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  • Thunder alla riscossa, ora San Antonio trema

    Thunder alla riscossa, ora San Antonio trema

    In gara 4 della Finale di Western Conference dei playoff NBA 2012, i Thunder battono gli Spurs con il risultato di 109-103 e pareggiano la serie (ora sul 2-2). Una vittoria che fa decisamente andare l’inerzia della sfida dalla parte di Oklahoma City, ed ora San Antonio trema davvero dopo aver perso molto male queste 2 partite in trasferta.

    I texani provano a stare davanti in avvio di match (13-5), ma i padroni di casa riordinano le idee e riescono a chiudere il primo quarto in parità (26-26) anche grazie all’apporto di Kendrick Perkins autore di 10 punti, cosa inconsueta per il centro dei Thunder che predilige la difesa all’attacco.

    Nel secondo periodo si assiste al repeat di gara 3: gli Spurs vanno subito in difficoltà e segnano solo 5 punti in 7 minuti di gioco ed Oklahoma City si prende la leadership del risultato arrivando sul +12 all’intervallo lungo (55-43) dopo un canestro da 3 punti annullato giustamente a Leonard che rilascia il pallone quando il tempo è ormai scaduto.

    I Thunder portano il divario sul +15 ad inizio ripresa (68-53) poi, dal baratro, i neroargento riemergono prepotentemente piazzando un parziale di 18-5 (frutto di una bella sfuriata in panchina di coach Popovich durante un timeout) che li porta sul -2 (73-71).

    Kevin Durant, Oklahoma City Thunder | © Ronald Martinez/Getty Images

    Gli ospiti però devono ancora fare i conti con il talento di Kevin Durant: il 23enne fenomeno dei Thunder nell’ultimo quarto segna la metà dei suoi punti totali (18 sui 36 complessivi) rintuzzando ogni volta le residue chance degli Spurs di pareggiare l’incontro o quantomeno di restare in scia per piazzare la zampata finale. Durant segna 16 punti consecutivi per Oklahoma City (in appena 7 minuti) diventando letteralmente immarcabile e punendo la difesa texana con canestri tutti diversi tra loro che mettono ancora più in evidenza la sua capacità di segnare da ogni posizione ed in ogni modo. Inutili così le triple finali di Leonard che servono solo per avere un margine di scarto in punti molto minore di quanto in realtà avrebbe dovuto essere quello reale.

    Durant domina la gara segnando 36 punti ed aggiungendo anche 6 rimbalzi ed 8 assist, a sorpresa a contribuire al successo ci sono le prestazioni mostruose di Perkins ed Ibaka autori rispettivamente di 15 e 26 punti (per il congolese di passaporto spagnolo è career high) che sopperiscono alle mancanze di Westbrook (solo 7 punti) ed Harden (11 punti). Gli Spurs vengono spazzati via nonostante un Tim Duncan da 21 punti ed un positivissimo Leonard che ne piazza 17. Prestazioni anonime invece per Parker e Ginobili ( 12 punti per il francese, 13 per l’argentino), apparsi però non al meglio.

    La serie si sposta a San Antonio per gara 5 che può essere considerata davvero cruciale per il prosieguo della sfida: gli Spurs dovranno necessariamente proteggere il vantaggio del fattore campo, con ogni mezzo ed in ogni modo, i Thunder invece sembrano aver preso in mano l’inerzia della serie e sono favoriti per l’accesso alla Finale NBA, ma dovranno portare via il successo dal parquet dei neroargento. Gara tutta da vedere e da vivere fino in fondo!

    RISULTATI FINALI CONFERENCE NBA PLAYOFF 2012, 2 giugno:

    Oklahoma City Thunder-San Antonio Spurs 109-103
    Okl: Durant 36, Ibaka 26, Perkins 15
    S.A.: Duncan 21, Leonard 17, Ginobili 13

    LE SFIDE DELLE FINALI DI CONFERENCE:

    Eastern Conference:

    2) Miami Heat vs 4) Boston Celtics serie 2-1 Heat

    Western Conference:

    1) San Antonio Spurs vs 2) Oklahoma City Thunder serie 2-2

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 5:

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  • Rondo, Garnett e Pierce, Boston stende Miami e riapre la serie

    Rondo, Garnett e Pierce, Boston stende Miami e riapre la serie

    Giochi riaperti anche nella Finale della Eastern Conference: in gara 3 i Boston Celtics sfruttano al meglio il vantaggio del fattore campo e mandano KO i Miami Heat con il risultato di 101-91. La serie ora è sul punteggio di 2-1 per il team della Florida.

    Vittoria convincente per i ragazzi di coach Doc Rivers, frutto di un gioco spumeggiante come poche volte si era visto in stagione. Parte bene Boston ma a rispondere colpo su colpo è LeBron James che dopo 10 minuti di gioco si trova già con 16 punti segnati. I Celtics però riescono a chiudere in vantaggio il primo quarto per 30-28.

