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  • Lavezzi, Tapiro d’Oro e testimonial di mozzarella e babà

    Lavezzi, Tapiro d’Oro e testimonial di mozzarella e babà

    Le parole della sua bella Yanina Screpante, dette in un momento di rabbia, potevano incrinare il favoloso rapporto che lega Ezequiel Lavezzi e Napoli, dopo però il momentaneo tam tam mediatico le querelle per fortuna è rientrate e il Pocho è tornato ad esser l’idolo e simbolo della voglia di riscatto partenopea. Lavezzi, sicuramente pentito delle parole pronunciate su Twitter dalla sua ragazza, ha dapprima chiesto scusa verbalmente poi sul campo tornando finalmente al gol nella partita contro il Lecce con la fascia di capitano al braccio e ieri si è prestato ad un simpatico siparietto con Valerio Staffelli alla consegna del meritatissimo Tapiro d’Oro di Striscia la Notizia.

    Ezequiel Lavezzi attapirato da Striscia | ©Roberto Salomone/Getty Images
    Con la battuta sempre pronta e con il sorriso sulle labbra Lavezzi si è prestato al gioco di Staffelli stupendolo con qualche battuta “mi hai riportato l’orologio” o coinvolgendolo nella promozione dei prodotti tipici partenopei quali la mozzarella di bufala e il babà. Lavezzi da vero intenditore ha gustato prima la mozzarella definendola “la migliore al mondo” e ripetendosi poi con babà “visto com’è buono? Lo vendono solo a Napoli, venitelo a provar”.

    Svelato in conclusione anche il perchè del soprannome “Pocho” affibbiatogli da bambino per un cane a cui Lavezzi era molto legato. Un bel siparietto dunque che chiude la polemica tra Lavezzi e la sua Napoli già proiettata alla storica impresa da compiere domani sera al Madrigal di Villareal e magari sarà proprio Lavezzi a centrare il gol che legherà indelebilmente il suo nome a quello della città partenopea. Domani sera Villareal parlerà un pò napoletano, i tifosi infatti per non far mancare il proprio supporto hanno letteralmente polverizzato i botteghini in Italia rivolgendosi poi direttamente a quelli spagnoli alla caccia di un tagliando valido. Di seguito vi lasciamo il video di Lavezzi attapirato da Striscia la Notizia, sperando che sia di un buon auspico per la Champions League.

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  • Il ritorno della Tigre: Tiger Woods vince il Chevron World Challenge

    Il ritorno della Tigre: Tiger Woods vince il Chevron World Challenge

    Tiger Woods è tornato alla vittoria, conquistando lo Chevron World Challenge sul percorso Californiano dello Sherwood Country Club, contro Zac Johnson, diretto avversario che ha saputo tenergli testa fino all’ ultima buca, quando ha dovuto necessariamente arrendersi alla determinazione ed alla voglia di vincere – e di rivincita – dell’ex numero uno al mondo del green.

    Tiger Woods | © Scott Halleran/Getty Images

    Dopo gli scandali sessuali, le 18 amanti accertate, il divorzio dalla moglie, che lo hanno coinvolto e destabilizzato negli ultimi due anni, dipingendo la sua figura in maniera totalmente differente rispetto a quanto in apparenza aveva mostrato, per Tiger Woods, la “tigre” del green era, quindi, giunta l’ora di risollevarsi, anche per smentire chi si dichiarava ormai certo che non sarebbe mai più tornato alla vittoria.

    Ecco perchè, dopo aver messo a segno l’ultima buca decisiva, nel percorso Californiano, Tiger Woods si è lasciato andare ad una’esultanza, breve ma liberatoria, nella quale era racchiusa e ben visibile la sofferenza interiore degli ultimi anni. Il pubblico, poi, è sembrato essere tutto con lui, esultando sonoramente per la sua vittoria, che mancava dal lontano 15 Novembre 2009, quando si impose nel JBWere Masters.

