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  • Milan – Fiorentina, le pagelle. Amauri jolly per la Juve

    Milan – Fiorentina, le pagelle. Amauri jolly per la Juve

    La sorpresa che non ti aspetti. In Milan Fiorentina si è assistito al trionfo dei gigliati, capaci di espugnare San Siro dopo 12 anni da quel 17 maggio 2001 quando una doppietta di Enrico Chiesa consentì ai toscani di battere i rossoneri. La vittoria viola di oggi ha un protagonista assoluto, Amauri. L’ex attaccante della Juve, approdato a Firenze durante il mercato di gennaio, ha realizzato la sua prima rete con la maglia viola. Un gol pesantissimo quello di Amauri, sia in chiave salvezza che in ottica scudetto, con il Milan che nel giro di una settimana perde 5 punti e primato a vantaggio della Juventus. Al termine del campionato mancano ancora sette partite, nelle quali i rossoneri potranno contare su un Cassano in più. Basterà per confermare il titolo dello scorso anno?

    Pagelle Milan Fiorentina 1-2, 31^ giornata Serie A

    MILAN
    Abbiati 6: sei come i gol subiti nella settimana horribilis rossonera. Incolpevole sui due gol viola, nel primo tempo salva il momentaneo vantaggio del Milan compiendo un bell’intervento sulla punizione di Pasqual. INNOCENTE
    Mexes 4: senza Thiago Silva al suo fianco, il francese è un po’ come un uovo di Pasqua senza sorpresa. Mentre Galliani ripensa al suo acquisto, i tifosi del Diavolo si chiedono come abbia fatto a resuscitare anche un attaccante come Amauri che non segnava da più di un anno. VUOTO
    Muntari 5: diamo a Cesare quel che è di Cesare, ma ormai la linea dei tre centrocampisti di rottura non pare più proponibile. Questo pomeriggio il Milan non è stato in grado di imbastire un’azione fluida, suscitando anche l’ira dell’alfiere Ibrahimovic. Forse Muntari è il giocatore che rappresenta meglio tale discorso. FUORIGIRI
    Ibrahimovic 5,5: quando il Milan non gira, nel 90% dei casi si conosce a priori anche il “colpevole”. Lo svedese entra in campo nervoso, torna negli spogliatoi infuriato,  e nel secondo tempo prosegue sulla falsa riga del primo. Passa in secondo piano il gol numero 23 in campionato. CAMOMILLA
    Maxi Lopez 6: a sorpresa  Allegri lo preferisce a Robinho nell’undici titolare. L’argentino disputa una partita dignitosa, colpendo anche il palo durante la prima frazione sul punteggio di 1-0 in favore dei suoi compagni di squadra. Soltanto una prodezza del portiere avversario gli nega il gol nella ripresa. OSSIGENO

    amauri carvalho | © Claudio Villa/Getty Images

    FIORENTINA
    Boruc 6,5: grande prestazione del portiere polacco. La parata su Maxi Lopez potrebbe valere contemporaneamente salvezza viola e sfilare dal petto dei milanisti lo scudetto conquistato lo scorso anno. Decisivo anche nel primo tempo su una punizione di Ibrahimovic, con il risultato ancora fermo sullo 0-0. DESTINO
    Natali 7: il difensore centrale viola esce fra gli applausi, dopo una prestazione da incorniciare. Grazie ai suoi interventi la Fiorentina respinge tutti gli assalti del Milan. In scadenza a giugno, Galliani ci stava già facendo un’idea. CONSIGLI PER GLI ACQUISTI
    De Silvestri 6,5: bella prova dell’esterno destro di Delio Rossi, che oggi sostituiva l’infortunato Cassani. C’è il trucco però, perché difronte a lui non c’era né Bale né Roberto Carlos, ma Zambrotta. FORTUNATO
    Jovetic 7:  se il montenegrino è in palla, i viola guadagnano automaticamente in fiducia e in punti. Manda in bambola tutta la retroguardia avversaria, perché ha i numeri e la classe di un big. Gol e assist, che chiedere di più? ORO COLATO
    Amauri 6,5:  fino al gol nullo, però nel calcio basta poco per passare da brocco a campione. Cento giorni da pecora e un giorno da leone, si potrebbe riassumere così la parabola dell’italo brasiliano, tornato a Itaca 24 appena in tempo per l’impresa. UOVO DI PASQUA

    Tabellino Milan Fiorentina 1-2, 31^ giornata Serie A
    Milan (4-3-1-2): Abbiati 6, Abate 5,5, Bonera 5,5, Mexes 4, Zambrotta 5 (83′ Cassano s.v.), Ambrosini 5,5 (53′ Aquilani 5,5), Muntari 4,5, Nocerino 5,5, Emanuelson 5 (62′ Robinho 5,5), Ibrahimovic 5,5, Maxi Lopez 6.
    Panchina: Amelia, Gattuso, Yepes, El Shaarawy. Allenatore: Allegri
    Fiorentina (3-5-2): Boruc 6,5, Nastasic 6, Camporese 6 (70′ Felipe 6), Natali 7, De Silvestri 6,5, Pasqual 6, Behrami 6,5, Lazzari 5,5, Kharja 6 (84′ Olivera s.v.), Jovetic 7,5, Ljajic 5 (77′ Amauri 6,5).

    Video Milan Fiorentina 1-2 highlights Youtube
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  • NBA, Boston sbanca Indianapolis. Senza Bryant Lakers cadono a Phoenix

    NBA, Boston sbanca Indianapolis. Senza Bryant Lakers cadono a Phoenix

    I Boston Celtics mettono una seria ipoteca sul primo posto dell’Atlantic Division battendo gli ostici Pacers in trasferta: i protagonisti della vittoria sono il capitano Paul Pierce con 24 punti e Ray Allen che dalla panchina piazza 19 punti. Ad Indiana, molto più stanca rispetto agli avversari per i tanti impegni dell’ultimo periodo, non bastano i 20 punti di Granger, i 16 di West e la prova da 9 punti ma soprattutto da 17 rimbalzi di Hibbert.

    Tutto facile per Atlanta a Charlotte contro la squadra più debole dell’intera NBA: sono ben 8 i giocatori degli Hawks a superare la doppia cifra in punti segnati con Joe Johnson a quota 18, Josh Smith a 15 ed è decisiva la prova da 12 punti e 16 rimbalzi del centro georgiano Zaza Pachulia. Per i Bobcats ci sono 22 punti di Higgins e 17 del sempre positivo Mullens.

