E’ stato presentato questa mattina il Calendario Immagine 2012 del Napoli Calcio, un rituale oramai attesissimo da parte dei tifosi da cinque parti a questa parte allieta il mondo azzurro rappresentando i propri beniamini in scene completamente diverse da quelle degli abiti da gioco e del rettangolo verde. L’ambientazione del calendario quest’anno è un classico della cultura napoletana: il presepe con i giocatori entusiasti nel potersi calare nella parte.
Aronica, oramai un veterano, ha commentato l’iniziativa “Sono qui già da anni e devo dire che il calendario per noi rappresenta un momento di aggregazione oltre che di divertimento. E’ un aspetto goliardico che ci unisce e ci fa stare insieme in maniera goliardica. Anche Mazzarri riesce per qualche momento a staccare dalla pressione e dal quotidiano calcistico”.
Il centrocampista elvetico ha poi rilasciato una intervista esclusiva a GQ (clicca per veder le immagini in anteprima) commentando i suoi primi suoi sei mesi al Napoli “Qui vivo bene. Io sono svizzero e quindi rigoroso, preciso, a Napoli magari la mentalità è un po’ diversa ma l’importante è rispettarsi. Io rispetto la loro mentalità e i napoletani la mia. Davvero sto bene”
Per quanto riguarda il mercato Inler invece giudica competitivo l’organico azzurro “Non comprerei nessuno. E sapete perché? Perché siamo forti così. Un bel gruppo unito con un grande allenatore come Mazzarri è una grande forza”
Video anteprima del Calendario Immagine 2012 SSC Napoli
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Il Calendario Immagine 2012 del Napoli sarà in edicola a partire dal 17 dicembre con il Corriere dello Sport a 8.90 euro più il costo del quotidiano. Ci saranno anche mille copie in tiratura limitata del costo di 49,50 euro distribuite presso l’Official Store in via Vetriera, o acquistabili dal web store del sito ufficiale.
Il Mondiale per Club non è iniziato sotto la migliore stella per il Barcellona. Il dream team catalano pur avendo battuto con estrema facilità l’Al Saad conquistando l’accesso alla finale di domenica prossima perde per infortunio due giocatori in attacco: David Villa e Alexis Sanchez. A preoccupare di più sono le condizioni dello spagnolo uscito anzitempo nel match Al Saad Barcellona per la sospetta frattura della tibia. L’attaccante al 34′ del primo tempo, in un’azione d’attacco si è accasciato al suolo facendo subito pensare ad un infortunio importante e chiedendo lui stesso l’intervento della barella.
Preoccupazione anche per Vincente Del Bosque e la Spagna che dovrà difendere il titolo europeo in Polonia e Ucraina senza il suo migliore attaccante e con Fernando Torres lontano dalla condizione migliore. Il nome di David Villa oltretutto era iniziato a circolare nell’ambiente Inter per la prossima stagione, con Moratti e Branca pronti a puntare sullo spagnolo per dar un nuovo corso alle stagioni dell’Inter affidando la rinascita ad un attaccante di sicuro affidamento e con l’innato istinto del gol. Tanti i segni d’affetto con il Barcellona che aperto un post sul proprio sito ufficiale per permetter a sportivi e tifosi di scrivere i propri messaggi di affetto al giocatore.
Il video dell’infortunio shock di David Villa al Mondiale per Club
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Si chiude la quindicesima giornata di Premier League con l’attesissimo monday night fra Chelsea Manchester City. A Londra in tutta la settimana è salita la febbre per questo match che era un vero banco di prova per i Blues, per dimostrare che la stagione non è fallimentare e che sono sempre li a dire la propria sia in campionato sia in Champions League. Dopo la brillante prova contro il Valencia e il passaggio agli ottavi in Europa, allo Stamford Bridge arrivano i Citizens, forti del primato in classifica e dell’imbattibilità, avendo pareggiato solo due volte e poi sempre vinto. Villa Boas tiene fuori dal primo minuto Lampard scegliendo ancora il giovane spagnolo Romeu a dettare i tempi del gioco, affiancato da Raul Mereiles e Ramires, a supportare il trio avanzato formato da Mata, Sturridge e Drogba, preferito ancora a Torres. Mancini butta nella mischia dal primo minuto Balotelli e non Dzeko accanto ad Aguero, nonostante l’ennesima bravata dell’ex nerazzurro, con in appoggio Silva e Milner e a fare da muro davanti alla difesa i soliti Barry e Yaya Toure.