    Come già successo ieri nella sfida tra Thunder e Spurs, la differenza per la squadra di casa arriva nei 2 parziali centrali: nel secondo periodo Boston chiude sul 25-14 e va al riposo con il punteggio di 55-42 e 13 lunghezze di vantaggio. Lo stesso vale per la terza frazione in cui i Verdi rifilano altri 9 punti di scarto a Miami per volare sul +22 (85-63).

    Boston Celtics | © Jim Rogash/Getty Images

    In apertura di ultimo quarto, è ovvio che la partita è irrimediabilmente compromessa per gli ospiti e Ray Allen fa registrare il massimo vantaggio dei padroni di casa con il canestro del +24. Il calo di tensione di Boston però è notevole e James, assisitito da Chalmers ma soprattutto da Miller (per lui 3 bombe in fila per riaprire la gara in appena 3 minuti di gioco) rientra nel match fissando il provvisorio -11. Fiutato il pericolo i Celtics si rimettono in moto e mantengono la doppia cifra di vantaggio abbastanza facilmente chiudendo con il punteggio di 101-91.

    Non basta a Miami la grande gara di LeBron James, che piazza 34 punti, 8 rimbalzi e 5 assist (dopo i 16 punti nel primo quarto il talento degli Heat si è andato un pò spegnendo grazie alla grande difesa sulle sue giocate, ma è tornato a splendere nell’ultimo periodo). Dwyane Wade tocca quota 18 punti (con 20 tiri dal campo) senza riuscire ad andare in lunetta, preziosi quanto inutili i contributi di Mario Chalmers (14 punti) e Mike Miller (11 punti e 3 triple che potevano anche riaprire la partita). Poco produttivo Udonis Haslem (solo 3 punti). Per Boston grande partita in primis di Kevin Garnett (doppia doppia da 24 punti ed 11 rimbalzi), ben supportato da capitan Paul Pierce (23 punti) e Rajon Rondo (ancora superlativo con 21 punti, 10 assist e 6 rimbalzi). Dalla panchina fondamentali (in combinata) i 16 punti e 9 rimbalzi in 36 minuti di impiego totale della coppia Marquis Daniels e Keyon Dooling, che oltre al contributo offensivo portano tanta difesa che annichilisce l’attacco di Miami.

    Per gara 4 si resta a Boston: i Celtics proveranno ad arpionare il pareggio per giocarsi tutte le chance nella trasferta seguente in Florida. Gli Heat per stare tranquilli da ogni insidia dovranno vincere e portarsi sul 3-1, coach Spoelstra (secondo le ultime news) potrebbe utilizzare a sorpresa anche la carta Chris Bosh che si sta allenando con la squadra e sta recuperando dall’infortunio che lo tiene fermo oramai da 2 settimane.

    RISULTATI FINALI CONFERENCE NBA PLAYOFF 2012, 1 giugno:

    Boston Celtics-Miami Heat 101-91
    Bos: Garnett 24, Pierce 23, Rondo 21
    Mia: James 34, Wade 18, Chalmers 14

    LE SFIDE DELLE FINALI DI CONFERENCE:

    Eastern Conference:

    2) Miami Heat vs 4) Boston Celtics serie 2-1 Heat

    Western Conference:

    1) San Antonio Spurs vs 2) Oklahoma City Thunder serie 2-1 Spurs

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 5:

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  • I Thunder travolgono gli Spurs e riaprono la serie

    I Thunder travolgono gli Spurs e riaprono la serie

    Partita al limite della perfezione per gli Oklahoma City Thunder che in gara 3 della Finale di Western Conference dei playoff NBA 2012 travolgono i San Antonio Spurs per 102-82 riaprendo la serie (che ora vede i neroargento condurre per 2-1) e stoppando la serie consecutiva di vittorie dei texani che si ferma a quota 20 (dopo 2 mesi di imbattibilità). Per gli Spurs tramonta la possibilità di pareggiare il record dei Lakers di 11 vittorie consecutive nella post season (San Antonio si è fermata a quopta 10), in casa Thunder invece l’ampio successo regala grande ottimismo per il prosieguo della serie visto che i ragazzi di coach Brooks sembrano aver trovato le contromisure giuste per limitare il team di Popovich.

    I padroni di casa partono meglio (8-0 in avvio) e costringono proprio Popovich a chiamare timeout dopo pochi minuti. Gli Spurs ribaltano la situazione nel prosieguo della frazione e chiudono avanti per 24-22 il primo quarto di gioco.

    Ginobili apre le ostilità del secondo periodo con una tripla che regala 5 punti di vantaggio agli ospiti (27-22) ma la reazione dei Thunder è tremenda e si concretizza in un super parziale di 24-5 in meno di 8 minuti che regala il provvisorio +14 (46-32) a Durant e compagni. Il primo tempo si chiude in totale controllo per Oklahoma City che al riposo lungo è sul 54-41 concedendo solo 17 punti in 12 minuti agli Spurs.

