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  • Fiorentina-Lazio 2-0, magia Ljajic e Toni fra mille polemiche

    Fiorentina-Lazio 2-0, magia Ljajic e Toni fra mille polemiche

    Non è mancato nulla all’Artemio Franchi questo pomeriggio con la Fiorentina che supera la Lazio grazie al capolavoro di Adem Ljajic nel finale del primo tempo ed a Luca Toni nei minuti di recupero ma alla Lazio mancano un gol ed un rigore.

    Le previsioni della vigilia non vengono confermate del tutto, infatti Montella sceglie Adem Ljajic come partner d’attacco di Stefan Jovetic e non Luca Toni mentre nella Lazio gioca la formazione tipo con Miro Klose terminale offensivo.

    Il primo tempo si gioca su ritmi non troppo alti, la Fiorentina è padrona del campo impegnando severamente Bizzarri in occasione di una punizione sublime di Pasqual. È ancora Pasqual il protagonista del primo tempo con il terzino viola che si procura un calcio di rigore sacrosanto per un fallo in area commesso da Konko. Purtroppo per la Fiorentina i rigori in questa stagione non sono il suo forte ed arriva il terzo errore dal dischetto con Mati Fernandez che colpisce in pieno il palo a Bizzarri battuto. Ma il gol è nell’aria ed arriva nell’ultimo minuto di recupero con Ljajicche realizza splendidamente di destro all’incrocio dal limite dell’area di rigore.

    Adem Ljajic
    Adem Ljajic ©Gabriele Maltinti/Getty Images

    La Lazio produce tutto il meglio di sé nei primi 15’ della ripresa ma ci pensa Bergonzi a non fischiare un netto fallo di mano di Cuadrado in area e ad annullare un gol regolarissimo di Stefano Mauri per fuorigioco inesistente. Saltano i nervi ai biancocelesti che rimangono in nove grazie alle espulsioni di Ledesma per doppia ammonizione ed Hernanes per un fallo assassino su Cuadrado. La partita finisce sull’espulsione di Hernanes con Toni che sigilla la vittoria viola che farà molto discutere a causa del solito arbitraggio di Bergonzi a dir poco imbarazzante.

    Tabellino e pagelle Fiorentina-Lazio

    Fiorentina (3-5-1-1): Viviano 6; Savic 6,5, Rodriguez 7, Tomovic 6; Cuadrado 7 (85’ Aquilani s.v.), Olivera 6, Borja Valero 6,5, Mati Fernandez 5 (62’ Migliaccio 6), Pasqual 7; Jovetic 6, Ljajic 7 (68’ Toni 6,5) (. A disp.: Neto, Lupatelli, Hegazy, Cassani, Migliaccio, Aquilani, Della Rocca, Llama, Romulo, Seferovic, El Hamdaoui, Toni. All.: Montella
    Lazio (4-5-1): Bizzarri 6; Konko 5, Biava 5,5, Dias, Lulic 5; Gonzalez 5, Candreva 5 (88’ Kozak s.v.), Ledesma 5,5, Hernanes 4, Mauri 6 (78’ Brocchi s.v.); Klose 4. A disp.: Carrizo, Ciani, Scaloni, Radu, Cavanda, Onazi, Cana, Brocchi, Zarate, Rocchi, Floccari, Kozak. All.: Petkovic

    Espulsi: Ledesma (L), Hernanes (F)

    Ammoniti: Tomovic (F), Lulic (L), Dias (L), Konko (L), Oliveira (F), Rodriguez (F)

    VIDEO FIORENTINA-LAZIO 2-0

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  • L’Inter sbanca Bologna e si lancia all’inseguimento della Juve

    L’Inter sbanca Bologna e si lancia all’inseguimento della Juve

    Settebello Inter! Stramaccioni e i suoi uomini continuano la loro marcia trionfale, espugnando il Dall’Ara contro il Bologna di Pioli con un rotondo 3 a 1 che ammette poche repliche. Sette vittorie consecutive tra campionato ed Europa League, sono più che un segnale delle condizioni di salute di una squadra che sicuramente si lancia alla rincorsa della Juventus. Un super Palacio, in veste di assist man (2 oggi), un Milito che torna al gol dopo un lungo digiuno (nonostante i 24 gol nell’anno solare) e un Cambiasso straordinario, sono gli ingredienti vincenti scelti e mescolati da Stramaccioni. Ora l’Inter non deve più nascondersi. Dopo la sconfitta della Lazio, e in attesa del Napoli, i nerazzurri sono assolutamente gli antagonisti principali della Juventus nella corsa allo scudetto. In attesa del match del 3 novembre, gli errori arbitrali evidenziati oggi a Catania faranno salire i titoli sulle prime pagine dei giornali. Morale della favola? Il Derby d’Italia è già bello che infuocato!

    LA PARTITA

    Un po’ a sorpresa Stramaccioni rimescola le carte in tavola, abbandonando l’idea del tridente e lasciando Cassano in panchina. Niente chance per Alvarez con l’inserimento di Mudingay in mediana. Spazio quindi al 3-5-2 con il rientro Nagatomo e il tandem offensivo Palacio-Milito.

