Qualche mese fa fece scalpore in rete un video che ritraeva Belen Rodriguez giovane e ancora non famosa protagonista insieme al suo ragazzo dell’epoca durante un rapporto sessuale. Oggi sembra che a correre il rischio della diffusione di un sextape ci sia la coppia più glamour degli ultimi anni: la cantante colombiana Shakira e il difensore del Barcellona e della nazionale spagnola Gerard Piqué.
E’ di pochi giorni fa la notizia secondo la quale un ex collaboratore della cantante minaccerebbe di diffondere sul web un video amatoriale che la ritrae mentre pratica sesso orale al calciatore blaugrana. In rete le notizie sembrano esser adesso discordanti, in molti giurano di aver già visto il filmato e di confermarne quindi l’esistenza altri sono convinti si tratti di una bufala mentre altri ancora sono in trepidante attesa per vedere il video, sicuri della sua esistenza visto che Shakira già in passato fu oggetto di simil scandali.
Che la passione tra Shakira e Piqué fosse dirompente lo testimoniavano gli amici della coppia e il famoso video del Piqueton che ritraeva il giocatore catalano in preda ad una erezione in aeroporto alla vista della sua amata. Il presunto scandalo è scoppiato, resta adesso da capire se ci saranno degli altri episodi con la coppia che verosimilmente cercherà di tutelare la propria privacy attraverso le vie legali.
La coppia comunque paparazzata sembra esser in un momento idilliaco e addirittura qualcuno sostiene che i due sarebbero in attesa del loro primo figlio e in molti sono pronti a giurare che la prossima estate convoleranno a nozze. Un appuntamento che ovviamente non passerà inosservato.
Primi per una notte. Il Pescara supera 3-1 il Modena e in attesa delle gare di domani si isola in testa alla classifica superando le due battistrada Sassuolo e Torino. Festa grande al termine dell’incontro sulle tribune di un Adriatico che sogna il grande salto nella massima serie dopo diversi anni di assenza. Ancora una volta la squadra di Zeman ha dimostrato grande personalità ma soprattutto un attacco esplosivo: Immobile, Sansovini e Insigne sono andati tutti a rete, a dimostrazione che possono ambire a palcoscenici di categoria superiore. A nulla è servito il gol di Di Gennaro alla formazione emiliana: troppo evidente il divario tra le due squadre.
Passando alla partita Zeman scioglie l’unico dubbio della vigilia optando per Nielsen al posto di Kone. Per il resto la formazione è quella prevista con Immobile che rientra accanto a Sansovini e Insigne nel tridente d’attacco. Cuttone invece sorprende tutti lasciando fuori Perticone ma inserendo Carini, oltre ad uno schema più offensivo di quello che si pensava con Di Gennaro dietro Ardemagni e Greco. Non c’è dunque la staffetta che si immaginava.
Nei primi minuti la formazione di casa manda in confusione i Canarini grazie a dei rapidi fraseggi. Certo è che per Cuttone le cose si complicano immediatamente visto che Rullo, causa infortunio, deve lasciare il campo. Al suo posto c’è Bassoli. Al 11’ ecco che i padroni di casa trovano il gol che sblocca l’incontro: splendida combinazione sulla sinistra tra Insigne e Balzano, quest’ultimo crossa al centro per Immobile che in mezzo all’area sale più in alto di tutti e deposita in rete. Per lui è il sedicesimo centro stagionale. Flebile reazione dei gialloblù con Ardemagni che però calcia fuori. Ma il controllo del gioco è nettamente a favore del Pescara che al quarto d’ora ci prova anche con Balzano ma Caglioni gli dice di no. Il raddoppio, nell’aria, arriva al 18’: Zanon appoggia per Cascione il quale serve l’accorrente Sansovini che deposita in rete facendo esplodere i proprio tifosi. Il Modena fa fatica ad uscire dalla propria metà campo tanto e prova il tiro solo alla mezz’ora con Di Gennaro su punizione ma Anania sventa il pericolo. Al 40’ ancora Immobile pericoloso ma Caglioni in uscita bassa lo ferma. A sorpresa al 41’ accorciano le distanze gli emiliani: Di Gennaro sguscia via in mezzo alla difesa pescarese e di esterno supera Anania.
