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  • Gilardino trascina i rossoblu, Bologna-Catania 4-0

    Gilardino trascina i rossoblu, Bologna-Catania 4-0

    Il Bologna voleva conquistare la prima vittoria davanti ai proprio tifosi e c’è riuscita nel migliore dei modi: contro il Catania i ragazzi di Pioli hanno infatti calato un poker importante che può segnare l’inizio della svolta di questa nuova stagione. Protagonista indiscusso della partita è Alberto Gilardino il quale, oltre ad una fantastica doppietta si è meritato il titolo di migliore in campo per l’ottima prestazione. Dall’altra parte a mettere definitivamente ko i rosazzurri è la difesa che non riesce a fermare i padroni di casa, decisi a conquistare i tre punti in palio e a regalare una vittoria ai propri tifosi.

    Nonostante la pesante sconfitta il Catania era partito con il piede giusto, mettendo in difficoltà l’intera formazione di Pioli e arrivando a sfiorare la rete più volte: proprio nel momento più importante del match i rosazzurri hanno però abbassato la guardia concedendo a Guarente di insaccare la rete superando Andujar grazie all’ottimo cross di Diamanti. Il Catania comunque non molla ma il Dall’Ara esplode incitando i propri beniamini e, a 5′ dal termine del primo tempo arriva il ritrovatissimo Gilardino a mettere a segno il parziale 2-0.

    Alberto Gilardino © Mario Carlini / Iguana Press/Getty Images

    Tra la fine del primo tempo e l’inizio del secondo si verificano solamente piccoli infortuni che costringono Curci e Antonsson a lasciare il campo ad Agliardi e Carvalho, capaci di disputare un ottimo match. Nonostante il pressing dei siciliani il Bologna ha fame di vittoria e di regalare al proprio pubblico emozioni a non finire: ecco quindi che al 60′ ci ripensa Gilardino a far scatenare i presenti con un colpo di testa che finisce proprio nell’angolo dove Andujar non riesce ad arrivare. Col passare dei minuti l’aria si rende tesa e a cadere nel tranello del nervosismo è Capuano che al 37′ viene espulso per gioco scorretto nei confronti di Kone, il quale allo scadere del tempo si prende la soddisfazione di segnare il 4-0.

    Bologna-Catania 4-0
    Bologna(4-3-2-1): Curci 5.5(45’Agliardi 7), Garics 6.5, Antonsson 5.5(49’Carvalho 6), Natali 6.5, Morleo 6; Taider 6.5, Perez 6(65’Pazienza 6), Guarente 7; Kone 6.5, Diamanti 6; Gilardino 8. Allenatore: Pioli
    Catania (4-3-3): Andujar 6; Alvarez 5, Legrottaglie 5.5, Spolli sv(24’Bellusci 4.5), Capuano 4.5; Izco 6, Lodi 6.5, Almiron 6(58’Gomez 6); Barrientos 5, Bergessio 6, Castro 4.5(73’Ricchiuti). Allenatore: Maran

    VIDEO BOLOGNA-CATANIA 4-0

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  • Inter, prima gioia a San Siro. Milito e Cassano stendono la Fiorentina

    Inter, prima gioia a San Siro. Milito e Cassano stendono la Fiorentina

    Inter-Fiorentina 2-1, i nerazzurri colgono la prima vittoria stagionale a San Siro grazie alle reti di Milito su rigore e Cassano, ai viola non basta il gol di Romulo per evitare il secondo ko in campionato. Nel posticipo della sesta giornata l’Inter non delude e supera una buona Fiorentina grazie soprattutto ad un primo tempo di altissimo livello. Con questo successo i nerazzurri agganciano la Lazio al terzo posto in classifica, a 4 lunghezze dalle prime della classe Juve e Napoli. La Fiorentina resta ferma a quota 8 insieme a Torino, Roma, Genoa e Catania.

    LA PARTITA – Stramaccioni sorprende Montella schierando titolare Coutinho alle spalle di Cassano e Milito mentre Alvaro Pereira e Guarin a dispetto delle indicazioni della vigilia partono dalla panchina con Gargano titolare insieme a Cambiasso. Il tecnico dei viola invece manda in campo l’undici che ha pareggiato con la Juve. Parte meglio la Fiorentina che prova a fare la partita, l’Inter agisce di rimessa e inizia a farsi pericolosa dopo 10 minuti prima con Coutinho che di sinistro trova la deviazione di Tomovic e dopo con Cambiasso che con un sinistro al volo dal limite dell’area spaventa Viviano. I primi 2 sussulti dell’Inter fanno da apripista al vantaggio  che si materializza subito grazie al calcio di rigore concesso per un fallo di mano di Gonzalo Rodriguez su cross di Zanetti. Il difensore viola viene ammonito mentre Milito dal dischetto non sbaglia e porta in vantaggio i suoi. Il vantaggio nerazzurro spezza le gambe alla Fiorentina che si salva 2 minuti dopo grazie alla traversa che respinge una splendida giocata di Milito.

