Giocherà con un piccolo pensiero rivolto a Catania e a Roma il Napoli questa sera nella sfida con il Siena. E si perché l’eventuale terzo posto in classifica dei partenopei, con conseguente qualificazione in Champions League, non dipenderà solo dalla gara con i toscani, assolutamente da vincere per continuare a sperare, ma anche dai risultati degli altri campi. Non elevate dunque le possiibilità della squadra di Mazzarri che deve sperare in un successo del Catania in casa contro l’Udinese e nella mancata vittoria della Lazio contro l’Inter. Di fronte un Siena ormai salvo e senza ambizioni di classifica, con l’unico obiettivo di chiudere onorevolmente un’ottima stagione che lo ha visto salvarsi senza affanni in campionato e uscire dalla Coppa Italia in semifinale, proprio contro il Napoli.
Non sono tutte rose e fiori per Mazzarri che in vista di questo posticipo dovrà rinunciare a tre squalificati, uno per reparto: si tratta di Aronica, Dzemaili e Cavani. Ritorna titolare Lavezzi, che potrebbe essere alla sua ultima gara con la maglia dei partenopei, mentre dietro ci dovrebbe essere un turno di riposto per Campagnaro. Nel 3-4-1-2 del trainer azzurro in porta ci sarà De Sanctis. Difesa formata da Fernandez, Cannavaro e Britos, mentre in mezzo al campo agiranno Inler e Hamsik, con Maggio e Dossena che avranno il compito di spingere sugli esterni. L’unica punta invece sarà Lavezzi, supportato da Zuniga e Pandev.
Nel Siena il tecnico Sannino è il più grave degli infortunati: nella partitella della vigilia infatti ha rimediato tre fratture alle costole che gli impediranno di sedere in panchina, dove andrà Baiano. Per il resto alle già note assenze di Pesoli, Calaiò, Angelo e Rossettini si è aggiunta quella di Pegolo il quale si è procurato una ferita lacero contusa alla mano nella seduta di rifinitura. In porta esordio per Farelli. Per il resto il 3-5-1-1 scelto dal tecnico bianconero prevede Belmonte, Contini e Terzi in difesa. In mezzo al campo ci saranno Bolzoni, Condrea e D’Agostino con Giorgi e Del Grosso laterali. In avanti Brienza agirà a supporto di Destro.
Napoli Siena, le probabili formazioni: NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Fernandez, Cannavaro, Britos; Maggio, Inler, Hamsik, Dossena; Zuniga, Pandev; Lavezzi. In panchina: Rosati, Grava, Fideleff, Gargano, Ammendola, Dezi, Vargas. Allenatore: Mazzarri SIENA (3-5-1-1): Farelli; Belmonte, Contini, Terzi; Giorgi, Codrea, D’Agostino, Bolzoni, Del Grosso; Brienza; Destro. In panchina: Brkic, Rossi, Vergassola, Gazzi, Grossi, Sestu, Bogdani. Allenatore: Baiano
Quattro squadre per un solo posto in Paradiso. Quello in Champions League ovviamente, con Udinese (61), Lazio (59), Napoli (58) e Inter (58), in rigoroso ordine di classifica, che nell’ultima giornata si contenderanno l’ambitissima piazza. Tutte in ballo e la cosa più curiosa e che si può passare dalle stella alle, per cosi dire, stalle: tre le quattro infatti quella che arriverà per ultima sarà costretta a giocarsi i preliminari di Europa League, gli stessi che lo scorso anno costarono carissimo alla Roma.
E giocarli nell’anno degli Europei, con i Nazionali forzatamente in vacanza, potrebbe essere tutt’altro che positivo. Ma andiamo con ordine e cerchiamo di capire squadra per squadra quali sono i possibili scenari a 90’ dalla fine, con l’Udinese che farà visita al Catania, il Napoli che ospiterà il Siena e Lazio – Inter che si presenta come scontro diretto da non fallire per nessuna delle due. Probabilmente, tra l’altro, proprio da questa sfida verrà fuori la settima in classifica.
L’Udinese è la squadra che parte favorita. E sì perché è l’unica che dipende da se stessa. Se fa almeno un punto a Catania infatti giunge al terzo posto, indipendentemente da un’eventuale vittoria con la Lazio, considerando gli scontri diretti favorevoli con i biancocelesti. Il discorso cambia se l’undici di Guidolin abdicherà in Sicilia: in questo caso rischia di essere scavalcata dalla Lazio qualora questa vinca o dal Napoli per via della classifica avulsa. I bianconeri non ce la farebbero nemmeno in caso di arrivo pari punti con la sola Inter.
La Lazio sembra essere quella, tra le tre dietro l’Udinese, ad avere qualche possibilità in più. Innanzitutto bisognerà battere l’Inter: senza questo risultato infatti addio speranze. Una volta battuta la formazione nerazzurra però bisognerà sperare in un ko dell’Udinese a Catania: anche un pareggio dei friulani renderebbe vano un successo dei ragazzi di Reja.