    Andrea Ranocchia © VINCENZO PINTO/AFP/Getty Images

    È un Bologna che parte col turbo, pressando altissimo, sul primo portatore di palla, riuscendo a bloccare il gioco nerazzurro e rendendosi sempre pericoloso davanti con le invenzioni di Diamanti che sembra essere davvero ispirato. Match ball sprecato da Ranocchia sugli sviluppi di un calcio d’angolo al 23’, con un gran colpo di testa che sfiora il palo e termina di pochissimo a lato, per la gioia di Agliardi. Al secondo tentativo è proprio Ranocchiaa portare i suoi in vantaggio al 27’, sfruttando l’assist su calcio di punizione di Cambiasso e superando di testa con una parabola imprendibile il portiere emiliano. Primo tempo che si chiude con il meritato vantaggio nerazzurro.

    Nella ripresa è ancora il Bologna a partire forte, ma su un contropiede velocissimo lanciato da Handanovic è Palacio a servire l’assist perfetto per il 2 a 0 firmato Milito. L’Inter sembra padrona del campo, ma la partita è riaperta da Cherubin al 13’ che anticipa di testa un’uscita un po’ sciagurata di Handanovic e batte il portiere sloveno, portando il punteggio sul 2 a 1. Splendido l’assist di Diamanti per il compagno. Segni di nervosismo in campo dalle panchine dopo un episodio su Palacio, con Baresi e Pioli espulsi. Ne perde lo spettacolo e alla ripresa del gioco al 19’ è l’Inter ad approfittarne con una splendida azione targata Palacio, Cambiasso, con il centrocampista argentino che con un tocco sotto scavalca Agliardi e porta i suoi sul 3 a 1. Nel finale è l’Inter a sfiorare il 4 a 1 su una splendida percussione di Nagatomo, con una conclusione di Cambiasso di poco alta sopra la traversa. Cinque minuti di recupero e l’Inter continua la sua marcia trionfale inanellando la settima vittoria consecutiva.

    PAGELLE BOLOGNA-INTER

    Diamanti 6,5 Ci prova fino all’ultimo, lottando e perdendo ai punti la gara contro Mudingayi, francobollato al suo fianco. Serve uno splendido assist per Cherubin che insacca in rete. Tanta qualità.

    Cherubin 6 Mezzo voto in più per il gol, perché in fase difensiva non c’è niente di sufficiente.

    Taider 5 In mediana soffre le percussioni di tutto il reparto nerazzurro, senza riuscire mai ad arginare l’azione degli avversari.

    Handanovic 6,5 Fa ripartire lui il contropiede nerazzurro con lanci perfetti, e dopo una splendida parata, commette una brutta ingenuità uscendo sciaguratamente e facilitando il gol di Cherubin. Nel finale compie un’altra parata decisiva.

    Juan Jesus 7 Assolutamente devastante nel primo tempo. Chiude ogni spazio e si concede anche il lusso di qualche sgroppata davanti con licenza di tiro. Nella ripresa cala un po’ e prende un giallo ‘tattico’ che gli farà saltare la gara contro la Sampdoria.

    Cambiasso 7,5 Sembra avere il dono dell’ubiquità. È dappertutto. A centrocampo, davanti, in area. Stramaccioni gli cuce addosso questo nuovo ruolo e lui oltre all’assist per Ranocchia confeziona anche il gol del 3 a 1.

    Palacio 7 Dopo aver regalato due gol in due presenze, il Trenza si concede una partita a reti bianche, elargendo 2 assist perfetti a Milito e Cambiasso. Fondamentale.

    BOLOGNA: Agliardi 5,5; Garics 5, Antonsson 4,5, Cherubin 6, Morleo 5; Taider 5, Pazienza 5 (75’ Krhin), Guarente 6 (82’ Kone); Diamanti 6,5; Gabbiadini 6 (75’ Paponi), Gilardino 5,5.
    INTER: Handanovic 6,5; Samuel 6,5, Juan Jesus 7, Ranocchia 7,5; Gargano 6 (88′ Pereira s.v.), Cambiasso 7,5, Mudingayi 6, Nagatomo 6,5; Zanetti 6,5; Palacio 7 (80’Alvarez); Milito 6,5 (66′ Cassano 6).

    Video Gol e Highlights Bologna-Inter
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  • Maggiani e Rizzoli aiutano la Juve, furia Catania

    Maggiani e Rizzoli aiutano la Juve, furia Catania

    Vittoria e bufera per i bianconeri. La Juventus conquista tre importantissimi punti a Catania tra mille polemiche a causa di un gol clamorosamente annullato ai padroni di casa dall’arbitro Andrea Gervasoni che vede, insieme ai suoi assistenti, un fuorigioco inesistente di Gonzalo Bergessio. Si giocava il minuto numero 26 e la partita avrebbe cambiato completamente faccia. Aggiungiamoci poi che il gol juventino viene viziato da un fuorigioco iniziale di Bendtner ed ecco completato il quadro della partita che ha scatenato l’ira del pubblico catanese e soprattutto del presidente della società siciliana che ai microfoni di Sky Sport lancia pesanti accuse. Catania-Juventus, vince il guardalinee Maggiani.

    LA PARTITA – A dirla tutta, la Juventus ha ampiamente meritato la vittoria sul campo. Tante le occasioni create dalla squadra di Antonio Conte (che come al solito assiste alla partita da uno degli Sky Box del Massimino), con il portiere catanese Andujar che compie almeno tre miracoli, su Bendter, Vucinic e Vidal. Peccato (per il club bianconero) che questi tre punti siano arrivati dopo due decisioni errate del guardalinee Maggiani che nel primo tempo (come detto sopra), su indicazione dell’arbitro di porta Rizzoli, ha indotto il direttore di gara Gervasoni ad annullare un gol regolarissimo di Bergessio tenuto abbondantemente in gioco da Asamoah al momento del doppio tocco di Spolli e Lodi su un cross dalla sinistra. Nel secondo tempo, arriva la seconda svista del guardalinee che non vede una posizione di fuorigioco di Bendtner, servito da Pirlo, che tira a rete. Pallone respinto da Andujar e facile il tap in di Vidal. 0-1 e gestione assoluta della partita, grazie anche alla doppia ammonizione (stavolta giustissima) di Marchese che al 67′ lascia la propria squadra in dieci uomini.

