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  • America’s Cup, vincono Oracle e New Zealand. Male Luna Rossa

    America’s Cup, vincono Oracle e New Zealand. Male Luna Rossa

    Prima giornata di gare a Napoli per le World Series valevoli per la prossima America’s Cup con il team di Larry Ellison, Oracle, assoluto dominatore della prima prova con al timone l’ex skipper di Luna Rossa, James Spithill.

    Non esaltante la regata di Luna Rossa che è presente nelle acque partenopee, con due imbarcazioni denominate Luna Rossa Swordfish (timonata da Max Sirena) e Luna Rossa Piranha (guidata da Chris Draper) che hanno chiuso la prima prova rispettivamente in sesta e settima posizione. Condizioni al limite per la prima prova di queste World Series di Coppa America con in gara ben nove equipaggi: due team di Oracle Racing (Usa), Emirates Team New Zealand (Nza), Artemis (Swe), China Team (Chi), Energy team (Fra), Team Korea (Kor) ed i due team italiani di Luna Rossa.

    La partenza è molto spettacolare con il team Oracle di Spithill a prendere subito la testa con Max Sirena di Luna Rossa Swordfish in quarta posizione. Purtroppo le manovre concitate della partenza fanno cadere in penalità sia il team francese che Luna Rossa Swordfish che superano la linea di confine del campo di regata, il team francese riesce a riprendersi molto bene mentre quella italiano inizia una regata molto difficile condotta sempre nelle retrovie e mai in lotta per la vittoria.

    Oracle Team ©Ezra Shaw/Getty Images

    Tutt’altra velocità è quella espressa da James Spithill che con il suo team Oracle domina letteralmente tutta la prima regata prendendo un cospicuo vantaggio sin dalla prima bolina. Con team Oracle a vincere nettamente, la battaglia rimane accesa per il secondo posto con in lotta Artemis (Swe) e team Energy (Fra) e con gli svedesi che sciupano tutto nell’ultima pessima virata della regata dove si sono prima letteralmente fermati e poi addirittura rovesciati, vanificando tutta la buona prestazione effettuata sino a quel momento.

    Mai in gara i due team italiani di Luna Rossa che hanno evidenziato ancora  tanti problemi soprattutto in virata ma con qualche difficoltà anche nel raggiungere in maniera repentina la velocità desiderata.

    La seconda prova di giornata prevedeva la gara di flotta e questa volta la vittoria è andata al team neozelandese che ha preceduto, a sorpresa, team Korea che nell’ultima poppa ha beffato Team Oracle Racing. Male, e regata in conservazione, per Luna rossa Swordfish (Guidata da Max Sirena) che ha chiuso la prova al quinto posto mentre malissimo Luna Rossa Piranha che ha avuto grandi problemi sin dalla partenza non riuscendo mai ad entrare in gara e chiudendo in ultima posizione in notevole ritardo. Non hanno partecipato alla seconda gara China Team, Artemis e Team Oracle 2 a causa dei danni procurati sui catamarani, nel corso della prima gara.

    Anche nella gara di flotta molti problemi per i due equipaggi di Luna Rossa che hanno utilizzato la regata per fare dell’allenamento che potrà, si spera, tornare molto utile in futuro.

    Classifica Gara 1 America’s Cup World Series Napoli

    1 Oracle Racing 1 Usa
    2 Energy Team Fra
    3 Emirates T. New Zealand Nzl
    4 Team Korea Kor
    5 Oracle Raging 2 Usa
    6 Luna Rossa 1 Ita 
    7 Luna Rossa 2 Ita
    8 Artemis Swe
    9 China Team Chi

    Classifica Gara 2 America’s Cup World Series Napoli

    1 Emirates T. New Zealand Nzl
    2 Team Korea Kor
    3 Oracle Racing Team 1 Usa
    4 Energy Team Fra
    5 Luna Rossa 1 Ita      
    6 Luna Rossa 2 Ita 

    Video cerimonia d’apertura

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  • NBA, rivincita Bulls sui Knicks. Boston sbanca Miami

    NBA, rivincita Bulls sui Knicks. Boston sbanca Miami

    Dopo aver frenato l’emmoragia di sconfitte gli Orlando Magic si inceppano nuovamente e perdono malamente a Washington contro un team senza più stimoli e destinato al penultimo posto nella classifica NBA: dopo un primo quarto giocato al meglio (chiuso con 11 punti di vantaggio) gli ospiti perdono il bandolo della matassa e lasciano strada libera ai Wizards guidati da un grande Seraphin (24 punti e 13 rimbalzi) e dalle prove sostanziose di Crawford (21 punti) e Wall (15 punti e 7 assist). Senza Dwight Howard la squadra della Florida ha in Nelson il top scorer con 19 punti e non basta neanche la doppia doppia di Glen Davis da 12 punti e 10 rimbalzi.

    L’impresa del giorno è dei Boston Celtics, bistrattati durante l’anno, ma tornati in ottima forma per lo sprint finale di regular season e per i playoff imminenti: i Verdi battono a domicilio i Miami Heat trascinati dai 24 punti e 9 rimbalzi di un super Kevin Garnett, dai 27 punti di capitan Paul Pierce e dai 18 punti e 15 assist di Rajon Rondo. Ai padroni di casa serve a poco la prova a tutto tondo di LeBron James con 36 punti, 7 rimbalzi e 7 assist ed i 33 punti in combinata del duo Bosh-Wade. Solo 16 i punti della panchina di Miami, vero punto debole di questa squadra.

