Tag: villareal

  • Dani Alves, come Spiderman si arrampica sul bus

    Dani Alves, come Spiderman si arrampica sul bus

    Una vittoria può dare alla testa, questo è certo, soprattutto se magari non stai attraversando un momento particolarmente esaltante e la tua squadra è sotto pressione ma nessuno si poteva aspettare che Dani Alves, dopo la vittoria in Copa del Rey contro il Villareal, fosse tanto felice da arrampicarsi sul tetto del pullman che porta la squadra all’aeroporto. La semifinale vinta e di conseguenza il passaggio alla finale della coppa spagnola, per il calciatore sembra proprio essere un motivo di particolare festeggiamento.

    Un festeggiamento che è stato immortalato in un video e che sta spopolando sul web e soprattutto sui principali siti iberici. Dani Alves è un professionista serio e sempre equilibrato che è molto difficile veder andare fuori dagli schemi per questo lascia sbalordito il pubblico che ha visto il filmato e soprattutto i due commentatori che visionano il video:

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    La squadra era diretta con il pullman dentro l’aeroporto verso il volo che l’attendeva per tornare a Barcellona, il resto del team sembra tranquillo nonostante la bella vittoria dei blaugrana per 1-3 contro il Villareal. Dani Alves tranquillamente si arrampica utilizzando i vari pali di sostegno che arredano l’interno dei bus, e arriva fino al tetto, poi sembra fare alcune flessioni a testa in giù come Spiderman in un film della serie.

    Dani Alves | Foto Twitter
    Dani Alves | Foto Twitter

    La partita contro il Villareal è stata un’ottima prova di carattere per la squadra di Luis Enrique che ha resistito all’aggressività del Villareal e si è portata in vantaggio subito con Neymar. I blaugrana non si sono nemmeno scomposti dopo il pareggio momentaneo di Dos Santos e grazie alle reti di Suarez e ancora di Neymar hanno chiuso il match con un perentorio 1-3 che rimette il morale di catalani in alto e permette l’approdo in finale di Copa del Rey.

    In finale, il 30 maggio prossimo, gli uomini di Luis Enrique dovranno vedersela contro l’Athletic Bilbao, come nel 2009 e nel 2012 dove in entrambi i casi sono usciti vincitori. Infatti i baschi hanno avuto ragione di un battagliero Espanyol per 0-2, togliendo ai catalani la possibilità di assistere ad un avvincente derby in finale.

     

  • Giuseppe Rossi alla Fiorentina, crescono le ambizioni Champions della viola

    Giuseppe Rossi alla Fiorentina, crescono le ambizioni Champions della viola

    E’ fatta! Giuseppe Rossi sarà un giocatore della Fiorentina. Colpo della società viola che si assicura le prestazioni di uno dei talenti italiani più puri in circolazione. Le voci delle scorse settimane si sono concretizzate nelle ultime ore grazie anche agli ottimi rapporti tra le due dirigenze (vedi gli affari Rodriguez e Borja Valero in estate). L’italo-americano chiuderà l’avventura spagnola con i “sottomarini gialli” con 192 presenze e 82 gol, fermato solamente dal doppio infortunio al legamento crociato del ginocchio destro che non gli permette di vedere il campo ormai da 14 mesi. Attualmente è in fase di riabilitazione e potrà tornare ad allenarsi regolarmente a partire da marzo e aiutare i viola nella corsa Champions. Non verranno accelerati i tempi, onde evitare nuove e tremende ricadute che potrebbero minare il morale del giocatore.

    Lo staff medico viola seguirà da vicino il recupero di Pepito e l’obiettivo è recuperarlo pienamente per la prossima stagione, quando il futuro di Jovetic potrebbe essere lontano da Firenze.