Il primo tempo finisce sul risultato di 1-1 e la ripresa si apre con un altro copione rispetto alla prima frazione, il Chelsea è molto più motivato e più propositivo e il City abbassa il baricentro cercando solo di contenere, al punto che sia Balotelli sia Aguero non si vedono quasi mai coinvolti nel gioco. Nonostante questo il Chelsea non riesce a creare granchè, tranne una conclusione di Sturridge che finisce di poco alta, e una punizione di Drogba che va abbastanza lontana dalla porta di Hart. Al minuto 58′ c’è la svolta della gara con l’espulsione per somma di ammonizioni di Clichy, che stende Ramires lanciato sulla trequarti. Con il City in 10 uomini Mancini è costretto a togliere El Kun Aguero e a mettere Kolo Toure per riformare la difesa a quattro, e dopo qualche minuto una volta che il Chelsea in superiorità numerica inizia a crederci davvero, toglie anche Silva per De Jong, isolando del tutto Balotelli in avanti a lottare con Terry e Ivanovic. Il City a questo punto sembra contenere bene il Chelsea bloccando tutti i canali di rifornimento per Mata e gli altri attaccanti, fino a quando all’82 ancora Sturridge crea scompiglio nella difesa del City arrivando al tiro e colpendo il braccio di Lescott. Per l’arbitro non ci sono dubbi, è rigore e dal dischetto si presenta Lampard, entrato al posto di Raul Meireles, e non sbaglia. 2-1 e la partita è chiusa, nonostante qualche tentativo del City che non porta a niente più di qualche mischia in area. Il Chelsea amministra fino al 94′, e si porta così a meno 7 dai Citizens e si ripresenta in piena corsa Champions League, rimettendosi davanti all’Arsenal e a pari del Tottenham. Per il City arriva la prima sconfitta in campionato, cosa che ci può anche stare dopo quattordici partite impeccabili e comunque avendo perso in casa del Chelsea, che nonostante le difficoltà incontrate fino ad ora è sempre potenzialmente una delle prime tre forze del campionato.
Tabellino
Chelsea Manchester City 2-1
1′ BALOTELLI, 34′ RAUL MEIRELES, 82 LAMPARD (PEN).
CHELSEA: CECH, BOSINGWA, TERRY, IVANOVIC, COLE, RAUL MEIRELES (LAMPARD), RAMIRES (MALOUDA), ROMEU, MATA (MIKEL), STURRIDGE, DROGBA.
MANCHESTER CITY: HART, ZABALETA, LESCOTT (DZEKO), KOMPANY, CLICHY, BARRY, YAYA TOURE, SILVA (DE JONG), MILNER, BALOTELLI, AGUERO (KOLO TOURE).
MAN OF THE MATCH: STURRIDGE. Come in tutto questo inizio di stagione dimostra di essere decisivo e di dimostrare che merita il posto fisso in squadra nel tridente di attacco. Clichy ha faticato e non poco a stargli dietro, e ha segnato la partita con l’assist per il pareggio di Raul Meireles e procurando il rigore della vittoria.
PEGGIORE IN CAMPO: YAYA TOURE. Di solito uno tra i migliori se non il migliore, stasera stecca completamente la partita venendo continuamente messo nel mezzo dal centrocampo del Chelsea, molto più dinamico di lui e del compagno di reparto Barry. Toure macchia la sua partita anche con due brutti gesti ai danni di Mata, prima scalciandolo quando lo spagnolo è ancora a terra e poi mettendogli le mani in faccia. Trasferta londinese da dimenticare.
Partita bella e vibrante al Dall’Ara dove Bologna Milan hanno confermato il rispettivo buon stato di salute affrontandosi a viso aperto e provandosi a superare per tutto l’arco della partita viziata però da una giornata decisamente no dell’arbitro Rocchi. Il 2-2 finale accontenta tutti, evita l’onda lunga delle polemiche ma se in casa Bologna conferma la bontà della scelta Pioli in casa Milan evidenzia ancora una volta qualche inaspettata crepa nel reparto difensivo.
La ripresa vedo un Milan in difficoltà e i padroni di casa più pericolosi e pressanti. Di Vaio becca il palo, il Milan però passa con il solito bravo a trovarsi un rigore tutt’altro che solare depositandolo poi in rete. Che la giornata sia no per il Milan lo si intuisce appena un minuto dopo Diamanti sulla trequarti rossonera ha tutto il tempo di controllare e avanzare trovando nella complicità di Amelia un alleato per il pari.
