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  • Pescara-Inter debuttano Cassano e Gargano

    Pescara-Inter debuttano Cassano e Gargano

    Bentornato Campionato! Nel pieno fermento del calciomercato estivo che aspetta ancora pochi giorni per regalare i suoi colpi più ad effetto, torna a farci sognare la tanto attesa prima giornata della Serie A 2012/2013. Esordio con la prima trasferta stagionale per l’Inter di Stramaccioni, che scenderà in campo questa sera contro il Pescara guidato da Stroppa, cercando di invertire una tendenza non certamente positiva: i nerazzurri non vincono all’esordio in campionato addirittura dal 9 settembre 2006, (Fiorentina-Inter per 3 a 2), collezionando quattro pareggi e una sconfitta nelle restanti prime partite stagionali. Dopo una prima parte di mercato un po’ a rilento, Massimo Moratti ha di fatto ridisegnato una squadra, regalando tutti i calciatori di cui Stramaccioni aveva fatto esplicita richiesta, inserendo nella lista dei nuovi gli ultimi colpi ad affetto Pereira, Cassano e Gargano, senza considerare la possibile ciliegina sulla torta del vice Milito che potrebbe arrivare nella sessione finale di questo mercato. Le premesse per partire e fare bene ci sono tutte.

    Antonio Cassano © New Press/Getty Images

    PESCARA- Il ritorno in Serie A per gli abruzzesi si concretizzerà con un match molto impegnativo, che testerà sin da subito le reali capacità dell’ex squadra guidata da Zeman. Dopo aver vinto il campionato di Serie B lo scorso anno, e avendo di fatto incantato con un calcio spettacolare e divertente (come sempre il marchio di Zeman impone), il Pescara è stato ‘saccheggiato’ dei suoi talenti migliori: via Verratti al Psg, via il capocannoniere Immobile approdato al Genoa, e non ultimo via anche l’estro e il talento di Lorenzo Insigneora in maglia azzurra del Napoli. Senza questi elementi il nuovo tecnico Stroppa dovrà far di necessità virtù, schierando un 4-3-3 che dovrebbe dar comunque fastidio a un’Inter tutta nuova e in fase di rodaggio. Nel dettaglio il Pescara dovrebbe avere questo undici titolare: il giovane Perin tra i pali, difesa a quattro con Zanon-Romagnoli-Capuano-Balzano tutti al loro esordio in Serie A e un centrocampo con Colucci, Nielsen e Cascione a cercare di ergere un muro per aiutare la loro retroguardia. Davanti l’unica punta Jonathas (in ballottaggio con Abbruscato) sarà affiancato sulle fasce da Caprari e Weiss.

    INTER- Stramaccioni ha davvero il dubbio della scelta con i numerosi nuovi innesti arrivati all’ultimo momento. Rimangono a casa Maicon (in chiave mercato, ormai vicino il suo addio) e Pereira che non è utilizzabile poiché non è arrivato in tempo il transfer. L’Inter dovrebbe scendere in campo con il solito 4-3-2-1 con i dubbi più forti legati alla difesa e sulla seconda punta. Visto l’infortunio di Handanovic, Castellazzi difenderà i pali, aiutato da Silvestre e Ranocchia al centro (con il ballottaggio di Samuel), con Zanetti e Nagatomo più larghi sulle corsie laterali. In mediana linea a tre con Cambiasso, Guarin e il nuovo arrivato Gargano per garantire la giusta copertura alla linea difensiva, mentre più avanzato a supporto dell’unica punta Milito agirà Sneijder, aiutato da uno tra Coutinho e Cassano. È favorito il brasiliano per il posto da titolare, ma rimane il fatto che il talento di Bari vecchia segni sempre al suo esordio. Stramaccioni userà questo talismano porta fortuna.

    PROBABILI FORMAZIONI PESCARA INTER Ore 20,45
    Pescara (4-3-3) Perin; Zanon, Romagnoli, Capuano, Balzano; Nielsen, Colucci, Cascione; Weiss, Jonathas, Caprari
    A disp: Anania, Terlizzi, Cosic, Bocchetti, Bjarnason, Blasi, Quintero, Ragusa, Brugman, Celik, Chiaretti, Abbruscato
    All.: Stroppa

    Inter (4-3-1-2) Castellazzi, Zanetti, Silvestre, Ranocchia, Nagatomo; Cambiasso, Gargano, Guarin; Sneijder; Coutinho, Milito
    A disp.: Belec, Cincilla, Samuel, Bianchetti, Mbaye, Juan Jesus, Jonathan, Duncan, Benassi, Cassano, Longo, Livaja
    All.: Stramaccioni