Ancora più complicato il cammino del Napoli. Per poter accedere ai preliminari di Champions League infatti bisognerà prima di tutto battere un Siena ormai senza grosse motivazioni ma sperare soprattutto in un ko dell’Udinese a Catania e in un pareggio o in una vittoria dell’Inter in casa della Lazio. I partenopei sono quelli messi meglio in termini di scontri diretti e un arrivo a pari punti con l’Udinese ed eventualmente anche con l’Inter premierebbe la formazione di Mazzarri.
L’Inter è la formazione messa peggio in questa lotta Champions. E non solo perché sulla carta avrà il compito più duro di tutte, dovendo affrontare in trasferta la diretta concorrente Lazio, ma perché dipenderà tutto anche dagli altri incontri. Oltre a sbancare l’Olimpico infatti i ragazzi di Stramaccioni dovranno sperare in un ko dell’Udinese e Catania e in una non vittoria del Napoli in casa contro il Siena. In quel caso infatti i nerazzurri arriverebbero a quota 61 insieme all’Udinese venendo premiati per via degli scontri diretti. Ma se alle due si aggiungerà il Napoli addio speranze per la formazione del presidente Massimo Moratti. In caso di pareggio, inoltre, tranne un colpaccio del Siena a Napoli, arriverebbe un settimo posto che costringerebbe i milanesi ai preliminari di Europa League.
Piove sul bagnato in casa Napoli. Dopo la sconfitta diBologna che di fatto suona come una condanna per il terzo posto, i tifosi partenopei devono fare i conti con il caso Lavezzi. Da un paio di settimane la punta argentina viene regolarmente esclusa dal tecnico Mazzarri, che gli preferisce l’ex nerazzurro Pandev. Motivi puramente tattici secondo l’allenatore toscano, ma i maligni non riescono a non vederci qualcosa di più di una semplice teoria tecnico-tattica. E allora ecco che si scatenano le voci dell’addio del Pocho al termine di questa stagione. A gennaio l’attaccante era dato in partenza verso l’Inter. D’inverno la pista rimase fredda, ma ora, con il Napoli tagliato fuori dall’Europa che conta, potrebbe nuovamente accendersi.
QUESTIONE DI FEELING – L’idillio tra Lavezzi e Napoli pare essersi esaurito. Con Napoli non intendiamo la città, il tifo, il calore della gente. Quello difficilmente si spegnerà. E’ innegabile però che tra Mazzarri e l’argentino non scorra più buon sangue. Da giocatore fondamentale per la squadra, a ruota di scarto. Il tridente è diventato indigesto all’ex tecnico di Reggina e Samp. Sono state sufficienti tre sconfitte consecutive per cancellare i tre tenori. Ora sono due più uno, il macedone appunto, e tanti saluti al Pocho.
CLAUSOLA – Lavezzi, come comprensibile che sia, non vuole diventare un giocate qualunque per il Napoli e si starebbe già iniziando a guardare intorno per una nuova avventura. Il calciatore partenopeo sa perfettamente che il proprio destino dipenda esclusivamente da lui, considerata la clausola di 30 milioni di euro che lo “lega” contrattualmente alla società azzurra. Al giorno d’oggi tale cifra potrebbe rappresentare un muro insormontabile per molti club, ma non per i potenziali acquirenti del Pocho.
INTER – I nerazzurri di Massimo Moratti è forse la squadra che ha mostrato maggiore interesse nei suoi confronti. E sopratutto negli uffici della Saras si è agito con grande astuzia. Goran Pandev infatti è indicato da più parti come una pedina fondamentale nella sempre più probabile trattativa tra i due club. Il macedone è a Napoli con la formula del prestito da ormai più di un anno. Adesso forse è arrivato il momento giusto di riscuotere vecchi e taciuti crediti. L’inserimento di Pandev nella trattativa farebbe scendere il costo di Lavezzi intorno ai 22-23 milioni di euro. Cifra che potrebbe essere ritoccata ulteriormente al ribasso qualora venga coinvolto anche qualche giovane di casa interista ben visto da Mazzarri, come ad esempio Faraoni (secondo quanto riporta stamani il sito Calciomercato.com).
CITY – L’Inter è una piccola patria argentina, d’accordo. Però lo stesso fascino che riveste la Pinetina per chi, come Lavezzi, proviene dalla terra di Buenos Aires, può essere esercitato da un singolo calciatore: Aguero. Ovviamente il trasferimento al Manchester City non sarebbe etichettato come questione di feeling, piuttosto come un insieme di opportunità, che spaziano dal contratto ultra-milionario, giocare in un campionato diverso da quello italiano, e sopratutto competere ai più alti livelli: titolo nazionale e Champions League. Mancini non ha mai nascosto il proprio interesse nei confronti del Pocho. Interesse che il City, ad un passo dallo scudetto, vuole presto concretizzare in acquisto. Anche per questo ieri pomeriggio al Dall’Ara sono stati avvistati due osservatori Citizen (fonte Goal.com). La love story tra Lavezzi e il Napoli è ai titoli di coda.