Bologna Milan, la chiave tattica. Pioli prepara la partita al meglio cercando di sfruttare l’intesa perfetta tra Diamanti e Di Vaio e chiedendo agli un continuo pressing sulla metà campo. Al Milan paradossalmente manca il dinamismo di Nocerino fondamentale per l’equilibrio tattico del centrocampo di Allegri e la giornata decisamente no dell’intera difesa.
Bologna Milan video highlights
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Coentrao 5: gioca fuori ruolo, a destra, e non ne azzecca una. Poca anche la spinta offensiva.
Pepe 5: riesce solo a prendere a calci il povero Sanchez che gli sguscia da tutte le parti. Per una volta, termina il Clasico senza essere espulso.
Sergio Ramos 5.5: schierato al centro della difesa, è spesso impreciso ma tiene meglio rispetto al suo compagno di reparto.
Marcelo 5.5: bene nel primo tempo quando annulla Dani Alves su quella corsia ma nel secondo tempo non riesce più a spingere come vorrebbe per merito del laterale del Barcellona che lo mette sistematicamente in difficoltà.
Diarra 5.5: in mezzo al campo se la deve vedere contro i palleggiatori blaugrana, inizia bene ma finisce progressivamente con il cedere. Richiamato in panchina. (dal 62′ Khedira 5 cerca in qualche modo di darsi da fare ma oltre a qualche fallo in mezzo al campo fa poco).
Xabi Alonso 5.5: al geometra del centrocampo del Real viene dato incarico di tenere palla più possibile per togliere al Barcellona la sua arma vincente, il possesso palla. Compito arduo anche per uno come lui.
Di Maria 6.5: il migliore dei suoi insieme a Benzema, fa un primo tempo eccezionale rincorrendo ovunque gli avversari e mettendo in difficoltà Abidal ma esce sfinito a 20 minuti dal termine (dal 68′ Higuain sv).
Ozil 4.5: il peggiore in campo, il tedesco è un fantasma tant’è che Mourinho preferisce toglierlo. La sua partita dura solo un’ora (dal 58′ Kakà 6 tanto impegno per l’ex Milan che va anche vicino alla rete, non è facile entrare a partita in corso contro il Barça ed essere decisivo).
Ronaldo 5: stecca ancora la partita più importante della stagione, dopo la prestazione di ieri sera sarà dura battere Messi nella corsa al Pallone d’Oro. Non basta segnare caterve di gol alle cosidette piccole, bisogna che cominci a trascinare il Real anche nel Clasico. Fallisce di testa da due passi il possibile 2-2, non è da lui.
Benzema 6.5: a parte il gol che sblocca la gara dopo appena 23 secondi, porta sulle sue spalle tutto il peso del reparto avanzato del Real. E’ sicuramente l’ultimo ad alzare bandiera bianca.
Mourinho 4.5: il grande condottiero, simbolo del Triplete nerazzurro e della rivalsa del Real sui nemici storici blaugrana, si dimostra ancora una volta piccolo piccolo dinanzi a sua maestà il Barcellona. Alla vigilia diserta la conferenza stampa, diventata ormai un habituè del Clasico, per dare un segnale forte e per trasmettere quella carica agonistica ai suoi giocatori. Evidentemente il messaggio non è stato recepito, o meglio, è il Barça che è al di sopra di qualsiasi motivazione. Il Real con una vittoria poteva ipotecare già ieri sera la Liga interrompendo il dominio dei catalani ma la sconfitta pesante dei bianchi di Spagna tra le mura amiche del Bernabeu contro i marziani del Barça riapre tutti i giochi. Per Mou il Clasico sta diventando un ossessione, il Barcellona è il suo peggiore incubo.
BARCELLONA
Valdes 4.5: voto pesante per il portiere blaugrana perchè è suo l’errore che poteva compromettere l’esito della gara servendo con un disimpegno sbagliato l’avversario Di Maria che poi porterà al gol di Benzema. Per sua fortuna gioca nel Barcellona.
Dani Alves 6.5: meno brillante del solito, nel primo tempo viene impensierito da Marcelo. Si riprende nella seconda frazione di gioco quando sfonda sulla destra.
Puyol 7: un gigante, il capitano del Barcellona guida la difesa con esperienza. Dalla sua zona di campo Ozil e Ronaldo non passano.