    Gonzalo Bergessio
    Bergessio in contrasto aereo con Barzagli © Marcello Paternostro/Getty Images

    PULVIRENTI – Parole di fuoco del presidente del Catania che accusa la panchina juventina di aver obbligato arbitro e assistenti ad annullare il gol. Il dito è puntato soprattutto su Pepe e Giaccherini colpevoli, secondo Pulvirenti, di aver pressato oltre modo Maggiani. Tutto questo avviene nel dopo gara ai microfoni di Sky Sport.

    PAGELLE CATANIA-JUVENTUS

    Andujar 7: il portiere catanese compie una serie di miracoli prodigiosi e salva più volte il risultato.
    Bergessio 6.5: da tutto contro la forte difesa bianconera. Realizza anche il gol del vantaggio ma viene inspiegabilmente annullato.
    Lodi 6: meno presente del solito nel gioco catanese. Inganna tutti con il suo tocco in area juventina che porta all’annullamento del gol del vantaggio di Bergessio.
    Vidal 6.5: in leggera ripresa rispetto alle ultime uscite. Realizza il gol vittoria con un tap in semplice semplice. Viene ammonito nella ripresa, diffidato salterà la prossima gara.
    Pirlo 6.5: solita classe. Organizza al meglio il centrocampo juventino. L’unico giocatore indispensabile di questa Juventus.
    Pogba 6.5: il francesino sostituisce al meglio Marchisio. Grande personalità e fisicità in mezzo al campo. L’impressione è che la società bianconera possa aver compiuto un ottimo affare con il suo acquisto a parametro zero.
    Bendtner 6: discreta prestazione alla prima da titolare per il danese. Manca di velocità, ma è bravissimo a far salire la squadra nei momenti di difficoltà. Sicuramente non potrà essere l’attaccante da doppia cifra cercato durante il mercato estivo.

    TABELLINO CATANIA-JUVENTUS 0-1
    Catania (3-5-2): Andujar; Rolin, Legrottaglie, Spolli; Izco, Lodi, Almiron (78′ Biagianti), Barrientos (69′ Castro), Marchese; Gomez (81′ Morimoto), Bergessio.
    Juventus (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner (89′ Caceres), Vidal, Pirlo, Pogba (92′ Padoin), Asamoah; Vucinic (78′ Giovinco), Bendtner.
    Marcatori: 57′ Vidal.

    Azioni salienti Catania-Juventus
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  • Siena-Palermo 0-0 prevale la paura di perdere

    Siena-Palermo 0-0 prevale la paura di perdere

    Si apre con un match piuttosto noioso questa nona giornata di campionato di Serie A: nella partita tra Siena-Palermo a farla da padrona è infatti la paura di perdere. Le squadre scendono in campo consapevoli di essere di fronte ad una delle partite salvezza dell’anno e quindi l’aria è alquanto tesa: da una parte ci sono i locali di Cosmi che sentono la pressione dell’ultima posizione mentre dall’altra i ragazzi di Gasperini che privati di Hernandez si trovano ad affrontare qualche ostacolo in più rispetto al solito.

    Al fischio d’inizio tutti i presenti si aspettano un gran match giocato con determinazione e grinta ma invece quello che avviene nei primi 45′ di gioco è semplicemente il cercare di non concedere nulla all’avversario riducendo quindi le possibilità di produrre delle buone giocate: durante il primo tempo infatti le uniche vere occasioni avvengono grazie a Brienza e Miccoli che tentano di portare in vantaggio la loro squadra.

    AC Siena v US Citta di Palermo - Serie A
    Vergassola e Miccoli © Tullio M. Puglia/Getty Images

    Nella ripresa la musica fortunatamente cambia: le due formazioni mettono in campo quanto mancato nel primo tempo dando vita ad una serie di botta e risposta con tante occasioni di rete che però finiscono sempre per non forare la porta avversaria. Alla fine il pareggio sembra essere il risultato più giusto con il Siena che si porta a quota 3 punti e con il Palermo che conquistato il quarto risultato positivo dopo i due pareggi e la vittoria con il Chievo.

    IL TABELLINO E LE PAGELLE:

    SIENA-PALERMO 0-0
    SIENA (3-4-2-1): Pegolo 6.5; Neto 6.5, Paci 6.5, Felipe 6 (Rubin 56’s.t. 5.5); Angelo 5, Vergassola 6, Bolzoni 6, Del Grosso 6; Rosina 5 (Valiani 45’s.t. 6), Ze Eduardo 5 (Reginaldo 77’s.t.); Calaiò 6. A disposizione: Farelli, Marini, Dellafiore, Verre, Sestu, Coppola, Mannini, Paolucci, Bogdani, Campos Toro. All. Cosmi
    PALERMO(3-4-3): Ujkani; Munoz 6.5, Donati 7, Von Bergen 6; Morganella 6, Barreto 6, Kurtic 5.5, Mantovani 6; Ilicic 5 (Budan 84’s.t.), Miccoli 5 (Dybala 84’s.t.), Brienza 5.5 (Bertolo 59’s.t.). A disposizione: Benussi, Garcia, Labrin, Pisano, Cetto, Viola, Rios, Giorgi. All. Gasperini
    Arbitro: Calvarese

