Tag: Video

  • NBA, Gallinari battuto e infortunato. Chicago demolisce Orlando

    NBA, Gallinari battuto e infortunato. Chicago demolisce Orlando

    Ancora tanta sfortuna per Danilo Gallinari nella notte NBA: l’ala dei Denver Nuggets, oltre a perdere una partita importante in chiave playoff contro Dallas si frattura il pollice sinistro nel corso del terzo quarto e dovrà stare fermo almeno per un mese (secondo le prime indiscrezioni). I Bulls danno una lezione di gioco ai Magic sul parquet di Orlando, Boston espugna Atlanta. Vittorie importanti per Minnesota (sul campo dei Warriors) e Philadelphia (a Charlotte) mentre i Cavaliers superano i Nets.

    Grande gara dei Chicago Bulls che privi dell’infortunato Derrick Rose si fanno beffe degli Orlando Magic in Florida: incredibile prestazione difensiva dei “Tori” dell’Illinois che tengono a soli 59 punti segnati gli avversari (nuovo record di franchigia per i Bulls in quanto a punti subiti in una gara di regular season), con coach Tom Thibodeau che diventa l’allenatore che più velocemente ha raggiunto quota 100 vittorie in carriera (superato Avery Johnson per una sola gara). A guidare gli ospiti sono stati Boozer (24 punti e 13 rimbalzi) e Lucas (20 punti), per i Magic (alla peggiore sconfitta interna da 8 anni a questa parte) l’unico a salvarsi è Dwight Howard che chiude con 18 punti e 12 rimbalzi.

    Sorriso anche per i Sixers che battono i derelitti Bobcats grazie ai 20 punti a testa di Holiday e Young, ai 19 di Williams ed alla doppia doppia di Hawes da 13 punti ed 11 rimbalzi. Charlotte ha in Henderson il top scorer con 14 punti.

    I 26 punti del solito Kyrie Irving e la migliore prestazione in carriera dell’altro rookie Tristan Thompson (per lui 27 punti e 12 rimbalzi) trascinano Cleveland al successo contro New Jersey. I padroni di casa provano a resistere ma devono arrendersi nonostante le doppie doppie di Wallace (27 punti e 12 rimbalzi) ed Humphries (13 punti ed 11 rimbalzi) ed i 28 punti del leader Deron Williams.

    Danilo Gallinari, Denver Nuggets | © Chris Graythen/Getty Images

    Soffre ma vince Boston che ottiene una preziosa affermazione ad Atlanta: 19 i punti di Allen, 16 quelli di Garnett e 13 quelli di Pierce con Rondo che chiude la gara con 10 punti, 13 assist e 6 recuperi. Gli Hawks hanno solo 3 giocatori in doppia cifra, Joe Johnson piazza 25 punti e Josh Smith sfiora la tripla doppia con 10 punti, 11 rimbalzi ed 8 assist.

    Minnesota sbanca Oakland e prova a restare in scia all’ultimo posto playoff ad Ovest. Assoluto protagonista è Kevin Love autore di una prova mostruosa da 36 punti e 17 rimbalzi, ai Warriors non bastano i 25 punti di Lee ed i 19 del neo arrivato Richard Jefferson. Golden State ritira la maglia numero 17 del grande Chris Mullin.

    I Denver Nuggets perdono in un solo colpo il match contro i Dallas Mavericks (sfida importantissima in chiave playoff) ed il talento di Danilo Gallinari (4 punti) che si rompe il pollice della mano sinistra nel corso del terzo periodo quando per stoppare Mahinmi sbatte violenetmente contro il tabellone. I primi esami dicono di uno stop di un mese, se Denver si qualificherà per i playoff potremo rivederlo in campo dalla metà di Aprile in poi altrimenti per l’ala Azzurra la stagione potrebbe essere già terminata. Le brutte notizie non terminano qui perchè la stagione maledetta di Denver (a livello di infortuni) prosegue con la forte contusione alla spalla per Andre Miller che mitiga l’entusiasmo sugli spalti per la firma dell’ala Wilson Chandler (di ritorno dalla Cina) e per la firma di Peyton Manning, con la squadra locale di NFL dei Denver Broncos, del mito Peyton Manning (nuovo quarterback del team di football del Colorado di cui parleremo approfonditamente nella sezione dedicata alla NFL). Per la cronaca a mandare KO i Nuggets è Nowitzki con 33 punti ed 11 rimbalzi, mentre ai padroni di casa non bastano i 24 punti di Afflalo.

    Risultati NBA 19 marzo 2012

    Charlotte Bobcats-Philadelphia 76ers 80-105
    Cha: Henderson 14, Reggie Williams 13, Walker 13
    Phi: Young 20, Holiday 20, Louis Williams 19

    New Jersey Nets-Cleveland Cavaliers 100-105
    N.J.: Deron Williams 28, Wallace 27, Humphries 13
    Cle: Thompson 27, Irving 26, Jamison 13

    Atlanta Hawks-Boston Celtics 76-79
    Atl: Joe Johnson 25, Pachulia 16, Smith 10
    Bos: Allen 19, Garnett 16, Pierce 13

    Orlando Magic-Chicago Bulls 59-85
    Orl: Howard 18, Anderson 10, Nelson 9
    Chi: Boozer 24, Lucas 20, Deng 14

    Golden State Warriors-Minnesota Timberwolves 93-97
    G.S.: Lee 25, Jefferson 19, Thompson 17
    Min: Love 36, Ridnour 11, Tolliver 10

    Denver Nuggets-Dallas Mavericks 95-112
    Den: Afflalo: 24, Chandler 13, Harrington 12
    Dal: Nowitzki 33, Wright 15, Beaubois 14, Carter 14

    LE CLASSIFICHE 

    DANILO GALLINARI SFORNA L’ASSIST DELL’ANNO

    GLI HIGHLIGHTS:

    [jwplayer config=”120s” mediaid=”129491″]

    TOP 10:

    [jwplayer config=”120s” mediaid=”129492″]

  • Danilo Gallinari sforna l’assist dell’anno

    Danilo Gallinari sforna l’assist dell’anno

    Danilo Gallinari è sempre più protagonista nella NBA: l’ala piccola dei Denver Nuggets e della Nazionale italiana di coach Simone Pianigiani nell’ultima partita disputata con la sua squadra contro i Boston Celtics (gara vinta per 98-91) sul parquet di casa del Pepsi Center ha regalato a tutti i tifosi una vera e propria magia.