    Serge Ibaka, Oklahoma City Thunder | © Brett Deering/Getty Images

    Nel terzo quarto ci si aspetterebbe la risposta degli ospiti, magari spinti a dare di più dalle sfuriate di coach Popovich negli spogliatoi, ma non accade nulla di tutto ciò perchè i Thunder continuano a premere sull’acceleratore e volano in pochi istanti sul +22 (73-51), una prova che annichilisce letteralmente gli avversari che vanno completamente in bambola e sprofondano anche sul -27 (100-73) nell’ultima frazione di gioco per poi rendere meno amaro il passivo nel finale di partita.

    I Thunder trionfano grazie ai 22 punti di Durant, ai 14 di Ibaka, ai 15 di Harden ed alla tripla doppia sfiorata da Westbrook (10 punti, 9 assist e 7 rimbalzi) ma l’M.V.P. della partita è Sefolosha che piazza il suo massimo in carriera nei playoff con 19 punti (4 triple) e 6 recuperi annientando l’attacco avversario. E’ proprio il numero 2 dei padroni di casa a guidare la difesa (arma vincente di questa gara3) che riesce a concedere ad una squadra che di media ha oltre 106 punti segnati a partita solo 82, il risultato è che gli ospiti tirano più o meno con il 30% dal campo non riuscendo mai a trovare la via del canestro.

    Per i texani inutili i 16 punti a testa di Parker e Jackson (4/5 da 3 punti per lui), gli 11 di Duncan (che però mettendo a referto 5 stoppate diventa il migliore stoppatore di sempre nella storia dei playoff NBA) e gli 8 di Ginobili, assolutamente fuori fase.

    La vittoria di Oklahoma City fa crollare le certezze di San Antonio e per il margine nel risultato potrebbe provocare qualche scossone tra i ragazzi di coach Popovich. I Thunder dovevano vincere per non dire addio ad ogni speranza di arrivare in Finale e lo hanno fatto da grande squadra dando un bel segnale agli avversari. Per gara 4 si resta sul parquet di Durant e Westbrook che ora più che mai sono decisi a rimettere la serie in parità per prendersi l’inerzia della sfida.

    RISULTATI FINALI CONFERENCE NBA PLAYOFF 2012, 31 maggio:

    Oklahoma City Thunder-San Antonio Spurs 102-82
    Okl: Durant 22, Sefolosha 19, Harden 15
    S.A.: Parker 16, Jackson 16, Duncan 11

    LE SFIDE DELLE FINALI DI CONFERENCE:

    Eastern Conference:

    2) Miami Heat vs 4) Boston Celtics serie 2-0 Heat

    Western Conference:

    1) San Antonio Spurs vs 2) Oklahoma City Thunder serie 2-1 Spurs

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 5:

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  • Inter, assalto a Lucas se sfuma Lavezzi

    Inter, assalto a Lucas se sfuma Lavezzi

    Ezequiel Lavezzi e l’Inter sembrano essere sempre più distanti. L’accordo tra i nerazzurri e il Napoli sul fronte Goran Pandev toglie la contropartita più gradita ai partenopei nell’affaire Lavezzi. Ecco quindi che la società nerazzurra prepara il piano B come Brasile o per meglio dire il piano Lucas Rodrigues, centrocampista classe 1992 del San Paolo e della nazionale brasiliana. L’Inter lo tiene d’occhio da parecchi mesi e i più attenti ricorderanno che nell’ultima sessione di mercato i nerazzurri volarono in Brasile per sondare il terreno con il giocatore e la società paulista. L’Inter a gennaio offrì 18 milioni di euro al San Paolo ma il club brasiliano declinò l’offerta ritenuta troppo bassa. Tuttavia gli agenti interisti strinsero buoni rapporti con l’entourage del giocatore assicurandosi per il futuro una sorta di corsia preferenziale.

    Lucas Rodrigues Moura da Silva in azione © ANTONIO SCORZA/AFP/Getty Images

    Non a caso sul talento brasiliano ci sono squadre del calibro di Real Madrid e Chelsea. Proprio Josè Mourinho sabato scorso è stato avvistato ad Amburgo (per visionare il brasiliano) in occasione dell’amichevole tra Brasile e Danimarca (vinta dai verdeoro 3-1) nella quale Lucas ha giocato titolare ma non ha impressionato. Il tecnico portoghese ex Inter è molto interessato all’esterno d’attacco del San Paolo anche perchè per adesso sembra difficile per il suo Real Madrid arrivare all’altro talento di nazionalità brasiliana Neymar, bloccato dal Santos. L’Inter è vigile su Lucas e potrebbe puntare proprio su di lui nel caso non vada in porto l’operazione Lavezzi e nel caso venisse ceduto ad una bella cifra Wesley Sneijder, che nelle ultime ore viene accostato al Manchester City di Roberto Mancini.

    Inoltre le ultime prestazioni del brasiliano non sono state convincenti sia con la maglia del Brasile (ieri nell’amichevole Usa-Brasile 1-4 Lucas ha giocato solo gli ultimi 5 minuti) sia con la maglia del San Paolo; a tal motivo il prezzo del suo cartellino sta subendo un grosso calo e i nerazzurri potrebbero affondare il colpo.