    Ammoniti: Mantovani, Vergassola, Rubin, Paci

    VIDEO SIENA-PALERMO

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  • Inter-Partizan 1-0, ci pensano Handanovic e Palacio

    Inter-Partizan 1-0, ci pensano Handanovic e Palacio

    Dalla paura alla festa. A San Siro succede tutto in trenta secondi. Ovvero quelli che passano tra il miracolo di Handanovic sul lanciatissimo Lazar Markovic e il cross di Milito che Palacio trasforma in gol vittoria. È il minuto 42 del secondo tempo. Fino a quel punto l’Inter aveva sciupato almeno 3 azioni da rete nitide e rischiato qualcosa di troppo sulle ripartenze fulminee dei serbi. Transizioni ispirate dal solito Markovic, spina nel fianco della retroguardia nerazzurra per almeno 30 minuti. Nella terza gara del girone H di Europa League l’Inter supera 1-0 il Partizan Belgrado e allunga a sei i punti di distacco da Neftchi e Partizan. Insomma, per gli uomini di Stramaccioni passaggio del turno blindato e quinta vittoria di fila in gare ufficiali.

    Work in progress – L’Inter scende in campo con l’ormai rodato 3-4-3, con Coutinho e Cassano a lavorare palloni sugli esterni per l’avanzato Livaja. E i nerazzurri partono bene. Nei primi venti minuti la squadra di Stramaccioni macina bel gioco e azioni interessanti. Peccato manchi l’acuto proprio sul più bello. Le occasioni migliori nascono dalle accelerazioni di un rigenerato Coutinho. Ma il cinismo è un’altra cosa. Come al minuto 28, quando Pereira mette in mezzo un cross che di piatto il brasiliano spedisce di poco a lato. Alla mezz’ora, però, Cou si fa male e l’Inter è costretta a cambiare faccia. Entra Palacio e si passa al 4-4-2: Mudingayi e Livaja diventano esterni di centrocampo. Ma è il Partizan a farsi pericolso. Al 21’ Markovic sorprende la difesa interista e pesca il palo alla sinistra di Handanovic. Brividi. Gli ospiti crescono, mentre sull’asse Guarin – Cassano i lanci lunghi si sprecano. Idea non malvagia vista la retroguardia serba, ma il barese non è certo Bolt. Nella ripresa Cambiasso e Guarin riprendono il controllo del centrocampo ed è tutta la squadra a crescere. Non cresce invece la “fame” di gol: prima Palacio, poi Cassano sprecano malamente veri e propri rigori in movimento. Al 42’ esce fuori la vera anima dell’Inter: pazza, maledettamente pazza. Il Partizan sfonda in contropiede, la difesa nerazzurra pasticcia il pasticciabile e Markovic, insieme al 1600 tifosi ospiti, pregusta il sapore della rete. E invece Handanovic fa due cose, semplici e complicatissime: prima salva con un vero e proprio miracolo la propria porta, poi rilancia l’azione che porterà al vantaggio dei padroni di casa. Sul capovolgimento di fronte Milito prende palla sul vertice destro dell’area di rigore, pennella un cross che Palacio, grazie anche al sapone sui guanti di Petrovic, mette in rete di testa. Vantaggio Inter, e tabù San Siro stregato pure in Europa.

    Palacio, Cambiasso e Milito
    Palacio, Cambiasso e Milito © Marco Luzzan/Getty Images

    Prove d’Europa – Quando si tratta di Coppa l’Inter cambia pelle. O almeno ci prova. Tra pensieri di campionato e turnover, Stramaccioni prova a disegnare ogni volta un undici nuovo di zecca. Ma alla fine chi risolve la partita è Palacio. Su assist di Milito. Non certo due rincalzi da minestra riscaldata. E Handanovic: la parala su Markovic al 42’ della ripresa vale come un gol. Sono piuttosto le seconde linee a convincere poco. Vedi Matias Silvestre, macchinoso fino a diventare stucchevole. Vedi, ancora, Jonathan. Le sue incursioni appaiono sempre troppo velleitarie. Di certo chi strappa il premio di migliore in campo è Juan Jesus. Per lui partita da leader del reparto arretrato. Alcuni recuperi, sulle verticalizzazioni dei serbi, sono quanto meno provvidenziali.

    Chi ferma Markovic? – Per gli uomini di Vernezovic uscire dal Meazza con un pareggio non sarebbe stato un furto. Il Partizan comanda il gioco per almeno 30’ tra il primo e il secondo tempo, poi però si spegne alla lunga lasciando campo ad una compassata manovra interista. Buona la prova dei giovani (in pratica tutti) che dimostrano personalità e grandi doti tecniche. Il classe ’94 Markovic mette gli incubi alla retroguardia interista in almeno tre occasioni. Le sue accelerazioni, la sua rapidità di esecuzione, il suo senso della “porta” lo impongono come giocatore di livello europeo.

    INTER-PARTIZAN 1-0

    MARCATORE Palacio al 43′ s.t.

    INTER (3-4-1-2) Handanovic; Silvestre, Cambiasso, Juan; Jonathan, Guarin, Mudingayi, Pereira; Coutinho (31′ Palacio); Livaja (7′ s.t. Zanetti), Cassano (31′ s.t. Milito). In panchina: Belec, Ranocchia, Samuel, Gargano. Allenatore: Stramaccioni.