    Pepito torna in Italia © Michael Regan/Getty Images
    Pepito torna in Italia © Michael Regan/Getty Images

    Quanto è costato? – Passiamo alle cifre dell’operazione. La Fiorentina ha acquistato Joe Red per 10 milioni cash più 5-6 milioni di euro di bonus a seconda del rendimento del giocatore (numero di presenze e reti segnate). Sull’ingaggio invece c’è ancora qualche dubbio. Ci si divide tra 1.5 milioni annui a salire più bonus oppure 2.5 milioni all’anno fissi più bonus a rendimento. Verranno sciolti gli ultimi dettagli al momento dell’ufficializzazione del trasferimento.

    Pastorello – L’agente di Giuseppe Rossi non è riuscito a rimanere impassibile davanti alle chiacchiere sul suo assistito e attraverso twitter si è lasciato sfuggire qualcosa. Indirettamente ha confermato la trattativa con la Fiorentina e soprattutto la voglia del giocatore di tornare in Italia.

    Ritorno – Cresciuto nelle giovanili del Parma prima dello scippo dello United che gli ha permesso di affacciarsi al grande calcio. Nell’estate 2006 il passaggio in prestito al Newcastle, senza molta fortuna (11 presenze, 0 reti) e il successivo prestito semestrale da gennaio a giugno al Parma (il primo ritorno in Italia) dove contribuì a salvare i ducali da una certa retrocessione con 9 reti in mezza stagione e tante giocate di alta classe. Ghirardi cercò di trattenerlo, chiedendo aiuto anche alle big italiane, trovando un “muro” davanti. Ecco allora affacciarsi il Villareal che soffiò il giocatore per soli 11 milioni di euro. In Spagna gioca per cinque stagioni e mezzo (anche se ha perso l’ultimo anno per infortunio), diventando il miglior marcatore di sempre del club e contribuendo allo storico secondo posto nella Liga Spagnola nella stagione 2007-2008.

    Adesso il ritorno a casa, a Firenze. Con i consigli di Montella, tornerà il Pepito che abbiamo avuto modo di conoscere nella mezza stagione a Parma e nei cinque campionati in Spagna. Un vero colpo di mercato (l’ennesimo) della coppia Pradè – Macia. L’eventuale addio di Jovetic diventerà meno traumatico. Bentornato a casa Joe Red!

     

  • Fiorentina scatenata, colpo Borja Valero in attesa di Aquilani

    Fiorentina scatenata, colpo Borja Valero in attesa di Aquilani

    Entra nel vivo il mercato della Fiorentina e in attesa del definitivo si di Alberto Aquilani, chiude un’operazione importante con il Villareal con l’acquisto del centrocampista Borja Valero. Trattativa lampo tenuta segreta fino alle firme. La squadra spagnola, dopo la retrocessione nella Liga Adelante (la nostra serie B) si è vista costretta a cedere i migliori giocatori per non rischiare di svalutare il patrimonio e per abbassare il monte stipendi. La società toscana, con la coppia Pradè-Macia, sta costruendo una rosa in grado di riscattare le due ultime due stagioni vissute nell’anonimato.

    IL COLPO – Il Villareal dalla cessione del 27enne spagnolo riceverà 7 milioni di euro pagabili in tre annualità, mentre per il giocatore è pronto un quadriennale (con opzione per il quinto anno) da 1.5 milioni annui. In queste ore il calciatore è atteso a Firenze per le visite mediche di rito e per la firma sul contratto. L’ex centrocampista di Real Madrid e Maiorca unisce quantità a qualità e andrà a sostituire lo svizzero Behrami, ceduto al Napoli.

    Borja Valero © CHRISTOF STACHE/AFP/Getty Images

    AQUILANI – La Fiorentina aspetta ancora il si di Aquilani, sempre più vicino al ritorno definitivo in Italia. Il procuratore del romano, Zavaglia, sta definendo gli ultimi dettagli per la buonuscita del giocatore con il Liverpool. Successivamente verrà posta la firma sul contratto che legherà il centrocampista alla società viola per quattro anni alle stesse cifre del neo acquisto spagnolo.