    I Bobcats si avvicinano sempre più all’ultimo posto matematico nella classifica della Lega (e conseguentemente in prima fila per la Draft Lottery dove avranno più possibilità di ottenere la prima scelta assoluta al Draft di giugno) perdendo a Cleveland: ancora una volta grande gara per lo sconosciuto Lester Hudson (25 punti, 8 rimbalzi e 6 assist) con Parker e Jamison che aggiungono rispettivamente 19 e 17 punti. Per Charlotte ci sono invece 21 punti di Henderson, i 20 di Walker e la doppia doppia di Augustin (16 punti ed 11 assist).

    Kevin Garnett, Boston Celtics | © Christopher Pasatieri/Getty Images

    I Sixers fermano la striscia negativa di sconfitte (a quota 4) battendo i New Jersey Nets: dopo un primo quarto equilibrato Philadelphia prende il largo e non si volta più indietro guidata dai 20 punti di Louis Williams, dai 19 punti ed 8 rimbalzi ciascuno di Hawes e Young e dai 13 punti del leader Iguodala. Per i padroni di casa serata non molto felice al tiro per Deron Williams (solo 14 punti) con Humphries che aggiunge una superflua doppia doppia da 20 punti e 10 rimbalzi.

    Si rialza Dallas che batte i non proprio irresistibili Sacramento Kings e si tiene pronta per lo sprint finale di regular season. Per i campioni NBA in carica ci sono 6 uomini in dopia cifra tra i quali spiaccano Nowitzki (15 punti ed 8 rimbalzi) e Beaubois (15 punti). Niente da fare per gli ospiti nonostante un immenso Cousins da 25 punti, 18 rimbalzi, 3 assist, 6 recuperi e 2 stoppate.

    Infine i Bulls si vendicano della cocente sconfitta patìta domeica sera al Garden di New York contro i Knicks superandoli allo United Center. Rose, rientrato proprio nella partita precedente, dà ancora forfait ed a spingere Chicago ci pensano i 20 punti di Hamilton e la doppia doppia di Deng (19 punti e 10 rimbalzi). New York, ancora priva di Lin e Stoudemire, si affida ad Anthony che dopo aver deciso la sfida precdente tra le 2 squadre con 2 triple spettacolari nel finale di gara ed in overtime, infila 29 punti (un terzo di quelli totali di squadra) ma non basta per portare a casa il successo. I bluarancio rischiano ora grosso, nella notte c’è in programma la partita con i Bucks a Milwaukee e chi vince si prende l’ottavo ed ultimo posto playoff della Eastern Confernce portandosi in una posizione di vantaggio in vista delle ultime gare.

    Risultati NBA 10 aprile 2012

    Washington Wizards-Orlando Magic 93-85
    Miami Heat-Boston Celtics 107-115
    Cleveland Cavaliers-Charlotte Bobcats 103-90
    New Jersey Nets-Philadelphia 76ers 88-107
    Dallas Mavericks-Sacramento Kings 110-100
    Chicago Bulls-New York Knicks 98-86

    LE CLASSIFICHE

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 10:

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  • Chievo – Milan 0-1, Gattuso in congedo. Top Gun Bradley

    Chievo – Milan 0-1, Gattuso in congedo. Top Gun Bradley

    Dalla trasferta del Bentegodi il Milan esce vittorioso per 1-0 contro un ottimo Chievo. Tanti punti interrogativi però sulla prestazione dei rossoneri, salvati da un sinistro terrificante di Muntari nelle battute iniziali del primo tempo.

    Il centrocampo tutto forza e muscoli si è rivelato incapace di orchestrare una benché minima azione di gioco, con la difesa costretta a lanciare lungo alla ricerca di uno spento Ibrahimovic, perdendo ogni qualvolta il pallone, regalandolo così alla difesa avversaria.

    I padroni di casa possono recriminare per non aver saputo convertire in gol il dominio dei primi 45′ minuti, quando Thereau prima e Rigoni poi si sono divorati il gol del pareggio.

    Le pagelle di Chievo Milan 0-1, anticipo della 32^ giornata di Serie A
    Sorrentino 5,5
    : stavolta non deve parare nessun rigore, sebbene difronte abbia lo specialista del campionato. Si segnala solamente per l’intervento sul tiro di Robinho nel corso del primo tempo, mentre in precedenza non era stato impeccabile sul gol di Muntari. Anche lui come tutti i tifosi gialloblu si starà chiedendo come abbia fatto il Milan a vincere questa partita. BOCCA ASCIUTTA
    Dainelli 5: se il suo allenatore fosse entrato in campo ieri sera, molto probabilmente se lo sarebbe mangiato. Nell’episodio che ha deciso la gara l’ex difensore della Fiorentina lascia tutto il tempo e lo spazio per calciare a Muntari. BRONZO DI RIACE
    Bradley 6,5: forse ieri Allegri avrà avuto qualche rimpianto nel vedere in azione l’americano del Chievo, autore di una prova maiuscola a centrocampo, considerata la prestazione deludente del reparto rossonero. TOP GUN
    Paloschi 6: grande generosità per l’attaccante clivense di proprietà del Milan, che l’ha girato al club veneto in prestito. Nel primo tempo aveva addirittura trovato il primo gol in carriera contro i rossoneri, vanificato però dalla segnalazione di fuorigioco dell’assistente di Valeri. CARO AMICO
    Pellissier 6: solo un miracolo di Abbiati impedisce al capitano del Chievo di realizzare il gol dell’1-1 nei minuti iniziali del secondo tempo. Delizioso l’assist alla fine della prima frazione di gioco per il compagno di squadra Rigoni, che spreca malamente una ghiotta occasione. STOPPATO