    PARTIZAN (4-2-3-1) Petkovic; Miljkovic, Ostojic, Ivanov, Volkov; Medo, Smilijavic; Tomic (35′ s.t. S.Markovic), S.Ilicic (31′ s.t. Joljc), L.Markovic; Mitrovic (22′ s.t. S.M.Slepovic). In panchina: R.Ilic, Lazevski, Stretenovic, S. Scepovic. Allenatore: Vladimir Vernezovic.

    ARBITRO Liany (Israele)

    LE PAGELLE

    Handanovic 7: il miracolo del portierone nerazzurro al minuto 42 della ripresa pesa come e più di un gol. Salva il risultato e propizia l’azione della rete di Palacio. Per il resto normale amministrazione.
    Silvestre 5: Ce la mette tutta il ragazzo, ma la lucidità è un’altra cosa. I pericoli per la porta nerazzurra arrivano spesso dalle sue parti. Doveva essere la partita del rilancio. Rimandato.
    Cambiasso 6: il Cuchu è uno di quei calciatori che se sono fuori dal campo poi li rimpiangi. Contro il Partizan non sfoggia di certo il vestito migliore, ma il suo contributo di quantità a centrocampo lo garantisce sempre. Buona qualche incursione a fari spenti.
    Juan 6,5: un muro. Dalle sue parti non si passa, e alcuni recuperi in extremis mettono sale ad una prestazione nettamente sopra la sufficienza.
    Johathan 5,5: tanta corsa ma poca incisività. Prova incolore per il terzino brasiliano, che si applica ma soffre limiti evidenti.
    Guarin 6: Non certo un fulmine di guerra il colombiano centrocampista dell’Inter. Al Porto era tutta un’altra storia. La reazione alle tante chiacchiere dei giorni scorsi non è arrivata. In ogni caso le qualità del giocatore sono evidenti.
    Mudingayi 6: Solito gioco sporco. L’idea di Stramaccioni di piazzarlo esterno di centrocampo gli è piaciuto come un’ape dentro i pantaloni. Ma il ragazzo ha svolto il suo ruolo con dedizione. Nel’ultima fase del match lucido nel gestire diversi palloni.
    Pereira 6: Alvaro è il classico motorino di fascia. Non precisissimo sui cross, ma il suo contributo lo ha dato.
    Coutinho 7: fino al fattaccio (infortunio al 28’pt) nettamente il migliore in campo. Lampi di pura classe per un giovanotto che può e deve ancora crescere molto.
    Palacio 6,5: Mezzo punto in più per il gol. Per il resto l’argentino sbaglia qualcosa di troppo in rifinitura e si divora una clamorosa pala gol. L’infortunio ancora non è stato del tutto assorbito.
    Milito 6,5: il principe lo zampino ce lo mette sempre. I movimenti non sono più quelli del “Bernabeu”, ma la classe è quella di sempre. Delizioso il cross che ispira il gol del vantaggio.
    Cassano 5,5: Fantantonio meno meno. La prova del talento di Bari vecchia si cristallizza nel gol sbagliato malamente in avvio di ripresa.
    Zanetti 6: Infinito potrebbe essere un aggettivo riduttivo per il capitano del’Inter. Mai banale le sue partite, sempre concreto quando c’è da dare consistenza al gioco nerazzurro.
    Livaja 5: non morde il giovanissimo attaccante croato. Va bene, i palloni giocabili lavorati per lui sono pochissimi, ma è lecito attendersi qualcosa di più.

    VIDEO INTER-PARTIZAN BELGRADO 1-0

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  • Il Napoli affonda col Dnipro ma resta in corsa per la qualificazione

    Il Napoli affonda col Dnipro ma resta in corsa per la qualificazione

    Dnipro-Napoli 3-1, gli azzurri non si rialzano anzi, cadono nuovamente e rovinosamente in quel di Dnepropetrovsk sotto i colpi del Dnipro firmati Fedetskyi, Matheus e Giuliano. Al Napoli, pieno zeppo di seconde linee, non basta la classe e il gol di Cavani (subentrato nel secondo tempo) per uscire indenne dalla Dnipro Arena. Fortunatamente per gli uomini di Mazzarri, il Psv ha pareggiato il suo match casalingo con l’Aik Solna tenendo quindi in piena corsa il Napoli per la qualificazione. Dopo 3 partite, il girone F vede al comando il Dnipro a punteggio pieno, il Psv vola al secondo posto con 4 punti, un punto in più del Napoli fermo ai 3 punti conquistati nella prima giornata.

    LA PARTITA – Inizio da incubo per il Napoli. Dopo appena un minuto i padroni di casa passano in vantaggio grazie al gol di Fedetskiy, bravo di rovesciata a superare Rosati dopo una mischia in area nata dagli sviluppi di una punizione. Il gol a freddo del Dnipro manda in bambola il Napoli 2, visto che Mazzarri rispetto al match con la Juve cambia ben nove undicesimi della formazione. Gli ucraini, supportati dal caloroso pubblico della Dnipro Arena, sono messi meglio in campo e riescono a giocare con quella intensità che al Napoli 2 sembra mancare maledettamente. I ragazzi di Mazzarri faticano ad impostare la manovra e soffrono le ripartenze veloci degli ucraini, che vanno vicini al raddoppio prima con un diagonale di Strinic che sibila il palo con Rosati immobile e dopo con un tiro del bomber Seleznyov che esce di poco a lato. Nonostante tutto il Napoli trova il gol del pareggio con Insigne ma l’arbitro lo annulla per fuorigioco. Ecco allora che sul finire di primo tempo il Dnipro punisce nuovamente la banda di Mazzarri ancora una volta sugli sviluppi di un calcio piazzato. A segnare il raddoppio ci pensa Matheus, che servito da Seleznyov anticipa Rosati di quel tanto che basta per spingere il pallone in rete. Il Napoli sembra rivivere la debacle di Eindovhen e chiude la prima frazione di gioco sotto di 2 gol proprio come in Olanda.