    VIDEO – ALCUNE GIOCATE DI LUCAS RODRIGUES

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  • Brasile – Usa 4-1, Pato e Thiago Silva in forma “olimpica”

    Brasile – Usa 4-1, Pato e Thiago Silva in forma “olimpica”

    Il Brasile di Mano Menezes trionfa per 4-1 nell’amichevole nordamericana contro gli Stati Uniti. Ha aperto le danze Neymar, uno dei protagonisti assoluti del match, su calcio di rigore dopo 10 minuti dal fischio d’inizio. La difesa statunitense balla parecchio e alla mezzora il rossonero Thiago Silva trova il raddoppio insaccando di testa sugli sviluppi di un corner. Nonostante il dominio assoluto dei carioca, i padroni di casa del ct Klinsmann accorciano le distanze al 44′ grazie alla rete di Gomez. Nella ripresa il laterale sinistro del Real Madrid Marcelo ristabilisce le distanze tra le due squadre, insaccando col mancino il traversone di Neymar. Ci pensa poi Rafael a dire di no ai tentativi della Nazionale a stelle e strisce, pericolosa sopratutto con i calci d’angolo, dove i brasiliani pagano la maggiore altezza della squadra di casa. A metà ripresa si rivede in campo Alexandre Pato, che prende il posto di Leandro Damiao. Trascorre soltanto un minuto per vedere il Papero vicino alla rete, con la conclusione che termina sul palo. L’attesa però non è vana, perché al 42′ il calciatore del Milan realizza il definitivo 4-1 con un bel diagonale, dopo aver stoppato di petto il cross dalla sinistra di Marcelo.

    alexandre pato | © NICHOLAS KAMM/AFP/GettyImages

    Vittoria schiacciante per un Brasile toda joia toda beleza. La formazione schierata ieri da Mano era praticamente la stessa che sarà chiamata fra poche settimane all’impresa di conquistare l’oro olimpico nella spedizione di Londra 2012. Il calciatore più vecchio nell’undici titolare verdeoro era il capitano Thiago Silva (27 anni). Per il resto Mano Menezes ha schierato la meglio gioventù del Paese carioca. Uno degli alfieri più importanti della spedizione olimpica sarà senz’altro il fuoriclasse del Santos Neymar, insieme al proprio compagno di club Ganso, ieri assente (al suo posto Oscar, che ha vissuto nel match di ieri una giornata particolarmente ispirata). Oltre a Thiago, gli altri due fuori-quota del Brasile erano Hulk e Marcelo, e con tutta probabilità rivedremo entrambi anche a Londra. Per la joia della torcida verdeoro.

    C’era anche il Milan tra gli spettatori interessati all’amichevole di ieri nel Maryland. Galliani sarà sicuramente felice di aver visto sulle pagine di tutti i giornali la foto che ritraeva Thiago Silva e Pato nuovamente sorridenti, dopo un periodo buio per entrambi i calciatori. Da una parte l’infortunio chiave del difensore centrale nella sfida contro la Roma, che di fatto lo ha messo ko per l’ultima parte di stagione, poco prima della doppia sfida di Champions contro il Barcellona. Come sottolineato dallo stesso Thiago, senza quell’infortunio patito in campionato, probabilmente il Milan avrebbe mantenuto il vantaggio sulla Juventus di Conte abbastanza agevolmente, senza cadere in due partite come quelle contro la Fiorentina e Bologna, costate carissimo alle quotazioni scudetto della società di Via Turati. I tifosi del Diavolo hanno rivisto anche Pato, tornato al gol dopo svariati mesi trascorsi più in infermeria che sul terreno di gioco. Ora non sappiamo se questo possa rappresentare un incentivo per tenere il Papero a Milanello, oppure sia un ottimo biglietto da visita per i club interessati al calciatore (leggi Paris Saint Germain). Tra poche settimane sapremo qualcosa in più. Senza dimenticare il fronte Thiago, con il Barcellona sempre in pressing sul fuoriclasse verdeoro.

    BRASILE USA 4-1, HIGHLIGHTS 
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  • Rondo show a Miami ma gli Heat battono Boston in overtime

    Rondo show a Miami ma gli Heat battono Boston in overtime

    Partita bellissima a Miami dove in gara 2 della Finale di Eastern Conference dei playoff NBA 2012 gli Heat mandano ancora al tappeto i Boston Celtics in overtime (115-111 il risultato) nonostante la super prestazione per i Verdi di un Rajon Rondo da leggenda che ha chiuso la sua serata con 44 punti, 10 assist ed 8 rimbalzi.

    Boston, ben orchestrata da Rondo, chiude in vantaggio il primo quarto per 24-18 e nel periodo successivo continua a spingere trascinata dalla verve realizzativa del suo playmaker che sembra inarrestabile arrivando a toccare il massimo vantaggio di 15 punti (36-21). I Celtics perdono la bussola nei minuti conclusivi del primo tempo e regalano ai padroni di casa la possibilità di rientrare nel match accorciando il pesante divario sul provvisorio -7 (53-46).

