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  • Fiorentina Milan un punto e tante polemiche

    Fiorentina Milan un punto e tante polemiche

    Il Milan torna da Firenze con la certezza di esser in salute ma anche con il grande rammarico di aver lasciato per strada tre punti importanti per la scalata alla prima posizione della classifica di serie A iniziata nel periodo prima della sosta con ben cinque vittorie consecutive.

    Fiorentina Milan per cabala e bookmakers doveva esser una partita favorevole ai rossoneri vittoriosi nelle ultime stagioni al Franchi che però questa volta potevano contare sull’apporto di Delio Rossi in panchina notoriamente un avversario ostico per Ambrosini e compagni.

    Boruc e Robinho – Fiorentina Milan | ©ALBERTO PIZZOLI/Getty Images

    La partita sopratutto nel primo tempo ha però mantenuto le attese con la Fiorentina in balia di un Milan tecnicamente perfetto ma forse troppo lezioso in zona gol. Seedorf, Robinho e Ibra per lunghi tratti hanno comandato il gioco rossonero riuscendo a metter a disagio il pressing ideato da Delio Rossi e liberando sempre un uomo al tiro. Le occasioni si ripetono e dopo 45′ il Milan conta zero alla casella gol segnati per qualche imprecisione di troppo ma pure per gravi errori della terna arbitrale che sorvola su due interventi di mano in area di rigore viola ma sopratutto annulla un gol regolarissimo a Seedorf al 19′.

    All’intervallo si vede la mano di Delio Rossi che carica i suoi ad un maggiore pressing in mediana e cerca di evitare gli alleggerimenti facili verso la difesa inserendo Silva al fianco di Gilardino al posto di un evanescente Cerci. I viola cosi sembrano più compatti e il Milan trova qualche difficoltà maggiore per presentarsi in zona gol. Nel miglior momento della Fiorentina però è Boruc a salire in cattedra chiudendo la porta viola con qualche intervento prodigioso. Allegri si gioca il talismano Pato che entra subito nel vivo del gioco e va vicinissimo al gol con conclusione dal limite che va a stamparsi sul palo con il complice intervento di Boruc che poi si supera su Emanuelson. Il finale serve per qualche altre recriminazione dei rossoneri con l’arbitro Mazzoleni per una trattenute dell’ottimo Nastasic su Pato.

    La Fiorentina trova un punto importantissimo che serve a dar morale e indica la strada da proseguire per Delio Rossi sopratutto per quanto fatto vedere nel secondo tempo. Il Milan è in salute ma deve evitare di specchiarsi troppo ed esser dunque più cattiva in zona gol.

    Le pagelle di Fiorentina Milan
    Boruc 7,5
    Per lunghi tratti è poco impegnato, nella ripresa però salva la sua porta con almeno tre interventi di pur istinto. Certezza.

    Pasqual: 6,5 In avvio Abate lo mette in difficoltà poi però diventa un valore aggiunto per la fase di spinta viola.

    Gilardino: 5 L’attaccante stenta a ritrovarsi. Sempre fuori dal gioco non entusiasma sia da unico attaccante che in coppia con Silva.

    Milan
    Antonini: 5
    Il Milan ha il solito problema sull’out sinistro. Lui ci mette tanta voglia ma è sempre troppo precipitoso.

    Ambrosini: 6,5 Il capitano sta riacquistando la forma dei giorni migliori e il suo peso specifico inizia a farsi sentire in mediana.

    Robinho e Ibra: 6 Tanto movimento ma scarsa incisività sotto porta.