  • Inter, Stramaccioni e la fantasia al potere

    Inter, Stramaccioni e la fantasia al potere

    Una delle grandi curiosità dell’imminente campionato di Serie A è la nuova Inter di Andrea Stramaccioni. La società di Corso Vittorio Emanuele ha piena fiducia nel suo allenatore, il cui compito sarà ben più arduo di quanto lo è stato il finale dello scorso campionato. L’Inter punta a tornare ai vertici e il mercato messo in atto è la chiara dimostrazione della voglia di vincere presente ad Appiano Gentile. Gli ultimi 2 acquisti in ordine cronologico rispondono ai nomi di Cassano e Gargano, 2 ottimi giocatori che garantiscono indicazioni significative sull’idea di gioco che ha in mente l’ex allenatore della primavera. L’arrivo di Cassano con la contemporanea perdita di Pazzini ci dà l’idea di un Inter nella quale la fantasia sarà al potere, ma molti si chiederanno adesso come giocheranno i nerazzurri e come Stramaccioni riuscirà a far coesistere così tanta qualità in una tattica di gioco che garantisca non solo spettacolo ma anche sicurezza al reparto difensivo.

    Innanzitutto l’arrivo di Cassano completa l’attacco nerazzurro anche se molti sostengono ancora che manchi un vice Milito dimenticando che in rosa c’è Palacio, giocatore duttile che oltre a fare l’esterno d’attacco o la seconda punta può benissimo all’occorrenza sostituire Milito come punta centrale. Fatta questa precisazione bisogna però ammettere che nel reparto offensivo nerazzurro c’è grande abbondanza soprattutto sulla trequarti visto che oltre a Cassano sono presenti in rosa Sneijder, Coutinho e Ricky Alvarez. Ecco l’acquisto di Cassano potrebbe togliere spazio a Coutinho, rivitalizzato dalla cura spagnola, e autore di ottime prestazioni nel precampionato. Figuriamoci ad Alvarez.

    Andrea Stramaccioni © Valerio Pennicino/Getty Images

    Dopo aver fatto le dovute premesse proviamo a disegnare l’Inter che ha in mente Andrea Stramaccioni non dimenticando che in campo ci sono 11 avversari che corrono. In porta giocherà Samir Handanovic, infortunato ma pronto a rientrare a metà settembre. In difesa c’è ancora qualche punto interrogativo considerato il possibile acquisto di Alvaro Pereira sulla corsia sinistra con conseguente dirottamento a destra di Nagatomo con la possibile cessione di Maicon senza dimenticare il possibile utilizzo di Zanetti come terzino destro. La coppia di centrali difensivi ha al momento una sola certezza con Samuel mentre Ranocchia, Silvestre e Chivu si giocano l’altro posto. A centrocampo i nerazzurri con gli acquisti di Guarin, Mudingayi e Gargano hanno unito qualità e quantità anche perchè non si può pretendere che Cambiasso e Zanetti, in età avanzata, giochino al massimo per 50 partite. Il centrocampo, chiave del possibile successo nerazzurro, avrà il compito di proteggere la difesa, bucata più volte l’anno scorso, garantendo solidità ad una squadra che in attacco avrà più di 2 frecce. Diego Milito è la punta centrale designata ma resta da capire come verrà supportato ma soprattutto da chi. Nonostante il modulo prediletto da Stramaccioni sia il 4-2-3-1 appare molto difficile che l’Inter possa (con il tipo di rosa a disposizione) giocare in questo modo garantendo solidità alla squadra. Ecco quindi che Stramaccioni dovrà variare in corsa il modulo scegliendo tra due opzioni principali. La prima è un 4-3-2-1 più coperto con Gargano-Guarin-Cambiasso a formare la diga di centrocampo e Sneijder e Cassano (Palacio) dietro Milito. La seconda è il 4-3-1-2 con Cassano o Palacio accanto a Milito e Sneijder unico trequartista.

    Il 4-2-3-1 con Cassano, Sneijder e Palacio ad innescare Milito è un’idea di gioco spettacolare ma poco praticabile soprattutto ad inizio stagione con i giocatori ancora non al top della forma. In questo caso sarebbe richiesto un grande sforzo non solo ai 2 di centrocampo ma anche agli esterni d’attacco costretti a fare gli Eto’o di turno ma non con gli stessi risultati. Ecco perchè Stramaccioni dovrà essere bravo a variare almeno due moduli a seconda delle esigenze e dovrà saper scegliere tra le numerose frecce d’attacco quelle più congeniali in relazione anche all’avversario. In attesa di vedere all’opera l’idea tattica di Stramaccioni dopo i recenti acquisti, all’Inter sperano soprattutto che la grande intesa tra Sneijder e Cassano si palesi anche in campo. Con Stramaccioni pronto a ringraziare con un ‘bene bene’..