    Dopo la gioia esternata dopo la vittoria con 278 punti – dieci sotto il par – però, Tiger Woods si è subito ricomposto, per salutare sportivamente il suo avversario sconfitto: anche un modo per far capire al mondo del golf che, dopo questa prima vittoria, il digiuno è terminato e che la sua fame di rivincita non si ferma qui, ma mira in alto, ai circuiti del Major, per provare a  scalare nuovamente la classifica del ranking mondiale, che ora lo vede soltanto al cinquantaduesimo posto. Gli stimoli, per lui, sembrano ritrovati, insieme alla voglia di vincere ancora: come Tiger Woods stesso ha dichiarato al termine della gara, il suo obiettivo è quello di provare ancora l’adrenalina della gara, la tensione ed il nervosismo di quanto “sente”di poter vincere, come è stato ieri.

    La tigre è tornata a ruggire, gli avversari sono avvertiti.

    Chevron World Challenge il video dell’ultima buca e la gioia di Tiger Woods
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  • Corinthians penta campione nel segno di Socrates

    Corinthians penta campione nel segno di Socrates

    Mi piace pensare che ci sia un disegno divino, un qualcosa che renda il calcio almeno per una volta meno materiale di quello che è diventato, una casualità per chi non è fatalista o un segno magico per chi non lo è. Il Corinthians dopo aver fallito più volte nelle domeniche precedenti il match ball per vincere il quinto Brasilerao della sua storia c’è riuscita ieri, nel giorno in cui si è spento Socrates, giocatore simbolo del Timao e leader indiscusso di una repubblica che si dichiarava libera e indipendente negli anni a cavallo tra il 70 e l’80 quando il Brasile era sotto dittatura.

    Corinthias penta campione | ©NELSON ALMEIDA/Getty Images
    Emozionante il ricordo tributato a Socrates su tutti i campi ma sopratutto su quello del Corinthians dove i tifosi all’unisono e in maniera spontanea durante il minuto di silenzio hanno alzato il pugno al cielo, proprio come faceva Socrates ad ogni suo gol attribuendogli un chiaro e netto significato politico e di libertà. La partita iniziata in maniera vibrante è proseguita all’insegno della paura e dell’incertezza con la Timao incapace di chiudere la contesa e attenta ai risultati che arrivano dagli altri campi. La sfida contro il Palmeiras non si riesce a sbloccare e quando il Flamengo di Ronaldinho va sotto in casa contro i rivali per il titolo del Vasco da Gama si inizia a pensare al peggio.

    Il duello avvincente tra Corinthians e Vasco che ha animato e reso ancor più spettacolare il Brasilerao si decide quando il Flamengo trova la rete del pari con Renato Abreu. Le partite cosi diventano tattiche e si incattiviscono con gli arbitri del duello a distanza costretti a far uso ripetuto del cartellino rosso. Passano i novanta minuti e il popolo del Timao può esplodere regalando il saluto migliore al dottore Socrates.

    Gli altri verdetti del Brasilerao sono l’ingresso del Flamengo di Ronaldinho tra le partecipanti alla Libertadores insieme al Fluminense e all’International. Lucas, segna il gol numero 1000 per il San Paolo, mentre il Cruzeiro festeggia la salvezza.

    Il video dell’emozionante minuto di silenzio in ricordo di Socrates
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    I festeggiamenti dei tifosi e giocatori del Corinthians
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  • Magia Ibarbo, Catania Cagliari 0-1

    Magia Ibarbo, Catania Cagliari 0-1

    Un tempo si diceva clamoroso al Cibali per le imprese che riusciva a compiere il Catania tra le mura amiche adesso, invece, l’undici di Montella fatica terribilmente e becca il terzo ko consecutivo tra le mura amiche. Ma clamoroso al Cibali quest’oggi può esser utilizzato per dar il giusto risalto alla prodezza di Victor Segundo Ibarbo talento colombiano che ha stregato Cellino in estate e che per molti ha le potenzialità per diventare un campione assoluto.