    RODRIGUEZ – Dal Villareal sarebbe in arrivo anche il difensore d’esperienza richiesto dal tecnico viola, Vincenzo Montella, da affiancare ai due giovani Camporese e Nastasic. Per una cifra di poco inferiore ai 2 milioni di euro sbarcherà a Firenze il 28enne argentino Gonzalo Javier Rodriguez, pronto a prendere l’eredità di Gamberini, passato poche settimane fa al Napoli.

    LE CESSIONI – Il primo a lasciare Firenze è con tutta probabilità il cileno Vargas. L’ex giocatore del Catania vive da separato in casa e la società viola tenterà di incassare dalla sua cessione almeno 6 milioni di euro. Sull’esterno c’è qualche timido interessamento dall’Inghilterra. Si valuta anche la posizione di Cerci, richiesto dal Torino di Ventura.

     

  • Calciomercato spagnolo fermo, Granada unica eccezione

    Calciomercato spagnolo fermo, Granada unica eccezione

    Visti i colpi, specie da parte delle big, che si sono visti negli ultimi anni, fa un po’ sensazione osservare la staticità che sta coinvolgendo il calciomercato spagnolo di questa estate. Gli affari conclusi infatti si contano con il contagocce, con Francia, Italia ed Inghilterra che in tal senso sembrano essere più dinamiche rispetto alla nazione campione d’Europa. Sulle cause di questo stallo sono diverse le ipotesi che vengono formulate.

    A partire dai rimedi fiscali previsti dal governo Rajoy e che di certo non facilitano le operazioni, mentre se si va ad analizzare la questione più sull’aspetto sportivo si può notare come squadre del calibro di Barcellona e Real Madrid non hanno poi così tanto da rivoluzionare, potendo contare su organici che hanno ben figurato in Spagna e in Europa toppando però, come nel caso dei blaugrana, nei momenti decisivi. Forse è proprio per questo che i catalani, guidati nella prossima stagione da Vilanova, hanno compiuto qualche movimento riprendendo Jordi Alba e lasciando partire Keita. Davvero poco rispetto a qualche stagione fa quando si parlava di nomi altisonanti e vi era un giro di soldi veramente impressionante.

    Acquisti Granada © Jorge Guerrero/AFP/GettyImages

    Ancora meno, o praticamente nulla, ha fatto il Real Madrid. I campioni di Spagna ancora non si sono mossi né in entrata né in uscita. E’ vero che vi è un interesse per Modric ma nulla più. E potrebbero esserci anche delle cessioni come quelle di Altintop, Gago, Diarra e Callejon. Per il resto si è visto veramente poco. Movimenti minori, spesso riguardante alcuni svincolati. Potrebbe fare qualcosina in più rispetto agli altri il Malaga degli sceicchi, ma al momento anche lì tutto tace. Il Villareal, retrocesso, sta sfoltendo la propria rosa, con partenze però verso l’estero. Unica squadra in controtendenza nel calciomercato spagnolo il Granada di Pozzo che ha tesserato quattordici nuovi giocatori tra cui gli ex Udinese Floro Flores e Torje.

  • Morto Manolo Preciado, nuovo tecnico del Villareal

    Morto Manolo Preciado, nuovo tecnico del Villareal

    Lutto nel mondo del calcio. Si è spento questa notte a Valencia l’attuale tecnico del Villareal,   Manolo Preciado, stroncato da un infarto all’età di 54 anni. Preciado aveva firmato solamente ieri il contratto che l’avrebbe legato alla guida del Sottomarino giallo, con la presentazione pubblica fissata per venerdì prossimo. Una morte improvvisa e inaspettata che lascia tutti il mondo del calcio con l’amaro in bocca, in un momento in cui il tecnico aspettava questa grande occasione di ripartire con l’avventura alla guida del Villareal nella serie cadetta. A dare la notizia della sua dipartita ci pensa un comunicato stampa della sua ex squadra lo Sportin Gijon:

    “Con profonda tristezza – si legge nel comunicato della società – dobbiamo far fronte a una perdita così triste, perché se ne va una delle pagine più belle della nostra storia. Mandiamo le nostre condoglianze alla famiglia che sta vivendo un tremendo momento di dolore”.