    Il “Gallo” a 2 minuti e 50 secondi dal termine del primo tempo della partita (con i Nuggets in vantaggio sui Celtics per 46-36) sforna un gran passaggio al compagno Kenneth Faried che smarcato affonda a canestro con una schiacciata a 2 mani ringraziando Danilo per la gran giocata.

    Il passaggio di Danilo è veramente sensazionale, roba da stropicciarsi gli occhi, ed entra di diritto tra le candidature per l’assist dell’anno in NBA: sulla linea di fondo l’Azzurro prende in contropiede tutta la difesa di Boston guardando verso il centro dell’area ma contemporaneamente serve un pallone d’oro a Faried, da dietro la schiena che così segna 2 punti facili facili senza subire contrasti. La magia di Gallinari è entrata tra le 10 migliori azioni della scorsa notte ma c’è anche chi sta spingendo per eleggere questa giocata come assist dell’anno vista la bellezza e la particolarità del gesto.

    Danilo Gallinari, Denver Nuggets | © Doug Pensinger

    Danilo, che è stato fermo nell’ultimo periodo per circa 3 settimane per un infortunio alla caviglia (lasso di tempo in cui Denver senza il suo talento è scivolata giù dalle posizioni di testa della Western Conference) da quando è rientrato in campo sta tracinando i Nuggets di nuovo al vertice. Prima di questo strabiliante assist si era reso protagonista di un’altra azione memorabile, una bomba da 3 completamente fuori equilibrio che quasi allo scadere del match aveva regalato i supplementari a Denver nella sfida contro Atlanta (complice l’errore seguente dalla linea del tiro libero di Hinrich).

    La stagione disputata da Danilo è finora la sua migliore in NBA da quando venne scelto nel 2008 dai New York Knicks (a febbraio dello scorso anno il passaggio a Denver in cambio di Carmelo Anthony). Queste le sue cifre al momento: quasi 16 punti di media, 5 rimbalzi, 2. 5 assist ed un recupero a gara ma soprattutto tanta leadership, elemento che difficilmente viene visualizzato dalle statistiche che pongono il talento italiano come uno dei migliori prospetti della Lega americana di basket.

    GUARDA IL VIDEO:

    [jwplayer config=”30s” mediaid=”129420″]

  • Lite Branca Oriali, scintille in casa Inter

    Lite Branca Oriali, scintille in casa Inter

    L’Inter non trova pace. Dopo l’eliminazione dalla Champions League ad opera del Marsiglia, il gran rifiuto di Forlan nella sfida contro l’Atalanta, tiene banco la lite verbale tra l’attuale dt nerazzurro Branca e Oriali.

    L’ex dirigente di corso Vittorio Emanuele ha risposto piccato alle dichiarazioni rilasciate da Branca poco prima dell’inizio del match di ieri pomeriggio. I tifosi della Beneamata si sono già schierati da tempo in merito alla querelle che vede protagonista l’ex bandiera interista con la sua vecchia società.

    A giugno spetterà al presidente Moratti il compito non semplice di attuare l’ennesima rivoluzione tecnica.

    INIZIA BRANCA – Ai microfoni di Sky Branca è un fiume in piena. Mancano poche ore all’inizio di Inter Atalanta, e il direttore dell’area tecnica nerazzurra approfitta per lanciare vibranti frecciate ad Oriali, che in precedenza l’aveva criticato per alcune scelte di mercato discutibili. Branca ha affermato come Oriali non fosse a conoscenza delle dinamiche societarie come lui e il presidente, arrivando a sostenere che non fosse nemmeno un dirigente. Inoltre ha precisato come nelle scelte del mercato avesse partecipato solamente nei primi due anni da quando lui (Branca ndr) era stato nominato direttore tecnico, ovvero nel 2003.

    ORIALI RISPONDE – La risposta di Oriali non si è fatta attendere. L’ex dirigente nerazzurro, ora opinionista di Mediaset Premium, incalzato dalla conduttrice Micaela Calcagno, non ha avuto parole al miele. Di seguito le dichiarazioni più significative.

    Con tutti i problemi che purtroppo l’Inter ha in questo momento, credo che per Branca sia meglio che pensi a risolvere i problemi attuali, che lui ha contribuito a creare, e non rispondere al sottoscritto. Essendo tifoso è normale, dal momento che la squadra non va bene, che qualche critica la deve accettare. Credo che abbia la memoria un po’ corta anche perché lui sa che comunque molte trattative le abbiamo condotte insieme, fino all’ultimo anno della cessione di Ibrahimovic al Barcellona (2009-2010 ndr). Poi anche gli acquisti di Lucio, Milito, Thiago Motta e di Sneijder, fra le altre cose anche quando sono venuti ai nostri microfoni (Mediaset Premium ndr) i ragazzi lo hanno anche confermato, ringraziando sopratutto me per il fatto che sono approdati all’Inter.

