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  • Balotelli spietato con la Germania e tenero con la mamma

    Balotelli spietato con la Germania e tenero con la mamma

    L’Italia vince e lo fa sorprendendo tutti: la nazionale di Cesare Prandelli si rivela infatti essere la vera e propria sorpresa di questo Campionato Europeo 2012. Gli azzurri dopo essere stati snobbati fino dalla prima partita contro la Croazia, si ritrovano quindi in finale, mettendo dietro di lei formazioni importanti e quotate come Inghilterra, Portogallo, Francia, Olanda e anche la Germania proprio nella semifinale di ieri.

    Semifinale che ha visto gli azzurri dominare nettamente il match, rendendosi pericolosi molte volte e chiudendo il match con un 2-1 finale che sta stretto alla formazione di Prandelli. A rendersi vero protagonista dell’incontro è finalmente Mario Balotelli che si impone sui tedeschi mettendo a segno una fantastica doppietta che lascia a bocca aperta tutti i presenti.

    Il talento senza testa va a segno con un colpo di testa dopo un cross magnifico del suo amico Antonio Cassano, poi da solo, lanciato da un buon passaggio di Marchisio, accelera come non mai e spacca la porta insaccando la rete sotto il sette e lasciandosi andare ad un esultanza fantastica anche se punita dal cartellino giallo per essersi tolto la maglia.

    Mario Balotelli © Claudio Villa / Getty Images

    Il tanto criticato ragazzaccio di Bergamo si ritrova dunque ad essere l’eroe della giornata, soprannominato in tutti i modi dopo l’esultanza della seconda rete: dall’Hulk azzurro alla Statua di Varsavia, questi i due più usati per il goleador di ieri sera che a fine match si rivela essere un tenerone.

    Super Mario Balotelli al triplice fischio finale si dirige infatti verso gli spalti in cerca della sua mamma, accorsa nonostante l’età avanzata in Polonia per seguire il suo figlio adottato. Il duro dal cuore di cioccolato abbraccia e bacia la mamma, dedicando le due reti a lei, che sembra essere il suo unico e vero amore.

    Il campione si concede anche qualche battuta con i media proprio dopo la partita dove ringrazia tutti ma tiene a precisare che è stata una partita ottima di tutti gli azzurri e soprattutto elogia la performance di Cassano. Non bastasse Balotelli si lascia andare davanti le telecamere come non mai: spiega che le reti sono state fatte per la mamma e scherzando dice che a Kiev ci sarà anche il papà e quindi di goal ce ne vorranno quattro per accontentare entrambi.

    Il padre ottantenne, che seguiva la partita a Bergamo, non ha potuto scendere in strada a festeggiare con i parenti causa un piccolo malore dopo la felicità delle due reti ed il caldo della serata ma assicura che non mancherà per la finale di Kiev contro la Spagna.

    Nel finale dell’intervista Balotelli dice che è stata la serata più bella della sua vita ma che spera di poter dire la stessa cosa anche dopo la partita di domenica perché lui, come tutti i suoi compagni, arrivati fino a qui pensano solamente a vincere. Super Mario dice anche che spesso non importa quante reti fai ma che l’importante è giocare tutti bene e uscire vittoriosi dal campo.

    Grande cuore dunque per il pluri criticato attaccante del City che chiude con un gran sorriso l’intervista del post partita, lasciando gli italiani con una grande speranza di vittoria per la gara di domenica.

    VIDEO BALOTELLI ABBRACCIA LA MAMMA IN TRIBUNA

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  • Pippo Inzaghi all’Atalanta, il ritorno è vicino

    Pippo Inzaghi all’Atalanta, il ritorno è vicino

    Dopo aver detto addio alla maglia rossonera, lasciando in lacrime i suoi tifosi di sempre che sono cresciuti seguendo il Milan di Pippo e compagni, Inzaghi è in cerca di una squadra che lo accolga per poter affrontare un’ultima stagione prima di chiudere la carriera.

    La volontà di rimanere sui campi di gioco ha avvicinato sempre di più il centravanti rossonero all’Atalanta: un ritorno di fiamma dunque in quanto Inzaghi ha già militato tra le fila della squadra neroazzurra tra il 1996 ed il 1997 mettendo a segno 24 reti in 33 presenze, guadagnandosi così la stima della Juventus. Ma la società di Bergamo non è convintissima della trattativa in corso: Inzaghi è sì un campione, ma i quasi 40 anni del calciatore fanno salire alcuni dubbi all’Atalanta che vorrebbe puntare su un attaccante in grado di fare la differenza per tutto il campionato.

    Pippo Inzaghi © Claudio Villa/Getty Images

    Non bastasse, Pippo Inzaghi è reduce dall’infortunio al ginocchio che lo ha costretto a rimanere fermo spesso durante la stagione 2010-2011 e ha condizionato anche la possibilità di scendere in campo nell’arco della stagione appena passata.

    La soluzione per entrambi sembra essere quella di abbassare l’ingaggio, permettendo all’ex campione rossonero di rimanere a giocare in Serie A dopo le undici stagioni disputate con la maglia del Milan e ritornando a vestire quella dell’Atalanta, mentre alla squadra neroazzurra di avere l’attaccante senza dover spendere troppo.

    Per lui sembra essere infatti pronto un contratto simile a quello che era stato fatto a Bobo Vieri proprio a Bergamo negli ultimi anni della sua carriera. Pippo Inzaghi nonostante l’offerta ribassata, sembra essere felice di poter ritornare alla Dea e quindi la firma potrebbe arrivare già la prossima settimana, rifiutando altre proposte allettanti come quella degli svizzeri del Sion o dello Shenhua, stessi cinesi che hanno acquistato Drogba.

