Non è certo un momento fortunato per Zlatan Ibrahimovic ancora al centro delle polemiche per la manata ad Aronica nel corso di Milan Napoli. Ogni parola dello svedese, ogni suo gesto che sia in campo o fuori riesce sempre a riempire le prime pagine dei giornali. Questa mattina Ibra aveva fatto parlare di se con le sue dichiarazioni in conferenza stampa in merito al gol di Muntari non assegnato al Milan nel corso della partita con la Juve. Come se non bastasse il sovraccarico mediatico si è ampliato questo pomeriggio, quando è iniziato a circolare in rete un video dell’allenamento della Svezia in cui Zlatan Ibrahimovic suo malgrado ritornava ad esser protagonista dell’infortunio di Daniel Majstorovic.
Il difensore svedese ha praticamente perso la possibilità di disputare il prossimo europeo avendo riportato la rottura dei legamenti dopo un fortuito scontro con Anders Svensson volato a terra dopo aver ricevuto una spallata da Ibrahimovic.
Paolo Ginestra, portiere del Foggia, è stato aggredito durante l’allenamento di ieri da un gruppo di tifosi. Il giocatore è stato soccorso dai propri compagni di squadra. Trasportato al pronto soccorso ha avuto una prognosi di 10 giorni.
Ginestra è tornato già a casa dalla propria famiglia e ha manifestato in un’intervista a Sky la volontà di lasciare il calcio. Un episodio vergognoso, segno di un calcio malato e di un disagio sociale che ormai dilaga in Italia e non solo.
Ma è lo sport a dover cercare di dare sempre risposte che a volte faticano ad arrivare, oppure sono altri a dover prendersi le responsabilità per le quali sono stati chiamati?
L’AGGRESSIONE – Era un giorno come tutti gli altri, la quotidiana seduta di allenamento da affrontare insieme ai compagni. Ben presto però quella che era considerata la routine della giornata si è trasformata in un incubo. Un gruppo di facinorosi, una trentina secondo quanto dichiarato dallo stesso portiere, lo ha avvicinato e da lì è scoppiata una violenta aggressione con calci e pugni rivolti al malcapitato Ginestra. A fermare quello che è stato un vero e proprio agguato sono stati gli stessi giocatori del Foggia che per primi hanno soccorso il portiere, che ha riportato una forte contusione allo zigomo e un piccolo problema alla retina.
CLIMA DI CONTESTAZIONE – La squadra pugliese non attraversa un periodo facile. I rossoneri guidati da Stringara occupano un deludente decimo posto nel girone A della prima divisione di Lega Pro, distanti oltre 12 punti dall’ultimo piazzamento utile per i playoff. La sconfitta casalinga contro il Tritium non ha aiutato il rasserenamento degli animi. Al Zaccheria è scoppiata la contestazione, che ha visto come bersaglio principale il presidente Casillo. A fine partita proprio il portiere Ginestra aveva espresso la sua disapprovazione per il clima di odio nei confronti della squadra, invitando i tifosi a supportarli in questo momento difficile.
CALCIO MALATO – Episodi del genere non dovrebbero esistere, specialmente all’interno dello sport. Purtroppo però ci troviamo a commentare sempre più spesso fatti incredibili che non c’entrano nulla con il mondo del calcio. Alcune persone sfogano le loro frustrazioni di una settimana la domenica allo stadio. Manca il lavoro, la ragazza ha scelto un altro, un incidente con la macchina, un litigio in famiglia, tutte situazioni che si rapportano al calcio con un valore prossimo allo zero. C’è bisogno di tutto questo? Questo sport può dare una soluzione ai problemi che oggi affliggono buona parte degli italiani? Picchiando un calciatore si ottiene la felicità che si cerca? Se ci riflettiamo sopra le risposte sono semplici ed immediate, così come il primo pensiero avuto da Ginestra poche ore dopo l’accaduto è stato quello di abbandonare il calcio, che rimane sempre un insignificante gioco difronte alla vita.
VIDEO AGGRESSIONE PAOLO GINESTRA: INTERVISTA SKY [jwplayer config=”240s” mediaid=”126371″]
Nel corso di una travagliatissima 500 miglia di Daytona, appuntamento di apertura della stagione Nascar, l’ex pilota di Formula 1 Juan Pablo Montoya è stato il protagonista di una brutta disavventura per fortuna senza conseguenze.
