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  • Paul Pogba, Milan vicina allo “scippo” al Manchester United

    Paul Pogba, Milan vicina allo “scippo” al Manchester United

    A molti di voi il nome di Paul Pogba non dirà molto, ma più o meno due anni fa il suo nome diventò in poco tempo popolarissimo per il ricorso presentato alla Fifa dal Le Havre contro il Manchester United per il tentativo di “bracconaggio” (cosi fu definito). La Fifa però diede ragione a Sir Alex Ferguson e Paul Pogba divenne un giocatore dello United entusiasmando sin dal primo appuntamento con l’Under 16.

    Paul Pogba vicino al Milan | © Chris Brunskill/Getty Images
    A distanza di due anni però ad esser beffata potrebbe esser proprio lo United, Paul Pogba infatti va in scadenza di contratto al termine della stagione e dalle indiscrezioni che oramai piovono copiose dall’Inghilterra è sempre più ufficiale la decisione di non rinnovare divenendo cosi un pezzo pregiato del prossimo calciomercato. Talento francese classe ’93 Pogba è un centrocampista centrale di grande dinamismo e quantità, capitano dell’Under 17 francese e già nel giro dell’Under 21.

    Fisico asciutto, gran corsa allo United veniva considerato l’erede di Paul Scholes per le enormi capacità di inserimento e la facilità nel trovare il gol dalla distanza. La notizia di non rinnovo ha praticamente smosso tutte le big d’Europa con il City che lavora da tempo sotto traccia per compiere l’ennesimo sgarbo, cosi come l’Arsenal da sempre attratta dai giocatori di valore. In Spagna sia Real Madrid che Barcellona sembrano pronti alla bagarre, invece l’Amburgo sembra voler sbaragliare la concorrenza trattando per gennaio direttamente con in Manchester United. Per i media inglesi però nel futuro di Paul Pogba sembra esserci l’Italia con Juventus, Milan e Inter pronte a darsi battaglia.

    Fino a qualche giorno fa sembravano i nerazzurri quelli più interessati e in vantaggio sulla trattativa adesso però il Milan sembra aver compiuto il definitivo sorpasso grazie alla consulenza di Mino Raiola che da qualche tempo pare sia entrato in affari con il procuratore del ragazzo. Paul Pogba assomiglia per qualità fisiche e modo di star in campo a Patrick Vieira scoperto proprio dal Milan ma esploso e diventato uno dei migliori centrocampisti al mondo con la maglia dell’Arsenal. A differenza dell’ex capitano dei Gunners e pilastro dell’ultima Juve targata Moggi e Capello Pogba pare sia propenso ad adattarsi anche ad altre posizioni del centrocampo pur prediligendo la regia bassa davanti la difesa.

    Per portarlo a Milanello ovviamente il Milan dovrà fare uno sforzo in termini di ingaggio ma dalla grande stima che ricopre il ragazzo tra gli addetti ai lavori pare possa esser davvero un investimento importante per traghettare il Milan nel futuro.

    Le migliori giocate di Paul Pogba video Youtube
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    La Scheda
    Nome: Paul Pogba
    Data di Nascita: 15/03/1993
    Nazionalità: francese
    Altezza: 186 cm
    Peso: 76 kg
    Squadra: Manchester United
    Ruolo: centrocampista

  • Champions League: Napoli Manchester City 2-1 video highlights

    Champions League: Napoli Manchester City 2-1 video highlights

    La sera perfetta, la sera per riscrivere la storia. Napoli Manchester City sarà un ricordo indelebile per l’immenso popolo azzurro come lo fu l’acquisto di Diego Armando Maradona e la gioia del primo scudetto. Napoli Manchester City doveva esser la vittoria di un progetto su chi pensa di poter vincere solo attraverso acquisti faraonici e proprio su questi canoni Walter Mazzarri è riuscito a caricare i suoi a pallettoni.

    Edinson Cavani Napoli Manchester City | ©ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images

    Per batter il City si doveva esser al 120% e oggi a Napoli era tutto cosi. Accoglienza esemplare e una cornice al San Paolo degna di una finale di Champions League. Nelle serate di gala Mazzarri e De Laurentiis sanno di poter contare sulla presenza del Matador Cavani a segno ancora una volta e con una doppiette che vuol dire passaggio del turno e Ottavi meritano però una citazione il muro De Sanctis bravo a respingere gli attacchi del City e sopratutto di Baloteli e di Lavezzi autentico “bisturi” per la difesa inglese.