    Anche nel secondo tempo gli Heat continuano nel forcing per acciuffare gli avversari, un’operazione che diventa realtà a 3 minuti dalla fine del terzo periodo con il canestro del sorpasso Miami (autore Haslem) per il 72-71. Grazie alle giocate di Wade e James il team della Florida chiude la terza frazione in vantaggio per 81-75.

    Dwyane Wade & Rajon Rondo | © Mike Ehrmann/Getty Images

    Quando tutto sembra mettersi in discesa per gli Heat ecco che riemerge Boston: a 7 minuti dalla sirena i Verdi tornano in testa (86-85), allungano sul 92-87 a 240 secondi dal termine ma si fanno riprendere da Miami che prima pareggia con Battier (94-94) e poi va sul +4 con Haslem (94-98). Il nuovo riaggancio degli ospiti arriva a 30 secondi dalla fine con la tripla di Ray Allen (99-99) poi James negli ultimi 2 possessi sbaglia i tiri del possibile successo di Miami e si va in overtime.

    Qui però non basta un Rondo incontenibile che porta i suoi compagni a guidare nuovamente nel punteggio. James e Wade infatti decidono di chiudere i conti: prima una magia del numero 3 Heat regala 5 lunghezze di vantaggio (110-105), poi è lui stesso a spegnere ogni speranza Celtics a 2 secondi dalla fine con il tiro libero della sicurezza.

    Per Dwyane Wade gara da 23 punti, LeBron James è il leader della sua squadra con 34 punti, 10 rimbalzi e 7 assist ma sono preziosi i contributi di Mario Chalmers (22 punti e 3 triple) e di Udonis Haslem che dalla panchina porta una doppia doppia da 13 punti ed 11 rimbalzi. Ai Celtics non bastano i 21 punti del capitano Paul Pierce, i 18 di Kevin Garnett, i 13 di Ray Allen ma soprattutto la prova monstre di Rajon Rondo che chiude a quota 44 punti (segnando tutti i punti di Boston in overtime) 10 assist ed 8 rimbalzi, sfiorando una tripla doppia da leggenda, giocando tutti i 53 minuti della partita (la prima volta per lui in carriera che disputa un match senza essere sostituito). Rondo è il primo giocatore che nella storia della NBA riesce a collezionare 44 punti, 10 assist ed 8 rimbalzi in una gara dei playoff. Una prestazione inarrivabile che però “non è servita a niente” come lui stesso ha commentato a fine match uscendo dal parquet sconsolato.

    Per gara 3 si va a Boston ed i Celtics dovranno necessariamente vincere per tenere aperta la serie.

    RISULTATI FINALI CONFERENCE NBA PLAYOFF 2012, 30 maggio:

    Miami Heat-Boston Celtics 115-111 (overtime)
    Mia: James 34, Wade 23, Chalmers 22
    Bos: Rondo 44, Pierce 21, Garnett 18

    LE SFIDE DELLE FINALI DI CONFERENCE:

    Eastern Conference:

    2) Miami Heat vs 4) Boston Celtics serie 2-0 Heat

    Western Conference:

    1) San Antonio Spurs vs 2) Oklahoma City Thunder serie 2-0 Spurs

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 5:

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  • San Antonio Spurs da record, Thunder al tappeto anche in gara 2

    San Antonio Spurs da record, Thunder al tappeto anche in gara 2

    Ancora una vittoria per i San Antonio Spurs che in gara 2 della Finale di Western Conference dei playoff NBA 2012 battono gli Oklahoma City Thunder con il punteggio di 120-111 e conquistano il punto del provvisorio 2-0 nella serie difendendo con successo il vantaggio del fattore campo, una priorità per il team neroargento alla vigilia della sfida.

    E’ la 20esima vittoria di fila per i texani tra regular season e playoff (equamente divise, 10 e 10), un nuovo record per la NBA dato che il primato precedente (considerando appunto gare vinte tra stagione regolare ed inizio dei playoff) apparteneva ai Los Angeles Lakers edizione 2000/2001 con 19 successi consecutivi (la prima sconfitta avvenne contro i Philadelphia 76ers in gara 1 della Finale NBA stravinta poi dai gialloviola per 4-1). L’affermazione sul parquet di casa (molto netta, dato che i neroargento hanno condotto il match nel punteggio fin dalla palla a 2 non concedendo mai neanche un vantaggio agli avversari) regala agli uomini di coach Popovich la possibilità di guardare con un pò più di ottimismo al futuro. Nonostante i 2 KO però i Thunder continuano a fare paura e per Duncan e compagni sarà importante non abbassare la guardia e non sottovalutare i giovani dell’Oklahoma che promettono di dare battaglia molto più di prima visto che ora potranno giocare nell’arena di casa le prossime 2 partite.