    Dopo 5 sconfitte di fila risorgono gli Orlando Magic che espugnano il parquet dei Sixers sempre più in crisi: Dwight Howard mette da parte le polemiche degli ultimi giorni e firma una sontuosa doppia doppia da 20 punti e 22 rimbalzi con Glen Davis che aggiunge 23 punti e 12 rimbalzi. Philadelphia crolla nel secondo tempo (solo 37 punti segnati) e non servono a nulla i 20 punti di Thaddeus Young.

    Prosegue il momento d’oro dei Memphis Grizzlies che nello spareggio per il quinto posto della Western Conference battono i Dallas Mavericks: Rudy Gay è il trascinatore dei suoi con 25 punti, Randolph torna in doppia doppia (15 punti ed 11 rimbalzi) ed il redivivo Gilbert Arenas contribuisce con 14 punti. Prova insufficiente per i texani nonostante un Nowitzki da 17 punti.

    Paul Pierce, Boston Celtics | © Elsa/Getty Images

    Sorride Marco Belinelli che segna solo 6 punti ma contribuisce in qualche modo alla vittoria dei New Orleans Hornets contro i Minnesota Timberwolves ormai proiettati alla prossima stagione dopo l’infortunio di Rubio che ha tagliato le gambe e le speranze per ogni sogno playoff. Sono i lunghi a fare la differenza per il team della Louisiana con Kaman autore di 21 punti e 10 rimbalzi e Jason Smith che ne infila 26 con 10 rimbalzi, doppia doppia (11 punti e 10 assist) anche per Vasquez mentre agli ospiti non basta la solita prova di Kevin Love che chiude la sua gara con 29 punti e 12 rimbalzi.

    Milwaukee batte Portland e rientra prepotentemente in corsa per i playoff della Eastern Conference. Nel secondo tempo i Bucks tengono a soli 31 punti segnati i Blazers segnandone il doppio (62), 3 giocatori si arrampicano fino ai 20 punti e sono Ilyasova (20 punti e 12 rimbalzi), Jennings ed Udrih (21 a testa) con Ellis che ne aggiunge 17. Portland viene distrutta a rimbalzo ed in evidenza si mette il solo Aldridge con 21 punti.

    Senza Kobe Bryant i Lakers cadono a Phoenix e rimettono in discussione il primo posto dellaPacific Division: a nulla servono le prestazioni di Gasol (30 punti e 13 rimbalzi) e Bynum (23 punti e 18 rimbalzi), i Suns trionfano grazie ai 24 punti dell’ex Shannon Brown che infila 24 punti e Michael Redd che ne segna 23. Doppia doppia da 13 punti ed 11 assist per Nash.

    I Clippers si mettono in scia ai Lakers (solo una vittoria divide ora le 2 squadre) grazie alla vittoria nel derby californiano contro i Kings: performance straordinarie per Blake Griffin (27 punti e 14 rimbalzi), Chris Paul (19 punti, 15 assist e 7 recuperi) e Randy Foye (27 punti), Sacramento resiste finchè può guidata da un super Cousins che chiude con 15 punti e 20 rimbalzi ma alla fine i Kings devono inchinarsi alla superiorità degli avversari.

    Cade Denver che viene sorpresa dai Warriors: decide la sfida Brandon Rush con 20 punti mentre peri Nuggets (sempre privi di Danilo Gallinari) ci sono i 21 punti di Ty Lawson.

    Risultati NBA 7 aprile 2012

    Indiana Pacers-Boston Celtics 72-86
    Charlotte Bobcats-Atlanta Hawks 96-116
    Philadelphia 76ers-Orlando Magic 82-88
    Memphis Grizzlies-Dallas Mavericks 94-89
    New Orleans Hornets-Minnesota Timberwolves 99-90
    Milwaukee Bucks-Portland Trail Balzers 116-94
    Phoenix Suns-Los Angeles Lakers 125-105
    Los Angeles Clippers-Sacramento Kings 109-94
    Golden State Warriors-Denver Nuggets 112-97

    LE CLASSIFICHE 

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 10:

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  • Palermo – Juventus 0-2, sorpasso al Milan missione compiuta

    Palermo – Juventus 0-2, sorpasso al Milan missione compiuta

    Se vogliono lo scudetto dovranno sudare” – aveva detto ai suoi Conte nel corso della seduta di allenamento di mercoledì scorso – e ora la Juve si trova al comando della classifica a +1 sul Milan. La Juventus passa al Barbera superando i padroni di casa per 2-0 con le reti di Leonardo Bonucci e Quagliarella.

    Conte preferisce l’attaccante partenopeo da affiancare a Vucinic con Caceres e Estigarribia sulle fasce. Retroguardia affidata a Chiellini, Bazagli e Bonucci mentre sulla mediana Pirlo, Marchisio e Vidal. Il Palermo invece deve fare i conti con le numerose assenze con Mutti costretto a rimaneggiare il reparto difensivo affidandolo a Munoz, Labrin e Milanovic. In attaco coppia formata da Ilicic e Miccoli.

    Parte subito con la convinzione di poter fare il salto in classifica la squadra bianconera che con molta facilità riesce a portarsi nell’area dei rosanero, anche se, anche in questa partita, bisognerà sempre attendere la fase di “maturazione” per poter tradurre i guizzi in gol. Ci prova al 9′ Vucinic a metter dentro su invito di Quagliarella, lo stesso attaccante napoletano spreca una ghiottissima occasione di portare la squadra in vantaggio e ancora toccherà poco più tardi al montenegrino approfittare di una distrazione della difesa dei siciliani e tentare il tiro in porta da posizione defilata. Poco Palermo, anzi quasi assente la risposta della squadra allenata da Mutti e anche per questo match a Buffon toccherà fare da spettatore. Il primo tempo si conclude sullo 0-0.