    Napoli Manchester City 2-1 video highlights Youtube
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  • Cassano a Milanello, una dose d’allegria per il Barcellona

    Cassano a Milanello, una dose d’allegria per il Barcellona

    Tenerlo buono e sopratutto a riposo è stato sempre difficile e la conferma si ha anche adesso a solo due settimane dall’operazione, Antonio Cassano abbandona vestaglie e ciabatte per far ritorno alla vita di tutti i giorni andando a salutare i suoi compagni di squadra a Milanello.

    “Mi sento come al primo giorno di scuolo quando si riabbracciano i compagni” ha detto Cassano all’arrivo al centro sportivo venendo poi investito dall’affetto di tutti e da qualche coro dei tifosi. Simpatico il siparietto con Gattuso all’arrivo cosi come sinceri gli abbracci e i gesti d’affetto con Ibrahimovic e Pato. Cassano ha proprio salutato tutti scambiando abbracci con tutti ad iniziare dal vigilante del parcheggio fino ai baristi e i cuochi.

    Antonio Cassano torna a Milanello | ©Oliver Morin/Getty Images

    Qualche battuta con Seedorf e Boateng prima dell’ingresso negli spogliatoi prima e poi dopo il cambio di tenuta in palestra accolto dai cori di Robinho e dove è avvenuto l’incontro e l’abbraccio con mister Allegri. Singolare anche l’incontro con capitan Ambrosini cosi come l’incontro con Taye Taiwo che mostra l’ex Marsiglia in una veste diversa da quella vista in campo dove appare ancora a disagio e fuori dagli schemi rossoneri.

    La presenza di Cassano, resa pubblica grazie alle telecamere di Milanchannel, ha dimostrato ancora una volta l’importanza del barese nello spogliatoio rossonero per il suo entusiasmo e per la capacità di sdrammatizzare anche momenti di fatica e difficoltà. Come ha detto lo stesso Cassano ad Allegri speriamo che il ritorno a Milanello possa portare quell’entusiasmo giusto per il big match di Champions League di mercoledi sera. Una vittoria contro il Barcellona varrebbe infatti il primo posto nel girone ma sopratutto un nuovo attestato di crescita di un gruppo che aspira a diventare imbattibile e vincente proprio come il team catalano. Allegri rispetto alla gara di Firenze dovrebbe ritrovare Zambrotta, ex della partita insieme ad Ibrahimovic, e sopratutto Boateng che dovrebbe prender il posto di Seedorf sulla trequarti.

    Il ritorno di Antonio Cassano a Milanello video Youtube
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  • Adriano torna al gol, rinascita o ennesima illusione?

    Adriano torna al gol, rinascita o ennesima illusione?

    Il ritorno dell’Imperatore: Adriano torna al gol con la maglia del Corinthians, nell’importante vittoria contro l’Atletico Mineiro, fornendo un contributo essenziale alla sua squadra in vista della lotta per il titolo 2011, con il Corinthias che – grazie alla vittoria di ieri – riesce a mantenere la vetta della classifica con 67 punti, due in più del Vasco da Gama, prima inseguitrice.

    Adriano | © Nelson Almeida/Getty Images
    Condizioni ancora non ottimali per l’ex bomber interista, ma la rete segnata all’88’, dopo circa venti minuti dal su ingresso in campo – che fissa il risultato sul 2 a 1 definitivo – vale una grande iniezione di fiducia ed uno stimolo per continuare sulla strada del recupero, fisico e mentale, per ritrovare la forza necessaria. Non a caso, l’esultanza del brasiliano, dopo la rete segnata, è una lunga corsa liberatoria, mostrando i muscoli, togliendosi la maglia numero dieci, come a voler dire: “ci sono ancora”.