    gennaro gattuso | © Claudio Villa/Getty Images

    Abbiati 6,5: ultimamente da sempre l’impressione di accusare un problema, per poi invece riprendersi miracolosamente e sfoderare prodezze come quella che ha strozzato l’urlo di gioia del Bentegodi al quinto minuto della ripresa, con Pellissier incredulo. SANTO
    De Sciglio 5: l’emozione della prima gara in Serie A si fa sentire. Il terzino destro della Primavera rossonera sbaglia tanti disimpegni difensivi. In ogni caso può consolarsi perché non è certamente il solo. DA RIVEDERE
    Gattuso 5,5: Ringhio è arrugginito. Il guerriero del Milan è ancora lontano dalla perfetta forma fisica. Lascio il terreno di gioco per infortunio dopo un tentativo di slalom fra 3 difensori avversari. CONGEDO
    Muntari 6: prende la sufficienza soltanto per il gol, pesantissimo. Il resto è poco o nulla. Allegri può ritenersi comunque soddisfatto, perché vincere partite come quella del Bentegodi può voler significare tanto. CASO
    Ibrahimovic 5: anche ieri spaesato, servito male dai propri compagni di squadra, lui però non fa nulla per migliorare la situazione. Impensierisce Sorrentino soltanto con un destro a giro che termina di poco a lato nella ripresa, prima e dopo imbarazzante. SABBIE MOBILI

    Chievo (4-3-1-2): Sorrentino 5,5, Sardo 5,5 (75′ Cesar s.v.), Dainelli 5, Acerbi 5,5, Frey 6, Bradley 6,5, Rigoni 5,5, Sammarco 6 (66′ Luciano 5,5), Thereau 6, Paloschi 6 (70′ Cruzado 5,5), Pellissier 6.
    Panchina: Puggioni, Andreolli, Hetemaj, Uribe. Allenatore: Di Carlo
    Milan (4-3-1-2): Abbiati 6,5, De Sciglio 5, Nesta 6, Yepes 6, Zambrotta 5,5, Gattuso 5,5 (62′ El Shaarawy 5,5), Muntari 6, Nocerino 5, Seedorf 5,5 (88′ Strasser s.v.), Robinho 5,5 (68′ Emanuelson 5,5), Ibrahimovic 5.
    Panchina: Amelia, Mexes, Cassano, Maxi Lopez. Allenatore: Allegri

    CHIEVO MILAN 0-1, HIGHLIGHTS
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    Chievo Milan 0-1, botta Muntari. I rossoneri tornano primi
    Milan, De Sciglio e Valoti, dall’emergenza una speranza?

  • Milan, De Sciglio e Valoti, dall’emergenza una speranza?

    Milan, De Sciglio e Valoti, dall’emergenza una speranza?

    Questa sera al Bentegodi, dove il Milan affronterà il Chievo nell’anticipo della 32^ giornata di Serie A, faranno il loro esordio assoluto in Serie A due giovani che hanno un futuro roseo davanti a sé. Stiamo parlando di Mattia De Sciglio e Mattia Valoti, rispettivamente terzino destro e centrocampista centrale. Il primo dovrebbe scendere in campo dal primo minuto, mentre l’ex Albinoleffe partirà dalla panchina.

    Già nella passata stagione Allegri aveva dovuto attingere copiosamente dalla Primavera per affrontare l’emergenza infortuni che colpì la rosa del Milan durante il girone di ritorno, innesti che si rivelarono decisivi per la conquista del titolo. Semplice dejà vu o un importante ricorso storico?

    DE SCIGLIO, PROFESSIONE TERZINO – Mattia De Sciglio è un difensore classe ’92, al Milan dal 2002. Dopo aver compiuto la trafila delle giovanili, nella stagione 2010-2011 entra a far parte della Primavera allenata da Giovanni Stroppa, con la quale conquista nello stesso anno la Coppia Italia. E’ un destro naturale, ma all’occorrenza può essere impiegato anche nel ruolo di terzino sinistro. Struttura longilinea, il 19 enne rossonero è dotato di una discreta velocità. Quella contro il Chievo non sarà la sua prima partita ufficiale in prima squadra, avendo già esordito quest’anno in Champions League durante la fase a gironi, nel match contro i cechi del Viktoria Plzen, per un totale di due presenze e 101 minuti effettivi in campo. Vanta 8 presenze e un gol con la selezione azzurra Under-19, mentre l’estate scorsa esordì nell’Under-20 di Luigi Di Biagio, con la quale ha collezionato fino ad oggi cinque presenze. Secondo il sito Transfermarkt.it, la propria quotazione di mercato si aggira intorno ai 500 mila euro.