    VIDEO INZAGHI ALL’ATALANTA STAGIONE ’96-’97

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  • Boca Juniors-Corinthians 1-1: Roncaglia illude, Romarinho fa 1-1

    Boca Juniors-Corinthians 1-1: Roncaglia illude, Romarinho fa 1-1

    Continuano i colpi di scena nella Copa Libertadores 2012. L’andata tra Boca Juniors-Corinthians termina 1-1, risultato che consente al Timao di guardare al ritorno con grande fiducia. I ragazzi di Tite però dovranno ugualmente battere il Boca Juniors per sollevare la prima Copa Libertadores della storia del club (la regola dei gol in trasferta non vale per la finale). A San Paolo è già tutto pronto per una festa che si preannuncia indimenticabile. Ricordiamo che per il Corinthians si tratta della prima finale del torneo continentale, e il trionfo alla prima occasione sarebbe qualcosa di magico. Dall’altra parte gli Xeneizes non si daranno certo per vinti, anche perché, qualora riuscissero a battere il Timao, sarebbe per loro la settima Copa Libertadores, eguagliando così il record dell’Independiente.

    Alla Bombonera il Boca Juniors ha tenuto il pallino del gioco per lunghi tratti della partita, ancora una volta però il muro difensivo del Timao ha saputo cavarsela nel migliore dei modi. La prima grande occasione del match capita proprio ai brasiliani, con Paulinho che impegna severamente Orion. I padroni di casa rispondono con il Tanque Silva, che in rovesciata manca per poco una rete da cineteca.

    facundo roncaglia | ©ALEJANDRO PAGNI/AFP/GettyImages

    Nella ripresa il predominio degli uomini guidati da Falcioni diventa ancora più incisivo. E’ Riquelme a suonare la carica per i propri compagni di squadra, che al 67′ trovano la rete dell’1-0. Sugli sviluppi di un corner, Roncaglia è bravissimo ad avventarsi sulla ribattuta di Chicao e concludere indisturbato per il gol che manda in estesi i tifosi di casa, Maradona compreso.

    Il vantaggio però dura meno di 20′ minuti. Romarinho (il figlio della leggenda Romario) è l’eroe della serata per i supporter del Timao. Servito ottimamente dalla punta Emerson, il neo entrato in campo supera il portiere di casa Orion con un delizioso pallonetto.

    Ferito nell’orgoglio, il Boca Juniors si riversa in avanti negli ultimi minuti di gioco alla ricerca del nuovo vantaggio. L’occasione più ghiotta capita sulla testa di Viatri. La conclusione dell’argentino però sbatte sulla traversa, e Cvitanich non riesce a ribadire in rete.

    Il ritorno della finale è in programma fra 7 giorni a San Paolo. Ci aspettano ancora grandi emozioni dalla Copa Libertadores 2012.

    Boca Juniors-Corinthians, tabellino
    Boca Juniors (4-3-1-2): Orion; Roncaglia, Schiavi, Caruzzo, Clemente Rodríguez; Ledesma (Rivero), Somoza, Erviti; Riquelme; Mouche (Cvitanich), Silva (Viatri). All. J.C.Falcioni
    Corinthians (4-4-2): Cássio; Alessandro, Chicão, Leandro Castán, Fábio Santos; Ralf, Paulinho, Danilo (Romarinho), Alex (Wallace); Jorge Henrique (Liedson), Emerson. All. Tite

    Video Boca Juniors-Corinthians 1-1

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  • Spagna-Francia 2-0, Xabi Alonso elimina i Bleus

    Spagna-Francia 2-0, Xabi Alonso elimina i Bleus

    La Roja approda alle semifinali superando per 2-0 i Bleus. Spagna-Francia viene decisa dalla doppietta di Xabi Alonso. Il centrocampista del Real Madrid trova la rete del vantaggio al 19′ minuto del primo tempo con un colpo di testa che spiazza il portiere Lloris (assist di Jordi Alba). Nella ripresa chiude definitivamente il match al 90′ minuto, quando l’arbitro Rizzoli fischia un calcio di rigore in favore degli iberici per il fallo di Reveillere su Pedro. Dal dischetto il Blancos non sbaglia. Per la Nazionale francese è notte fonda. Galletti mai pericolosi dalle parti di Casillas, se si esclude il calcio di punizione del centrocampista Cabaye nel corso della prima frazione di gioco. Crediamo che la rinuncia a giocarsi la partita costerà caro al ct Blanc, il cui contratto scade al termine di questi Europei.

    FALSO NUEVE – Ancora una volta Del Bosque ha sorpreso tutti, schierando un 4-3-3 senza attaccanti, con Fabregas a fungere da finto numero 9. La scelta, già adottata nella prima partita del Gruppo C contro l’Italia, ha fatto storcere il naso a parecchi addetti ai lavori prima del fischio di inizio. Nonostante le critiche e una partita non spettacolare, il risultato ha dato ancora una volta ragione al commissario tecnico della Spagna, vincitore due anni fa della Coppa del Mondo in Sudafrica.