    Un gol che arriva dopo 17 mesi di digiuno, e ripaga Adriano dei sacrifici finora fatti per rimettersi in gioco, dopo gli anni precedenti trascorsi a disfare quanto di buono aveva costruito, fra serate all’insegna dell’eccesso, e scarsa attenzione alle responsabilità connesse al suo essere giocatore, prima che “Imperatore”, ossia personaggio.

    Questa nuova esperienza brasiliana, dunque, sembra esser nata sotto una stella migliore delle precendenti: già nel 2007, infatti, Adriano aveva deciso di tornare in patria, al San Paolo, per trovare una maggiore continuità di gioco, per poter acquisire uno stato di forma idoneo lontano dalle distrazioni milanesi. In quell’occasione, Adriano segnò ben 17 gol, ma il seguente ritorno all’Inter – nel 2008 – disattese le aspettative positive di chi gli aveva concesso fiducia, su tutti il presidente Massimo Moratti.

    Infatti, Adriano, dopo il ritorno all’Inter dal prestito alla formazione Paolista, comunicò di “non aver più la gioia di giocare a calcio”, preferendo prendersi una pausa dai campi, e risolvendo consensualmente il contratto con la squadra nerazzurra.

    La seconda esperienza brasiliana, nel 2009 al Flamengo, portò Adriano alla vittoria della classifica marcatori con ben 19 reti segante, ma la sua successiva esperienza italiana, alla Roma nel 2010, deluse le aspettative che la società giallorossa aveva riposto nella sua voglia di riscatto in Italia; troppi infortuni impedirono ad Adriano di trovare la giusta continuità e, a seguito delle difficoltà riscontrate, tornò alle cattive abitudini, vedendosi ritirare la patente dalla polizia brasiliana dopo essere stato sottoposto al test alcolemico.

    Per Adriano, ora, all’età di 29 anni, è tempo di non sprecare altre occasioni: per ora, sembra aver intrapreso la strada giusta.

    Il gol di Adriano
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  • Il solito Mourinho, esultanza “a cavallo”

    Il solito Mourinho, esultanza “a cavallo”

    Dalla Serie A alla Liga, il passaggio in un altro campionato che concepisce una cultura calcistica diversa dalla nostra, non ha cambiato le “abitudini” di Josè Mourinho che da quando è approdato a Madrid è riuscito comunque a far parlare di sè esattamente come gli capitava di fare in Italia, “importando” anche nel campionato spagnolo veleni, vittima prediletta il Barcellona, provocazioni di ogni genere disertando anche le conferenze stampa, innescando polemiche arbitrali e mettendo veri e propri show in campo.

    Josè Mourinho | © Denis Doyle/Getty Images

    L’ultima “impresa” dello Special One sabato sera al Mestalla nella partita vinta dal suo Real per 3-2 contro i padroni di casa del Valencia: il tecnico portoghese al gol dell’1-3 di Cristiano Ronaldo a 10 minuti dal termine di una gara tiratissima e ad alta intensità si mette a correre a bordocampo e finisce per esultare “cavalcando” sulle spalle di Callejon che si stava scaldando.

    L’esultanza “a cavallo” non è piaciuta per niente nè ai tifosi del Valencia che si sono messi ad intonare il coro all’unisono “Messi, Messi” e alla stampa catalana che l’ha definita provocatrice ed antipatica. Sicuramente Mourinho sta attirando su di sè tutte le antipatie della Liga, da battibecchi con allenatori a quelli con i calciatori, ed esibendosi in atteggiamenti provocatori. Ma questo suo comportamento, che è stata sempre uno dei punti di forza del tecnico lusitano, potrebbe presto ritornargli indietro come un boomerang perchè in questo modo non sta facendo altro che aiutare il rivale di sempre e il nemico da battere Barcellona ad instaurare nuove “alleanze” con gli altri club della Liga a causa dell’antipatia che oggi si nutre verso il Real di Mou, come è accaduto ieri a Valencia.

    Il video dell’esultanza “a cavallo” di Mourinho

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  • Liga, guardalinee colpito da un ombrello. Sospesa Granada-Maiorca

    Liga, guardalinee colpito da un ombrello. Sospesa Granada-Maiorca

    Follia pura nel posticipo della Liga. Il match tra il Granada e il Maiorca è stato sospeso al 69′ dopo che un ombrello volato dagli spalti ha beccato in pieno volto il guardalinee costringendo l’arbitro a decretare la fine anticipata. Le immagini delle tv spagnole hanno mostrato il guardalinee mentre lasciava il campo con il volto completamente insanguinato, mentre l’aggressore è stato consegnato alle forze dell’ordine direttamente dagli altri tifosi presenti in tribuna.