  • Calciomercato Inter, dopo Cassano assalto Pereira e Gargano

    Calciomercato Inter, dopo Cassano assalto Pereira e Gargano

    Nel momento in cui l’Inter sta di fatto definendo gli ultimi dettagli della trattativa più veloce dell’anno, con l’approdo di Cassano ad Appiano Gentile e i cari saluti all’esodato Pazzini in direzione Milan, il mercato in casa nerazzurra sembra essere in fermento. Stramaccioni era stato abbastanza chiaro sia dopo il ko interno contro l’Hadjuk che nell’ultima amichevole contro il Bizertin: prima del 26 agosto la squadra necessitava di alcuni ritocchi mirati per essere completata e al tempo stesso competitiva su tutti i fronti. Per questo motivo sul fronte terzino sinistro, l’affare Alvaro Pereira ha subito una netta accelerazione con una nuova offensiva di Branca, che ha portato l’offerta nerazzurra ad una cifra vicina ai 13 milioni di euro, limando ulteriormente la soglia dei 15 richiesti dal presidente del Porto Pinto Da Costa. Rimane apertissima inoltre anche la pista che porta a Walter Gargano, coprendo in questo senso quel vuoto che a centrocampo, in teoria sarebbe dovuto essere riempito da De Jong, o da Paulinho.

    Walter Gargano © Giuseppe Bellini Getty Images Sport
    Incassato il conguaglio relativo allo scambio tra Cassano e Pazzini, per un totale di circa 7 milioni di euro, l’Inter dovrà chiudere velocemente l’affare con il Porto per portare in nerazzurro Pereira. Secondo il quotidiano portoghese O Jogo l’asticella dell’offerta sarebbe arrivata a 13, con il Porto che starebbe temporeggiando in attesa di scatenare un’asta tra Inter, Napoli e Chelsea che in realtà stenterebbe a decollare visto il vantaggio accumulato dall’Inter e la preferenza dello stesso calciatore per i colori nerazzurri. Un segnale a favore dell’Inter è stata anche la mancata convocazione di Pereira nella prima partita di campionato, a testimoniare come l’addio con il Porto sia ormai cosa fatta.

    A questo punto bloccato il terzino sinistro, e la seconda punta con Cassano, rimane vuoto il tassello del centrocampista, e quello del vice Milito. Per il primo il nome, in pole c’è Gargano, considerando come tutte le alternative siano sfumate prima di intavolare ogni trattativa. Paulinho dopo il rinnovo con il Corinthians sembra essere lontanissimo, e lo stesso Nigel De Jong più volte accostato ai colori nerazzurri, ha un problema di ingaggio fin troppo elevato per i parametri della nuova filosofia economica interista. A questo punto Gargano, considerando il cambio di modulo di Walter Mazzarri, con l’arretramento di Hamsik e l’inserimento in mediana di elementi come Beherami e Dzemaili, avrebbe le porte chiuse, trovando sempre meno spazio nel centrocampo azzurro. A questo punto l’Inter sta sfruttando il momento con Branca e Ausilio che hanno incontrato Boselli, l’agente del calciatore per definire il prima possibile il passaggio di Gargano in nerazzurro. Rimane da capire, considerando gli ottimi rapporti tra De Laurentiis e Moratti, quale sarà la formula per l’acquisto: prestito con diritto, ma non obbligo, di riscatto pare l’ipotesi più plausibile.

    Infine rimane da capire quale sarà l’ultimo colpo di questa campagna acquisti per incastrare il tassello finale del puzzle richiesto da Stramaccioni. La necessità di un vice Milito rimane sempre in evidenza, ma anche se pare tramontata la pista Quagliarella, è forse il caso di dare una vera e propria chance alle armi fatte in casa, con Longo e Livaja pronti a dire la loro.

  • Chelsea – Napoli 4-1, le pagelle. Drogba trascinatore, Inler ultimo a mollare

    Chelsea – Napoli 4-1, le pagelle. Drogba trascinatore, Inler ultimo a mollare

    Ecco i giudizi relativi all’incontro tra Chelsea e Napoli, vinto per 4 a 1 dopo i tempi supplementari dagli inglesi. Tra i padroni di casa male solo Essien, per i campani in evidenza Inler e Gargano.

