Tag: Vittorio Micolucci

  • Conte senza pace, Micolucci tira in ballo due gare del suo Bari

    Conte senza pace, Micolucci tira in ballo due gare del suo Bari

    Proprio mentre si discute della questione patteggiamento un altro caso sospetto coinvolge Antonio Conte. Il trainer juventino, il quale avrebbe deciso di patteggiare per tre mesi in seguito alle omesse denunce relative alle gare Siena – Albinoleffe e Siena – Novara, è stato tirato in ballo dall’ex giocatore del Bari Vittorio Micolucci, il quale avrebbe inviato un fax al procuratore federale Stefano Palazzi aggiungendo alcuni particolari con riguardo al periodo in cui vestiva la maglia dei biancorossi guidati proprio da Conte.

    Nella stagione della promozione con Perinetti e Conte è stata fatta Piacenza – Bari con un pareggio e Salernitana – Bari con una sconfitta nostra” avrebbe scritto nel documento, redatto completamente a mano e formato da due pagine, subito acquisito dalle Procure di Cremona e Bari che a breve dovrebbero sentire il 29enne difensore di Giulianova nelle ultime stagioni all’Ascoli. Micolucci era stato coinvolto nel primissimo filone di inchieste, quello del giugno 2011 che coinvolse anche Beppe Signori e Cristiano Doni.

    Antonio Conte © GIUSEPPE CACACE/Getty Images

    In quell’occasione venne fermato dalla squadra mobile di Cremona e successivamente Palazzi richiese 14 mesi di squalifica per lui. Micolucci però ammise le proprie colpe e decise di patteggiare con la squalifica che venne ridotta dalla Commissione Disciplinare ad appena 4 mesi. Sembrava tutto finito, specie dopo che lo stesso aveva ammesso le proprie colpe ed invece ecco il colpo di scena di questo fax con l’ex barese che fa nuove rivelazione tirando in ballo la squadra allora allenata da Conte il quale dal canto suo già pensava al patteggiamento.

    Chissà se adesso ci saranno ulteriori conseguenze, ma certo è che si tratta di un momento piuttosto delicato per l’allenatore campione d’Italia e per i tifosi bianconeri che dopo i fatti che hanno coinvolto anche Bonucci e Pepe si sentono bersagliati per le nuove questioni legate alla posizione del loro allenatore e sollevate da Vittorio Micolucci.

  • Calcioscommesse, il Chievo e Bettarini patteggiano. Micolucci 1 anno e due mesi

    Calcioscommesse, il Chievo e Bettarini patteggiano. Micolucci 1 anno e due mesi

    E’ cominciato, questa mattina all’Hotel Parco dei Principi a Roma, il processo sportivo sullo scandalo rappresentato dal calcioscommesse e che interessa numerosi personaggi illustri del mondo del calcio nonchè numerose società sportive. I primi a prendere la parola sono stati gli avvocati delle difese che hanno presentato le eccezioni contro le società, Triestina, Monza, Sudtirol, Frosinone, Varese, che si sono costituite terze parti interessate. Dopo una breve sospensione da parte del collegio giudicante costituito dal Presidente Sergio Artico, Claudio Franchini, Amedeo Citarella, Luca Giraldi e Gianfranco Tobia, per decidere sull’accettazione o meno, ha deciso di ammettere al dibattimento le prime quattro e di escludere il Varese perché non interessata direttamente dal procedimento.

    Stefano Bettarini | ©Vittorio Zunino Celotto/Getty Images
    La notizia del giorno è sicuramente rappresentata dalla richiesta di patteggiamento avanzato dal Chievo Verona, infatti, il presidente Sergio Artico ha preso atto delle richieste di patteggiamento, già accettate dal procuratore federale Stefano Palazzi, sia per la squadra del quartiere di Verona (80mila euro di ammenda) che per  Vittorio Micolucci (1 anno e 2 mesi), Claudio Furlan (6 mesi), Federico Zaccanti (8 mesi di squalifica). Le richieste di patteggiamento non si sono fermate qui poiché nel pomeriggio altri sette protagonisti hanno patteggiato: Stefano Bettarini, Ivan Tisci, Gianfranco Parlato, Gianluca Tuccella Claudio Furlan, Mauro Gibellini, Federico Zaccanti. Salgono così a otto tesserati e un club il numero degli interessati che escono immediatamente dal processo già dalla prima giornata. Stefano Bettarini ha richiesto ed ottenuto un anno e due mesi, Parlato e Tuccella tre anni, a Furlan, che aveva già richiesto il patteggiamento inizialmente respinto, sono stati confermati i sei mesi con aggiunta di ammenda a discrezione della Commissione Disciplinare. Zaccanti, anche lui alla seconda richiesta nell’arco della giornata la richiesta sale da otto a 12 mesi mentre Ivan Tisci ha ottenuto un anno. Artico e l’intera commissione giudicante si è chiusa per l’ennesima volta chiusa in camera di consiglio per decidere su queste ulteriori pene concordate. Al rientro dalla Camera di Consiglio c’è stato un altro colpo di scena: l’avvocato Chiusolo ha fatto richiesta di ricusazione della Commissione Giudicante. Richiesta a cui si è opposto il Capo della Procura Federale Stefano Palazzi giudicandola inammissibile.