Lo aveva detto Mazzarri in settimana: “l’Udinese è favorita per la conquista del terzo posto”. Non sappiamo se si trattava di pretattica o di semplice intuizione, ma possiamo dire che aveva ragione. Tutta colpa del suo Napoli, che termina in maniera beffarda una stagione dove più volte sembrava avere in mano un obiettivo per poi perderlo in maniera incredibile. Era accaduto negli ottavi di Champions, persi nonostante il 3 a 1 contro il Chelsea nel match di andata, è successo al Dall’Ara di Bologna quando ormai la terza piazza era in cassaforte e bisognava vincere le due restanti gare contro squadre ormai fuori dai giochi.
Ma il Bologna ce l’ha messa comunque tutta, spegnendo cosi le speranze dei tanti tifosi azzurri accorsi in Emilia. In gol ci sono andati Diamanti, autore di una stagione di altissimo livello che potrebbe richiamare anche l’attenzione di Prandelli e Rubin. Napoli, c’è da dire, sfortunato, viste le tre traverse centrate nella prima parte di gioco, ma non è bastato. Adesso con tre punti di svantaggio sull’Udinese e uno sulla Lazio, quando mancano appena 90’, l’impresa appare veramente ardua.
Nessuna novità negli undici iniziali, con Mazzarri che come previsto lascia fuori Lavezzi per far spazio a Pandev. Azzurri che sfiorano il gol al 3’ con Hamsik ma Agliardi risponde presente. Al 7’ è Cannavaro invece a mettere i brividi alla difesa felsinea colpendo la traversa. Non sbaglia invece Diamanti che al quarto d’ora di sinistro crocifigge De Sanctis. Bologna che regge e si salva anche sul fuoco amico: al 24’ infatti su una punizione di Pandev è Cherubin a rischiare di infilare il proprio portiere che respinge sulla traversa. Al 36’ chance firmata Cavani che però su assist di Pandev manca clamorosamente il gol.
Nella ripresa Mazzarri cambia qualcosa: dentro Lavezzi e fuori Maggio. L’argentino si dimostra subito pimpante tanto da sfiorare il gol che invece trova dall’altra parte Rubin al 19’. Il Napoli non ha più e Di Vaio più volte sbaglia il tre a zero. Nel finale rissa che coinvolte diversi giocatori: ne fanno le spese Dzemaili e Morleo. Ma non c’è più. Per il Napoli arriva la seconda beffa stagionale. E il 20 maggio c’è la finale di Coppa Italia.
Le pagelle di Bologna Napoli: Agliardi 7: Para tutto, che siano avversari o propri compagni di squadra che rischiano l’autogol. Decisivo in particolar modo su Hamsik e Cherubin. Diamanti 7: Ancora un gol, ancora un’altra grande prestazione che serve a mettere in difficoltà Prandelli. Lui, all’Europeo, ci crede. Di Vaio 6: Vuole il gol, lo cerca a tutti i costi per salutare al meglio il proprio pubblico. Non lo trova ma i suoi tifosi lo applaudono ugualmente. E non poteva essere altrimenti. Hamsik 5: Quel gol fallito ad inizio gara pesa come un macigno. Pandev 6: Non conclude tanto verso la porta di Agliardi ma fornisce tanti palloni utili a Cavani che li spreca. Cavani 5: Imbecca la giornata storta e a pagarne le conseguenza è una squadra intera.
BOLOGNA (3-4-1-2): Agliardi 7; Antonsson 6, Cherubin 5,5, Loria 6; Garics 6,5, Perez 6 (38′ pt Taider 6), Mudingayi 6,5, Morleo 6; Diamanti 7 (35′ st Belfodil sv); Acquafresca 6,5 (13′ st Rubin 6,5), Di Vaio 6. In panchina: Stojanovic, Sorensen, Crespo, Casini. Allenatore: Pioli NAPOLI (3-5-2): De Sanctis 6; Cannavaro 6, Aronica 5,5, Britos 5,5 (17′ st Dossena 5,5); Maggio 5,5 (10′ st Lavezzi 6), Gargano 5,5, Inler 5 (23′ st Dzemaili 5), Hamsik 5, Zuniga 5; Pandev 6, Cavani 5. In panchina: Colombo, Grava, Fideleff, Vargas. Allenatore: Mazzarri
Il video della partita:
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Bologna già salvo e che di sicuro ha poco da chiedere a questo campionato, Napoli in piena bagarre Champions League e che vede nei rossoblu, presumibilmente, l’ultimo ostacolo alla conquista dell’Europa che conta. Motivazioni ben diversi nella sfida che si disputerà questo pomeriggio tra gli emiliani di Pioli e i campani di Mazzarri. Di certo sarà una gara speciale per Marco Di Vaio, l’ultima in quello stadio che gli ha regalato tante soddisfazioni: in settimana infatti lo stesso ha annunciato di lasciare a fine stagione i felsinei per andare a fare un’esperienza in Canada. Saranno forti anche per lui le motivazioni dunque visto che sogna di salutare i propri tifosi con un gol.