    Mattia De Sciglio | © MICHAL CIZEK/AFP/Getty Images

    VALOTI, IL NUOVO PASTORE? – Mattia Valoti, classe ’93, è una delle più importanti promesse del calcio italiano. Prelevato in comproprietà dall’Albinoleffe lo scorso anno, la dirigenza del Milan decide di acquistare la seconda metà del suo cartellino quest’estate. Il centrocampista 18 enne viene aggregato alla rosa di Dolcetti, nella quale ha l’opportunità di mettersi in mostra insieme a gente come Calvano e Fossati. Fa il suo esordio tra i professionisti in Coppa Italia nella sfida che oppone il suo Albinoleffe al Crotone, quando sulla panchina dei bergamaschi sedeva Emiliano Mondonico. L’ex tecnico di Atalanta e Torino ha paragonato il gioiellino vicentino al campione argentino Javier Pastore. Qualora Allegri dovesse farlo scendere in campo questa sera, per Valoti si tratterebbe dell’esordio assoluto in Serie A.

    SULLE ORME DI MERKEL E STRASSER – Considerato il momento dedicato del Milan in campionato, la presenza in campo di De Sciglio e quella di Valoti in panchina ricorda la stessa situazione della stagione scorsa, quando i semi-sconosciuti Merkel e Strasser risolsero più di un grattacapo ad Allegri nei primi tre mesi del 2011. I tifosi del Diavolo ricorderanno il gol pesantissimo del centrocampista africano nel match del Sant’Elia contro il Cagliari, rete che consegnò tre punti fondamentali alla squadra rossonera. Una curiosità: nelle sei partite disputate da Merkel l’anno scorso, il Milan ha collezionato cinque vittorie e un pareggio.

    De Sciglio, la scheda
    Nome: Mattia De Sciglio
    Data di nascita: 20 ottobre 1992
    Squadra d’appartenenza: Milan
    Nazionalità: italiana
    Ruolo: terzino destro
    Esordio tra i professionisti: 28 settembre 2011, Milan Viktoria Plzen 2-0 (Champions League)
    Quotazione: 500 mila euro

    Valoti, la scheda
    Nome: Mattia Valoti
    Data di nascita: 6 settembre 1993
    Squadra d’appartenenza: Milan
    Nazionalità: italiana
    Ruolo: centrocampista centrale/trequartista
    Quotazione: 300 mila euro

    Video Mattia Valoti, primo gol con la maglia del Milan
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    Milan a Chievo senza mezza squadra 

  • Balotelli rischia 9 giornate di squalifica

    Balotelli rischia 9 giornate di squalifica

    L’altalena degli umori di Mario Balotelli sembra, ormai, letteralmente impazzita, in un andirivieni di continui alti e bassi: dai propositi di “redenzione” al nuovo “fattaccio”, accaduto proprio durante uno dei match più caldi ed importanti dell’anno, in cui il City si giocava la possibilità di poter rimanere ancora attaccato allo United capolista in vista del rush finale di Premier League. Mario Balotelli, però, sembra non aver la capacità di tenere i nervi ben saldi, tutt’altro: nella gara contro i Gunners, che sembra aver chiuso ormai ogni minima velleità del City di raggiungere i cugini Red Devils, Balotelli si è reso protagonista di alcuni interventi “assassini”.

    Nel primo tempo, entrata violentissima su Song, con piede a martello che avrebbe mertitato l’espulsione diretta, anche se l’arbitro lo grazia; sul finire del primo tempo rimedia un’ammonizione per un’entrataccia su Sagna e, poi, al termine del secondo tempo riesce nell’intento di rimediare l’espulsione per un’altro fallaccio su Sagna, che appare volontariamente violento e costringe il direttore di gara a mostrargli il secondo cartellino giallo. Un’espulsione che, come noto ha fatto andare su tutte le furie il coach Mancini, tradito per l’ennesima volta dal suo ex pupillo, nei confronti del quale sembra ormai aver davvero esaurito ogni riserva di pazienza.

    Mario Balotelli © Scott Heavey/Getty Images

    Intanto, Mario rischia uno stop esemplare, con ben nove giornate di squalifica, che risulterebbero come “sommatoria” di diversi provvedimenti nei suoi confronti: in primis, per regolamento, dovrà scontare tre giornate di stop, una per la doppia ammonizione rimediata in gara, due per la terza espulsione stagionale rimediata; se il giudice sportivo decidesse di punirlo per la prima entrataccia su Song, ricorrendo alla prova televisiva, alle tre giornate si sommeranno altri tre turni di stop per prova tv, e tre per recidività.

    Inoltre, se non ci penserà il giudice sportivo della Premier League a fermare Balotelli, sarà il tecnico Mancini a farlo, perlomeno stando alle sue dichiarazioni a caldo, nel dopo partita, quando si è dichiarato stufo di dover assistere alle bizze del suo attaccante, che ha spesso costretto i suoi compagni di squadra a terminare le gare in inferiorità numerica: “ne ho abbastanza, ci restano sei partite e lui non le giocherà, ed a fine stagione potrebbe essere ceduto”.

