare avanti alla prossima sfida di campionato, che vedrà gli azzurri impegnati nella difficile trasferta di Lecce. Più agevole il match della 34^ giornata contro il Novara al San Paolo, mentre il successivo big match dell’Olimpico contro la Roma di Luis Enrique dirà molto sulle ambizioni europee della squadra napoletana, la quale potrebbe addirittura veder sfumare tra le mani la qualificazione all’Europa League qualora non dovesse trovare risultati convincenti contro il Palermo in casa (36^), Bologna in trasferta (37^), e Siena al San Paolo (38^).

  • Napoli Mazzarri un amore al capolinea?

    Napoli Mazzarri un amore al capolinea?

    Tre sconfitte consecutive sarebbero già, da sole, un “sintomo” di malessere profondo, ma lo sono ancor di più soprattutto se si analizza il momento stagionale in cui sono maturate, proprio in dirittura d’arrivo, nella volata decisiva per il raggiungimento degli obiettivi stagionali. La “meta” prefissata per il Napoli di Mazzarri era (e dovrebbe essere ancora, ndr) la conquista della qualificazione in Champions League anche se, al momento, il cammino si sta complicando in maniera sempre più preoccupante.

    Dopo l’eliminazione dalla Champions, ad opera del Chelsea, gli Azzurri sono stati colpiti da una preoccupante involuzione, dalla quale non riescono a riprendersi più, considerando che non vincono in campionato dallo scorso 9 Marzo, più di un mese fa ormai. Inoltre, è l’atteggiamento in campo della squadra a rappresentare il campanello d’allarme principale: poco incisiva in attacco, nonostante un potenziale offensivo di primissimo livello, distratta e vulnerabile in difesa, lontana dai canoni imposti dal suo mister che, lo scorso anno, l’aveva condotta per mano nell’Europa che conta. Ieri, nella gara persa al San Paolo contro l‘Atalanta di Colantuono, i limiti attuali del Napoli sono stati evidenziati come non mai, mostrandosi vulnerabile, svuotato nelle gambe e confuso nelle idee – anche nel caso degli interpreti “di spicco” – umiliato ancor di più dai fischi sonori dello stesso stadio che, fino a qualche settimane fa, cantava a squarciagola, con orgoglio, “O’ Soldato ‘nnamurato”. Una canzone che, adesso, viene usata come mezzo di scherno nei confronti dei tifosi Napoletani, così come già accaduto allo Juventus Stadium di Torino, dopo la sconfitta contro la Juventus, ed all’ Olimpico di Roma, dopo il pesante K.o. contro i diretti avversari della Lazio, nel sabato pre pasquale.

    In questi casi si usa adoperare un’espressione molto significativa e quantomai appropriata nel caso della presente situazione dei partenopei: “il giocattolo si è rotto”, e appare difficile ricomporlo.

    Lo sconforto di Cavani dopo la sconfitta con l'Atalanta | © CARLO HERMANN/AFP/Getty Images

    Sembra si sia rotto, infatti, quell’equilibrio all’interno dello spogliatoio che teneva unito il gruppo, che alimentava l’entusiasmo degli interpreti in campo, galvanizzati dalla passione della gente, dal desiderio di regalare ai tifosi ed alla città (che più di ogni altra in Italia “vive” di calcio, ndr) una soddisfazione sportiva, una gioia che potesse attenuare la nostalgia per il glorioso passato ormai lontano.

    Invece, la squadra partenopea sembra totalmente allo sbando, ed il suo fiero condottiero non riesce più a ritrovare il suo ruolo: una situazione che, nonostante quanto di buono costruito in questi anni, potrebbe portare alla fine dell’ “epoca Mazzarri” a fine stagione perchè, in questi casi, è sempre il tecnico a pagare per tutti.

    Eppure, ci sarebbe ancora tempo per rimediare, per provare quantomeno ad invertire la rotta e raddrizzare una stagione che, fino ad un mese fa, sembrava quasi perfetta. Mancano ancora sei partite alla fine del campionato ed il terzo posto – occupato dalla Lazio – è distante sei punti: un divario importante, ma non ancora incolmabile.