    Ibarbo magia Catania Cagliari ©Getty Images

    Catania Cagliari: la partita. Le due squadre scendono in campo contratte e con qualche problema nell’innescare i rispettivi attacchi. I padroni di casa faticano a centrocampo e in avanti Bergessio dà subito la sensazione di esser in giornata negativa. Il Cagliari solido in difesa, dove giganteggia Canini, fa un buon filtro a centrocampo creando però pochi problemi ad Andujar se non con Ibarbo che fallisce una ghiotta occasione. Nella ripresa, la mossa che risulta vincente, Biondini rileva Perico in mediana e il Cagliari acquisisce i meccanismi di un tempo iniziando a creare difficoltà al Catania. La svolta alla partita arriva al 64′, quando Ibarbo da posizione impossibile si beve prima Legrottaglie e poi Andujar prima di depositare in rete il gol che varrà la vittoria. Montella che già aveva fiutato il pericolo aveva mandato in campo prima Barrientos e poi Maxi Lopez si dispera ma tolto qualche buon tiro di Maxi Lopez non riesce ad impensierire mai la retroguardia ospite.

    Catania Cagliari, l’analisi Vince la sua prima partita Ballardini dopo il ritorno sulla panchina del Cagliari dimostrando di aver trovato una certa solidità difensiva ma sopratutto di aver lanciato la stellina Ibarbo che nella mente dei tifosi sardi ha riportato alla mente le sgroppate di Suazo. La classifica del Catania resta comunque ottima ma per Montella l’ennesima sconfitta al Massimino deve esser più di un campanello d’allarme per la difficoltà del centrocampo e la troppa staticità dei difensori centrali.

    Catania Cagliari, la magia di Ibarbo
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  • Napoli – Lecce 4-2, le pagelle. Lavezzi scatenato, Muriel un talento

    Napoli – Lecce 4-2, le pagelle. Lavezzi scatenato, Muriel un talento

    Il Napoli torna al successo in campionato battendo al San Paolo il fanalino di coda Lecce per 4-2. Gara già chiusa nel primo tempo con i partenopei che vanno al riposo sul 3-0 per effetto delle reti di Lavezzi, Cavani e Dzemaili. Nella ripresa Muriel prova a scuotere i salentini accorciando le distanze ma è ancora Cavani a calare il poker. In pieno recupero il gol del difinitivo 4-2 di Corvia.

    Ezequiel Lavezzi in Napoli – Lecce | © ROBERTO SALOMONE/AFP/Getty Images

    Le pagelle ai protagonisti di NAPOLI – LECCE 4-2

    NAPOLI

    Aronica 5.5: si fa saltare con facilità da Muriel nel secondo tempo in occasione del 3-1 dell’attaccante colombiano, un errore che non si può concedere all’avversario.

    Fideleff 6.5: di recente il peggiore dei difensori azzurri, stasera risulta il migliore della retroguardia partenpea; copre bene il suo settore di campo e si supera nel salvataggio in scivolata sulla linea di porta sul tiro a colpo sicuro di Pasquato.

    Inler 5.5: il mediano non gioca bene, sbaglia troppo in fase di impostazione. Forse è con la testa già a Villarreal, Mazzarri lo toglie per inserire Hamsik.

    Lavezzi 7.5: semplicemente fantastico, ogniqualvolta parte in accelerazione è imprendibile come in occasione dell’1-0 che sblocca il risultato, con i suoi dribbling fa fuori Cuadrado e Oddo per poi trafiggere Benassi non esente però da colpe. E’ sempre l’uomo più pericoloso di Mazzarri, serve a Cavani l’assist per il 4-1. Se solo segnasse di più….

    Pandev 6.5: dopo la doppietta alla Juventus da centravanti, un’altra buona prestazione questa volta però in un ruolo più suo. Sforna l’assist per il 2-0 di Cavani, sembra un altro giocatore rispetto ad inizio stagione.

    Cavani 7: sempre letale quando si trova sottoporta, sigla la sua doppietta personale che lo fa salire a quota 7 in classifica marcatori. Se ricomincia a segnare come l’anno scorso sono solori per tutti, anche in Champions.

    LECCE

    Benassi 4.5: in pratica è lui a mandare la sfera nella sua porta sul tiro di Lavezzi, purtroppo il suo errore incide in maniera negativa sulla gara.

    Tomovic 5: Lavezzi gli va via da tutte le parti, il Pocho è un incubo.