Piquè 6.5: dopo la sbandata di inizio match (vedi la sua posizione incomprensibile che tiene in gioco Benzema) ritorna sui suoi livelli e contribuisce a limitare gli attacchi avversari.
Abidal 5.5: corre troppi rischi in fase difensiva, gigioneggia troppo. In difficoltà su Di Maria, esce alla distanza quando l’argentino viene sostituito.
Xavi 7: solito faro del centrocampo blaugrana, tra i 3 candidati alla conquista del Pallone d’Oro probabilmente non lo vincerà ma solo perchè si ritrova due come Messi e Cristiano Ronaldo che fanno la differenza con i gol, cosa che non compete a lui. Però lo meriterrebbe per quello che da 4-5 anni, e anche di più, sta facendo vedere.
Busquets 6: fa legna a centrocampo, sufficiente.
Iniesta 9: che gran giocatore che è don Andres. Fa tutto, recupera una quantità enorme di palloni, quando la sfera è tra i suoi piedi non la perde mai ed è imprendibile quando parte in velocità. I suoi dribbling sono ubriacanti, anche se non ha messo la sua firma al match è lui il vero artefice del trionfo nel “El Partido” di ieri al Bernabeu. Da solo vale il prezzo del biglietto. Come Xavi, sfortunato a coesistere insieme a due campioni come Messi e Ronaldo. Anche lui meriterebbe il Pallone d’Oro. Ci illumina d’immenso. Chapeau don Andres (dall’89’ Pedro sv).
Fabregas 7: Guardiola lo riprone in attacco per non dare punti di riferimento al Real, l’ex Arsenal rientrato alla casa madre quest’estate dopo gli anni felici trascorsi a Londra, non delude il suo tecnico e mette il sigillo alla partita siglando il gol del 3-1 del definitivo ko (dal 78′ Keita sv).
Messi 7.5: a chi si chiede perchè Leo vince il Pallone d’Oro e Cristiano Ronaldo no, vedere il Clasico di ieri, troverete la risposta. La Pulce non brilla come al suo solito perchè Mourinho gli costruisce attorno una gabbia dalla quale è difficile uscire ma Leo è di un altro pianeta e quello che fa nell’azione che porta al pareggio del Barcellona è meraviglioso.
Sanchez 7.5: fa girare la testa a Pepe che su di lui è costretto ad utilizzare le maniere forti. Preciso il diagonale con il quale fulmina Casillas per l’1-1, ha avuto bisogno di tempo per trovare il giusto affiatamento con i nuovi compagni ma l’ex Udinese è ormai pronto per spiccare il volo (dall’84’ Villa sv).
Guardiola 7.5: è uno stratega nato, con le sue direttive il Barcellona si riprende dallo sbandamento iniziale. Da quando lo Special One è sulla panchina delle merengues i precedenti sono nettamente in suo favore, Pep batte Josè 4-1 (e 3 pareggi).
REAL MADRID (4-2-3-1): Casillas 6; Coentrao 5, Pepe 5, Sergio Ramos 5.5, Marcelo 5.5; Diarra 5.5 (62′ Khedira 5), Xabi Alonso 5.5; Di Maria 6.5 (68′ Higuain sv), Ozil 4.5 (58′ Kakà 6), Ronaldo 5 ; Benzema 6.5.
Allenatore: Mourinho 4.5.
Abbiamo scritto ieri dell’arrivo di Farfan e quest’oggi arrivano nuove conferme dal Perù raccontando di un accordo totale con il calciatore e con lo Schalke 04 desideroso di monetizzare a gennaio prima di perder l’esterno d’attacco a parametro zero la prossima estate. L’offerta nerazzurra è vicina ai 5 milioni di euro per il club tedesco mentre al giocatore sembra sia stato promosso un triennale a partire da 2,5 milioni di euro più gli ormai famosi bonus legati ai rendimenti individuali e di squadra.
Oltre al peruviano è fatta anche per l’arrivo di Juan Jesus. Il giovane difensore brasiliano, considerato uno dei migliori prospetti più interessanti del calcio carioca, ha trovato nelle scorse ore l’accordo con i dirigenti nerazzurri preferendo l’Italia e l’Inter ai corteggiatori inglesi e tedeschi. Gli emissari del presidente Moratti hanno cosi potuto iniziare la trattativa con l’International e la differenza pare esser minima, di solo 500 mila euro, facendo propendere per la fumata bianca già nelle prossime ore. Resta adesso da capire se Juan Jesus arriverà all’Inter a gennaio o la prossima estate e questo dipenderà da possibili interessamenti nerazzurri verso altri giocatori extracomunitari.