    Inoltre, nel suo momento migliore della stagione, il Napoli ha conquistato il “biglietto” per la finale di Coppa Italia del prossimo 20 Maggio contro la Juventus, una gara “secca” e, pertanto, tutta da giocare ed aperta ad ogni risultato, almeno sulla carta. Se la situazione non dovesse cambiare, però, gli azzurri rischiano di partecipare soltanto in veste di spettatori.

    Napoli-Atalanta 1-3 video highlights e pagelle

  • Napoli – Atalanta 1-3, addio Champions

    Napoli – Atalanta 1-3, addio Champions

    Partiamo dalla fine, dai fischi assordanti che riecheggiano nel San Paolo e che accompagnano l’uscita dal campo dei giocatori di casa, il Napoli cade e il botto è fragoroso, d’altra parte i numeri parlano chiaro tre sconfitte nelle ultime tre partite, con 9 reti subite e solamente due realizzate, terzo posto che ormai diventa una chimera e squadra allo sbando e senza identità, lontana parente di quella che faceva sognare giorni di gloria a tutto il suo pubblico nelle serate di Champions e che usciva con l’onore delle armi dallo Stamford Bridge.

    La squadra di Mazzarri arriva, falcidiata dalle assenze, alla sfida decisiva per sperare ancora nella terza piazza contro un avversario che non ha molto da dire al proprio campionato, ma questa non è una giustificazione per la prestazione dei padroni di casa, che già al decimo minuto si ritrovano sotto di una rete grazie al bel sinistro incrociato di Jack Bonaventura, la gioia bergamasca però dura pochissimo è, infatti,  Lavezzi a rimettere la partita in pari sfruttando una corta respinta di Consigli su un tiro sempre dello stesso attaccante ben liberato alla conclusione da un gioco di gambe di Pandev. Il primo tempo si chiude sul punteggio di parità, con una partita che non offre grosse emozioni agli spettatori. Se non un tiro sparato da Schelotto addosso a De Sanctis.

    Ad inizio ripresa le squadre rientrano in campo con gli stessi interpreti e con la stessa musica, i bergamaschi a fare la partita ed il Napoli a subire. La spinta degli orobici porta ottimi frutti stavolta è il capitano nerazzurro Bellini, a sfruttare un delizioso assist di Scheletto e a battere l’incolpevole numero uno azzurro in semi-rovesciata. Il tecnico livornese prova a dare stabilità a centrocampo inserendo Inler, ma la mossa risulta vana quando al 23° Carmona con un bolide da fuori trafigge De Sanctis e due minuti dopo Pandev lascia in 10 i suoi facendosi espellere per una pessima entrata su di un avversario.

    Carlos Carmona | © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Da lì niente più Napoli in campo e l’Atalanta ha qualche occasione anche per siglare la quarta rete quando la palla ben calciata da Bonaventura s’infrange sul palo a De Sanctis battuto.

    Le pagelle di Napoli – Atalanta

    De Sanctis 5,5: totalmente incolpevole su tutte e tre le reti avversarie, non gli tocca far altro che raccogliere il pallone in fondo al sacco e a rassegnarsi sperando di tornare ai giorni in cui commentava con toni alquanto strani le reti dei proprio compagni.

    Grava 4,5: al rientro da titolare per sostituire squalificati ed infortunati, il difensore vive una serata pessima si vede passare avversari da tutte le parti e non riesce a tamponare mai sulle sortite degli avversari.

    Hamsik 4,5: ancora una prova sottotono per lo slovacco che schierato a centrocampo a scapito di Inler, non riesce ad essere all’altezza della situazione.

    Pandev 5: fornisce prima un assist al bacio a Lavezzi, poi sul 3-1 perde la testa e si fa espellere per un fallaccio su di un avversario.

    Lavezzi 6: è l’unico a meritare la sufficienza in una partita da cancellare, aldilà del gol però non riesce a concludere nulla, è un predicatore in una valle deserta.

    Atalanta

    Consigli 5,5: non corre grossi pericoli, ma non è del tutto impeccabile sul gol del momentaneo pareggio napoletano.

    Bellini 7: il capitano di giornata si distingue sia in difesa che in attacco dove sfruttando un assist delizioso di Schelotto, insacca in acrobazia.