    Cuadrado 5.5: è bravo Dossena a farlo rimanere basso non facendogli compiere il suo dovere di supportare Muriel.

    Pasquato 6: belle giocate ma anche tanta imprecisione negli ultimi metri di campo, è anche sfortunato quando Fideleff salva sulla sua conclusione a porta sguarnita.

    Muriel 7: questo è un attaccante da tenere d’occhio. Di proprietà dell’Udinese, il nazionale Under 20 colombiano si mette in evidenza non solo per il gol ma anche per altre giocate di livello come quando lascia sul posto Fernandez aggirandolo con uno splendido colpo di tacco e servendo po Pasquato che non riesce a metterla dentro. Si giocherà il titolo di rivelazione dell’anno.

    NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis 5.5; Fernandez 6, Aronica 5.5, Fideleff 6.5 (75′ Grava sv); Maggio 6, Dzemaili 6.5, Inler 5.5 (67′ Hamsik 6), Dossena 6; Lavezzi 7.5, Pandev 6.5 (60′ Gargano 6); Cavani 7.
    Allenatore: Mazzarri 7.
    LECCE (5-3-2): Benassi 4.5; Oddo 5, Tomovic 5, Esposito 5 (46′ Obodo 5.5), Ferrario 5, Mesbah 6; Cuadrado 5.5, Strasser 5.5, Grossmuller 5 (46′ Corvia 6); Pasquato 6 (71′ Bertolacci 6), Muriel 7.
    Allenatore: Di Francesco 5.

    VIDEO NAPOLI – LECCE 4-2

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  • Inter Udinese 0-1, Isla riapre la crisi

    Inter Udinese 0-1, Isla riapre la crisi

    Precipita nuovamente nel baratro l’Inter al termine della partita contro l’Udinese giocata ieri sera a San Siro per il posticipo della 14esima giornata. Dopo due vittorie, frutto più degli episodi che di un ritrovato gioco di squadra la consistenza dei nerazzurri si squaglia di fronte ad una Udinese pimpante e coesa ma sopratutto meritatamente capolista dopo l’ennesima prova di forza. Inter Udinese è stata l’ennesima prova che più che l’allenatore in casa Inter manca un progetto con una squadra stanca nei suoi uomini migliori e senza la giusta tranquillità per esser traghettata verso un nuovo futuro.

    Isla mattatore di Inter Udinese | ©Claudio Villa/Getty Images
    Inter Udinese, la partita Ranieri conferma le indiscrezioni della vigilia schierando dal primo minuto un inedito 4-4-2 con Pazzini e Milito di punta e i giovani Alvarez e Faraoni esterni, in difesa con Ranocchia c’è Samuel mentre la mediana è formata da Thiago Motta e Cambiasso. Guidolin rispetto alla gare di Europa League rispolvera i titolari schierando Di Natale in avanti con Torje questa volta a supporto, mentre in difesa Ferronetti completa la difesa a tre con Danilo e Benatia. Il primo tempo è sostanzialmente equilibrato con l’Inter che tiene bene il campo limitandosi al possesso palla in orizzontale, mentre l’Udinese è pericolosissima nelle fulminee ripartenze. Le occasioni più ghiotte capitano a Torje da un lato e Thiago Motta dall’altro. Nella ripresa, avviene forse la svolta, Ranieri per rinforzare ulteriormente la fase difensiva toglie un abulico Alvarez per Nagatomo, la mossa limita si l’Udinese sugli esterni ma praticamente non permette più l’Inter di uscire dalla propria metà campo. Torje mette paura a Julio Cesar prima di lasciare il posto a Floro Flores mentre Ranieri è costretto a cambiare Faraoni per crampi inserendo al suo posto Zarate per un Inter ancor più spregiudicata. L’Inter perde le geometrie e l’Udinese prima mette paura in contropiede con Isla che però sbaglia l’ultimo passaggio e poi lo stesso cileno trova il gol del vantaggio al termine di una bella azione iniziata da Di Natale e finalizzata dall’assist di Floro Flores. L’Inter cerca la reazione d’orgoglio ma mostra il fianco all’Udinese che trova l’occasione del raddoppio dagli undici metri per un fallo di Zanetti su Armero, il capitano riceve la sua prima espulsione in campionato ma dal dischetto Di Natale si fa ipnotizzare da Julio Cesar. Sul cambio di campo è Milito a procurarsi il calcio di rigore ma a testimoniare il periodo no dei nerazzurri è l’imbarazzante errore di Pazzini che scivola al momento del tiro. Nel finale Stankovic spreca un altra grossa occasione.