    Pagelle Chelsea
    CECH 6,5: Dà grande sicurezza alla porta degli inglesi, sbarrando più volte la porta ai giocatori del Napoli.
    IVANOVIC 7: Bella partita la sua. Bene inizialmente sulla fascia, non delude nemmeno al centro ma dimostra grande senso del gol in occasione del 4-1
    LUIZ 6,5: Tra quelli dietro è il meno incisivo, ma centralmente Cavani e Lavezzi non passano mai.
    TERRY 7,5: Era tra i più attesi e non ha deluso. Grande prova dietro, riesce a trovare anche la rete che vale il 2-0. Non riesce a resistere sino alla fine, ma il giudizio è positivo.
    BOSINGWA 6: Gioca poco più di 20’ ma regge bene l’urto dei napoletani.
    COLE 6,5: In fase difensiva fa il suo compito, mentre non si vede quasi mai in proiezione offensiva.
    ESSIEN 5,5: E’ tra i meno incisivi dei suoi. Spesso sovrastato a centrocampo, non è il solito giocatore battagliero.
    LAMPARD 6: E’ suo il gol che porta ai supplementari, ma per il resto non fa grandissime cose. Evidentemente ha ancora bisogno di mettere minuti nelle gambe.
    STURRIDGE 6,5: Inizialmente sembra devastante. Con il passare dei minuti cala un po’ tanto da essere sostituito.
    TORRES 5,5: Si divora un gol incredibile nel supplementare. Con la sua presenza, tuttavia, tiene in apprensione ancora di più la difesa campana.
    MATA 6: Cerca sempre lo spunto, ma quasi mai lo trova.
    MALOUDA 6: Entra per dare un cambio di marcia ai suoi, ma non riesce ad incidere in maniera eccessiva sul match.
    RAMIRES 7,5: In assoluto tra i migliori del Chelsea. Da lui nascono primo e ultimo gol, ma quando accelera diventa sempre pericoloso. Una mina vagante che fa tanto male al Napoli insomma.

    Drogba e Inler © GLYN KIRK/AFP/Getty Images

    DROGBA 8: E’ lui l’anima del Chelsea. Segna un gol, mette costantemente i brividi alla retroguardia azzurra anche se a volte esagera con qualche simulazione e qualche protesta di troppo. Ma la sua esperienza è vitale per il Chelsea.
    DI MATTEO 7: Terza partita, terza vittoria. Ma stavolta pesantissima poiché vale i quarti di finale. Azzecca la formazione iniziale, ma più che altro è la mentalità dei suoi a convincere.

    Pagelle Napoli

    DE SANCTIS 7: Limita i danni compiendo un paio di belle parate, specie su Starridge e Drogba. La sta per combinare grossa nel supplementare ma Torres lo grazia. Non può nulla sui gol.
    CAMPAGNARO 5: Nel complesso disputa una bella gara ma pesa troppo sulla sua prestazione il doppio errore sul 2-0, quando prima mette in angolo e poi perde Terry.
    CANNAVARO 5: Sul 4-1 Drogba lo salta con una facilità pazzesca. Un gol che costerà carissimo.
    ARONICA 4,5: Una serata da dimenticare in fretta. Non riesce in alcun modo a stare dietro a Drogba, e sono davvero poche le volte in cui si fa notare per cose positive.
    MAGGIO 6,5: Gioca poco più di mezz’ora ma lo fa benissimo. La sua sostituzione causerà grossi problemi alla squadra.
    DOSSENA 4,5: Pessimo impatto con il match. Mai pericoloso, causa il rigore del 3-1 rischiando anche l’espulsione.
    INLER 7: In mezzo al campo è tra gli ultimi ad arrendersi. Sigla anche il gol della possibile qualificazione, ma servirà a poco.
    GARGANO 7: Splendida prova la sua. Non molla un centimetro, aggredisce il portatore di palla e strappa via diversi possessi agli avversari. Gli manca l’ultimo passaggio ma ciò non macchia un’ottima prova.
    ZUNIGA 5: Comincia bene sulla sinistra, ma soffre con il cambio di fascia. Si divora il 2-2 che poteva significare qualificazione assicurata.
    HAMSIK 5,5: Non il solito giocatore che tutti conoscono. Sempre nel vivo della manovra, gli manca il guizzo vincente.
    CAVANI 5: Tanto spirito di sacrificio, ma davanti è assente. Si fa notare solo per un tiro a lato.
    LAVEZZI 6: Più volte cerca lo spunto giusto e spesso mette in difficoltà la difesa avversario. Peccato solo che giri al largo dalla porta inglese.
    MAZZARRI 6: Poche le sue responsabilità, considerando i gol presi ingenuamente. L’approccio sembrava quello giusto.

  • Napoli – Cagliari 6-3, Lavezzi show

    Napoli – Cagliari 6-3, Lavezzi show

    Partita pirotecnica quella in scena al San Paolo, un Napoli tutt’altro che distratto dal pensiero della Champions prende a pallate il Cagliari che si presenta alla partita come vittima sacrificale e subisce per 90′, fatta eccezione per qualche sporadica occasione, il gioco travolgente dei partenopei. I padroni di casa mantengono il controllo della gara fin da subito concedendo certo qualche occasione di troppo, figlia soprattutto di un certo appagamento dato man mano dal risultato sempre più largo, ma che a Londra potrebbe costar caro.

