Le parole della sua bella Yanina Screpante, dette in un momento di rabbia, potevano incrinare il favoloso rapporto che lega Ezequiel Lavezzi e Napoli, dopo però il momentaneo tam tam mediatico le querelle per fortuna è rientrate e il Pocho è tornato ad esser l’idolo e simbolo della voglia di riscatto partenopea. Lavezzi, sicuramente pentito delle parole pronunciate su Twitter dalla sua ragazza, ha dapprima chiesto scusa verbalmente poi sul campo tornando finalmente al gol nella partita contro il Lecce con la fascia di capitano al braccio e ieri si è prestato ad un simpatico siparietto con Valerio Staffelli alla consegna del meritatissimo Tapiro d’Oro di Striscia la Notizia.
Svelato in conclusione anche il perchè del soprannome “Pocho” affibbiatogli da bambino per un cane a cui Lavezzi era molto legato. Un bel siparietto dunque che chiude la polemica tra Lavezzi e la sua Napoli già proiettata alla storica impresa da compiere domani sera al Madrigal di Villareal e magari sarà proprio Lavezzi a centrare il gol che legherà indelebilmente il suo nome a quello della città partenopea. Domani sera Villareal parlerà un pò napoletano, i tifosi infatti per non far mancare il proprio supporto hanno letteralmente polverizzato i botteghini in Italia rivolgendosi poi direttamente a quelli spagnoli alla caccia di un tagliando valido. Di seguito vi lasciamo il video di Lavezzi attapirato da Striscia la Notizia, sperando che sia di un buon auspico per la Champions League.
Tiger Woods è tornato alla vittoria, conquistando lo Chevron World Challenge sul percorso Californiano dello Sherwood Country Club, contro Zac Johnson, diretto avversario che ha saputo tenergli testa fino all’ ultima buca, quando ha dovuto necessariamente arrendersi alla determinazione ed alla voglia di vincere – e di rivincita – dell’ex numero uno al mondo del green.
Dopo gli scandali sessuali, le 18 amanti accertate, il divorzio dalla moglie, che lo hanno coinvolto e destabilizzato negli ultimi due anni, dipingendo la sua figura in maniera totalmente differente rispetto a quanto in apparenza aveva mostrato, per Tiger Woods, la “tigre” del green era, quindi, giunta l’ora di risollevarsi, anche per smentire chi si dichiarava ormai certo che non sarebbe mai più tornato alla vittoria.
Ecco perchè, dopo aver messo a segno l’ultima buca decisiva, nel percorso Californiano, Tiger Woods si è lasciato andare ad una’esultanza, breve ma liberatoria, nella quale era racchiusa e ben visibile la sofferenza interiore degli ultimi anni. Il pubblico, poi, è sembrato essere tutto con lui, esultando sonoramente per la sua vittoria, che mancava dal lontano 15 Novembre 2009, quando si impose nel JBWere Masters.
Dopo la gioia esternata dopo la vittoria con 278 punti – dieci sotto il par – però, Tiger Woods si è subito ricomposto, per salutare sportivamente il suo avversario sconfitto: anche un modo per far capire al mondo del golf che, dopo questa prima vittoria, il digiuno è terminato e che la sua fame di rivincita non si ferma qui, ma mira in alto, ai circuiti del Major, per provare a scalare nuovamente la classifica del ranking mondiale, che ora lo vede soltanto al cinquantaduesimo posto. Gli stimoli, per lui, sembrano ritrovati, insieme alla voglia di vincere ancora: come Tiger Woods stesso ha dichiarato al termine della gara, il suo obiettivo è quello di provare ancora l’adrenalina della gara, la tensione ed il nervosismo di quanto “sente”di poter vincere, come è stato ieri.
La tigre è tornata a ruggire, gli avversari sono avvertiti.