Nella ripresa il Modena esce allo scoperto ma il Pescara in contropiede è temibilissimo. E lo dimostra al 10’ quando Insigne parte da sinistra e dopo essersi accentrato lascia partire un destro che fulmina Caglioni per il 3-1. Zeman dà spazio a Kone e Soddimo per Nielsen e Sansovini mentre dall’altra parte Cuttone getta nella mischia Nardini per Greco. Il Pescara fa la partita e concede poco al Modena, come al 23’ quando Petre dalla distanza lascia partire un bel tiro che si perde a lato. Al 29’ ci prova Ardemagni, ma senza fortuna. Tra i padroni di casa Togni rileva Verratti mentre tra gli ospiti spazio a De Vitis il quale subentra a Ciaramitaro. Nel finale punizione a due in area avversaria per il Pescara ma Togni prima e Balzano poi non ne approfittano. Si chiude così il match con i tifosi di casa che intonano il coro “Torneremo in Serie A”
Pescara Modena 3-1 video highlights Youtube
[jwplayer config=”180s” mediaid=”120458″]
Pari all’ultimo respiro per la Juve Stabia di Braglia che sotto di due gol ad appena 7’ dalla fine del tempo regolamentare riesce a pareggiare la sfida contro un Crotone che ha assaporato l’impresa. Era vicinissimo al colpaccio Massimo Drago, neo tecnico dei rossoblù, ma la rete di Sau al sesto e ultimo minuto di recupero ha raffreddato gli entusiasmi. Un punto comunque positivi per i calabresi perché ottenuto in trasferta, ma per come si era messa la gara la vittoria sembrava ormai in tasca. La doppietta di Caetano infatti aveva messo la strada in discesa per i pitagorici poi beffati da Danilevicius e Sau.
Ma riavvolgiamo il nastro e andiamo alla partita. Braglia deve rinunciare a Colombo che non ce la fa a recuperare. In porta spazio a Seculin. In difesa la coppia di centrali è formata da De Bode e Maury. Di Cuonzo e Danucci agiscono come esterni di difesa, con quest’ultimo preferito a Baldanzeddu. Juve StabiaIn mezzo al campo confermato Mezavilla al cui fianco agisce il rientrante Cazzola. Esterni di centrocampo sono Erpen e Scozzarella, il quale vince il duello con Raimondi. In avanti il tandem formato da Sau e Danilevicius. Drago schiera invece il 4-4-1-1 preventivato alla vigilia. Davanti a Belec linea a quattro con Migliore e Tedeschi centrali, Vinetot e Correia sulle corsie laterali. In mezzo al campo ci sono Florenzi, Maiello ed Eramo, gli ultimi due preferiti a Loviso e Galardo. Calil agisce dietro Gabionetta e Sansone.
La Juve Stabia è subito più propositiva, ma il Crotone si difende con ordine e grazie all’imprevedibilità di Calil mette in crisi la rimaneggiata difesa campana. Ed è proprio il trequartista dei pitagorici ad andare in rete al 25’ sfruttando al meglio una bella azione personale di Gabionetta. E poco dopo potrebbe scapparci il raddoppio, ma sul servizio di Florenzi è proprio Calil a sbagliare il 2-0.