    Come detto gli azzurri partono subito forte e al 9′ sono già in vantaggio grazie ad un’azione personale di Hamsik che rubata palla sulla trequarti aggira Conti e dal  limite dell’area incrocia un destro chirurgico che s’insacca all’angolino basso alla destra dell’incolpevole Agazzi. E’ il primo acuto, passano appena 10′ minuti ed ecco che arriva il raddoppio, stavolta è capitan Cannavaro bravo ad inserirsi da dietro e a colpire di testa una deliziosa parabola disegnata da calcio da fermo dal Pocho Lavezzi. La regola del 10 vale anche per la terza marcatura di marca partenopea, al 29°, infatti, arriva la tripletta degli uomini di Mazzarri e ancora una volta è il numero 22 a metterci lo zampino superando in velocità il diretto avversario e mettendo in mezzo un pallone forte e teso che Astori, devia nella propria porta, per il più classico degli autogol.

    3-0 dopo mezz’ora e la pratica pare essere già archiviata, se non fosse per Larrivey che con un bel colpo di testa, sfruttando l’assist di Conti, batte de Sanctis e accorcia le distanze. Al 41′ poi tocca a Thiago Ribeiro, subentrato all’infortunato Nainggolan, avere sui piedi la palla buona per riaprire sorprendentemente il match prima della fine del primo tempo, ma purtroppo per lui e per il Cagliari trova sulla sua strada l’opposizione di Desanctis, che a dire il vero non fatica molto a deviare il tiro dell’attaccante rossoblu. Si va al riposo.

    Al rientro in campo delle squadre ti aspetti un Cagliari arrembante che metta alle corde il Napoli, ma a chiudere la pratica ci pensa ancora lui, il solito Pocho Lavezzi sempre più leader di questa squadra, che sfruttando la sua velocità supera Canini, il difensore cagliaritano prova ad intervenire sulla palla ma colpisce nettamente l’attaccante, è rigore ed è lo stesso Lavezzi a battere dagli undici metri il malcapitato Agazzi.

    Paolo Cannavaro © gettyimages

    Pochi minuti ancora è Mazzarri concede al suo uomo di punta un po’ di fiato ed una meritata standing-ovation, facendogli subentrare  Cavani, che non tarda ad entrare in clima partita. El Matador prima cerca la soluzione personale, con la palla che esce di poco a lato e poi al 70′ offre un pallone invitante a Gargano, che controllando col destro supera due uomini e sul rimbalzo batte di sinistro e per la quinta volta l’estremo difensore sardo.

    Pochi minuti dopo però è ancora un sussulto di Larrivey a far scuotere la testa a Mazzarri, El Bati in elevazione sovrasta un troppo lascivo Campagnaro e sfruttando una bella palla messa in mezzo dal talentino Ibarbo, batte per la seconda volta il numero 1 degli azzurri. A questo punto la partita sembra non aver nient’altro da dire, e invece ecco il punto del set dei padroni di casa, Pandev confeziona un assist al bacio per Maggio, anch’esso subentrato, e l’esterno della nazionale non si fa pregare incrociando col destro e battendo ancora Agazzi. Stavolta la partita è definitivamente chiusa per chi avesse avuto qualche dubbio, ma Larrivey non è d’accordo e si regala una terza gioia personale con un’azione fotocopia rispetto a quella che lo aveva portato a siglare la sua seconda rete, stesso copione dunque con Ibarbo in veste di uomo assist e l’attaccante argentino bravo a svettare di testa e a battere ancora l’estremo azzurro.

    Nove gol, tanto spettacolo e una serata indimenticabile per entrambe le difese che sicuramente non hanno brillato, Mazzarri dovrà di sicuro dare una strigliata ai suoi, perchè 3 gol allo Stamford Bridge difficilmente sarebbero digeribili, certo che se davanti Lavezzi continua nel suo stato di grazia, il tecnico toscano gode di una preziosa arma per approdare ai quarti e chissà sognare anche qualcosa in più.

  • Napoli, che notte! Travolto il Genoa 6-1. Babbo Natale Cavani

    Napoli, che notte! Travolto il Genoa 6-1. Babbo Natale Cavani

    Immediato riscatto per il Napoli dopo il ko di domenica sera contro la Roma, al San Paolo i partenopei distribuiscono sei regalini al Genoa di Malesani nuovamente messo in discussione a a rischio esonero. Meritatissimo il 6-1 tennistico con il quale gli uomini di Mazzarri hanno messo al tappeto il Grifone, anzi, il risultato poteva essere ancor più largo.