Per la prossima stagione viene rilanciato prepotentemente il nome di Lucas considerato il talento su cui far ripartire i sogni di gloria dell’Inter.
Jaun Jesus in azione, le migliori giocate del difensore
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E’ Mario Gotze l’European Golden Boy 2011, il premio che il quotidiano sportivo torinese Tuttosport assegna annualmente, dal 2003, a dicembre al giocatore Under 21 che si è messo in luce maggiormente nel corso dell’anno solare e che milita nella massima divisione di tutti i campionati europei.
La giuria composta da 30 giornalisti, rappresentanti di 20 nazioni europee e dai maggiori quotidiani sportivi europei come L’Equipe, France Football, il Times, Bild, Kicker, As, Marca e il de Telegraaf ha incoronato il 19enne gioiello del Borussia Dortmund che ha preceduto nella votazione due astri nascenti del calcio europeo, il centrocampista Thiago Alcantara del Barcellona e il fantasista belga del Lille Eden Hazard succedendo così nell’albo d’oro a Mario Balotelli.
Dotato di una grande tecnica e considerato uno dei maggiori talenti prodotto di quel settore giovanile tedesco che sta sfornando campioncini a volontà, Gotze, nonostante la sua giovane età, è stato uno degli artefici l’anno scorso della conquista del settimo Meisterschale della storia del club giallonero andando a segno per 6 volte nelle 33 presenze accumulate nell’arco della stagione. Quest’anno il centrocampista del Borussia Dortmund, che è seguito dai maggiori club europei, tra i quali Bayern Monaco, Juventus e Arsenal, vanta una media reti strepitosa (4 reti in 10 presenze) andando a segno quasi una volta ogni due partite.
Cresciuto nelle giovanili del Dortmund, Gotze viene lanciato in prima squadra dal tecnico Jurgen Klopp che lo fa esordire in Bundesliga il 21 novembre 2009 e diventando così , con i suoi 17 anni, il giocatore più giovane ad aver giocato nella massima divisione tedesca. Anche il ct della Germania Joachim Low resta colpito dal suo talento tanto da convocarlo in nazionale maggiore. Il 17 novembre 2010 il suo esordio con la Germania– fino ad ora sono 10 i gettoni collezionati – la prime rete lo scorso 10 agosto in amichevole contro il Brasile.
Gotze verrà premiato questa domenica nel pre-partita di Borussia Dortmund – Kaiserslautern e scrive il suo nome lì dove hanno scritto il loro anche Messi, Rooney, Fabregas, Aguero, Pato e Balotelli.
L’isola felice che l’Inter si era riuscita costruire in Champions League aveva per fortuna dato i suoi frutti approfittando di un girone tutt’altro che di ferro per qualificarsi in prima posizione e riporre le speranze di una stagione opaca in Europa. Inter Cska Mosca doveva servire però per ridare fiducia ai nerazzurri sempre più allo sbando e apparentemente remissivi nel cambiare il trend stagionale. I risultati opachi, il freddo di Milano la diverse motivazioni dei russi ovviamente giocavano tutte a sfavore dell’undici di Ranieri sceso in campo con un “mini” turnover ma costretto a spremere ulteriormente i soliti Zanetti e Cambiasso.
La società adesso è costretta ad ammettere le proprie colpe in sede di programmazione e come dimostra il secondo summit consecutivo negli spogliatoio il patron Moratti ha tenuto a catechizzare tutti chiedendo maggiore impegno e idee nuove sul mercato che necessariamente deve segnare la svolta per salvare la stagione.
La Champions League adesso andrà in naftalina ma e l’Inter avrà il tempo giusto per ritrovare convinzioni, entusiasmo e sopratutto gioco senza il quale difficilmente si raggiungeranno risultati importanti.
Inter Cska Mosca, le pagelle Nagatomo: 5 Per dinamismo e spirito di sacrifico è sempre quello chiamato ad adattarsi al ruolo, il problema è che sta perdendo confidenza con quello per cui è stato comprato.
Chivu: 5 Il rumeno pensa più al rinnovo del contratto che all’attività agonistica. E’ in evidente crisi di condizione, meglio affidarsi ai giovani Faraoni e Caldirola.