Di sicuro Pioli non ha l’imbarazzo della scelta: agli indisponibili Gimenez, Pulzetti, Gillet, Casarini e Khrin infatti si sono aggiunti tre elementi importanti quali Ramirez, Kone e Portanova, tutti squalificati. Nonostante tutto i rossoblù scenderanno in campo con il 3-4-2-1: davanti ad Agliardi difesa formata da Sorensen, Antonsson e Cherubin. In mezzo al campo agiranno Taider e Mudingayi con Garics e Morleo esterni. Diamanti ed Acquafresca quindi giostreranno alle spalle dell’unica punta Di Vaio.
Dall’altra parta Mazzarri perde Campagnaro, il quale si unisce cosi allo squalificato Fernandez e agli indisponibili Donadel e Rosati. Nel 3-5-2 del tecnico azzurrom davanti al portiere De Sanctis, agiranno Cannavaro, Aronica e Britos, ex di turno quest’ultimo. In mezzo al campo largo al solito trio formato da Gargano, Inler e Hamsik con Maggio e Zuniga esterni. In attacco, a far coppia con Cavani dovrebbe esserci Pandev, il quale appare favorito su Lavezzi.
Le formazioni di Bologna Napoli: BOLOGNA (3-4-2-1): Agliardi; Sorensen, Antonsson, Cherubin; Garics, Taider, Mudingayi, Morleo; Diamanti, Acquafresca; Di Vaio. In panchina: Stojanovic, Loria, Rubin, Crespo, Casini, Perez, Belfodil. Allenatore: Pioli NAPOLI (3-5-2): De Sanctis; Cannavaro, Aronica, Britos; Maggio, Gargano, Inler, Hamsik, Zuniga; Pandev, Cavani. In panchinaColombo, Grava, Fideleff, Dossena, Dzemaili, Lavezzi, Vargas. Allenatore: Mazzarri
Gli anticipi di ieri della 36 giornata di Serie A hanno visto la comoda vittoria del Napoli sul Palermo per 2-0 (Cavani e Hamsik nel primo tempo), mentre nel pomeriggio il pareggio per 0-0 tra Chievo e Roma, che di fatto ha escluso i giallorossi dalla lotta per l’Europa.
In casa azzurra non sono mancate comunque le polemiche. Fa ancora discutere infatti il rigore assegnato dall’arbitro De Marco con cui i partenopei hanno sbloccato l’incontro. Non dorme sonni tranquilli nemmeno Mazzarri, che ancora una volta ha escluso dall’undici titolare l’idolo di casa Lavezzi, accolto da una standing ovation al momento del suo ingresso in campo al posto di un ottimo Pandev.
RIGORE GENEROSO – Su Napoli Palermo incide e non poco il rigore generosissimo fischiato da De Marco per un fallo di mani in area del difensore rosanero Milanovic su tiro di Pandev. Decisione che fa imbestialire la panchina dei siciliani e la moviola mostra chiaramente come il pallone sbatta prima sulla gamba del centrale difensivo e poi finisca sul braccio. A fine partita Bortolo Mutti si presenta in conferenza stampa piuttosto deluso per l’arbitraggio del direttore di gara, chiedendo più rispetto per il Palermo e i suoi uomini.
BRAVO PANDEV – Il macedone si sta rivelando come l’uomo in più del Napoli in questo finale di stagione. Da giocatore spaesato e involuto dell’inizio di stagione, Pandev ha trovato finalmente la sua dimensione. Ieri è stato decisivo sia in occasione del rigore che nell’assist del 2-0 che ha permesso ad Hamsik di realizzare il suo sesto gol ai rosanero.
LAVEZZI GIÙ’ – Per un Pandev che sale c’è un Lavezzi che scende. Negli ultimi incontri infatti Mazzarri ha deciso di escludere il Pocho dalla formazione titolare, preferendogli l’ex nerazzurro che offre maggiori garanzie in fase difensiva, rendendo la squadra partenopea più equilibrata. Il pubblico però non ha apprezzato la scelta del tecnico livornese, e l’ha fatto capire quando a 15′ minuti dal termine della partita l’argentino è entrato in campo. I maligni insinuano che il futuro di Lavezzi sia lontano dalla città partenopea. Per lui già da tempo ormai si è mossa l’Inter di Massimo Moratti.
ADDIO EUROPA – Ben altri problemi a Roma, dove ormai anche la partecipazione alla prossima Europa League sembra essere svanita sul pantano di Verona. Un pareggio che non può sorridere ai giallorossi, fermi a quota 52 punti, distanti 3 punti dal trenino composto da Lazio, Udinese e Inter che hanno ancora una partita da recuperare. E quando mancano soltanto due match alla fine del campionato la situazione è palesemente drammatica.
LUIS LASCIA? – Il tecnico spagnolo dice di aver deciso già da tempo quale sarà il suo prossimo futuro. I recenti striscioni dell’Olimpico non hanno di certo aiutato psicologicamente Luis Enrique, pronto a lasciare la capitale al termine della stagione. Non prima di un chiarimento con la stessa dirigenza giallorossa. Si discuteranno tabelle, forma fisica, numeri, e quant’altro. Le soluzioni però non arriveranno dall’asturiano, per quelle occorrerà un nuovo tecnico, e forse un nuovo progetto.