    IL TABELLINO
    FIORENTINA-MILAN 0-0
    Fiorentina (4-3-1-2):
    Boruc 7,5; De Silvestri 5,5, Gamberini 6, Nastasic 6,5, Pasqual 6,5; Behrami 6,5, Montolivo 5,5, Munari 5 (17′ st Kharja 6); Lazzari 5; Gilardino 5, Cerci 5 (1′ st S. Silva 6). A disp.: Neto, Romulo, Camporese, Salifu, Babacar. All.: Delio Rossi

    Milan (4-3-1-2): Abbiati 6; Abate 7, Nesta 6,5, Thiago Silva 7, Antonini 5; Aquilani 6, Ambrosini 6,5, Nocerino 6; Seedorf 6 (27′ st Emanuelson sv); Robinho 6(25′ st Pato 6,5), Ibrahimovic 6. A disp.: Roma, Bonera, Yepes, Van Bommel, Inzaghi. All.: Allegri
    Arbitro: Mazzoleni
    Ammoniti: Behrami (F), Aquilani (M)
    Espulsi: nessuno

    Fiorentina Milan 0-0 video highlights Youtube
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  • Marco Parolo gela il dall’Ara, Bologna Cesena 0-1

    Marco Parolo gela il dall’Ara, Bologna Cesena 0-1

    Il Cesena conquista tre punti vitali per la salvezza in serie A vincendo il derby contro il Bologna grazie ad un tiro imprendibile di Marco Parolo nel finale del match.

    I padroni di casa si presentano con lo schieramento tipo con Ramirez alle spalle del duo Acquafresca-Di Vaio. Arrigoni deve far fronte a molte assenze e manda titolare il francese Malonga ad affiancare Mutu in attacco.

    Marco Parolo ©Mario Carlini / Iguana Press/Getty Images

    La prima frazione di gioco si apre all’insegna dello studio da parte delle due compagini in campo con Ramirez e Mutu, rispettivi aghi della bilancia per i rispettivi attacchi. Dopo un buon quarto d’ora dei padroni di casa, grazie soprattutto all’ottimo pressing a centrocampo, il cesena diventa padrone del campo andando vicinissimo al gol in due occasioni con marco Parolo che prima di sinistro e poi di destro spedisce fuori di pochissimi centimetri. Mutu è molto propositivo a differenza di Ramirez, abulico per tutti i primi 45’ che si chiudono a reti bianche.

    La seconda frazione si apre con la novità Pulzetti al posto di al posto dell’ammonito Perez a rischio espulsione con il Bologna che inizia subito forte con un tiro di Mudingay, fuori di poco con Antonioli comunque a proteggere sicuro la porta bianconera. Bologna molto più incisivo con Acquafresca che ha la grande occasione davanti ad Antonioli che per poco non combina una frittata facendosi quasi sfuggire un tiro non certo irresistibile dell’attaccante rossoblù. A metà ripresa escono Di Vaio e Malonga rispettivamente per Diamanti e Bogdani, ma a sbloccare il risultato non sono gli attaccanti ma un centrocampista, quel Marco Parolo del Cesena che dopo due tentativi nel primo tempo riesce ad infilare Gillet a 5’ dalla fine. Forcing del Bologna nei minuti finali con la speranza del pareggio che si spegne sulla parata di Antoioli su Gimenez che da due passi tira in faccia al portiere bianconero.

    Vittoria importantissima per il Cesena di Arrigoni che può cambiare il suo campionato da qui in vanti mentre male il Bologna con il solo Gaston Ramirez il solo a salvarsi fra le fila rossoblù.

    Il video di BOLOGNA – CESENA 0-1

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  • L’Inter torna a sorridere con Thiago Motta e Coutinho

    L’Inter torna a sorridere con Thiago Motta e Coutinho

    Nel primo anticipo di serie A dopo la sosta, l’Inter di Claudio Ranieri torna finalmente a sorridere grazie alla vittoria meritata sul Cagliari del neo-allenatore Ballardini. Servivano i tre punti alla squadra nerazzurra per ritrovare fiducia nei propri mezzi e i tre punti sono arrivati, grazie alle reti siglate da Thiago Motta e da un ispiratissimo Coutinho.

    L’undici guidato da capitan Zanetti non ha avuto grosse difficoltà a superare la squadra sarda apparsa senza idee e disorientata dal cambio di guida tecnica sulla propria panchina, di certo non un esordio positivo quello dell’ex allenatore di Genoa e Lazio.
    La partita in sè non è stata molto viva, nel primo tempo sopratutto, se non fosse stato per due lampi di Pazzini con un tiro fulmineo da fuori e di Zarate su calcio di punizione, su cui Agazzi  si è fatto trovare pronto deviando in entrambe i casi la palla sui legni della propria porta, gli spettatori avrebbero corso il rischio di morir di noia saltellando più per il freddo che per l’entusiasmo.