    Inter Udinese il punto Le due vittorie avevano forse convinto qualcuno di esser usciti dal periodo buio ma l’Inter ha bisogno di nuova linfa sopratutto a centrocampo. Male l’esperimento della doppia punta ma malissimo la difesa. Per l’Udinese onestamente non esistono più aggettivi, i friulani giocano un buon calcio si sanno difendere e quando hanno spazi possono far male a chiunque.

    Inter Udinese le interviste post partita Visibilmente amareggiato Claudio Ranieri a fine partite ha dato merito all’Udinese per la vittoria “Loro sono stati molto bravi in contropiede, dobbiamo solo fargli i complimenti. Milito e Pazzini non riescono a segnare? Sono momenti che gli attaccanti attraversano nel corso della carriera, oggi però hanno lottato”. A chi gli domanda del futuro poi “Dobbiamo solo stare zitti e rimboccarci le maniche, le altre squadre facciano il loro campionato, noi dobbiamo cercare di avvicinarci nella speranza di recuperare qualcuno. Io penso sempre positivo”.

    Soddisfatto ma con i piedi per terra Guidolin “Stiamo facendo molti punti, per noi questo è un momento meraviglioso. Mancano 13 punti alla salvezza? Lo sappiamo, aggiorniamo costantemente la classifica nello spogliatoio. Cosa ho pensato sul rigore di Pazzini? Ho sperato in Handanovic… Quando è arrivato l’errore dal dischetto ho tirato un bel sospiro di sollievo. La nostra è però una vittoria meritata, sono contentissimo della prova della squadra, vincere a San Siro non capita spesso”. (Le pagelle di Inter Udinese)

    Inter Udinese 0-1 video highlights
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  • Osvaldo conquista il Tapiro d’oro, pace fatta con Lamela

    Osvaldo conquista il Tapiro d’oro, pace fatta con Lamela

    Sembra esser riuscita a mettersi alle spalle l’onda delle polemiche la Roma travolta dalle critiche per i risultati altalenanti e l’ormai famosa querelle tra Osvaldo e Lamela sfociata negli spogliatoi dello stadio Friuli dopo il ko contro l’Udinese e apparentemente risolta con un cena conciliatoria ideata da Totti e Borriello e con la presenza di tutta la squadra.

    Osvaldo riceve il Tapiro d'Oro | ©Claudio Villa/Getty Images

    La società ha deciso di render pubblico il battibecco fermando Osvaldo per dieci giorni infliggendogli anche una multa di 50 mila euro continuando nella linea “moralizzatrice” iniziata con l’arrivo degli americani e sposata appieno dalla coppia Sabatini Baldini che di fatto è in prima linea nella gestione del club.

    Il pugno di Osvaldo a Lamela è comunque servito al neo azzurro per guadagnarsi il Tapiro d’Oro consegnato ieri dal tapiroforo ufficiale di Striscia la Notizia Valerio Staffelli. Osvaldo, adesso tranquillo e con il sorriso sulle labbra ha ancora una volta ripetuto il suo pentimento non lesinando però una battutina alla società e a Luis Enrique per aver reso di dominio pubblico una faccenda che, a suo dire, doveva rimanere all’interno dello spogliatoio.