    Leo Messi | ©Getty Images

    Il folle gesto al momento a dire il vero senza una spiegazione logica con ogni probabilità costerà la squalifica del campo e la partita per a tavolino per il Granada. Un vero peccato visto che i padroni di casa erano riusciti a rimontare l’iniziale svantaggio portandosi sul 2-1 grazie al gol di Martins, il gesto oltretutto rovina il tributo e la vicinanza al giocatore che soffre in questi giorni per una grave malattia del figlio.

    Guardalinee colpito da un ombrello a Granada. Video Youtube
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    Nelle altre partite della Liga c’è da segnalare l’exploit dell’Atletic Bilbao del “Loco” Bielsa sul campo del Siviglia. La vittoria dell’Atletico Madrid con la firma dell’ex juventino Diego sulla rivelazione della Liga Levante, mentre in ottica salvezza, vittoria importante per lo Sporting Gijon: 2-1 al Getafe. Finiscono in parità Real Sociedad-Espanyol e Osasuna-Rayo Vallecano. Negli anticipi del sabato vittoria del Real Madrid con qualche polemica al Mestalla contro il Valencia, i padroni di casa recriminano per un rigore non concesso nel finale e per la stravagante esultanza di Mourinho.

    Sembrano aver ritrovato la via maestra gli extra terrestri del Barcellona che si avvicinano al match di Champions League a San Siro contro il Milan forti di un roboante 4-0 sul Saragozza con la firma del solito Messi.

    Liga risultati, marcatori e classifica della 13 giornata
    Atletico Madrid-Levante 3-2

    69´ Pizzi (Atl); 72´ Torres (Lev); 75´ Adrian (Atl); 83´ Diego (Atl); 90´ Suarez (Lev)
    Barcellona-Real Saragozza 4-0
    19´ Pique (Bar); 43´ Messi (Bar); 54´ Puyol (Bar); 75´ Villa (Bar)
    Granada-Mallorca Sospesa al 63′ sul punteggio di 2-1
    23´ Victor (Mal); 54´ Siqueira (Gra); 58´ Martins (Gra)
    Osasuna-Rayo Vallecano 0-0
    Racing Santander-Malaga 21/11/2011
    Real Sociedad-Espanyol 0-0
    Siviglia-Athletic Bilbao 1-2

    6´ Iraola (Ath); 15´ Navas (Siv); 71´ Marcos (Ath)
    Sporting Gijon-Getafe 2-1
    35´ Miku (Get); 45´ Trejo (Spo); 90´ Novo (Spo)
    Valencia-Real Madrid 2-3
    20´ Benzema (Rea); 72´ Ramos (Rea); 75´ Soldado (Val); 78´ C. Ronaldo (Rea); 83´ Soldado (Val)
    Villarreal-Real Betis 1-0
    21´ Valero (Vil)

    Classifica
    Real Madrid 31; Barcellona 28; Valencia 24; Levante 23; Siviglia 18; Athletic Bilbao 17; Malaga 17; Espanyol 17; Atletico Madrid 16; Rayo Vallecano 16; Osasuna 15; Villarreal 14; Real Betis 13; Sporting Gijon 12; Getafe 10; Mallorca 10; Real Saragozza 10; Granada 9; Racing Santander 9; Real Sociedad 9

  • Capolavoro di Osvaldo, guardalinee sotto accusa

    Capolavoro di Osvaldo, guardalinee sotto accusa

    Non mancano le polemiche dopo la 12 giornata di serie A caratterizzata sicuramente dalla marcia trionfale della Juventus ma anche dalla lunga sequela di errori della terna arbitrale. Rispetto al passato a finire sotto accusa questa volta sono i guardalinee protagonisti di una giornata decisamente no. Per gli amanti del calcio è un sacrilegio non poter far concorrere al Premio Puskas lo straordinario gol di Osvaldo che per fortuna della Roma non ha modificato l’esito del campo pur lasciando in discussione un risultato ampiamente meritato.