    BANDIERA BIANCA – Alla Donbas Arena ieri sera abbiamo assistito alla resa francese ancora prima che scendesse sul terreno di gioco. Laurent Blanc ha sconfessato le proprie idee tattiche scegliendo di non giocare. Un 4-4-1-1 con Debuchy spostato sulla linea di centrocampo. In mediana Cabaye e M’Vila, con Ribery sulla trequarti dietro l’unica punta Benzema. Prova imbarazzante quella dei Bleus, entrati in campo con l’unico scopo di distruggere il gioco degli avversari senza mai riuscirci.

    xabi alonso | ©Martin Rose/Getty Images
    INVIOLABILE – Anche ieri la difesa della Roja ha confermato di essere impenetrabile. Sergio Ramos e Pique fino ad oggi hanno avuto vita facile, favoriti dall’incredibile possesso palla messo in mostra dai loro compagni di squadra. Se tu, Spagna, tieni palla per 80′ minuti, lasciando le briciole ai tuoi avversari, e’ logico dopo 4 partite di un Europeo aver subito soltanto un gol (proprio contro l’Italia).

    ADESSO RONALDO – In semifinale le Furie Rosse incontreranno il Portogallo di Cristiano Ronaldo, fin qui protagonista assoluto di questi Europei 2012. Il fuoriclasse del Real Madrid dovrà inventarsi qualcosa di straordinario contro la difesa iberica, composta da 3/4 da suoi compagni di club (Casillas, Arbeloa, Sergio Ramos).

    PAGELLE SPAGNA-FRANCIA 2-0, QUARTI DI FINALE EURO 2012

    Jordi Alba 7: Dopo una Fase a gironi da protagonista, serve l’assist a Xabi Alonso per il gol che di fatto consegna alla Roja le semifinali. Il laterale sinistro del Valencia (in odor blaugrana) è forse la più bella sorpresa di questi Europei 2012 per la Nazionale spagnola.
    Xavi 6,5: niente di trascendentale dal cervello del Barca. E’ anche vero però che non sbaglia un passaggio a centrocampo, e al termine della partita sembra appena sceso in campo. Questo la dice lunga sulla “fatica” della Spagna ieri sera contro i Galletti.
    Xabi Alonso 7,5: una doppietta da urlo per il Blancos. Onnipresente in campo, lo ritroviamo in difesa, a centrocampo e in attacco. Una prestazione speciale per una partita speciale, la numero 100 con la maglia della Nazionale.
    Fabregas 6,5: è lui il falso nueve, l’asso nella manica di Del Bosque. Attacca l’area da vero centravanti, anche se i suoi piedi non sono da numero 9.

    Debuchy 5: non ha colpe se Blanc decide di schierarlo a centrocampo, lui che centrocampista non è. Quando la Spagna ha visto il terzino sinistro del Lille in quella posizione ha capito di avere il via libera per l’allenamento del tardo pomeriggio. In pochi infatti si sono accorti che fosse un quarto di finale degli Europei.
    Cabaye 6: tra i pochi a salvarsi nel disastro francese. Il centrocampista del Newcastle è protagonista di una discreta prova, e della conclusione più pericolosa verso la porta di Casillas. Conclude l’avventura in Ucraina senza infamia e senza lode.
    Ribery 5,5: ci prova, la determinazione non gli manca, ma l’ennesimo fallimento transalpino lo travolge. Un anno horribilis per Ribery, del tutto simile a quello del proprio compagno di club Robben.
    Benzema 5,5: leggi Ribery. Commovente ad inizio ripresa, quando cerca disperatamente di ricevere il pallone dai suoi compagni. Serata da dimenticare per Karim, che adesso farà il tifo per Cristiano Ronaldo in semifinale.

    Tabellino Spagna-Francia 2-0, quarti di finale Euro 2012
    Spagna (4-3-3): Casillas 6, Arbeloa 6, Sergio Ramos 6,5, Jordi Alba 7, Xabi Alonso 7,5, Xavi 6,5, Iniesta 6,5 (84′ Cazorla s.v.), Silva 7 (65′ Pedro 6,5), Fabregas 6,5 (67′ Torres 6). Allenatore: Del Bosque.
    Francia (4-4-1-1): Lloris 6, Reveillere 5, Rami 5, Koscielny 6, Clichy 5, M’Vila 5, Cabaye 6, Malouda 5 (65′ Menez 5), Debuchy 5 (65′ Nasri 5), Ribery 5,5, Benzema 5,5. Allenatore: Laurent Blanc.

    SPAGNA-FRANCIA 2-0 HIGHLIGHTS
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  • Miami Heat campioni NBA, Thunder demoliti. LeBron James eletto M.V.P.

    Miami Heat campioni NBA, Thunder demoliti. LeBron James eletto M.V.P.

    I Miami Heat sono i nuovi Campioni NBA: un successo meritatissimo per il team della Florida che in gara 5 demolisce gli Oklahoma City Thunder per 121-106 chiudendo la serie delle NBA Finals 2012 sul 4-1. E’ il trionfo anche di LeBron James che a 27 anni e dopo 9 stagioni nella Lega (con 2 Finali perse, nel 2006 e nel 2011) riesce a conquistare il titolo che tanto desiderava. Per il fenomeno di Akron anche un altro riconoscimento importante: a fine gara viene eletto M.V.P. delle Finals, un premio che va ad aggiungersi a quello di M.V.P. della regular season. Un dominio netto per James che suggella il tutto con una fantastica tripla doppia nella partita decisiva, scrollandosi di dosso anche l’etichetta di “perdente di successo” che molti detrattori gli avevano affibbiato nel corso di questi anni. Il sortilegio è spezzato ed ora per lui si aprono nuovi orizzonti. La mente corre veloce alla sua strepitosa prova di gara 6 a Boston nella Finale di Conference dove con gli Heat spalle al muro e ad un passo dall’eliminazione (sotto per 3-2 contro i Celtics) diede prova del suo talento con una partita clamorosa al Boston Garden, una performance che rimarrà nella leggenda al pari di quelle di Michael Jordan nel recente passato. Forse è proprio in quella partita che gli Heat hanno compiuto il passo decisivo per vincere il titolo, quello è stato l’emblema di una stagione e di un gruppo che rimarrà negli annali del basket. Per Miami si tratta del secondo titolo nella storia della franchigia, dopo quello della stagione 2005/2006 ottenuto contro i Dallas Mavericks che riscatta ampiamente la Finale persa lo scorso anno, sempre contro i texani.