Il colombiano ex Williams e McLaren mentre procedeva a velocità ridotta per consentire ai mezzi di servizio la pulizia della pista, improvvisamente ha perso il controllo della sua vettura, probabilmente per un guasto meccanico dal momento che dalla dinamica dell’incidente è difficile ipotizzare un errore del pilota, centrando in pieno una delle due auto di servizio che lo precedevano. Nella collisione l’auto ha preso subito fuoco e Montoya per fortuna è riuscito a scampare alle fiamme balzando fuori dalla sua vettura. Illeso anche il conducente del pick-up coinvolto nell’incidente. La corsa, che aveva già subito dei rinvii a causa del maltempo, è stata interrotta per due ore il tempo necessario agli addetti di rimuovere l’auto incenerita e pulire la pista dai detriti lasciati dall’impatto tra i due mezzi.
Fatto curioso riguarda il pilota Brad Keselowski che si è fermato con la sua vettura nei pressi del luogo dell’incidente twittando dall’interno del suo abitacolo la foto sul suo profilo Twitter dando la notizia in anteprima facendosi così, in un certo senso, pioniere di una nuova frontiera del giornalismo. Il risultato è stato un vero e proprio boom di contatti con oltre 100 mila utenti che hanno visualizzato il suo profilo passando in un lasso di tempo brevissimo da 65 mila followers a circa 200 mila. Un vero e proprio “scoop” per Keselowski che saprà già a che tipo di lavoro dedicarsi una volta che deciderà di ritirarsi dalle corse.
La 500 miglia di Daytona è stata vinta poi da Matt Kenseth su Ford davanti al connazionale Dane Earnhardt jr. mentre il “reporter improvvisato” Keselowski è giunto 32esimo ma per lui la soddisfazione di aver incrementato il suo seguito sul famoso social network.
I numeri sono impietosi: settima sconfitta su otto match, 20 gol subiti, e dopo il 4 a 4 di Palermo nessun giocatore nerazzurro ha più trovato la via del gol. Ranieri colpevole o no ha sicuramente il demerito di non essere riuscito a dare quella scossa per far in qualche modo ripartire la squadra. Contro il Napoli i nerazzurri hanno di fatto tirato in porta in un’unica occasione, sprecando inoltre malamente con Pazzini, dimostrando come anche con l’uomo in più la partita e il gioco siano rimasti nelle mani di un Napoli assoluto padrone del campo. Mazzarri ha mandato in campo undici leoni, sfruttando la supremazia quasi imbarazzante di Lavezzi, Maggio e Zuniga sugli esterni, costringendo l’Inter a fare per novanta minuti un catenaccio degno della miglior squadra di provincia. Ranieri saluta?
PAGELLE NAPOLI
Aronica 5 Non c’è molto lavoro da fare dietro anche perché Milito gioca quasi sempre nella propria metà campo e non riceve un pallone buono, mentre il fantasma di Forlan si aggira senza creare problemi nella trequarti campo per un tempo. Poi commette un’ingenuità controllando male il pallone e lasciandosi sfuggire Nagatomo. Il fallo per fermarlo è da ultimo uomo, così si guadagna anzitempo gli spogliatoi.
Maggio 6,5 Avrebbe asfaltato anche uno come Maicon in una serata in cui accende il motore e solca la sua fascia come un Eurostar Napoli Milano. Corsa inserimento e diagonali sono tutte scritte sul suo biglietto da visita. Sfiora anche il gol e non commette un solo errore in fase difensiva.
Dzemaili 7,5 Devastante. Dribbling tanta corsa, tempi degli inserimenti perfetti e assist decisivi. È gran parte suo il merito del primo gol del Napoli, quando mette a sedere Lucio e scarica un pallone perfetto per Lavezzi. Ci prova da fuori area impegnando Julio Cesar in un paio di belle parate, ed è sfortunato su un colpo di testa che sfiora il palo. Scelta azzeccatissima di Mazzarri.
Lavezzi 7,5 Una spina nel fianco per Faraoni e per tutta la retroguardia nerazzurra che praticamente è costretta costantemente al raddoppio per fermarlo. Forse sarà che nelle grande sfide lui si esalta in particolar modo, ma un Lavezzi così non si era mai visto. Difficilmente si sentirà ancora dire che il Pocho sottoporta non è così devastante: il diagonale con il quale batte Julio Cesar è un altro segnale per i tifosi del Napoli: è lui il nuovo idolo dei partenopei!