    Osvaldo | ©Filippo Monteforte/Getty Images
    Osvaldo è chiaramente tenuto in gioco da Brivio al momento del cross e Carrer prende un abbaglio incredibile strozzando in gola la gioia del gol. Hanno dell’incredibile anche gli errori del sabato con i tre match caratterizzati dagli errori di Barbirati, Di Fiore e Nicoletti. Il primo permette all’Inter di sbloccare il risultato contro un ostico Cagliari non rilevando una netta posizione di fuorigioco di Thiago Motta. A parziale scusante, ma non troppo, c’è che l’assistente poteva esser impallato dalle tante maglie in area di rigore rendendo impossibile vedere il tocco di Pazzini anche se ad aiutarlo poteva esser l’incerto Damato.

    Protesta anche il Milan nei confronti di Mazzoleni che gli nega due rigori apparsi più che netti, il primo ad inizio partita per un fallo di mano di Berhami, il secondo invece nel finale per una energetica trattenuta del giovane Nastasic su Pato. Ma a finire sotto accusa è principalmente il guardalinee Di Fiore reo di aver valutato in fuorigioco la posizione di Clarence Seedorf annullando di fatto il vantaggio ai rossoneri.

    Protesta anche il Napoli di Mazzarri che oltre ad imprecare per la giornata super di Marchetti e le imprecisioni di Lavezzi sotto porta deve recriminare per l’incredibile svista di Nicoletti che segnalando l’offside di Maggio priva Cavani della gioia del gol e forse ai partenopei la gioia dei tre punti. Il pomeriggio è stato invece sostanzialmente positivo per la squadra di Braschi con qualche “errorino” di gestione delle fase di match ma in fin dei conti non sul risultato finale.

    Il video Youtube del gol di Osvaldo in Roma-Lecce
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  • Trionfano i LA Galaxy di Beckham. Adesso l’addio?

    Trionfano i LA Galaxy di Beckham. Adesso l’addio?

    Questa volta i pronostici sono stati rispettati, a vincere lo scudetto della Mls è stata la squadra più forte: i Los Angeles Lakers delle stelle David Beckham, Robbie Keane e sopratutto Landon Donovan. Il campionato americano infatti dopo la regular season prevede l’assegnazione del titolo finale attraverso i play-off azzerando praticamente i vantaggi di classifica e rimettendo il titolo in discussione.

    I Galaxy però hanno vinto con pieno merito il titolo arrivando ai play-off da capolista e con l’organico qualitativamente migliore. La partita contro i Houston Dynamo è terminata sull’1-0 e decisa da Landon Donovan a conclusione di una azione orchestrata dal trio delle meraviglie, intuizione di Beckham per Keane e cross dell’irlandese al bacio per la stella americana eletto poi Mpv dell’incontro.

    David Bekham trionfa con i Galaxy | ©Stephen Dunn/Getty Images

    Oltre che per il titolo il match contro i Houston Dynamo potrebbe segnare l’addio di David Beckham al calcio americano, lo Spice Boy infatti vorrebbe convincere Capello a dargli una nuova opportunità inserendolo nella lista dei 23 per gli Europei di Polonia e Ucraina del 2012. Come avvenne al tempo del Milan, Beckham potrebbe tornare in Europa per mettersi in luce e arrivare all’Europeo in buone condizione fisiche e mentali.

    Per Beckham ovviamente le offerte non mancano e seppur più fermo di un tempo anche nel calcio americano ha confermato di aver ancora un particolare feeling con il pallone creando pericoli ogni volta in cui il suo prezioso destro veniva innescato dai compagni ma anche per gli introiti che il suo arrivo genererebbe nella gestione del marketing. Dalla Premier League alla Bundesliga in molti sono pronti ad investire sulle sue qualità ma la proposta più concreta e fattibile sembra quella del Paris Saint Germain di Leonardo che gli consentirebbe di far un esperienza in un campionato nuovo.

    In molti pensano che questa sia l’ultima stagione di Beckham che vorrebbe dire l’addio al campionato americano che nella prossima stagione però potrebbe acquistare una nuova stella, i rumors vogliono infatti Alex Del Piero pronto a sbarcare nel torneo a stelle e strisce.

