Tag: Video

  • NBA playoff, Miami avanti. Grizzlies ancora vivi

    NBA playoff, Miami avanti. Grizzlies ancora vivi

    Nella notte NBA 2 le partite disputate e valide per il primo turno dei playoff 2012.

    I Miami Heat staccano il biglietto per le Semifinali di Conference battendo in gara 5 i New York Knicks per 106-94 chiudendo la serie con un netto 4-1. Dopo un avvio di match firmato in larga parte dagli ospiti, Miami sale in cattedra poco per volta ma quando accelera e gioca in velocità diventa devastante: trascinata da LeBron James la squadra della Florida prende la testa dell’incontro e non si volta più indietro, controllando l’ampio margine ed i tentativi di rimonta dei Knicks. Per James prestazione da 29 punti, 8 rimbalzi e 7 assist, ben coadiuvato dalle altre 2 stelle della formazione ovvero Dwyane Wade (19 punti) e Chris Bosh (19 punti e 7 rimbalzi). Bene anche la panchina che porta con soli 3 giocatori 22 punti. Ai bluarancio non basta la super prova offensiva di Carmelo Anthony che infila 35 punti aggiungendo 8 rimbalzi, doetro di lui Stoudemire con 14 punti, J.R. Smith con 12 e Fields (12 anche per lui), Tyson Chandler porta alla causa 7 punti, 11 rimbalzi e 4 stoppate ma l’eliminazione inciderà pesantemente sul futuro di questa squadra che potrebbe anche essere rivoluzionata in vista del prossimo anno. Per gli Heat ora ci saranno i Pacers da affrontare nella Semifinale di Conference ed ovviamente Miami parte sia con il vantaggio del fattore campo che con i favori del pronostico rispetto ad Indiana.

    LeBron James, Miami Heat | © Marc Serota Getty Images

    Nell’altra partita della serata i Memphis Grizzlies stendono i Los Angeles Clippers e mantengono aperta la serie che ora vede i californiani sempre in vantaggio ma per 3-2. Match controllato in tranquilllità dai padroni di casa con qualche piccola apprensione quando a 6 minuti dal termine gli ospiti si riavvicinano dal quasi -20 al provvisorio -6 (rievocando l’incubo di gara 1!). Poi però approfittando dell’uscita dal campo di Chris Paul per alcuni fastidi fisisci i Grizzlies tornano in pieno possesso del risultato e gestiscono fino alla sirena. Brillano le 3 stelle di Memphis, Marc Gasol infila 23 punti, Zach Randolph la doppia doppia da 19 punti e 10 rimbalzi e Rudy Gay chiude con 14 punti segnati. Ai losangelini servono a poco le prove di Mo Williams (che dalla panchina piazza 20 punti), di Chris Paul (19 punti e 4 assist) e Blake Griffin (15 punti ed 11 rimbalzi). Per gara 6 si torna in California ma coach Del Negro dovrà valutare in questi giorni le condizioni fisiche dei suoi 2 assi dato che Griffin è uscito alla fine del terzo quarto per un problema al ginocchio dopo una schiacciata e Paul subito dopo per un dolore all’inguine. Senza loro 2 il destino infatti sarebbe segnato nonostante il momentaneo vantaggio nella serie.

    RISULTATI PRIMO TURNO NBA PLAYOFF 2012, 9 maggio

    Miami Heat-New York Knicks 106-94
    Mia: James 29, Wade 19, Bosh 19
    N.Y.: Anthony 35, Stoudemire 14, Fields 12, Smith 12

    Memphis Grizzlies-Los Angeles Clippers 92-80
    Mem: Gasol 23, Randolph 19, Gay 14
    Cli: Williams 20, Paul 19, Griffin 15

    LE SFIDE DEL PRIMO TURNO PLAYOFF:

    Eastern Conference:

    1) Chicago Bulls vs 8) Philadelphia 76ers serie 2-3 Sixers
    2) Miami Heat vs 7) New York Knicks serie 4-1 Heat (Miami accede alle Semifinali di Conference)
    3) Indiana Pacers vs 6) Orlando Magic serie 4-1 Pacers (Indiana accede alle Semifinali di Conference)
    4) Boston Celtics vs 5) Atlanta Hawks serie 3-2 Celtics

    Western Conference:

    1) San Antonio Spurs vs 8) Utah Jazz serie 4-0 Spurs (San Antonio accede alle Semifinali di Conference)
    2) Oklahoma City Thunder vs 7) Dallas M avericks serie 4-0 Thunder (Oklahoma City accede alle Semifinali di Conference)
    3) Los Angeles Lakers vs 6) Denver Nuggets serie 3-2 Lakers
    4) Memphis Grizzlies vs 5) Los Angeles Clippers serie 2-3 Clippers

    GLI HIGHLIGHTS:

    [jwplayer config=”60s” mediaid=”137287″]

    TOP 5:

    [jwplayer config=”60s” mediaid=”137288″]

  • Colpo Gallinari contro i Lakers. Pacers avanti, speranze per Hawks e Bulls

    Colpo Gallinari contro i Lakers. Pacers avanti, speranze per Hawks e Bulls

    La terza squadra ad accedere alle Semifinali di Conference (dopo Thunder e Spurs) è Indiana che batte anche in gara 5 gli Orlando Magic chiudendo la serie sul 4-1. E’ il primo passaggio del turno per i Pacers dal lontano 2005 quando si sbarazzarono (sempre nel primo turno playoff) dei Boston Celtics. Successo meritato per i giovani di Indianapolis, sempre più in crescita, un team che potrà dare parecchio fastidio in futuro a tutte le squadre in lotta per il titolo e i risultati lo dimostrano ampiamente. Ultimo quarto devastante dei gialloblu (36-16 il parziale) con Collison che infila 15 dei suoi 19 punti proprio nei 12 minuti finali. Granger firma 25 punti, i lunghi West ed Hibbert segnano 23 punti e prendono 15 rimbalzi in combinata mentre sono 15 i punti di Hill. Orlando, al capolinea della sua difficile stagione, ha il top scorer in Nelson (27 punti) ma non trova risposte a centro area contro la batteria dei lunghi dei Pacers accusando pesantemente l’assenza del centro Dwight Howard. Ora per il team della Florida ci sarà il momento delle scelte e si preannuncia un’Estate caldissima, per Indiana probabilmente la prossima sfida playoff sarà contro Miami (in vantaggio per 3-1 sui Knicks) e l’obiettivo è mettere in difficoltà i vicecampioni NBA.