    Palermo – Juventus © Tullio M. Puglia/Getty Images

    Nella ripresa la Juventus dimostra di non aver poi così tanta fretta di andare in gol, la pressione del primo tempo sembra aver lasciato il posto alla calma e la ragionevolezza. Fino a quando al 56′ a salire in cattedra e a trafiggere Viviano ci pensa Bonucci, abile a colpire di testa su corner battuto da Pirlo. Il Palermo prova a reagire al 68’ quando Miccoli salta Chiellini scodella un tiro cross su cui Ilicic non riesce ad approfittarne per poco. Poco più tardi i bianconeri chiuderanno definitivamente il match con Quagliarella che fa partire un tiro a giro nei pressi del limite d’area di rigore avversaria che batte Viviano. Per la Juventus è la certezza di aver raggiunto l’obiettivo settimanale, quello di approfittare di un eventuale altro passo falso del Milan e la consapevolezza che il cammino ancora è lungo e insidioso per raggiungere quello finale, il tricolore che in bacheca significherebbe il 30° anche se in tutti gli almanacchi sarebbe numerato come 28°.

    LE PAGELLE

    PALERMO

    Milanovic 6.5: risponde presente alla chiamata di Mutti che lo manda in campo vista l’emergenza in difesa della squadra rosanero. Alla sua terza presenza in Seria A, il giovane difensore serbo dimostra già una buona personalità e tanto coraggio quando decide di rimanere ugualmente in campo con una frattura al setto nasale.

    Migliaccio 6.5: eroico, gioca tutta la partita con una microfrattura al dito del piede che non gli permette di esprimersi come vorrebbe ma da ugualmente il 100% in campo.

    Barreto 5.5: tanta imprecisione nei passaggi, sbaglia diversi appoggi facili. Non è nella sua giornata migliore, gara più di quantità che di qualità per il mediano paraguaiano che ha l’arduo compito di arginare i centrocampisti bianconeri.

    Miccoli 5: il capitano rosanero, che ha tra le sue vittime predilette proprio la Juventus, non riesce mai ad essere incisivo in avanti. Ci si aspettava una partita diversa per l’ex con ancora il dente avvelenato.

    Ilicic 4.5: tanto fumo e niente arrosto: nel primo tempo non trova la giusta collocazione in campo anche per merito della pressione di Chiellini, nella ripresa  sembra svogliato ed esce tra i fischi del proprio pubblico. Ha subito un’involuzione spaventosa rispetto allo scorso anno.

    JUVENTUS

    Bonucci 7: si prende, forse per la prima volta da quando è alla Juve, la palma di migliore in campo e migliore del reparto difensivo. Ha il merito di sbloccare la situazione permettendo ai bianconeri di giocare il resto della gara in discesa, questa volta il gol è tutto suo (con il Napoli rete assegnata a Vucinic), ma soprattutto si rende prezioso con i suoi interventi difensivi sia in anticipo sull’avversario che uno contro uno, dalle sue parti non passa nessuno. Di testa le prende tutte lui.

    Chiellini 6.5: ha trovato una costanza di rendimento incredibile dopo che nella scorsa stagione e nella prima parte di questa era stato indicato come il punto debole della retroguardia con le sue dormite difensive. Limita Ilicic con una marcatura asfissiante, andandolo a pressare, in alcune circostanze, anche nella metà campo avversaria.

    Vidal 6: luce brillante con Fiorentina, Inter e Napoli, il centrocampista cileno oggi va a intermittenza alternando buoni recuperi a palle perse. Forse aveva bisogno di tirare un pò il fiato dopo le recenti eccezionali prestazioni fornite.

    Estigarribia 5: non si vedeva in campo dalla partita con il Milan, l’esterno paraguaiano non sfonda sulla sua corsia risultando il peggiore dei suoi. De Ceglie al momento è di un altro pianeta.

    Quagliarella 6.5: dopo aver punito il Napoli con il classico gol dell’ex che ha fatto masticare amaro i tifosi partenopei, segna il suo secondo gol consecutivo con un bel sinistro a giro mettendo il risultato al sicuro. Attaccante ritrovato, la Juve ha bisogno anche dei suoi gol se vuole continuare a coltivare il sogno scudetto.

    PALERMO (3-5-2): Viviano 6; Munoz 5.5, Milanovic 6.5, Labrin 6; Pisano 5.5, Migliaccio 6.5 (73′ Bacinovic 5.5), Della Rocca 5.5, Barreto 5.5, Acquah 5 (62′ Budan 5.5); Miccoli 5, Ilicic 4.5 (83′ Vazquez sv). Allenatore: Mutti 6.

    JUVENTUS (3-5-2): Buffon 6; Barzagli 6.5, Bonucci 7, Chiellini 6.5; Caceres 6.5, Vidal 6 (82′ Pepe sv), Pirlo 6.5, Marchisio 6.5, Estigarribia 5; Quagliarella 6.5 (77′ Del Piero 6), Vucinic 5.5 (67′ Matri 6). Allenatore: Conte 7

    VIDEO PALERMO – JUVENTUS 0-2

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  • Bargnani e Belinelli sconfitti. Thunder KO, Houston batte Lakers

    Bargnani e Belinelli sconfitti. Thunder KO, Houston batte Lakers

    Terza sconfitta consecutiva per i Thunder che lasciano il primo posto della Western Conference ai San Antonio Spurs: Oklahoma City cade ad Indianapolis ed il risultato alla fine non esprime i valori del campo dato che i Pacers a 5 minuti dalla fine del terzo quarto erano in vantaggio di ben 24 punti. La prodigiosa rimonta (complice rilassamento fisico e mentale dei padroni di casa assolutamente dominatori del match) è opera di Kevin Durant che infila 24 dei suoi 44 punti totali da quel momento in poi e porta gli ospiti sul 93-97 ma a chiudere i giochi ci pensa Collison con il jumper della sicurezza a 16 secondi dalla sirena. Non basta neanche la tripla doppia sfiorata da Westbrook (21 punti, 11 rimbalzi e 9 assist) . A trascinare Indiana sono Granger (26 punti), Hibbert (21 punti e 12 rimbalzi) ed un ottimo George da 8 punti ma con 16 rimbalzi.

    Cleveland interrompe una brutta serie di sconfitte di fila superando i Toronto Raptors di Andrea Bargnani (19 punti ma ottenuti con 22 tiri). Il top scorer dei canadesi è DeRozan con 28 punti. Gli ospiti pur senza Irving trionfano con un Jamison da 25 punti e la sorpresa Hudson che dalla panchina infila 23 punti.

    La sfida tra Nets e Wizards va a New Jersey che si impone grazie ai 19 punti e 13 assist di Deron Williams, ai 19 di Wallace, ai 18 di Brooks ed ai 17 di Morrow. Washington ha in Wall il miglior realizzatore con 18 punti mentre Seraphin e Mason ne aggiungono 15 a testa.