  • Calcioscommesse, Atalanta e Chievo deferite

    Calcioscommesse, Atalanta e Chievo deferite

    Sono arrivati oggi i deferimenti del procuratore della Figc Stefano Palazzi in merito all’inchiesta sul calcioscommesse scoppiato due mesi fa. Per quanto riguarda i club sono 18 le società deferite, 2 di Serie A, 3 di Serie B, 11 di Lega Pro e 2 di Serie D. Si tratta di Atalanta e Chievo per la massima serie, Ascoli, Sassuolo e Verona per la cadetteria, Alessandria, Cremonese, Benevento, Ravenna, Virtus Entella, Piacenza, Viareggio, Portogruaro, Taranto, Spezia e Reggiana per la terza e ultima serie professionistica e il Cus Chieti e Pino Di Matteo per la serie dilettantistica.

    © Dino Panato/Getty Images
    L’Atalanta è stata deferita per respondabilità oggettiva, in merito agli addebiti contestati ai calciatori Cristiano Doni e Thomas Manfredini, che rischiano 3 anni di squalifica, in Ascoli – Atalanta, e per responsabilità presunta, “per l’illecito sportivo commesso a proprio vantaggio da persone ad essa estranee” in occasione di Atalanta – Piacenza, e rischia una ammenda e una forte penalizzazione da scontare nel prossimo campionato mentre la promozione in Serie A non è a rischio. Meno grave la posizione del Chievo che è stato deferito per responsabilità oggettiva per gli addebiti all’allora tesserato Stefano Bettarini, che nelle gare Inter – Lecce e Atalanta – Piacenza è accusato di aver “posto in essere un’illecita attività finalizzata a scommettere su gare dall’esito sicuro ed effettuato o concorso ad effettuare scommesse sui due match anche presso soggetti non autorizzati a riceverle“. La società clivense rischia solo un’ammenda. Posizione critica invece per Alessandria e Ravenna, uniche due società alle quali è stata contestata la responsabilità diretta e rischiano l’esclusione dal campionato di appartenenza. Per quanto riguarda i tesserati invece deferiti l’ex bomber di Lazio, Bologna e della Nazionale Beppe Signori, accusato di “associazione finalizzata alla commissione di illeciti” insieme al portiere del Benevento Marco Paoloni, l’ex capitano del Bari Antonio Bellavista, il centrocampista e il difensore dell’Ascoli Vincenzo Sommese e Vittorio Micolucci, il difensore del Piacenza Carlo Gervasoni, il titolare di un’agenzia di scommesse Massimo Erodiani e il ds del Ravenna Giorgio Buffone e altri 3 tesserati. Questo l’elenco completo dei deferiti: Giuseppe Signori, Cristiano Doni, Marco Paoloni, Massimo Erodiani, Stefano Bettarini, Antonio Bellavista, Carlo Gervasoni, Thomas Manfredini, Mauro Bressan, Vittorio Micolucci, Vincenzo Sommese, Gianfranco Parlato, Gianluca Tuccella, Giorgio Buffone, Claudio Furlan, , Gianni Fabbri, Mauro Gibellini, Nicola Santoni, Ivan Tisci, Daniele Deoma, Federico Zaccanti, Giorgio Veltroni, Leonardo Rossi, Antonio Ciriello, Daniele Quadrini e Davide Saverino. Il processo sportivo avrà luogo all’Hotel Parco dei Principi non prima del 3 agosto.

  • Calcioscommesse: Interrogatorio fiume per Micolucci

    Calcioscommesse: Interrogatorio fiume per Micolucci

    “Interrogatorio fiume”, un termine per indicare una durata eccezionale di interrogatorio, uno di quelli da “film”, con tanto di lampadina puntata sul viso dell’imputato per convincerlo a parlare. Non ci è dato sapere se la lampadina fosse parte dello scenario, ma quello che ha riguardato Vittorio Micolucci, difensore dell’Ascoli coinvolto nello scandalo calcioscommesse, è stato realmente un “Interrogatorio fiume”.

    © Dino Panato/Getty Images
    Vittorio Micolucci, infatti, è stato sentito dagli uomini della procura federale, negli uffici di Via Po, dalle 18 alle 3 del mattino di ieri, e per altre tre ore nella mattinata odierna, soltanto con una piccola pausa fra le 22 e mezzanotte di ieri per cenare. L’accusa per Vittorio Micolucci è quella di aver costituito una figura “stabile” nell’organizzazione, manifestando la sua disponibilità ad agire per influenzare i risultati sportivi della sua squadra sul campo e adottando, volontariamente, atteggiamenti in campo atti ad offrire un rendimento agonistico negativo. In particolare, da quanto emerge, il tramite con cui Vittorio Micolucci avrebbe avuto contatti è Pirani, al quale il difensore dell’Ascoli avrebbe assicurato il suo “impegno” nel manipolare, in base alle sue possibilità, il risultato del campo. Il suo legale, Eduardo Chiacchio, invece, nella pausa – cena dell’interrogatorio di ieri ha dichiarato che tali “azioni” siano state solo una forma di leggerezza verbale, che non ha condotto, però, ad atti concreti nell’ influenzare le partite dell’ Ascoli coinvolte nello scandalo scommessopoli, ossia Livorno-Ascoli, Ascoli-Atalanta ed AlbinoLeffe-Atalanta. Domani, Giovedì 14 Luglio, Micolucci sarà nuovamente ascoltato, insieme ad altri giocatori, come l’attaccante Sergio Pellissier del Chievo e l’ex difensore del Livorno Fabio Galante. Nei prossimi giorni, invece, sarà il turno di Cristiano Doni dell’ Atalanta.