    Restano vivi i Chicago Bulls che pur privi di Rose (stagione finita) e di Noah (da valutare il suo recupero in vista di gara 6) battono i Sixers ed accorciano le distanze sul 3-2. Chiave del match la grande difesa di Chicago che limita a soli 69 punti segnati gli avversari con un 32% complessivo dal campo (addirittura 28% nel primo tempo) peggiore percentuale per Philadelphia in stagione. Sono solo 2 i giocatori in doppia cifra per i padroni di casa (importantissimo però il contributo dei tifosi accorsi allo United Center per spingere i propri beniamini) con un Deng ritrovato (24 punti) ed un Boozer ad alti livelli (19 punti, 13 rimbalzi e 6 assist). Ai Sixers invece non bastano i 16 punti di Holiday, i 13 di Williams e la doppia doppia di Hawes di gran lunga il migliore dei suoi (11 punti e 14 rimbalzi). Per gara 6 si torna in Pennsylvania ed i Bulls sperano di ritrovare almeno Noah per dare sostanza a centro area.

    Restano in corsa anche gli Hawks che dopo tanto tempo possono contare su tutti gli effettivi (recuperati dagli infortuni sia Horford assente dall’inizio della regular season che Josh Smith) e con il quintetto al completo per Boston sono dolori (almeno in questa gara 5). Horford è decisivo con i 2 canestri nel finale dopo che Boston era rientrata prepotentemente dal -12 con le triple di Allen e Pierce. Per i Celtics ci sarebbe anche la palla della vittoria ma la difesa pressante ed asfissiante su Rondo produce i suoi effetti e la palla muore in mano al play biancoverde. Tutto lo starting five di Atlanta raggiunge la doppia cifra (16 punti per Teague, 15 a testa per Joe Johnson e Williams e doppie doppie rispettivamente da 13 punti e 16 rimbalzi e 19 punti ed 11 rimbalzi per Josh Smith ed Al Horford). Per gli ospiti doppia doppia di Rondo (13 punti e 12 assist), 16 punti ciascuno di Pierce e Garnett e 15 di Ray Allen in uscita dalla panchina. Gara 6 si giocherà a Boston e sarà un match da non perdere assolutamente con queste premesse.

    Danilo Gallinari, Denver Nuggets | © Jeff Gross Getty Images

    Sorride anche il nostro Danilo Gallinari che con i suoi Nuggets sbanca il parquet dei Lakers rimandando il verdetto dell’eliminazione. Gara sempre in controllo di Denver che si accende nel finale, a 6 minuti dal termine sono 15 i punti di vantaggio per il team del Colorado, a 2 minuti e mezzo dalla sirena il vantaggio è di 7 punti (94-87) ma i gialloviola iniziano a bombardare il canestro avversario dalla distanza: prima ci sono 3 triple di un Kobe Bryant immarcabile che portano il risultato sul 100-96, Sessions esplode la quarta per il 100-99. Dopo 2 tiri liberi di Miller (102-99) i Lakers hanno la possibilità di pareggiare nei secondi conclusivi ma prima Bryant e poi Sessions non hanno fortuna ed il ferro sputa fuori le 2 conclusioni consecutive dei californiani per la disperazione del pubblico. Bryant firma ben 43 punti, Bynum aggiunge una doppia doppia da 16 punti ed 11 rimbalzi ma Denver strappa il successo grazie a Miller (24 punti dalla panchina), McGee (21 punti e 14 rimbalzi sempre dalla panchina), Afflalo (19 punti) e Gallinari (14 punti). Ora la serie torna in Colorado per la sesta partita ma le speranze dei Nuggets si sono improvvisamnete riaccese anche se la situazione resta sempre complicata.

    RISULTATI PRIMO TURNO NBA PLAYOFF 2012, 8 maggio

    Indiana Pacers-Orlando Magic 105-87
    Ind: Granger 25, Collison 19, Hill 15
    Orl: Nelson 27, Davis 15, Anderson 14

    Chicago Bulls-Philadelphia 76ers 77-69
    Chi: Deng 24, Boozer 19, Gibson 8
    Phi: Holiday 16, Williams 13, Hawes 11, Iguodala 11

    Atlanta Hawks-Boston Celtics 87-86
    Atl: Horford 19, Teague 16, Joe Johnson 15, Williams 15
    Bos: Pierce 16, Garnett 16, Allen 15

    Los Angeles Lakers-Denver Nuggets 99-102
    Lak: Bryant 43, Bynum 16, Barnes 11
    Den: Miller 24, McGee 21, Afflalo 19

    LE SFIDE DEL PRIMO TURNO PLAYOFF:

    Eastern Conference:

    1) Chicago Bulls vs 8) Philadelphia 76ers serie 2-3 Sixers
    2) Miami Heat vs 7) New York Knicks serie 3-1 Heat
    3) Indiana Pacers vs 6) Orlando Magic serie 4-1 Pacers (Indiana accede alle Semifinali di Conference)
    4) Boston Celtics vs 5) Atlanta Hawks serie 3-2 Celtics