    Jeff Teague pareggia il suo career high in punti (24) e guida Atlanta alla difficile vittoria sui Pistons. Il playmaker degli Hawks aggiunge anche 11 assist e trova un prezioso alleato in Josh Smith (doppia doppia da 22 punti e 12 rimbalzi). Detroit, molto tenace, si affida a Stuckey ma i suoi 27 punti non bastano per gioire.

    Crollo casalingo, dopo 17 vittorie di fila interne, per i Miami Heat che vengono battuti nettamente dai Grizzlies: corposa doppia doppia per Zach Randolph (14 punti e 14 rimbalzi), Gay piazza 17 punti e Conley 15. Per i padroni di casa ci sono invece 21 punti di James, 20 di Wade e 19 di Bosh ma il resto del team gioca al di sotto delle proprie possibilità.

    Los Angeles Lakers – Houston Rockets © Harry How/Getty Images

    Milwaukee mantiene vivo il sogno playoff battendo i derelitti Bobcats grazie ai 25 punti di Monta Ellis. Mullens si mette ancora in evidenza per Charlotte chiudendo a quota 31 punti e 14 rimbalzi.

    Serve un overtime a Portland per avere la meglio dei Mavericks a Dallas: Marion dà il pareggio ai texani per il supplementare dove però a dare la “W” alla franchigia dell’Oregon è Aldridge che brucia cronometro e retìna per il definitivo 99-97. Per lui gara da 25 punti e 12 rimbalzi con Felton che porta alla causa ben 30 punti. Ai Mavs servono a poco i 23 punti e 14 rimbalzi di Nowitzki ed i 18 punti di Terry.

    Come già detto in precedenza il KO dei Thunder ad Indianapolis regala il primo posto della Western Conference agli Spurs che battono senza particolari problemi gli Hornets di Marco Belinelli (15 punti in uscita dalla panchina) e di Eric Gordon (31 punti). 6 uomini in doppia cifra per San Antonio con Duncan (19 punti) a guidare la squadra neroargento.

    In un vero e proprio spareggio playoff i Nuggets respingono l’assalto dei Phoenix Suns: in attesa del rientro di Danilo Gallinari, Denver sfrutta al meglio le capacità di Afflalo (30 punti) ed Harrington (23) mentre agli ospiti non serve la buona prova del solito Nash con 14 punti ed 11 assist.

    Utah ha la meglio sui Warriors grazie ai 28 punti di Devin Harris ed alla doppia doppia di Al Jefferson (30 punti ed 11 rimbalzi). Per Golden State in evidenza Lee (26 punti e 12 rimbalzi) e Thompson (23 punti).

    Houston sbanca Los Angeles ed infligge un preoccupante KO ai Lakers in vista dello sprint finale con i cugini dei Clippers per il predominio divisionale. A fare la voce grossa sono Dragic (26 punti ed 11 assist) e Scola (25 punti). I gialloviola rispondono con i 28 punti di Bryant e la doppia doppia di Gasol (14 punti e 10 rimbalzi) ma non sono sufficienti per strappare la vittoria dalle mani dei texani.

    Risultati NBA 6 aprile 2012

    Indiana Pacers-Oklahoma City Thunder 103-98
    Toronto Raptors-Cleveland Cavaliers 80-84
    New Jersey Nets-Washington Wizards 110-98
    Atlanta Hawks-Detroit Pistons 101-96
    Miami Heat-Memphis Grizzlies 82-97
    Milwaukee Bucks-Charlotte Bobcats 95-90
    Dalllas Mavericks-Portland Trail Blazers 97-99 (overtime)
    San Antonio Spurs-New Orleans Hornets 128-103
    Denver Nuggets-Phoenix Suns 105-99
    Utah Jazz-Golden State Warriors 104-98
    Los Angeles Lakers-Houston Rockets 107-112

    LE CLASSIFICHE 

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 10:

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  • NBA, New York sbanca Orlando. Chicago batte Boston, OK i Clippers

    NBA, New York sbanca Orlando. Chicago batte Boston, OK i Clippers

    Situazione bollente ad Orlando dove i Knicks espugnano il parquet dei Magic: nel pre-partita l’allenatore Van Gundy conferma alla stampa che Dwight Howard, il leader della squadra, vorrebbe il coach licenziato visti i brutti risultati dell’ultimo periodo. Il centro intervistato da alcuni giornalisti locali smentisce le voci ma ormai tutto sembra già chiaro e nei prossimi giorni sono attese grosse novità in Florida. La battuta d’arresto dei Magic è la quinta consecutiva, la peggiore striscia di sconfitte per il team dal lontano 2007. New York approfitta della confusione totale dei neroazzurri e trova in Carmelo Anthony la guida per l’importante successo, per lui 19 punti ed 8 rimbalzi. Bene Chandler autore di una doppia doppia da 12 punti e 12 rimbalzi e dalla panchina J.R. Smith ed il ripescato Toney Douglas (a causa di forza maggiore visti i tanti infortuni dei bluarancio) scrivono a referto 15 punti a testa. I Magic assistono impotenti allo show degli ospiti, Howard irrilevante segna 8 punti con 8 rimbalzi ed il top scorer è Jason Richardson con 16 punti.

    Nella sfida tra 2 delle peggiori squadre della Lega i Detroit Pistons hanno la meglio contro Washington: il miglior realizzatore per i padroni di casa è Greg Monroe che firma 18 punti, a dargli una mano ci pensano Stuckey con 15 punti, Prince con 14, Gordon con 13 mentre Maxiell aggiunge la doppia doppia da 11 punti ed altrettanti rimbalzi. Ai Wizards non basta la grande prova di John Wall che scrive nel suo tabellino personale 28 punti e 10 assist, l’unico a dargli appoggio è Kevin Seraphin con 15 punti e 9 rimbalzi, poi la formazione della capitale trova pochissimo dai gregari.