    Manolo Preciado © Laurence Griffiths Getty Images Sport

    Un allenatore che dopo aver guidato l’Oviedo, aveva riportato nella prima divisione lo Sporting Gijon, regalando ai suoi tifosi quattro promozioni consecutive, sino all’esonero nell’ultima stagione in corso. L’addio del tecnico spagnolo lascerà in lacrime anche i tifosi di sue altre panchine spagnole come il Racing Santander, il Levante Real Murcia. Celebre in Spagna la sua diatriba con Mourinho, che l’accuso di aver mandato in campo la seconda squadra per facilitare la vittoria del Barcellona. Manolo Preciado non si fece intimorire nemmeno dallo Special One, dimostrando di un avere un carattere duro che probabilmente mancherà a tutti.

    Il mondo del calcio si è stretto intorno al dolore della famiglia. In arrivo sul web le testimonianze sincere di cordoglio su Twitter da parte dei personaggi di rilievo della Liga, con il Presidente del Barcellona Sandro Rosell che scrive:  “Una fortíssima abraçada a la família i amics de Manuel Preciado, descansi en pau”, e il difensore blancos Arbeloa dal ritiro della nazionale spagnola:  “Me he quedado sin palabras..No hace mucho que vino a Valdebebas y pudimos saludarle y charlar con él.. Que gran tío.. Descansa en paz Manolo”.

  • Real Madrid, Mourinho ordina il silenzio stampa

    Real Madrid, Mourinho ordina il silenzio stampa

    Non c’è pace al Real Madrid. Mourinho ha ordinato il silenzio stampa ai suoi calciatori dopo la bufera scoppiata nel finale dell’ultimo incontro di campionato contro il Villareal. I quotidiani sportivi iberici hanno puntato il dito sull’eccessivo nervosismo evidenziato dagli uomini di Mourinho. Qualcuno pensa che la rabbia dei Blancos non fosse in realtà per i presunti torti arbitrali subiti nel match di Villareal, quanto invece per la remuntada degli eterni rivali catalani. Il Barcellona ha quasi dimezzato il gap che aveva fino a sabato scorso, portandosi a 6 punti di distacco dal Real. Decisive le ultime 10 giornate che attendono le due duellanti da qui fino al termine della stagione.

    E silenzio stampa fu. La decisione è stata presa questa mattina dal tecnico portoghese, in segno di protesta per il trattamento arbitrale riservatogli nel match di mercoledì. Oltre alle espulsioni di Mourinho, Sergio Ramos e Ozil, il Real potrebbe perdere anche il difensore Pepe. Quest’ultimo negli ultimi concitati minuti dell’incontro avrebbe rivolto frasi ingiuriose nei confronti del fischietto spagnolo Parados Romero. Mourinho e il vice Karanka hanno poi disertato la consueta conferenza stampa al termine dell’incontro. Entro la giornata di oggi la Commissione disciplinare iberica deciderà le sanzioni in relazione alla corrida finale di mercoledì scorso.

    jose mourinho | © Jasper Juinen /Getty Imagese

    As e Marca sembrano aver già trovato il colpevole, Jose Mourinho. L’allenatore dei Blancos viene definito come il capo della dissennata rivolta madrilena, scattata subito dopo la punizione vincente di Marcos Senna nel finale. As definisce “catastrofica” la reazione del Real, e se la prende con Casillas per l’errore sul calcio piazzato del calciatore avversario, intitolando a caratteri cubitali “non è colpa di Parados Romero”. Anche Marca non è tenero nei confronti della capolista, scagliandosi contro Mourinho per aver gettato benzina sul fuoco nel clima incandescente del Madrigal e assegnandoli un eloquente 1 in pagella.

    Il Barcellona può sorridere e sperare in quella che fino a una settimana fa sembrava una mission impossible. Messi e compagni hanno dalla loro il clasico, in programma al Nou Camp fra meno di un mese, e Guardiola si augura di rosicchiare altri punti importanti prima del big match decisivo per le sorti del campionato. I blaugrana ci credono, la remuntada è possibile.