    Oriali ha poi proseguito dicendo:

    gabriele oriali | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Quello che più mi preoccupa è l’aver dichiarato che sta già pensando al prossimo anno, e questo sinceramente mi preoccupa, spero non sia così. Speriamo sia per un’altra squadra e non per l’Inter. La realtà del momento è che lui lavora da due anni da solo, e questi sono i risultati. Dal mio punto di vista il presidente non ha colpe, perché comunque ha messo a disposizione di chi fa il mercato anche una cifra importante (quasi 100 milioni di euro negli ultimi due anni ndr).

    E mentre nello studio venivano riproposte le immagini di Oriali insieme a Mourinho nei momenti chiave della cavalcata trionfale nell’anno del triplete, l’ex dirigente nerazzurro ha voluto concludere così:

    Si vede che son stato all’Inter per undici anni da dirigente, secondo me, ma probabilmente sono stato preso in giro (e sorride ndr). Ero nel censimento, ero in panchina con Mourinho, firmavo i documenti, rappresentavo l’Inter sia in campo nazionale che internazionale, quindi non capisco il perché dell’uscita di Branca. Probabilmente è anche è un po’ l’invidia o la gelosia, per il fatto che fossi riconosciuto come la figura che rappresentava l’Inter.

    IL VIDEO DELLA RISPOSTA DI ORIALI A BRANCA

     

    Lite Branca-Oriali. Voi da che parte state?

    • Oriali (96%, 167 Voti)
    • Branca (4%, 7 Voti)

    Totale Votanti: 174

  • Inter – Atalanta 0-0, le pagelle. Milito spreca un altro rigore

    Inter – Atalanta 0-0, le pagelle. Milito spreca un altro rigore

    Inter praticamente nulla in campo oggi conto l’Atalanta di Colantuono. Partita senza emozioni e senza reti, dove i nerazzurri riescono nuovamente a sprecare un’occasione ghiottissima per rosicchiare punti alla Lazio per la rincorsa al terzo posto in classifica. È proprio il bomber della squadra, il Principe Diego Milito a sprecare il match ball nel primo tempo, sbagliando dopo l’errore di Chievo, il secondo rigore consecutivo. La partita, oltre al rigore fallito da Milito e al mancato penalty non concesso da Gava su un evidente fallo di Lucio ai danni di Gabbiadini, non regala ulteriori emozioni, con lo stesso presidente Moratti che lascia il suo posto in tribuna d’onore già nel finire di primo tempo. Un segnale che potrebbe tradursi, nella fine della pazienza e della fiducia nei confronti di Ranieri?

    Pagelle Inter

    Lucio 4,5 Reo di aver di fatto regalato il gol in Champions League a Brandao contro l’OM, avrebbe l’occasione buona per riscattare quanto di brutto fatto vedere in coppa e invece dopo un buon inizio, nel finale stende in area Gabbiadini da dietro. Gava non vede, e viene graziato su un episodio che probabilmente sarebbe risultato determinante nell’andamento del match.

    Diego Milito © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    Maicon 5,5 Irriconoscibile. Il Colosso, come lo chiamavano i suoi tifosi è solo un ricordo del terzino destro più forte del mondo. Al limite gli si potrebbe concedere l’appellativo di terzino destro più forte di Appiano Gentile. Svogliato, poca corsa, e una quantità infinita di cross sbagliati, questa la fotografia del suo match.

    Poli 6 Non delude le aspettative, svolgendo in maniera discreta il suo compito. Coprendo, ripartendo, e servendo buoni palloni ai compagni di reparto. Ci prova da lontano ma trova una pronta risposta di Consigli.

    Zanetti 6,5 Evergreen. Gli anni passano per tutti, meno che per lui. Assoluto migliore in campo, con 39 primavere alle spalle. Da segnalare una progressione palla al piede dalla difesa con cui salta mezza squadra avversaria fino ad arrivare nei pressi dell’area atalantina.

    Milito 4,5 Involuzione totale di un giocatore che sembrava recuperato sotto ogni punto di vista. Tralasciando il secondo rigore fallito consecutivamente, gioca un match all’insegna degli errori, sbagliando tutto o quasi. Forse, accusa le fatiche del match di Champions, e vista l’età non può caricarsi da solo il peso dell’attacco nerazzurro come faceva in passato.

    Pagelle Atalanta

    Consigli 7 Il migliore dei suoi, con un paio di ottimi interventi a sventare il vantaggio nerazzurro.  Poi nega la gioia del gol a Milito dagli undici metri, con l’intuizione dell’angolo e la realizzazione di una parata che vale quanto un gol (+ 3 per chi gioca al Fantacalcio)

    Bellini 5,5 Ingenuo nell’abbraccio su Pazzini che di fatto si regala il rigore ai nerazzurri. Trattenuta fin troppo evidente in un momento cruciale della partita.

    Schelotto 6,5 Buona prova dell’argentino, nella fase di ripartenza, con le sue accelerazioni mette in seria difficoltà il reparto difensivo nerazzurro.

    Moralez 6 Stesso discorso per il Frasquito, che insieme a Schelotto, sfruttando gli spazi lasciati liberi da un’Inter gettata in avanti, crea scompiglio e pericoli sulle corsie laterali con i suoi spunti individuali.

    Gabbiadini 6,5 Entra per sostituire l’infortunato Marilungo, e ha subito un’ottima occasione per portare i suoi in vantaggio, con un gran colpo di testa neutralizzato da una bella parata di Julio Cesar. Si libera di Lucio e poi si fa stendere in area, senza trovare l’occhio dell’arbitro Gava che non gli concede il rigore e fa semplicemente segno di continuare.