    Carmelo Anthony, New York Knicks | © Christopher Pasatieri/Getty Images

    Gara interessante e viva a Chicago dove i Bulls battono i Boston Celtics con un super secondo tempo. Gli ospiti partono molto meglio rispetto agli avversari e sfruttano al massimo l’ennesimo forfait di Derrick Rose (che a questo punto rischia di dover saltare anche qualche gara dei playoff dove la sua squadra ha già acquisito la matematica qualificazione), chiudendo il primo tempo con un vantaggio di 11 punti. La musica non sembra cambiare nella ripresa ed i biancoverdi toccano anche i 18 punti di vantaggio ma qui succede l’incredibile perchè i Bulls iniziano a recuperare punto su punto stringendo le maglie della difesa ed aumentando la produttività in attacco. Alla fine del terzo quarto Chicago ha già ricucito tutto il gap ed è passata anche a condurre di un punto. I padroni di casa resistono nell’ultimo periodo e portano a casa una vittoria fondamentale nella corsa al primo posto della Eastern Conference. Deng si prende le luci del palcoscenico con 26 punti, , Noah ne aggiunge 17 con 9 rimbalzi, Watson 15 con 8 assist e Boozer 12 con 14 rimbalzi. Ai Celtics non bastano i 22 punti di Pierce, le doppie doppie di Garnett (12 punti e 14 rimbalzi) e Rondo (10 punti e 12 assist) ed i 14 punti di Allen in uscita dalla panchina.

    Infine i Clippers battono i Kings nel derby californiano: è Randy Foye il protagonista losangelino con 20 punti con Griffin e Butler che firmano 14 punti a testa e Paul ne infila 13. Sacramento paga i tanti falli di Cousins (solo 18 minuti in campo con 8 punti prima di uscire per il raggiunto limite), e non servono i 17 punti di Thomas, i 14 di Evans e la doppia doppia di Thompson da 15 punti e 16 rimbalzi.

    Risultati NBA 5 aprile 2012

    Orlando Magic-New York Knicks 80-96
    Detroit Pistons-Washington Wizards 99-94
    Chicago Bulls-Boston Celtics 93-86
    Sacramento Kings-Los Angeles Clippers 85-93

    LE CLASSIFICHE 

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 5:

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  • Calcioscommesse occhi su Bari Sampdoria. Guberti incontra Masiello

    Calcioscommesse occhi su Bari Sampdoria. Guberti incontra Masiello

    Il calcioscommesse bussa alle porte della Sampdoria. Nella giornata di ieri tutti i maggiori quotidiani sportivi hanno riportato la notizia dell’incontro nella stagione passata fra l’allora difensore del Bari Andrea Masiello e l’ex giocatore doriano Stefano Guberti, ora in forza al Torino di Ventura, prima della sfida di campionato che vedeva affrontarsi i due club, valevole per la 34^ giornata di Serie A. Guberti avrebbe offerto 400 mila euro a Masiello per truccare la partita in questione, chiedendo al capitano biancorosso di perdere la gara. Quest’ultima terminò con la vittoria dei blucerchiati per 1-0, grazie al penalty realizzato da Pozzi nel corso del secondo tempo.

    Bari Sampdoria era un match chiave in ottica salvezza, sopratutto per gli ospiti allenati da Alberto Cavasin, mentre la situazione dei pugliesi era ormai definitivamente compromessa. I doriani avevano l’assoluta necessità di conquistare i tre punti per continuare a sperare nella permanenza in Serie A. Nonostante il successo ottenuto al San Nicola, la Samp non fu in grado di scongiurare il pericolo retrocessione, giunta fra l’altro dopo aver perso il derby della Lanterna contro gli odiati cugini del Genoa alla terzultima giornata.

    stefano guberti | © Vittorio Zunino/Getty Images

    Una conferma indiretta relativamente a quanto successo è già arrivata durante i primi interrogatori degli inquirenti all’ex difensore del Bari Marco Rossi, il quale ha rivelato come Masiello avesse raccontato ai suoi compagni di squadra la possibilità di guadagnare 400 mila euro qualora avessero perso la partita contro la Sampdoria. Marco Rossi rispose negativamente alla pressione del proprio capitano, dichiarando agli inquirenti che al termine della gara di quei 400 mila euro non se ne seppe più nulla.

    Gli ultimi sviluppi, oltre a peggiorare la situazione in cui si trova coinvolto Andrea Masiello, potrebbe aprire scenari fino ad oggi imprevisti per la Sampdoria. Il nome del club ligure non è si è mai trovato così vicino a quello famigerato del calcioscommesse, e nei prossimi giorni sono attesi ulteriori colpi di scena.

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    VIDEO BARI SAMPDORIA 0-1, 34^ GIORNATA SERIE A 2010-2011
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  • Conte carica la Juve “Scudetto? Il Milan deve sputare sangue”

    Conte carica la Juve “Scudetto? Il Milan deve sputare sangue”

    E’ Conte show nel ritiro della Juventus a Vinovo per la preparazione dell’importante trasferta di Palermo di sabato prossimo. Con le doti carismatiche e da grande “ammaliatore” il tecnico ha radunato la squadra in mezzo al prato prima dell’allenamento per ribadire ancora una volta il concetto: vuole vincere lo scudetto. Per farlo sa che è fondamentale lo sprint finale in queste giornate conclusive della stagione.

    La vittoria di domenica sera contro il Napoli ha “rosicchiato” al Milan due punti importanti in questa fase del campionato, e quello che diventa fondamentale ora è mantenere alta la concentrazione, perchè i rossoneri – spiega Conte – sono favoriti ma non intoccabili.

    Questo il discorso di Conte alla squadra:

    Dobbiamo guardare chi ci sta davanti perché abbiamo raggiunto una maturità tale che noi adesso ce la possiamo giocare fino alla fine. Come vi ho detto prima devono vincere lo scudetto? Allora devono sputare sangue fino all’ultima partita. L’imbattibilità, di cui si parla poco, forse dà un po’ fastidio. Ma che non sarà facilmente ripetibile. Per fare questo, però, non voglio atteggiamenti superficiali, non voglio cali di tensione, non saranno tollerati

    Il riferimento ai cali di tensione è alla partita contro il Milan e soprattutto quella con il Chievo, due risultati che al tecnico bianconero non sono andati a genio.

    Al termine dell’allenamento Antonio Conte era atteso allo Juventus Store di Area12, per partecipare alla prima videochat della stagione con i Member bianconeri. Circondato da affetto dai tutti i presenti ha esposto il suo segreto per trasmettere la mentalità vincente alla squadra.