    Il dominio degli Heat in gara è assoluto: i ragazzi di coach Spoelstra mettono in campo tanta voglia di vincere, tanta aggressività ed una forza mentale fuori dal comune ed annichiliscono sin dai primi minuti gli avversari, letteralmente dominati in ogni aspetto del gioco. Il primo quarto va in archivio sul 31-26 per i padroni di casa.

    Miami allunga nel secondo periodo, quando mancano 5 minuti all’intervallo lungo gli Heat sono già sul -17 (53-36): feroci in difesa, concreti in attacco, i ragazzai di Spoelstra devastano i Thunder grazie alle giocate fenomenali di un James inarrestabile. Oklahoma City in chiusura di frazione però riesce a limitare i danni per chiudere con un passivo di soli 10 punti che pare davvero oro colato per quanto visto in campo (59-49).

    LeBron James, Miami Heat | © DON EMMERT/AFP/GettyImages
    L’inizio della ripresa sorride agli ospiti che grazie a Durant si riportano sotto (-5) in pochi minuti. Ma questi Miami Heat non hanno paura di nessuno: in un batter d’occhio iniziano a piovere triple nel canestro bluarancio, Miller è una sentenza, Battier e Chalmers segnano con facilità, Bosh è il padrone dell’area pitturata e James dispensa magìe sui 2 lati del campo. Ancora lo scatenato Miller da 3 punti ed un canestro più fallo di Wadefanno capire che questa gara non può sfuggire ai padroni di casa che volano sul + 26 (93-67) ad un minuto dalla fine del terzo quarto.

    Il massacro degli Heat sui Thunder si affievolisce solo nella frazione concluisva: Miami infatti amministra tranquillamente l’ampio margine e conclude l’incontro sul 121-106 che sancisce il trionfo della squadra della Florida. Sugli spalti l’entusiasmo è alle stelle e per una volta tanto la solitamente “fredda” AmericanAirlines Arena si trasforma in una bolgia, un entusiasmo contagioso che ha accompagnato gli Heat per tutto l’incontro. C’è solo gioia a Miami, ma a fare da contraltare ci sono le lacrime di un comunque grandissimo Kevin Durant per la Finale persa, lacrime asciugate dalla mamma e dal papà che abbracciano il figlio. Una scena che fa capire quanto questo ragazzo potrà dare al basket NBAnei prossimi anni, un giocatore lontano dagli stereotipi moderni, con la testa sulle spalle e dei valori (come quello della famiglia) che lo porteranno sicuramente lontano nella sua carriera.

    E’ proprio il prodotto di Texas University il miglior marcatore del match con 32 punti ed 11 rimbalzi. Seguono Westbrook ed Harden con 19 punti a testa. Assolutmente nullo il contributo dei vari Ibaka, Perkins e Collison (13 punti complessivi in 3). I padroni di casa invece hanno la meglio grazie alla sontuosa tripla doppia di un LeBron James da antologia del basket che chiude con 26 punti, 11 rimbalzi e 13 assist (e 2 stoppate). A dare man forte al numero 6 degli Heat ci pensa un fantastico Mike Miller che nonostante i noti problemi alla schiena (che potrebbero anche minare il suo futuro in NBA) infila 23 punti in 23 minuti giocati, risultando un cecchino infallibile dalla distanza (7/8 nelle triple). Grandi performance anche per Chris Bosh (24 punti) e Dwyane Wade (20), positivo il solito Shane Battier sui 2 lati del campo.

    Per gli Heat e la città di Miami è l’ora di festeggiare, i Thunder invece dovranno cercare di capire i loro errori e ripartire in vista di un futuro che comunque li vedrà protagonisti (e magari vincenti) nei prossimi anni.

    RISULTATI NBA FINALS 2012, 21 giugno:

    Miami HeatOklahoma City Thunder 121-106
    Mia: James 26, Bosh 24, Miller 23
    Okl: Durant 32, Westbrook 19, Harden 19

    LA SERIE DELLA FINALE NBA:

    2) Oklahoma City Thunder vs 2) Miami Heat serie 1-4 Heat. MIAMI VINCE IL CAMPIONATO 2011/2012

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 5:

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    IL VIDEO DELLA PREMIAZIONE DEI MIAMI HEAT:

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    FOTOGALLERY MIAMI HEAT vs OKLAHOMA CITY THUNDER:

    Foto Credit: Getty Images

  • Roma, Baldini vola in Brasile per Castan e Dodò

    Roma, Baldini vola in Brasile per Castan e Dodò

    La Roma continua a muovere il mercato e questa volta a muoversi è il ds Franco Baldini che è approdato in Brasile per concludere due importanti operazioni. La prima riguarda José Rodolfo Pires Ribeiro, conosciuto come Dodò, giovane terzino sinistro nato nel 1992. Il talento brasiliano era già stato adocchiato dalla Roma ma ora il ds è volato in Brasile per verificare le condizioni fisiche del ragazzo, il quale ha subito l’intervento chirurgico dopo la rottura del legamento crociato del ginocchio destro.

