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  • Serie B, il Crotone sorprende la capolista Sassuolo

    Serie B, il Crotone sorprende la capolista Sassuolo

    Si apre con il botto il 2013 della Serie B. All’Ezio Scida infatti il Crotone sorprende la capolista Sassuolo battendola per 2-1 facendo cosi un grande regalo al Livorno che vincendo oggi a Padova potrebbe portarsi a -1 dal primo posto in classifica. Un successo firmato De Giorgio ed Eramo, i quali nella prima mezz’ora sorprendono i neroverdi i quali reagiscono subito con Missiroli ma che mancano il gol del pareggio. Si è giocato su un campo ai limiti della praticabilità e i neroverdi, a fine gara, hanno anche recriminato il triplice fischio finale arrivato appena prima che Masucci insaccasse in rete. Insomma una raffica di emozioni che ha entusiasmato il pubblico presente sugli spalti dello Scida. Drago inizialmente sorprende tutti con l’inserimento, dal 1’, dell’ultimo arrivato Del Prete che soffia il posto ad Abruzzese. In difesa, insieme a lui, anche Migliore come laterale mentre al centro accanto a Vinetot c’è Ligi. Galardo ed Eramo davanti al pacchetto arretrato con Gabionetta, Matute e De Giorgio dietro l’unica punta Ciano. Fuori Calil.

    Dall’altro lato Di Francesco deve fare i conti con l’emergenza attacco: Berardi va solo in panchina, mentre Boakye e Pavoletti per motivi diversi non ci sono. Davanti a Pomini difesa formata da Gazzola e Longhi esterni con Terranova e Bianco centrali. In mezzo al campo Bianchi, Magnanelli e Missiroli mentre il trio di attacco è composto da Masucci centrale con Troianiello e Catellani esterni. Si gioca su un campo inguardabile, cosa questa che presumibilmente coglie di sorpresa gli emiliani che si fanno subito chiudere dal Crotone. Prima un grande Pomini dice no a Vinetot poi arriva il primo gol: cross di Del Prete, il cui debutto è dunque positivo, e colpo di testa di De Giorgio che finisce in rete. Il Sassuolo a questo punto abbozza una reazione ma è il Crotone a trovare il raddoppio: Eramo sorprende la difesa ospite, ferma nella circostanza, e realizza, su suggerimento di Matute, il momentaneo 2-0.

    Mirko Eramo
    Mirko Eramo, decisivo contro il Sassuolo © Giuseppe Bellini/Getty Images

    La capolista ha uno scatto d’orgoglio e con Missiroli, su assist di Masucci, riapre i giochi. Nella ripresa il Sassuolo le prova tutte. Di Francesco getta nella mischia anche Berardi per Troianiello ma gli affondi emiliani non creano pericoli a Caglioni. Galardo allo scadere si becca il secondo giallo e viene espulso da Nasca e al 95’ ecco l’episodio incriminato: Chibsah, da poco entrato, serve una palla in verticale per Masucci che conclude a rete ma solo un paio di secondi dopo il triplice fischio del direttore di gara. Un episodio che ha scatenato una miriade di polemiche da parte della squadra ospite il cui allenatore Di Francesco si lamenta anche per le condizioni del terreno di gioco. Tre punti d’oro per il Crotone che aggancia cosi la Ternana scavalcando, almeno momentaneamente Bari e Reggina. Per il Sassuolo una battuta d’arresto che non pregiudica il primo posto in classifica ma che comunque rischia di far avvicinare le rivali Livorno e Verona qualora queste due vincessero.

    Le immagini video di Crotone-Sassuolo:
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  • Roma, seconda vittoria consecutiva. A Pescara decisivo Destro

    Roma, seconda vittoria consecutiva. A Pescara decisivo Destro

    Trova spazio da titolare e trascina la Roma alla seconda vittoria di fila. Una giornata da incorniciare per Mattia Destro che risulta decisivo nella sfida di Pescara dove la formazione di Zdenek Zeman, applaudito a lungo dai suoi ex tifosi, riesce a cogliere tre punti che sono una vera boccata d’ossigeno per la classifica. Un successo tutto sommato meritato per i capitolini che nella ripresa hanno sfiorato anche il raddoppio contro un Pescara troppo molle. Tanto lavoro ancora per Cristiano Bergodi, subentrato ad inizio settimana a Stroppa e che comunque nelle prossime gare recupererà elementi importanti assenti oggi per squalifica e infortunio.