    Sono arrivato alla Juventus nel ‘91 da una realtà piccola come Lecce e sono riuscito a rimanere per 13 anni in maglia bianconera, a diventare capitano della squadra, ad avere la fortuna e la bravura, concedetemelo, di segnare un ciclo vincente. La Juventus mi ha insegnato a vincere ed è questo l’unico modo per acquisire la mentalità giusta e riuscire a trasmetterla. E poi, quando uno inizia a vincere, non vorrebbe smettere mai…

    E poi i riferimenti all’imbattibilità e gli elogi verso i suoi ragazzi:

    Siamo riusciti a far provare di nuovo orgoglio ai nostri tifosi e a non far gioire nessun avversario e questo è merito dei ragazzi che stanno portando avanti una stagione straordinaria e che fin dal primo giorno hanno dimostrato grande disponibilità. Dopo pochi mesi, battere Milan in casa 2-0 o l’Inter a San Siro e riuscire subito a dare risposte importanti sul campo è stato straordinario, così come il fatto che siamo imbattuti. Se ne parla poco, perché forse dà un po’ fastidio, ma per noi è motivo di grandissimo orgoglio. La squadra deve anche rispecchiare il carattere dell’allenatore, ma da questo punto di vista non ho mai avuto difficoltà, perché ho trovato giocatori di grande temperamento. Ecco perché è stato facile, tra virgolette, far nascere questa squadra. Lo spirito era già innato e ho solo dovuto tirarlo fuori. Questa è una squadra indomita, che mi ricorda molto la Juventus di quando giocavo, e che ha voglia di stupire. Non sono 11 leoni, sono 24 perché tutti sono importanti. E poi ci sono i tifosi che in questo stadio, standoci molto più vicini, rappresentano davvero il dodicesimo uomo in campo. Entrare in campo e sentirli cantare l’inno è entusiasmante e vederli andare via soddisfatti dopo la partita, non solo per il risultato, ma anche per la prestazione della squadra, ci riempie di orgoglio. Quando per strada la gente ti ferma e ti ringrazia per quanto stai facendo è la cosa più bella“.

    Antonio Conte © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    Dopo la prestazione contro il Napoli, un elogio non poteva che non essere rivolto a Vidal, grande combattente e trascinatore di questa Juventus:

    L’acquisto di Arturo è stato molto importante. E’ arrivato all’ultimo, dopo aver partecipato alla Coppa America, e un conto è vedere un calciatore all’opera in cassetta, un conto è vederlo da vicino… E’ stato anche il suo acquisto a spingermi a provare nuove soluzioni, perché o cambiavamo o uno tra Marchisio Pirlo e Vidal sarebbe stato di troppo. Abbiamo allora lavorato su una diversa situazione tattica e ci siamo accorti subito della qualità e dell’intensità che Arturo riesce a darci

    E infine, immancabile, un pesiero su Del Piero:

    Da parte nostra c’è sempre stato un occhio particolare verso il settore giovanile. Spesso mi capita, a fine allenamento, di correre attorno a Vinovo, per dimostrare ai giovani che la 1°squadra gli è vicina. Siamo tornati a investire molto. Abbiamo vinto il Viareggio. Perso la coppa Italia. Baroni è un grande. La nostra speranza è quella di trovare un Marchisio, un De Ceglie (non cito Del Piero perchè era nelle giovanili del padova). Bisognerebbe, come in Del Piero, prendere giocatori di primavera di altre squadre e portarli da noi. Però del piero penso sia unico, bisognerebbe clonarlo“.

    IL VIDEO DEL DISCORSO DI ANTONIO CONTE ALLA SQUADRA

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  • NBA, Bargnani abbatte Charlotte. Knicks KO, bene Heat, Spurs e Lakers

    NBA, Bargnani abbatte Charlotte. Knicks KO, bene Heat, Spurs e Lakers

    Andrea Bargnani è il protagonista assoluto nella vittoria dei suoi Toronto Raptors contro la peggiore formazione della NBA, i Charlotte Bobcats: l’Azzurro mette a segno 30 punti ben coadiuvato da Derozan (20 punti) e Kleiza (18). Ottima la regia di Calderon che non tira quasi mai ma sforna 11 assist, per gli ospiti, ormai destinati all’ultimo posto della classifica ci sono 20 punti e 14 rimbalzi di Mullens, l’unica nota positiva di questo finale di stagione ed i 18 di Augustin.

    Successo senza grossi rischi per i San Antonio Spurs che arrivano a quota 8 affermazioni di fila: i Cleveland Cavaliers vengono spazzati via e seppelliti sotto 35 punti di scarto nonostante il vantaggio del fattore campo ed il recupero di Irving (13 punti) dall’infortunio patìto qualche giorno fa. 6 giocatori texani raggiungono la doppia cifra in punti segnati con il “carneade” Mills a guidare il gruppo aquota 20 mentre per Parker e Green ci sono 19 punti a testa. Top scorer dei padroni di casa è Jamison con 15 punti.

    KO pesante per i New York Knicks che cadono ad Indianapolis al cospetto dei Pacers: ultimo quarto orrendo per i bluarancio, che subiscono un parziale complessivo di 40-17 che ribalta match e risultato, dopo aver chiuso il terzo periodo in vantaggio di 15 punti. Non bastano le doppie doppie di un super Carmelo Anthony (39 punti e 10 rimbalzi) e Chandler (12 punti e 14 rimbalzi), Indiana trionfa grazie ai 27 punti di Granger ed ai 18 di George.

    Il season high in stagione di LeBron James (41 punti) trascina i Miami Heat contro i Sixers: Philadelphia prova a lottare ma alla fine deve inchinarsi al “Re” che sopperisce al meglio alla defezione di Wade, out per problemi fisici. Ottimo contributo alla squadra della Florida arriva da Bosh (17 punti) e Chalmers (19) mentre per gli ospiti sono inutili i 26 punti di uno scintillante Evan Turner.

    Andrea Bargnani, Toronto Raptors | © Doug Pensinger

    Periodo poco fortunato per Orlando che perde nettamente a Detroit: i Magic vengono condannati dalle assenze del leader Dwight Howard e di Ryan Anderson che tolgono punti e rimbalzi alla formazione di Van Gundy. Miglior marcatore è Glen Davis con 31 punti e 10 rimbalzi, per i Pistons 6 uomini in doppia cifra tra i quali spiccano Greg Monroe (22 punti ed 11 rimbalzi) e Ben Gordon (18 punti, 6 rimbalzi e 7 assist).