    Bonaventura 7: colpisce un palo clamoroso, sigla la prima rete della gara con un preciso diagonale di sinistro che batte l’incolpevole De Sanctis, mostrando ancor di più le tante pecche della difesa napoletana.

    Morales 7,5: è devastante, lo si ritrova per tutto il campo rendendosi pericoloso e regalando giocate di alta classe e qualità. i difensori partenopei non lo vedono non riescono nemmeno una volta a fermarlo.

    Carmona 6,5: aldilà del gol che mette la parola fine alla partita, ha il grande merito di orchestrare molto bene a centrocampo, fornendo una prestazione di quantità oltre che di qualità.

    Napoli (3-4-1-2): De Sanctis 5,5; Grava 4,5 (30′ st Aronica sv), Fernandez 5,5, Campagnaro 5,5; Dzemaili 5, Gargano 4,5 (24′ st Vargas 5), Hamsik 4,5 (19′ st Inler 5,5), Dossena 4,5; Pandev 5; Lavezzi 6, Cavani 5. A disposizione: Colombo, Fideleff, Dezi, Ammendola. All.: Mazzarri 5.

    Atalanta (4-4-1-1): Consigli 5,5; Bellini 7, Lucchini 6,5, Stendardo 6, Peluso 6,5; Schelotto 6,5 (19′ st Ferreira Pinto 6), Cazzola 6,5 (32′ st Mutarelli sv), Carmona 6,5, Bonaventura 7 (40′ st Raimondi sv); Moralez 7,5; Denis 6,5. A disposizione: Frezzolini, Gabbiadini, Ferri, Tiribocchi. All.: Colantuono 7.

    NAPOLI ATALANTA 1-3, HIGHLIGHTS

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  • Napoli – Atalanta, ultimo treno Champions

    Turno infrasettimanale molto interessante quello che si giocherà stasera, oltre alla lotta scudetto già da un po’ riservata a Juventus e Milan, ad attirare l’attenzione è soprattutto la lotta per la terza piazza, quella che permette l’accesso ai preliminari di Champions. Il Napoli di Mazzarri, reduce da due pesanti sconfitte, una delle quali nello scontro diretto con la Lazio, proverà ad accorciare le distanze dai capitolini sfruttando la concomitanza del turno interno contro l’Atalanta già salva e la trasferta dei biancocelesti a Torino, in casa di una Juve condannata a vincere per mantenere la vetta della classifica.

    I partenopei complici le squalifiche e gli infortuni di Zuniga e Maggio si presentano in emergenza soprattutto sulle fasce. Punto nevralgico del gioco dell’undici azzurro. Il tecnico toscano stasera dovrà ricorrere ad una formazione molto rimaneggiata, non rinunciando però al solito modulo con 3 difensori, che saranno Campagnaro, Aronica e il rientrante Fernandez. A centrocampo scelte obbligate con Dossena e Gargano sugli esterni ed Inler ed Hamsik a completare il reparto. Lo slovacco soprattutto sarà arretrato sulla linea di mediana, per sopperire alle numerose assenze e per far spazio in attacco a Pandev, che affiancherà Lavezzi alle spalle del bomber Cavani, apparso un po’ affaticato nelle ultime uscite e poco incisivo.

    Walter Mazzarri | © Dino Panato/Getty Images

    In casa bergamasca, nonostante la raggiunta salvezza, anche se non matematica, la concentrazione sembra un po’ calata, complice anche l’immane sforzo fatto dai ragazzi di Colantuono per sopperire al gap iniziale di 6 punti, infertogli dalla Lega per la vicenda del Calcioscommesse che coinvolse l’allora capitano atalantino Doni

    Ma tornando alla gara, gli orobici vorrebbero sfruttare il non brillantissimo momento di forma dei padroni di casa ed uscire dal San Paolo con almeno un punto, che darebbe morale oltre a muovere la classifica. Solito 4-4-2 per il tecnico nerazzurro che dovrà però fare a meno oltre ai soliti Brighi e Marilungo, anche di capitan Manfredini squalificato. In difesa dovrebbe quindi sostituirlo Stendardo che farà coppia con Lucchini, mentre sugli esterni bassi agiranno Peluso e Raimondi. In mediana tutto confermato, con l’italo-argentino Schelotto e Maxi Moralez larghi sulle fasce e in posizione da playmaker l’ex mai amato Cigarini, con l’ex reggino Carmona a completare il reparto. In avanti confermato il giovane Gabbiadini, rientra un altro ex che quest’anno con i suoi 13 gol ha dato una grossa mano ai bergamaschi, si tratta di “El Tanque” Denis, che si riprende il posto da titolare a svantaggio di Tiribocchi.