    Gli Spurs dominano per 3 quarti di partita e concedono ad Oklahoma City di diminuire l’ampio divario solo nell’ultima frazione di gioco dopo aver toccato il +22 e messo al sicuro il risultato. Inizio devastante dei padroni di casa che in 7 minuti circa sono già sul +10 (19-9). Il primo quarto termina sul 28-22 per San Antonio che concede qualche canestro troppo facile a Durant che accorcia le distanze, ma nel secondo quarto l’intensità di Parker e compagni cresce nuovamente con il francese che regala il vantaggio in doppia cifra con cui si chiude il primo tempo (55-44).

    Tony Parker, San Antonio Spurs | © Tom Pennington/Getty Images

    In apertura di terzo quarto il gioco di squadra dei neroargento è poesia pura e porta a 5 minuti dalla fine della frazione al provvisorio +20 con tanti canestri da 3 punti in assoluta libertà dei ragazzi di coach Popovich che puniscono puntualmente le disattenzioni dei Thunder e coach Brooks, sull’altra panchina non può far altro che chiamare timeout per ridare ordine ai suoi giocatori.

    Complice il rilassamento dei texani Oklahoma City si riporta sotto ed a 9 minuti dalla sirena il divario è solo di 10 punti, i Thunder provano così il tutto per tutto ma riescono ad arrivare solo al -7 (prima 103-96 e poi 112-105). Ormai è troppo tardi perchè Parker e Ginobili chiudono la pratica con i canestri della vittoria nell’ultimo minuto.

    I Big Three di Oklahoma City (Durant-Westbrook ed Harden) mettono a segno ben 88 dei 111 punti di squadra lasciando le briciole agli altri compagni: Durant arriva a quota 31 punti, Harden ne aggiunge 30 e Westbrook si issa fino a 27 ma anche loro si inchinano al grande gioco corale degli Spurs  che trovano 34 punti da uno scatenato Tony Parker e 20 dal solito Manu Ginobili. Grande supporto viene dal rookie Leonard e da Tim Duncan autori di 2 sostanziose doppie doppie (rispettivamente 18 punti e 10 rimbalzi e 11 punti e 12 rimbalzi).

    La serie, come già detto, si sposta ad Oklahoma City ed ora i Thunder non dovranno più sbagliare, dato che gli Spurs saranno pronti ad approfiattre di ogni minimo errore avversario per cercare di mettere una seria ipoteca sul passaggio del turno.

    RISULTATI FINALI CONFERENCE NBA PLAYOFF 2012, 29 maggio:

    San Antonio Spurs-Oklahoma City Thunder 120-111
    S.A.: Parker 34, Ginobili 20, Leonard 18
    Okl: Durant 31, Westbrook 30, Harden 27

    LE SFIDE DELLE FINALI DI CONFERENCE:

    Eastern Conference:

    2) Miami Heat vs 4) Boston Celtics serie 1-0 Heat

    Western Conference:

    1) San Antonio Spurs vs 2) Oklahoma City Thunder serie 2-0 Spurs

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 5:

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  • Calcioscommesse: tremano Lazio, Genoa e Siena

    Calcioscommesse: tremano Lazio, Genoa e Siena

    Il sistema del calcio italiano è sotto shock dopo la giornata di ieri. Arresti di calciatori eccellenti, cellule ungheresi, perquisizioni, vacanze bruscamente interrotte, polizia dentro il centro tecnico federale di Coverciano. Insomma, se ne sono viste di tutti i colori. A questo punto bisogna anche capire che cosa rischiano i calciatori arrestati e le squadre coinvolte nello scandalo calcioscommesse. Non è assolutamente fantascienza pensare a una classifica di Serie A letteralmente stravolta nei prossimi giorni. Il processo inizierà il 31 maggio, salvo ulteriori colpi di scena, per poi concludersi agli inizi di luglio, in tempo per presentare all’Uefa la lista ufficiale delle squadre che parteciperanno al prossimo campionato di Serie A. Dopo sei anni la lezione in Italia non è stata ancora imparata.

    LAZIO – Il club biancoceleste è quello che potrebbe subire il danno maggiore. L’arresto di Mauri per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e frode sportiva conduce la società di Claudio Lotito fuori dall’Europa. Se dovesse essere accertata la posizione di colpevolezza del centrocampista, la Lazio non parteciperà alla prossima Europa League e contemporaneamente inizierà la stagione 2012-2013 con una forte penalizzazione in campionato. Si parla di un handicap di 7 punti, grosso modo sulla falsa riga dell’Atalanta di quest’anno (Cristiano Doni docet).

    omar-milanetto | © Roberto Serra/Getty Images

    GENOA – Il Grifone è forse la squadra più coinvolta, se prendiamo in esame il numero dei calciatori finiti sul registro degli indagati della Procura di Cremona. Ad oggi l’unico arrestato è Omar Milanetto (quest’anno in forza al Padova), ma anche sul capo di Giuseppe Sculli e Domenico Criscito veglia una scure pronta ad abbattersi da un momento all’altro, incastrati dalle foto che li ritraggono insieme a esponenti della cellula ungherese arrestati all’alba di ieri. Al momento però la società di Enrico Preziosi non pare rischiare la retrocessione in Serie B. Più probabile invece una semplice penalizzazione da scontare la prossima stagione.