    Parole dure e molto chiare, che dovrebbero far riflettere l’attaccante, soprattutto in prospettiva futura. Un atteggiamento del genere, infatti, non fa altro che alimentare un’immagine immatura e assolutamente priva di self-control, pertanto non affidabile soprattutto in gare in cui la posta in gioco è alta ed è necessario mantenere i nervi ben saldi. In tal senso, anche il tecnico Azzurro Cesare Prandelli starebbe analizzando con grande attenzione la situazione, per valutare l’effettiva convenienza connessa alla convocazione di SuperMario per i prossimi Europei. In tal senso, il ct si trova a fronteggiare un vero e proprio trade off: da un lato il vantaggio di convocare un fuoriclasse, capace di risolvere da solo ogni match con una giocata, dall’altro il rischio di schierare in campo un giocatore che offre poche garanzie in termini di tenuta caratteriale, che rischia un’espulsione in ogni match.

    In un panorama di totale incertezza attorno a lui, Mario Balotelli ha una sola certezza: durante il lungo stop che lo attende, avrà molto tempo per riflettere sui suoi errori.

    Il video del fallo su Song:

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  • NBA, Belinelli beffato dai Lakers. Gallinari torna e vince, stop Spurs

    NBA, Belinelli beffato dai Lakers. Gallinari torna e vince, stop Spurs

    Nella sfida tra le 2 peggiori squadre della NBA i Wizards sbancano Charlotte. Per Washington ben 7 giocatori in doppia cifra tra i quali spicca Crawford con 20 punti e Singleton va in doppia doppia (18 punti e 12 rimbalzi). I Bobcats trovano in Maggette il miglior realizzatore a quota 23 punti mentre Walker chiude con 16 punti, 7 rimbalzi e 7 assist.

    Pur senza poter contare su Dwight Howard i Magic rifilano 30 punti di scarto ai malcapitati Pistons. In evidenza Glen Davis con 16 punti e 16 rimbalzi, a Detroit servono a poco i 21 punti di Prince.

    Privi di Andrea Bargnani (ancora guai muscolari al polpaccio) i Raptors si inchinano ai Pacers. Indiana ha 18 punti a testa da Granger e George Hill, per i canadesi Kleiza firma 18 punti, Amir Johnson 16 ed Anderson si issa fino a quota 17.

    Tutto facile per gli Oklahoma City Thunder che spezzano almeno per un attimo la grande rimonta dei Bucks all’ultimo posto playoff della Eastern Conference. Westbrook fa impazire la difesa avversaria piazzando 26 punti e Kevin Durant ne aggiunge 19 smistando 8 assist.Tra le fila di Milwaukee l’unico a meritare qualche complimento in una serata negativa per la squadra è il solito Ersan Ilyasova con 18 punti.

    I Memphis Grizzlies si confermano una delle migliori squadre del momento e mandano KO i Los Angeles Clippers. La vittoria viene costruita nel primo tempo e i protagonisti del successo sono Randolph (doppia doppia da 10 punti e 12 rimbalzi), Marc Gasol (18 punti, 8 rimbalzi e 7 assist) e Rudy Gay (16 punti). Per i californani inutili la doppia doppia di DeAndre Jordan (14 punti e 14 rimbalzi di cui 10 in attacco), i 19 punti di Griffin ed i 21 di Paul.

    Marco Belinelli & Danilo Gallinari | © Doug Pensinger/Getty Images

    Un’ottima prestazione di Marco Belinelli (20 punti e 4/7 dalla lunga distanza) non basta ai suoi New Orleans Hornets per strappare la vittoria ai Lakers: il team della Louisiana non approfitta dell’assenza di Kobe Bryant tra i californiani e crolla nell’ultimo quarto (28-19 in favore dei gialloviola il parziale) che ringraziano i 25 punti di Pau Gasol e la doppia doppia di Bynum (18 punti ed 11 rimbalzi) mentre Sessions porta alla causa 17 punti.

    Phoenix continua la sua lotta playoff battendo Minnesota: 21 i punti di Morris e 17 quelli di Brown con Nash che scrive a referto 14 punti, per i Timberwolves solita doppia doppia del solito Kevin Love (25 punti e 13 rimbalzi) ormai però abbandonato a sè stesso.

    Rientro in campo positivo e vincente per Danilo Gallinari dopo la frattura al pollice di qualche settimana fa: l’ala italiana segna 15 punti con 5 rimbalzi e 6 assist in 30 minuti di gioco per i suoi Nuggets contro i Warriors. Per portare a casa il successo però serve una prestazione mostruosa del rookie Faried che infila 27 punti con 17 rimbalzi. Golden State ha in Thompson il top scorer con 17 punti.

    Dopo 11 vittorie di fila cadono i San Antonio Spurs battuti dai Jazz (affrontati e battuti 24 ore fa in Texas): Devin Harris (25 punti), Al Jefferson (12 punti e 10 rimbalzi) e Paul Millsap (18 punti e 10 rimbalzi) si prendono le luci della ribalta. Gli ospiti, pur senza i Big Three Parker, Duncan e Ginobili (tenuti a riposo precauzionale) e con una formazione di giovani di belle speranze vanno vicini al colpaccio ma alla fine i 14 punti a testa di Neal e Splitter servono a poco al cospetto degli avversari.

