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  • Il gavettone di Materazzi a Galeazzi. Video

    Il gavettone di Materazzi a Galeazzi. Video

    Molti dicono che il primo successo è sempre quello più emozionante, altri invece sostengono che vincere aiuta a vincere e ogni successo genera una sensazione, nuova, diversa e indimenticabile. Guardando il video della festa nerazzurra e sopratutto di Marco Materazzi mi vien da dar ragione ai secondi.

    Il difensore campione del Mondo e pluridecorato nelle ultime stagioni, festeggia la Coppa Italia come fosse una Champions League facendo partecipare, suo malgrado, all’euforia della festa “Bisteccone” Galeazzi centrandolo con un gavettone mentre aspettava il collegamento in Rai al fianco della Ferrari.

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  • Sheva: lascio il calcio nel 2012

    Sheva: lascio il calcio nel 2012

    “Ho deciso: continuerò col calcio fino ad Euro 2012 – ha detto in conferenza stampa il giocatore in forza alla Dinamo Kiev . La mia mente è già proiettata a quell’appuntamento. Sono certo che, anche con un pizzico di fortuna, l’Ucraina possa vincere il titolo”.

    Con queste parole l’ex pallone d’oro, Andriy Shevchenko, annuncia il suo ritiro dal calcio giocato per la prossima estate. Avrà  35 anni, dunque, quando lascerà il calcio giocato l’attaccante che ha deliziato i tifosi del Milan soprattutto e quelli di tutto il mondo. Dopo 11 anni di una carriera straordinaria la decisione più amara per chi avuto il merito e la fortuna di trasformare la passione del calcio nel mestiere della propria vita.

    Un ragazzo nato in un piccolo villaggio nella provincia di Kiev che ha saputo tirar fuori il talento e la determinazione del campione assoluto partendo da una situazione scomoda. Quando nell’Aprile del 1986 la famiglia dovette abbandonare la propria casa per sfuggire al disastro nucleare di Cernobyl non lontana dal suo villaggio, Sheva aveva nove anni. Ma il destino ha voluto che nello stesso anno fosse notato da un talent-scout della Dinamo Kiev nel corso di un torneo giovanile. Una volta approdato alla squadra più blasonata del suo paese il piccolo calciatore ha cominciato a tramutarsi nella leggenda che oggi conosciamo. Nel 1990 lontano dall’Ucraina, in Galles, raccoglieva dalle mani del mito Ian Rush il premio per il capocannoniere della Coppa Ian Rush under 14: le scarpette indossate dal gallese, stella del Liverpool: uno scambio tra predestinati.

    E dopo l’esplosione con la prima squadra, e la vittoria di due scudetti e di una coppa nazionale in Ucraina, arriva nella stagione ’97-’98 la leggendaria tripletta nello spazio di un tempo al Camp Nou contro il Barcellona in una notte magica di Champions League. Quella stagione, a solo 21 anni, porterà la Dinamo alla semifinale di Champions e all’ennesimo scudetto.

    Una classe cristallina. Il Milan lo punta e lo acquista nel maggio 1999 per 25 milioni di dollari. Soldi ben spesi considerando che nella sua esperienza rossonera realizzerà in totale 175 reti in 322 presenze che contribuiranno a conquistare 1 Champions Leauge, 1 Supercoppa Uefa, 1 Scudetto, 1 Coppa Italia e 1 Supercoppa italiana. Il due volte capocannoniere della Serie A e della Champions vince il pallone d’oro nello strepitoso 2004, anno della sua definitiva acclamazione mondiale.

    La rapidità di esecuzione, la velocità nel pensare sempre la giocata vincente, la fiducia nel cercare il colpo impossibile, la fisicità e la tecnica unite in una testa da professionista. Queste alcune delle qualità  che hanno permesso a Shevchenko di siglare una rete che rimarrà nelle pagine di storia del calcio: quella contro la Juventus nella gara di campionato del 9 dicembre 2001.

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    Il giocatore che occupa il terzo posto nella classifica dei marcatori della Champions League di tutti i tempi con 67 reti nella maggiore competizione del vecchio continente. Cento presenze in Nazionale con 45 marcature e il merito di esserne simbolo e leader. E da capitano e bandiera finirà con l’Europeo 2012.

    Un giocatore di livello sopraffino che ha insegnato a godere delle prodezze del calcio e che qualche volta ci ha fatto incautamente pensare che lo sport in certe occasioni possa diventare arte.

  • Il Barcellona balla con Shakira

    Il Barcellona balla con Shakira

    Entusiasmo alle stelle a Barcellona al ritorno da Wembley per i neo Campioni d’Europa, l’undici di Pep Guardiola ha riscosso consensi in ogni parte del globo con molti addetti ai lavori adesso pronti a sbilanciarsi attribuendole i galloni di miglior equipe di sempre.

    Dopo l’ormai inevitabile giro sul pulman scoperto sulle ramblas, ieri sera Piqué e compagni hanno continuato la festa presenziando alla prima tappa europea del concerto di Shakira, la cantante colombiana ha offerto il suo palco all’Olympic Stadium di Barcellona, rendendo ancora una volta pubblica l’unione con il difensore campione del mondo e l’affetto per tutti i giocatori blaugrana coinvolti nel ballare sul palco.