Cavani 7 El matador stasera non segna, ma contribuisce al successo della squadra in maniera determinante. Corre come un forsennato, e si sacrifica quasi sempre ripiegando in fase difensiva e recuperando palloni fondamentali per le ripartenze.
PAGELLE INTER
Julio Cesar 6 A differenza delle altre partite, ci mette i pugni e i guantoni per far rimanere a galla i suoi, ma sul tiro di Lavezzi può solo rimanere a guardare, rivedendo lo stesso film delle ultime sfide.
Lucio 5,5 Sventa nel primo tempo con un intervento tanto disperato quanto fondamentale, un contropiede del Napoli, prima su Lavezzi poi su Cavani. Sembra essere in partita, quando commette l’ingenuità decisiva di farsi saltare da Dzemaili con la difesa a tre, e la frittata è fatta.
Sneijder 5 Niente da dire sull’impegno e sulla corsa, ma da uno come lui ci si aspettano le giocate che possano sbloccare una partita e invece è solo buio pesto. Fatica a trovare la posizione ideale e gli spazi e l’unica cosa degna di nota è una buona punizione alla fine del primo tempo. Fuori nella ripresa.
Forlan 4 Chi?
Pazzini 5 Non tocca molti palloni, ma quando avrebbe l’occasione buona per pareggiare, di fatto si divora la rete di testa da due passi, senza inquadrare lo specchio della porta. È l’immagine che meglio di tutte racchiude lo stato di questa Inter.
Siena Palermo finisce 4-1. Bella vittoria del Siena del mister Giuseppe Sannino contro un Palermo decisamente sottotono anche se, a parziale giustificazione della truppa rosanero, pesa l’espulsione dopo nemmeno 2’ di gioco di Federico Balzaretti per un fallo considerato da ultimo uomo alquanto discutibile. Decidono il poker di gol messi a segno dai bianconeri con Terzi, su rigore, Bogdani, Rossettini e Franco Brienza su calcio di punizione dopo l’iniziale vantaggio degli ospiti firmato da Igor Budan.
Siena
Destro 7,5 al talento ex Inter non fa assolutamente sentire la mancanza di Emanuele Calaiò, manca soltanto il gol in una prestazione veramente da incorniciare, incubo dell’allegra difesa rosanero impreziosisce la sua ottima prestazione con l’assist al bacio per il gol del 2-1 di Bogdani.
Brienza 7 l’ex di turno ha punito eccome la sua ex squadra con la pennellata su Rossettini e la punizione del 4-1 finale.
Miccoli 5,5 questa volta il capitano rosanero non riesce ad incidere con il suo piede destro fatato anche se, comunque nel gol di Budan, riesce a mettere sempre il suo zampino.
Aguirregaray 4,5 l’oggetto misterioso della campagna acquisti estiva del presidente Zamparini riesce a dare risposta ai tanti perché del suo mancato utilizzo, impazzisce dietro Destro non riuscendo mai a combinarne una giusta in tutta la partita.
Munoz 4,5 stesso discorso di cui sopra, impacciato e perennemente in ritardo nelle chiusure, sicuramente non sfruttata al meglio l’occasione concessagli dall’infortunio di Silvestre.
Viviano 5 l’ex portiere del Bologna non ripete l’ottima prestazione fornita contro la Lazio della scorsa settimana non uscendo in occasione del terzo gol senese e piazzando malissimo la barriera sulla punizione di Franco Brienza.
I rossoneri non hanno ancora smaltito la rabbia del post Milan Juve e difficilmente questo sentimento potrà scemare in tempi brevi se non si ha il buono presupposto per sedare le polemiche. Tralasciando i fatti accaduti nel rettangolo di gioco con gol fantasma non concessi e fuorigiochi inesistenti sbandierati che hanno trovato in Romagnoli l’unico colpevole, un’altra battaglia si sta consumando in queste ore tra le due società.
Sul sito ufficiale del Milan è apparso un comunicato nel quale si evidenza un’ulteriore svista arbitrale di comportamenti giudicati dalla società di via Turati come poco ortodossi. Questa volta il reo è stato individuato nell’ex Andrea Pirlo che avrebbe con furbizia rifilato ben due gomitate a Mark Van Bommel. Questa la nota pubblicata sul sito ufficiale rossonero.