    Western Conference:

    1) San Antonio Spurs vs 8) Utah Jazz serie 4-0 Spurs (San Antonio accede alle Semifinali di Conference)
    2) Oklahoma City Thunder vs 7) Dallas M avericks serie 4-0 Thunder (Oklahoma City accede alle Semifinali di Conference)
    3) Los Angeles Lakers vs 6) Denver Nuggets serie 3-2 Lakers
    4) Memphis Grizzlies vs 5) Los Angeles Clippers serie 1-3 Clippers

    GLI HIGHLIGHTS:

    [jwplayer config=”120s” mediaid=”137140″]

  • Scudetto Juventus, le parole dei protagonisti da Del Piero ad Agnelli

    Scudetto Juventus, le parole dei protagonisti da Del Piero ad Agnelli

    E’ la vittoria di tutti, dell’ allenatore, del gruppo dei tifosi. Tutti sono stati fondamentali per riportare sul tetto d’ Italia i colori bianconeri e riproporre dopo 6 anni l’ accoppiata Scudetto Juventus. Al triplice fischio finale è esplosa la gioia del popolo bianconero, quella gioia regressa per 6 lunghi anni e finalmente ritornata alla ribalta. Scudetto meritato per i valori espressi sul campo, per il gioco, per l’ imbattibilità che va avanti da 41 partite, per la cattiveria agonistica mostrata dagli uomini di Antonio Conte.

    “E’ lo scudetto numero 30”, ha commentato Leonardo Bonucci. Il centrale difensivo, partito in sordina e poi esploso nel finale di campionato, ha messo in risalto il sacrificio del gruppo, soffermandosi sui numeri da capogiro di questa squadra. Di fatto, sono solo 16 i goal subiti dalla Juventus in questo campionato, numeri che regalano ai bianconeri lo scettro di miglior difesa d’ Europa. Allegro e sereno anche Alessandro Del Piero, intervistato nel post partita. Il capitano, ha dribblato le domande sul futuro, affermando che il suo unico obiettivo attuale è la conquista della Coppa Italia, rimandando i discorsi contrattuali a fine mese. “E’ uno scudetto bellissimo, come tutti gli altri del resto, sono emozioni uniche se penso a 6 anni fa”.

    Antonio Conte © ALBERTO PIZZOLI/AFP/GettyImages

    Gioia indescrivibile anche per il tecnico Antonio Conte, artefice di un’annata straordinaria. Il tecnico pugliese ha colto l’occasione per rendere omaggio agli sconfitti, definendo il Milan avversario di grande rispetto e di grande valore. Grande felicità anche per il portiere della Nazionale Gianluigi Buffon, il quale al termine della partita ha affermato di aver temuto il peggio dopo l’ errore della partita contro il Lecce. “Devo essere onesto, sono stati i 3 giorni più brutti della mia carriera. Pensavo che il mio errore potesse incidere sul morale dei miei compagni, per fortuna non è stato così”. Il portierone ha poi colto l’occasione per dedicare il successo ai suoi vecchi compagni Trezeguet e Camoranesi, i quali hanno diviso con lui il paradiso degli scudetti e l’inferno della Serie B, solo per una questione di amore per la maglia bianconera.

    Il presidente Andrea Agnelli ha esaltato il lavoro del tecnico bianconero, definendo il successo numero 30, come base per altri trionfi futuri. Sul capitolo Del Piero ha dichiarato: “Credo che se Del Piero andasse via dalla Juve con due trofei, sarebbe un’ apoteosi anche per lui”. Ma ne siamo proprio sicuri caro presidente?

    [jwplayer config=”180s” mediaid=”136978″]

    [jwplayer config=”240s” mediaid=”136979″]

  • Juventus campione d’Italia, tifosi in delirio nelle piazze di Torino

    Juventus campione d’Italia, tifosi in delirio nelle piazze di Torino

    E’ esplosa al triplice fischio finale la gioia del popolo bianconero. Juventus campione d’Italia per la trentesima volta (28 esima per chi vede la questione sotto un’altra ottica). E’ il trionfo di un gruppo solido, di un allenatore che ha saputo trasmettere la sua impronta di gioco, il suo carisma, la sua passione per i colori bianconeri. Un trionfo meritato se si guardano i numeri di questa stagione : 41 gare senza sconfitte, 16 goal subiti (miglior difesa d’ Europa), prima squadra europea come conclusioni verso lo porta avversaria. Insomma tanto di cappello a questa Juventus.

    I tifosi bianconeri accorsi a Trieste, hanno capito che il sogno avrebbe preso forma quando Milito ha gelato le speranza rossonere con il goal del 3-2, derby poi suggellato dal 4-2 di Maicon. 2-0 e 4-2, per gli amanti delle statistiche e delle fatalità, sono i medesimi risultati del 5 maggio 2002. Festa bianconera quindi. Giocatori entusiasti al triplice fischio finale, Chiellini e De Ceglie portati in trionfo dai tifosi sul terreno di gioco.

    Grande atmosfera anche a Torino. Migliaia di tifosi presenti all’ aeroporto di “Caselle” hanno atteso  i Campioni d’ Italia al rietro da Trieste. Il primo a sfilare nel “sentiero umano” è stato il mister Antonio Conte, osannato dai propri tifosi con il solito coro “Alè Alè Alè Antonio Conte, senza di te non andremo lontano, Antonio Conte il nostro capitano”. Brividi, emozioni, lacrime di gioia, tutti i giocatori hanno sfilato dinanzi ai propri supporters, accolti dal boato e dal calore umano.