    Cassano e Milito stendono la Fiorentina © Claudio Villa/Getty Images

    La Fiorentina prende coraggio e va vicina al pareggio con la punizione di Ljajic respinta da Handanovic. Proprio il serbo dialoga bene con Jovetic mettendo in apprensione la retroguardia nerazzurra con Samuel e Ranocchia che rimediano un’ammonizione. Alla mezz’ora altra grande occasione per l’Inter, con Milito che spara su Viviano e vanifica un ottimo contropiede nato dai piedi di Coutinho. Il raddoppio però arriva al 34′ ed è Cassano a firmarlo servito da Ranocchia complice uno svarione difensivo dei viola. Il 2-0 sembra indirizzare la partita in discesa per l’Inter ma al 40′ i viola accorciano le distanze grazie al colpo di testa di Romulo su cross di Pizarro e vanno vicini al pareggio con Ljajic subito dopo. L’Inter sembra accusare il colpo e lo si nota quando Milito sul finire di primo tempo non trova lo specchio della porta da posizione ottima.

    Il secondo tempo inizia con Montella che sostituisce un timido Ljajic con Mati Fernandez. I primi 10 minuti sono di marca viola ma gli uomini di Montella non riescono a trovare il gol del pareggio. Al 62′ Gonzalo Rodriguez commette un fallo ingenuo su Nagatomo rimediando l’espulsione per doppia ammonizione. L’Inter però nonostante la superiorità numerica non riesce ad affondare il colpo e Stramaccioni sostituisce un ottimo Coutinho con Alvarez. Proprio l’argentino con un’azione solitaria serve un pallone splendido a Milito che a botta sicura trova la respinta di Viviano mancando il 3-1. Nel finale entrano Mudingayi e Guarin per Cambiasso e Milito mentre la Fiorentina nonostante un gioco propositivo non impensierisce Handanovic e capitola al fischio finale per 2-1.

    Pagelle e tabellino Inter-Fiorentina 2-1

    Inter (3-5-2): Handanovic 6; Ranocchia 6,5, Samuel 6,5, Juan Jesus 6,5; Nagatomo 7, Zanetti 6, Cambiasso 5,5 (37′ st Mudingayi s.v), Gargano 6; Coutinho 7 (26′ st Alvarez 6), Cassano 7, Milito 6,5 (40′ st Guarin s.v). Panchina: Castellazzi, Belec, Silvestre, Jonathan, Bianchetti, Obi, Duncan, Pereira, Livaja. Allenatore: Stramaccioni.

    Fiorentina (3-5-2): Viviano 6,5; Roncaglia 6, Rodriguez 5, Tomovic 6; Cuadrado 6,5 (25′ st Toni 5,5), Romulo 6,5, Pizarro 6,5, Borja Valero 6 (38′ st Migliaccio s.v), Pasqual 6; Ljajic 6 (1′ st Fernandez 6), Jovetic 5,5. Panchina: Neto, Lupatelli, Hegazy, Savic, Cassani, Olivera, Llama, Seferovic. Allenatore: Montella.

    Video highlights Inter-Fiorentina 2-1 

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  • Lazio-Siena 2-1, Ederson e Ledesma per il terzo posto

    Lazio-Siena 2-1, Ederson e Ledesma per il terzo posto

    Era atteso il riscatto della Lazio e l’undici biancoazzurro non ha deluso i suoi tifosi all’Olimpico. La squadra capitolina guidata da Petkovic ha convinto tutti con una buona prestazione contro il Siena di Cosmi, congelando il match già nel primo tempo con un 2 a 0 tremendo. Solo nei minuti di recupero Paci con il gol della bandiera riaccende le flebili speranze dei toscani. L’assenza di Hernanes (subentrato nella ripresa) è perfettamente sopperita da un’ottima prestazione di Ederson alla sua prima da titolare con la maglia della Lazio. Al resto ci pensa Klose abile a procurarsi un rigore da vero rapinatore d’area. La classifica ora parla chiaro, dietro la capolista Juventus e alle spalle del Napoli c’è la Lazio in attesa di Inter Fiorentina.

    LA PARTITA

    Tutto confermato per Petkovic che deve rinunciare a Hernanes, schierando dal primo minuto di gioco con l’altro brasiliano di fantasia Ederson. Forfait di Zè Eduardo per il Siena, dove davanti si accomoda l’unica punta Calaiò, mentre perde il posto Sestu a discapito di Angelo.