  • Bufera Mou, il Real non vince più

    Bufera Mou, il Real non vince più

    Il Real Madrid stecca ancora. Dopo il mezzo passo falso contro il Malaga, Mourinho è costretto a incassare il secondo pareggio consecutivo, stavolta sul campo del Villareal. Parlare di crisi forse è prematuro, tra i Blancos però serpeggia un discreto nervosismo, come testimoniano le espulsioni nel finale di Sergio Ramos e Ozil che hanno raggiunto negli spogliatoi il loro tecnico, cacciato pochi minuti prima. L’ombra del Barcellona si avvicina. Nello spazio di quattro giorni i blaugrana hanno guadagnato quattro punti sui diretti rivali, e il distacco fra le due squadre è di 6 punti. Guardiola può sorridere, consapevole di poter contare sullo scontro diretto in programma fra meno di un mese per accorciare ulteriormente il gap in classifica.

    PUNIZIONE DECISIVA – Il match di ieri sera è stato la perfetta fotocopia dell’incontro di domenica contro il Malaga. Cazorla ieri, Senna oggi. Due punizioni nelle battute conclusive che hanno arrestato la marcia fin qui strepitosa della squadra di Mourinho. Quattro punti persi per strada, il loro peso specifico verrà misurato a fine campionato, nel frattempo i catalani preparano la bilancia da cui sperano di ottenere la remuntada che imperversa nell’emisfero nord occidentale della Spagna, e non solo.

    RONALDO ILLUDE – Più che illusione una vera e propria beffa. L’asso portoghese aveva siglato il momentaneo 1-0 intorno all’ora di gioco, firmando il gol stagionale numero 33 nella Liga, a una rete dal Pichici Messi. La marcatura del lusitano non è però sinonimo di tre punti, come invece accade nella sponda catalana, dove l’equazione Messi gol = vittoria viene sistematicamente applicata. La beffa deriva dal fatto che a fermare il Real nelle ultime uscite siano state due punizioni, le stesse con cui Ronaldo pare aver smarrito quel feeling magico che lo aveva consacrato nell’olimpo dei migliori specialisti. Un ossessione acuita da Marcos Senna, comandante del sottomarino giallo con cui ha affondato il Titanic blancos.

    cristiano ronaldo | © PIERRE-PHILIPPE MARCOU/AFP/Getty Images

    CORRIDA FINALE – Al pareggio del Villareal scoppia la corrida madrilena. Prima Jose Mourinho applaude ironicamente l’arbitro per il fallo, a giudizio del portoghese inesistente, che ha consentito ai padroni di casa di battere la punizione decisiva. Oltre agli applausi, l’allenatore del Real rivolge una frase ingiuriosa nei confronti del fischietto iberico, il quale non può far altro che espellerlo. Passa un minuto e Sergio Ramos viene ammonito per la seconda volta dopo un violento scontro con il brasiliano Nilmar. L’espulsione di Ramos fa scatenare il placido Ozil. Le proteste del tedesco vengono spente dal secondo cartellino rosso nel giro di pochi secondi. Il Real Madrid in nove prova ugualmente a cercare la rete della vittoria, ma ogni sforzo è vano.

    LIGA VIVA – Mancano 10 partite al termine della Liga, sei punti dividono Real e Barcellona, quanto basta per definire la remuntada catalana una mission possible. Prima della sfida di domenica scorsa contro il Malaga, i Blancos venivano da 11 vittorie consecutive, un ruolino di marcia impressionante che aveva permesso agli uomini di Mourinho di solcare un divario apparentemente incolmabile nei confronti dei blaugrana. La punizione di Cazorla ha contribuito a stravolgere le tabelle dei tifosi madrileni, i quali sognavano di presentarsi al Nou Camp il prossimo 22 aprile, già campioni di Spagna con quattro giornate d’anticipo. Fra un mese il Nou Camp potrebbe  invece trasformarsi nel peggior incubo per il Real e i suoi tifosi, Messi e Ronaldo permettendo.