VIDEO NAPOLI – PALERMO 2-0
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VIDEO CHIEVO – ROMA0-0
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Da una parte il forte richiamo della Champions, dall’altra la necessità di fare punti per evitare di venire risucchiati in zona retrocessione. Questa è Napoli – Palermo, due squadre che, al contrario di altre, hanno ancora tante motivazioni per raggiungere i propri obiettivi.
Il Napoli ha dalla sua il vantaggio negli scontri diretti rispetto alle contendenti al terzo posto, in caso di arrivo a pari punti, e anche, forse, il calendario più agevole da qui fino a fine stagione rispetto alle rivali per la Champions. In successione, oltre ai rosanero, gli azzurri dovranno affrontare il Bologna alla penultima e il Siena all’ultima giornata; in più due di queste saranno disputate al San Paolo, dodicesimo uomo in campo per l’undici partenopeo che potrà contare sull’apporto del caloroso tifo dei napoletani per essere trascinati idealmente verso la conquista della qualificazione in Champions League per la seconda volta consecutiva dopo averla centrata anche lo scorso anno. I siciliani, invece, non vincono esattamente da un mese, l’ultima affermazione porta la data del primo aprile in quel di Bologna (1-3); a ciò va aggiunto che nelle ultime 10 giornate la squadra di Mutti ha portato a casa la miseria di 8 punti frutto di 1 vittoria, 5 pareggi e 4 sconfitte. In caso di un nuovo ko stasera le conseguenze potrebbero essere catastrofiche poichè potrebbe farsi incombente lo spettro di una retrocessione neanche lontanamente immaginata ad inizio anno.
Mazzarri deve ancora sciogliere il dubbio circa l’impiego di Lavezzi dal primo minuto, il Pocho non è ancora al meglio della condizione e potrebbe accomodarsi nuovamente in panchina anche perchè distratto dalle voci di mercato riguardo una sua possibile partenza da Napoli quest’estate. Il tecnico in questo caso confermerà il centrocampo a 5 con Maggio e Zuniga, autore di uno splendido gol alla Roma sabato sera, sulle ali, Inler e Gargano in mezzo con Hamsik che dovrebbe agire in una posizione più arretrata rispetto a quella usuale; in avanti a far coppia con il Matador Cavani dovrebbe esserci Pandev, linea difensiva con Fernandez, in luogo di Campagnaro indisponibile, Cannavaro e Aronica. Assente Dzemaili squalificato dal giudice sportivo.
Nel Palermo Mutti è intenzionato a confermare Abel Hernandez in attacco con Ilicic alle sue spalle considerata l’indisponibilità di capitan Miccoli, che in partite come queste sarebbe stato fondamentale. Folto centrocampo con Migliaccio, Barreto e Donati a formare la diga davanti alla difesa, Pisano e Aguirregaray avanzati sulla sulla linea dei centrocampisti e pronti a ricoprire in fase di non possesso palla formando una retroguardia a 5 insieme a Munoz, Silvestre e Labrin che avranno il compito di limitare l’ex di turno Cavani. Tra i pali ci sarà Viviano.
PROBABILI FORMAZIONI NAPOLI – PALERMO
NAPOLI (3-5-2): De Sanctis; Fernandez, Cannavaro, Aronica; Maggio, Gargano, Inler, Hamsik, Zuniga; Pandev, Cavani.
Panchina: Colombo, Grava, Britos, Dossena, Ammendola, Lavezzi, E. Vargas.
Allenatore: Mazzarri.
PALERMO (3-5-1-1): Viviano; Munoz, Silvestre, Labrin; E. Pisano, Migliaccio, M. Donati, E. Barreto, Aguirregaray; Ilicic; Hernandez.
Panchina: Tzorvas, Milanovic, Acquah, Bertolo, Zahavi, Vazquez, Budan.
Allenatore: Mutti
Doveva essere la partita del riscatto per la Roma ed in un certo qual modo lo è stata, purtroppo per i giallorossi il pari, acciuffato in extremis, non serve a molto se non a dare fiducia agli uomini di Luis Enrique, che nel primo tempo del match di ieri e dopo il black out valso il ribaltone del Napoli, hanno dimostrato di essere in grado di fornire prestazioni di ottima qualità.
Il posticipo serale dell’Olimpico è la sintesi di tutta la stagione di entrambe le squadre, la Roma a tratti spettacolare ma inconcludente e molto fragile psicologicamente, mentre il Napoli sornione e cinico, ma troppo distratto e ingenuo su palloni vaganti. Due squadre quelle a confronto che danno dimostrazione di avere un ottimo impianto di gioco, ma che per diventare grandi dovranno studiare ancora molto.