    Anche le piazze della città sono state prese d’assalto dai tifosi bianconeri. Piazza San Carlo e Piazza Castello hanno fatto registrare il tutto esaurito. Fiumi di spumante, caroselli, il popolo juventino ha così festeggiato quel momento atteso 6 lunghi anni. Dalla Serie B alla terza stella. C’ è tutto in questi festeggiamenti andati avanti per tutta la nottata. Da segnalare nessuna nota stonata per quel che riguarda l’ ordine pubblico, e questo è un grande segnale sia per il calcio italiano, sia per tutti quelli che credono fortemente nel tifo “sano e pulito”. Che la festa continui…

    Il video dei festeggiamenti dei tifosi nelle piazze

    [jwplayer config=”180s” mediaid=”136954″]

     

  • Atalanta – Lazio 0 a 2, Kozak e Cana per crederci ancora

    Atalanta – Lazio 0 a 2, Kozak e Cana per crederci ancora

    Giornata incredibile, la 37esima di Serie A, che vede crollare il Napoli contro il Bologna e tornare alla vittoria la Lazio contro un’ottima Atalanta. La squadra di Reja strappa i tre punti contro i bergamaschi in una partita stranissima, davanti a un’Atalanta che non riesce a festeggiare come vorrebbe davanti al proprio pubblico, dimostrando nella ripresa di accusare in maniera anche un po’ eccessiva un pizzico di nervosismo. Prima Kozak e poi Cana con un eurogol, regalano una vittoria pesantissima che, lancia la Lazio a quota 59 punti, a giocarsi l’ultimo match ball in casa contro l’Inter, sperando al tempo stesso in un passo falso dell’Udinese.

    TANTA ATALANTA– Primo tempo di buona intensità per entrambe le squadre, dove è l’Atalanta a giocare meglio e creare più occasioni da rete, mentre la Lazio è spietata sottoporta, riuscendo a massimizzare il risultato con il minimo sforzo. Da segnalare le vibranti proteste dell’Atalanta al 17’ su un rigore evidentissimo non concesso da Rocchi sull’intervento scomposto di Diakitè su Denis in area, con l’argentino letteralmente su tutte le furie per la svista arbitrale. Nel momento migliore dei nerazzurri è proprio la Lazio a sfiorare il gol del vantaggio con Gonzalez che da fuori area fa partire un destro violentissimo con il pallone che colpisce la parte bassa della traversa, rimbalza sulla linea e viene allontanato in seguito dalla difesa atalantina. Dopo quest’episodio la Lazio cresce, inizia a crederci e al 35’ la partita cambia: Kozak in area recupera un pallone e trova il gol dell’1 a 0 aiutato dalla deviazione di Manfredini.

    Libor Kozak © Claudio Villa Getty Images Sport

    LAZIO SPIETATA- Nella ripresa l’Atalanta parte inizialmente con il freno a mano tirato, giocando a ritmi bassi e lasciando che la Lazio possa gestire con calma il vantaggio, poi la squadra di casa alza notevolmente il pressing e si riversa con buona continuità nei pressi dell’area biancoceleste. Reja al 21’ manda in campo il rientrante Klose, concedendo un po’ di riposo all’ottimo Kozak. Al 35’ l’Atalanta rimane in dieci, poiché Stendardo dopo aver commesso fallo applaude ironicamente e in maniera plateale il direttore di gara Rocchi, che senza pensarci un istante tira fuori il rosso diretto. Il sigillo finale alla partita per la Lazio al 90esimo lo mette Cana, realizzando un gol fantastico: il centrocampista biancoceleste recupera palla a centrocampo, resiste agli interventi di Gabbiadini e Cigarini, facendo partire un destro violentissimo da fuori area che si infila nell’angolino alle spalle di un incolpevole Frezzolini. Fischio finale che vede la Lazio strappare un 2 a 0 su un campo difficilissimo, continuando la corsa al terzo posto.

     

     

    Pagelle Atalanta Lazio

    Stendardo 5 Poco dopo aver sfiorato il gol davanti, commette un fallo in difesa e applaudendo platealmente il direttore di gara, si guadagna in maniera ingenua gli spogliatoi anzitempo.

    Schelotto 6,5 Sul taccuino di molte big, l’argentino corre come un treno sulla fascia non sfigurando mai.

    Moralez 5,5 Il Frasquito non convince, provando molte giocate, e sbagliando qualche occasione di troppa sottoporta.

    Diakitè 7,5 Man of the match. Partita di quantità, svettando su tutti i palloni alti, e di fatto ergendo un muro nella sua zona di competenza. Oggi dove c’è lui non si passa.

    Konko 7 Inizia a destra e poi si sposta a sinistra per lasciar spazio a Zauri. Contribuisce al primo gol, giocando una partita perfetta soprattutto in fase propositiva.

    Cana 7 Buona presenza in mezzo al campo, con molti palloni recuperati e nel finale si toglie lo sfizio di realizzare il gol dell’anno, resistendo a due cariche e infilando una sassata sotto il sette.

     

    Atalanta (4-4-1-1): Frezzolini 6; Bellini 6, Stendardo 5, Manfredini 5,5, Peluso 5,5; Schelotto 6,5 (80′ Carrozza), Carmona 6 (52′ Minotti 6), Cigarini 6, Bonaventura 6,5 (65′ Gabbiadini 5,5); Moralez 5,5; Denis 5.

    Lazio (4-2-3-1): Bizzarri 6,5; Garrido s.v. (20′ Zauri 6), Scaloni 6, Diakitè 7,5, Konko 7; Gonzalez 6, Cana 7; Candreva 6,5, Lulic 6 (90′ Onazi), Mauri 5,5; Kozak 7 (66′ Klose 6).