“In queste orecircolano in rete immagini di giocatori del Milan a contatto con quelli della Juventus, nel corso della gara di ieri sera a San Siro. Il quadro pero’ non e’ completo: mancano, e le segnaliamo, due gomitate, una piu’ dura dell’altra, di Andrea Pirlo ai danni di Mark Van Bommel nel 2ˆ tempo sempre di Milan-Juventus: la prima al minuto 22’56, la seconda al minuto 31’54“
Ritornando alla recriminazione del Milan ad onor del vero, curiosi di verificare quanto descritto in maniera dettagliata dal sito, non ci siamo lasciati sfuggire l’occasione di rivedere gli episodi incriminati. Abbiamo deciso di non giudicare o commentare come da moviola i fatti contestati lasciandovi trarre le vostre conclusioni. Quello che vogliamo solo dire è che ciò che traspare in queste ultime ore è che le due società non hanno fatto altro che puntare il dito l’una contro l’altra rompendo un’alleanza che durava da tempo e che ora potrebbe rompere gli equilibri anche nelle stanze dei bottoni con una clamorosa scissione in lega.
Video prima gomitata Andrea Pirlo ai danni di Van Bommel
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Video seconda gomitata Andrea Pirlo ai danni di Van Bommel
Era prevedibile già dal 27′ della partita di ieri dello scontro diretto tra Milan e Juve, quello che doveva in parte ritagliare un’importante fetta di scudetto, che in settimana avremmo sentito molto parlare di episodi, di prove tv, di colpe e di responsabilità. Ed infatti ci troviamo ancora a parlare di tutto questo. Certamente il gol fantasma di Muntari non visto dalla terna arbitrale ha condizionato la partita non solo dal punto di vista del gioco e del risultato, ma anche degli animi. Poco importa se la ditta Tagliavento-Romagnoli ha ovviato al danno del primo tempo con l’annullamento del gol a Matri, i fatti dicono che a uscirne con il morale a terra, e anche i nervi, sia stato solo il Milan.
Alla fine del primo tempo, ormai i fatti sono noti a tutti, Galliani, dg del Milan, si trovava già all’imbocco del tunnel degli spogliatoi ad attendere Tagliavento per riferire tutta la sua rabbia per la rete di Muntari non vista; di li a poco, all’arrivo di esponenti bianconeri (Albanese, responsabile delle relazioni esterne del club ed Antonio Conte), l’animo del direttore generale della società di Via Turati si sarebbe surriscaldato ulteriormente tanto che lo stesso non farà più ritorno in tribuna per un problema legato alla pressione.
Sullay Muntari e Marco Borriello – Milan Juve | Valerio Pennicino/Getty Images
Cosa ci si poteva aspettare nella ripresa dopo tanto nervosismo? Una stretta di mano tra giocatori e dirigenti? Niente di tutto questo ma, anzi, una situazione non facile da gestire per la terna arbitrale, ancor meno per i giocatori, soprattutto rossoneri, che hanno pagato con un eccesso di nervosismo la prestazione della seconda metà di gara. Nervosismo che è sfociato in un pugno poco sportivo di Mexes verso il suo ex compagno di squadra Borriello, una rissa sfiorata tra giocatori, anche compagni di Nazionale, a fine partita. Infine, secondo le ricostruzioni delle moviole dell’ultima ora, un altro episodio che certamente finirà al vaglio del giudice sportivo per la prova TV: Muntari si supera di una serie ripetuta di colpi, pugni o manate, contro il mal capitato di turno, Lichtsteiner. Grazie ad un video postato su YouTube da un tifoso e soprattutto grazie alle telecamere Sky, si vede all’85’ il tentativo del difensore bianconero di marcare il ghanese che con mestiere, neanche fosse il mitico Muhammad Ali, sferra all’avversario una serie di colpi fino a stenderlo al tappeto “verde”.
Certamente il compito di domani del giudice sportivo sarà quanto mai arduo e chissà che martedì, giorno in cui si avranno notizie sulla decisione dell’episodio di Mexes e forse anche di Muntari, non ci siano ancora proteste su giudizi vergognosi.
Frey 6: Del tutto incolpevole su entrambe le reti dei gialloblu, sfortunato specie sul secondo quando riesce a deviare sul palo la conclusione di Giovinco con la palla che poi raggiunge Floccari, su cui nulla può. Non corre altri rischi e si merita una piena sufficienza.
Kaladze 5: troppo distratto, si perde Floccari in occasione del raddoppio gialloblu, dovrebbe dare sicurezza alla propria retroguardia con tutta l’esperienza di cui dispone, di certo non una delle sue prestazioni migliori.