    Video Inter Atalanta

    [jwplayer config=”60s” mediaid=”129291″]

  • Catania – Lazio 1-0, le pagelle

    Catania – Lazio 1-0, le pagelle

    La gara fra Catania e Lazio, alla vigilia, era un importante banco di prova per i biancocelesti, proiettati brillantemente, finora, in zona Champions League: la Lazio di Reja, però, ha fallito la seconda partita consecutiva, con una sconfitta che ha evidenziato stanchezza fisica e confusione mentale, difetto di personalità ed eccessivo nervosismo. Il Catania di Montella, invece, vola in zona Europa League, avendo ormai superato la “quota salvezza”, approdando a 41 punti, al settimo posto in classifica, in coabitazione con Roma ed Inter. Un grande risultato per gli uomini di Montella, che hanno confermato ancora una volta grande spirito di gruppo e determinazione, riuscendo a capitalizzare alla perfezione la rete di vantaggio realizzata da Legrottaglie, al suo quarto centro stagionale, rivelatosi uno dei migliori in campoin assoluto.

    Le Pagelle della gara:

    Catania:

    Carrizo 6.5 Sul finire del primo tempo compie un vero e proprio miracolo su Mauri, anche se comunque l’arbitro Romeo aveva annullato già per fuorigioco: lui, comunque, c’erae per il resto della gara si mostra sicuro ed attento

    Bellusci 6.5 Ottima gara, crescendo soprattutto nella ripresa, quando riesce a prendere perfettamente le misure a Candreva

    Legrottaglie 7.5 Gara perfetta, senza alcuna sbavatura: autorevole al centro della difesa, chiude benissimo in ogni situazione, neutralizzando ogni pericolo proveniente da un attaccante di peso come Klose. All’ 80′ si avventura in area laziale sul calcio d’angolo battuto da Lodi, e riesce a colpire perfettamente di controbalzo, infilando alle spalle di Marchetti il suo quarto centro stagionale, mostrando ancora una volta un eccezionale senso del gol.

    Spolli 7 Anche lui molto sicuro, senza sbavature ed incetezze anche se la gara viene macchiata da un cartellino giallo rimediato

    Marchese 6 Nel primo tempo si propone con qualche buona iniziativa sulla fascia, poi si limita a presidiare la zona, portando a termine una gara comunque positiva

    Izco 6 Solita grinta, buona determinazione: poca precisione a volte, ma la sua generosità compensa

    Lodi 6.5 Uno come lui è sempre nel cuore del gioco: è suo l’assist su corner che vale la rete di Legrottaglie, è suo l’autopalo che nel finale rischia di regalare il pareggio alla Lazio: nel complesso, però, la sua gara è positiva

    Almiron 6.5 Il suo ritorno dà una spinta in più al tasso qualitativo del centrocampo etneo: potrebbe sbloccare il risultato al 35′, ma non trova il tempo giusto per il tiro con Marchetti battuto. Comunque, gara di spessore

    Vincenzo Montella | © MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images

    Gomez 6 Spinge, si invola, dribbla e mette in difficoltà Scaloni, soprattutto nel primo tempo. Nella ripresa cala, soprattutto per intensità

    Bergessio 7 Ottima prestazione, di grade brio: si rende pericoloso soprattutto su colpo di testa in anticipo su Dias

    Barrientos 6.5 In partita, nel vivo del gioco: la sua luce regala un assit eccezionale ad Almiron che, però, non viene sfruttato a dovere. Viene sostituto per un acciacco verso la metà del secondo tempo

    Lazio:

    Marchetti 6 Non sempre perfetto, si lascia superare in alcune situazioni, in particolare in occasione dell’iniziativa di Almiron: incolpevole sulla rete di Legrottaglie

    Scaloni 5 Soffre troppo le iniziative degli etnei che passano nella sua zona di competenza ed, in particolare, i dribbling di Gomez

    Biava 5.5 La difesa laziale non è impeccabile ma è sua la distrazione principale sul gol realizzato da Legrottaglie, nonostante i meriti del difensore catanese

    Dias 6 Una buona prestazione, con lucidità e determinazione

    Radu 6 Gioca con buona intensità e grinta, nel complesso una gara sufficiente

    Brocchi 5 Si nota soprattutto una difficoltà fisica da parte sua, non riuscendo a mostrare la solita intensità

    Ledesma 6 Non brilla particolarmente, ma la sua prestazione non è negativa

    Candreva 6 Inizia bene la gara, ma non riesce a profondere la stessa intensità fino alla fine: viene sostituito nel finale da Kozak

    Hernanes 4.5 Il peggiore dei suoi, spento e mai in partita

    Mauri 5.5 Una buona iniziativa sul finale del primo tempo, anche se era in fuorigioco, poi rimane a galla, ma non brilla

    Klose 4.5 Neutralizzato dalla difesa etnea, non è mai pericoloso

    HIGHLIGHTS CATANIA – LAZIO 1-0

    [jwplayer config=”60s” mediaid=”129302″]

  • Fiorentina – Juventus 0-5, le pagelle. Vucinic trascinatore, Cerci combinaguai

    Fiorentina – Juventus 0-5, le pagelle. Vucinic trascinatore, Cerci combinaguai

    Si respira ottimismo in casa Juventus all’indomani della bella e schiacciante vittoria contro la Fiorentina per 5-0. In un Franchi gremito per quella che era la partitissima contro un’acerrima nemica, ad aprire le danze ci pensa Vucinic che al 16′ trova la via del gol dopo aver sfiorato il palo al 6′. Quella di ieri è stata la partita del montenegrino autore, oltre che della prima rete, anche di pregevoli assist per i compagni che si sono poi tramutati in rete. A segno anche Vidal, Marchisio, che ritrova al strada del gol dopo il 4 Dicembre, Pirlo e il neo acquisto Padoin. Con la vittoria al Franchi la Juventus tiene il passo del Milan che nell’anticipo di sabato ha battuto il Parma per 2 reti a 0. Per la Fiorentina invece le cose si mettono male con il rischio di essere invischiata nella lotta retrocessione che si fa più reale.