    A quanto pare Dodò sbarcherà tra qualche giorno in Italia, nonostante il contratto con il Corinthians scada il 31 luglio, proprio assieme a Baldini che lo porterà a Roma dove il terzino si sottoporrà alle visite mediche con la squadra giallorossa.

    Ma il ds della società romana potrebbe tornare con un doppio colpo di mercato: nella stessa squadra di Dodò, Baldini ha puntato gli occhi su Leandro Castan, difensore brasiliano classe 1986. Il ragazzo potrebbe essere quindi il colpo di mercato per dare una dritta alla difesa centrale giallorossa di Zdenek Zeman ma non solo; Leandro è ben conosciuto nel calcio brasiliano come l’attaccante mancato per le sue doti e per la sua gran precisione con il piede sinistro. Non a caso le ripartenze del Corinthians passavano sempre da lui e, a volte, si finiva per scoprire la difesa ed azzardare qualche attacco in più proprio con Leandro.

    Leandro Castan © NELSON ALMEIDA/AFP/GettyImages

    Il difensore, egoista al punto giusto sotto porta e intelligente nella fase difensiva, ha disputato durante la sua carriera anche un campionato europeo vestendo la maglia della squadra svedese dell’Helsingborgs, scendendo però in campo solamente 4 volte ed andando a segno nel match di Coppa Uefa contro il Psv. Dopo l’esperienza non proprio positiva con l’Helsisngborgs, Castar decide quindi di tornare in patria, vestendo la maglia del Grêmio Barueri con la quale disputa due buone stagioni. L’annata seguente sceglie di cambiare squadra e approda tra le fila del Corinthians nel 2010, dove conquista da subito la maglia da titolare.

    Per Baldini dunque si spera che il giovane brasiliano sia nell’annata giusta per fare bene, visto il percorso molto altalenante fino ad ora disputato. Notizia buona per la Roma è che il giocatore ha origini italiane e il consolato italiano a San Paolo rilascerà a Castan il passaporto in modo da essere tesserato con lo status di comunitario.

    VIDEO LEANDRO CASTAN

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  • Rooney gela l’Ucraina, ai quarti sarà Italia-Inghilterra

    Rooney gela l’Ucraina, ai quarti sarà Italia-Inghilterra

    Si conclude con la vittoria degli inglesi l’ultima partita della fase a gironi tra Inghilterra-Ucraina che, grazie alla rete del ritrovato Rooney, conquista il primo posto nel Gruppo D di questi Europei 2012. Occasione sprecata invece per Sheva e compagni che, non riescono a passare il turno nonostante la sconfitta inaspettata della Francia contro la Svezia. Ha fatto quindi bene Hodgson a mettere in campo fin da subito Rooney che, riposatosi a causa delle due giornate di squalifica nelle prime due partite, ha dato un grosso contributo alla squadra nel match di ieri, portando così l’Inghilterra ai quarti di finale dove affronterà l’Italia.

    LA PARTITA: Si apre il match con un colpo basso per gli ucraini che devono fare a meno di Shevchenko per un problema al ginocchio riportato durante l’allenamento quindi Blokhin dedice di dare spazio al duo Devic-Milevskiy con l’inserimento di Garmash al posto di Nazarenko e Rakitskiy in difesa. Per gli inglesi nessun cambiamento stravolgente: Hodgson decide infatti di inserire Rooney al posto di Carroll e di mantenere gli altri dieci in campo. Scesi in campo nel primo tempo i ventidue giocatori non trovano abbastanza coraggio ed entrambe le squadre aspettano l’errore dell’altra per ripartire; l’occasione più grande di tutto il match è proprio per Wayne Rooney che, servito dopo un gran scambio tra Gerrard e Young non riesce a trovare la porta nonostante sia in ottima posizione.

    Rooney © Scott Heavey / Getty Images

    Nella ripresa la musica cambia eccome: Rooney non si lascia scappare l’occasione di mettere a segno il suo primo goal a questa fase finale degli Europei 2012 e, con un colpo di testa, insacca la rete superando l’estremo difensore ucraino Pyatov. L’Ucraina nonostante il goal subito prova a reagire mettendoci più cuore che tecnica e tattica e la rete del pareggio sembra arrivare quando ma il guardalinee non convalida la rete: il tiro di Devic supera infatti il portiere inglese Hart ma Terry in scivolata leva il pallone dalla porta quando ormai ha superato interamente la linea. L’Ucraina protesta, ma il gol non viene convalidato e si vede costretta a ripartire da zero giocandosi anche l’inserimento di Shevchenko che, nonostante il dolore, scende in campo per aiutare i suoi compagni non riuscendo però a cambiare la partita.