    DNIPRO-NAPOLI
    Il Dnipro schianta il Napoli © SERGEI SUPINSKY/AFP/Getty Images

    Il secondo tempo inizia con un Napoli desideroso di evitare la seconda sconfitta di fila in campo europeo. Mazzarri suona la carica e al 50′ opta per un Napoli a trazione anteriore con gli ingressi di Cavani per Vargas e Pandev per Dossena. Proprio el Matador si rende subito pericoloso al 56′ centrando il palo con un colpo di testa. Il Dnipro non ci sta però a subire il ritorno degli azzurri e al 63′ mette in chiaro le cose andando in rete per la terza volta con il brasiliano Giuliano, bravo a ribadire in rete la respinta di Rosati. Il 3-0 è un duro colpo per la banda di Mazzarri, che però prova subito a reagire con un’azione pericolosa di Mesto che solo davanti a Lastuvka non riesce a riaprire la partita. La partita la riapre però Edinson Cavani, che al 75′ si procura un rigore e lo trasforma riaccendendo le speranze azzurre. A 10′ dal termine c’è spazio anche per Gokhan Inler che sostituisce Gamberini. Gli azzurri nel finale di gara vanno vicini al 2-3 con il solito Cavani che esalta i riflessi del portiere Lastuvka ma la voglia del bomber uruguaiano non basta per evitare la sconfitta. Il Napoli crolla ancora, perde la seconda partita consecutiva in Europa, ma resta ancora in corsa per la qualificazione grazie soprattutto al pareggio casalingo del Psv con l’Aik Solna. Il Dnipro si conferma invece leader incontrastato del girone a F volando a punteggio pieno dopo 3 giornate. La qualificazione alla fase ad eliminazione diretta è oramai pura formalità per gli ucraini guidati da Juande Ramos.

    Pagelle e tabellino Dnipro-Napoli 3-1

    Dnipro (4-4-2): Lastuvka 6.5; Mandziuk 6, Mazuch 6, Cheberyachko 6, Strinic 6,5; Fedetskiy 7 (37′ s.t. Denisov s.v), Rotan 6,5, Giuliano 7, Matheus 7; Zozulya 6 (37′ p.t. Kankava s.v), Seleznyov 6,5(14′ s.t. Kalinic 6).
    A disp.: Shelikhov, Odibe, Kravchenko, Aliyev. All.: Juande Ramos

    Napoli (3-4-1-2): Rosati 5; Gamberini 5 (34′ s.t. Inler s.v), Fernandez 5, Aronica 5; Mesto 5,5, Donadel 5,5, Dzemaili 5,5, Dossena 5 (7′ s.t. Pandev 6), Zuniga 5,5; Insigne 5,5, Vargas 5 (7′ s.t. Cavani 7).
    A disp.: De Sanctis, Cannavaro, Uvini, El Kaddouri. All.: Mazzarri

    Video Dnipro-Napoli 3-1 

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  • Simoncelli, un anno dalla sua morte. Il nostro ricordo

    Simoncelli, un anno dalla sua morte. Il nostro ricordo

    Quanto ci manchi Sic. E’ già passato un anno dal quel maledetto 23 ottobre 2011, secondo giro del Gran Premio di Malesia. Perde il controllo della sua Honda in una curva verso destra e due moto passano sopra il suo corpo che rimane inanime a terra. Da subito si capisce che non è il classico incidente, come spesso se ne vedono in Moto Gp, con i piloti che si rialzano con qualche graffio o nel peggiore dei casi con qualche frattura. Lui purtroppo no, non è riuscito a rialzarsi, pur con l’incitamento del pubblico da casa che fino alla fine ha sperato di vedere un dito muoversi, un cenno con la testa o qualsiasi movimento. Invece niente. Dicono siano i rischi del mestiere. Ma noi vogliamo ricordare il Campione Simoncelli per il suo sorriso, per i suoi capelli ricci e per la sua simpatia.

    Nonostante la cattiveria agonista (ogni tanto sopra le righe) che metteva in gara, tutti i piloti hanno un ottimo ricordo del Sic, Campione del Mondo Classe 250 e secondo i più esperti, lo sarebbe diventato presto anche nella Classe Regina. Battuta sempre pronta, disponibile con tutti e quel talento naturale con le due ruote, ma anche per le quattro ruote, visto che di tanto in tanto si cimentava in qualche gara di rally con il suo amico, nonché pluricampione del mondo, Valentino Rossi. Questo era Marco Simoncelli, sangue romagnolo, 24 anni e un futuro radioso davanti. Ci ha lasciati nel suo campo di battaglia.

    Marco Simoncelli
    Simoncelli © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Il suo addio ha colpito tutto il mondo sportivo, e non solo. Incredibile ed indimenticabile la folla il giorno del suo funerale. Fantastici gli attestati di stima e soprattutto le dediche arrivate. Il circuito di Misano ha preso il suo nome. Lui ne sarebbe orgoglioso. Appena due giorni fa si è gareggiato proprio a Sepang. Il Team Gresini, con la quale correva il pilota romagnolo, ha deciso di apporre una targa con il 58 di Sic nella maledettissima curva numero 11 e tutto il paddock, all’inizio del week end di gara, ha voluto rendere omaggio a Simoncelli con una passeggiata silenziosa in pista fino a quel punto. Un gesto sincero, che ha commosso tutti.