    JUVENTUS

    Buffon 6,5: Determinante su un tiro di Lazzari deviato sul palo, per il resto spettatore non pagante.
    Lichtsteiner 6: Controlla molto bene Vargas, sbaglia qualche cross e si fa ammonire ingenuamente salterà la sfida contro l’Inter.
    Caceres 6,5: Chiude e imposta molto bene, sempre in anticipo.
    Bonucci 6,5: Non fa vedere mai la palla ad Amauri, bene in coppia con Caceres.
    De Ceglie 6,5: Dal suo rientro non ha più steccato una partita, bene sia in fase di spinta che in quella di ripiegamento.
    Vidal 7,5: Motorino infaticabile, recupera tantissimi palloni e non ne butta via nessuno, segna un gol di potenza (Dal 70’ s.t.) Padoin 6,5: Basta un minuto dal suo ingresso in campo per timbrare il suo primo gol in maglia bianconera e il quinto della sfida.
    Pirlo 7,5: La “solita” geometria in campo, smista palloni per tutti i compagni ed in ogni direzione sempre precisi. E’ lui a dettare i ritmi della partita, impreziosisce la sua prestazione con un gol.
    Marchisio 6,5: Finalmente torna al gol e torna ad essere il giocatore di inizio stagione, buona notizia in vista del finale di campionato.
    Pepe 6,5: Corre su e giù per tutto il campo, ma spesso quando deve crossare sbatte contro i difensori viola e sbaglia qualche appoggio di troppo, comunque è in netta ripresa.
    Matri 5,5: Spesso si trova fuori posizione sbaglia quasi tutti i palloni che gli arrivano, a porta vuota sbaglia il tap-in dopo il palo di Vucinic. (Dal 60’ s.t.) Quagliarella 6: Qualche buon fraseggio con i compagni, per il resto partecipa alla festa finale.
    Vucinic 8: Questa è la sua vittoria, la migliore da quando è a Torino. Sigla un gol, colpisce un palo e fornisce due assist ai compagni per altrettanti gol. Che questa partita sia la svolta per lui? (Dal 69’ s.t.) Borriello 6: Vale lo stesso discorso di Quagliarella, anche perché la Juventus dopo il gol del 0 a 5 segnato al 71’ ha quasi smesso di attaccare.

    Allenatore: Conte 8: A Firenze i tifosi viola lo aspettavano con le parrucche lui gli ha fatto venire i capelli bianchi, è tutto merito suo se la squadra in questa parte di stagione così delicata non si è smarrita.

    Mirko Vucinic © Gabriele Maltinti/Getty Images

    FIORENTINA

    Boruc 5: Insufficiente la sua prova viene trafitto da tutte le parti.
    Cassani 4,5: Viene annientato da Vucinic e De Ceglie.
    Natali 4: E’ il peggiore in difesa, non ne azzecca una, serata da dimenticare.
    Nastasic 5: Nonostante la giovane età è il migliore del reparto, comunque poco viste le potenzialità a sua disposizione.
    Pasqual 5: Cerca spesso il fondo senza risultati apprezzabili.
    Cerci 3,5: Con lui in campo la Juventus aveva già colpito un palo e segnato un gol, ma la sua evitabilissima espulsione ha segnato il destino dei compagni.
    Olivera 4: Non si nota mai in campo (Dal 46’ s.t.) De Silvestri 5: Non poteva essere lui a cambiare la partita.
    Montolivo 4,5: Anche in una partita come questa dovrebbe per lo meno dare una scossa ai compagni, ma il ragazzo manca di grinta ed in campo totalmente assente.
    Lazzari 5,5: Ci prova un paio di volte con tiri dalla distanza in un’occasione sullo 0 a 3, Buffon in collaborazione con il palo gli negano la gioia del gol.
    Vargas 4,5: Sullo 0 a 5 inizia a dare la caccia alle caviglie degli avversari, quando la Juve smette di giocare lui inizia a correre.
    Amauri 4: In teoria dovrebbe spaccare il mondo, praticamente non tira una sola volta in porta in 90’ minuti di gioco.

    All. Rossi 4,5: L’espulsione di Cerci ha sicuramente rovinato i piani del tecnico, ma anche in 11 uomini la sua formazione non aveva fatto nulla, mentre i bianconeri avevano già schiacciato la Fiorentina nella propria metà campo viola e segnato un gol e colpito un palo.

    Arbitro: Bergonzi 6,5: Non sbaglia nulla anche se i giocatori nonostante il risultato e la storica rivalità sportiva si sono comportati bene e hanno facilitato il suo compito.

    HIGHLIGHTS FIORENTINA – JUVENTUS

    [jwplayer config=”180s” mediaid=”129185″]

  • Grave Fabrice Muamba collasso durante Tottenham Bolton

    Grave Fabrice Muamba collasso durante Tottenham Bolton

    L’improvviso silenzio del White Hart Lane sono l’immagine migliore per commentare lo stato d’animo di Tottenham e Bolton dopo quanto accaduto al giovane Fabrice Muamba. Il giocatore del Bolton si è accasciato al suolo al 41′ del primo tempo in seguito ad un collasso e stando alle prime indiscrezioni adesso lotta tra la vita e la morte. Fabrice Muamba è un centrocampista classe ’88 di origini zairese ma inglese d’adozione tanto da aver vestito la maglia dei tre leoni delle nazionali giovanili. Il personale medico arrivato immediatamente sul campo dopo aver prestato i primi soccorsi ha deciso di trasportare il giovane Fabrice Muamba in ospedale, l’intero stadio invece dopo la paura e lo sgomento iniziale ha iniziato ad intonare il suo nome con le due tifoserie unite.