    LE PAGELLE:

    Inghilterra-Ucraina 1-0

    Inghilterra: Hart 5.5, Johnson 6, Terry  6, Lescott 6.5, Cole 6.5, Milner 6 (dal 69′ Theo Walcott), Gerrard 8, Parer 6.5, Young 6, Welbeck 5.5 (dall’82’ Carroll), Rooney 7 (dall’87’ Oxlade-Chamberlain). All. Hodgson 6.5

    Ucraina: Pyatov 5.5, Gusev 6.5, Rakitskiy 5.5, Kacheridi 5.5, Selin 5.5, Yarmolenko 5, Garmash 6 (dal 78′ Serhiy Nazarenko), Tymoschuk 5, Konoplyanka 6, Milevskiy 5.5 (dal 78′ Butko), Devic 6 (dal 69′ Shevchenko 5.5). All. Blokhin 5.5

    CLASSIFICA FINALE GRUPPO D

    SPECIALE EURO 2012

    VIDEO INGHILTERRA-UCRAINA 1-0

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  • Westbrook non basta ai Thunder, Miami va sul 3-1

    Westbrook non basta ai Thunder, Miami va sul 3-1

    I Miami Heat battono gli Oklahoma City Thunder per 104-98 in gara 4 delle NBA Finals 2012 e si portano sul 3-1 nella serie. Per la squadra della Florida, alla terza vittoria di fila sugli avversari di turno, ci sarà la possibilità, nella prossima partita, di chiudere i conti  dato che il match sarà da giocare sempre sul parquet amico. Ma attenzione a dare per morta Oklahoma City che già nel turno precedente, sotto per 2-0 contro i San Antonio Spurs, riuscì a rimontare e vincere la serie per 4-2 con 4 successi consecutivi ottenuti ai danni di un team reduce da 20 vittorie di fila e complessivamente con una striscia di 30 risultati positivi in 32 partite.

    Pronti-via ed i Thunder iniziano fortissimo trascinati da un Westbrook in serata di grazia che guida i suoi sul 13-3. Il play di Oklahoma City è indiavolato e costringe coach Spoelstra a chiamare 2 timeout già nei primi 8 minuti di gioco quando il punteggio recita 25-12 in favore degli ospiti anche grazie all’apporto di Collison che piazza 6 punti in pochi minuti (ma il suo contributo si chiuderà qui). Sul finire di frazione una tripla di Cole rende meno pesante il passivo per gli Heat che sono sotto addirittura per 33-19!

    Nel secondo quarto Miami ritorna in campo più concentrata, alza nettamente l’intensità difensiva e con un parziale di 7-0 (ancora grazie a Cole) costringe coach Brooks al timeout. I Thunder però restano senza segnare per ben 4 minuti e così Chalmers infila il canestro del provvisorio -1 (33-32). Westbrook spezza il parziale di 13-0 dei padroni di casa con una giocata fulminea (35-32) ma Wade impatta il risultato con una bomba. Si va avanti punto a punto fino alla conclusione del primo tempo: gli ospiti dopo i 33 punti siglati in apertura, sono costretti ad acconentarsi di soli 16 punti nel secondo periodo e Miami resta in partita sul -3 (49-46).

    La ripresa si apre con continui botta e risposta da ambo le parti, James riesce a portare anche in vantaggio gli Heat (59-58 dopo 4 minuti) ma gli ospiti non demordono e restano attaccati agli avversari che possono contare su un grande Wade, sulla continuità di Chalmers e su un LeBron James già a ridosso della tripla doppia (20 punti, 12 assist e 9 rimbalzi). La frazione si conclude sul 79-75 per Miami.

    Miami Heat | © Mike Ehrmann/Getty Images

    James però inizia ad accusare i primi sintomi della fatica nell’ultimo quarto (i crampi lo costringono più volte a piccoli riposi in panchina) ma ad ergersi a protagonista assoluto per i padroni di casa è Mario Chalmers: 12, infatti, i punti infilati in questo frangente che portano il team della Florida sull’85-79 sfruttando anche il periodo di confusione di Harden che perde alcuni palloni banalmente. 9 punti di fila di Westbrook rimettono in carreggiata i Thunder (90-88 per Miami). Spoelstra chiama timeout ma non basta perchè la premiata ditta Durant-Westbrook opera il sorpasso (92-91) a 4 minuti dal termine. I tifosi sugli spalti tremano di paura ma James, nonostante i dolori fisici segna una tripla fondamentale (l’unica della sua gara) per il 97-94 quando alla sirena mancano poco meno di 3 minuti. Wade porta i suoi compagni sul +5 (99-94), ancora un immarcabile Westbrook riduce il gap sul 99-96. Ma sono pochi i secondi che restano da giocare e Miami chiude i conti con i tiri liberi. Gli Heat trionfano 104-98.

    Ai Thunder non bastano i 43 punti (20/32 al tiro), 7rimbalzi e 5 assist di uno strepitoso Russell Westbrook che a lungo ha predicato nel deserto mettendo a segno da solo quasi la metà dei punti totali di Oklahoma City. L’unico a dare man forte alla “combo-guard” degli ospiti è Kevin Durant che alla fine piazza 28 punti, poi il vuoto con James Harden autore di 8 punti che replica il poco lusinghiero 2/10 al tiro della gara precedente, pur acchiappando 10 rimbalzi. Il resto dei giocatori bluarancio mette a segno appena 19 punti con 5 giocatori e questo ovviamente non può bastare. Miami invece trionfa grazie all’ennesima grande prestazione di LeBron James, che pur giocando nell’ultimo quarto con i crampi riesce ad arrivare quasi in tripla doppia con 26 punti, 9 rimbalzi e 12 assist (restano comunque da valutare le sue condizioni fisiche in vista del prossimo incontro che è solo a 48 ore di distanza). Eccellente anche la gara di Dwyane Wade da 25 punti, ma l’uomo del giorno è Mario Chalmers che esplode letteralmente nella decisiva frazione ed infila 12 dei suoi 25 punti totali con canestri pesantissimi che regalano in pratica il successo. 13 punti e 9 rimbalzi per Chris Bosh, positivo dalla panchina Cole autore di 8 punti.