    SIENA – Il club bianconero, insieme al Lecce, è quello maggiormente invischiato a livello dirigenziale. Infatti sul registro degli indagati figurano gli stessi presidenti (Mezzaroma per i toscani e l’ex Semeraro per i salentini). A questo punto è inevitabile che la giustizia sportiva contempli nelle sue decisioni la responsabilità oggettiva nei confronti dei due club, che verrebbero retrocessi dalle rispettivi divisioni. Il Siena scenderebbe in Serie B, nonostante la salvezza ottenuta quest’anno con il tecnico Sannino, mentre per il Lecce, già retrocesso in Serie B, si aprirebbero le porte della Lega Pro.

    CALCIATORI E ALLENATORI – Nel via vai generale, il prossimo processo sportivo ormai alle porte vedrà come assoluti protagonisti i calciatori arrestati. Senza fare i catastrofisti, è certo che qualora le prove dimostrassero la colpevolezza di Stefano Mauri e Omar Milanetto, questi ultimi andrebbero incontro alla radiazione, subendo quindi lo stesso trattamento riservato sei anni fa al direttore generale della Juventus Luciano Moggi. Rimanendo nell’ambiente bianconero, rischia tanto anche Antonio Conte, che ieri ha professato la propria innocenza al fianco del presidente Andrea Agnelli. Per Conte si va da un minimo di 6 mesi qualora venga accerta l’omessa denuncia, fino ad un massimo di 6 anni.

    VIDEO LAZIO GENOA 4-2
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    VIDEO NOVARA SIENA 2-2
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  • Super James affonda i Boston Celtics. Miami avanti 1-0 nella serie

    Super James affonda i Boston Celtics. Miami avanti 1-0 nella serie

    Nella prima partita della Finale di Eastern Conference dei playoff NBA 2012 i Miami Heat stendono i Boston Celtics con il punteggio di 93-79 ed ottengono il punto dell’1-0 nella serie. Successo meritato per i padroni di casa, forse più lucidi rispetto agli avversari in virtù di qualche giorno di riposo in più (Boston infatti ha impiegato 7 partite per avere la meglio dei Sixers nella Semifinali di Conference).

    Miami inizia alla grande e firma un parziale di 10-5, Garnett è l’unico che prova a creare qualcosa per i Celtics ma Battier con la sua prima tripla scava già un solco importante sul 17-9 e James chiude il primo quarto con il canestro del 21-11 che non fa presagire nulla di buono agli ospiti tenuti a meno di un punto a minuto dalla difesa degli Heat.

    La difesa di Miami cala incredibilmente nel secondo periodo ed i Celtics ne approfittano trovando molta continuità in attacco soprattutto con Paul Pierce (10 punti in questa frazione) puntualmente innescato da Rajon Rondo: a 2 minuti dal riposo lungo Boston acciuffa il pareggio a quota 43 ed il secondo quarto si chiude sul 46-46 con ben 35 punti segnati da Garnett e compagni.

    LeBron James, Miami Heat | © Mike Ehrmann/Getty Images

    La sfida si decide però nel terzo quarto: Miami si prende la leadership, e gli ospiti non possono far altro che restare quantomeno a contatto (62-58), poi negli ultimi 2 minuti si accende la stella di Dwyane Wade che porta la sua squadra ad un comodo vantaggio di 12 punti (70-58) alla fine del terzo periodo. Dopo aver subito una valanga di punti nel quarto precedente la difesa del team della Florida torna smagliante e limita a soli 15 punti l’attacco dei Verdi.

    All’inizio dell’ultima frazione di gioco James si scatena e porta Miami sul provvisorio78-61, Doc Rivers per riparare chiama un timeout da cui Boston esce molto bene (forse complice il fatto che Miami pensa di avere già vinto la partita) rosicchiando qualche punto. Wade però torna a brillare e chiude i conti con canestri di pregevole fattura per il definitivo 93-79.

    Boston si inchina nonostante la doppia doppia di Garnett (23 punti e 10 rimbalzi) e la tripla doppia sfiorata dal solito Rajon Rondo (16 punti, 9 rimbalzi e 7 assist), Pierce non eccelle (12 punti e 5/18 al tiro), ancora peggio fa Ray Allen con soli 6 punti ed 1/7 dal campo (orribile anche nei tiri liberi con 3/7, lui chè è un tiratore da oltre il 90%). Gli Heat trionfano anche senza poter contare su Chris Bosh (che ieri ha svolto un leggero allenamento ma resta sempre in dubbio per il prosieguo dei playoff), ci pensa James a mandare KO gli avversari con una prova da 32 punti e 13 rimbalzi, mentre Wade aggiunge 22 punti e 7 assist. Preziosi i contributi di Battier (10 punti, 1o rimbalzi e tanta difesa su Paul Pierce) e di Mike Miller (8 punti e 2/2 da 3 punti).