     

    Video Gol e Highlights Atalanta

    [jwplayer config=”30s” mediaid=”136850″]

  • Addio Guardiola, omaggio Camp Nou. Rissa in Granada-Real Madrid

    Addio Guardiola, omaggio Camp Nou. Rissa in Granada-Real Madrid

    Le lacrime,  gli applausi, i cori, i ricordi ,c’è tutto nel saluto dell’intero Camp Nou nell’”addio Guardiola day. Stadio esaurito, 99.000 spettatori pronti a rendere omaggio al tecnico dai 13 trofei vinti con supremazia assoluta.  BarcellonaEspanyol è solo la cornice di questo grande giorno, i blaugrana salutano la storia, l’uomo del “tiki-taca”, il tecnico dei record, l’ allenatore che ha rivoluzionato l’approccio al calcio.

    Finisce fra gli applausi quindi, lo staordinario ciclo di Pep Guardiola sulla panchina del Barcellona. Come non apprezzare un allenatore di questa entità. Il modo con cui ha rivoluzionato l’ idea di calcio, il modo con cui ha manifestato la netta supremazia in questi anni, il modo con cui ha saputo dare meriti agli avversari anche quando questi magari non lo meritavano. Mai una parola fuori posto, mai un comportamento fuori dalle righe, Guardiola ha insegnato a tutto il panorama calcistico e sportivo il senso civico e etico del mondo del calcio. Anche i giocatori del Barcellona hanno voluto rendere omaggio al proprio’allenatore, festeggiandolo sul campo e dedicandogli un girotondo a centrocampo con staff e dirigenza. Lacrime d’ addio, ma allo stesso tempo lacrime di gioia per aver condiviso un capitolo che rimarrà scritto sia nella storia blaugrana, sia in quello dell’ intero panorama calcistico internazionale.

    Pep Guardiola © JOSEP LAGO/AFP/GettyImages

    Il tecnico catalano visibilmente provato dall’affetto dell’intero Camp Nou ha così commentato: “Non mi perderete mai tutto questo durerà una vita, me lo porterò sempre dietro. La vita mi ha fatto un bel regalo”. Non ci rimane altro che unirci agli applausi e sperare che questo sia solo un arrivederci. Per la cronaca, la partita è terminata 4-0 in favore dei blaugrana con l’ennesimo show stagionale di Lionel Messi, giunto a quota 50 reti nella Liga. Altro record per il fuoriclasse argentino dunque.

    Tutt’altro spettacolo ha offerto la sfida tra Granada e Real Madrid. Al termine della gara gli animi si sono surriscaldati. I giocatori del Granada, sostenuti dai propri tifosi, hanno preso di mira l’arbitro, reo  di aver assegnato un rigore al Real Madrid inesistente, consegnado così il 2-1 finale agli uomini di Mourinho.

    I giocatori del Granada hanno circondato il direttore di gara Clos Gomez. Nella mischia si è fatto strada Dani Benitez, il quale  è riuscito a lanciare una bottiglia verso l’arbitro colpendolo al viso. Ora la squadra di Pozzo, rischia grosso. Si attendono  tremende sanzioni sia per il club,che per il giocatore.

    Addio Guardiola, il tributo del Camp Nou Video Youtube
    [jwplayer config=”240s” mediaid=”136729″]

    Video bottiglia in testa all’arbitro in Granada Real Madrid
    [jwplayer config=”60s” mediaid=”136754″]

  • Totti evita la sconfitta ma Europa sempre più lontana

    Totti evita la sconfitta ma Europa sempre più lontana

    Roma Catania termina con un divertente pareggio per 2-2. L’ anticipo della 37^ giornata ha riservato agli appassionati di calcio una partita “vera” e a viso aperto, dove entrambe le squadre hanno lottato fino alla fine per ottenere il massimo. E’ questo il calcio che vorremmo vedere sempre, dove anche le squadre oramai senza stimoli e pressioni danno il meglio di se stessi all’ interno del rettangolo di gioco. Fino all’ anno scorso questo non accadeva, forse il nuovo capitolo “calcioscommesse” è servito per dare una scossa anche sotto questo punto di vista.

    Passiamo alla gara. Luis Enrique attua una sostanziale rivoluzione. Difesa a quattro con Marquinho nell’ inedita posizione di laterale basso di sinistra, De Rossi torna al centro della difesa in coppia con Heinze, mentre sulla destra confermato Taddei. Catania in formazione tipo, eccezion fatta per Spolli, fermo per squalifica. Partono forte i giallorossi, ci provano Totti e Gago, ma le loro conclusioni sono facili preda di Carrizo. In apertura di gara avviene il primo colpo di scena: Carrizo entra in contrasto aereo con Borini, l’arbitro tentenna un po’, ma assegna il calcio di rigore in favore dei giallorossi. Dagli undici metri va Totti, il quale però si fa neutralizzare la conclusione dall’ ottimo Carrizo. Parziale invariato quindi. La prima frazione di gioco prosegue su ritmi non intensissimi. Ci provano gli etnei con Bergessio e Gomez, ma è attento Lobont a bloccare con sicurezza. La prima frazione di gioco termina con un rocambolesco 0-0.

    Francesco Totti © ANDREAS SOLARO/AFP/GettyImages

    La ripresa vede una Roma più concentrata e lucida nel giro palla. Al 52′ altro colpo di scena della gara: Totti riceve palla al limite dell’ area, tiro ad aggirare Legrottaglie e palla in buca con Carrizo completamente immobile! Gran colpo del capitano giallorosso, 1-0 Roma! Il vantaggio giallorosso dura però solo 6 minuti. Al 58′ l’arbitro assegna un calcio di rigore al Catania per fallo di Heinze su Barrientos. Dagli undici metri Lodi non sbaglia e sigla il pareggio etneo. La gara si accende al 67′ sugli sviluppi di un calcio d’angolo Marchese, con un gran sinistro dal limite dell’ area, porta sorprendentemente il Catania in vantaggio. Ma dieci minuti più tardi è ancora Totti a siglare il punto del pari con un perfetto piatto destro in area di rigore. Finisce così, Roma Catania 2-2. Luis Enrique traballa sempre più, Montella incrementa il record di punti dei rossoazzurri in Serie A.