    “Sono molto dispiaciuto per quello che è successo, ma sono cose che devono rimanere nello spogliatoio. Dopo cinque minuti ero già pentito e ho chiesto scusa a tutti. Erik è un bravissimo ragazzo, è fortissimo”

    Caso rientrato? Apparentemente si anche se molto dipenderà dall’esito del match contro la Fiorentina al Franchi dove dovrebbe tornare a disposizione di Luis Enrique capitan Totti in una partita che si preannuncia fondamentale per entrambe le squadre. Il match contro i viola sarà ancora più sentito per la presenza sulla panchina di Delio Rossi condottiero di tante battaglie nelle scorse stagioni sulla panchina della Lazio. Se in attacco l’assenza di Osvaldo sarà compensata dal ritorno di Totti è la difesa a dover dare risposte ai tifosi dove le scelte di Luis Enrique sembrano sempre in contrasto preferendo spesso adattare giocatori fuori ruolo. Di seguito vi lasciamo il video della consegna del Tapiro d’Oro ad Osvaldo:

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  • Liga: giallo a Piqué si infiamma il Clasico. Video

    Liga: giallo a Piqué si infiamma il Clasico. Video

    Tra due settimane la Spagna ma anche il resto del mondo punterà il proprio sguardo sul Clasico della Liga tra Real Madrid e Barcellona le due squadre considerate al momento le migliori al mondo e tra le quali ormai da un anno è aumentata l’accesa rivalità grazie alle continue diatribe tra Mourinho e Guardiola. Nella scorsa stagione le polemiche furono accesissime con lo Special One spesso contestato anche dai suoi giocatori per non aver saputo accettare la strapotere del catalani.

    Piqué giallo per il Clasico della Liga |©JAVIER SORIANO/Getty Images

    Quest’anno però le parti sembrano essersi in parte invertite o quantomeno il gap tra le due squadre non sembra esser cosi evidente come nel passato. Il Real Madrid guida infatti la Liga con 3 punti di vantaggio ma con una partita in meno e con la possibilità di sfruttare lo scontro diretto per iniziare seriamente a credere in una fuga verso il titolo. Mancano ancora 15 giorni al match ma il clima inizia già ad esser infuocato e il “primo” caso è la possibile squalifica di Piqué ammonito dall’arbitro per perdita di tempo nel finale del match stravinto contro il Rayo Vallecano.

    I tifosi madrileni chiedono che sia attuato nei confronti del difensore lo stesso metro usato nei confronti di Sergio Ramos e Xabi Alonso nel match dello scorso anno contro l’Ajax quando su suggerimento di Mourinho si fecero ammonire per togliersi la diffida e scontare la squalifica in un match meno proibitivo. Guardiola nel post partita ha difeso Piqué ma dalle immagini è chiaro l’atteggiamento del difensore che stando alle indiscrezioni che arrivano dalla Spagna rischia adesso due turni di squalifica con il conseguente stop nel big match tra Real Madrid e Barcellona in programma il prossimo 10 dicembre alle 22 come anticipo della Liga.

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  • Coppa Italia: favola Verona, il Novara espugna Catania

    Coppa Italia: favola Verona, il Novara espugna Catania

    Non solo Napoli Juventus, l’ultimo martedì di novembre ha regalato anche due partite di Coppa Italia valire per il quarto turno eliminatorio. In campo questa volta vi erano ben tre squadre di serie A Parma, Catania e Novara ed l’Hellas Verona che da matricola sta davvero rivelandosi una della squadre più determinate nella serie cadetta.

    Il Verona si regala gli Ottavi di Coppa Italia | ©Marco Luzzani/Getty Images

    L’undici di Mandorlini vive un momento d’oro in Serie B con sei vittorie consecutive e le altissime posizioni della classifica nel mirino ma la competitività del Verona si è manifestata anche ieri sera, quando i gialloblu di scena al Tardini contro il Parma sono riusciti nell’impresa di superare il turno regalandosi gli ottavi contro la Lazio. Il Parma reduce dalla cocente sconfitta di Novara si presenta in campo con un maxi turnover cambiando 10/11 della formazione in campo sabato scorso, con in attacco il tridente Palladino Valdes e l’acclamatissimo Crespo. I ducali sin dall’avvio subiscono la migliore intraprendenza ospite presentandosi al tiro solo dalla lunga distanza ma senza creare grandi pericoli. Il Verona trova il vantaggio dopo poco la mezzora con lo scatenato Ferrari bravo a superare Pavarini. Il gol blocca del tutto il Parma e gli ospiti trovano il raddoppio nella prima parte della ripresa con una bella incornata di Gomez. Colomba si gioca adesso la carta Giovinco ma nonostante qualche fiammata della Formica Atomica ed un palo di Crespo il Verona non corre pericoli guadagnandosi meritatamente gli ottavi di Coppa Italia contro la Lazio.