    Per gara 2 si resta a Miami dovegli Heat cercheranno di proteggere ancora il vantaggio del fattore campo mentre i Celtics dovranno ovviamente reagire e cercare di strappare una vittoria che potebbe capovolgere l’esito della serie.

    RISULTATI FINALI CONFERENCE NBA PLAYOFF 2012, 28 maggio:

    Miami Heat-Boston Celtics 93-79
    Mia: James 32, Wade 22, Battier 10
    Bos: Garnett 23, Rondo 16, Pierce 12

    LE SFIDE DELLE FINALI DI CONFERENCE:

    Eastern Conference:

    2) Miami Heat vs 4) Boston Celtics serie 1-0 Heat

    Western Conference:

    1) San Antonio Spurs vs 2) Oklahoma City Thunder serie 1-0 Spurs

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 5:

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  • Conte si difende “Estraneo ai fatti”, Juve e Agnelli schierati con il tecnico

    Conte si difende “Estraneo ai fatti”, Juve e Agnelli schierati con il tecnico

    C’era molta attesa per la conferenza stampa convocata nel pomeriggio dalla Juventus in seguito al provvedimento emesso questa mattina dalla Procura di Cremona ai danni di Antonio Conte, iscritto sul registro degli indagati per la triste vicenda legata al calcioscommesse che sta sconvolgendo e squassando il nostro calcio con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva. Il tecnico bianconero è stato tirato in ballo da uno dei pentiti coinvolti nell’inchiesta, Filippo Carobbio, suo giocatore ai tempi in cui Conte allenava Siena in riferimento alla gara del campionato cadetto che i toscani hanno giocato a Novara lo scorso 30 aprile 2011 terminata poi 2-2, accusandolo di essere a conoscenza della combine tra piemontesi e bianconeri.

    Ad aprire la conferenza, abbastanza breve ma chiara, il presidente Andrea Agnelli che ha difeso a spada tratta il suo tecnico sul quale non ha nessun dubbio circa la sua innocenza, rinnovandogli totale fiducia e confermandolo alla guida della Juve, spendendo inoltre anche un pensiero nei confronti di Leonardo Bonucci, che al momento si trova in ritiro con la Nazionale, al quale è stato notificato nel pomeriggio (non ancora in maniera formale nel momento in cui scriviamo, ndr) un avviso di garanzia da un’altra Procura, quella di Bari, i cui magistrati stanno conducendo inchieste parallele con le Procure di Cremona e di Napoli:

    Tutti quanti noi seguiamo i fatti di cronaca giudiziaria sportiva. Non posso nascondere che il quadro che si sta delineando sia un quadro estremamente preoccupante per il mondo del calcio. E un quadro che tutti noi seguiamo con apprensione e amarezza. Ad oggi non risulta che Antonio Conte faccia parte di questo quadro. Dico ciò per tre motivi: in primis il suo ruolo sarebbe vicino all’insignificante. Poi la società che rappresento e io in particolare lo conosciamo da venti anni e conosciamo le sue qualità umane. E’ giusto però a questo punto esprimere agli organi inquirenti il nostro rispetto per il loro lavoro però è giusto anche esprimere rispetto per le persone che si ritrovano coinvolte in queste questioni. La Juve società e io personalmente siamo a fianco di Antonio e di Bonucci. Leonardo sa reggere perfettamente le pressioni e spero che giochi uno splendido europeo. Antonio è e sarà il nostro allenatore. Dovremo affrontare la Champions, ci guiderà lui“.

    Antonio Conte © MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images

    La parola poi è passata al diretto interessato Antonio Conte che, visibilmente provato ma allo stesso tempo determinato, ha confermato la sua estraneità ai fatti che gli vengono contestati dalla Procura di Cremona:

    Inizio col dire che la mia storia calcistica è sotto gli occhi di tutti. Ho sempre dimostrato intergrità morale e onestà. Lo si può chiedere anche agli avversari chi è Antonio Conte. Voglio sempre vincere, ma sempre con certi valori. Voglio ricordare che io ho subito un’aggressione con bastoni davanti a mia moglie e a mia figlia, per la mia integrità. Col Siena abbiamo vinto il campionato con tre giornate di anticipo, con grande sacrificio e grande soddisfazione. Ribadisco la mia assoluta estraneità a qualsiasi fatto, mia e dei miei calciatori. Niente e nessuno rovinerà quella annata. Oggi mi è arrivato un avviso: sono stato indagato per associazione a delinquere. Ho avuto una perquisizione. Ho letto il provvedimento e ho visto le poche parole scritte. La prima domanda che mi sono posto è stata: come mai non sono stato chiamato dal pm prima di diventare un indagato? Mi sarei aspettato questo. Penso di aver detto tutto. Buone vacanze a tutti, perchè le mie saranno buone“.

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    VIDEO CONFERENZA STAMPA CONTE E AGNELLI

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