    Le Pagelle

    ROMA

    Heinze 5,5: Parte bene, poi si perde, un po’ come tutta la difesa giallorossa. SPAESATO

    Marquinho 6: Schierato nell’ insolita posizione di laterale basso di sinistra, prova a spingere con costanza, ma spesso è disattento in fase difensiva. DA RIVEDERE

    Totti 7: Mezzo punto in meno per il rigore sbagliato ad inizio gara. Per il resto si dimostra il solito trascinatore. GLADIATORE

    CATANIA

    Carrizo 7,5: Se non fosse stato per lui, avremmo assistito ad una partita dal punteggio tennistico. Limita i danni respingendo anche un rigore di Totti. Come una vecchia pubblicità di un noto tonno in scatola: INSUPERABILE

    Lodi 7: Profumo di Nazionale? Altra prova da vero leader. PIEDE FATATO

    Gomez 6: Meno incisivo rispetto alle gare precedenti. PAUSA DI RIFLESSIONE

    Roma (4-3-1-2): Lobont 6; Taddei 5,5, Kjaer 6, Heinze 5,5, Marquinho 6; De Rossi 5,5, Gago 5,5, Pjanic 5 (dal 86′ Simplicio); Totti 7; Borini 5,5 (dal 71′ Lamela 5), Osvaldo 5 (dal 65′ Bojan 6,5). All. Luis Enrique.
    Catania (4-3-3): Carrizo 7,5; Motta  6, Legrottaglie 6, Bellusci 5, Marchese 6,5; Izco 6, Lodi 7, Almiron 5,5; Gomez 6, Barrientos 6,5(dal 82′ Seymour), Bergessio 5,5 (dal 80′ Catellani). All. Montella.

    Roma Catania 2-2 video highlights
    [jwplayer config=”180s” mediaid=”136681″]

  • NBA playoff: Gallinari batte i Lakers, Bulls ko. Rondo tripla doppia

    NBA playoff: Gallinari batte i Lakers, Bulls ko. Rondo tripla doppia

    3 le partite disputate nella notte NBA e valide per il primo turno dei playoff 2012.

    Si fa più complicata la situazione dei Chicago Bulls che cadono a Philadelphia e vanno sotto per 2-1 nella serie che li vede opposti ai Sixers. Chicago gioca un ottimo terzo quarto, allunga nel punteggio ma crolla poi nell’ultimo periodo dove i padroni di casa piazzano un super parziale di 28-14 che risulta determinante. Il top scorer di Philadelphia è Spencer Hawes autore di 21 punti con 9 rimbalzi ma contributi importanti vengono anche da Evan Turner (16 punti e 9 rimbalzi), dal playmaker Holiday (17 punti, 6 rimbalzi e 6 assist) e da Louis Williams che dalla panchina aggiunge 14 punti. Ai Bulls non basta così la doppia doppia di Carlos Boozer da 18 punti e 10 rimbalzi, la prova a tutto tondo di Rip Hamilton (17 punti, 6 rimbalzi e 7 assist) ed i 12 punti a testa di Lucas e Noah. Delude ancora una volta Luol Deng (solo 5 punti) mentre Watson fa rimpiangere l’infortunato Derrick Rose dato che in 20 minuti di impiego non segna neanche un punto chiudendo con 0/4 dal campo. Gara 4 è in programma domani sera sempre a Philadelphia e Chicago sarà costretta a vincere per non complicare ulteriormente una situazione già di per sè davvero critica, i Sixers invece proveranno a stupire ancora.

    Serve un overtime a Boston per decretare il vincitore della sfida tra Hawks e Celtics: alla fine il successo va ai padroni di casa che ringraziano un super Rajon Rondo autore dell’ennesima sontuosa tripla doppia della stagione, per lui match da 17 punti, 14 rimbalzi, 12 assist ai quali vanno aggiunti anche 4 recuperi! Una partita straordinaria che toglie le castagne dal fuoco alla truppa di coach Doc Rivers che stava per essere sorpresa dagli ospiti pur privi di pedine importantissime come Al Horford e Josh Smith. Per i Celtics oltre a Rondo in evidenza ci sono Garnett (20 punti, 13 rimbalzi e 4 stoppate), Pierce (21 punti) e Ray Allen che torna al basket giocato dopo l’infortunio e segna 13 punti fondamentali. Per gli Hawks 29 punti di Joe Johnson e 23 di Jeff Teague ma per sperare nella qualificazione (ora Atlanta è sotto per 2-1 nella serie contro Boston) si dovrà cercare di recuperare gli infortunati Smith ed Horford visto che i Celtics al momento sono al gran completo a livello di uomini a disposizione.

    Gallinari e Bryant © Doug Pensinger/Getty Images

    Vince Denver che dimezza lo svantaggio dai Lakers nella serie di playoff del primo turno della Western Conference (situazione sul 2-1 per i gialloviola). La squadra di Danilo Gallinari (13 punti e 6 rimbalzi in 33 minuti di impiego) trova ancora una volta risorse importanti da Ty Lawson, autore di 25 punti e 7 assist, Andre Miller aggiunge 13 punti, il rookie Faried una doppia doppia da 12 punti e 15 rimbalzi ma il fattore determinante è il centro JaValee McGee che dalla panchina porta 16 punti, 15 rimbalzi e 3 stoppate. I Californiani pagano l’assenza delle seconde linee (solo 9 i punti dalla panchina contro i 39 di quella di Denver) e non servono quindi i 22 punti di Kobe Bryant, la doppia doppia di Andrew Bynum (18 punti e 12 rimbalzi) i 16 punti di Pau Gasol e la performance di Ramon Sessions da 15 punti, 9 rimbalzi e 6 assist. Gara 4 sarà sempre in programma in Colorado e sarà molto probabilmente la partita chiave della serie: se vincono i Nuggets riaprono il discorso qualificazione, se il successo andrà ai Lakers per Danilo Gallinari e compagni la post season si complicherà notevolmente.