    Honorato Ederson ©Paolo Bruno Getty Images Sport
    Dopo un inizio al piccolo trotto, la prima vera grande occasione della partita capita al Siena, con D’Agostino che serve un assist di quasi 40 metri a trovare Calaiò in area, che si vede negare la rete del possibile vantaggio da un’ottima uscita di Marchetti. Si sa la legge del calcio “gol sbagliato, gol subito” difficilmente viene smentita, e infatti nemmeno un minuto dopo è la Lazio a sbloccare il risultato al 18’ sugli sviluppi di un calcio d’angolo, con uno splendido colpo di testa di Ederson, che timbra al meglio il suo esordio biancoceleste. Incredibile la svista arbitrale di Russo che nega un rigore solare a Mauri, graziando Pegolo che lo stende fuori area e al contrario ammonisce il capitano biancoceleste per proteste. Harakiri del Siena al 35’ con Vergassola che serve un retropassaggio scriteriato a Pegolo, Klose intuisce e anticipa il portiere bianconero che gli frana addosso. Stavolta Russo non ha dubbi: penalty e giallo per il portiere del Siena. Ledesma dal dischetto è un killer e porta la Lazio sul 2 a 0.

    Nella ripresa Cosmi sconfessa le scelte iniziali togliendo Angelo e Verre e inserendo rispettivamente Sestu e Paolucci. Cambio anche per la Lazio dopo un quarto d’ora di gioco, con Petkovic che toglie Ederson e inserisce Onazi. L’allenatore biancoceleste non è comunque soddisfatto dei suoi, così inserisce anche Hernanes, al posto di Gonzalez. È il Siena a provarci con maggior convinzione, ma nonostante la squadra toscana sia sempre nei paraggi dell’area avversaria, manca sempre la finalizzazione ideale per trovare il varco giusto. Dopo un paio di occasioni sprecate dai padroni di casa, la partita sembra essere finita, ma il Siena si sveglia nei minuti di recupero e trova sugli sviluppi di un calcio d’angolo il gol della bandiera di Paci che di testa anticipa tutti e batte Marchetti. Fischio finale e Lazio che torna a vincere dopo le due sconfitte contro Genoa e Napoli.


    PAGELLE LAZIO-SIENA

    DIAS 7 Assoluto dominatore della difesa. Non sbaglia nulla e domina con facilità le incursioni di Calaiò e compagni

    EDERSON 6,5 Esordio fortunato con il gol che porta in vantaggio i suoi, ma per il resto è un po’ legato nei movimenti, e la differenza con Hernanes è notevole. Da tenere d’occhio.

    KLOSE 7 Il voto è per il sacrificio espresso quando lo trovi da terzino aggiunto in difesa è per l’intelligenza e furbizia calcistica con la quale intuisce e anticipa il retropassaggio di Vergassola che porterà al rigore del 2 a 0.

    PEGOLO 4,5 Graziato da Russo sarebbe dovuto uscire anzitempo per l’uscita scriteriata su Mauri nel primo tempo. Non contento stende in area anche Klose. Ha anche il coraggio di protestare.

    VERGASSOLA 5 L’errore che regala il rigore ai padroni di casa è imperdonabile. Non è la sua giornata.

    CALAIO’ 5,5 Servito male e poco. È solo davanti e non riesce a reggere il peso dell’attacco sulle sue spalle senza un compagno di reparto.

    LAZIO: Marchetti 6,5; Konko 6, Biava 6,5, Dias 7, Lulic 6; Ledesma 6,5; Gonzalez 5,5 (dal 67’ Hernanes 6), Mauri 6, Ederson 6,5 (dal 60’ Onazi 6), Candreva 6,5; Klose 7.

    SIENA: Pegolo 4,5; Neto 6, Paci 6, Felipe5,5; Angelo 5,5 (dal 46’ Sestu 6), Vergassola 5, D’Agostino 5,5, Del Grosso 5; Valiani 6, Verre 5,5 (dal 46’ Paolucci 5,5); Calaiò 5,5.

    Video Gol e Highlights Lazio-Siena

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  • Nicky Hayden frontale ad Aragon. Che Paura, video

    Nicky Hayden frontale ad Aragon. Che Paura, video

    Ancora una volta si è rischiata la tragedia in Moto Gp, questa volta ad esser protagonista di uno spaventoso incidente è l’australiano della Ducati Nicky Hayden che durante i primi giri del gran premio di Aragon perde il controllo della moto in curva finendo lungo e andando a sbattere contro i cartelloni pubblicitari. Il pilota termina aldilà dei cartelloni pubblicitari facendo temere al peggio ma per fortuna dopo brevi attimi di concitazione le notizie su Nicky Hayden sono state confortanti. L’incidente apre ancora una volta la polemica sulle norme di sicurezza sui circuiti ma anche sulla decisione del pilota di non lasciar andare la moto finendo poi contro i cartelloni. La paura comunque è passata del tutto quando il team Ducati attraverso Twitter ha annunciato che anche i controlli strumentali hanno confermato l’assenza di conseguenze per il pilota.