    Sorprende la seconda vittoria consecutiva della Roma ma ancora di più il secondo under, per dirlo nel gergo dei bookmakers, dopo quello con il Torino di lunedì sera. Due gara di fila senza reti subite e appena un gol messo a segno: numeri che non sembrano da Zeman. L’inizio del match lascia presagire una giornata ricca di gol: passano 5’ infatti e la Roma passa grazie a destro, implacabile nel depositare in rete un pallone respinto da Perin su calcio piazzato di Totti. Un gol che spiana la strada alla squadra giallorossa che controlla agevolmente il match anche perché il Pescara, già troppo abbottonato dall’inizio, si fa vedere poco sia con Quintero che con Abbruscato. Nel primo tempo ci provano ancora Totti e Destro con quest’ultimo che di testa chiama in causa Perin.

    Nella ripresa la musica non cambia ed è la Roma a collezionare le palle gol più ghiotte, in particolar modo con Destro che spreca in un paio di circostanze il raddoppio. Dall’altro lato l’ingresso di Weiss dà un po’ di dinamicità ma l’unico a rendersi pericoloso dalle parti del portiere romanista è Abbruscato, ma la difesa della Roma regge e incassa tre punti importanti.

    Esultanza della Roma
    Esultanza della Roma © Paolo Bruno/Getty Images

    Le pagelle di Pescara-Roma
    Perin 5,5: Sul gol decisivo sbaglia la direzione della respinta ed è questo un episodio che costa carissimo.
    Bjarnason 6.5: In un Pescara poco propositivo è l’unico, per un’ora abbondante, che prova a portare qualche pericolo dalle parti della porta avversaria.
    Quintero 5: Dovrebbe illuminare l’attacco abruzzese ed invece finisce col non farsi vedere quasi mai.
    Marquinhos 7: Se da due gare la Roma non prende gol un po’ di merito ce l’ha anche lui. Nonostante la giovane età ha grande personalità.
    Totti 7: Inarrestabile. Sforna assist a ripetizione, prova a calciare verso la porta avversaria con una certa continuità. Davvero una prestazione super per lui.
    Destro 7: Il gol di inizio gara sembra presagire una giornata ricca di soddisfazioni per lui. E in parte lo è visto che segna il gol decisivo ma ne sbaglia un paio veramente clamorosi. Ma per stavolta può andare bene cosi.

    Il tabellino di Pescara-Roma:
    PESCARA (3-5-1-1): Perin 5,5; Romagnoli 6, Terlizzi 6, Bocchetti 6; Balzano 6, Nielsen 5,5, Togni 5,5 (29′ st Soddimo 5), Bjarnason 6,5, Modesto 5 (34′ st Caprari sv); Quintero 5 (10′ st Weiss 6,5); Abbruscato 5,5. In panchina Pelizzoli, Crescenzi, Cosic, Brugman, Celik, Vukusic, Jonathas. Allenatore: Bergodi 5,5
    ROMA (4-3-3): Goicoechea 6; Piris 6, Marquinhos 7, Castan 6,5, Balzaretti 5,5; Pjanic 6,5, Bradley 6,5, Florenzi 6 (24′ st Marquinho 6); Destro 7 (33′ st Perrotta sv), Osvaldo 5,5 (42′ st Tachtsidis sv), Totti 7. In panchina: Lobont, Svedkauskas, Burdisso, Dodò, Romagnoli, Lopez. Allenatore: Zeman 7

    Le immagini video di Pescara-Roma
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  • Roma non basta Totti, Stekelenburg regala il pari alla Samp

    Roma non basta Totti, Stekelenburg regala il pari alla Samp

    Dopo che il Milan ha sfatato il tabù San Siro con la vittoria sul Cagliari restano solamente altre due big che nel proprio impianto non hanno ancora vinto una gara. Sono l’Inter a la Roma. I giallorossi di Zeman infatti sprecano una ghiottissima chance per rompere questa maledizione pareggiando in casa per 1-1 contro la Sampdoria dopo aver giocato un tempo intero in superiorità numerica. Non basta infatti il gol numero 216 in Serie A per Totti, che raggiunge così Altafini e Meazza in questa speciale graduatoria. E sì perché nella ripresa Stekelenburg combina la frittatona permettendo ai liguri di pareggiare con Munari.