    Thiago Motta| © Claudio Villa/Getty Images

    Nel secondo tempo la musica cambia grazie anche alle scelte tecniche di Ranieri, che sostituendo un pimpante ma poco preciso Zarate con Alvarez, passa al 4-2-3-1 per cercare di allargare le strette maglie della difesa rossoblu, missione compiuta grazie anche ad una piccola svista arbitrale sul gol dell’italo-brasiliano Thiago Motta, il centrocampista nerazzurro sulla punizione dalla trequarti battuta proprio dal neo-entrato e deviata da Pazzini si trova in fuorigioco, non ravvisato dalla terna e da due passi riesce facilmente a battere un incolpevole Agazzi. Vantaggio fortunoso ma tutto sommato meritato e messo in cassaforte 5 minuti dopo quando il giovane Coutinho servito ancora ottimamente dal mancino di Alvarez, ottima gara per lui, punta verso la porta e con un preciso radente sul primo palo raddoppia e chiude di fatto la pratica Cagliari.

    Una buona Inter dunque che riscopre due giovani di prospettiva già bollati come bidoni dalla critica, un’Inter che però riscopre anche vecchi problemi sopratutto nella fase difensiva quando a due minuti dal termine si lascia bucare da Larrivey, certo non un bomber di razza, bravo a mettere il piede su un tentativo di battere in porta da parte di Nainggolan. Solo un piccolo spavento, perchè è troppo tardi per i sardi per rientrare in partita e perchè i padroni di casa riescono meritatamente a condurre in porto una vittoria fondamentale, che visti anche i risultati dei posticipi serali, hanno ancora più valore per risalire la classifica.

    Il video di INTER – CAGLIARI 2-1

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  • Il Napoli sbatte su Marchetti, Lazio in vetta

    Il Napoli sbatte su Marchetti, Lazio in vetta

    Pareggio amaro per il Napoli nell’anticipo della 12esima giornata di Serie A, al San Paolo i partenopei dominano la Lazio dell’ex Edy Reja, che da queste parti non è stato affatto dimenticato, ma sbattono il muso contro il portiere biancoceleste Marchetti, favoloso in almeno tre interventi, che mantiene la sua porta inviolata e risulta decisivo nello 0-0 finale.

    Napoli – Lazio | © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Alla squadra di Mazzarri servivano i 3 punti per rialzare il morale in vista della delicatissima sfida di Champions League di martedì contro il Manchester City di Roberto Mancini, decisiva per il cammino europeo degli azzurri, ma l’assalto portato alla Lazio nel secondo tempo ha evidenziato i problemi offensivi del momento del Napoli con un Cavani che non riesce più a sbloccarsi e un Lavezzi che, a volte, è troppo impreciso e, a volte, è troppo sfortunato. Il tecnico partenopeo non risparmia nessuno e manda in campo la formazione tipo mentre Reja è costretto a fare a meno del bomber Miroslav Klose, infortunatosi con la sua nazionale la Germania, e il pilastro difensivo Andrè Dias.

    Sono poche le occasioni degne di nota nel primo tempo e le più pericolose sono tutte di marca biancoceleste, sul finale della prima frazione di gioco Cissè, schierato al centro dell’attacco, tira troppo centralmente dal limite dell’area con De Sanctis che non deve impegnarsi più di tanto per bloccare la sfera mentre poco più tardi è Hernanes, servito con uno splendido tocco di Cissè, a divorarsi una ghiotta occadione quando in velocità dalla stessa posizione dove poco prima aveva tirato l’attaccante francese, cicca completamente il tiro.