    Dopo aver sbancato Oklahoma City i Grizzlies superano i Warriors: Mayo prosegue nel momento magico e dopo aver deciso la sfida contro i Thunder piazza altri 19 punti (sempre partendo dalla panchina) ben assistito da Conley (18 punti). Golden State, in caduta libera in questa fase con 6 sconfitte consecutive, trova la doppia doppia di David Lee da 22 punti e 13 rimbalzi ma ovviamente non basta per portare a casa il risultato.

    Phoenix sbanca Sacramento e tiene vive le speranze playoff grazie ai 18 punti e 12 assist di Nash ed ai 20 punti e 10 rimbalzi di Gortat. Ai Kings non serve la prova mostruosa (la migliore in carriera) per il centro emergente del panorama NBA, DeMarcus Cousins, che chiude con 41 punti e 12 rimbalzi ed i 25 punti e 7 assist di Isaiah Thomas.

    Infine i Lakers rischiano grosso contro i non proprio irresistibili Nets: dopo 2 quarti di gioco di gran livello, nel secondo tempo New Jersey si riporta a contatto ed alla fine la sfida viene decisa dal canestro da 3 punti a 6 secondi dalla sirena di Kobe Bryant (24 punti). Sostanzioso il contributo di Gasol (22 punti e 12 rimbalzi) e Sessions (19 punti ed 11 assist). Ospiti che segnano essenzialmente con Deron Williams (20 punti), Wallace (19) ed Humphries (18 punti e 15 rimbalzi).

    Risultati NBA 3 aprile 2012

    Toronto Raptors-Charlotte Bobcats 92-87
    Tor: Bargnani 30, DeRozan 20, Kleiza 18
    Cha: Mullens 20, Augustin 18, Brown 12

    Cleveland Cavaliers-San Antonio Spurs 90-125
    Cle: Jamison 15, Irving 13, Hudson 12
    S.A.: Mills 20, Parker 19, Gren 19

    Indiana Pacers-New York Knicks 112-104
    Ind: Granger 27, George 18, Jones 12, Barbosa 12
    N.Y.: Anthony 39, Fields 15, Chandler 12

    Miami Heat-Philadelphia 76ers 99-93
    Mia: James 41, Chalmers 19, Bosh 17
    Phi: Turner 26, Williams 18, Hawes 12

    Detroit Pistons-Orlando Magic 102-95
    Det: Monroe 22, Gordon 18, Prince 15, Maxiell 15
    Orl: Davis 31, Turkoglu 16, Duhon 13

    Memphis Grizzlies-Golden State Warriors 98-94
    Mem: Mayo 19, Conley 18, Cunningham 13
    G.S.: Lee 22, Robinson 18, Rush 13

    Sacramento Kings-Phoenix Suns 100-109
    Sac: Cousins 41, Thomas 25, Williams 16
    Pho: Gortat 20, Nash 18, Redd 16

    Los Angeles Lakers-New Jersey Nets 91-87
    Lak: Bryant 24, Gasol 22, Sessions 19
    N.J.: Deron Williams 20, Wallace 19, Humphries 18

    LE CLASSIFICHE 

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 10:

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  • Barcellona – Milan 3-1 pagelle “legge” Messi. Ibra svalutation

    Barcellona – Milan 3-1 pagelle “legge” Messi. Ibra svalutation

    C’era davvero qualche possibilità per i rossoneri di passare il turno? Più che una mission impossible, Barcellona Milan è stata la partita della sottoMessione. Nel 3-1 finale spicca la doppietta di Lionel Messi, che anche ieri ha confermato la tendenza di segnare soltanto su rigore contro le squadre italiane, prolungando così la sua astinenza che prima del fischio di inizio durava da oltre 500′ minuti. La “legge” dell’argentino però è implacabile, quando segna il Barca sa solo vincere. Al Milan recriminano per l’arbitraggio di Kuipers, ma forse Allegri e Ibrahimovic farebbero meglio a spiegare come sia concepibile il passaggio del turno tirando soltanto tre volte nell’arco dei 90′ minuti di gioco.

    Pagelle Barcellona Milan 3-1, ritorno dei quarti di Champions League.

    BARCELLONA
    Victor Valdes 6: praticamente inoperoso durante tutta la partita.  Avrà pagato anche lui il biglietto come i 90 mila del Camp Nou? INFILTRATO
    Mascherano 6,5: è l’uomo più rude del Barca, non per nulla Guardiola l’ha reinventato difensore dopo una vita da mediano. Da lì non si passa. BUTTAFUORI
    Piquè 6: non sarà la sua migliore stagione con la maglia blaugrana, però quelli che non lo conoscono avrebbero difficoltà nel capirlo. FRAC
    Puyol 6,5: in Spagna è una leggenda. Anche ieri impeccabile. Tiene in bilico la clessidra del tempo, per lui non trascorre mai. HIGHLANDER
    Dani Alves 7: è una delle chiavi del gioco catalano. All’inizio con la difesa a tre gioca da ala pura. Dopo il 2-1 Guardiola torna alla difesa a quattro e lui si posiziona come terzino. Il risultato non cambia, per la retroguardia rossonera sono grossi guai ogni volta che entra in area. URAGANO
    Xavi 6: in dubbio fino all’ultimo, è autore di una prestazione ben al di sotto rispetto agli standard a cui ci aveva piacevolmente abituato. IN PANNE
    Busquets 6: se il Camp Nou fosse il teatro, lui sarebbe il miglior attore in circolazione. Spesso e volentieri accentua ogni fallo che subisce da parte dei centrocampisti del Milan. Al Real lo conoscono fin troppo bene. ATTORE
    Iniesta 7: con il pallone fra i piedi fa quello che vuole. Segna il terzo gol che chiude l’incontro sfruttando un rimpallo della difesa avversaria. “Purtroppo” ha come compagno di squadra Messi, altrimenti potrebbe lottare benissimo per la conquista del Pallone d’Oro. MAGO DI OZ
    Fabregas 7: la sua posizione iniziale crea una grande confusione mentale nella testa dei giocatori del Milan. Che cosa ci fa nella posizione di trequartista dietro Messi? Non è un caso che i primi 15′ minuti di gioco siano i più belli dell’incontro da parte del Barca, un modulo altamente sperimentale di cui Fabregas rappresenta la degna sorpresa. FOLLETTO
    Cuenca 6: la presenza nell’undici titolare del “canterano” ha sorpreso un po’ tutti, considerata anche la presenza in panchina di gente come Sanchez e Pedro. Nonostante l’importanza della partita non sfigura all’interno della sinfonia blaugrana. BRAVO RAGAZZO
    Messi 7,5: non c’è niente da fare, il Pallone d’oro argentino ancora una volta dimostra di essere il calciatore più forte del pianeta. Quando tocca palla si accende una magia che solo i più grandi del calcio hanno saputo trasmettere. Ridicolizza Mexes nell’azione del primo rigore della serata. Come un burattinaio giostra a suo piacimento la difesa del Milan. STEVEN SPIELBERG