    E per poco la formazione ospite non trova il colpaccio con Icardi. Nonostante lo stop di un turno dovuto ai noti fatti di Cagliari dunque la squadra giallorossa non sfrutta la freschezza rispetto all’avversario. Gli undici iniziali che presentano grosse defezioni in attacco: Osvaldo da una parte e Maxi Lopez dall’altra. Nella Roma fuori inizialmente anche De Rossi. Al suo posto Tachtsidis. Il primo tempo è un monologo capitolino. La formazione di Zeman si schiera stabilmente nella metà campo avversaria cercando in ogni modo di aggirare la difesa doriana. E anche quando ci riesce trova un super Romero che prima blocca due volte Destro, in uscita bassa e su tiro da distanza ravvicinata, e poi si ripete con Lamela.

    Poco dopo la mezz’ora però la Roma passa con un gol fortunoso nato a seguito di una mischia in area: doppia conclusione di Destro e subito dopo tiro sbagliato di Florenzi che si trasforma in assist per Totti il quale deposita in rete senza problemi. La Sampdoria è tutta in qualche contropiede di Eder e le cose per Ferrara si complicano quando perde anche l’infortunato Pozzi. Al suo posto Krsticic. Ad inizio ripresa la Sampdoria non ha nemmeno il tempo di riassettarsi che resta in dieci uomini: Maresca si becca il secondo giallo per un fallo su Lamela e obbliga i suoi, già sotto di un gol, a giocare la ripresa in dieci. Tutto facile sulla Roma. Ma solo sulla carta.

    L’esultanza della Sampdoria © GABRIEL BOUYS/Getty Images

    Poiché la Sampdoria anziché accusare il colpo va alla ricerca del pari. Che trova al 17’ quando su un tiro cross senza pretese Stekelenburg si fa sfuggire la palla dalle mani e per Munari è un gioco da ragazzi insaccare. E per poco non arriva la beffa per la formazione di Zeman quando Icardi si invola verso la porta avversaria ma Castan lo ferma poco prima della conclusione a rete. E’ di Lamela l’ultimo tentativo ma il risultato non cambia. Per la Sampdoria continua l’imbattibilità in questo campionato.

    LE PAGELLE DI ROMA-SAMPDORIA:
    Stekelenburg 4,5: Il suo errore è pesantissimo. Si perché permette alla Sampdoria di pareggiare, e per poco di vincere, sia perché fa crollare il morale della squadra.
    Castan 6,5: Non avesse fermato Icardi staremmo a parlare di disfatta giallorossa. Provvidenziale in quell’episodio.
    Totti 7 : Raggiunge lo storico traguardo di 216 reti anche se lui sperava di festeggiarlo con un successo. Un vero peccato.
    Romero 7: Provvidenziale in più circostanze dimostra di avere tutte le carte in regola per giocare in Serie A.
    Maresca 4,5: La sua ingenuità lascia la Samp in dieci. Che sia un bene o un male però, visto il risultato finale, non si sa.
    Eder 7: Con la sua rapidità la Sampdoria riesce ad allungarsi e rifiatare. Quando si tratta di partire in contropiede lui è lì, sempre pronto.