Nella ripresa Braglia si gioca subito la carta Raimondi al posto di Danucci ma più in generale i gialloneri dimostrano maggiore vivacità tanto che al 18’ Erpen ci prova di sinistro ma Belec c’è. Nulla potrebbe poco dopo il portiere scuola Inter quando Sau lo scavalca e calcia verso la porta ma Vinetot sulla linea salva. Poco dopo la mezz’ora ecco il raddippio dei calabresi: come nel primo tempo è Gabionetta a calarsi nelle vesti di assist man per Calil che non sbaglia il facile 2-0. La reazione della Juve Stabia è immediata e al 38’ Danilevicius concretizza un assist di Sau insaccando con un colpo di testa. Caetano spreca incredibilmente il 3-1 in azione di rimessa e Sau così lo punisce in pieno recupero insaccando in rete un pallone proveniente da un cross di Raimondi. Pari e patta dunque, ma il Crotone esce dal campo con l’amaro in bocca per un’impresa che sembrava ormai compiuta.
Juve Stabia Crotone 2-2 video highlights Youtube[jwplayer config=”120s” mediaid=”120443″]
Fino a qualche settimana fa Stephan El Shaarawy veniva considerato ancora non pronto per un palcoscenico importante come San Siro e per una maglia pesante come quella rossonera e in molti avevano ipotizzato un suo possibile addio già a gennaio. Poi sia per gli infortuni di Pato e Boateng ma anche per aver acquisito nuova consapevolezza nei propri mezzi il piccolo Faraone ha iniziato a ritagliarsi spazi sempre più grandi fino a conquistare la stima di Allegri e diventare un beniamino dei tifosi rossoneri.
El Shaarawy è senza dubbio il miglior classe ’92 in Italia e la sua esplosione ha quasi convinto il popolo rossonero di poter fare a meno di Pato sempre costretto a lunghi stop e quindi discontinuo nelle sue apparizioni. I numeri di El Shaarawy sono sotto gli occhi di tutti adesso ma per chi volesse ulteriori conferme da qualche ora in rete è iniziato a circolare un video che ritrae il piccolo fenomeno a palleggiare con una pallina da tennis. Tantissimi i virtuosismi e qualità nei tocchi che negli occhi di molti i numeri di Maradona con una arancia, al momento il paragone è azzardato ma l’età depone a favore del giovane El Shaarawy.
Come preventivabile all’inizio, è scattata la prova televisiva per il difensore della Lazio Dias, dopo il pugno rifilato all’olandese Van Bommel durante la partita di Coppa Italia di ieri sera contro il Milan, che ha sancito l’eliminazione dei biancocelesti dalla competizione. Il giudice ha deciso per 3 giornate di squalifica, che dovranno essere scontate dal calciatore nelle prossime gare che vedranno la Lazio impegnata nel torneo della Coppa nazionale.
Dias paga lo sconsiderato gesto di cui si è reso protagonista al 63′ minuto dell’incontro, quando sugli sviluppi di un calcio d’angolo in favore dei padroni di casa, il difensore della Lazio ha colpito volontariamente il centrocampista del Milan Van Bommel. L’olandese è finito immediatamente a terra. L’arbitro ha lasciato correre e l’azione è proseguita, non avendo visto l’attimo in cui il brasiliano ha dato il pugno all’avversario. Ciò ha fatto sì che scattasse la prova televisiva, che ha punito il calciatore con 3 giornate di stop.
andrè dias
Oltre a Dias sono stati puniti anche l’argentino della Roma Erik Lamela dopo l’espulsione rimediata nel match contro la Juventus a Torino, e Paolo Grossi del Siena. Entrambi i calciatori sono stati fermati per due partite. Pesante squalifica anche per Nocerino, fermato per una gara dopo aver raggiunto il limite di ammonizioni avendo rimediato un cartellino giallo nella sfida di ieri sera a San Siro. Il rossonero dovrà rinunciare all’andata delle semifinali di Coppa Italia che vedrà il Diavolo di fronte i bianconeri di Antonio Conte, in quello che si preannuncia come una finale anticipata.