    La presenza del Barcellona ha mandato in delirio il pubblico ritardando di più di un ora l’inizio del concerto ma l’attesa è stata ricompensata dallo straordinario spettacolo.

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    foto rainews24 marca.com

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  • A lezione di Barça, da Puyol ad Abidal

    A lezione di Barça, da Puyol ad Abidal

    Come ha confessato ieri in conferenza stampa Pep Guardiola il gioco del Barcellona non è esportabile, forse nemmeno portando in blocco tutti i giocatori catalani in un altro posto. E’ una squadra perfetta, senza ostacoli in campo quando decide di vincere la partita ed esaltare le enormi invidualità dei suoi direttori d’orchestra, è irripetibile per il gran numero di giocatori prodotti nel proprio vivaio.

    Se sul piano tecnico arrivare ai livelli di integrazione e compattezza catalani è davvero difficile in qualcosa possiamo, sopratutto noi italiani prenderne esempio. Tre anni fa Guardiola dedicò la Coppa a Maldini che sono qualche giorno prima veniva incredibilmente insultato dai suoi tifosi nel match d’addio, questa sera il messaggio è ancor più chiaro puoi esser Messi, il più forte del mondo, o Puyol capitano storico di un gruppo ed avere il sacrosanto diritto di alzare al cielo la coppa per al foto che resterà negli annali.

    La differenza sta però nella scelta di far alzare il trofeo ad Abidal, icona vivente che nella vita lottando e avendo vicino delle persone che ti vogliono bene si può vincere. Il giocatore come ben sappiamo ha vinto una battaglia ancora più importante di quella sportiva sconfiggendo un brutto male e tornando in campo più forte di prima.

    Dal Barcellona dunque ma anche dagli sconfitti del Manchester United ieri è uscito fuori uno spot fantastico per il calcio, ci piacerebbe che venga preso ad esempio per migliorare il nostro calcio dai bambini fino alla serie A.

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  • Il Falco colpisce ancora, Messi con la sciarpa del Milan. Video

    Il Falco colpisce ancora, Messi con la sciarpa del Milan. Video

    Il Falco Mario Ferri riesce a violare anche il tempio di Wembley aggiungendo un’altra pietra miliare alla sua lunga collezione di invasione di campo. Fan di Cassano, Mario Ferri è diventato famoso per esser riuscito ad eludere la sorveglianza di stadi in ogni parte del mondo diventando ormai famoso per la sua consueta maglietta di superman.

    Questa volta ha interrotto al 13′ del secondo tempo la finalissima di Champions League tra Barcellona e Manchester United mettendo una sciarpa del Milan al collo di Lionel Messi. Un sogno per i tifosi… ma impossibe da realizzare. Ferri è stato poi fermato e invitato ed allontanato dagli addetti alla sicurezza.

    Mario Ferri ivasore a Wembley. Video

  • F1, il botto di Perez a Montecarlo [video]

    F1, il botto di Perez a Montecarlo [video]

    Attimi di paura a Montecarlo dove a due minuti e 26 secondi dal termine delle qualifiche valide per ottenere la pole position del Gran Premio di Monaco, Sergio Perez ha perso il controllo della sua Sauber all’uscita del tunnel andando a sbattere prima contro le barriere laterali e poi a schiantarsi, con il fianco destro della vettura, contro le protezioni frontali a velocità sostenuta.

    Per diversi minuti si è temuto il peggio: il pilota infatti non ha comunicato con il box della scuderia elvetica e i medici giunti immediatamente hanno prestato soccorso sul luogo dell’impatto. Poi il trasporto in ambulanza all’ospedale Princesse Grace di Montecarlo, mentre veniva diffusa la notizia che Perez era cosciente, e dove gli accertamenti a cui è stato sottoposto il messicano hanno escluso fortunatamente danni seri e fratture al pilota che lamentava solo delle forti contusioni. Perez trascorrerà la notte in ospedale sotto osservazione ma avrebbe già fatto espresso il desiderio di poter correre nella gara di domani, richiesta che difficilmente i medici accoglieranno.

    Di seguito il video

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  • Romania, bengala sfiora giocatore. Video

    Romania, bengala sfiora giocatore. Video

    La finale di Coppa di Romania tra Dinamo Bucarest e Steaua poteva finire in tragedia per la follia di un tifoso che ha pensato bene di lanciare in campo un bengala durante un azione di gioco. Gabriel Torje, centrocampista della Dinamo è stato abilissimo ad abbassarsi evitando il contatto con l’ordigno lanciato dal settore dei tifosi dello Steaua durante un azione d’attacco. A titolo di cronaca la partita è finita per due ad uno per lo Steaua.