Chevron World Challenge il video dell’ultima buca e la gioia di Tiger Woods
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Mi piace pensare che ci sia un disegno divino, un qualcosa che renda il calcio almeno per una volta meno materiale di quello che è diventato, una casualità per chi non è fatalista o un segno magico per chi non lo è. Il Corinthians dopo aver fallito più volte nelle domeniche precedenti il match ball per vincere il quinto Brasilerao della sua storia c’è riuscita ieri, nel giorno in cui si è spento Socrates, giocatore simbolo del Timao e leader indiscusso di una repubblica che si dichiarava libera e indipendente negli anni a cavallo tra il 70 e l’80 quando il Brasile era sotto dittatura.
Il duello avvincente tra Corinthians e Vasco che ha animato e reso ancor più spettacolare il Brasilerao si decide quando il Flamengo trova la rete del pari con Renato Abreu. Le partite cosi diventano tattiche e si incattiviscono con gli arbitri del duello a distanza costretti a far uso ripetuto del cartellino rosso. Passano i novanta minuti e il popolo del Timao può esplodere regalando il saluto migliore al dottore Socrates.
Gli altri verdetti del Brasilerao sono l’ingresso del Flamengo di Ronaldinho tra le partecipanti alla Libertadores insieme al Fluminense e all’International. Lucas, segna il gol numero 1000 per il San Paolo, mentre il Cruzeiro festeggia la salvezza.
Il video dell’emozionante minuto di silenzio in ricordo di Socrates
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I festeggiamenti dei tifosi e giocatori del Corinthians
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Catania Cagliari: la partita. Le due squadre scendono in campo contratte e con qualche problema nell’innescare i rispettivi attacchi. I padroni di casa faticano a centrocampo e in avanti Bergessio dà subito la sensazione di esser in giornata negativa. Il Cagliari solido in difesa, dove giganteggia Canini, fa un buon filtro a centrocampo creando però pochi problemi ad Andujar se non con Ibarbo che fallisce una ghiotta occasione. Nella ripresa, la mossa che risulta vincente, Biondini rileva Perico in mediana e il Cagliari acquisisce i meccanismi di un tempo iniziando a creare difficoltà al Catania. La svolta alla partita arriva al 64′, quando Ibarbo da posizione impossibile si beve prima Legrottaglie e poi Andujar prima di depositare in rete il gol che varrà la vittoria. Montella che già aveva fiutato il pericolo aveva mandato in campo prima Barrientos e poi Maxi Lopez si dispera ma tolto qualche buon tiro di Maxi Lopez non riesce ad impensierire mai la retroguardia ospite.
Catania Cagliari, l’analisi Vince la sua prima partita Ballardini dopo il ritorno sulla panchina del Cagliari dimostrando di aver trovato una certa solidità difensiva ma sopratutto di aver lanciato la stellina Ibarbo che nella mente dei tifosi sardi ha riportato alla mente le sgroppate di Suazo. La classifica del Catania resta comunque ottima ma per Montella l’ennesima sconfitta al Massimino deve esser più di un campanello d’allarme per la difficoltà del centrocampo e la troppa staticità dei difensori centrali.
Catania Cagliari, la magia di Ibarbo
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Il Napoli torna al successo in campionato battendo al San Paolo il fanalino di coda Lecce per 4-2. Gara già chiusa nel primo tempo con i partenopei che vanno al riposo sul 3-0 per effetto delle reti di Lavezzi, Cavani e Dzemaili. Nella ripresa Muriel prova a scuotere i salentini accorciando le distanze ma è ancora Cavani a calare il poker. In pieno recupero il gol del difinitivo 4-2 di Corvia.
Aronica 5.5: si fa saltare con facilità da Muriel nel secondo tempo in occasione del 3-1 dell’attaccante colombiano, un errore che non si può concedere all’avversario.
Fideleff 6.5: di recente il peggiore dei difensori azzurri, stasera risulta il migliore della retroguardia partenpea; copre bene il suo settore di campo e si supera nel salvataggio in scivolata sulla linea di porta sul tiro a colpo sicuro di Pasquato.