    Il Napoli cambia completamente volto alla sua gara nella ripresa quando decide di porre l’assedio alla porta difesa da Marchetti, eccezionale su Lavezzi, che accende la gara, e su Cavani, rimasto ancora una volta a secco. Prima l’attaccante argentino, lasciato libero sul secondo palo sugli sviluppi di un corner, spreca malamente in acrobazia calciando alto, poi Dzemaili su punizione sfiora il legno alla sinistra di Marchetti; a metà ripresa l’episodio che danneggia il Napoli, il guardalinee chiama un fuorigioco inesistente su Maggio che, servito da Hamsik, si era trovato solo davanti al portiere avversario e libero di servire Cavani al centro dell’area di rigore. Un errore marchiano visto che il laterale azzurro è di quasi mezzo metro in posizione regolare tenuto in gioco da Diakitè che era salito in ritardo.

    L’assalto del Napoli non finisce qui: Marchetti respinge la girata al volo di Cavani e poco dopo si ripete salvando la sua porta sul colpo di testa dello stesso attaccante uruguagio mettendo in angolo ma è proprio all’ultimo secondo, al 94′, che compie il miracolo il portiere biancoceleste che sulla conclusione al volo dal limite dell’area di Lavezzi indirizzata all’angolino basso, si distende in tuffo salvando il risultato e strozzando in gola l’urlo del gol del San Paolo. Un punto che consente alla Lazio di restare da sola in vetta alla classifica almeno per un giorno.

    Il video di NAPOLI – LAZIO 0-0

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  • Colpo Ascoli a Livorno, decide Papa Waigo

    Colpo Ascoli a Livorno, decide Papa Waigo

    Impresa dell’Ascoli a Livorno nell’anticipo della 16esima giornata di Serie B. I marchigiani passano all’Armando Picchi grazie alla rete in pieno recupero negli ultimi secondi di gioco di Papa Waigo e tornano a casa con l’intera posta in palio.

    Papa Waigo | © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Un successo inaspettato dopo una gara che ha visto la netta supremazia territoriale dei padroni di casa che però non sono riusciti ad essere abbastanza incisivi negli ultimi venti metri. Tre punti preziosi per la compagine allenata da Silva in chiave salvezza che incamera così la seconda vittoria consecutiva, e in trasferta, dopo il successo conquistato la settimana scorsa a Brescia.
    E’ la squadra di Novellino a fare la partita, dopo un paio di conclusioni imprecise il primo e unico vero pericolo creato dai labronici è la bomba dalla distanza di Paulinho al 20′ che trova la pronta risposta di Guarna.

    Nella ripresa il canovaccio del match non cambia, Livorno deciso a trovare a tutti i costi la rete della vittoria e l’Ascoli ad attendere e bravo a non concedere troppi spazi ai toscani. Paulinho ci riprova in acrobazia ma non trova lo specchio della porta, Novellino si gioca anche la carta Russotto per dare più vivacità all’attacco labronico senza fortuna.
    Ma quando tutti ormai aspettano inesorabili lo 0-0, da un contropiede nei secondi finali di gara nasce la rete della vittoria dell’Ascoli: Falconieri trova il corridoio giusto per Papa Waigo che brucia in velocità il suo diretto marcatore e trafigge con un colpo preciso l’estremo difensore toscano Bardi.

    Una doccia gelata per Novellino e il suo Livorno che resta ancorato al decimo posto in classifica con 20 punti mentre si riaccende una flebile fiammella di speranza per l’Ascoli, penalizzato di 10 punti per inadempienze Co.Vi.Soc., che sale a quota 5 e si porta a -8 dalla Nocerina penultima in classifica. La squadra di Silva non vuole ancora alzare bandiera bianca e dà dimostrazione di voler lottare fino all’ultimo per centrare una salvezza che, ad oggi, sembra impossibile da raggiungere.

    Il video di LIVORNO – ASCOLI 0-1

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  • Sci, evitata tragedia. Marc Gisin trova un capriolo in pista. Video

    Sci, evitata tragedia. Marc Gisin trova un capriolo in pista. Video

    Poteva aver un epilogo decisamente diverso e tragico l’allenamento del giovane Marc Gisin sulle nevi del Canada. Lo slalomista svizzero stava effettuando uno dei soliti allenamenti in vista della Coppa del Mondo di Sci in programma a fine mese. Gisin durante la sua discesa, per fortuna non a velocità elevata, ha trovato un ostacolo inatteso, un capriolo ha attraversato la pista mentre attraversava quel punto. La concentrazione di Gisin e la lucidità gli hanno permesso di evitare l’impatto superando anche l’ostacolo mobile.