I padroni di casa ci tengono a far bella figura davanti al proprio pubblico per riappacificarsi con i tifosi e soprattutto per dimostrare che il progetto che ha come condottiero il tecnico spagnolo è vivo e ha la massima fiducia di tutta la società. Effettivamente la rabbia agonistica mostrata nel primo tempo fa presagire ad una nottata a forti tinte giallorosse, i romanisti, infatti, dopo aver concesso un paio di occasioni agli avanti partenopei, si scatenano portando avanti con rabbia un vero e proprio assedio, collezionando in 4 minuti, esattamente tra il 25° e il 29°, tre nitide palle gol, la più clamorosa è quella che capita sui piedi di Gago, che da pochi passi riesce a sbagliare un gol praticamente già fatto, su una conclusione di Totti respinta alla bene e meglio da De Sanctis, il centrocampista argentino sul tap-in manda fuori da metri zero. Ci prova poi Bojan a scaldare le mani dell’estremo difensore napoletano con una bella bordata da fuori e sempre il piccolo canterano a fornire un bel assist al compagno Marquinho che di testa spedisce alto, ma per il centrocampista, arrivato a gennaio, l’appuntamento col gol è solamente rimandato, a pochi minuti dalla fine del primo tempo, infatti, il numero 7 porta in vantaggio meritatamente i padroni di casa finalizzando al meglio un ottima manovra sviluppatasi sulla sinistra sull’asse Totti-Rosi, che ha portato quest’ultimo a mettere un ottimo pallone in mezzo per l’accorrente compagno che di esterno sinistro non lascia scampo a De Sanctis.
Si va a riposo con i padroni di casa avanti e sostenuti dal loro pubblico.
Al rientro dall’intervallo ci si aspetta un’ovvia reazione del Napoli che è stato del tutto assente nella prima frazione ed eccola che questa non si fa attendere, passano appena 3 minuti e Zuniga, che durante i primi 45′ era stato impalpabile e completamente sovrastato da Rosi, s’inventa un gol straordinario scagliando un bolide da 30 metri che batte l’incolpevole Lobont e riporta la gara in parità. Un minuto dopo Marquinho, ancora lui, prova ad emulare l’avversario e dalla parte opposta prova a sorprendere De Sanctis con un bel mancino che finisce poco a lato.
E’ l’ultimo sussulto giallorosso che poi per mezz’ora crolla e subisce la pressione degli azzurri che con l’ingresso di Pandev, adesso, provano a vincere la partita creando grossi pericoli alla porta di Lobont fino ad allora quasi mai impegnato, clamorosa l’occasione di Maggio che a tu per tu con l’estremo romanista si fa ipnotizzare e sbaglia clamorosamente. Due minuti dopo però ecco che si consuma la beffa per i padroni di casa, quando Cavani, 22 gol per lui in questa stagione, s’inventa un gol da cineteca, con un tiro a giro sul secondo palo sul quale il numero uno giallorosso nulla può. Sembra il colpo del K.O. per la Roma, per la Champions e per il progetto tanto declamato dall’inizio dell’anno.
La Roma però ha il carattere del proprio allenatore e non vuole mollare dimostrando che è ancora viva e allora ecco che dal protagonista che non ti aspetti viene fuori una splendida giocata, parliamo di quella del giovanissimo Tallo che fatto fuori un avversario sul lato corto dell’area mette dentro un pallone invitante sul quale si avventa Simplicio, bravo e opportunista il brasiliano che sigla il punto del pari salvando Lucho e tutta la baracca.
Un risultato tutto sommato giusto per quello che si è visto in campo, con due squadre che per larghi tratti si sono equivalse e che hanno ancora tanto da migliorare specie nella fase difensiva e di non possesso palla. Un pari però che potrebbe avvantaggiare le dirette concorrenti per il posto Champions, specie l’Inter che oggi affronterà in una gara alquanto semplice un Cesena già retrocesso e che non ha niente da chiedere a questo campionato.
Pagelle Roma
Rosi 6: un primo tempo spettacolare presente sia in fase offensiva, suo l’assist per Marquinho, che in fase difensiva, aggiudicandosi il duello con Zuniga. Poi nel secondo tempo un crollo vertiginoso che lo porta a sbagliare anche le cose più banali.
Gago 6: ha sulle spalle un clamoroso errore che difficilmente dimenticherà e che avrebbe potuto cambiare la partita, ma nel complesso è autore di una buona prova regalando ordine al centrocampo della propria squadra.
Bojan 6: nel primo tempo corre e si danna l’anima, provando anche a rendersi pericoloso, nelle ultime uscite sta cercando di riscattare un campionato nettamente al di sotto di tutte le aspettative d’inizio stagione.
Totti 6: nel primo tempo mette lo zampino in tutte le azioni pericolose della propria squadra, poi cala vistosamente, ma è pur sempre il capitano e al momento la squadra non può prescindere dalla sua presenza in campo.
Marquinho 7: arrivato come oggetto misterioso del mercato di gennaio, si sta rivelando un ottimo acquisto, sigla il gol del vantaggio e arriva più volte vicino al raddoppio, prezioso anche in fase d’interdizione.
