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  • NBA: Incredibile Belinelli, canestro dalla sua area! [video]

    NBA: Incredibile Belinelli, canestro dalla sua area! [video]

    Nella notte NBA continua il momento magico dei New Orleans Hornets che conquistano la sesta vittoria di fila dall’inizio della regular season battendo il precedente record di franchigia.
    Ma il protagonista nella partita giocata sul parquet dei Milwaukee Bucks è il nostro Marco Belinelli. L’italiano ha catturato un rimbalzo in difesa e, a pochi istanti dalla fine del tempo, ha tirato dalla sua area un “missile” realizzando un canestro da favola.

    Ecco il canestro di Belinelli

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  • Lap dance allo stadio per il fidanzato, la curva esulta

    L’intervallo di una partita di football americano dei Dallas Cowboys diventa hot grazie ad una misteriosa ragazza che improvvisa una lap dance per il compiaciuto fidanzato ricevendo la standing ovation da tutta la curva.

  • Highlights NBA del 5 novembre 2010

    Highlights NBA del 5 novembre 2010

    Ecco tutti gli highlights delle partite NBA disputate il 5 novembre 2010.

    Guarda il video degli highlights:

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  • Top 10 NBA del 5 novembre 2010

    Top 10 NBA del 5 novembre 2010

    NBA top 10 del 5 novembre 2010.

    Tutto lo spettacolo del mondo NBA nelle migliori 10 giocate della notte.

    GUARDA IL VIDEO:

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  • Da “Nuovi Maradona” a “Nuovi Borghi”: Andrés D’Alessandro

    Da “Nuovi Maradona” a “Nuovi Borghi”: Andrés D’Alessandro

    Di Andrés Nicolás D’Alessandro si iniziò a parlare un gran bene verso la fine degli anni ’90, quando con la sua “Boba” – finta di suola che culminava con un tunnel – irrideva gli avversari del suo River Plate. Abile calciatore di punizioni a giro e ottimo rifinitore, già a 18 anni era l’idolo del Monumental.

    Nato il 15 aprile 1981 a La Paternal, ma con chiare origini italiane, ha fatto tutta la trafila delle giovanili del River, esordendo in prima squadra a soli 17 anni. Nel 2002 arrivò l’investitura di Diego Armando Maradona: “È il giocatore che più mi assomiglia, l’unico che mi fa divertire guardando una partita di calcio“. Andrés aveva ancora 21 anni e una carriera che si prospettava luminosa.

    Come sempre accade ai giovani che si impongono in Sud America, iniziano a fioccare offerte dalle più prestigiose squadre d’Europa, con in testa la Juventus che, in più di una sessione di mercato, ha tentato di acquisire le sue prestazioni. Nell’estate del 2003 la spunta a sorpresa il Wolfsburg che, con soli 9 milioni di euro, si porta a casa il pezzo più pregiato del mercato sudamericano.

    Ma nel freddo della Wolkswagen Arena le sue immense qualità sembrano congelate. Nei tre anni passati in Germania El cabezón, questo il suo soprannome, disputa 61 partite, condite da soli 8 gol. Nonostante questo viene ricordato dai tifosi tedeschi per aver siglato, il 21 settembre 2005, il gol n° 4000 dalla creazione della Bundesliga. Memorabili sono anche i numerosi litigi avuti con gli allenatori che si sono susseguiti alla guida del Wolfsburg, su tutti l’ex milanista Gerets.

    D’Alessandro decide di provare nuove esperienze nel calcio europeo, prima al Portsmouth, dove rimase meno di un anno senza lasciare il segno, e successivamente al Real Saragozza. Neanche in Spagna riuscì a dimostrare le sue qualità e il calcio ormai aveva messo nel dimenticatoio la sua “Boba” e questo piccolo genio.

    Stanco ormai di girovagare per il mondo, Andrés torna in Argentina, dove gli estimatori non mancavano di certo. Nella stagione 2008 si accasa al San Lorenzo de Almagro, ma neanche il ritorno in patria rende giustizia al suo talento. 14 le presenze e 3 gol, senza mai essere decisivo.

    Sembrava ormai un giocatore finito, quando l’International di Porto Alegre, squadra brasiliana, decide di dargli un’altra chance. D’Alessandro, dopo un avvio difficile, torna a brillare e con lui i suoi dribbling, le sue punizioni e i suoi assist con il conta-giri, tanto da rientrare nel giro della Nazionale Maggiore, allenata proprio da Maradona. Con la squadra brasiliana riuscirà a vincere due Campionati Gaucho (2008 e 2009), una Copa Sudamericana (2008) ed una Copa Libertadores (2010) e sfiderà l’altra Internazionale, quella di Milano, nel prossimo Dicembre durante il Mondiale per Club.