Per il Siena è stato squalificato anche Francesco Parravicini, che come Nocerino dovrà osservare un turno di stop. Pesante sanzione per Claudio Ranieri dopo la sconfitta dell’Inter contro il Napoli al San Paolo. Il tecnico nerazzurro è stato fermato per una partita, essendosi rivolto con una espressione ingiuriosa nei confronti dell’arbitro al termine della sfida valevole per i quarti di finale persa 2-0. Infine la Juventus sarà costretta a pagare un’ammenda di 10 mila euro.
Video Youtube Dias pugno a Van Bommel
[jwplayer config=”30s” mediaid=”120418″]
Le celebrità si sa si fanno sempre attendere e il loro ritardo spesso è giustificato. E’ quello che è accaduto con Alessandro Del Piero, capitano bianconero che mancava all’appuntamento con il gol dal 9 Maggio 2011, quando andò in rete su calcio di rigore contro il Chievo.
E proprio lui, che alla Juve è una celebrità da ormai quasi 20 anni, non poteva che farsi perdonare con il pezzo migliore del suo repertorio, ovvero la classica rete passata alla storia come gol “alla Del Piero”.
Alla mezz’ora del primo tempo di Juventus – Roma, valevole per i quarti di finale di Coppa Italia, Pinturicchio realizza la rete del 2-0 con un destro a giro di precisione chirurgica dal limite dell’aria la cui traiettoria termina all’incrocio dei pali, imparabile per l’incolpevole Stekelenburg. Sugli spalti l’apoteosi, i tifosi bianconeri finalmente possono festeggiare la perla del loro capitano, la rete infatti è la prima stagionale del numero 10, nonchè la prima nella nuova casa bianconera, lo Juventus Stadium.
Non finisce qui, perchè Del Piero, che da sempre ci ha abituati ai record, non poteva farsi sfuggire l’ennesimo primato, infatti il suo capolavoro gli permette di entrare in un certo senso nella storia bianconera in quanto è l’unico giocatore ad aver segnato un gol in tre stadi diversi della Juve, ovvero Delle Alpi, Olimpico e l’ultimo arrivato Juventus Stadium.
La gioia di Alex al gol (perché per un goleador come lui non è semplice rimanere a digiuno per parecchi mesi, ndr) è stata incontenibile, festeggiata con la classica linguaccia e con l’abbraccio dei compagni di squadra. Ma anche il pubblico, che in questi mesi difficili l’ha sempre acclamato e sostenuto, è esploso in un boato e ha dimostrato tutta la gratitudine con una lunga standing ovation quando al minuto 77 veniva richiamato in panchina da Antonio Conte. Il tecnico bianconero a fine partita ha elogiato il suo ex compagno di squadra:
“Finalmente, ha fatto un gol stupendo, ci provava da tempo. Del Piero sarà sempre una soluzione, mai un problema“.
C’è anche il Padova per il salto diretto in Serie A. Al Granillo arriva una vittoria importantissima per la squadra di Dal Canto che nonostante infortuni e squalifiche piega una Reggina sempre più in crisi portandosi ad appena cinque lunghezze dal primo posto. La cura Gregucci non sembra funzionare e i quattro gol subiti danno l’idea di una squadra che anziché segnali di ripresa sembra barcollare sempre più. Un momentaccio per la squadra di Lillo Foti finita fuori dalla zona play off e che ha dovuto subire anche la contestazione dei tifosi della curva sud i quali hanno disertato il loro settore facendo ingresso dopo ben 20’ ed esponendo uno striscione in cui si legge “Stanchi di questa società, più rispetto per la nostra città“. Bene invece il Padova, capace di tramortire già nel primo tempo gli amaranto con Ruopolo e Cuffa e nonostante la perla di Viola nella ripresa non c’è stata storia con il solito Ruopolo e Hallenius.