    VILLAREAL REAL MADRID 1-1, HIGHLIGHTS
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  • Liga: passo falso del Barca, Mourinho a +7

    Liga: passo falso del Barca, Mourinho a +7

    Dopo l’ennesima eliminazione rimediata nei confronti diretti con il blaugrana, per il Real Madrid di Josè Mourinho la 21esima giornata della Liga ha in serbo una bella sorpresa, probabilmente insperata, ossia un mezzo passo falso da parte del Barcellona, impegnato contro i “sottomarini gialli” del Villareal, al Madrigal, che non è riuscito ad andare oltre il pareggio a reti inviolate, soprattutto per merito della grande unità difensiva del Villareal, che è riuscito a chiudere bene gli spazi ai blaugrana, limitandone così l’immenso potenziale offensivo.

    Un pareggio che potrebbe costare molto caro alla truppa di Guardiola in vista dell’obiettivo rimonta in classifica, soprattutto perchè – con l’imminente ritorno della Champions League – e con gli impegni in Coppa del Re (prossima sfida contro il Valencia, ndr) sarà più difficile concentrare le energie fisiche e mentali sulla Liga.

    La partita con il Villareal è stato, così, il solito testa-coda con tanto di insidia, che ha mandato fuoristrada il Suv blaugrana. Il Barca, però, qualche occasione importante l’ha costruita nel corso della gara: già dopo tre minuti dal fischio d’ inizio, Dani Alves si era ritrovato a tu per tu con il portiere del Villareal, ma senza successo. Nel corso del primo tempo, poi, altre occasioni per Messi, con un delizioso pallonetto che esce di pochissimo, ma anche per i gialli che si rendono pericolosi in alcune circostanze, senza troppi timori reverenziali nei confronti dei campioni d’Europa: al 27′, Piquè in azione difensiva sfiora il clamoroso autogol su colpo di testa, al 35′ si registra una bella conclusione di Marcos Senna, deviata da Victor Valdes, e poi al 37′ Gonzalo Rogriguez trova il gol per il Villareal, ma viene annullato per posizione di fuorigioco.

    Nel secondo tempo, le due squadre ritornano in campo con meno brio ed intrensità di gioco, fattore sorprendente soprattutto per i blaugrana: le occasioni da gol sono poche, ma negli ultimi dieci minuti il Barcellona prova a scuotersi e trasforma gli ultimi minuti di gara in un vero e proprio assedio alla ricerca del gol del vantaggio. Al 79′ gran tiro di Fabregas, deviato però dal portiere del Villareal fino a colpire la clamorosa traversa; all’ 87′ azione da pallone d’oro di Lionel Messi che da solo dribbla tutta la difesa avversaria, tira in porta (ma il portiere respinge), e sulla deviazione Fabregas non riesce a segnare nonostante la porta sia sguarnita.

    pep guardiola | © KAZUHIRO NOGI/AFP/Getty Images

    Il Barcellona, così, porta a casa solo un punto dalla trasferta di Villareal, e vede allontanarsi la vetta della classifica, dove le merengues di Mourinho sono ora a +7, dopo la vittoria di ieri per 3-1 contro il Saragozza, ultimo in classifica. Una vittoria, quella dei Blancos, in pefetto “stile Mou”, giunta con grinta ed in rimonta: gol realizzati da Kakà, che pareggia il gol del Saragozza (Lafita al 10′ del primo tempo, ndr), e poi da Cristiano Ronaldo e dal tedesco Ozil.

    Un passo falso per gli uomini di Guardiola che in campo non hanno mostrato il solito mordente offensivo e che, anzi, si sono mostrati alquanto appannati e stanchi: fisiologico verrebbe da dire, soprattutto se si parla di una squadra che nelle ultime stagioni ha scritto realmente la storia del calcio, ma preoccupante per gli amanti del pallone, perchè la fine dell’epopea Barca significherebbe la fine di un sogno, di un capolavoro da Oscar.