    Per molti è stato protagonista indiretto della gara di domenica, conclusa in anticipo per la forte pioggia. Un segno arrivato dall’alto, un modo tutto suo, di Simoncelli, per dire “se io non posso gareggiare, anche voi non correrete!“. Lui è ancora con noi, pronto a spalancare il gas a manetta e farci divertire con i suoi sorpassi al limite e perché no, anche per i suoi folti capelli ricci che fuoriuscivano dal casco, ma guai a toccarglieli! Quanto ci manchi Sic! 

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  • Chievo-Fiorentina 1-1, a Thereau risponde Gonzalo Rodriguez

    Chievo-Fiorentina 1-1, a Thereau risponde Gonzalo Rodriguez

    Il Chievo riesce a fermare la corsa della Fiorentina bloccandola al Bentegodi sull’1-1. Un punto a testa al termine dei 90′ di gioco che per molti è il risultato più giusto. La gara si dimostra essere subito pericolosa per i ragazzi di Montella che si trovano davanti una formazione agguerrita e con fame di vittoria nonostante la mancanza di Pellissier che parte dalla panchina lasciando il posto a Thereau. Il Chievo infatti cerca di impaurire fin dai primi minuti di gioco Jovetic e compagni, rischiando di passare in vantaggio già al 6′ con Luciano che purtroppo manca la porta.

    La risposta dei viola arriva poco dopo con Pasqual che viene però fermato da Sorrentino il quale si fa trovare pronto tra i pali e rimanda la rete della Fiorentina. Proprio al 17′ sono invece i padroni di casa a portarsi in vantaggio grazie a Thereau che, dopo un gran assist di Luciano, supera ottimamente Viviano. I gialloblù non hanno però nemmeno il tempo di esultare in quanto un minuto dopo Gonzalo Rodriguez fora la porta del Chievo grazie ad un corner vincente che porta le due squadre sull’1-1.

    AC Chievo Verona v ACF Fiorentina - Serie A
    Chievo – Fiorentina © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Da qui in poi entrambe le formazioni tentano di mettere la testa avanti ma nessuna delle due riesce a finalizzare le buone azioni giocate ed il primo tempo si conclude con un brivido per i gialloblù a causa del palo colpito da Toni. Nella ripresa il clima è lo stesso: Montella e Corini tentano di dare la scossa giusta alla propria squadra ma nessuna delle due riesce a trovare la via del raddoppio chiudendo così il match con un giusto pareggio nonostante alcuni episodi sul finale quando i viola protestano per un fallo in area reclamando il rigore.

    TABELLINI E PAGELLE

    Chievo-Fiorentina 1 – 1
    Chievo (4-3-3): Sorrentino 6.5; Frey 6, Andreolli 5.5 (37′ st Farkas sv), Dainelli 6, Dramè 6; Luca Rigoni 6, Guana 6.5, Hetemaj 6; Luciano 5.5 (17′ st Stoian 6), Thereau 6.5, Di Michele 6 (24′ st Jokic 5.5). (Puggioni, Viotti, Cofie, Marco Rigoni, Vacek, Dettori, Pellissier, Moscardelli, Samassa). All.: Corini
    Fiorentina (3-5-2): Viviano 5.5; Roncaglia 6.5, Gonzalo Rodriguez 6.5, Tomovic 5.5; Cuadrado 6.5 (38′ st Ljajic sv), Romulo 5.5 (1′ st Migliaccio 5.5), Pizarro 6, Borja Valero 5, Pasqual 5.5; Toni 6 (25′ st El Hamdaoui 5.5), Jovetic 5.5. (Neto, Lupatelli, Hegazy, Savic, Cassani, Olivera, Mati Fernandez, Seferovic). All.: Montella

    IL VIDEO DEGLI HIGHLITGHS DI CHIEVO-FIORENTINA:

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  • “Napoletani che puzzano” l’assurdo video del Tg3 Piemonte

    “Napoletani che puzzano” l’assurdo video del Tg3 Piemonte

    Si dice che il tifo accieca le persone e non permette di esser lucidi. Tutto vero. Chi almeno qualche volta non si è accorto di non esser sereno e lucido nel giudicare una partita o un singolo episodio della propria squadra del cuore? Questa doverosa premessa non serve però a giustificare gli atti vandalici dei “tifosi” napoletani al seguito della squadra allo Juventus Stadium, ma non serve a giustificare l’assurdo servizio realizzato dal Tg3 Piemonte nelle ore precedenti a Juventus-Napoli nei pressi dello Stadio decidendo poi di mandarlo in onda. Una lunga sequela di luoghi comuni e offese gratuite che mi hanno costretto a rivedere il video più volte per capire se fosse uno scherzo o invece se davvero la televisione di Stato ha permesso di mandare in onda un genere di servizio.