    IL TABELLINO DI ROMA-SAMPDORIA:
    ROMA (4-3-3): Stekelenburg 4,5; Taddei 6, Burdisso 6, Castan 6,5, Balzaretti 6; Marquinho 5, Tachtsidis 5,5 (18′ st De Rossi 5,5), Florenzi 6,5; Lamela 6, Destro 5, Totti 7. In panchina: Goicoechea, Svedkauskas, Marquinhos, Romagnoli, Piris, Perrotta, Lopez, Tallo. Allenatore: Zeman 5
    SAMPDORIA (4-3-3): Romero 7; Berardi 6, Gastaldello 6, Rossini 6, Costa 5,5; Munari 6,5, Maresca 4,5, Obiang 6; Estigarribia 6 (5′ st Icardi 6), Pozzi sv (32′ Krsticic 5) , Eder 7 (34′ st Soriano sv). In panchina: Berni, Castellini, De Silvestri, Poulsen, Mustafi, Renan. Allenatore: Ferrara 7

    Il video di Roma-Sampdoria:
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  • La Fiorentina sbatte sul muro bianconero. Al Franchi finisce a reti bianche

    La Fiorentina sbatte sul muro bianconero. Al Franchi finisce a reti bianche

    Dopo quattro successi di fila si interrompe la marcia imperiosa della Juventus. Merito della Fiorentina che al Franchi blocca i bianconeri sul nulla di fatto giocando una gara generosa grazie anche alla costante spinta del pubblico. Va bene cosi alla formazione di Carrera, giunta a quota 44 risultati utili consecutivi in campionato, che se l’è vista brutta in un paio di circostanze. Una serata certamente non da Juventus ma con tutti questi impegni a distanza ravvicinata un calo sembra essere fisiologico.

    Ma ciò non può e non deve sminuire la gara di una squadra, quella viola, che ha tenuto in mano il pallino del gioco per ampi tratti del match, colpendo anche una traversa con Jovetic e sprecando una ghiotta occasione con Ljajic. Alla fine l’amaro in bocca resta solo ai padroni di casa che pregustavano di fermare la striscia di risultati utili della Juventus che dal canto suo, uscendo indenne anche da questo match nel quale non ha brillato, si dimostra formazione molto solida anche nelle difficoltà. Certo è che da qui in avanti gli impegni aumenteranno e bisognerà ritrovare in fretta quella lucidità smarrita al Franchi.

    Se la Fiorentina scende in campo con l’undici atteso alla vigilia, qualche sorpresa nella Juventus c’è: mancano infatti Marchisio e Vucinic e al loro posto ecco Giaccherini e Giovinco. Rientrano anche Barzagli e Pirlo, assenti contro il Chievo. La Fiorentina comincia molto meglio e pian piano prende in mano la gara grazie anche alla differenza di rendimento tra i centrocampisti delle due compagini. Da una parte Pirlo è ancora una volta in serata no ma nemmeno Vidal e Giaccherini entusiasmano, dall’altra invece Pizarro, Borja Valero e Romulo prendono il sopravvento senza contare che Pasqual e Cuadrado sulle corsie laterali sono dei moti perpetui.

    Ljajic calcia a lato © Claudio Villa/Getty Images

    Sul finire di tempo arrivano i brividi per i bianconeri: prima con una traversa colpita di testa da Jovetic sugli sviluppi di una punizione di Ljajic e poi con quest’ultimo che si presenta davanti a Buffon ma calcia incredibilmente fuori. Poco o nulla la Juventus in avanti invece: per Viviano una serata tutto sommato tranquilla.

    Nel secondo tempo ci si attende un calo dei viola dopo i ritmi forsennati dei primi 45’ ma così non è. La formazione di Montella attacca sin dall’inizio e Carrera cerca di invertire la rotta giocandosi le carte Vucinic e Marchisio. Ma nemmeno questi ultimi due riescono a dare la scossa. E’ la squadra di casa a provarci di più, specie da fuori con Roncaglia, Jovetic, Cuadrado e con un colpo di testa di Pasqual, ma la mira è per tutti un difetto. Finisce con uno 0-0 che alla Fiorentina sembra stare un po’ stretto.