Zanetti e Cambiasso: 6 Nel baratro generale riescono sempre a salvare il salvabile. Vecchi si ma guai a pensionarli.
Zarate, Alvarez e Coutinho: 4,5 Obiettivamente sin dall’acquisto non sono mai sembrati in grado di dar la svolta ai nerazzurri.
Milito: 5 A furia di aspettare il ritorno del Principe l’Inter ha perso tantissime occasioni di mercato.
Ranieri: 5 Appena arrivato sembrava il messia adesso anche lui sembra aver perso la via maestra.
IL TABELLINO
INTER-CSKA MOSCA 1-2
5′ st Doumbia (C), 7′ st Cambiasso (I), 41’st Berezutsky (C)
Inter (4-4-1-1): Castellazzi 6; Nagatomo 5, Ranocchia 6, Samuel 5,5, Chivu 5 (1′ st Caldirola 5,5); Faraoni 6, Zanetti 6, Cambiasso 6, Obi 5 (25′ st Alvarez 5); Coutinho 6 (1′ st Zarate 5); Milito 4,5. A disp.: Orlandoni, Crisetig, Thiago Motta, Pazzini. All.: Ranieri 5 Cska Mosca (4-4-2): Gabulov 6,5; Nababkin 5, V. Berezutsky 6,5, Ignashevich 6,5, A. Berezutsky 5; Oliseh 6 (31′ st Cauna 6,5), Semberas 6 (31′ st Aldonin 6), Mamaev 6, Dzagoev 6,5; Doumbia 7,5 (46′ st Schennikov s.v.), Vagner Love 6,5. A disp.: Chepchugov, Vasin, Rahimic, Fedotov. All.: Slutsky 6,5
Nato difensore centrale Marco Faraoni è esploso entusiasmando sia Delio Rossi che Davide Ballardini alla Lazio come esterno basso di difesa. Nella scorsa stagione per la sua bravura nell’attaccare la profondità e per le grandi capacità tecniche che gli permettono di piazzare cross dal fondo interessanti Fulvio Pea lo utilizzò prevalentemente come esterno alto di destra e proprio in quel ruolo ha debuttato sabato scorso nella partita a San Siro contro l’Udinese.
Dopo il debutto da titolare in campionato quest’oggi potrebbe replicare in Champions League dopo aver rotto il ghiaccio subentrando a Zarate nella partita contro Trabzonspor. A dimostrazione di quanto Ranieri voglia responsabilizzare il ragazzo credendo ciecamente nelle sue qualità, ieri Marco Faraoni ha partecipato alla conferenza stampa di presentazione del match di Champions League Inter Cska Mosca dimostrando forse di esser più impacciato davanti ai giornalisti che con il pallone tra i piedi. Nelle parole di Faraoni si sente tanta determinazione anche se la sua prima conferenza stampa sarà sicuramente ricordata per il simpatico siparietto con una giornalista giapponese che potrete ascoltare nel video qui sotto. La partita di Champions League poco importante dal punto di vista del risultato serve all’Inter per ritrovare la vittoria e il conseguente entusiasmo in vista dell’ultimo rush prima della sosta natalizia fondamentale per non perder ulteriore contatto dalle squadre di vertice.
Un tempo era velina calciatore, poi il paradigma fu sdoganato dalla bellissima Sara Carbonero e Iker Casillas con il bacio in diretta tv nell’intervista in Sudafrica, dopo che la Spagna si laureò Campione del Mondo. Quelle immagini fecero il giro del mondo sdoganando per una volta la professionalità e il rispetto dei ruoli per lasciar spazio alla gioia della passione e dell’amore.
In verità, il primo gesto lo aveva fatto Dario Cvitanich dedicandole la doppietta al Banfield che ha sancito la vittoria del Torneo di Apertura per il Boca Juniors. Non è difficile ipotizzare adesso una nuova esplosione mediatica per Cecilia Bonelli con la conseguente crescita esponenziale della sua popolarità. Oltre a dilettarsi come giornalista sportiva “Chechu”, cosi come viene chiamata Cecilia Bonelli, è infatti apprezzatissima come modella prestando spesso il suo corpo alle sfilate delle migliori griffe. Di seguito vi lasciamo il video, tratto da Youtube, con il bacio e i ringraziamenti di Cecilia Bonelli al suo bomber Dario Cvitanich.
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Il video del bacio tra Sara Carbonero e Iker Casillas
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