    Infine Houston sbanca Portland e consolida il sesto posto nella classifica della Western Conference: a guidare i Rockets è ancora una volta Goran Dragic con 22 punti, tra i Blazers solita prova consistente di Aldridge che chiude con 20 punti e 6 rimbalzi.

    Risultati NBA 9 aprile 2012

    Charlotte Bobcats-Washington Wizard 85-113
    Orlando Magic-Detroit Pistons 119-89
    Indiana Pacers-Toronto Raptors 103-98
    Milwaukee Bucks-Oklahoma City Thunder 89-109
    Memphis Grizzlies-Los Angeles Clippers 94-85
    New Orleans Hornets-Los Angeles Lakers 91-93
    Minnesota Timberwolves-Phoenix Suns 90-114
    Denver Nuggets-Golden State Warriors 123-84
    Utah Jazz-San Antonio Spurs 91-84
    Portland Trail Blazers-Houston Rockets 89-94

    LE CLASSIFICHE 

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 10:

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  • Liga: Real Madrid bloccato dal Valencia, Barcellona a -4

    Liga: Real Madrid bloccato dal Valencia, Barcellona a -4

    Real Madrid Valencia 0-0, è questo il finale dal Bernabeu; questa Liga non finisce mai! Dopo il vantaggio massimo di 10 punti raggiunto dai madrileni questo inverno, i punti di distacco aggiornati ad oggi sono solo 4, con un Barcellona motivato a centrare il sogno “remuntada”.

    Grande atmosfera al Bernabeu. Madrileni a caccia del successo che garantirebbe tranquillità a poche giornate dalla fine. Il Valencia, dal canto suo, lotta per un posto in Champions League e per questo motivo la partita appare subito entusiasmante. Parte a mille il Real. Cristiano Ronaldo dopo pochi minuti “incendia” Guaita dalla distanza, ma il suo tiro si infrange sul palo. Feghouli risponde al portoghese, spaventando Casillas con un tiro da fuori area che esce abbondantemente a lato. Il Real aumenta il ritmo, il Valencia si limita sostanzialmente al contropiede e si affaccia dalle parti di Casillas in altre due occasioni, ma i risultati sono praticamente nulli. Ozil prova ad infiammare il Bernabeu, ma la sua conclusione ravvicinata è facile preda di Guaita. Nente da fare per i padroni di casa. Il primo tempo va così in archivio.

    Cristiano Ronaldo © DOMINIQUE FAGET/AFP/Getty Images

    La ripresa vede Mourinho cimentarsi subito in un cambio: fuori Higuain dentro Di Maria. La gara continua su ritmi elevati. Il copione è sempre lo stesso, padroni di casa all’attacco e ospiti pronti ad agire di rimessa. Ma è il Valencia ad andare vicino al goal con Tino Costa che centra l’incrocio dei pali della porta difesa da Casillas. Grande spavento per il popolo madrileno. Benzema prova ad accendere la luce, ma il suo doppio tapin al minuto 78′ è sventato ancora una volta da super Guaita, vero e proprio eroe della serata. Il Real si innervososce, rischiano grosso Di Maria e il solito Pepe ma l’arbitro li grazia. Il finale è di marchio ospite. Jordi Alba, lanciato a rete da Soldado si presenta dinanzi a Casillas, che prontamente devia in corner. Il finale è un vero e proprio assedio Merengues: prima Di Maria poi Benzema provano a battere Guaita, ma il portiere del Valencia dice ancora no.

    Finisce 0-0 e Liga potenzialmente riaperta. Il Barcellona ora insegue a -4.

    Video Real Madrid – Valencia

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  • Bargnani cade contro Oklahoma. Anthony affonda Chicago, bene gli Spurs

    Bargnani cade contro Oklahoma. Anthony affonda Chicago, bene gli Spurs

    Vittoria fondamentale in ottica playoff per i New York Knicks che guidati da un super Carmelo Anthony mandano KO i Chicago Bulls. L’ala bluarancio piazza ben 43 punti (season high per lui) con 2 giocate importantissime per le sorti della sua squadra, prima pareggiando sul 91-91 con una tripla ad 11 secondi dal termine guidando un parziale di 10-0 che rimonta gli ospiti per andare all’overtime e poi ripetendo il gesto ad 8 secondi dalla fine del prolungamento con la bomba del sorpasso (100-99) dalla stessa posizione precedente. E’ Shumpert a dargli una mano giocando una grande gara da 15 punti, 9 rimbalzi, 6 assist e 4 recuperi, mentre Chandler aggiunge 16 rimbalzi e 3 stoppate. Ai Bulls non bastano i 29 punti del rientrante Rose e la doppia doppia di Boozer da 13 punti e 16 rimbalzi. I Knicks con questo successo tengono a distanza i Bucks (anche se di poco) e superano i Sixers in classifica prendendosi il settimo posto della Eastern Conference.

    E proprio a proposito di Philadelphia, arriva la quarta sconfitta consecutiva nel match giocato contro i Celtics: Boston trionfa in ogni singolo quarto e vince agevolmente inguaiando i 76ers nella corsa playoff, cosa impensabile fino a qualche settimana fa. I Verdi trionfano grazie ai 20 punti di Garnett, ai 18 a testa di Bradley e Bass ed ai 17 di Pierce con Rondo che smista 15 assist. A salvarsi per gli ospiti è il solo Vucevic con 14 punti e 13 rimbalzi.