    L’arbitro Webb conscio della gravità della situazione ha deciso di non far riprendere più l’incontro permettendo cosi ai giocatori del Bolton di star vicini al proprio compagno in questi momenti cruciali per la sua vita.

    Il video dei soccorsi a Fabrice Muamba
    [jwplayer config=”180s” mediaid=”129091″]

    Fabrice Muamba, le immagini dal White Hart Lane

  • Udinese – Az Alkmaar 2-1. Eliminazione e rammarico per i bianconeri

    Udinese – Az Alkmaar 2-1. Eliminazione e rammarico per i bianconeri

    Non ce la fa l’Udinese a compiere l’impresa nell’ottavo di finale di ritorno contro l’Az Alkmaar. Il 2 a 1 del Friuli infatti non consente di ribaltare il ko dell’andata quando i bianconeri persero per due reti a zero in terra olandese. Ma resta tanto rammarico alla formazione di Guidolin, avanti di due reti e di un uomo dopo appena 15’ ma che nonostante tutto si è dovuta arrendere agli uomini di Veerbek. A nulla è bastata cosi la doppietta di Di Natale visto che il gol di Falkenburg ha rimesso pienamente in carreggiata gli ospiti che nella ripresa hanno anche fallito il rigore della tranquillità, considerando che hanno sofferto in lungo e in largo durante il match. Un ko che fa perdere all’Italia la terza squadra in Europa nel giro di tre giorni. Una settimana davvero negativa dunque.
    Guidolin schiera la formazione prevista alla vigilia con un solo cambio: dentro Pazienza, in panchina Abdi. Titolare invece Di Natale, al quale sono affidate le chiavi dell’attacco friulano. Dall’altra parte Veerbek deve fare a meno di Maertens e Benshop, ma anche lui schiera l’undici previsto prima del match.

    Di certo vede complicarsi maledettamente le cose dopo appena 53 secondi quando Viergever stende Floro Flores sulla linea dell’area di rigore. L’arbitro Mazic estrae il cartellino rosso all’indirizzo del giocatore olandese e assegna un penalty che Di Natale trasforma. Guidolin poco dopo perde per stiramento Benatia sostituito da Pasquale ma al 15’ arriva il raddoppio: cross del neo entrato per Di Natale che sigla il raddoppio a centro area. Il match è nettamente in mano agli uomini di Guidolin che tuttavia al 31’ subiscono il gol olandese: la difesa dei friulani si addormenta e Falkenburg ne approfitta insaccando la palla all’angolino della porta difesa da Handanovic. Adesso servirebbero due gol per passare il turno, cosa possibile poiché i friulani continuano a macinare gioco.

    Udinese © Dino Panato/Getty Images

    Nella ripresa i bianconeri cingono d’assedio la difesa olandese che si salva più volte per il rotto della cuffia, e l’Udinese dal canto suo spreca parecchia. L’Az regge e al 18’ avrebbe anche la chance di pareggiare a causa di un intervento falloso in area di rigore avversaria ad opera di Domizzi: dal dischetto Elm spreca mandando alto. Fabbrini e Abdi per Ferronetti e Pazienza: sono questi i cambi con cui Guidolin prova a dare maggiore vigore alla manovra offensiva nel finale di gara, ma serve a poco: l’Az tiene e accede al turno successivo. Il pubblico del Friuli, tuttavia, applaude i propri beniamini per un’impresa solo sfiorata.

    Le pagelle di Udinese Az Alkmaar 2-1:
    Di Natale 8: Anima e cuore di quest’Udinese. E’ lui a siglare i due gol della speranza, ma regala diverse giocate deliziose sfiorando anche il tris. Peccato per l’andata quando giocò solo lo scorcio finale di match.
    Handanovic 7: Solita sicurezza. Chiamato in causa due volte risponde alla grande, e non era facile in una gara del genere quando subisci pochi tiri in porta.
    Domizzi 5: Sul gol subito si addormenta, nella ripresa commette il fallo da rigore che poi Elm sbaglierà: una serata veramente negativa la sua.
    Pasquale 6,5: Ottimo impatto sulla partita. E non era facile essendo entrato dopo appena 11’.
    Falkenburg 6,5: Toglie le castagne dal fuoco ai suoi. Un gol che riconferma il buon momento che sta vivendo e che lancia l’Az ai quarti.
    Elm 5: Se ne parla un gran bene ma rigore sbagliato a parte non lo si nota propria. Se l’Az subisce tanto è anche colpa sua.
    Altidore 6: Gioca una partita di grosso sacrificio: i compagni di squadra fanno leva su di lui per respirare un po’.
    Viergever 4: Rischia di complicare maledettamente le cose ai suoi con quel fallo ad inizio gara. Nel caso in cui fosse arrivata l’eliminazione poteva essere tranquillamente indicato come maggiore arteficie.