    Una partita quindi tutta da seguire per entrambe le squadre concentrate, ma con un orecchio a quello che accadrà a Catania e Torino.

    PROBABILI FORMAZIONI NAPOLI – ATALANTA

    Napoli (4-3-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Fernandez, Aronica, Dossena; Gargano, Inler, Hamsik; Lavezzi, Pandev; Cavani. All. Mazzarri
    A disp: Colombo, Grava, Fideleff, Dzemaili, Dezi, Ammendola, E. Vargas

    Atalanta (4-4-2): Consigli; Raimondi, Stendardo, Lucchini, Peluso; Schelotto, Cigarini, Carmona, Maxi Moralez; Denis, Gabbiadini. All. Colanutono
    A disp: Frezzolini, Ferri, Bellini, Cazzola, Bonaventura, Carrozza, Tiribocchi

  • Lazio Napoli, notte da Champions all’Olimpico

    Lazio Napoli, notte da Champions all’Olimpico

    Poco prima della Santa Pasqua la serie A regala un ultimo succulento appuntamento. Lazio Napoli vale la Champions League e arriva alla fine di una giornata entusiasmante che ha visto il Milan soccombere in casa contro la Fiorentina riaprendo definitivamente il discorso scudetto, l’Udinese riprendersi in ottica terzo posto mentre Roma e Inter oramai costrette ad accontentarsi delle briciole dopo un campionato decisamente anonimo. Lazio e Napoli arrivano all’appuntamento in un stato di forma psicofisico decisamente provato dagli impegni Europei ma con la voglia spasmodica di superarsi cercando lo scatto decisivo verso la prossima Champions League.

    Edy Reja deve far i conti con le tantissime assenze riproponendo il modulo ad albero di Natale in attacco con capitan Rocchi costretto agli straordinari per sopperire alla pesante assenza di Miroslav Klose.

    Goran Pandev titolare Lazio Napoli | ©Giuseppe Bellini/Getty Images
    Le aquile sperano in una giornata si di Hernanes e nelle capacità di inserimento di Mauri. In difesa DIakitè dovrebbe sostituire Dias al fianco di Biava mentre sugli esterni ci saranno Konko e Radu.

    Mazzarri arriva a Lazio Napoli con qualche contestazione in settimana. Il tecnico livornese è accusato di far scarso uso della panchina affidandosi alla vecchia guardia anche quando è fuori condizione. Questa sera però le assenze di Maggio e Zuniga lo costringerà ad uno stravolgimento tattico adoperando l’inconsueta difesa a 4 con Campagnaro e Aronica esterni e Britos a far coppia con capitan Cannavaro. In avanti al trio delle meraviglie Hamsik, Lavezzi e Cavani si aggiungerà anche Pandev. In mediana con Inler ci sarà Dzemaili invocato a gran voce dai tifosi.

    PROBABILI FORMAZIONI LAZIO NAPOLI
    LAZIO (4-2-3-1):
    Marchetti; Konko, Biava, Diakité, Radu; Ledesma, Cana; Gonzalez, Hernanes, Mauri; Rocchi. A disposizione: Bizzarri, Scaloni, Zauri, Garrido, Candreva, Kozak, Alfaro. All. Reja

    NAPOLI (4-3-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Britos, Aronica; Dzemaili, Inler, Hamsik; Pandev, Lavezzi; Cavani. A disposizione: Colombo, Grava, Fernandez, Fideleff, Dossena, Dezi, Vargas. All. Mazzarri

    ARBITRO: Mazzoleni (Niccolai-Marzaloni, 4° uomo: Gervasoni)