    LA Galaxy – Houston Dynamo 1-0 video highlights Youtube
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    LA Galaxy campioni, la cerimonia di premiazione
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  • Roma Lecce 2-1 senza Totti nel segno di Pjanic e Gago

    Roma Lecce 2-1 senza Totti nel segno di Pjanic e Gago

    Una Roma spumeggiante abbatte un Lecce dimesso che comunque con uno sforzo minimo riesce a rimanere attaccato al match per tutti i 90 minuti. I giallorossi dominano in lungo e in largo, ma alla prima minima difficoltà prendono gol e concedono almeno un paio di occasioni che potevano valere il pari.

    PRIMO TEMPO. La compagine capitolina comincia la partita con un grande possesso palla e si riversa totalmente nella metà campo del Lecce che si difende con undici uomini e chiude tutti gli spazi. La Roma comincia a creare pericoli con azioni manovrate. Il giropalla romanista  aumenta i giri e così al 24′ un filtrante di De Rossi premia l’inserimento di Taddei sulla sinistra che mette in mezzo per l’accorrente Pjanic che sigla l’1-0. Al 30′ sempre dalla sinistra lamela si libera di Oddo con un numero e serve Bojan al centro che a due passi e senza opposizione calcia al lato. Tre minuti dopo altra grande occasione in contropiede per Osvaldo che a tu per tu calcia addosso a Julio Sergio in uscita. I giallorossi continuano a creare pericoli e la risposta del Lecce è fatta di un paio di tiri fuori misura.

    La gioia di Pjanic | © Paolo Bruno/Getty Images

    SECONDO TEMPO. La ripresa parte con lo stesso trend del primo tempo: Roma all’attacco e Lecce che non riesce a ripartire. Solo al 5′ Oddo impensierisce Stekelenburg con una bordata da fuori che sibila vicino all’incrocio dei pali. All’ 8′ arriva il 2-0 di Gago con un tiro potente da fuori area sul quale Julio Sergio ha qualche responsabilità. Al 10′ splendida manovra giallorossa che porta Lamela solo davanti al portiere ma l’argentino calcia incredibilmente al lato. Quattro minuti più tardi altra chance per Osvaldo che tira da buona posizione nell’area di rigore, ma l’estremo difensore leccese stavolta si comporta molto bene. Al 15′ il Lecce accorcia clamorosamente le distanze con Bertolacci che beneficia di un passaggio filtrante dopo una serie di rimpalli al limite dell’area e beffa Stekelenburg con un pregevole pallonetto a mezza altezza. La Roma sbanda in difesa e concede un tiro pericoloso a Cuadrado. Poi Bojan nel giro di due minuti fallisce due gol fatti: prima calcia alto solo davanti a Julio Sergio e poi, dopo una respinta su un tiro di Taddei del portiere brasiliano, non riesce a batterlo con la porta spalancata e tutta la tranquillità per battere a rete  con un facile tiro nei pressi del dischetto. Al 23′ gran conclusione di Taddei salvata dal portiere e al 24′ diagonale velenoso di Cuadrado per il Lecce. Ventinove minuti sul cronometro: Osvaldo delizia il pubblico con uno strepitoso gol in rovesciata, ma la terna annulla ingiustamente. La Roma tira ancora pericolosamente, ma al 39′ Taddei deve chiudere in extremis su Cuadrado. Qualche brivido nel finale per la Roma che comunque chiude in attacco.

    Roma-Lecce 2-1 video highlights Youtube
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  • Juventus travolgente, il Palermo s’inchina alla capolista

    Juventus travolgente, il Palermo s’inchina alla capolista

    I gol di Pepe, Matri e Marchisio lanciano una Juventus sempre più convincente in vetta alla classifica di Serie A, i bianconeri di Conte asfaltano il Palermo con un rotondo 3-0 portando a casa l’intera posta in palio e raggiungendo così a quota 22 punti l’altra capolista del campionato, la Lazio di Edy Reja, con la quale la Vecchia Signora si misurerà sabato prossimo nel big match dell’Olimpico valido per la 13esima giornata di Serie A.