Constant 5,5: partita anomala e senza grossi demeriti, se non quelli di perdere tanti, troppi palloni a centrocampo, lasciando spesso spazi, fortunatamente non sfruttati dagli avanti avversari.
Jankovic 6: di certo non offre una grossa mano al suo compagno di reparto. Da un giocatore con le qualità tecniche di cui dispone, è dato aspettarsi molto di più, troppo avulso dalla manovra.
Palacio 7:orfano di Gilardino, si carica sulle spalle il peso della squadra e la trascina ad un pari tutto sommato meritato e raggiunto in extremis. Di certo non può perennemente ergersi a salvatore della patria, ma in attesa di tempi migliori, Marino non può far altro che ringraziarlo per aver salvato la propria panchina.
Genoa (4-3-1-2): S.Frey 6; Rossi 6,5, Granqvist 5,5, Kaladze 5, Moretti 6 (23′ st Ze Eduardo 6,5); Kucka 5, Veloso 5,5 (12′ st Mesto 6), Constant 5,5; Belluschi 5,5 (44′ st Jorquera sv); Jankovic 6, Palacio 7
A disp.: Lupatelli, Carvalho, Alhassan, Birsa.
Lucarelli 5: non ha particolare colpe, se non quella di non coprire adeguatamente sulla verticalizzazione di Jorquera che manda in rete Palacio e mortificando così il doppio vantaggio dei suoi.
Biabiany 7: autore di una splendida prestazione, corre, insegue l’avversario e da il via ad una lampante azione di contropiede che porterà poi al raddoppio ad opera di Floccari.
Gobbi 6,5: punisce Frey alla prima vera occasione con una splendida rete dal limite dell’area, sfortunatamente però è costretto ad uscire anticipatamente per un problema muscolare.
Giovinco 6: poteva e doveva essere l’elemento che sposta gli equilibri della partita, ma non lo fa, entra nell’azione del raddoppio dei suoi, ma per il resto poco veramente troppo poco per un talento come il suo.
Floccari 6,5: un gol da opportunista e tanta lotta anche su palle sporche, corre si danna e cerca sempre di rendersi pericoloso, di certo un giocatore recuperato alla causa.
Finisce con molte polemiche, con una rissa negli spogliatoi a fine primo tempo e una a fine partita, il match clou che valeva una stagione. Non ci sono vincitori nè vinti (ma forse ci saranno solo vinti) nello scontro tra Milan e Juve allo stadio San Siro. Finisce con il risultato fissato sull’1-1 siglato da Nocerino, su svarione difensivo di Bonucci, e da Matri a 10 minuti dal termine a cui qualche minuto prima era stato invalidato un gol in posizione regolare. La partitissima al vertice sarà ricordata come la peggiore diretta da Tagliavento e dal suo assistito Romagnoli.
PAGELLE MILAN JUVENTUS
Abbiati 7: Ha salvato il vantaggio dei rossoneri per quasi tutta la partita, prima stendendosi sul tiro di Estegarribia, poi con un miracolo su Quagliarella e infine si deve arrendere due volte su Matri, nella prima delle due occasioni dell’attaccante bianconero ci mette una pezza Tagliavento che annulla ingiustamente il gol su segnalazione di Romagnoli.
Mexes 5: Era in dubbio fino alla fine, sempre attento e in anticipo su Borriello e Quagliarella, si merita l’insufficienza per il gesto poco elegante e sportivo ai danni di Borriello.
Thiago Silva 6: Attento anche il brasiliano in difesa con interventi sempre puliti e puntuali almeno fino al gol del pareggio di Matri che d’astuzia lo anticipa.
Muntari 6.5: E’ una piacevole scoperta il centrocampista che dopo il gol del debutto in campionato con la maglia rossonera contro il Cesena, avrebbe segnato stasera anche la sua seconda rete se solo Romagnoli e Tagliavento avessero visto bene.
Nocerino 7: Firma anche la rete nello scontro diretto contro la Juve anche se nel gol ha ben pochi meriti visto che è tutta opera di Bonucci. Ma il centrocampista dimostra di essere ormai una certezza.
Robinho 7,5: E’ il migliore nelle fila rossonere. Le sue accelerazioni mettono in difficoltà i bianconeri, da lui partono tutte le migliori azioni del Milan. Prezioso anche il suo contributo in difesa in soccorso dei compagni.
Pato 4,5: Se non fosse per le telecamere Sky non ci saremmo neanche accorti della sua presenza. Non è mai in partita e dopo 45 minuti viene rilevato da El Shaarawy.