Inler 5.5: il mediano non gioca bene, sbaglia troppo in fase di impostazione. Forse è con la testa già a Villarreal, Mazzarri lo toglie per inserire Hamsik.
Lavezzi 7.5: semplicemente fantastico, ogniqualvolta parte in accelerazione è imprendibile come in occasione dell’1-0 che sblocca il risultato, con i suoi dribbling fa fuori Cuadrado e Oddo per poi trafiggere Benassi non esente però da colpe. E’ sempre l’uomo più pericoloso di Mazzarri, serve a Cavani l’assist per il 4-1. Se solo segnasse di più….
Pandev 6.5: dopo la doppietta alla Juventus da centravanti, un’altra buona prestazione questa volta però in un ruolo più suo. Sforna l’assist per il 2-0 di Cavani, sembra un altro giocatore rispetto ad inizio stagione.
Cavani 7: sempre letale quando si trova sottoporta, sigla la sua doppietta personale che lo fa salire a quota 7 in classifica marcatori. Se ricomincia a segnare come l’anno scorso sono solori per tutti, anche in Champions.
LECCE
Benassi 4.5: in pratica è lui a mandare la sfera nella sua porta sul tiro di Lavezzi, purtroppo il suo errore incide in maniera negativa sulla gara.
Tomovic 5: Lavezzi gli va via da tutte le parti, il Pocho è un incubo.
Cuadrado 5.5: è bravo Dossena a farlo rimanere basso non facendogli compiere il suo dovere di supportare Muriel.
Pasquato 6: belle giocate ma anche tanta imprecisione negli ultimi metri di campo, è anche sfortunato quando Fideleff salva sulla sua conclusione a porta sguarnita.
Muriel 7: questo è un attaccante da tenere d’occhio. Di proprietà dell’Udinese, il nazionale Under 20 colombiano si mette in evidenza non solo per il gol ma anche per altre giocate di livello come quando lascia sul posto Fernandez aggirandolo con uno splendido colpo di tacco e servendo po Pasquato che non riesce a metterla dentro. Si giocherà il titolo di rivelazione dell’anno.
Precipita nuovamente nel baratro l’Inter al termine della partita contro l’Udinese giocata ieri sera a San Siro per il posticipo della 14esima giornata. Dopo due vittorie, frutto più degli episodi che di un ritrovato gioco di squadra la consistenza dei nerazzurri si squaglia di fronte ad una Udinese pimpante e coesa ma sopratutto meritatamente capolista dopo l’ennesima prova di forza. Inter Udinese è stata l’ennesima prova che più che l’allenatore in casa Inter manca un progetto con una squadra stanca nei suoi uomini migliori e senza la giusta tranquillità per esser traghettata verso un nuovo futuro.
Inter Udinese il punto Le due vittorie avevano forse convinto qualcuno di esser usciti dal periodo buio ma l’Inter ha bisogno di nuova linfa sopratutto a centrocampo. Male l’esperimento della doppia punta ma malissimo la difesa. Per l’Udinese onestamente non esistono più aggettivi, i friulani giocano un buon calcio si sanno difendere e quando hanno spazi possono far male a chiunque.
Inter Udinese le interviste post partita Visibilmente amareggiato Claudio Ranieri a fine partite ha dato merito all’Udinese per la vittoria “Loro sono stati molto bravi in contropiede, dobbiamo solo fargli i complimenti. Milito e Pazzini non riescono a segnare? Sono momenti che gli attaccanti attraversano nel corso della carriera, oggi però hanno lottato”. A chi gli domanda del futuro poi “Dobbiamo solo stare zitti e rimboccarci le maniche, le altre squadre facciano il loro campionato, noi dobbiamo cercare di avvicinarci nella speranza di recuperare qualcuno. Io penso sempre positivo”.