    Juventus | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    La lunga, e forzata, pausa – 22 giorni dall’ultima partita disputata per la sosta delle nazionali e per il rinvio la settimana prima della gara con il Napoli, non ha scalfito la concentrazione degli uomini di Conte che sono riusciti a sfatare il tabù Palermo che puntualmente vinceva a Torino da 3 anni a questa parte, viceversa i rosanero non hanno sfatato il tabù trasferta di quest’anno che ha visto i siciliani conquistare un solo punto nelle 6 gare disputate senza mai riuscire a segnare.
    Con Krasic sempre più lontano da Torino e che si accomoda in tribuna, Conte vara il suo 4-3-3 con Vucinic e Pepe a supporto di Matri, Mangia invece, che deve rinunciare ad Hernandez, si affida alle giocate dei due davanti Ilicic e l’ex Miccoli.

    La Juventus inizia ad imporre sin dai primi minuti di gioco il suo ritmo e spinge forte sull’acceleratore decisa a trovare il gol del vantaggio, Chiellini sottoporta però è impreciso. Il Palermo risponde con Ilicic che trova uno strepitoso Buffon a chiudergli lo specchio della porta.
    Bisognerà attendere il 20′ per raggiungere l’obiettivo prefissato, i bianconeri passano con un colpo di testa ravvicinato di un Pepe ritrovatissimo che sbuca tra due difensori avversari mettendo alle spalle di Tzorvas su un preciso cross di Chiellini. La Juve potrebbe andare subito sul 2-0 e festeggiare la prima rete di Pirlo in bianconero se la traiettoria disegnata dall’ex regista del Milan non si fosse stampata sul palo. Con il passare dei minuti però la Vecchia Signora, che fin lì aveva disputato una gara quasi perfetta con un Marchisio in forma Mondiale pronto a chiudere e a far ripartire immediatamente l’azione e con un Lichtsteiner stantuffo inesauribile sulla destra, cala di concentrazione e lascia qualche varco di troppo agli attaccanti rosanero, soprattutto a Ilicic che però è sempre fermato in maniera impeccabile da Buffon.

    Conte intuisce che qualcosa nei meccanismi della squadra si è inceppato e corre ai ripari strigliando i suoi negli spogliatoi. Lo si intuisce perchè la Juve rientra in campo con una cattiveria agonistica e una aggressività maggiore rispetto alla prima frazione e dopo appena 180 secondi raddoppia: Lichtesteiner trova il corridoio giusto per Matri che da posizione defilata sulla destra incrocia sull’angolo opposto trovando il suo quinto centro stagionale. Il Palermo barcolla ed è alle corde, Vucinic si accentra dalla sinistra e con un tiro a giro sfiora di centimentri il secondo palo, poco più tardi azione quasi fotocopia con il montenegrino che invece di tirare serve in mezzo all’area per Matri, il centravanti invece di tirare fa velo, traendo in inganno il difensore siciliano, per l’accorrente Marchisio alle sue spalle che incorona una magnifica prestazione con il gol del definitivo 3-0. Un’azione che si vede fare solo o al Barcellona o alla Play Station. Anche per il numero 8 bianconero, che sta attraversando un periodo di forma eccezionale e senza ombra di dubbio il migliore in campo, si tratta della quinta rete in campionato che gli permette di superare il suo miglior score personale di 4 reti della scorsa stagione.
    Gara in ghiacciaia, non succede praticamente più nulla e gli ultimi minuti vengono riservati alle sostituzioni, Conte concede una ventina di minuti a Quagliarella e una decina a Del Piero applauditissimi dal pubblico di fede bianconera.

    I prossimi appuntamenti, lo scontro al vertice con la Lazio e il recupero con il Napoli, ci sapranno dire sicuramente quanto questa Juventus può volare in alto. Nel frattempo Conte e i suoi uomini si godono il primato in classifica. Per il Palermo ennesima trasferta amara, Mangia dovrà lavorare molto sull’aspetto psicologico per trovare la giusta cura che permetta di trovare il giusto equilibrio tra prestazioni brillanti in casa, 5 vittorie su 5, e pessime lontano dal Barbera.

    Il video di JUVENTUS – PALERMO 3-0

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