    LE PAGELLE DI FIORENTINA-JUVENTUS:
    Cuadrado 6,5: Una spina nel fianco per la difesa bianconera. Sempre ficcante dimostra di saperci fare anche con la palla al piede.
    Pasqual 7: Sempre dinamico, in particolar modo nella ripresa quando gli altri un po’ calano. Sforna cross a ripetizione e in una circostanza si mette in proprio con la palla che finisce di poco a lato.
    Pizarro 6,5: Tanta sostanza in mezzo al campo. Dimostra tutte le sue qualità ed è grazie alla conquista della sua zona di campo che la Fiorentina si dimostra superiore ai bianconeri.
    Bonucci 6,5: In dubbio sino all’ingresso in campo stringe i denti e disputa un’ottima gara, nonostante tra quelli dietro sia l’unico sin qui che non ha mai rifiatato.
    Asamoah 7: Altra gara super per lui onnipresente in copertura contro una Fiorentina arrembante.
    Pirlo 5,5: A fasi alterne sembra essere incappato in un momento no. Probabilmente non si tratta di questioni fisiche visto che col Chievo aveva riposato.

    IL TABELLINO DI FIORENTINA-JUVENTUS:
    FIORENTINA (3-5-2): Viviano 6; Roncaglia 6,5, Rodriguez 6, Tomovic 6,5; Cuadrado 6,5, Romulo 6,5 (46′ st Migliaccio sv), Pizarro 6,5, Borja Valero 6,5, Pasqual 7; Ljajic 6 (30′ st Fernandez sv), Jovetic 6 (42′ st Toni sv). In panchina: Neto, Lupatelli, Hegazy, Camporese, Savic, Cassani, Llama, Olivera, Seferovic. Allenatore: Montella 6,5
    JUVENTUS (3-5-2): Buffon 6,5, Barzagli 6, Bonucci 6,5, Chiellini 6, Lichtsteiner 5,5, Vidal 5,5, Pirlo 5,5 (23′ st Pogba 6), Giaccherini 5,5 (29′ st Marchisio sv), Asamoah 7, Giovinco 5,5, Quagliarella 5 (13′ st Vucinic 5).In panchina: Storari, Rubinho, Caceres, Lucio, Isla, De Ceglie, Marrone, Bendtner, Matri. Allenatore: Carrera 5,5

    Le immagini di Fiorentina-Juventus:
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  • Nocerino è sempre il bomber, inedito Cassano

    Nocerino è sempre il bomber, inedito Cassano

    Il Milan di Allegri conquista ancora una vittoria nelle amichevoli estive. Questa volta il blasone degli avversari e la loro qualità tecnica è notevolmente inferiore a quella dei rossoneri che in questo ritiro stanno cercando di dimenticare il modo di giocare con Ibrahimovic, mettendo in naftalina le continue verticalizzazioni promuovendo un più ragionato e ampio possesso palla. Milan-Deportivo Olimpia, come dicevamo, non è il match per capire il valore dei rossoneri ma può esser preso come esempio per capire le idee di Allegri per la mediana e l’attacco dove ad oggi manca una vera prima punta. Il tecnico livornese in attesa del rientro di Pato e di qualche colpo di mercato in avanti ha adottato lo schema spagnolo con Cassano nel ruolo atipico di prima punta alla Fabregas e i mobilissimi El Shaarawy e Robinho ai lati per un attacco senza punti di riferimento per gli avversari e bravo ad aprire spazi per gli inserimenti dei centrocampisti.

    Antonio Nocerino ancora bomber | ©ALBERTO LINGRIA/AFP/GettyImages
    Milan-Deportivo Olimpia la partita Allegri inizia il match con Bonera e Acerbi coppia centrale, Abate e Antonini sugli esterni. A centrocampo Montolivo occupa il ruolo di play basso con ai lati Nocerino e Constant. I rossoneri partono forte e fanno incetta di occasioni da gol, Antonini ed El Shaarawy sprecano da ottima posizione, Cassano, quest’oggi ispirato, regala invece assist a ripetizione. A sbloccare la partita è Robinho con un tiro dalla distanza, poi sale in cattedra bomber Nocerino che per ritrovare il feeling con il gol in vista della prossima stagione sfrutta al meglio uno scambio tra Cassano e Robinho per la prima rete e di Abate per il secondo gol. Nella ripresa tanti i giovani in campo e ritmi più blandi. E i campioni dell’Honduras trovano la rete della bandiera ad quindici dal termine.