    Serve un overtime ai Nets per avere la meglio sui Cavaliers: Hudson pareggia sulla sirena per Cleveland ma Gerald Green gioca una super partita e nel supplementare porta al successo la sua squadra. Per lui 32 punti, Morrow ne infila 24 e Deron Williams e Humphries vanno in doppia doppia (rispettivamente 18 punti e 10 assist e 16 punti ed 11 rimbalzi). I Cavs escono battuti nonostante i 34 punti di Jamison, i 26 del già citato Hudson (6/12 da 3 punti), i 22 di Gee (con 11 rimbalzi) ed i 15 di Thompson (con 15 rimbalzi).

    Carmelo Anthony, New York Knicks | © Chris Trotman/Getty Images

    Anche senza Dwyane Wade i Miami Heat superano i Detroit Pistons guidati dai 26 punti di James e dai 22 di Bosh. Dalla panchina Jones contribuisce con 18 punti (6/8 da 3) e agli ospiti non servono i 16 punti del rookie Knight.

    11esima vittoria consecutiva per gli Spurs che hanno la meglio sui Jazz trascinati dai 28 punti di Tony Parker e dai 23 di Manu Ginobili. Tim Duncan gioca la solita gara sostanziosa da 13 punti e 16 rimbalzi e per il team di Salt Lake City non c’è scampo nonostante le ottime performance di Favors (14 punti e 12 rimbalzi), Jefferson (19 punti e 10 rimbalzi) ed Harris (18 punti).

    Nessun problema per gli Oklahoma City Thunder contro i Toronto Raptors di Andrea Bargnani. L’Azzurro gioca solo 14 minuti (mettendo a segno 7 punti) e salta l’intero secondo tempo per il riacutizzarsi di un dolore al polpaccio (già infortunato) e per precauzione non rimette piede in campo dopo la pausa lunga. I Thunder ne approfittano e grazie ai 23 punti di Durant vincono in scioltezza il match restando pronti per il possibile contro-sorpasso sugli Spurs al primo posto della Western Conference.

    Infine sorridono anche i Rockets che restano ampiamente in zona playoff grazie all’affermazione esterna a Sacramento: protagonista è Courtney Lee con 25 punti mentre ai Kings non bastano i 21 punti ed 8 rimbalzi di Williams.

    Risultati NBA 8 aprile 2012

    New York Knicks-Chicago Bulls 100-99 (overtime)
    N.Y.: Anthony 43, Shumpert 15, Smith 14
    Chi: Rose 29, Boozer 13, Deng 13

    Boston Celtics-Philadelphia 76ers 103-79
    Bos: Garnett 20, Bradley 18, Bass 18
    Phi: Vucevic 14, Iguodala 13, Turner 10

    New Jersey Nets-Cleveland Cavaliers 122-117 (overtime)
    N.J.: Green 32, Morrow 24, Deron Williams 18
    Cle: Jamison 34, Hudson 26, Gee 22

    Miami Heat-Detroit Pistons 98-75
    Mia: James 26, Bosh 22, Jones 18
    Det: Knight 16, Stuckey 11, Monroe 11

    San Antonio Spurs-Utah Jazz 114-104
    S.A.: Parker 28, Ginobili 23, Green 14
    Uta: Jefferson 19, Harris 18, Favors 14

    Oklahoma City Thunder-Toronto Raptors 91-75
    Okl: Durant 23, Harden 17, Westbrook 15
    Tor: Calderon 19, DeRozan 16, Anderson 8, Forbes 8

    Sacramento Kings-Houston Rockets 87-104
    Sac: Williams 21, Fredette 17, Thomas 16
    Hou: Lee 25, Dragic 15, Budinger 15

    LE CLASSIFICHE 

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 10:

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  • Rosso a Balotelli, Mancini furioso. Raiola “vuole la serie A”

    Rosso a Balotelli, Mancini furioso. Raiola “vuole la serie A”

    Le speranze di vincere la Premier League dopo 44 anni di attesa per il Manchester City sono state probabilmente distrutte all’Emirates Stadium dopo la sconfitta contro l’Arsenal ma più di ogni cosa fa parlare il caso Mario Balotelli. L’attaccante del Manchester City e della Nazionale azzurra ha già collezionato questa stagione quattro cartellini rossi, tre dei quali in campionato. Mancini nel dopogara è stato più duro del solito con Balotelli, probabilmente sfiancato dalle bravate del centravanti. Mancini lanciò nel calcio che conta Mario Balotelli nel 2007 a diciassette anni, in un Cagliari-Inter, vedendo in lui un gran talento da far crescere e curare come un patrimonio prezioso. Il tecnico di Jesi ha definito il proprio giocatore “indifendibile”, dichiarando che già il fallo su Song all’inizio del match al 17′ era per lui da sanzionare con il cartellino rosso rischiando di lasciare la squadra in dieci uomini per 70 minuti.

    Balotelli fallaccio su Sagna | ©Getty Images

    Mancini sia all’Inter e poi al Manchester City le ha provate tutte per riuscire a tenere “calmo” un carattere difficile e a tratti intrattabile come quello di SuperMario, prima con la comprensione, poi con i rimproveri e infine con le sanzioni economiche, come nel caso di questa stagione quando rientrò alle 2 del mattino prima di un match decisivo in campionato contro il Tottenham. Mancini oltre alla rabbia ha anche espresso delusione e preoccupazione, vedendo la carriera di Balotelli a rischio se non si darà una regolata, dicendo addirittura che in tre anni dovrà smettere di giocare se non cambierà atteggiamento.