    Video incidente Nicky Hayden ad Aragon
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    Le immagini dell’incidente di Nicky Hayden ad Aragon

  • Cavani stende la Samp, il Napoli aggancia la Juve in vetta alla classifica

    Cavani stende la Samp, il Napoli aggancia la Juve in vetta alla classifica

    Sampdoria-Napoli 0-1, un gol di Cavani su rigore permette al Napoli di Walter Mazzarri di espugnare Marassi e agganciare la Juventus in vetta alla classifica a quota 16 punti. Quinta vittoria in 6 partite per i partenopei autori di una prova non brillante ma tuttavia vincente. Per i doriani prima sconfitta in campionato dopo 3 vittorie e 2 pareggi ma ottima prestazione contro una delle squadre più forti del nostro campionato.

    Il Napoli non brilla soprattutto nel primo tempo ma è tutto merito della squadra di Ferrara. Grande concentrazione e aggressività nei minuti iniziali da parte dei padroni di casa che dimostrano di non avere nessun tipo di timore reverenziale. Il Napoli invece non riesce a trovare spazi nella difesa blucerchiata, davvero ermetica nella prima mezz’ora tant’è che la miglior occasione partenopea avviene da una rimessa laterale con Maggio che davanti a Romero spara alto. La Sampdoria si rende pericolosa al 17′ quando Estigarribia servito bene dall’ottimo Obiang manda a lato la sua conclusione mentre il Napoli ci prova con un cross di Cannavaro, sul quale Gamberini non ci arriva per un soffio. Al 40′ fallaccio di Obiang su Inler, l’arbitro ammonisce il centrocampista doriano ed espelle Mazzarri per proteste.

    Edinson Cavani stende la Samp © Valerio Pennicino/Getty Images

    Il secondo tempo inizia ancora nel segno della Samp, sempre aggressiva in mezzo al campo mentre il Napoli fatica a scuotersi e allora Frustalupi manda in campo Lorenzo Insigne al posto di Pandev. L’entrata in campo dell’ex Pescara porta fortuna al Napoli, che 3 minuti più tardi si guadagna un calcio di rigore grazie all’iniziativa di Hamsik che al limite dell’area viene atterrato da Gastaldello già ammonito. Il difensore blucerchiato aggancia lo slovacco proprio al limite della sua area, ma l’arbitro non ha dubbi e assegna il rigore ai partenopei e l’espulsione a Gastaldello. Dal dischetto va Cavani, che con estrema freddezza e precisione realizza il gol del vantaggio e si riscatta dopo il penalty fallito con la Lazio. Il gol del vantaggio e la contemporanea inferiorità numerica dei doriani rendono il finale di partita meno arduo per la banda di Mazzarri. Nel finale ci prova Insigne con un tiro fuori di poco a lato mentre la Samp, priva di Maxi Lopez e Pozzi, non demorde grazie alle splendide prove di Eder e Pedro Obiang ma non riesce ad evitare la prima sconfitta stagionale.

    Il Napoli sbanca Marassi ottenendo il massimo risultato con il minimo sforzo. Da queste partite si evince ancor di più la forza del Napoli, che grazie alla solidità difensiva e all’estro dei suoi tenori riesce a vincere anche partite complicate come quella di quest’oggi. Ottima prova di Hamsik impreziosita dall’iniziativa da cui è scaturito il rigore mentre Cavani anche nelle giornate opache riesce a timbrare il suo nome sul tabellino del match. Con il gol di oggi il numero 7 azzurro si conferma capocannoniere del campionato a quota 6 reti.

    Pagelle e tabellino Sampdoria-Napoli 0-1

    Sampdoria (4-3-3): Romero 6; Berardi 6 (42′ st Poulsen 6), Gastaldello 5,5, Rossini 5,5, Costa 6; Munari 6 (25′ st De Silvestri 6), Krsticic 5,5, Obiang 6,5; Estigarribia 6, Eder 6,5, Soriano 5 (36′ st Icardi s.v). Panchina: Berni, Falcone, Mustafi, Castellini, Renan. Allenatore: Ferrara.

    Napoli (3-4-1-2): De Sanctis 6; Campagnaro 6, Cannavaro 6, Gamberini 6; Maggio 6,5 (46′ st Mesto s.v), Behrami 5,5, Inler 6, Zuniga 5; Hamsik 6,5 (39′ st Dzemaili s.v); Pandev 5 (20′ st Insigne 6), Cavani 6. Panchina: Rosati, Grava, Aronica, Fernandez, Donadel, El Kaddouri, Dossena, Vargas. Allenatore: Mazzarri.