Pagelle Napoli
Fernandez 5,5: il sostituto di Campagnaro nella prima frazione di gioco non brilla in difesa e troppo spesso si fa infinocchiare dagli avversari, nel secondo tempo riesce a prendere le misure anche se dalla sua parte arriverà il cross per il punto del pareggio romanista
Zuniga 6: vale lo stesso discorso fatto per Rosi, nel primo tempo subisce la pressione dell’avversario e si schiaccia troppo, al rientro in campo prima si riscatta con un gol strepitoso, approfittando poi dell’entusiasmo e respingendo tutti gli attacchi che arrivano dalla sua parte, nel finale però si fa anticipare troppo facilmente da Simplicio.
Dzemaili 6: nelle ultime gare ha sempre dimostrato di meritare più spazio, in questa si è limitato a svolgere il compitino, senza infamia e senza lode.
Cavani 6,5: quando è in serata è devastante, quando non lo è sparisce dal gioco, la gara di ieri è a mezza via, nullo nel primo tempo, nel secondo s’inventa un gol da cineteca e poi lascia spazio ad un più fresco Lavezzi.
Hamsik 5,5: sembrava essere tornato ai suoi vecchi standard ma ieri sera è stato troppe volte assente dal gioco, bravo in un sola occasione che però Lobont respinge con relativa semplicità.
Ultimo treno Champions per Roma e Napoli, che si affronteranno stasera in una partita che si preannuncia molto accesa, non solo per il calore delle due tifoserie, ma anche e soprattutto per gli opposti momenti di forma che le due squadre stanno attraversando. Gli uomini di Luis Enrique, infatti, sono reduci da una brutta batosta in casa contro la Fiorentina e la quattordicesima sconfitta stagionale ha fatto perdere la pazienza anche al più speranzoso dei tifosi. In settimana il tecnico asturiano si è lasciato scappare qualche esternazione di troppo, sintomo di un nervosismo crescente nell’ambiente, che si ripercuote anche sui giocatori in campo, vedi Lamela e Osvaldo, entrambe squalificati per comportamenti antisportivi.
Proprio a causa di queste squalifiche Lucho per la gara più importante della stagione giallorossa, dovrà fare a meno di molti uomini cruciali, come i già citati argentini, a cui si aggiungono De Rossi e notizia dell’ultima ora, anche il portiere Stekelenburg che contrariamente a quanto si pensasse non è riuscito a recuperare dal problema fisico che l’aveva colpito. A sostituire il numero 1 romanista ci sarà come nello scorso turno, il secondo portiere Curci.
Chi invece sarà della partita è Borini, il giovane attaccante ex-Chelsea è pienamente recuperato e dovrebbe scendere in campo al fianco di Bojan e con il capitano Totti alle spalle.
In mezzo al campo visto l’assenza di De Rossi, playmaker basso davanti alla difesa sarà Gago, con Pjanic e Simplicio, quest’ultimo favorito sul giovane Greco, ad affiancare il centrocampista ex madridista. In difesa solita linea a 4 con l’inedito utilizzo di Marquinho sull’out di sinistra, con Rosi a percorrere la fascia opposta e la coppia Heinze-Kjaer, a completare il reparto.
In casa partenopea, invece, l’umore è diametralmente opposto da quello degli avversari, dopo 3 pesanti K O di fila, infatti, gli uomini di Mazzarri, sembrano aver ritrovato la verve d’inizio stagione e con delle ottime prestazioni si sono riportati sotto nella lotta per la conquista di quel pass importante per l’europa che conta.
Il tecnico toscano dovrà anch’egli fare a meno di qualche pedina importante, come Campagnaro, e con un Lavezzi recuperato, ma non ancora al top della forma, l’intenzione sarà quella di confermare in toto lo schema che è valso la vittoria sul Lecce nel turno infrasettimanale, con la tradizionale difesa a tre, protetta da un folto centrocampo e con il solo Hamsik ad agire alle spalle del Matador Cavani, che ha confermato di non voler assolutamente lasciare Napoli e di voler rigiocare anche il prossim’anno la Champions.
In difesa dunque spazio a Fernandez che affiancherà i titolarissimi Aronica e capitan Cannavaro. Mentre a centrocampo il terzetto centrale sarà composto da Inler, Gargano e lo splendido Dzemaili di questo periodo, lo svizzero è, infatti, apparso molto in forma e sta dimostrando a suon di prestazioni di meritare più spazio in questo finale di stagione cruciale per il futuro degli azzurri. Come detto in attacco Hamsik autore di un gol capolavoro a Lecce, agirà dietro el puntero Cavani, che radiomercato vorrebbe come prossimo partente, in direzione nord, non si sa se Italia o Europa.
PROBABILI FORMAZIONI ROMA-NAPOLI
ROMA (4-3-1-2): Curci; Rosi, Kjaer, Heinze, Marquinho; Pjanic, Gago, Simplicio; Totti; Borini, Bojan. A disp.: Lobont, Taddei, Josè Angel, Greco, Viviani, Tallo, Piscitella. All.: Luis Enrique.
NAPOLI (3-5-1-1): De Sanctis; Fernandez, Cannavaro, Aronica; Maggio, Gargano, Inler, Dzemaili, Zuniga; Hamsik; Cavani. A disp.: Colombo, Grava, Britos, Dossena, Vargas, Pandev, Lavezzi. All.: Mazzarri.