    Il Mancio in conferenza stampa ha predetto una squalifica di quattro o cinque giornate, e se fossero meno il giocatore non verrà più messo in formazione per non correre il rischio di rimanere in dieci ogni volta che Balotelli è in campo, ipotizzando una probabile cessione a giugno.

    Dopo lo sfogo di Mancini in conferenza stampa interviene anche Mino Raiola, procuratore dell’attaccante, dichiarando che Balotelli è dispiaciuto dell’accaduto, aggiungendo anche un po’ di pepe al mercato con la frase “a Mario manca la Serie A”…frase che sicuramente avrà fatto drizzare le antenne a diversi club, specialmente a Milano.

    Video rosso a Balotelli in Arsenal Manchester City
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    Video Balotelli falcia Song
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  • Cagliari – Inter le pagelle, Milito ancora decisivo

    Cagliari – Inter le pagelle, Milito ancora decisivo

    Non basta la volontà di tornare grandi, di far bene, e l’entusiasmo che un cambio di panchina può dare momentaneamente. A questa Inter serve realmente un progetto e un ricambio di giocatori su tutti i reparti. La partita con il Cagliari è un enorme passo indietro rispetto a quella vista contro il Genoa, dove se contro i liguri c’era stato l’alibi dei tre rigori, in questo caso le disattenzioni difensive sono state fino troppo evidenti. Stesso discorso per la manovra offensiva, praticamente nulla, con i gol arrivati grazie alla feddezza di Milito e Cambiasso abili a realizzare le uniche vere occasioni importanti per i nerazzurri. Considerando la superiorità numerica, questo è un dato che deve far riflettere, quanto poco sia stato il gioco espresso dagli uomini di Stramaccioni, e quanto poco siano stati utili Zarate e Forlan che solo una settimana fa contro il Genoa sembravano aver ritrovato un po’ di grinta. Cagliari Inter finisce 2-2 con un punto poco utile alla rincorsa utopica del terzo posto. La domanda sorge spontanea: l’Inter è al punto di partenza?

    PAGELLE CAGLIARI

    Diego Milito © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Astori 6,5 Realizza un gol in acobazia di rara bellezza nonostante la marcatura di Ranocchia, indirizzando il pallone nell’angolino alto con una girata da campione. Prestazione buona con molti interventi di testa a sovrastare le punte nerazzurre.

    Nainggolan 7 Un mediano di grinta, corsa e carattere, dotato di un gran tiro dalla distanza. È sempre pronto a pressare il primo portatore di palla neroazzurro, e se può si fa vedere davanti come quando dalla sua metà campo fa fuori mezza squadra avversaria, facendo partire un tiro violentissimo dal limite neutralizzato da Castellazzi.

    Pinilla 6 Lotta contro Samuel e nel primo tempo rischia l’espulsione per una manata rifilata a Stankovic. Nella ripresa trova un gol di prepotenza anticipando tutti di testa, ma poi ingenuamente essendo già ammonito si arrampica sulla recinzione per i tifosi e viene espulso per somma di ammonizioni, lasciando i suoi in inferiorità numerica.

    Cossu 7 è la spina nel fianco della difesa nerazzurra. Costringe Forlan a stare basso e Chivu e gli altri difensori a cercare sempre di raddoppiarlo per non essere saltati.

    Ibarbo 6 Entra nel finale, e delizia i suoi tifosi con una giocata a saltare prima Chivu, poi Samuel e per finire Ranocchia, prima di trascinarsi il pallone fuori.

    PAGELLE INTER

    Ranocchia 5 Rientro amaro per il centrale italiano che di questo passo difficilmente vedrà Euro 2012. Si fa beffare da Astori sul primo vantaggio cagliaritano e sbaglia qualche pallone di troppo, evidenziando una mancata sicurezza che su un centrale non può mancare mai.

    Cambiasso 6,5 Ritrovato il centrocampista con il vizio del gol e con i tempi degli inserimenti perfetti. Riporta i suoi sul pari con un gol da rapinatore d’area, ma avrebbe anche un’altra occasione di testa nel primo tempo sventata da Agazzi.

    Guarin 5,5 Spento e parente lontano di quello apprezzato nella mezz’ora di Genoa. Rimane come ingabbiato nel centrocampo nerazzurro e sbaglia molti palloni, riuscendo a servire nonostante tutto l’assist a Zarate sul primo gol interista.

    Forlan 5 a parte l’assist per Cambiasso l’uruguaiano non combina praticamente nulla. Vuoi la posizione non adatta, o lo schema non gradito, la condizione fisica e la voglia di far bene sono lontane milioni di km. Inguardabile, viene fischiato all’uscita.

    Milito 6,5 Il Re Mida del gol: tocca un pallone e lo trasforma in oro, ops in gol. Bella la girata e la rete realizzata che permette di trovare il pari subito dopo lo svantaggio. Poi si vede in fase di appoggio e di sponda, niente più.

    Video gol e highlights Cagliari Inter

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