    RISULTATI PRIMO TURNO NBA PLAYOFF 2012, 4 maggio

    Philadelphia 76ers-Chicago Bulls 79-74
    Boston Celtics-Atlanta Hawks 90-84 (overtime)
    Denver Nuggets-Los Angeles Lakers 99-84

    LE SFIDE DEL PRIMO TURNO PLAYOFF:

    Eastern Conference:

    1) Chicago Bulls vs 8) Philadelphia 76ers serie 1-2 Sixers
    2) Miami Heat vs 7) New York Knicks serie 3-0 Heat
    3) Indiana Pacers vs 6) Orlando Magic serie 2-1 Pacers
    4) Boston Celtics vs 5) Atlanta Hawks serie 2-1 Celtics

    Western Conference:

    1) San Antonio Spurs vs 8) Utah Jazz serie 2-0 Spurs
    2) Oklahoma City Thunder vs 7) Dallas M avericks serie 3-0 Thunder
    3) Los Angeles Lakers vs 6) Denver Nuggets serie 2-1 Lakers
    4) Memphis Grizzlies vs 5) Los Angeles Clippers serie 1-1

  • Heat e Thunder sul 3-0, Knicks e Mavericks vicini all’eliminazione

    Heat e Thunder sul 3-0, Knicks e Mavericks vicini all’eliminazione

    Solo 2 le partite disputate nella notte NBA e valide per il primo turno dei playoff 2012 ed entrambi sono risultati molto importanti.

    I Miami Heat sbancano il Madison Square Garden di New York e si portano sul punteggio di 3-0 nella serie contro i Knicks: prima della palla a due viene consegnato a Tyson Chandler il premio di migliore difensore della stagione ed il centro newyorchese inizia a mille con una super stoppata dopo 15 secondi di gioco su Udonis Haslem. Con una grande difesa i Knicks tengono a bada gli avversari per tutto il primo tempo (vantaggio anche in doppia cifra per gli uomini di coach Woodson) e Miami fa registrare solo 36 punti segnati all’intervallo. Nel terzo quarto gli ospiti rimettono in gioco il risultato ed assestano il colpo del KO nell’ultima frazione di gioco grazie ad un LeBron James letteralmente immarcabile ed infuocato che piazza 17 dei suoi 32 punti totali proprio nel quarto periodo. Lo strapotere del numero 6 di Miami è impressionante ed i Knicks a fine gara accusano un gap di ben 17 punti, abbandonando ogni speranza di recupero del risultato della serie che ora pende nettamente a favore degli Heat. Oltre ai 32 punti per James ci sono 8 rimbalzi e 5 assist, Dwyane Wade aggiunge 20 punti, Mario Chalmers 19 mentre Chris Bosh si limita all’essenziale chiudendo con 9 punti e 10 rimbalzi ma un plus-minus di +27! Panchina di Miami letteralmente inesistente (solo 5 punti) ma tanto basta potendo contare su un trio di fenomeni come James, Wade e Bosh. A New York non serve quindi la grande prova di Carmelo Anthony da 22 punti ed 8 rimbalzi, gli unici a dare sostengono per i bluarancio sono Tyson Chandler (10 punti e 15 rimbalzi) e J.R. Smith con 12 punti dalla panchina, un pò poco per impensierire gli avversari. Senza Stoudemire (infortunio ad una mano patito in gara 2) la serie sembra segnata per i Knicks dato che mai nessuna squadra in NBA è riuscita a vincere una serie al meglio delle 7 partite quando si è trovata sotto per 3 partite a 0.

    Miami Heat v New York Knicks © Jeff Zelevansky/Getty Images

    Serie chiusa anche per gli Oklahoma City Thunder che dopo aver faticato nelle 2 partite casalinghe (entrambi i successi ottenuti con margine minimo) vanno a vincere con molta più facilità a Dallas portandosi, come i Miami Heat, sul 3-0 nella serie contro i Mavericks. Secondo tempo devastante per i giovani di Oklahoma City che possono contare su un Kevin Durant formato extra lusso da 31 punti e 6 assist, Westbrook piazza 20 punti, dalla panchina Harden e Fisher aggiungono 10 punti ciascuno ed Ibaka firma la doppia doppia da 10 punti ed 11 rimbalzi (con 4 stoppate). Dallas tira male dal campo (34%), il top scorer è Nowitzki con 17 punti ma non in gran serata, Kidd e Terry portano alla causa rispettivamente 12 ed 11 punti. Serie quasi chiusa in favore dei Thunder che in gara 4 potranno vendicarsi dei campioni in carica (che lo scorso anno li eliminarono nella Finale di Conference), al momento Oklahoma City è la più autorevola candidata al titolo NBA. Triste declino per i Mavs che solo un anno fa dominavano, a sorpresa, i playoff, e che ora dovranno concentrarsi sul futuro per costruire nuovamente una squadra vincente.