    Molti ritengono che se non fosse mai andato nella fredda Wolfsburg, avrebbe avuto maggiori chance di sfondare nel calcio europeo. Non sempre le cose vanno come dovrebbero. Di lui rimangono sprazzi di immenso talento e quella particolare finta, rimasta il suo marchio di fabbrica. Chissà che non la riproponga ad Abu Dhabi in dicembre, tornando a colmarci gli occhi di meraviglia.

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  • Highlights NBA del 4 novembre 2010

    Highlights NBA del 4 novembre 2010

    Ecco tutti gli highlights delle partite NBA disputate il 4 novembre 2010.

    BLAZERS-THUNDER

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    BULLS-KNICKS

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  • Top 5 NBA del 4 novembre 2010

    Top 5 NBA del 4 novembre 2010

    NBA top 5 del 4 novembre 2010.

    Tutto lo spettacolo del mondo NBA nelle migliori 5 giocate della notte.

    GUARDA IL VIDEO:

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  • Tapiro per Garrone con stoccata a Del Neri…

    Tapiro per Garrone con stoccata a Del Neri…

    Dop aver attapirato Antonio Cassano, Striscia la Notizia consegna il tapiro al presidente della Samp Riccardo Garrone, che con l’occasione hanno cercato di estorcere qualche indiscrezione sulla diatriba con il barese e sulle possibilità di una riappacificazione.

    Il numero uno doriano, indispettito dalla visita del tg satirico, ha fatto capire che difficilmente si sarà un passo indietro da parte della società e di conseguenza ormai la rescissione sembra ormai l’unica soluzione possibile. Garrone oltretutto si è fatto fuggire una confessione che fa capire la reale opinione di Gigi Del Neri sul talento di Bari Vecchia: “Aveva ragione Delneri che mi diceva: un giorno farà con lei quello che ha fatto con Sensi e con il presidente del Real Madrid”

    Garrone ha poi spiegato i concitati momenti del battibecco “Ha avuto uno scatto d’ira e credo fosse così infuocato da non ricordarsi cosa ha detto… Antonio ha recuperato moltissimo con noi ed era arrivato ad essere quasi normale, se si può usare questo termine. In fondo è un buono e generoso, ma quando gli scatta…”.

    Il video:
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  • Leandro Greco, la prima in Champions grazie a Ranieri

    Leandro Greco, la prima in Champions grazie a Ranieri

    Non sta nella pelle Leandro Greco per il gol realizzato in Champions League con la Roma e decisivo, alla fine, per la vittoria finale sul Basilea. E pensare che il ragazzo, non avrebbe dovuto nemmeno prendere parte alla gara, addirittura non sarebbe dovuto partire per la Svizzera. Ma tant’è.

    Ranieri lo ha mandato in campo e lui ha ripagato la fiducia del tecnico giallorosso con un gol che assume i contorni e i significati di un vero e proprio sogno per un calciatore quasi “emarginato” e più volte sul piede di partenza (doveva trasferirsi al Padova). Non è stato così. Alla fine, Greco è rimasto a Trigoria e Ranieri ne ha coltivato la voglia di crescere e migliorare. E a giudicare da come sono andate le cose, verrebbe da dire che ne sia valsa proprio la pena. La Roma avanza in Champions grazie al suo giovane talento. Certo, il suo primo gol ufficiale non avrebbe potuto avere miglior atmosfera.

    Un’emozione difficile da contenere e comunque da condividere appieno con i compagni di squadra, con i tifosi e con il mister che, dopo l’ottimo pre-campionato, ne ha praticamente bloccato la cessione, convinto delle qualità del centrocampista ventiquattrenne. Un grazie a tutti, quindi, e la dedica speciale del gol al figlio. Questi sono i frammenti di Leandro Greco, della nuova stella della Roma, che da ieri ha cominciato a brillare in Europa e, magari, continuerà a farlo anche in campionato. Complimenti e auguri.

    Gli highlights di Basilea Roma e il gol di Leandro Greco
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  • Dalla testata all’abbraccio. Pace fatta tra Materazzi e Zidane

    Dalla testata all’abbraccio. Pace fatta tra Materazzi e Zidane

    Galeotto sarebbe stato l’hotel dove ha alloggiato il Real Madrid nella trasferta milanese di due giorni fa. Secondo il quotidiano spagnolo Marca, Zinedine Zidane e Marco Materazzi si sarebbero incontrati nella hall dell’albergo, quando il difensore interista ha fatto visita al suo ex-mister Josè Mourinho.

    Dopo un iniziale imbarazzo e un freddo saluto, i due avrebbero parlato per alcuni minuti, probabilmente chiarendo quanto avvenuto durante la finale dei Mondiali 2006 e si sarebbero congedati abbracciandosi calorosamente. Quando si dice: “Storie a lieto fine”.

    La testata di Zidane a Materazzi:
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