    Video Highlights Sampdoria-Napoli 0-1

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  • Video Miccoli gol da 40 metri

    Video Miccoli gol da 40 metri

    Il Palermo non può fare a meno di Fabrizio Miccoli. Il capitano rosanero con una superba prestazione ha regalato la prima vittoria a Gian Piero Gasperini dando finalmente tranquillità all’ambiente alle prese con i continui scossoni voluti dal presidente Zamparini. Miccoli autore di una partita superlativa ha portato in vantaggio il Palermo sul Chievo con una bella punizione dalla distanza, dopo il pari clivense ha segnato il raddoppio prima di scardinare la difesa clivense con una azione personale sull’out sinistro propiziando la rete di Giorni. A suggellare la giornata arriva però il sigillo d’autore: Miccoli segna con un tiro al volo da quaranta metri beffando Sorrentino e facendo esplodere il Barbera per la prodezza. Il gol è sicuramente il più bello della 6° giornata di Serie A ma avanza la sua candidatura anche come il miglior gol della serie A 2012-2013.

    Miccoli gol da 40 metri | ©Tullio M. Puglia/Getty Images

    Fabrizio Miccoli gol da 40 metri. Video
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  • Genoa-Parma 1-1, Borriello su rigore risponde a Lucarelli

    Genoa-Parma 1-1, Borriello su rigore risponde a Lucarelli

    Genoa-Parma allo stadio Marassi si presenta come un match importante per testare le reali potenzialità del club rossoblu, alla ricerca del primo successo casalingo dopo l’importante vittoria contro la Lazio all’Olimpico di domenica scorsa. Il Parma di Roberto Donadoni, invece, cerca punti in trasferta dopo il rocambolesco pari interno contro la Fiorentina. La gara inizia, così, con la sorpresa Amauri schierato dal primo minuto fra i gialloblu, che al 4′ prova la conclusione che viene, però, facilmente neutralizzata da Sebastian Frey.

    Al 12′, invece, è il Genoa a rendersi pericolosissimo, con Ciro Immobile lanciato verso la porta degli emiliani che, però, colpisce clamorosamente il palo; un minuto dopo ancora una grande occasione per il giovane attaccante campano, che si fa, però, neutralizzare la palla gol dal portiere Mirante. Al 27′ giunge l’occasione che sblocca il match, con la rete realizzata da Lucarelli con un tiro da fuori al volo sugli sviluppi di un calcio d’angolo calciato da Valdes, che porta in vantaggio il Parma a Genova: 0-1. 

    Immagine di Genoa-Parma, fase di gioco fra Antonelli e Acquah | © Marco Luzzani/Getty Images

    Il secondo tempo del match si apre con i padroni di casa ancora in attacco al 3′ con Immobile, e la conseguente parata dell’attento Mirante. Al 9′ Antonelli prova a rendersi pericoloso, ma il suo tiro non sortisce effetti: il Genoa prova a stanziare in zona d’attacco, ma il Parma riesce a difendersi con ordine, almeno fino all’episodio che giunge al 20′ del secondo tempo e che potrebbe sbloccare la gara per i padroni di casa, con l’inserimento del neo entrato Jorkera in area di rigore ed il fallo di mano di Galloppa, che provoca l’ assegnazione del calcio di rigore da parte del direttore di gara Guida: Marco Borriello si incarica del tiro dagli undici metri, con un colpo forte e secco che, però, si stampa sul palo alla destra di Mirante. Due minuti dopo, al 24′, altra grande occasione per Immobile, che dopo un ottimo taglio si ritrova nuovamente a tu per tu con Mirante, ma l’attaccante campano tira alto nonostante fosse in posizione ottimale per battere a rete, dando l’impressione di essere troppo frettoloso e di avvertire il peso delle occasioni sfumate in precedenza.

    Al 41′ del secondo tempo, ulteriore occasione per il Genoa, con il secondo calcio di rigore concesso ai rossoblu dall’arbitro Guida per fallo di Lucarelli su Borriello, di cui si incarica nuovamente lo stesso Marco Borriello: questa volta, però, il centravanti non sbaglia e spiazza Mirante, realizzando il pareggio per 1-1. 

    La gara si conclude, così, con il risultato di parità acciuffato in extremis dalla squadra di De Canio che, comunque, ha legittimato il punto conquistato costruendo diverse palle gol e conducendo la gara soprattutto nella ripresa: i rossoblu devono, però, rimandare ancora l’appuntamento con la prima vittoria fra le mura amiche, mentre il Parma ottiene un prezioso punto su un campo difficile pur recriminando duramente per i due rigori concessi al Genoa, al punto da promuovere un silenzio stampa di protesta.