Soddisfatto ma con i piedi per terra Guidolin “Stiamo facendo molti punti, per noi questo è un momento meraviglioso. Mancano 13 punti alla salvezza? Lo sappiamo, aggiorniamo costantemente la classifica nello spogliatoio. Cosa ho pensato sul rigore di Pazzini? Ho sperato in Handanovic… Quando è arrivato l’errore dal dischetto ho tirato un bel sospiro di sollievo. La nostra è però una vittoria meritata, sono contentissimo della prova della squadra, vincere a San Siro non capita spesso”.(Le pagelle di Inter Udinese)
Inter Udinese 0-1 video highlights
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La società ha deciso di render pubblico il battibecco fermando Osvaldo per dieci giorni infliggendogli anche una multa di 50 mila euro continuando nella linea “moralizzatrice” iniziata con l’arrivo degli americani e sposata appieno dalla coppia Sabatini Baldini che di fatto è in prima linea nella gestione del club.
Il pugno di Osvaldo a Lamela è comunque servito al neo azzurro per guadagnarsi il Tapiro d’Oro consegnato ieri dal tapiroforo ufficiale di Striscia la Notizia Valerio Staffelli. Osvaldo, adesso tranquillo e con il sorriso sulle labbra ha ancora una volta ripetuto il suo pentimento non lesinando però una battutina alla società e a Luis Enrique per aver reso di dominio pubblico una faccenda che, a suo dire, doveva rimanere all’interno dello spogliatoio.
“Sono molto dispiaciuto per quello che è successo, ma sono cose che devono rimanere nello spogliatoio. Dopo cinque minuti ero già pentito e ho chiesto scusa a tutti. Erik è un bravissimo ragazzo, è fortissimo”
Caso rientrato? Apparentemente si anche se molto dipenderà dall’esito del match contro la Fiorentina al Franchi dove dovrebbe tornare a disposizione di Luis Enrique capitan Totti in una partita che si preannuncia fondamentale per entrambe le squadre. Il match contro i viola sarà ancora più sentito per la presenza sulla panchina di Delio Rossi condottiero di tante battaglie nelle scorse stagioni sulla panchina della Lazio. Se in attacco l’assenza di Osvaldo sarà compensata dal ritorno di Totti è la difesa a dover dare risposte ai tifosi dove le scelte di Luis Enrique sembrano sempre in contrasto preferendo spesso adattare giocatori fuori ruolo. Di seguito vi lasciamo il video della consegna del Tapiro d’Oro ad Osvaldo:
Quest’anno però le parti sembrano essersi in parte invertite o quantomeno il gap tra le due squadre non sembra esser cosi evidente come nel passato. Il Real Madrid guida infatti la Liga con 3 punti di vantaggio ma con una partita in meno e con la possibilità di sfruttare lo scontro diretto per iniziare seriamente a credere in una fuga verso il titolo. Mancano ancora 15 giorni al match ma il clima inizia già ad esser infuocato e il “primo” caso è la possibile squalifica di Piqué ammonito dall’arbitro per perdita di tempo nel finale del match stravinto contro il Rayo Vallecano.
I tifosi madrileni chiedono che sia attuato nei confronti del difensore lo stesso metro usato nei confronti di Sergio Ramos e Xabi Alonso nel match dello scorso anno contro l’Ajax quando su suggerimento di Mourinho si fecero ammonire per togliersi la diffida e scontare la squalifica in un match meno proibitivo. Guardiola nel post partita ha difeso Piqué ma dalle immagini è chiaro l’atteggiamento del difensore che stando alle indiscrezioni che arrivano dalla Spagna rischia adesso due turni di squalifica con il conseguente stop nel big match tra Real Madrid e Barcellona in programma il prossimo 10 dicembre alle 22 come anticipo della Liga.