    Marc Gisin evita un capriolo in pista. Il video Youtube
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  • Gabbiadini ma se fosse Gabbiadinho…

    Gabbiadini ma se fosse Gabbiadinho…

    Ciro Ferrara con la Nazionale Under 21 sta dando l’opportunità a molti giovani di mettersi in luce conquistando consensi e opportunità di mercato, facendo però ricredere anche le società che non hanno puntato su di loro. I bomber come Mattia Destro e Manolo Gabbiadini  hanno trascinato l’Under ma è tutto il movimento che chiede adesso rispetto ed attenzione.

    Manolo Gabbiadini | ©Dino Panato/Getty Images

    In questi giorni, complice anche la sosta per le Nazionali, sono tornati ad impazzare i tormentoni del calciomercato. Che qualcosa bolla in pentola è evidente e i ripetuti viaggi di Milan, Inter e Juventus in Sud America dimostrano come le società siano attive. Nel campionato italiano come accade oramai da troppi anni si predilige la pista straniera e sopratutto il fascino del calcio brasiliano.

    La caccia al talento giovane, sconosciuto e dal sangue carioca piace alle società ma anche ai tifosi che grazie ad un nome ad effetto rinnovano abbonamenti e acquistano nuovi gadget aumentando gli introiti del marketing societario. Spesso però dal Brasile arrivano cantonate incredibili con giovani promesse che si perdono nel nostro campionato togliendo però spazio ed opportunità a chi italiano lo è ed ha dimostrato di aver tutte le carte in regola per esserne protagonista.

    Forse per i gol segnati con gli azzurri o forse per riempire le pagine dei giornali il nome di Manolo Gabbiadini è stato in questi ultimi giorni accostato a Juventus, Inter e Napoli. Forse un po’ tardivamente rispetto alle reali qualità del ragazzo ma comunque giusto in tempo per evitare qualche altro grande errore.

    Gabbiadini dopo aver impressionato al Torneo di Viareggio nel 2010 ha conquistato prima la serie A con l’Atalanta confermando le sue grandi qualità nella scorsa stagione con la maglia del Cittadella. L’attaccante, forte fisicamente e con un cambio di passo del miglior Pato anche se lui dice di ispirarsi ad Ibrahimovic. Sinistro naturale il bomber scuola Atalanta ha un innato fiuto per il gol che lo ha portato a realizzare ben 10 reti in 13 presenze con la maglia azzurra dell’Under 21.

    Gabbiadini guida con Destro (l’Inter avrebbe fatto meglio a puntare su di lui piuttosto che sui vari Coutinho, Alvarez o Castaignos) la truppa dei tanti piccoli bomber che stanno riportando in auge l’azzurro ma sicuramente avrebbero avuto più appeal per i nostri club se avessero avuto radici carioca. Se Gabbiadini si trasformasse in “Gabbiadinho” le sue chance aumenterebbero….

    La scheda
    Nome: Manolo Gabbiadini
    Data di nascita: 26 novembre 1991
    Luogo di nascita: Calcinate (BG)
    Nazionalità: italiana
    Altezza: 186 cm
    Ruolo: attaccante
    Piede sinistro
    Club di appartenenza: Atalanta

    Il primo gol di Gabbiadini in serie B (video Youtube minuto 2:35)
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  • Italia, avanti con fiducia nonostante la sconfitta con l’Uruguay

    Italia, avanti con fiducia nonostante la sconfitta con l’Uruguay

    L’amichevole dell’Italia di Cesare Prandelli contro l’Uruguay di Tabarez, disputata nella fredda notte romana, è stata – risultato a parte – una bella serata di sport ed un’occasione importante per celebrare i 150 anni dell’Unità del nostro Paese, in particolare in un momento tanto delicato e difficile per le nostre istituzioni politiche e per l’instabilità economico-finanziaria.