    RISULTATI PRIMO TURNO NBA PLAYOFF 2012, 3 maggio

    New York Knicks-Miami Heat 70-87
    N.Y.: Anthony 22, Smith 12, Chandler 10
    Mia: James 32, Wade 20, Chalmers 19

    Dallas Mavericks-Oklahoma City Thunder 79-95
    Dal: Nowitzki 17, Kidd 12, Terry 11
    Okl: Durant 31, Westbrook 20, Ibaka 10, Harden 10, Fisher 10

    LE SFIDE DEL PRIMO TURNO PLAYOFF:

    Eastern Conference:

    1) Chicago Bulls vs 8) Philadelphia 76ers serie 1-1
    2) Miami Heat vs 7) New York Knicks serie 3-0 Heat
    3) Indiana Pacers vs 6) Orlando Magic serie 2-1 Pacers
    4) Boston Celtics vs 5) Atlanta Hawks serie 1-1

    Western Conference:

    1) San Antonio Spurs vs 8) Utah Jazz serie 2-0 Spurs
    2) Oklahoma City Thunder vs 7) Dallas M avericks serie 3-0 Thunder
    3) Los Angeles Lakers vs 6) Denver Nuggets serie 2-0 Lakers
    4) Memphis Grizzlies vs 5) Los Angeles Clippers serie 1-1

    GLI HIGHLIGHTS:

    [jwplayer config=”60s” mediaid=”136288″]

    TOP 5:

    [jwplayer config=”60s” mediaid=”136289″]

  • Papera di Buffon, campionato riaperto ma non è solo colpa di Gigi

    Papera di Buffon, campionato riaperto ma non è solo colpa di Gigi

    A volte basta un piccolo errore, una macchiolina scura in un mare di luce a compromettere tutto: è stato questo il pensiero prevalente fra gli juventini, a cinque minuti dalla fine della maledetta partita contro il Lecce, che i padroni di casa conducevano per 1 a 0, con gol di Marchisio nel primo tempo, e che si sono lasciati strappare di mano, nonostante la superiorità numerica. Questa Juventus è condannata a correre, a sudare ogni minuto di gioco, a vincere dilagando: non può amministrare le gare, non è nelle sue corde. Se prima di ieri era una sensazione, tutto ciò ha preso forma di certezza, assoluta. Eppure, senza quel retropassaggio a Buffon da parte di Barzagli e senza lo stop sbagliato grossolanamente dal portiere più forte al mondo, si parlerebbe probabilmente di tutt’altro. Perchè, in sostanza, il Lecce di ieri non ha mai impensierito la difesa bianconera, nonostante nel secondo tempo la squadra di Conte sia apparsa, diversamente dal solito, meno grintosa, meno concentrata, meno “arrabbiata” e meno prolifica in zona gol, con un Quagliarella spento, un Vucinic svagato e un Vidal in calo fisico. A tutto ciò, poi, si è aggiunto il rilassamento conseguente all’espulsione di Cuadrado che, piuttosto che penalizzare il Lecce, ha cambiato l’inerzia della gara proprio a favore dei salentini, considerando che hanno potuto giocare con la testa libera di chi sente di non aver nulla da perdere. Alla Juventus, invece, è capitato l’esatto opposto, subendo quello che nel tennis viene definito “braccino”, ossia la paura di vincere, l’ansia di sentire la pressione tutta su di sè.

    Gigi Buffon | © Getty Images

    E’ una squadra cresciuta in fretta, molto in fretta, che non ha mai vissuto queste situazioni (solo Pirlo, Del Piero, Buffon hanno già vinto un campionato, ndr) e che, dunque, può non avere la freddezza determinante, anche se – finora – non aveva mai sbagliato nulla, soprattutto in questo finale di stagione, con ben otto vittorie consecutive all’attivo. Quel che preoccupa, e che dispiace, è che l’errore tecnico di ieri sia capitato proprio ad un grande uomo squadra come Gigi Buffon: di certo, lui ha le spalle sufficientemente larghe per superare questo “infortunio”, ha l’esperienza e la forza d’animo del campione, e riuscirà ad oltrepassare il momento delicato.

    Nonostante la rabbia a caldo e la delusione del post partita, sarebbe totalmente ingiusto metterlo sul banco degli imputati, anche alla luce dell’ottima stagione fin qui disputata, delle parate che – in particolare ad inizio stagione – hanno spesso salvato risultati in bilico. Un errore così non può e non deve capitare, soprattutto perchè, in un gara tanto “incerta”, non bisogna rischiare nulla, non bisogna azzardare dribbling (come quello che Gigi stesso ha mostrato nel primo tempo, ndr) nè creare situazioni al limite, pericolosi per l’esito della gara e per le coronarie dei tifosi. Invece, tutto ciò è successo nel finale thrilling, in cui sembrava ci fosse il sottofondo musicale dei film horror più riusciti, e l’immagine più eloquente dell’incredulità generale è stata l’espressione di mister Conte, con le mani nei capelli, rosso in viso, con lo sguardo basso.

    Nonostante la serata negativa e la cocente delusione del gol incassato, il segnale positivo per i bianconeri proviene dal bel gesto dei compagni di squadra che hanno subito mostrato vicinanza al loro portierone, che si è scusato immediatamente assumendosi le proprie responsabilità, evidenziando ancora una volta unità e solidità del gruppo. La Juventus, con un solo punto di vantaggio sul Milan a due giornate dal termine, dovrà assolutamente ripartire da questo: dalle sue caratteristiche, dalla sua fame di vittoria, dal suo Dna. Lotta e corsa fino all’ultimo respiro, non mollando mai. O meglio, non mollando più.

    Il video della papera di Buffon

    [jwplayer config=”15s” mediaid=”136226″]

     

    Campionato riaperto, colpa solo di Buffon?

    • Si, il suo errore è determinante (56%, 83 Voti)
    • No, tutta la squadra ha le sue responsabilità (44%, 64 Voti)

    Totale Votanti: 147