    Edinson Cavani | © Giuseppe Bellini/Getty Images

    La partita si incanala subito sui binari giusti per il Napoli che già dopo 24 minuti di gioco mette la partita in cassaforte penetrando, come un coltello caldo nel burro, la difesa ballerina genoana: al 12′ è Cavani, imbeccato da Maggio, a sbloccare il risultato, cinque minuti più tardi arriva il raddoppio di Hamsik e al 24′ è ancora Cavani con uno splendido pallonetto mettendo a sedere Frey, a gonfiare la rete e a siglare la sua doppietta personale, il nono centro in questo campionato.
    Il gol del 3-1 momentaneo di Jorquera serve a ben poco e non da la sveglia necessaria ai suoi compagni perchè sul finire del primo tempo la difesa del Genoa continua a dormire e lascia a Pandev, con una rapida ripartenza, tutto lo spazio necessario per freddare il portiere francese dal limite dell’area.

    Nella ripresa la storia della gara non cambia, Mazzarri tiene alta la concentrazione dei suoi uomini mentre quelli di Malesani vengono mandati allo sbaraglio, tutto questo mentre Gargano trova la rete personale, che gli mancava da 4 anni, che vale il 5-1 e Cavani che cerca in tutti i modi e con tutte le sue forze la sesta tripletta in maglia azzurra divorandosi però due gol facili davanti a Frey.
    La ciliegina sulla torta arriva al minuto 78 quando Zuniga punisce per la sesta e ultima volta il Genoa con un gran destro a giro sul secondo palo.

    Il Napoli, che sale a quota 24, chiude il 2011 con una vittoria dopo le recenti prestazioni in campionato al di sotto delle aspettative e manda in archivio un’annata comunque super che ha visto gli uomini di Mazzarri qualificarsi per la Champions League, superare la difficilissima fase a gironi e approdare agli ottavi di finale della massima competizione continentale.
    Per i rossoblu invece il 2011 si chiude nel peggiore dei modi con un umiliante 6-1. Una squadra senza nerbo che va rivista in sede di calciomercato così come va rivista anche la posizione di Malesani, per la sua sostituzione si fanno i nomi di Del Neri e De Canio, che forse non riesce a trasmettere la giusta grinta ai suoi calciatori.

    LE PAGELLE DI NAPOLI GENOA 6-1

    NAPOLI

    Gargano 7: torna a segnare in campionato a distanza di 4 anni dall’ultima volta, oltre al gol una gara ad altissima intensità.

    Zuniga 7: indemoniato sulla fascia sinistra, chiude la gara segnando il 6-1 con un tiro a giro di pregevole fattura.

    Hamsik 7.5: è l’uomo più importante per Mazzarri. Se gira lui, gira tutta la squadra che altrimenti ne risente.

    Pandev 7: non fa rimpiangere assolutamente Lavezzi, segna il suo terzo gol in campionato dopo la doppietta segnata alla Juventus.

    Cavani 8: stasera in versione Babbo Natale, realizza un’altra doppietta. Attaccanti più completi del Matador non si contano neanche sulle dita di una mano. E’ straripante.

    GENOA

    Frey 5: ne prende 6, ma quando la tua difesa è impresentabile il portiere ha poche colpe.

    difesa Genoa 4: tutti bocciati con una netta insufficienza. Inguardabili.

    Jorquera e Jankovic 5.5: gli unici a salvarsi, il primo accorcia le distanze, il secondo cerca disperatamente di combinare qualcosa quando prende il posto di Caracciolo al 39′ del primo tempo.

    Malesani 4: sembra che la sua avventura al Genoa sia giunta al capolinea.

    NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis 6; Campagnaro 6.5, Cannavaro 6 (21′ Fernandez 6), Aronica 6.5; Maggio 7, Inler 6.5, Gargano 7 (59′ Dzemaili 6), Zuniga 7; Hamsik 7.5, Pandev 7 (77′ Lucarelli sv); Cavani 8.
    Allenatore: Mazzarri 7

    GENOA (5-3-2): Frey 5; Mesto 4, Granqvist 4, Dainelli 4, Kaladze 4 (59′ Marchiori 5), Rossi 4.5; Seymour 4.5 (50′ Merkel 5), Veloso 4.5, Jorquera 5.5; Caracciolo 4 (39′ Jankovic 5.5), Pratto 4.5.
    Allenatore: Malesani 4