    Le Pagelle di Genoa-Parma:

    Immobile 5.5 Lo scorso anno ha stupito tutti in serie B laureandosi capocannoniere del torneo, quest’anno è già benvoluto dai tifosi del grifone ma questa sera spreca troppe ghiotte occasioni a tu per tu con Mirante

    Borriello 6.5 Generoso e grintoso, oltre che coraggioso nel prendersi la responsabilità di calciare il secondo rigore (dopo aver stampato il primo sul palo) che lui stesso si è procurato: realizza il definitivo pareggio

    Lucarelli 6 Realizza un gran gol con un tiro a volo di sinistro con cui il Parma passa in vantaggio; a due minuti dalla fine è suo il fallo che determina il rigore del pari genoano

    Amauri 5 Donadoni gli concede fiducia schierandolo a sorpresa dal primo minuto, lui non riesce a ricambiarla con una prestazione positiva, al punto che viene sostituito dopo dieci minuti del secondo tempo

    Tabellino Genoa-Parma:

    Genoa (3-4-1-2): Frey 6; Canini 6, Bovo 6, Granqvist 6; Sampirisi 5.5 (dal 72′ Piscitella), Kucka 6, Tozser 6, Antonelli 6 (dal 77′ Anselmo); Bertolacci 5.5 (dal 53′ Jorquera); Borriello 6.5, Immobile 5.5.

    Parma (3-5-2): Mirante 6.5; Zaccardo 6, Paletta 6, Lucarelli 6; Acquah 6, Parolo 5.5 (dall’80’ Sansone), Valdes 6, Galloppa 5.5, Goggi 6; Amauri 5 (dal 56′ Biabiany), Belfodil 5 (dal 38’ Pabon)

    VIDEO GENOA-PARMA 1-1

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  • Chievo-Inter 0-2, Pereira e Cassano espugnano il Bentegodi

    Chievo-Inter 0-2, Pereira e Cassano espugnano il Bentegodi

    L’Inter in formato trasferta è una macchina da guerra: 5 partite lontano da San Siro e altrettante vittorie. Insomma non cambia la musica nemmeno al Bentegodi, dove i nerazzurri battono il Chievo di Di Carlo con un 2 a 0 firmato Pereira e Cassano, che sinceramente è un po’ bugiardo. Diciamo sin da subito che stasera Stramaccioni non dovrà arrabbiarsi se qualcuno definirà la sua Inter provinciale, considerando come la sua squadra non abbia mostrato affatto un buon calcio, anzi. Squadra contratta e senza un’idea di gioco precisa. Diciamo però che l’Inter sottoporta è stata estremamente spietata. One shot one kill, ma visto che l’avversario non era dei più difficili, rimangono ancora molti dubbi sulle reali potenzialità di questa Inter formato ‘cantiere work in progress’.

    LA PARTITA

    Non ce la fa Christian Chivu che dopo un lungo provino nel pre partita alza bandiera bianca e lascia il posto all’argentino Samuel. Stramaccioni rispetta le aspettative utilizzando la difesa a 3 proprio con Samuel, Juan Jesus e Ranocchia. Davanti Milito unica punta supportato da Sneijder, e con Cassano in panchina. Di Carlo conferma tutti inserendo di Michele al posto di Therau.

    Alvaro Pereira © Dino Panato/Getty Images

    Chievo molto più pericoloso dell’Inter nei primi venti minuti di gioco, con entrambe le squadre fin troppo contratte, e con moltissimi errori in fase di impostazione: tradotto in parole povere un inizio di partita non di certo esaltante. Guai per i nerazzurri al 23′ dopo un contrasto di gioco Sneijder si tiene la coscia dolorante, ed è costretto a lasciare il campo, con Stramaccioni che si gioca subito la carta Cassano per sostituirlo. Nerazzurri al sonnifero per tutto il tempo, fino a due dal termine della prima frazione di gioco, con Nagatomo che dalla trequarti riesce a pescare in area (complice una deviazione), Alvaro Pereirae l’ultimo arrivato in casa Inter trova la rete dal vantaggio da due passi. Primo tempo che termina con l’Inter avanti 1 a 0 capitalizzando al massimo la prima e unica occasione utile.

    Nella ripresa si ripete il copione del primo tempo, con una buona dose di sbadigli e noia per gli spettatori. Le squadre non spingono molto e le uniche cose degne di nota sono, prima un buono spunto sulla fascia per Milito e poi un’ottima punizione di Marco Rigoni che costringe Handanovic a una splendida parata in tuffo per evitare il gol. Alla mezz’ora la partita si anima ed è ancora Antonio Cassano a mettere il sigillo sulla partita, anticipando Milito, e battendo in area di piatto Sorrentino con un destro rasoterra letale: Inter avanti 2 a 0. Brivido per Handanovic su una punizione calciata da Cruzado, con la palla che colpisce il palo facendo tirare un sospiro di sollievo a tutta la difesa nerazzurra. Nel finale spreca Gargano calciando praticamente centrale su Sorrentino, evitando sicuramente un passivo immeritato per il Chievo. Fischio finale e Inter che esce vittoriosa dopo un periodo decisamente buio.

    PAGELLE CHIEVO-INTER

    Handanovic 7 Buona la partita dello sloveno che si fa trovare sempre pronto. Bellissima la parata con cui sventa il gol capolavoro di Rigoni su punizione. Fortunato con il palo di Cruzado

    Pereira 6 Mette a segno la sua prima rete in nerazzurro e cresce giocando una partita di buona sostanza, sgaloppando sulla fascia e aiutando anche dietro quando serve.