    E’ stata la serata del record di Gigi Buffon, capitano da 112 presenze in Azzurro, al pari di un altro portierone storico, l’altro portiere campione del Mondo, Dino Zoff. Gigi Buffon, totem Azzurro, che – anche fuori dal campo, in occasione della visita al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano – nel suo discorso da Capitano, ha dimostrato grande attaccamento alla Nazionale oltre che maturità di pensiero e capacità di analisi della delicata situazione attuale.

    E’ stata la serata delle conferme per il cittì Cesare Prandelli che ha visto la propria squadra reggere bene il confronto con una grande Nazionale, campione del Sudamerica, quarta nel ranking Fifa, ed in testa alla classifica del proprio girone nelle qualificazioni sudamericane ai prossimi Mondiali di Brasile 2014.

    Italia | © Claudio Villa/Getty Images

    Una Nazionale italiana che ha provato sempre a costruire, a fare gioco, a cercare il gol con convinzione, chiudendo in positivo – nonostante la sconfitta, che Cesare Prandelli definisce “ingiusta per quanto visto sul campo” – l’anno 2011 proiettandosi già verso il 2012, ossia l’anno degli Europei.

    E’ stata la prima sconfitta casalinga dell’era Prandelli, una sconfitta che – in casa – mancava dal 16 Agosto 2006 nell’amichevole contro la Croazia, nella gestione Donadoni, ma è stata una battuta d’arresto che potrebbe rivelarsi anche utile nel percorso futuro, poichè ha permesso all’Italia di misurarsi contro un avversario di spessore ed in un momento di grande forma, senza sfigurare affatto.

    Fra le note positive in campo, su tutti la grande prova di Mario Balotelli che sembra stia diventando imprescindibile per il ct, nonostante ieri sera abbia dovuto sopportare un trattamento “particolare” da parte dei duri difensori uruguaiani. Mario Balotelli, dunque, sta divenendo una certezza, anche se al suo fianco – ad oggi – manca qualcuno in grado di completarlo al meglio nelle manovre offensive, aspettando il ritorno di Antonio Cassano.

    Fra gli aspetti da rivedere, invece, la difesa Azzurra di ieri sera non è parsa sufficientemente sicura: nel gol incassato “a freddo”, che ha poi deciso l’incontro, pesa la responsabilità di Ranocchia che ha concesso troppo spazio a Fernandez; responsabilità individuali, ma non solo: anche Balzaretti non è parso in gran serata, in difficoltà soprattutto nei ripiegamenti, lasciando troppo spazio agli uomini di fascia della Celeste.

    Le certezze inossidabili, invece, si riferiscono alle iniziative di Andrea Pirlo, come sempre fulcro indispensabile del centrocampo, alla generosità di Simone Pepe, entrato a gara in corso, e di Claudio Marchisio, che – con il geometra Pirlo – nell’ormai collaudata coppia bianconera, dimostra di trovarsi a meraviglia.

    Una sconfitta di misura, dunque, dalla quale trarre importanti spunti di riflessione per il prossimo futuro, fra certezze, esperimenti riusciti, uomini ritrovati e consolidamento dei meccanismi di squadra: la strada verso le speranze del 2012 è ancora lunga, il tempo per lavorare è dalla parte del gruppo Azzurro, e la parola d’ordine, dopo quanto visto, sembra essere una sola: fiducia.

    Il video di ITALIA – URUGUAY 0-1

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  • Messi risolleva l’Argentina, Ok anche il Cile

    Messi risolleva l’Argentina, Ok anche il Cile

    Nel giorno di sosta per la Celeste Uruguayana, impegnata nella vittoriosa amichevole disputata contro gli Azzurri di Cesare Prandelli allo stadio Olimpico di Roma, in occasione delle celebrazioni per i 150 anni dall’Unità d’Italia, nelle gare di qualificazioni Mondiali 2014, emerge l’Argentina, vittoriosa in trasferta contro la Colombia; vittorie importanti, poi, anche per il Cile contro il Paraguay, per il Venezuela contro la Bolivia e per l’Ecuador contro il Perù.