    Bene Cassano e Montolivo. No El Shaarawy, Acerbi e Constant Milan-Deportivo Olimpia può esser considerata la prima vera partita di Cassano del dopo Ibra. Il barese scontento delle partenze sembra aver trovato nel nuovo ruolo qualche motivazione per riprendere la sua storia rossonera. Bene anche Montolivo nel ruolo di regista basso anche se l’esperimento è da rivedere. Ancora fuori condizione e macchinosi Acerbi e Constant, deve iniziare ad esser più concreto sotto porta El Shaarawy.

    Video Milan-Deportivo Olimpia 3-1 highlights
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  • Play off, Sampdoria – Varese 3-2. Gastaldello bomber dei blucerchiati

    Play off, Sampdoria – Varese 3-2. Gastaldello bomber dei blucerchiati

    Va alla Sampdoria di Beppe Iachini la prima delle due finali play off per accedere In Serie A. Varese battuto per 3 a 2 al termine di una sfida bellissima, ricca di emozioni e che ha regalato tanti gol agli spettatori presenti con un bomber d’eccezione, il difensore Gastaldello, il quale ha aperto e chiuso le marcature. Il successo permetterà ai doriani, nella gara di ritorno, di poter contare su due risultati, la vittoria e il pareggio, per ritornare dopo appena un anno di Serie B, nella massima categoria. Varese che invece sarà obbligato a vincere.

    Doriani che così sfatano il tabù Varese, squadra con la quale avevano sempre perso quest’anno. Per farlo hanno dovuto sudare: due volte avante, i liguri si sono fatti subito agguantare e quando la sfida sembra destinata a terminare in parità ecco il gol doriano che a 10’ dalla fine ha chiuso i giochi. Per quanto riguarda le due formazioni scese in campo, se la Samp da un lato si presenta al completo, dall’altro il Varese deve rinunciare a Terlizzi. Al suo posto c’è Camisa.

    Daniele Gastaldello © Valerio Pennicino/Getty Images

    L’equilibrio iniziale è rotto dopo appena 20’ da Gastaldello, il quale con una precisa incornata riesce a superare il portiere ospite Bressan. Il Varese tuttavia non accusa il colpo e ci mette appena 4’ a pareggiare: merito di Rivas il quale converge verso il centro e lascia partire un destro sul quale Romero nulla può. Si va quindi al riposo sul punteggio di parità ma si ha l’impressione che nella ripresa tutto potrà accadere.

    E cosi, infatti, è. Dopo appena 2’ infatti Troest commette un’ingenuità dando il via libera a Pozzi il quale non si fa pregare due volte e insacca in rete. Il gol, ancora una volta, non abbatte il Varese, che pareggia appena 10’ dopo con De Luca il quale sfrutta magistralmente un assist di Cacciatore. Per la Sampdoria è un brutto colpo questa seconda rimonta consecutiva nel giro di pochi minuti, e sembra non riuscire più ad avere la solita brillantezza sotto porta.

    Iachini prova a dare brio al proprio centrocampo inserendo Soriano e Juan Antonio al posto di Munari e Foggia. Dall’altra parte invece Maran sembra accontentasi del pareggio e getta nella mischia Martinetti e Nadarevic per Neto Pereira e Rivas. Il match tuttavia non si sblocca, nemmeno quando Iachini tenta il tutto per tutto buttando nella mischia un altro attaccante Pellè, al posto di Obiang. O almeno così sembra visto che a 9’ dalla fine ci pensa ancora una volta Gastaldello, sempre di testa, ad infilare l’estremo difensore avversario Bressan per il 3 a 2.

    Stavolta è veramente troppo per il Varese che non riesce a rientrare in gara e la Samp riesce a portare a casa questo importante successo che le permetterà, al Franco Ossola, di giocare per due risultati. Il Varese visto al Ferraris, tuttavia, è cosciente di poter vincere tra le mura amiche e coronare il proprio sogno quasi 40 anni dopo l’ultima volta. Si prevede dunque una grande sfida.

    Le immagini di Sampdoria Varese:
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  • Verona – Varese 3-0. Scaligeri al secondo posto

    Verona – Varese 3-0. