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  • L’ultimatum di Montezemolo: “La Ferrari resta in F1 a 3 condizioni”

    L’ultimatum di Montezemolo: “La Ferrari resta in F1 a 3 condizioni”

    Avevamo già parlato settimana scorsa della riunione della Commissione Formula 1di Ginevra nella quale si sarebbero discusse alcune problematiche da affrontare per la nuova stagione e gli anni a venire.

    Luca Montezemolo | © Mark Thompson/Getty Images

    Oltre al cambio di denominazione di 3 team per il quale serviva l’unanimità, l’ex Renault che si chiamerà a tutti gli effetti Lotus e che di Renault avrà solo la fornitura motoristica, l’altra Lotus, quella anglo-malese di Tony Fernandes, che ha perso la causa per l’utilizzo del nome della gloriosa casa britannica, ha cambiato denominazione in Caterham e la Virgin di Richard Branson che dall’anno prossimo si chiamerà Marussia, nome della casa automobilistica russa che detiene ora la maggioranza delle azioni della scuderia (Virgin resterà come main sponsor), è stato anche approvato il calendario del 2012 che prevederà i 20 Gran Premi già stabiliti nello scorso mese di agosto dopo che quello del Bahrain, quello di Corea e il nuovo degli Stati Uniti nel Texas per motivi economici o per controversie politiche rischiavano di saltare riducendo il Mondiale della prossima stagione a 17 appuntamenti.

    Ma il nodo cruciale era rappresentato dall’ingresso, o meglio, dalla reintroduzione della customer car, ovvero una terza vettura da poter schierare in griglia e che i grandi costruttori potevano vendere a “buon prezzo” a team satelliti – così come si usa im MotoGP – che avrebbero risparmiato un mucchio di soldi sulla progettazione di una propria auto ricavandone così un beneficio condiviso. Ma fino al 31 dicembre 2012, data fino alla quale rimarrà in vigore il Patto della Concordia (accordo tra FOTA, organizzazione di cui fanno parte tutti i team che partecipano al campionato di Formula 1, e FIA, la Federazione Internazionale dell’Automobile, per la regolamentazione economoche e sportive della F1) nessuna variazione in tal senso.

    La proposta avanzata dalla Ferrari va a scontrarsi contro le idee conservatrici dei top team Red Bull, McLaren e Mercedes e di Jean Todt, ex dt della scuderia di Maranello dal 1993 al 2008 e ora a capo della FIA, le intenzioni degli “oppositori” alla proposta della Rossa è quella di preservare il principio del campionato costruttori mentre l’dea del presidente della Ferrari Luca Cordero di Montezemolo è quella di introdurre nuove regolamentazioni per la Formula 1 del domani.

    A tal proposito, Montezemolo, intervenuto nel corso delle Finali dei campionati monomarca del Cavallino Rampante che si sono tenuti nell’ultimo fine settimana al Mugello, ha lanciato un vero e proprio ultimatum minacciando di abbandonare la Formula 1 dedicandosi ad altre categorie motoristiche se non si dovesse arrivare ad un accordo su 3 principali condizioni che la Ferrari ritiene necessarie per restare nel Grande Circus e che si possono riassumere nel modo seguente:

    1 – no ad una Formula 1 basata esclusivamente sull’aerodinamica perchè la competizione prevede anche il confronto tra altre componenti, deve esserci il giusto mix tra aerodinamica, motori, elettronica etc etc;
    2 – no allo sperpero di denaro per l’utilizzo delle gallerie del vento quando l’ideale, al fine della progettazione delle nuove vetture, sarebbe quello di reintrodurre i test che oggi sono limitati ad alcune sessioni così da poter provare e far crescere i piloti del domani;
    3 – la terza vettura in pista, la customer car, di cui abbiamo già spiegato sopra. Queste le dichiarazioni, chiare, di Montezemolo:

    La Formula 1 rimane la nostra vita ma senza Ferrari non c’è la Formula 1, così come senza Formula 1 la Ferrari sarebbe diversa. Abbiamo tanta pazienza ma ci sono delle condizioni precise per proseguire nel nostro impegno. Corriamo non soltanto per farci pubblicità ma soprattutto per fare ricerca avanzata per le nostre vetture stradali, su tutti gli aspetti: motori, telai, meccanica, elettronica, materiali e aerodinamica, tanto è vero che il trasferimento di tecnologia dalla pista alla strada è cresciuto in maniera esponenziale negli ultimi vent’anni. Quello che non ci sta più bene è che il 90% della competitività sia basato esclusivamente sull’aerodinamica o che il nostro sia l’unico sport in cui viene impedito di allenarci, uno sport dove sono proibiti i test. C’è il tema della terza macchina che non lo sosteniamo tanto per il nostro interesse quanto per quello dello sport in generale. Siamo convinti che l’attenzione di tifosi, media e sponsor possa aumentare se in pista c’è un numero più ampio di vetture competitive e non macchine più lente di due o tre secondi al giro che vengono doppiate dopo poche tornate. Nel ’61, Giancarlo Baghetti vinse il Gran Premio di Francia a Reims con una Ferrari messagli a disposizione da un privato: ecco, sarebbe bello vedere in futuro una nostra macchina correre con i colori americani, cinesi o, magari di Abu Dhabi. Sosterremo le nostre ragioni nelle sedi e nei modi più opportuni ma saremo molto chiari e a chi sta bene bene altrimenti se ne faranno una ragione. Se vorranno ancora la Ferrari, la Formula 1 deve cambiare e tornare ad essere ricerca avanzata, sempre con una necessaria attenzione ai costi. Noi non siamo in Formula 1 come degli sponsor ma come costruttori“.

  • F1: 3 GP a rischio per il 2012, la Ferrari invoca la “terza vettura”

    F1: 3 GP a rischio per il 2012, la Ferrari invoca la “terza vettura”

    Oggi pomeriggio, 3 novembre, la Commissione Formula 1, composta da un rappresentante di ogni team, si rinunirà a Ginevra per discutere le diverse proposte all’ordine del giorno e apportare eventualmente modifiche al regolamento per il 2012. Al vaglio della Commissione ci saranno tre temi caldi e che riguardano il calendario della prossima stagione, la customer car e il cambio di denominazione di alcune scuderie che partecipano al Mondiale di F1.

    Nello scorso mese di agosto è stato reso noto il calendario di Formula 1 per il 2012 che, come nelle intenzioni di Bernie Ecclestone, prevedeva 20 gare. Ora però tre di questi rischiano la cancellazione per problemi economici delle società che detengono le proprietà dei circuiti. Dopo l’esclusione, già peraltro ratificata, del Gran Premio di Turchia, il calendario rischia di perdere altri pezzi, da valutare sono infatti le posizioni del GP di Corea, quello del Bahrain e il nuovo degli Stati Uniti. In realtà solo le difficoltà del primo e del terzo sono legate a problemi di natura finanziaria: il Gran Premio coreano, giunto alla sua seconda edizione, in origine avrebbe dovuto far muovere capitali ed investimenti verso la zona del circuito con la costruzione di grattacieli, centri commerciali e zone adibite alla ristorazione e ricreazione della popolazione ma le cose sono rimaste tali e quali a com’erano due anni fa, in pratica il circuito sorge in una zona ancora deserta, e il bilancio dopo solo pochi mesi è in forte passivo mentre i lavori di costruzione del nuovo circuito di Austin nel Texas, che avrebbe dovuto fare il suo ingresso in F1 nella prossima stagione con la gara programmata per il prossimo 18 novembre, procedono a singhiozzo vista la mancanza di reperibilità di altri fondi che consentirebbero l’ultimazione della struttura. Per quanto riguarda invece il GP del Bahrain, che è stato cancellato a causa delle rivolte della popolazione a maggioranza sciita contro la dinastia sunnita che governa l’arcipelago del Golfo Persico da generazioni seguendo l’onda delle rivolte che hanno interessato tutto il Medio Oriente e il Nord Africa in primavera, la situazione politica nel paese resta instabile e potrebbe portare ad una nuova cancellazione del Gran Premio che farebbe saltare per il secondo anno l’evento. Se questi tre appuntamenti dovessero saltare, allora ci ritroveremmo con un Mondiale 2012 composto da 17 Gran Premi.

    Oggi verranno discussi anche i cambi di denominazione delle due scuderie che quest’anno si sono presentati ai nastri di partenza sotto lo stesso nome Lotus Renault e della Virgin. Per quanto riguarda le prime due dopo un lungo contenzioso a spuntarla è stata l’ex Renault della Genii Capital, la società che detiene le azioni della scuderia francese con sede ad Enstone, che dall’anno prossimo potrà fregiarsi in maniera esclusiva della denominazione Lotus, nome che quest’anno campeggiava sui telai delle vetture soltanto come main sponsor e che invece dall’anno prossimo sarà a tutti gli effetti la gloriosa scuderia di Formula 1 che vanta ben 7 titoli Mondiali. L’altra Lotus Renault, quella del malese Tony Fernandes e guidata da Jarno Trulli, dall’anno prossimo assumerà invece la denominazione di Caterham. Infine la Virgin cambierà nome in Marussia, nome della casa automobilistica russa che ha acquisito la maggioranza del capitale azionario della scuderia di Richard Branson.

    Infine chiudiamo con il capitolo dedicato alla terza vuttura, si tratta della reintroduzione in F1 della customer car, proposta caldeggiata dalla Ferrari che avrebbe intenzione di mettere in pista una terza vettura da vendere poi ad una scuderia satellite e metterci alla guida un giovane pilota di proprietà per consentirgli di crescere e accumulare esperienza. Proposta che però trova l’opposizione di Red Bull, McLaren e Mercedes. Il pro è che i team minori avrebbero notevoli vantaggi in termini di contenimento di costi dal momento che “comprare” una monoposto risulterebbe più economico di progettarne una per conto proprio ma questo, secondo le scuderie oppositrici, andrebbe contro gli accordi stabiliti nel Patto della Concordia, in vigore fino al 2012, e andrebbe contro i principi attuali della Formula 1 basati sulla competitività tra idee e progetti differenti.

  • F1, Ecclestone tifa Red Bull: “Mondiale a Webber o Vettel”

    F1, Ecclestone tifa Red Bull: “Mondiale a Webber o Vettel”

    A pochi giorni dall’inizio del weekend brasiliano e con soli due Gran Premi al termine che assegnaranno, dopo una lunghissima lotta e dopo una stagione ricca di colpi di scena, il titolo di campione del mondo 2010 di Formula 1 anche il patron del Grande Circus, Bernie Ecclestone, si espone rivelando in un’intervista al Financial Times il suo sogno su chi vorrebbe vedere trionfare:

    • Vorrei vedere uno dei piloti Red Bull, Mark Webber o Sebastian Vettel, vincere il mondiale. Questo significherebbe avere cinque campioni del mondo in pista nella prossima stagione e ciò potrebbe aumentare i ricavi per la F1“.

    Dunque non una rivelazione della sua fede ma un auspicio per ragioni commerciali e monetizzare quanto più possibile dalla vendita dei diritti televisivi per gli anni a venire. D’altronde Bernie in tutti questi anni ha soltanto pensato ad arricchirsi grazie al suo “giocattolo”.
    Ecclestone ha poi concluso la sua intervista al quotidiano britannico lanciando gravi attacchi alle tre nuove scuderie, Lotus, Hispania e Virgin, entrate a far parte da quest’anno della grande famiglia della Formula 1 e che sono gli unici team a non essere riusciti a conquistare nessun punto iridato:

    • Non fanno nulla per noi, sono una vergogna. Abbiamo bisogno di liberarci di alcuni di loro. Richard Branson dovrebbe mettere più soldi nella Virgin. Dovrebbe ripetere quanto fatto dal fondatore della Red Bull, Dietrich Mateschitz. Delle tre terrei solo la Lotus“.
  • F1: al via la stagione 2010. Alonso il favorito, Schumacher l’incognita, la McLaren fa paura

    F1: al via la stagione 2010. Alonso il favorito, Schumacher l’incognita, la McLaren fa paura

    La Formula 1 riapre i battenti domani con le prime prove libere del venerdì in Bahrein sul circuito di Sakir dove domenica prenderà il via la nuova stagione.
    C’è grande attesa per vedere all’opera Fernando Alonso in Ferrari ma anche per ridare il benvenuto al sette volte campione del Mondo Michael Schumacher, non più alla guida della Rossa ma ingaggiato dalla Mercedes a formare con Nico Rosberg, giovane ma dotato di grande esperienza, un team tutto tedesco.

    Tutti si chiedono se il campione tedesco a 41 anni sia ancora il divoratore di Gran Premi e all’altezza della situazione con la vettura che la scorsa stagione ha conquistato il titolo piloti e costruttori (sotto il nome di Brawn) ma che quest’anno nei test non ha brillato particolarmente. Schumi è una variabile impazzita, un’incognita anche se lo stesso pluricampione del mondo ha espressamente dichiarato di voler conquistare il Mondiale ma con la consapevolezza che all’inizio la strada si prospetta in leggera salita.

    Chi invece ha dato una dimostrazione di forza è la McLaren Mercedes di Lewis Hamilton e Jenson Button (vincitore del titolo piloti con la Brawn). In questo momento i due piloti inglesi hanno a disposizione la migliore macchina per quanto riguarda il passo di gara. Inoltre l’esperienza dei due piloti iridati potrebbe rendere la MP4-25 ancora più performante di quanto non lo sia già ora.

    Inevitabile però dire che il pilota da battere è Alonso: lo spagnolo della Ferrari è soddisfatto del lavoro compiuto fino ad ora dal team di Maranello e ovviamente i bookmakers lo considerano il favorito per eccellenza. Al suo fianco Felipe Massa che però è da valutare dopo l’incidente durante il Gran Premio di Ungheria di quasi un anno fa che gli ha fatto saltare metà Mondiale.

    Chiudiamo con l’ultima big: la Red Bull ha dimostrato di essersi riconfermata ai livelli della scorsa stagione, in più ha un Sebastian Vettel con molti più Gran Premi sulle spalle che lo hanno fatto crescere in modo smisurato. Il pilota tedesco, il degno erede di Schumacher, può sorprendere tutti. Non è da sottovalutare il suo compagno di squadra Mark Webber, anche lui nel giro dei probabili vincitori.

    Infine le outsider: Renault e Williams che dovrebbero veleggiare a metà schieramento salvo qualche exploit in qualche Gran Premio. Al volante per la casa francese Kubica e il russo Petrov mentre per il team inglese Barrichello e, secondo molti, la rivelazione della stagione che sta per cominciare, Nico Hulkenberg.
    Più indietro Force India, Toro Rosso e le nuove Virgin, Lotus (del nostro connazionale Jarno Trulli) e Sauber.