Allegri 6.5: Nonostante le numerose assenze prepara la partita al meglio riuscendo per più di 60 minuti a metter sotto l’imbattibile rivale.
Buffon 7: Sul gol di Nocerino non ha colpe, la deviazione di Bonucci lo inganna. E’ al 26′ che il numero uno si supera. Prima respingendo sul colpo di testa di Muntari e poi sullo stesso riesce ad “ingannare” arbitro e guardalinee anche grazie alla sua repentina rimessa in gioco.
Barzagli 7: E’ l’uomo in più di questa Juve. Anche quando il reparto difensivo viene messo a dura prova come in questo caso, riesce a salvare i compagni da situazioni imbarazzanti.
Bonucci 3: Commentare la sua prestazione è compito difficile. Un errore che ha messo in salita la partita già dal 15′, un errore al cui ne erano preceduti e susseguiti di altri simili.
Pepe 6,5: A lui Conte preferisce Estigarribia, ma la sua panchina durerà solo 45 minuti. Con lui in campo si vede il cambiamento della Vecchia Signora. Serve l’assist del gol di Matri.
Pirlo 6: Meno faro illuminate del solito è l’unico a centro campo che rimane lucido e che tenta di creare qualche spunto. Non è aiutato dalla coppia d’attacco che fa poco movimento avanti.
Borriello 5: Conte lo preferisce a Matri ma la sua scelta non si rivelerà felice. Si fa sempre anticipare dai centrali difensivi rossoneri e alla fine rimedia anche un pugno da Mexes.
Matri 7.5: Costretto a partire dalla panchina, l’attaccante entra, mette in rete il primo pallone che tocca anche se sarà poi annullato e poi replica siglando la definitiva rete del pari.
Conte 5.5: Non sono state felici le sue scelte soprattutto in attacco dove i pochi movimenti non davano punti di riferimento ai centrocampisti. Ha dalla sua parte quella di aver effettuato i cambi giusti, Pepe-Matri che siglano il pareggio con assist e gol.
Arbitro Tagliavento 3: Segna negativamente la partitissima della 25′ giornata. Vede il gol di Muntari ma non lo convalida sulla segnalazione del guardalinee, non sanziona qualche fallo e annulla la rete siglata da Matri. Sicuramente sentiremo parlare ancora per molto di questo Milan – Juve.
MILAN (4-3-1-2): Abbiati 7; Abate 6,5, Mexes 5, Thiago Silva 6, Antonini 6; Nocerino 7, Van Bommel 6.5, Muntari 6,5; Emanuelson 6,5 (27′ st Ambrosini 5); Pato 4,5 (1′ st El Shaarawy 6), Robinho 7,5. A disposizione: Amelia, Bonera, Yepes, Mesbah, Inzaghi. All.: Allegri 6,5
JUVENTUS (3-5-2): Buffon 7; Barzagli 7, Bonucci 4, Chiellini 6; Lichtsteiner 5, Vidal 5, Pirlo 6, Marchisio 5,5, Estigarribia 5,5 (1′ st Pepe 6,5); Quagliarella 5,5 (24′ st Matri 7,5), Borriello 5 (9′ st Vucinic 6). A disposizione: Storari, Caceres, Giaccherini, Del Piero. All.: Conte 5,5
Il Chelsea di Villas Boas affonda e in molti, compresi lo Special Two, non riescono a capire il reale motivo. Una squadra costruita senza badare a spese, un presidente, Abramovic, ambizioso e sempre pronto ad accontentare le richieste dei propri allenatori eppure dopo aver silurato Ancelotti affidandosi al nuovo guru del calcio europeo i risultati tardano ad arrivare. In Inghilterra un po ironicamente ma anche con la perfidia di chi vuol vederci male ad ogni costo hanno individuato in Eva Carneiro la causa degli insuccessi dei Blue. La Carneiro è l’avvenente dottoressa al seguito della squadra che ha prima entusiasmato l’Inghilterra attirando su di se i cori di tutti tifosi e da mercoledì sera ha iniziato a spopolare anche Italia grazie ai suoi ingressi per valutare le condizioni di Drogba prima e di Mata dopo.
Ovviamente la sua presenza in un mondo prettamente maschile come il calcio ha dato vita a tante battute, sui ripetuti infortuni di Terry e compagni e sulla volontà di esser tesserato da Abramovic solo per esser curati da Eva Carneiro.
Video Eva Carneiro dottoressa Chelsea
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