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  • Golden Gala 2011, da Howe a Bolt a Roma vince lo sport

    Golden Gala 2011, da Howe a Bolt a Roma vince lo sport

    Vittoria dell’atletica e vittoria dello Sport ieri sera all’Olimpico di Roma, con il Golden Gala 2011. Clima di spettacolo e festa, con uno stadio quasi pieno che fa registrare 47.742 presenze, record assoluto per la manifestazione giunta alla sua 31esima edizione. Il bello di una manifestazione di atletica del genere è respirabile già nell’aria fuori dallo stadio, dove si nota subito la differenza da una partita di calcio.

    Differenze evidente in curva Nord: spalti pieni di bambini e famiglie riunite per l’evento; solo applausi e incitamento, niente fischi o buu razzisti. Il pubblico si unisce agli atleti per dare loro carica, a prescindere dalla nazionalità. Scrosci di applausi infatti per il francese Lavilliene che nel salto con l’asta arriva a 5.82 m e si aggiudica la vittoria e misura dell’anno. Tanto incitamento anche per Blanka Vlasic, primatista assoluta nel salto in alto, che si prende tutti gli applausi della Curva Sud, bissando il successo del 2010 con la msura di 1,95m.

    Le sorprese più belle arrivano per l’Italia dai 200 m preparati da Andrew Howe, che fa esplodere con un boato di applausi l’Olimpico quando taglia il traguardo in prima posizione con un tempo di 20.31! Gloria anche per la staffetta azzurra 4×100 con il secondo posto, dietro solo al Canada.

    Per la serie il bello deve ancora venire, lo spettacolo inizia quando scende sulla pista rossa il fulmine umano, l’uomo più veloce del mondo: Usain Bolt. Show man, istrionico, personaggio unico, fa davvero impazzire la folla con i suoi siparietti divertenti. I bambini acclamano il suo nome come fosse una rockstar, e lo stadio è in pieno delirio per lui. Soffre qualcosina nella partenza, ma riesce comunque ancora una volta a dimostrare al suo rivale Asafa Powell che è ancora lui il più veloce del mondo! Nel finale regala ancora qualche siparietto al pubblico con le note di Simply the Best come sottofondo musicale.

    La vittoria dell’atletica e la vittoria dello sport, non mi stanco di ripeterlo.

    Guarda la gallery

    Di seguito il video dei 100 metri vinti da Usain Bolt

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  • Semifinali Libertadores primo round a Santos e Penarol. Video

    Semifinali Libertadores primo round a Santos e Penarol. Video

    Continua a sognare il Penarol grazie ad una prova tutto cuore e grinta ha la meglio nel match d’andata delle semifinali di Coppa Libertadores contro il quotatitissimo Velez. Gli argentini considerati i favoriti per la vittoria finale sono costretti ad arrendersi ad una rete del veterano Dario Rodriguez con un bel colpo di testa su azione di calcio d’angolo sul finire del primo tempo.

    Gli argentini hanno dimostrato di aver superiorità di palleggio mettendo in mostra le qualità dei suoi campioni e sopratutto di Ricardo Álvarez non a caso al centro di intrecci di mercato che coinvolgono anche l’Italia. Il Penarol di Aguirre però trovato il vantaggio abbandona la fase d’attacco occupando tutti gli spazi potando cosi volare in Argentina con un discreto vantaggio.

    Nell’altra semifinale il Santos supera di misura il Cerro Porteño grazie ad una rete di Edu Dracena propiziata dall’ennesima entusiasmante giocata di Neymar. Senza Ganso è solo il talento santista ad illuminare una partita noiosa con i paraguiaiani arroccati in difesa del pari. Tra una settimana in Paraguay il Santos potrà contare sul gol di vantaggio e sopratutto sulla necessità del Cerro di attaccare mostrando il fianco cosi ai contropiedi di Neymar e Zé Eduardo sperando che quest’ultimo sia più preciso rispetto a ieri sera.

    Il video di Santos-Cerro Porteno 1-0(44′ Edu Dracena)
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    Il video di Penarol-Velez Sarsfield 1-0 (45′ Rodriguez)
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  • Cori razzisti contro Eto’o, quasi rissa in centro a Milano

    Cori razzisti contro Eto’o, quasi rissa in centro a Milano

    Negli stadi oramai si è fatta l’abitudine nel sentire stupidi cori di pseudo tifosi nei confronti dei giocatori di colore, in molti tendono a sminuire il problema stigmatizzando i cori come un tentativo di far decondentrare il giocatore spesso forte e letale.

    A farne il callo in Italia, quanto in Spagna, è Samuel Eto’o spesso subissato di cori nelle trasferte dell’Inter ma anche uno di quelli che riesce a darne meno peso. Quando però gli insulti arrivano in una serata tranquilla con gli amici e la famiglia in centro a Milano far finta di nulla è davvero difficile.

    E’ cosi che la scorsa notte si è sfiorata la rissa quando, presumibilmente pseudo tifosi milanisti, hanno iniziato ad intonare l’ormai famoso coro contro il miglior giocatore africano, guardie del corpo e amici hanno reagito ma per fortuna si è evitato il contatto fisico. Di seguito vi riportiamo il video che accompagna Eto’o in tutti gli stadi d’Italia, mentre l’immagine dell’articolo è tratta da Facebook e si commenta da sola.

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