Gregucci scioglie all’ultimo istante tutti i dubbi, considerando le pesanti assenze di Adejo, Emerson e Bonazzoli. In porta ci va P. Marino mentre in difesa accanto a Freddi e Cosenza c’è A. Marino, preferito ad Angella. A centrocampo De Rose vince il ballottaggio con Castiglia e D’Alessandro quello con Colombo. A completare il reparto Rizzo, N. Viola e Rizzato. In avanti il tandem formato da Campagnacci e Ceravolo. Dal Canto ha diversi problemi visto che deve fare a meno degli squalificati Bovo e Cacia e degli infortunati Milanetto, Italiano e Succi. In porta c’è l’ex di turno Pelizzoli. Nella linea a quattro di difesa agiscono poi, per vie centrali, Legati e Trevisan, quest’ultimo preferito a Schiavi, mentre sugli esterni ci sono Donati e Renzetti. A centrocampo ci sono Marcolini e Jidayi unitamente al sudamericano Cuffa. In avanti non c’è Cutolo ma Drame accanto a Ruopolo ed Hallenius.
La squadra veneta parte subito con più aggressività mentre la Reggina, più attendista, si fa vedere per prima con il tiro di Campagnacci. Gli amaranto sembrano quasi rinunciatari mentre il Padova fa la partita e al 28’ trova anche il vantaggio: il portiere amaranto Marino esce a vuoto apparecchiando per Ruopolo che non deve far altro che insaccare. I biancoscudati non si fermano e al 43’ vanno vicinissimi al raddoppio: splendida azione personale di Drame il cui tiro fa la barba al palo. E’ il preludio del meritato raddoppio che arriva al 45’: sugli sviluppi di un corner l’argentino Cuffa ha tutto il tempo di mirare lo specchio della porta e insaccare. I padroni di casa, quasi a sorpresa, tornano in partita poco prima del fischio finale di primo tempo: è il 2’ di recupero quando Nicolas Viola trova un bel gol su punizione.
Nella ripresa sembra vedere in campo un’altra Reggina, tonica e pimpante, forse galvanizzata dal gol messo a segno a fine tempo. Ci prova subito Campagnacci, ma Pelizzoli, ex di turno gli dice di no. Dopo un’occasione a testa con Ceravolo e Drame ecco che sale in cattedra D’Alessandro ma sembra un predicatore nel deserto visto che in mezzo all’area nessuno approfitta dei suoi spunti. Gregucci prova a dare più qualità alla manovra inserendo Montiel al posto di De Rose quando sono passati 15’. Il Padova, più guardingo, agisce di rimessa ed è proprio su azione di contropiede che Hallenius avrebbe la palla del 3-1 ma dopo aver superato tre avversari manda altissimo. Lazarevic prende il posto di uno stanco Drame e al 26’ il Padova chiude i conti: merito ancora una volta di Ruopolo, stavolta con un gran tiro che non lascia scampo a Marino. Per la Reggina è notte fonda. Poco dopo Ragusa subentra a Rizzo, con Gregucci pronto a giocarsi il tutto per tutto. Ma di azioni pericolose non se ne vedono. Alessio Viola subentra a Campagnacci ma è il Padova a segnare: è il 36’ quando Hallenius calcia verso la porta difesa da Marino che ancora una volta si fa, colpevolmente, sorprendere. Dal Canto fa rifiatare il generoso Cuffa facendo entrare Osuji e sino alla fine la Reggina raccoglie due gialli per falli di frustrazione all’indirizzo di Freddi e Montiel e sfiora il gol con Nicolas Viola in pieno recupero. Ma è troppo tardi.
Reggina Padova 1-4 video highlights youtube
[jwplayer config=”180s” mediaid=”119933″]
Ormai Mario Balotelli ci ha abituato alle sue bravate, siano esse inerenti al suo comportamento in campo che al di fuori della sua professione. Ieri però Super Mario è tornato ad essere Bad Mario, è uscita fuori quella sua parte del carattere repressa e che ogni tanto si ripresenta.