    lionel messi | © LLUIS GENE/AFP/Getty Images

    MILAN
    Abbiati 6,5: forse Bojan ancora non conosce il portiere rossonero, se è vero che a poche ore dall’inizio del match l’ha etichettato come il punto debole del Milan. In più di un’occasione decisivo nel mantenere accettabile il divario fra le due squadre. GRANDE PUFFO
    Abate 5,5: non spumeggiante come in altre occasioni, se bene o male riesce a contenere Cuenca non si può dire la stessa cosa per Iniesta. RUOTE SGONFIE
    Nesta 6,5: uno dei migliori in campo. Riesce a sbrogliare situazioni complicate che vedono in Messi l’artefice principale. Da parte del Milan sono grandi i rimpianti per non aver avuto ieri sera un giocatore come Thiago Silva. PREDICATORE
    Mexes 4: errore macroscopico quello che compie ad inizio primo tempo, dal quale scaturisce il vantaggio del Barca. Da lì in poi la sua partita è una lunga Via Crucis. SCIAGURA
    Antonini 4,5: stavolta non ripete la prestazione super dell’andata. Suo il fallo da rigore su Messi per il primo penalty della gara. Dani Alves lo asfalta regolarmente. MOSCERINO
    SEEDORF 5,5: potrebbe essere stata la sua ultima partita in Champions League con la maglia rossonera. Forse a maglie invertite potrebbe dire ancora la sua, però le idee di Allegri sono leggermente distanti da quelle di un Cruijff, volendo citarne uno. Di questa serata Clarence ricorderà gli applausi del Camp Nou al momento della sua sostituzione. MOICANO
    Ambrosini 5: più nervosismo che altro. Il capitano del Milan incarna il sentimento di rabbia della squadra rossonera nei confronti dell’arbitro olandese e dimentica un dettaglio non trascurabile, il giocare. KILL BILL
    Nocerino 6,5: quando tutti si aspettano un Robinho, un Boateng, un Ibrahimovic, chi va a segnare al Camp Nou? Lui, Nocerino. Deriso nella prima partita della fase a gironi dal pubblico blaugrana per via della sua tecnica non proprio entusiasmante, l’ex rosanero fa ricredere tutti andando a segno proprio nel tempio spagnolo. VENDETTA
    Boateng 5,5: che duello con Pujol. Il Boa appare in ripresa rispetto alle ultime due uscite in campionato contro Roma e Catania, ma non è sufficiente per cambiare l’inerzia della partita. ASPRO
    Robinho 4,5: qualche numero lo estrae dal cilindro, però i tifosi rossoneri sarebbero più contenti se occasioni come quelle del secondo tempo avessero un esito diverso rispetto al solito pugno di mosche a cui Binho ci ha abituato. POLVERI BAGNATE
    Ibrahimovic 5,5: mezzo punto in più per l’assist a Nocerino nell’azione del momentaneo 1-1 del Milan. Piqué e Mascherano lo contengono senza troppi patemi d’animo. Nel corso del primo tempo fallisce una ghiotta occasione non trovando il pallone al momento del tiro. Quest’ultima è forse l’immagine più emblematica dello svedese in Europa. RE NUDO

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  • Superbike, Lascorz operato. A meno di un miracolo sarà tetraplegico

    Superbike, Lascorz operato. A meno di un miracolo sarà tetraplegico

    Dramma in Superbike. Joan Lascorz, il pilota del Kawasaki Racing Team caduto nel pomeriggio di ieri durante una sessione speciale di prove nel circuito di Imola, è stato operato questa mattina all’ospedale di Bologna. La prima diagnosi parlava di una frattura alla quinta e sesta vertebra cervicale. L’intervento chirurgico è durato oltre sei ore, durante le quali i medici hanno ricollocato la sesta vertebra nella posizione corretta. Nonostante l’operazione sia andata a buon fine, le condizioni dello spagnolo rimangono disperate. Salvo miracoli, il 27 enne resterà tetraplegico dal collo in giù.

    Nelle prossime ore è previsto il trasferimento di Lascorz a Barcellona, dove proseguirà le restanti cure. Gli staff medici dei due ospedali stanno allestendo gli ultimi preparativi per consentire a rider della Kawasaki di tornare in terra spagnola, dove potrà ricevere l’affetto dei propri cari e amici di sempre, che avranno il difficile compito di strappare un sorriso allo sfortunato 27 enne.

    joan lascorz | © Robert Cianflone/Getty Images

    Un incidente assurdo quello capitato a Lascorz, schiantatosi mentre andava a 240 km/h contro le barriere di protezione, lungo il rettilineo che precede la salita della Piratella. Fin dall’inizio si è capita la gravità della situazione, che ha richiesto l’intervento dell’elicottero per soccorrere al meglio il pilota spagnolo. Lascorz il giorno prima si era classificato al settimo posto in gara 1, con il proprio compagno di squadra Sykes giunto secondo sia in gara 1 che in gara 2.

    Soltanto un miracolo potrà salvare dalla paralisi a vita Joan Lascorz. Lo stesso di cui beneficiò nel 2009 il pilota della Ducati, con un passato alla Kawasaki, Regis Laconi. Il francese in seguito a una caduta durante il GP di Sudafrica subì gravi lesioni a sei vertebre. Il destino però volle concedergli una seconda possibilità, e adesso Laconi è un uomo che può vivere una vita normale.

    L’augurio nostro e di tutta la redazione è che Lascorz riesca a realizzare i sogni che portava dentro di sé.
    Preghiamo per te, Joan

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    VIDEO TRIBUTO JOAN LASCORZ
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