    HIGHLIGHTS UDINESE – AZALKMAAR 2-1

    [jwplayer config=”120s” mediaid=”128835″]

    Udinese (3-5-2): Handanovic 7; Benatia sv (11′ Pasquale 6,5), Domizzi 5, Ekstrand 5,5; Ferronetti 5,5 (21′ st Fabbrini 6,5), Pazienza 6,5 (33′ st Abdi 6), Pinzi 6,5, Asamoah 6, Armero 6; Floro Flores 6,5, Di Natale 8. In panchina: Padelli, Neuton, Battocchio, Fabbrini, Marsura. Allenatore: Guidolin 6
    Az Alkmaar (4-3-2-1): Alvarado 5,5; Marcellis 6, Moisander 5,5, Viergever 4, Poulsen 6; Maher 5,5, Falkenburg 6,5 (38′ st Ortiz), Elm 5; Beerens sv (11′ Klavan 6), Holman 5,5 (32′ st Gudmundsson sv); Altidore 6. In panchina: Heijblok, Johansson, Reijnen, Boymans. Allenatore: Verbeek 6,5

  • Inter – Marsiglia 2-1, le pagelle. Milito illude, Lucio fa la frittata

    Inter – Marsiglia 2-1, le pagelle. Milito illude, Lucio fa la frittata

    L’Inter saluta la Champions League in attesa di giorni migliori. Al Marsiglia, forte dell’1-0 dell’andata, basta anche il 2-1 con il quale si è concluso il match per qualificarsi ai quarti di finale della coppa dalle grandi orecchie. Dopo l’eliminazione ai quarti della paassata stagione, quest’anno il cammino dei nerazzurri termina prima agli ottavi.

    Inter – Marsiglia, la partita

    PAGELLE INTER – MARSIGLIA

    INTER

    Maicon 6: con la sua consueta grinta cerca di spronare i compagni a fare meglio, va avanti e dietro sulla fascia ma si vede che non è al meglio della condizione, non arriva quasi mai sul fondo come richiesto da Ranieri. Da tutto quel che può.

    Lucio 4.5: a fronte di una partita attenta in difesa e pienamente sulla sufficienza, sul suo voto pesa come un macigno il liscio di testa al 92′ che consentirà a Brandao di siglare il gol qualificazione. Combina lui la frittata.

    Nagatomo 5: ci capisce poco o nulla sulle avanzate di Azpilicueta e sugli affondi di Amalfitano, soprattutto nel primo tempo dove il nipponico concede vita facile ai due del Marsiglia. Meglio nella ripresa.

    Zanetti 6: il cuore del capitano questa volta non basta, anche un lottatore come   lui alla fine deve arrendersi. Avrebbe l’opportunità anche di riempire la sua casella assist se Sneijder non si fosse divorato la prima clamorosa palla gol.

    Sneijder 5: di sicuro la sua mente sarà ancora ferma al minuto 8 quando avrebbe potuto angolare quel tiro anzichè spararlo addosso a Mandanda cambiando la storia della partita, della qualificazione e, forse, della stagione dell’Inter. Che l’olandese si dia da fare non c’è dubbio ma la prestazione fornita in campo non è alla sua altezza. Ci si aspettava di più considerando anche il suo recente stato di forma. Esce nella ripresa per un problema muscolare.

    Diego Milito © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    Milito 6.5: si fa perdonare l’errore sottoporta dei primissimi minuti del primo tempo con il gol ad un quarto d’ora dal termine del match che fa esplodere San Siro e che rimette in corsa l’Inter. Sfortunatamente il suo gol sarà soltanto illusorio e non decisivo.

    Forlan 4.5: un fantasma, si nota solo per una torsione di testa nel primo tempo con la palla che esce di non molto a lato. Troppo poco per un giocatore del calibro dell’uruguagio nella partita decisiva della stagione. Esce tra i fischi del proprio pubblico per far posto a Pazzini.

    Pazzini 6.5: rabbioso su ogni pallone per la panchina, entra in campo con la giusta carica che riesce a svegliare i suoi compagni di squadra. Cerca e procura il calcio d’angolo da cui scaturisce il gol di Milito servito tra l’altro da un suo decisivo rimpallo ed è l’ultimo ad arrendersi: anche quando Brandao a 60 secondi dal termine spegne le speranze nerazzurre, lui trova ancora la forza e la voglia per procurarsi un calcio di rigore che servirà solo per le statistiche ma non per la qualificazione.

    MARSIGLIA

    Mandanda 7.5: un felino nel primo tempo quando dice no prima a Sneijder e, qualche giro di lancette più tardi, a Milito salvando il risultato. Se il Marsiglia è ai quarti gran parte del merito è suo.

    Azpilicueta 7: sfonda sulla destra dove stravince il duello con Nagatomo. Insieme ad Amalfitano è una costante spina nel fianco dell’Inter, riuscendo inoltre a tenerlo lontano dalla porta difesa da Mandanda.

    Diawara 6.5: alcune imprecisioni ma anche dei grandi recuperi.

    Diarra e Mbia 6.5: dopo lo sbandamento inziale, cominciano a prendere le misure ai nerazzurri formando una vera e propria diga a centrocampo, calano nei minuti finali ma la loro gara resta comunque positiva.

    Valbuena 6.5: rientrava da un infortunio rimediato in nazionale, nel primo tempo porta a spasso la retroguardia nerazzurra che lo segue come un’ombra. La sua tenuta fisica precaria gli permette di andare di poco oltre i tre quarti di gara.

    Brandao 7: entra a due minuti dal termine al posto di Remy e segna il gol qualificazione approfittando del regalo concessogli da Lucio. Freddo davanti a Julio Cesar, anche se gioca una manciata di secondi non si poteva non dargli un 7 per il significato del gol.