Ieri pomeriggio in occasione di uno dei due big match della 22esima giornata di Premier League, Manchester City – Tottenham, partita terminata 3-2 per i Citizens grazie proprio ad un calcio di rigore decisivo trasformato proprio da Balotelli, l’attaccante della nazionale italiana, forse nervoso e frustrato per la rimonta subìta dai londinesi (da 2-0 a 2-2), a sei minuti dal termine si è reso protagonista di un brutto gesto nei confronti di Scott Parker. Nel tentativo di calciare a rete dalla distanza, il tiro di Mario viene murato dall’intervento in scivolata proprio di Parker, nello slancio l’attaccante italiano rifila intenzionalmente un calcio all’avversario colpendo con i tacchetti dei suoi scarpini il capo del giocatore del Tottenham, rimasto poi a terra per qualche minuto dolorante ma, per fortuna, ripresosi senza riportare particolari conseguenze.
Balotelli si rende conto di averla combinata grossa e si pente andando a sincerarsi delle condizioni di Parker. Il gesto però non è piaciuto affatto al tecnico degli Spurs Harry Redknapp che nelle interviste post partita non assolve il calciatore italiano esprimendo tutto il suo disappunto:
“Non è la prima volta che Balotelli fa certe cose e sono sicuro che non sarà l’ultima. Scott è stato colpito due volte. Se la prima volta è stata accidentale, nella seconda lo colpisce alla testa causandogli un taglio. Non mi piace vedere reazioni di questo tipo e sono sorpreso che il collaboratore dell’arbitro non abbia visto nulla“.
E la rabbia del tecnico del Tottenham aumenta ancora di più considerato che poi sarà lo stesso calciatore ex Inter a risultare decisivo per l’esito finale dell’incontro, procurandosi e trasformando il calcio di rigore al 94′ fissando il risultato sul definitivo 3-2.
Per Balotelli, che era stato già ammonito appena entrato in campo per un fallo su Assou-Ekotto, sarebbe stato il secondo cartellino giallo e il conseguente rosso. Qualcuno invoca la prova tv per sanzionare Mario, non nuovo a questo tipo di “colpi di testa”. Se si dovesse ricorrere alla prova televisiva, potrebbe rischiare una squalifica fino a 5 giornate. Mancini non ha commentato l’accaduto poichè non presentatosi in sala stampa.
Un pareggio che non accontenta nessuno fra Siena e Napoli: un 1-1 che serve soltanto a muovere la classifica, ma non soddisfa il Siena che per lunghi tratti aveva accarezzato l’idea di vincere contro un avversario blasonato, e non soddisfa il Napoli che cercava i tre punti per rilanciarsi in classifica ed ottiene solo un pareggio in extremis.
Calaiò
Fra i padroni di casa, super prestazione del portiere Pegolo (che non sembra affatto una riserva) e del bomber Calaiò, ex dell’incontro, che segna senza esultare. Nel Napoli deludente Edinson Cavani che si fa parare anche un calcio di rigore, mentre Pandev appare in grande spolvero soprattutto dopo aver realizzato il gol del pareggio.