    Cassano 7 Non doveva giocare, ma entra per sostituire Sneijder e aiuta molto la squadra a salire, servendo buone aperture per i compagni. Non bastasse mette a segno la sua terza rete in nerazzurro rapinando Milito

    Cruzado 6,5 Rimane il dubbio: ma Di Carlo perchè non l’ha fatto giocare da subito? Entra e spacca la difesa nerazzurra. Sfortunato quando inventa una punizione imprendibile e solo il palo gli nega il gol.

    M.Rigoni 6,5 Ingaggia una lotta personale con Handanovic, ma la perde, considerando come lo sloveno stasera è in serata e le prende tutte.

    Pellissier 5 Non è la sua serata migliore. Nei primi minuti di partita prova un pallonetto sbilenco per scavalcare Handanovic. Poi non davanti non si rende più pericoloso.

    CHIEVO: Sorrentino 5,5, Sardo 6, Dainelli 6, Cesar 6, Frey 5,5, Vacek 5,5 (dal 69’ Cruzado 6,5), L. Rigoni 6, Hatemaj 6, M. Rigoni 6,5 (dal 77’ Stoian sv), Pellissier 5, Di Michele 5 (dal 62’ Samassa 5,5).

    INTER:Handanovic 7, Ranocchia 6.5, Samuel 6, Juan Jesus 6, Nagatomo 6 (dal 68′ Gargano 6′), Cambiasso 6 (dall’84′ Mudingayi sv), Guarin 6, Pereira 6, Sneijder sv (dal 20′ Cassano 7), Milito 5,5.


    Video Gol e Highlights Chievo-Inter

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  • Neymar lancia una nuova hit: Eu Quero Tchu, Eu Quero Tcha

    Neymar lancia una nuova hit: Eu Quero Tchu, Eu Quero Tcha

    Neymar da Silva Santos Junior, ossia la giovane stella brasiliana classe 1992, è sempre più lanciato sul doppio binario calcio-musica o, meglio, calcio-ballo confermando ancora una volta l’immenso potere mediatico dei protagonisti del rettangolo verde, che riescono ad amplificare e rendere celebre ogni loro azione, non solo di gioco. Inoltre, il talentino carioca non fa che confermare il profondo amore del popolo brasiliano per la musica, mostrando un “ritmo nel sangue” non esitando a lanciarsi in nuove coreografie, spesso anche in maniera estemporanea.

    Basti pensare al grande successo della hit della primavera-estate 2012 “Balada”, meglio nota come “Tchè Tcherere Tchè” di Gustavo Lima, che lo stesso Neymar ha contribuito a lanciare, inventandosi un balletto ad hoc sul palcoscenico in occasione di un concerto dello stesso Gustavo Lima, oppure – andando a ritroso nel tempo – al tormento-tormentone dell’autunno inverno 2011-2012, ossia “Ai Se Eu Te Pego” del musicista italo-brasiliano Michel Telò, che lo stesso Neymar ha reso celebre tramite la diffusione del video del balletto che lo vedeva protagonista negli spogliatoi prima di una partita del Santos.

    Neymar con la maglia verdeoro che indossa nel video | © ANTONIO SCORZA/AFP/GettyImages

    Continuando su questa strada, dunque, Neymar ha deciso di “collaborare” con Joao Lucas e Marcelo Canete, duo carioca composto dal centrocampista del San Paolo, Lucas, e dall’ex calciatore portoghese classe 1979, Canete, che dal 2008 ha smesso di giocare a causa di problemi cardiaci. Così, Neymar ha contribuito a lanciare la loro hit – ormai popolarissima in Brasile – realizzando una coreografia sulle note di “Eu Quero Tchu, Eu Quero Tcha”, riproponendo nel video ufficiale il “ballo” che aveva già mostrato in campo, in occasione del suo centesimo gol realizzato nel campionato brasiliano (all’età di vent’anni, ndr) nello scorso mese di Febbraio.

    Di certo, anche in questo caso, la diffusione mediatica del nuovo ballo di Neymar sarà capillare ad iniziare proprio dal web dove tale video sta già spopolando: il protagonista è, naturalmente, Neymar che indossa la maglia numero undici della nazionale brasiliana, realizzando un calcio di rigore e poi festeggiando alla “sua maniera”  facendo esplodere la gioia dell’intero popolo carioca.

    Video di Neymar in “Eu Quero Tchu, Eu Quero Tcha”:

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  • Udinese-Milan 2-1, Ranegie e Di Natale condannano Allegri

    Udinese-Milan 2-1, Ranegie e Di Natale condannano Allegri

    Mai così in basso Milano. Quasi in contemporanea le due squadre milanesi, Inter e Milan ripercorrono la stessa linea di sconfitte e crisi. Allegri è un dead man walking sulla sua panchina sempre più traballante. Udinese Milan termina con un 2 a 1 che condanna i rossoneri a stagnare sul fondo della classifica, fermi a 3 punti, e con un periodo nero che sembra non voler terminare mai. Con questa sconfitta il Milan incassa la terza debacle stagionale in quattro turni. I conti si fanno a maggio, ma il presente è nero, e il futuro all’orizzonte non promette bene.