    Come già detto, per gara 5 si resta a Miami, ultima gara sul parquet della Florida: gli Heat dovranno capitalizzare ancora una volta il fattore campo e se vittoria sarà, James e compagni diventeranno i campioni NBA. Oklahoma City però giocherà agguerrita più che mai, per cercare di riportare la serie nella propria Arena dove potrebbe clamorosamente ribaltare la sfida. Nella storia delle Finali NBA mai nessuna squadra è riuscita a rimontare quando si è trovata sotto per 3-1, più in generale nei playoff solo 8 volte su 186 occasioni un team che si è trovato in svantaggio per 3-1 ha poi concluso vittoriosamente sul 4-3 (una percentuale di circa il 4%). Vedremo se i Thunder riusciranno a riscrivere la storia della NBA in questa occasione che non devono lasciarsi sfuggire.

    RISULTATI NBA FINALS 2012, 19 giugno:

    Miami HeatOklahoma City Thunder 104-98
    Mia: James 26, Wade 25, Chalmers 25
    Okl: Westbrook 43, Durant 28, Harden 8

    LA SERIE DELLA FINALE NBA:

    2) Oklahoma City Thunder vs 2) Miami Heat serie 1-3 Heat

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 5:

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  • Svezia-Francia 2-0, Ibrahimovic in gol. Francesi secondi

    Svezia-Francia 2-0, Ibrahimovic in gol. Francesi secondi

    Allo Stadio Olimpico di Kiev Svezia-Francia termina 2-0 con le reti di Ibrahimovic e Larsson. Nell’altra partita che chiudeva il gruppo D, l’Inghilterra ha battuto per 1-0 gli ucraini grazie al gol del rientrante Wayne Rooney e quindi gli inglesi chiudono come primi del girone e affronteranno ai quarti di finale l’Italia di Cesare Prandelli. I francesi invece apparsi poco brillanti per tutta la partita cedono il passo alla Svezia già eliminata e chiudono da secondi a 4 punti il girone D di Euro 2012. Ad attendere i francesi adesso nei quarti di finale ci sarà la Spagna campione del mondo e d’Europa in carica e i ragazzi di Laurent Blanc dovranno ritrovare la giusta verve per poter almeno contrastare le offensive delle furie rosse.

    PRIMO TEMPO – Il ct francese Laurent Blanc lascia in panchina Cabaye e Menez, entrambi a segno nella vittoria con l’Ucraina, e li rimpiazza con Yann M’Vila e Hatem Ben Arfa. Confermati nella formazione transalpina i due diffidati ovvero Mexes e Debuchy. Parte meglio la Svezia che nei primi 5 minuti si rende pericolosa con Toivonen e Sebastian Larsson. La Francia prova a scuotersi trascinata dalla classe di Franck Ribery, che va vicino al gol del vantaggio al 7′. Grande occasione per la Svezia al 10′ quando Toivonen complice l’errore di Mexes si invola verso Lloris, lo supera ma da posizione decentrata colpisce il palo. Nella fase centrale del primo tempo le due squadre non danno vita a grandi occasioni anche perchè ai francesi il pari va più che bene. Al 34′ gran tiro mancino di Ben Arfa che vola alto di poco sopra la traversa mentre al 42′ prova a sbloccarsi dalla distanza Karim Benzema, ancora a secco ad Euro 2012, ma il suo tiro esce di molto a lato. Sul finale di primo tempo ci prova Ribery a bucare la rete svedese ma il tiro dell’attaccante Bayern viene deviato in angolo. Il primo tempo termina a reti bianche con una Francia molto compassata e la Svezia che ha avuto la miglior occasione con il palo di Ola Toivonen.

    Zlatan Ibrahimovic in azione © JONATHAN NACKSTRAND/AFP/GettyImages

    SECONDO TEMPO – Il secondo tempo inizia con il primo cambio per la formazione svedese. Entra l’ex romanista Wilhelmsson al posto di Bajrami. Al 50′ Karim Benzema scalda il piede e dal limite dell’area fa partire un destro che termina di poco a lato. Al 54′ arriva il vantaggio svedese e a siglarlo è  Zlatan Ibrahimovic, che con una mezza rovesciata appena dentro l’area di rigore segna uno dei gol più spettacolari di questi Europei in Polonia e Ucraina. Il vantaggio galvanizza gli svedesi che cinque minuti dopo vanno vicini al raddoppio per ben due volte prima con Wilhelmsson e poi con Mellberg. La Francia appare molto frastornata e allora Blanc corre ai ripari sostituendo il giovane Ben Arfa con l’esperto Malouda. Col passare dei minuti la Francia riprende le redini del gioco in mano e al 64′ va vicino al pareggio con un tiro di Samir Nasri. 3 minuti dopo arriva l’ammonizione per Philippe Mexes, che era diffidato e salterà i quarti di finale. Allo scoccare del 70esimo minuto arriva la sventola di M’Vila che crea qualche grattacapo al portiere svedese Isaksson. Al 77′ il tecnico Blanc si gioca la carta Jeremy Menez, che entra al posto di Samir Nasri mentre il ct svedese Hamren sostituisce Svensson e Toivonen rispettivamente con Holmen e Wernbloom. Proprio l’ex romanista Menez va vicino al gol dell’1-1 all’82esimo minuto prima che il suo tecnico decida di giocarsi l’ultimo cambio con l’ingresso di Olivier Giroud (probabile erede di Van persie all’Arsenal) al posto di M’Vila. L’attaccante del Montpellier si presenta subito con un’incornata da calcio d’angolo che fa tremare i tifosi svedesi, che però al 90′ gioiscono per il raddoppio di Sebastian Larsson che sigla il 2-0 finale. Francia ko, chiude seconda il gruppo D e per punizione affronterà le furie rosse spagnole.