    La Nazionale Albiceleste, in trasferta contro la Colombia, inizia la gara in salita dopo che, al 44′, Mascherano realizza uno sfortunato autogol deviando nella propria porta una punizione calciata da Pabon, che consente ai padroni di casa di passare in vantaggio. L’Argentina, però, non si arrende ed inizia un forcing intenso per agguantare il pari che, poi, trova al 60′ con gol di Messi su cross di Sosa.

    Lionel Messi | © EITAN ABRAMOVICH/Getty Images

    Gli ulteriori sforzi degli argentini per agguantare la vittoria sono premiati all’84’ con il gol di Kun Aguero che fissa il risultato sul definitivo 2-1 per la sua Nazionale.
    Nella gioia per la vittoria che risolleva le sorti della Nazionale albiceleste dopo lo stentato pareggio con la Bolivia, però, la nota dolente è rappresentata dall’infortunio del difensore Nicolas Burdisso, con rottura dei legamenti a seguito di un fortuito scontro di gioco che, ora, rischia sei mesi di stop.

    Il Cile, turbato dalla vicenda interna degli “epurati” per presunto comportamento “non consono”, riesce a conquistare una vittoria molto importante contro la Nazionale Paraguayana per 2-0 con gol di Contreras al 28′ del primo tempo e raddoppio di Matias Campos all’86’, che archivia la seconda vittoria nel girone di qualificazione per gli uomini di Borghi.

    Importante vittoria per il Venezuela contro la Bolivia – fanalino di coda del girone con  un solo punto in classifica – con il punteggio di 1-0 che consente ai venezuelani di compiere un balzo fondamentale in classifica, agganciando Argentina ed Uruguay a quota sette punti, grazie alla rete di Vizcarrondo al 24′ del primo tempo.

    Successo casalingo anche per l’Ecuador per 2-0 contro il Perù con le due reti firmate, rispettivamente, al 70′ da Mendez, ed all’88’ da Benitez.

    Alla luce di quanto accaduto, dunque, la  classifica del girone vede un trio in testa, formato da Uruguay, Argentina e Venezuela a quota 7 punti, a seguire Ecuador e Cile a 6, Colombia e Paraguay a 4, Perù a 3 e la Bolivia con un solo punto, conquistato contro l’Argentina nella precedente giornata.

    Il video di COLOMBIA – ARGENTINA 1-2

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  • Guido Falaschi, il mondo dei motori piange un altro pilota

    Guido Falaschi, il mondo dei motori piange un altro pilota

    Anche questa volta ci diranno che chi decide di correre e passare la sua vita in sella ad una moto o su un auto da corsa di poterci lasciare la vita lo mette in conto. La morte di Marco Simoncelli qualche settimana fa ha destabilizzato un po tutti e non per ultimo il coraggio e la forza della sua famiglia. Quest’oggi il mondo dei motori piange Guido Falaschi un giovanissimo e promettente pilota argentino che ha trovato la morte in un terribile impatto durante una prova del Turismo Carretera argentino sul circuito di Balcarce, nella provincia di Buenos Aires.

    Inutili soccorsi a Guido Falaschi | Foto dal web

    Guido Falaschi, soprannominato “Il Piccolo Principe”, durante la corsa disputata con vetture in stile stock-car motorizzate da propulsori V8, nel tentativo di evitare la vettura di Leonel Larrauri è andato a sbattere violentemente contro le barriere di protezione venendo poi catapultato nel centro della pista dove ha avuto un tremendo impatto con le autovetture di Guillermo Ortelli e di Nestor Girolami.

    I soccorsi e la corsa in ambulanza sono stati vani tanto da esser annunciata la morte dopo pochi minuti. La gara si è ovviamente conclusa con la bandiera rossa e solo per completezza di informazione è stata vinta da Mauro Giallombardo. L’incidente riporta in auge il tema sicurezza e mentre molti si interrogano sulle dinamiche dell’incidente di Marco Simoncelli un altro caso purtroppo mortale infiamma l’acceso dibattito. Questo però è il momento del dolore e per questo esprimiamo la nostra condoglianza agli amici e ai famigliari. Il paradiso dei piloti avrà cura di te, Ciao Guido.
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