    LA PARTITA

    Massimiliano Allegri come aveva promesso cambia le carte in tavola, schierando Mesbah al fianco di Mexes e rinunciando dal primo minuto a un giocatore importante come Boateng, puntando su El Shaarawy in tandem con Pazzini. Guidolin sorprende inserendo il nome nuovo Ranegie in coppia con il bomber Di Natale.

    Giampaolo Pazzini © Marco Luzzani Getty Images Sport

    Non è la giornata dei rossoneri, e si vede soprattutto nei primi 10 minuti quando il Milan propositivo sbaglia con Pazzini un’occasione unica, con l’ex nerazzurro che spreca davanti a Brkcic calciando male. Dopo una buona partenza e qualche buona occasione gli uomini di Allegri (con El Shaarawi decisamente ispirato) calano vistosamente e nel finale di primo tempo sono gli uomini di Guidolin a trovare la forza per far male alla retroguardia rossonera. Precisamente al minuto 40’ Ranegiesugli sviluppi di un calcio di punizione sfruttando l’uscita a vuoto di Abbiati, fa valere i suoi centimetri e mette in rete con uno stacco di testa che beffa tutti.

    Nella ripresa l’Udinese non cambia nessun uomo, mentre dopo nemmeno dieci minuti è Allegri a sconfessare le sue scelte iniziali e a cambiare le carte in tavola, inserendo Boateng al posto di Ambrosini. Solo pochi istanti dopo la sostituzione il Faraone El Sharaawy si inventa una rete praticamente da solo trovando una conclusione dai 25 metri che si infila alla destra di Brkcic, portando il punteggio sull’1 a 1. Al 23’ succede l’impossibile in area, con un mischione dove l’Udinese subisce il fallo di Zapata su Ranegie e al tempo stesso trova la rete con Di Natali. Celi ferma il gioco e fischia il calcio di rigore non concedendo incredibilmente la regola del vantaggio tra le numerose proteste dei friulani. Zapata già ammonito guadagna anzitempo la via degli spogliatoi e Di Natale con la freddezza di un cecchino batte Abbiati dagli undici metri portando i suoi in vantaggio per 2 a 1. Il Milan è in bambola e nel finale oltre alla seconda espulsione di Boateng con una doppia inferiorità numerica, rischia la goleada con una discesa di Coda fermata solo da una grande parata di Abbiati. Fischio finale e fischi sui rossoneri.

    PAGELLE UDINESE-MILAN

    Ranegie 7 Giornata da incorniciare, e esordio da predestinato. Gioca la sua prima in Serie A e bagna l’esordio con la rete del vantaggio, riuscendo ad essere incisivo quando conquista il rigore.

    Allan 6,5 Guidolin ci vede lungo. Allan ricambia la fiducia del suo tecnico con una prestazione maiuscola, sradicando palloni qua e là e mettendosi al servizio della squadra

    Danilo 6,5 Muro assoluto. Gli interessi delle Juventus ora sono sempre più comprensibili

    Di Natale 6,5 Cecchino dagli undici metri

    Abbiati 5,5 Incomprensibile la sua uscita folle sul primo gol dell’Udinese. Poi nel resto della partita in parte si riscatta evitando la goleada.

    Zapata 5 Nel primo tempo regge bene l’impatto emotivo contro la sua ex squadra. Nella ripresa complice la doppia ammonizione rimediata nel giro di pochi minuti rovina la sua prestazione e lascia i suoi nei guai.

    Mexes 4,5 è continuamente in difficoltà e su Ranegie si fa anticipare in maniera ingenua. L’addio si Thiago Silva è sempre una ferita fresca

    Boateng 4,5 Fin troppo nervoso. Si fa espellere dimostrando come non è proprio il suo momento migliore.

    Udinese (3-5-2): Brkic 5; Benatia 6,5, Danilo 6,5, Coda 6; Faraoni 5,5 (17′ st Badu 6,5), Allan 6,5, Pinzi 6, Pereyra 5,5, Pasquale 5,5; Ranegie 7, Di Natale 6,5 (42′ st Fabbrini sv)

    Milan (4-3-1-2): Abbiati 5,5; Abate 5, Zapata 5, Mexes 4,5, Mesbah 4,5; Montolivo 6, Ambrosini 5 (7′ st Boateng 4,5), Nocerino 5 (35′ st Bojan sv); Emanuelson 5 (24′ st Acerbi 5,5); El Shaarawy 6, Pazzini 5

    VIDEO UDINESE-MILAN

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