PAGELLE SIENA
Pegolo 8 Il migliore in campo in assoluto, salva su occasioni clamorose del Napoli, su Cavani, su Pandev, sul rigore del Matador, ed ancora su Pandev nei minuti di recupero. Non è un secondo portiere, meriterebbe il posto da titolare
Pesoli 6.5 Prova di grande attenzione e concentrazione
Contini 6 Una partita di attenzione, senza eccessive sbavature
Terzi 6.5 Gara positiva, attento e lucido, devia in angolo un tiro pericoloso di Pandev con Pegolo ormai battuto
Del Grosso 6 Gara sufficiente, senza patire eccessivamente il confronto con il diretto avversario napoletano
Bolzoni 5 Il peggiore dei suoi, a volte impreciso e poco lucido
D’Agostino 6 In questa gara doveva essere il fulcro del centrocampo senese: ci riesce a tratti, dispensando anche buone giocate. E’ suo il fallo da rigore su Lavezzi che costa il rigore, poi sbagliato da Cavani. Finisce la gara con un’ammonizione
Vergassola 6 Qualche buon cross, qualche buona iniziativa: è suo il suggerimento per il gol di Emanuele Calaiò
Vitiello 6 Buona gara anche per lui, combatte a centrocampo e rende la vita difficile ai partenopei chiudendo bene gli spazi
Brienza 6 A lui si chiede la qualità, di tenere palla e di illuminare: viene schierato al posto di Destro che parte in panchina, ma disputa una buona gara
Calaiò 7 Dopo Pegolo, il migliore dei suoi: segna il gol del vantaggio e non esulta per rispetto della sua ex squadra, e dei 5000 napoletani presenti al Franchi. Colpisce una traversa clamorosa nel primo tempo, si rende pericoloso in altre circostanze, il Franchi lo ripaga con un’ovazione in occasione della sua sostituzione
PAGELLE NAPOLI
De Sanctis 6 Non molto impegnato, perchè in occasione dei pericoli creati dal Siena (traversa di Calaiò, rete di Calaiò) è abbastanza incolpevole
Campagnaro 5 Distratto, pasticcione ed impreciso, soprattutto in circostanze molto delicate: è suo l’errore che rischia di mandare in porta Calaiò nel primo tempo (quando colpisce la traversa). Una partita da dimenticare
Cannavaro 5.5 Mal supportato da Campagnaro ed Aronica, finisce in apprensione anche lui in molte occasioni, quando soffre le iniziative di Calaiò e Vergassola
Aronica 5 Prova confusionaria anche per lui, che viene surclassato con sorprendente facilità dai senesi
Maggio 6 Non nella sua migliore giornata, si propone poco, spinge poco.
Inler 5 Qualche buon tocco di palla, ma appare troppo lezioso in una gara in cui al Napoli serve maggiore sostanza
Gargano 5.5 Il centrocampo del Siena risulta superiore rispetto a quello partenopeo: meno intensità del solito per Gargano
Dossena 6 Gara altalenante fatta di buone iniziative e di momenti di sterilità: fra le cose positive, il cross perfetto per la testa di Goran Pandev che vale l’inzuccata del pareggio per 1-1
Hamsik 5.5 Da Marechiaro ci si aspetterebbe di più: quest’oggi, qualche buona triangolazione, ma nulla di più, poco incisivo
Cavani 4.5 Un tiro insidioso, molta svagatezza ed un rigore parato da Pegolo, con il Napoli sotto per 1-0. Il penalty avrebbe potuto portare il pareggio qualche minuto prima, ma ciò che preoccupa è la reiterazione degli errori dal dischetto, dove il Napoli ha realizzato solo un gol su quattro rigori concessi. El Matador, comunque, appare lontano dai suoi standard abituali
Pandev 7 E’ lui l’uomo più pericoloso dell’attacco del Napoli: buone azioni personali, un gol di testa da grande bomber, un altro gol sfiorato nei minuti di recupero
Lavezzi 6.5 Entra solo nel secondo tempo, ma mostra di essere in crescita di condizione: cambia il ritmo della gara, dimostrando di essere ossigeno puro per il gioco dei partenopei
Strana la storia di Ranieri all’Inter, con il tecnico romano che da normalizzatore prende l’aggettivo di tecnico catenacciaro, ma al tempo stesso concretissimo, inanellando una serie infinita di vittorie consecutive: otto per la precisione contando anche la coppa Italia. Rullino di marcia invidiabile, senza mettere mano al mercato di gennaio, riuscendo a riportare i nerazzurri al quarto posto in classifica a soli 3 punti dall’Udinese e a meno 6 dalla vetta bianconera. Manca il gioco? Il problema sorge per gli altri, poiché la grande squadra è proprio quella che riesce a vincere anche giocando male, dimostrando con il carattere e la concretezza sottorete le proprie qualità.