    SVEZIA-FRANCIA 2-0

    Svezia (4-2-3-1): Isaksson 6,5; Granqvist 6,5, Mellberg 7, J.Olsson 6, M.Olsson 6; Svensson6 (33′ st Holmen sv), Kallstrom 6; Larsson 7; Toivonen6,5 (33′ st Wernbloom sv), Bajrami 5,5(1′ st Wilhelmsson 7,5); Ibrahimovic 8. A disposizione: Elmander, Wiland, Hansson, Lustig, Antonsson, Safari, Hysen, Elm, Rosenberg. Allenatore: Hamren.

    Francia (4-2-3-1): Lloris 6,5; Debuchy 6, Rami 6, Mexes 5, Clichy 6; Diarra 5,5, M’Vila 6 (37′ st Giroud sv); Ben Arfa 6 (14′ st Malouda 6), Nasri 6 (32′ st Menez 6,5), Ribery 6,5; Benzema 5,5. A disposizione: Mandanda, Carrasso, Reveillere, Koscielny, Evra, Valbuena, Matuidi, Cabaye, Martin. Allenatore: Blanc.

    Arbitro: Pedro Proença (POR)

    CLASSIFICA FINALE GRUPPO D

    SPECIALE EURO 2012

    VIDEO SVEZIA-FRANCIA 2-0 (54’Ibrahimovic, 90′ Sebastian Larsson)

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  • Il video di Mario Balotelli furioso fa il giro del mondo, noi stiamo con Mario, e voi?

    Il video di Mario Balotelli furioso fa il giro del mondo, noi stiamo con Mario, e voi?

    Come non si fa a volergli bene? Mario Balotelli si è candidato ieri a miglior calciatore degli Europei. Di diritto. Chi te lo fa un gol così? Manco l’uomo Panini. E sopratutto, chi dopo un gol del genere pensa a mandare in quel posto 30 mila persone gioiose e baldanzose? Sì, nessuno. Pochi minuti prima dell’incontro, Platini aveva avuto parole al miele verso Mario. In un italiano leggermente tendente alla lingua d’oc, Le Roi ha così pronunciato: c’è qualcosa per lui. Detto così è incomprensibile d’accordo, però vi assicuriamo che si stesse riferendo al talento. Un talento purissimo, che si mostra in ogni partita in tutti i suoi eccessi. A qualche interista sarà tornato in mente il 2010. Nostalgia amici nerazzurri? Materazzi forse no, punto di domanda su Thiago Motta. Raiola, chissà.

    DON’T TOUCH MARIO – Non toccate Mario Balotelli. Come si fa a criticare un ragazzo che viene insultato e sbeffeggiato ogni volta che tocca il pallone? Come può un giocatore di 21 anni non reagire alle continue provocazioni del pubblico avversario? Irlandesi che non hanno visto la partita della loro Nazionale per 90′ minuti perché occupati a saltare e cantare come se avessero appena vinto la Coppa del Mondo. Al Carnevale di Rio c’è meno entusiasmo. Nessuno dice che hanno sbagliato nel comprare i biglietti di un match del Campionato Europeo per poi dare le spalle al campo. Però che avessero continuato a dare le spalle, in questo modo si sarebbe ricordato oggi soltanto il gol straordinario al 90′ minuto di Supermario.

    Mario Balotelli e Leonardo Bonucci | © FABRICE COFFRINI/AFP/GettyImages

    CENSORE – C’è chi ha applaudito Bonucci per aver letteralmente tappato la bocca al proprio compagno di squadra. Provocatoriamente parlando non mi sento di appoggiare il difensore della Juventus. La reazione di Balotelli forse è stata eccessiva, ma non ci sentiamo stavolta di dargli colpe. Ognuno ha i suoi limiti caratteriali, a 21 anni errori si possono ancora commettere, checché ne dica Marchisio. Anche se Bonucci avesse lasciato sfogare Mario, i tifosi dell’Eire sarebbero comunque stati dieci gradini sotto rispetto a un’ipotetica scala di valori etici. E’ facile prendersela con Balotelli, così come è stato semplice a suo tempo prendersela con Zidane nel 2006.

    RESPECT –  C’è da sottolineare infine un’altra cosa. La scritta “respect“, che campeggia ormai su tutti i campi internazionali, è forse diventato un’optional? La Uefa non sapeva cosa mettere e allora si è inventata il termine “respect”, in barba a tutti i college d’Inghilterra. Se anche il capitano di una squadra ha la fascia “respect” un motivo ci sarà. Gli spettatori presenti negli stadi, di spalle o meno, hanno il tempo di vedere “respect” di fianco la propria squadra, prima di iniziare a mettersi in posa durante gli inni nazionali e sperare di essere immortalati dalle telecamere. E coloro che non riescono a condividere su Facebook la proprio foto in tribuna, decidono allora di intraprendere una strada diversa. Fischiano. A volte fischiano nel mucchio, a volte a qualcuno che si è rotto nel frattempo una gamba, altre volte fischiano quando vedono una persona che ha la pelle diversa dalla loro. Respect Mario, please.

    MARIO BALOTELLI GOL ALL’IRLANDA E LA CENSURA DI BONUCCI
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