    Purtroppo ho scoperto che era tutto vero e la conferma è arrivata proprio dalla redazione del Telegiornale Regionale del Piemonte che ha giustificato la messa in onda del servizio alla fretta Il Comitato di redazione della sede regionale della Rai di Torino “si scusa con i telespettatori” per gli “apprezzamenti irrispettosi nei confronti dei tifosi napoletani” contenuti in un servizio andato in onda ieri sera, nell’edizione delle 19:30, del telegiornale del Piemonte, alla vigilia della partita Juventus-Napoli. Il Comitato di redazione della Rai di Torino sottolinea “come anche il collega protagonista dell’episodio abbia riconosciuto di essere incorso in un incidente dovuto alla fretta con la quale ha dovuto montare il servizio”. “Il tentativo di ironizzare sugli aspetti più beceri del tifo da stadio si è trasformato in una battuta infelice per la quale è giusto chiedere scusa. Neppure lontanamente l’informazione del servizio pubblico radiotelevisivo può essere accostata a valori che non siano quelli della solidarietà e del rispetto tra le persone”.

    Il video è invece diventato popolare su Facebook e Youtube scatenando la protesta dei tifosi del Napoli che hanno riversato la propria rabbia sui blog e forum chiedendo l’intervento dell’ordine dei giornalisti.

    Video Tg3 Piemonte “Napoletani che puzzano”
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  • Amauri esce dal letargo, le pagelle di Parma-Sampdoria

    Amauri esce dal letargo, le pagelle di Parma-Sampdoria

    Amauri trascina il Parma ad una vittoria importantissima per i ducale che mancava dal 16 settembre. Per la Sampdoria invece è notte fonda, arrivata ormai alla terza sconfitta consecutiva dopo aver iniziato la stagione in modo strepitoso, stando nelle parti alte della classifica. La partita Parma-Sampdoria, valida per l’ottava giornata di Serie A, finisce 2-1 e non regala particolari emozioni. Due gol su tre sono stati realizzati su calcio di rigore (il sesto contro i gialloblu in 8 gare). Donadoni ha stupito tutti e dal primo minuto ha schierato la squadra con un inedito 4-3-3 mettendosi a specchio rispetto alla formazione blucerchiata e lasciando spaesati almeno inizialmente i ragazzi di Ciro Ferrara.

    La gara è stata segnata dall’espulsione alla mezzora del portiere della Sampdoria Romero. L’estremo difensore argentino blocca, con un gancio tra le gambe, l’esterno gialloblu Biabiany in piena area di rigore e l’arbitro non ha dubbi a giudicare l’azione come chiara occasione da rete (anche se c’erano in netto recupero due difensori liguri). Ferrara a quel punto è stato costretto ad un cambio e opta per la sostituzione della punta Maxi Lopez. Amauri dal dischetto non sbaglia e mette in discesa la gara per il Parma. Ad inizio ripresa i ragazzi di Donadoni chiudono la pratica. Dalla destra Rosi pennella un ottimo cross sempre per il bomber italo-brasiliano che sovrasta i difensori ospiti e di testa realizza la sua personale doppietta. Sampdoria ko. A dieci minuti dalla fine i blucerchiati riaprono la partita. Eder viene steso in area da Mirante(che viene solamente ammonito) e realizza la rete che riapre la partita. Il Parma reagisce e sfiora più volte il gol del 3-1 in contropiede.

    Amauri
    Amauri trascina il Parma con una doppietta © Valerio Pennicino/Getty Images

    Ghirardi a fine partite può lasciarsi andare ad una esultanza di liberazione, dopo aver conquistato una vittoria molto importante in una fase della stagione in cui la squadra gialloblu aveva ottenuto meno di quel che meritava. Non sarà stata una gara spettacolare, ma i tre punti possono rilanciare moralmente i ragazzi di Donadoni. Per la Sampdoria invece, bisogna cambiare registro. Ultime tre partite perse, poche idee e gioco che latita.

    LE PAGELLE DI PARMA-SAMPDORIA

    Amauri 7.5: Doppietta e tanto lavoro per la squadra. L’attaccante ha trovato la sua isola felice a Parma, come dimostrato anche due anni fa. Ghirardi e Donadoni se lo coccolano. Da lui chiedono i gol salvezza.
    Biabiany 7: La sua velocità mette in grossa difficoltà la difesa blucerchiata. Guadagna il rigore che porta in vantaggio il Parma. Indispensabile per la squadra.
    Paletta 7: Solito leader difensivo. Comanda la difesa, affiancato da Zaccardo, formando la coppia centrale nell’inedito 4-3-3. Esperimento riuscito.
    Maresca 6: Uno dei pochi sufficienti della formazione ligure. Prova a costruire qualche trama di gioco, lotta su tutti i palloni ma nessuno lo segue.
    Estigarribia 5: Brutta bestia il francese Biabiany! In più mettiamoci che il ruolo di terzino sinistro non è quello più adatto alle sue caratteristiche ed ecco che ci ritroviamo davanti ad una prestazione molto al di sotto della sufficienza.

    TABELLINO PARMA-SAMPDORIA 2-1

    Parma (4-3-3): Mirante 6; Rosi 6.5, Zaccardo 6, Paletta 7, Gobbi 6; Marchionni 6 (79′ Ninis 6), Valdes 7, Galloppa 6 (41′ Parolo 6.5); Biabiany 7, Amauri 7.5, Belfodil 5.5 (72′ Pabon 6). Allenatore: Donadoni.
    Sampdoria (4-3-3): Romero 5; Berardi 5.5 (70′ De Silvestri 5.5), Rossini 5.5, Costa 5.5, Estigarribia 5; Munari 6, Maresca 6, Renan 5 (46′ Soriano 5.5); Eder 6, Maxi Lopez 5.5 (35′ Berni 5.5), Krsiticic 5. Allenatore: Ferrara.
    Marcatori: 36′ e 52′ Amauri (P), 80′ Eder (S)

    I gol della partita
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