Note positive anche per la Lazio nonostante la sconfitta, con un Tommaso Rocchi assolutamente ritrovato, utile per fare coppia con Klose, mentre le note meno positive arrivano da una retroguardia meno attenta del solito, con un Dias fin troppo nervoso e più volte graziato dal direttore di gara. Recrimina un arbitraggio sfavorevole l’undici di Reja, soprattutto per il secondo gol in fuorigioco di Pazzini, e sul tocco in area di rigore di Lucio sempre nella ripresa, sanzionato a parti inverse, considerando la spinta di Klose.
PAGELLE INTER
Lucio 5 Serata no per il difensore brasiliano. Parte male mancando un controllo facile e regalando la palla a Rocchi che grazia Julio Cesar solamente grazie al palo. Non riesce ad essere incisivo come al solito e nella ripresa rischia moltissimo colpendo in maniera evidente con il braccio il pallone in area. La fortuna unita alla svista arbitrale lo salvano da un rigore sacro.
Alvarez 6 Serataccia anche per lui, che dopo la prova opaca nel derby continua a cancellare quanto di buono fatto fin’ora, tentando giocate utili fino a se stesse che puntualmente non gli riescono e mancando stop elementari. Oggetto misterioso ancora difficile da inquadrare, Ranieri lo toglie a inizio ripresa preferendogli Sneijder. Mezzo voto in più per l’assist per Milito nel gol del pareggio nerazzurro.
Sneijder 7 ha bisogno di ritrovare il ritmo partita, ma le sue qualità sopperiscono a tutto il resto. Riesce a deliziare il pubblico di San Siro con un paio di cambi di gioco incredibili, mancando l’appuntamento con il gol con una conclusione da quasi 30 metri smanacciata in angolo da un pronto Marchetti. È sulla via del recupero.
Pazzini 6,5 Puntuale. Gli arriva un pallone buono e si fa trovare con la puntualità di uno svizzero pronto a insaccare la palla in rete, con uno splendido pallonetto a scavalcare Marchetti troppo fuori dai pali. Il resto è ordinaria amministrazione.
Milito 7 è ufficiale, il Principe è tornato. Quattro reti messe a segno negli ultimi quattro turni di campionato, sono più che un segnale di risveglio. Ancora una volta è lui il salvatore della patria, riportando una partita sul pari difficilmente raddrizzabile.
PAGELLE LAZIO
Dias 5 Nervoso inspiegabilmente al secondo minuto rifila una brutta manata al volto di Pazzini, rischiando il rosso diretto, prendendo un giallo color arancio. Nonostante gli avvertimenti non placa gli animi rischiando più volte l’uscita anticipata. Non bastasse non mostra la solita solidità difensiva ostentata a inizio campionato.
Ledesma 6,5 uno dei migliori in campo. Il centrocampista argentino tiene palla, lotta e detta i tempi di gioco a tutta la squadra, servendo anche l’assist perfetto con una verticalizzazione di pura precisione a Rocchi per il gol del vantaggio biancoceleste.
Klose 5 Vede ancora i fantasmi della finale di Madrid e quando potrebbe riportare la partita sul pari, si divora un gol non da lui, calciando piano e centrale dall’altezza del dischetto di rigore.
Rocchi 7 Capitano storico. Segna un gol di rara bellezza beffando Julio Cesar con un rasoterra beffardo e al tempo stesso imprendibile. Si carica il peso dell’attacco sulle spalle e quando serve si inventa anche assist man per i compagni (vedere la palla per Klose su citata). Vince a mani basse la sfida ai punti contro Lucio, risultando il migliore dei suoi.
Cissè 5 Entra nel finale, gli capita la palla del possibile pareggio tra i piedi e lui la liscia in malo modo. Prova incolore la sua.