    INTER (4-3-1-2): Julio Cesar 6; Maicon 6, Lucio 4.5, Samuel 6, Nagatomo 5; Poli 6 (74′ Cambiasso 5.5), Stankovic 6, Zanetti 6; Sneijder 5 (68′ Obi 5.5); Milito 6.5, Forlan 4.5 (58′ Pazzini 6.5).
    Allenatore: Ranieri 5.5

    MARSIGLIA (4-2-3-1): Mandanda 7.5; Azpilicueta 7, Diawara 6.5, N’Koulou 6, Morel 6; Diarra 6.5, Mbia 6.5; Amalfitano 6.5, Valbuena 6.5 (76′ Cheyrou 5), A. Ayew 5.5 (94′ Bracigliano sv); Remy 6 (88′ Brandao 7).
    Allenatore: Deschamps 6.5

    HIGHLIGHTS INTER – MARSIGLIA 2-1

    [jwplayer config=”180s” mediaid=”128485″]

  • Champions League, Bayern – Basilea 7-0. Poker Gomez

    Champions League, Bayern – Basilea 7-0. Poker Gomez

    Tra il tennis e il rugby. Bayern Basilea è stato tutto fuorché una partita di calcio. Troppo netto il divario fra le due squadre, e il 7-0 finale testimonia l’incontro a senso unico dell’Allianz Arena. I bavaresi, trascinati dal poker di Gomez, approdano in scioltezza ai quarti di finale. Fra due giorni (venerdì 16 marzo ndr) ci sarà il sorteggio che decreterà il destino delle migliori otto d’Europa. Gli uomini allenati da Heynckes “giocano” in casa, visto che la finale di Champions League in programma il 19 maggio si disputerà a Monaco di Baviera. Cocente delusione per i ragazzi di Vogel, letteralmente annichiliti dallo strapotere tedesco, a cui nulla è servito lo storico successo di due settimane fa in Svizzera.

    IL CANTO DEL CIGNO – Arrigo Sacchi era stato buon profeta quando la settimana scorsa puntò l’attenzione sul Bayern Monaco come possibile outsider per la vittoria finale. Dopo un avvio sprint in Bundesliga, la squadra era improvvisamente crollata, consegnando al Dortmund le chiavi per fuggire via. Tra le cause principali della crisi bavarese gli infortuni eccellenti che hanno colpito la squadra da fine novembre in avanti. Con gli effettivi tornati alla base, l’orchestra tedesca ha ripreso a suonare. Ieri lo spartito era programmato per “Il canto del cigno”, in omaggio agli ospiti giunti dalla vicina Svizzera. Lo spettacolo ha devastato gli elvetici, in balia dei padroni di casa dall’inizio alla fine.

    bayern monaco | © CHRISTOF STACHE/AFP/Getty Images

    SUPERMARIO – Su Wikipedia tale appellativo può risultare come voce ambigua, in quanto se ne possono fregiare ben tre personaggi, più o meno reali. Lasciando da parte videogiochi e la decadente Inghilterra, i bavaresi non avranno dubbi su chi cercare. E’ tedesco, ha 26 anni, ha una media di un gol ogni 90′ minuti in campionato, e in Champions è arrivato a quota 10 reti nelle 7 partite fin qui disputate. Numeri da monster, la sua valutazione è ormai sopra i 40 milioni di euro. Di chi stiamo parlando? SuperMario Gomez. Di Messi ce n’è uno, e siamo d’accordo, ma il panzer tedesco c’è andato davvero vicino grazie ai suoi 4 gol messi a segno contro il Basilea.

    RICCO CONTORNO – Gomez forse non avrebbe mai segnato così tanti gol se non fosse supportato da una squadra che fa della coralità la propria arma migliore. Robben (doppietta per lui ieri sera) e Ribery (3 assist) sono il valore aggiunto del Bayern, che non potrà fare a meno dei suoi assi se vorrà arrivare fino in fondo alla competizione. Il francese sembra finalmente tornato ai livelli del 2006, quando tutto il mondo ammirava il calciatore in forza al Marsiglia. I tifosi bavaresi già sognano una nuova finale, dopo la sfortunata esperienza di due anni fa al Bernabeu contro l’Inter di Mourinho.

    LE PAGELLE DI BAYERN BASILEA 7-0

    Gomez 9: 4 gol, a  un passo dal Messi divino di appena una settimana fa (5 reti al Leverkusen). Tanta roba per il panzer tedesco, che devo però dire grazie a Ribery e al resto della squadra, piuttosto che alle sue doti tecniche.
    Ribery 8,5: tre assist nel giro di 17′ minuti che vengono trasformati in oro da Supermario. Se il Basilea avesse giocato con 4-5 uomini in più sulla sua fascia siamo sicuri che il francese avrebbe scartato anche quelli.
    Robben 8: sblocca la partita segnando il primo gol dell’incontro e servendo a Muller la rete del 2-0. Mette la parola fine alla partita quando all’81’ firma la sua doppietta personale che sancisce il 7-0 finale.
    Neuer s.v. spettatore non pagante. Oltre a non pagare il biglietto, ha anche la fortuna di assistere da vicino allo spettacolo andato in scena all’Allianz Arena. Ad averlo saputo prima si sarebbe organizzato meglio portandosi anche la fotocamera per infoltire la schiera di fotografi presente a bordo campo.

    Sommer 6: il portiere del Basilea cerca di fare il possibile nei primi 42′ minuti di gara, tenendo in gara i propri compagni grazie a delle parate superlative. Affonda insieme a tutta la squadra qualche secondo più tardi.
    Streller-Frei 3: insieme fanno una sufficienza stiracchiata. Dopo il successo di due settimane fa in Svizzera forse si aspettavano un ritorno del tutto diverso. Previsione del tutto errata.
    Xhaka 4: era stato l’eroe dell’andata, ieri invece è tornato ad essere soltanto un numero nella sterminata selva dei calciatori d’Europa.
    HIGHLIGHTS BAYERN BASILEA 7-0
    [jwplayer config=”60s” mediaid=”128486″]