    IL VIDEO DI NAPOLI GENOA 6-1

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  • Cavani-Milan: 3-1

    Cavani-Milan: 3-1

    C’è solo il Napoli al San Paolo, un Milan evanescente subisce il contropiede degli undici di Mazzarri e torna a casa con molti interrogativi e una partita da dimenticare in fretta, fortuna per Allegri & co. che già mercoledì sarà campionato e i Campioni d’Italia avranno modo di rifarsi. Pensare che i rossoneri partono subito alla grande e all’undicesimo sono già in vantaggio con un splendido colpo di testa in tuffo di Aquilani che sfrutta al meglio la libertà concessagli dalla difesa partenopea e insacca su assist di Cassano. Neanche il tempo di esultare che è già pareggio e siglare il punto dell’1-1 è il solito Edinson Cavani che sfrutta un ponte di Maggio su punizione di Lavezzi e insacca sotto le gambe di Abbiati con un preciso diagonale. Parità ristabilita e partita che sembra incanalarsi in una dura lotta a centrocampo con scontri al limite del regolamento, ma ecco che al 35° è Gargano a dare la svolta, conquista palla al limite dell’area e percorre 60 metri di campo in velocità e senza trovare giocatori rossoneri ad ostacolare la propria corsa, il centrocampista uruguaiano arrivato al limite dell’area milanista appoggia la connazionale Cavani che da dentro l’area fa partire un bolide sul primo palo sul quale l’estremo difensore del Milan nulla può, 2-1 e San Paolo in delirio. Tre minuti dopo però ancora Aquilani avrebbe la palla per il pareggio liberato a tu per tu con De Sanctis, l’ex centrocampista di Roma e Juve incrocia col piatto destro sul secondo palo, ma il portiere partenopeo si distende e compie un mezzo miracolo con il braccio sinistro respingendo il tiro del milanista. Si va a riposo col vantaggio azzurro. Comincia il secondo tempo e il Napoli, ancora con Cavani chiude i conti, stavolta il gol è un mix di tecnica e fiuto del gol, azione insistita dei partenopei sulla destra Lavezzi mette in mezzo e su una respinta corta di Nesta, el Matador si avventa sulla palla e con un sinistro al volo di prima intenzione trafigge Abbiati e chiude la pratica Milan. I Campioni d’Italia senza Ibra e Boateng e con un Pato mai pericoloso perdono la bussola e non portano quasi pericoli alla porta difesa da De Sanctis, solo al 70° su una bella azione sull’asse Seedorf-Cassano, il barese mette in mezzo dalla linea di fondo un invitante pallone per il Papero rossonero che però prende male il tempo dello stacco e di testa manda sopra la traversa, ormai il Milan è poca roba e i padroni di casa riescono ad amministrare in maniera tranquilla il doppio vantaggio. Girandola di sostituzioni con Allegri che gioca la carta El Shaarawi, ma il faraone italiano non riesce a dare nessun aiuto in più alla manovra d’attacco dei suoi. Sono infatti ancora gli azzurri sospinti da un pubblico mai sazio ad andare vicini alla rete del poker, prima con un bel tiro dal limite di Dzemaili che esce fuori di poco e poi con Lavezzi che non sfrutta un invitante assist in profondità di uno splendido Cavani. La partita si trascina fino alla fine senza regalare altre emozioni, il Milan è poca cosa e il Napoli amministra le forze in vista del prossimo impegno infrasettimanale di campionato, il match si conclude dopo 3 minuti di recupero, con i giocatori di casa sommersi dai calorosi applausi dello splendido pubblico del San Paolo e con gli ospiti che lasciano il campo a capo chino e con la testa già a mercoledì

  • Napoli, oggi il giorno di Criscito e Donadel

    Napoli, oggi il giorno di Criscito e Donadel

    Secondo le indiscrezioni che circolano intorno all’ambiente partenopeo oggi dovrebbe esser il giorno della firma di Mimmo Criscito e Marco Donadel. Per il difensore oramai da qualche giorno si è raggiunto l’accordo tra Napoli e Genoa e nelle ultime ore pare si sia raggiunto anche quello con l’agente del giocatore per l’ingaggio, Criscito arriverà in comproprietà per una cifra vicina ai sei milioni di euro.