    Coppa Italia Parma Verona 0-2 video highlights Youtube
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    Nel match del Massimino il Novara batte il Catania regalandosi un’altra volta la possibilità di giocar con il Milan in Coppa Italia. L’undici di Montella per due volte in vantaggio paga i tantissimi errori in fase difensiva dovuti forse alla mancanza di concentrazione. Il Catania dopo appena tre minuti trova il vantaggio con Lanzafame bravo a far trovare pronto dopo uno scambio Lopez Gomez e controllano la partita rischiando il raddoppio in ben due occasioni con Sciacca e Maxi Lopez. Nella ripresa il Novara entra con un altro piglio e trova il pari con Mazzarani, la gioia però dura solo un minuto Maxi Lopez infatti trova l’incrocio alto dopo un fortunoso rimpallo. Partita chiusa? Per tutti si ma non per Meggiorini autore della doppietta qualificazione che regala al Novara un’altra notte a San Siro per gli ottavi di Coppa Italia. Quest’oggi a chiudere il quarto turno eliminatorio di Coppa Italia ci sarà Cesena-Gubbio.

    Coppa Italia Catania Novara 2-3 video highlights Youtube
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    Il tabellone degli Ottavi di Coppa Italia (8 dicembre)
    Milan – Novara
    Napoli- vinc. Cesena-Gubbio
    Roma – Fiorentina
    Juventus – Bologna
    Lazio – Novara
    Palermo – Siena
    Inter – Genoa
    Udinese – Chievo

  • Milan Pato, Robinho e Thiago Silva contagiati “ai se eu te pego”

    Milan Pato, Robinho e Thiago Silva contagiati “ai se eu te pego”

    Allegria ed entusiasmo sono le medicine migliori per scaricare le tossine dei tanti impegni ravvicinati e in casa Milan sembrano aver trovato gli argomenti giusti. Da ieri infatti impazza sul web un video che ritrae i tre brasiliani del Milan Pato, Thiago Silva e Robinho intenti a cantare il tormentone brasiliano del momento “ai se eu te pego” un brano famosissimo in Sud America che però adesso ha contagiato anche molti calciatori.

    Thiago Silva e Pato "ai se eu te pego" | ©Claudio Villa/Getty Images

    “Ai se eu te pego” è un brano Michel Telo un cantautore stimatissimo in Brasile e già famoso per altri brani come “Barquinho”, “O Caldeirão” ma adesso ancor più famoso grazie all’esultanza adottata dai calciatori per esultare al gol. Il tormentone che adesso coinvolge anche il Milan è partito da Neymar che è stato immortalato prima negli spogliatoi quando sulle note “Ai se eu te pego” e poi in campo nell’esultanza dopo il gol. In Europa lo stesso balletto è dilagato contagiando prima Cristiano Ronaldo e Marcelo a Madrid, poi il giovane Reus e adesso i tre brasiliani del Milan Pato, Robinho e Thiago Silva.

    L’aspetto interessante del video è veder un altra faccia del timido Pato ripreso a cantare e decisamente a suo agio così come quella del possente Thiago Silva sempre lucido e incline alle distrazioni in campo. Di Robinho invece c’è la sua storia alle spalle che forse ci fa esser prevenuti anche se ad oggi di suoi colpi di testa in rossonero non è giunta notizia. Di seguito vi lasciamo i due video tratti da Youtube, nel primo ritrae il Milan sul treno di ritorno da Firenze sullo sfondo dei tre “tenori” mentre nel secondo gli altri calciatori che hanno adottato il nuovo tormentone.

    Il video del Milan in treno e Pato, Thiago e Robinho con “ai se eu te pego”
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    ai se eu te pego Neymar, Ronaldo, Reus e Marcelo
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