    Fra gli interpreti blaugrana, su tutti Fabregas e Dani Alves hanno mostrato un rendimento inferiore ai soliti standard, con Fabregas, in particolar modo, responsabile di alcune clamorose occasioni da gol non concretizzate, ma sono state soprattutto le assenze importanti a penalizzare il rendimento della formazione di Guardiola che non può pretendere dal suo funambolico pallone d’oro, Lionel Messi, di risolvere da solo tutte le partite.

  • Villareal Napoli 0-2, le pagelle. Super Campagnaro, Lavezzi leader

    Villareal Napoli 0-2, le pagelle. Super Campagnaro, Lavezzi leader

    Sentire il Madrigal intonare ‘O surdato ‘nnamurato è forse la cosa più significativa per capire la portata dell’impresa dei partenopea. Villareal Napoli ha sancito l’ingresso nella storia della competizione più prestigiosa ed ambita della società del presidente De Laurentiis. Bellissima vittoria della squadra partenopea che vince anche al Madrigal per 2-0 spedendo in Europa League il Manchester City d Roberto Mancini. Di fronte a partite come queste è difficile analizzare la prestazione dei singoli non venendo condizionati dal tenore dell’impresa. Ad esempio la partita di Inler è fortemente condizionata dal gol vittoria, senza del quale la sua prestazione è sembrata al di sotto dei suoi standard. O viceversa la prestazione di Aronica deve esser rivalutata alla luce di quel tentativo di gomitata che va ad inficiare una partita giocata con grande lucidità e personalità. Proviamo dunque ad analizzare le Villareal Napoli attraverso le pagelle.

    Villareal Napoli, euforia partenopea ©JOSE JORDAN/Getty Images

    Napoli
    De Sancits: 7 Non è stato sollecitato con tanta continuità ma si è sempre fatto trovare pronto e la parata del finale è degna dell’Uomo Ragno.
    Campagnaro 7,5 grandissima prestazione del difensore partenopeo che non consente in almeno tre occasioni il contropiede al Villareal che poteva compromettere seriamente la qualificazione.
    Cannavaro: 6,5 Capitano di un’impresa guida la difesa con tanta personalità.
    Aronica: 6 Rovina una prestazione sontuosa con una gomitata nel finale rischiando di innescare una rissa e compromette il futuro del Napoli nella competizione.
    Inler 7 il giocatore più pagato del mercato estivo regala il passaggio del turno alla squadra partenopea con un tiro stupendo da fuori area.
    Gargano: 7 Autentico motorino di centrocampo è il primo a lanciare il pressing sugli avversari. Sradica il pallone dai piedi degli avversari con irruenza e personalità.
    Zuniga: 6 Preferito a Dossena ha un ghiotta occasione in avvio. Tanta corsa ma poca lucidità
    Hamsik: 6 segna il gol della tranquillità ma da lui ci si aspetta più personalità in partite come questa.
    Lavezzi 8 vero trascinatore del Napoli, mai domo e sempre pericoloso in tutte le zone del campo. Il Pocho si dimostra maturato in tutto e per tutto meritandosi in pieno il palcoscenico internazionale.
    Cavani 5 Unica nota negativa della serata con il Matador poco lucido sotto porta che forse ha risentito un po’ troppo dell’importanza della partita.
    Maggio 7 una freccia imprendibile per tutti i novanta minuti, sfiora il gol in ben due occasioni facendo cambiare ritmo al Napoli ad ogni sua accelerazione.

    Villareal

    Nilmar 5 pessima prestazione dell’attaccante brasiliano, non vede quasi mai la palla e benchè meno la porta.