L’undici di Mandorlini vive un momento d’oro in Serie B con sei vittorie consecutive e le altissime posizioni della classifica nel mirino ma la competitività del Verona si è manifestata anche ieri sera, quando i gialloblu di scena al Tardini contro il Parma sono riusciti nell’impresa di superare il turno regalandosi gli ottavi contro la Lazio. Il Parma reduce dalla cocente sconfitta di Novara si presenta in campo con un maxi turnover cambiando 10/11 della formazione in campo sabato scorso, con in attacco il tridente Palladino Valdes e l’acclamatissimo Crespo. I ducali sin dall’avvio subiscono la migliore intraprendenza ospite presentandosi al tiro solo dalla lunga distanza ma senza creare grandi pericoli. Il Verona trova il vantaggio dopo poco la mezzora con lo scatenato Ferrari bravo a superare Pavarini. Il gol blocca del tutto il Parma e gli ospiti trovano il raddoppio nella prima parte della ripresa con una bella incornata di Gomez. Colomba si gioca adesso la carta Giovinco ma nonostante qualche fiammata della Formica Atomica ed un palo di Crespo il Verona non corre pericoli guadagnandosi meritatamente gli ottavi di Coppa Italia contro la Lazio.
Coppa Italia Parma Verona 0-2 video highlights Youtube
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Nel match del Massimino il Novara batte il Catania regalandosi un’altra volta la possibilità di giocar con il Milan in Coppa Italia. L’undici di Montella per due volte in vantaggio paga i tantissimi errori in fase difensiva dovuti forse alla mancanza di concentrazione. Il Catania dopo appena tre minuti trova il vantaggio con Lanzafame bravo a far trovare pronto dopo uno scambio Lopez Gomez e controllano la partita rischiando il raddoppio in ben due occasioni con Sciacca e Maxi Lopez. Nella ripresa il Novara entra con un altro piglio e trova il pari con Mazzarani, la gioia però dura solo un minuto Maxi Lopez infatti trova l’incrocio alto dopo un fortunoso rimpallo. Partita chiusa? Per tutti si ma non per Meggiorini autore della doppietta qualificazione che regala al Novara un’altra notte a San Siro per gli ottavi di Coppa Italia. Quest’oggi a chiudere il quarto turno eliminatorio di Coppa Italia ci sarà Cesena-Gubbio.
Coppa Italia Catania Novara 2-3 video highlights Youtube
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Il tabellone degli Ottavi di Coppa Italia (8 dicembre)
Milan – Novara
Napoli- vinc. Cesena-Gubbio
Roma – Fiorentina
Juventus – Bologna
Lazio – Novara
Palermo – Siena
Inter – Genoa
Udinese – Chievo
“Ai se eu te pego” è un brano Michel Telo un cantautore stimatissimo in Brasile e già famoso per altri brani come “Barquinho”, “O Caldeirão” ma adesso ancor più famoso grazie all’esultanza adottata dai calciatori per esultare al gol. Il tormentone che adesso coinvolge anche il Milan è partito da Neymar che è stato immortalato prima negli spogliatoi quando sulle note “Ai se eu te pego” e poi in campo nell’esultanza dopo il gol. In Europa lo stesso balletto è dilagato contagiando prima Cristiano Ronaldo e Marcelo a Madrid, poi il giovane Reus e adesso i tre brasiliani del Milan Pato, Robinho e Thiago Silva.
L’aspetto interessante del video è veder un altra faccia del timido Pato ripreso a cantare e decisamente a suo agio così come quella del possente Thiago Silva sempre lucido e incline alle distrazioni in campo. Di Robinho invece c’è la sua storia alle spalle che forse ci fa esser prevenuti anche se ad oggi di suoi colpi di testa in rossonero non è giunta notizia. Di seguito vi lasciamo i due video tratti da Youtube, nel primo ritrae il Milan sul treno di ritorno da Firenze sullo sfondo dei tre “tenori” mentre nel secondo gli altri calciatori che hanno adottato il nuovo tormentone.
Il video del Milan in treno e Pato, Thiago e Robinho con “ai se eu te pego”
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ai se eu te pego Neymar, Ronaldo, Reus e Marcelo
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