    sportevai
    Proprio ieri il patron De Laurentiis aveva confermato l’arrivo di Criscito confessando di esser stato per un attimo perplesso sui “napoletani di ritorno” tirando in ballo ancora una volta Quagliarella acquistato due anni fa dall’Udinese ma volato via dopo solo una stagione tra mille incomprensioni. Donadel in scadenza dalla Fiorentina ha praticamente raggiunto l’accordo e numericamente e per caratteristiche andrà a sostituire Pazienza in organico. Il centrocampista viola darà la solita grinta e l’esperienza accumulata in questi anni con la maglia viola, Mazzarri e De Laurentiis lavorano ancora sulla mediana e in attesa di convincere Inler a firmare pare stiano monitorando Mariga e Vidal. Il centrocampista interista nelle ultime ore è tornato alla ribalta per un ipotetico scambio con Gargano non più cosi sicuro di vestire l’azzurro partenopeo. Vidal è invece un’idea di Bigon, il centrocampista uruguaiano del Bayer Leverkusen è un jolly di centrocampo e uno dei migliori della Bundesliga, il Napoli ha offerto 8 milioni di euro e vorrebbe sfruttare il contratto in scadenza tra soli 12 mesi per ottenere il si di Voeller. Sistemato il centrocampo si valuteranno le offerte per Hamsik e si cercherà un’alternativa a Cavani in attacco, da ieri alla lista di papapili si è aggiunto anche Amauri ex partenopeo che dopo l’ottima seconda parte di stagione a Parma cerca una piazza per rivalorizzarsi e guadagnare magari l’Europeo.

  • Serie A: Napoli e Palermo non si fanno male. I portieri sugli scudi

    Il risultato finale potrebbe far pensare ad una partita con poche emozioni e con le due squadre rinunciatarie per limitare i danni ma cosi non è stato. Napoli e Palermo hanno dato vita ad una partita maschia con continui ribaltamenti di fronte e tenuta sul risultato ad occhiali solo per la bravura dei due portieri. Dopo un buon avvio dei padroni di casa l’occasione più ghiotta capita sui piedi di Miccoli. Orsato è generoso ad assegnare un rigore ai siciliani ma ci pensa De Sanctis a far giustizia, beccando l’angolo e deviando in angolo. Dal corner è ancora pericoloso il Palermo con Simplicio ma il portiere partenopeo si supera ancora.

    Passati i cinque minuti difficili il Napoli ricomincia a far gioco e con Maggio, Quagliarella e Gargano cerca di impensierire l’ottimo Sirigu, che sbroglia la matassa dimostrando sicurezza. Nella ripresa la squadra di Delio Rossi cala ed è il Napoli a cercar con più voglia la vittoria, Mazzarri le prova tutte spedendo in campo il nuovo arrivato Dossena, poi Hoffer e Cigarini ma il risultato non cambia. Ottima la partita dei due portieri, di Bovo leader della difesa rosanero e Grava attento su Miccoli. E’ pesata l’assenza di Lavezzi da una parte e Liverani dall’altra.

    IL TABELLINO
    NAPOLI-PALERMO 0-0
    Napoli (3-4-2-1):
    De Sanctis; Grava, P.Cannavaro, Rinaudo; Maggio, Gargano, Pazienza (40′ st Cigarini), Aronica (17′ st Dossena); Hamsik, Quagliarella; Denis (34′ st Hoffer sv). A disposizione: Iezzo, Contini, Zuniga, Bogliacino. All.: Mazzarri
    Palermo (4-3-1-2): Sirigu; Cassani, Goian, Bovo, Balzaretti; Bresciano, Nocerino, Migliaccio; Simplicio; Cavani (33′ st Budan), Miccoli (13′ st Pastore). A disposizione: Brichetto, Melinte, Bertolo, Blasi, Hernandez. All.: D.Rossi
    Arbitro: Orsato
    Ammoniti: Rinaudo (N), De Sanctis (N), Nocerino (P), Cavani (P), Migliaccio (P), Bovo (P), Simplicio (P), Quagliarella (N)

    Note: Miccoli (P) si è fatto parare un rigore da De Sanctis al 22′ pt

  • Napoli: c’è anche Lodeiro. De Laurentis vicino alla stella sudamericana

    Napoli: c’è anche Lodeiro. De Laurentis vicino alla stella sudamericana

    nicolas lodeiro
    Il presidente De Laurentis è scatenato e dopo aver portato ai piedi del Vesuvio il laterale sinistro Andrea Dossena risolvendo cosi la mancanza di un interprete adatto a quel ruolo potrebbe arrivare a prendere la stella nascente del calcio uruguaiano Nicolas Lodeiro. E’ il faro del centrocampo del Nacional e pochi giorni addietro si è classificato secondo nella classifica del pallone d’oro sudamericano vinto da Veron.

    Lodeiro è un classico regista davanti alla difesa, dotato di ottimi fondamentali e di un pregevole sinistro, non fa della velocità il suo punto di forza ma ha un ottimo senso della posizione accompagnato da un pregevole controllo di palla. Pare che nell’incontro di ieri tra il patron Aurelio De Laurentis e il procuratore Betancourt per il rinnovo di Gargano i due si sono soffermati su Lodeiro.

    Il costo del cartellino è di 6 milioni di euro ma per soffiarlo alla concorrenza di Atletico Madrid, Villareal, Barcellona e Liverpool bisogna agire di fretta. In passato anche la Juventus si era interessata al giocatore.