    Angel 5 Lavezzi lo fa letteralmente impazzire per tutti i 90′, rischia l’espulsione per ben due volte venendo graziato dall’arbitro

    NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis 7; Campagnaro 7,5, Cannavaro 6,5, Aronica 6; Maggio 7, Gargano 7, Inler 7, Zuniga 6 ( 90’ Grava s.v.); Hamsik 6 (79’ Dzemaili s.v.), Lavezzi 7; Cavani 5 (83’ Pandev s.v.). A disp.: Rosati, Fernandez, Dossena, Dzemaili, Santana, Mascara, Pandev. All. Mazzarri

    VILLARREAL (4-4-2): Lopez 5,5; Angel 5, Zapata 5,5 (77’ Gonzalo 5,5), Musacchio 5,5, Oriol 6; Bruno 6, Senna 6 (73’ Joselu s.v.) , De Guzman 5,5, Perez 6; Ruben 5,5, Nilmar 5 (64’ Camunas 5,5). A disposizione: Cesar, Zapata, Ángel, Senna, Marcos Gullón, Joselu. All. Garrido

    Video highlights con telecronaca di Auriemma Villareal Napoli
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    Napoli, sorteggio Ottavi Champions League, le possibili avversarie

  • Napoli sorteggio Champions League: le possibili avversarie

    Napoli sorteggio Champions League: le possibili avversarie

    Comunque sia è già un successo. Il Napoli fa il suo dovere superando il Villareal al Madrigal guadagnandosi con pieno merito una storica qualificazione agli Ottavi di Champions League. L’undici di Mazzarri dato spacciato al momento del sorteggio questa estate ha giocato un girone di qualificazione alla grande tenendo botta con avversarie più esperte e blasonate ma sopratutto eliminando il ricchissimo Manchester City di Roberto Mancini e dello sceicco Mansour.

    Mazzarri carica il Napoli | © JOSE JORDAN/AFP/Getty Images

    Adesso però pur con la consapevolezza di esser già nella storia uno sguardo interessato al sorteggio del prossimo 16 dicembre. Qualificata come seconda cosi come il Milan l’urna può nascondere davvero insidie pericolose ma allo stesso tempo ricche di fascino. Vi immaginate l’erede di Maradona, Lionel Messi al San Paolo in un succulento Napoli Barcellona? Per il momento però speriamo in un’urna più benevola lasciando gli incontri romantici e prestigiosi più avanti scartando cosi sia il Barcellona che il Real Madrid.

    Cosi come per il Milan l’avversario più semplice almeno sulla carta è l’Apoel Nicosia inesperto come gli azzurri in Champions League e onestamente meno talentuoso dell’undici di De Laurentiis. Dal passato storico ma attualmente fuori dal circolo delle big d’Europa un avversario sulla carta abbordabile potrebbe esser anche il Benfica. Difficili ma non proibitive le sfide inglesi contro Chelsea ed Arsenal. Contro i Blue ad esempio gli azzurri potrebbe muovere lo scacco matto al magnate russo Abramovic dopo aver affondato gli sceicchi dimostrando che con i soldi si può far strada ma per vincere ci vuole anche competenza e passione.

    Le possibili avversarie del Napoli agli ottavi di Champions League
    Barcellona, Real Madrid, Benfica, Chelsea, Arsenal, Apoel Nicosia e Benfica

    Indice di gradimento avversaria ottavi Napoli
    1 – Apoel Nicosia: E’ insieme al Napoli la sorpresa delle big 16. Uno scontro diretto darebbe la possibilità di continuare nel sogno.
    2 – Benfica: Attenzione a sottovalutare i portoghesi ma obiettivamente sembra inferiore alle avversarie
    3 – Arsenal: In questi anni ho sempre paragonato il Napoli e Mazzarri ai Gunners e Wenger sarebbe un incontro affascinante tra due importanti filosofie di gioco.
    4 – Chelsea: E’ sul gradino più basso del podio e insegue da anni la Champions League. La reazione ieri contro il Valencia è stata da grande ma ancora non è perfetta.
    5 – Barcellona e Real Madrid Sono un incubo per il Napoli ma anche per tutte le altre.

    Napoli, quale avversaria agli Ottavi di Champions League?

    • Apoel (34%, 150 Voti)
    • Barcellona (16%, 72 Voti)
    • Benfica (16%, 70 Voti)
    • Chelsea (13%, 57 Voti)
    • Arsenal (12%, 55 Voti)
    • Real Madrid (9%, 38 Voti)

    Totale Votanti: 442

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