  • Napoli, scelte Mazzarri fanno discutere. Insorgono le “riserve”

    Napoli, scelte Mazzarri fanno discutere. Insorgono le “riserve”

    La sconfitta maturata sul campo della Juventus ha evidenziato tutti i limiti di un Napoli che sembra aver finito la benzina. A dire la verità questa sensazione si era avuta già nel match degli ottavi di finale di Champions League perso 4 a 1 contro il Chelsea. Una squadra stanca, completamente lontana da quella che ad inizio stagione faceva faville in Champions e che fa difficoltà anche a tirare in porta, va completamente in tilt sui calci piazzati e non riesce nemmeno a giocare in velocità sulle fasce come spesso accaduto. I tre tenori Hamsik, Lavezzi e Cavani sembrano irriconoscibili rispetto a qualche tempo fa: mai pungenti, visibilmente stanchi, incapaci anche solo di mettere ansia alle difesa avversaria.

    In difesa invece la spia di Aronica sembra segnare il rosso fisso da tempo mentre Cannavaro e Campagnaro non riescono più ad esprimersi su buoni livelli. A questi va aggiunto il nervosismo di Zuniga, ieri sera espulso per una gomitata rifilata a Chiellini ma anche le precarie condizioni di Maggio, recordman di sostituzioni nel primo tempo nel corso dell’ultimo mese. Detto ciò una domanda sorge spontanea: perché Mazzarri da inizio stagione continua ad affidare il Napoli sempre ai soliti undici senza mai far rifiatare qualcuno di essi? Il caso più lampante è quello di Maggio: spesso lo si sta facendo giocare non al top, e ciò gli sta causando infortuni su infortuni. Magari Dossena non avrà la stessa spinta, ma se non gli viene mai data fiducia non può dimostrare appieno le proprie potenzialità.

    In avanti il trio delle meraviglie ha fatto gli straordinari ma in panchina c’è un Pandev che a livello di esperienza probabilmente ha qualcosina in più degli altri, e spesso quest’anno ha trovato anche la rete. Perché non dargli spazio? Eppure sembra poter essere assolutamente in grado di sostituire uno dei tre tenori. Senza dimenticare l’oggetto misterioso Edu Vargas , arrivato a gennaio quasi come il bomber che avrebbe consentito agli azzurri di fare il salto di qualità ed invece relegato a riserva. Peggio di quanto accaduto a Lucarelli, il cui apporta è praticamente nulla. Eppure i suoi gol in Serie A negli anni scorsi li ha fatti.

    Walter Mazzarri © Giuseppe Bellini/Getty Images

    A centrocampo il discorso non cambia di molto: Dzemaili , soffiato in estate ad un’agguerrita concorrenza non ha avuto mai quella fiducia che si è conquistato sul campo con buone prestazione negli spezzoni di gara che gli sono stati riservati. Di Dossena invece abbiamo detto. Ma il caso più curioso appare quello difensivo: Aronica quest’anno non ha convinto quasi nessuno. Ed invece continua a giocare titolare mentre il nazionale argentino Fernandez continua a stare fuori. Ma quest’ultimo ogni qualvolta è stato chiamato in causa ha fatto sempre la sua ottima figura. Sempre fuori anche Fideleff e Britos, quest’ultimo autore di un grandissimo campionato lo scorso anno al Bologna e a cui in estate si erano interessati diversi club tra cui la Juventus.

    In sintesi, rispetto allo scorso anno, l’unico volto nuovo tra gli undici intoccabili è Inler. Detto ciò una domanda sorge spontanea: a cosa sono serviti i rinforzi messi a disposizione dalla società all’allenatore nel corso delle finestre di mercato visto che giocano sempre i soliti undici? Che spreco di risorse vi è stato in questo senso visti alcuni investimenti importanti come quello che ha portato Edu Vargas in Campania? Se lo è chiesto anche il presidente Aurelio De Laurentiis il quale dopo la netta sconfitta patita allo Juventus Stadium ha “ordinato” a Mazzarri di dare spazio, in questo finale di stagione, ai giovani fino a 22 anni con qualche altro elemento di massimo 27 anni. Finalmente Mazzarri cambierà l’intoccabile undici? Staremo a vedere.