Alla vigilia era una gara ostica per il Napoli di Mazzarri la trasferta di Lecce, contro un avversario in grande spolvero, proiettato a conquistare il maggior numero di punti possibili in chiave salvezza, reduce dal pareggio contro la Lazio nell’ultimo turno di campionato. Non era semplice fare punti in trasferta, nel caldissimo Via del Mare, soprattutto per una squadra che sta cercando di ricostruire il suo morale e le sue motivazioni, dopo un periodo di tramortimento vero e proprio. Invece, il Napoli contro i salentini del Lecce è riuscito a ritrovare la stella polare, ossia la giusta grinta e motivazione per rincorrere gli obiettivi da raggiungere, cercando di imprimerli con nuova fermezza e determinazione: tutto ciò si è poi concretizzato nei tre punti, giunti contro un avversario mai domo, che assumono un grandissimo peso in classifica, considerando che i partenopei, dopo la vittoria, sono balzati a meno uno dalla Lazio, che occupa il terzo posto.
La chiave di volta della gara è stato il vantaggio colto da Hamsik già dopo 4 minuti di gioco,su un’azione di destro al volo, su cross da punizione calciato da Inler. Il Lecce assorbe il colpo ma prova a ripartire, con uno dei suoi uomini più pericolosi – come spesso accade – ossia Cuadrado, che si inserisce con alcune iniziative personali. Al 23′ Maggio ha, però, l’occasione per il raddoppio azzurro, che non riesce a cogliere prontamente. Al 30′, si rende pericoloso il Lecce, con un’azione che coinvolge i suoi “copertina”, Cuadrado, Di Michele e Muriel, con il colombiano che – da posizione più che favorevole – non riesce a concretizzare, calciando in maniera assolutamente flebile, facendo infuriare Cosmi, che vede la sua squadra meno decisa del solito.
Dopo l’intervallo, infatti, bastano appena sei minuti al Napoli per trovare il raddoppio, con un lancio preciso di Cannavaro per Cavani che scatta in contropiede e beffa il portiere salentino per il 2 a 0 definitivo, firmando il suo personale centesimo gol da quando gioca in Italia. Dopo il secondo gol del Napoli le velleità del Lecce sembrano spegnersi ulteriormente, considerando che la squadra di Mazzarri dà sempre l’impressione di riuscire a controllare la gara, anche alla luce di una ritrovata condizione fisica dei partenopei, che appaiono maggiormente lucidi rispetto alle ultime uscite. Date queste premesse, dunque, la gara termina senza particolari patemi per i napoletani, che perdono Campagnaro per infortunio muscolare ma che si consolano con una vittoria pesantissima che gli consentirà di affrontare con uno spirito differente la gara di domenica prossima contro la Roma. Per il Lecce, invece, un passo indietro tutto sommato “indolore” considerando la sconfitta della diretta concorrente Genoa contro il Milan.
Le Pagelle di Lecce Napoli
Lecce:
Benassi 6 Gara sufficiente, sui gol è incolpevole
Oddo 6.5 Vivace in fase di spinta, attento in difesa
Esposito 5.5 Macchinoso contro la velocità implacabile del contropiede di Cavani
Tomovic 6 Partita sufficiente, ma con qualche sbavatura
Cuadrado 5.5 La sua capacità nel dribbling è ormai nota, ma a volte sembra volerla dimostrare con eccessiva ostinatezza
Delvecchio 6 Umile e generoso, buona gara
Giacomazzi 5.5 Uno dei perni fondamentali, viene però sostituito da Bojinov nell’assalto finale
Blasi 6 Solita gara di sostanza
Brivio 5 Uno dei peggiori del Lecce, pertanto Cosmi lo sostituisce con Di Matteo
Di Michele 6 Generoso in avanti, prova a mettere in condizione i compagni di esprimersi in zona gol, ma non ci riesce
Muriel 5 Sottotono e poco incisivo
Napoli:
De Sanctis 6 Gara tranquilla, senza patemi eccessivi
Campagnaro 6 Gara tranquilla, se non fosse per l’infortunio
Cannavaro 7 Attentissimo in difesa e preciso nell’assist per il raddoppio di Cavani
Aronica 6 Gara di grinta e concentrazione
Maggio 5.5 Inizia con buone iniziative, poi si spegne gradualmente nel corso della gara
Gargano 6.5 Inesauribile energia, è ritornato il solito “motorino”
Inler 6 Sua la punizione sulla quale Hamsik trova il vantaggio dopo 4 minuti
Dzemaili 6 Gara sicuramente positiva, prova anche il tiro personale
Zuniga 6 Ostacola e frena le iniziative di Cuadrado: di questi tempi, è un ottimo risultato
Hamsik 7 Ritrova il gol, bello e preziosissimo, ponendo la gara in discesa dopo 4 minuti
Cavani 7 Cento gol in Italia, autore del raddoppio-tranquillità: gara da incorniciare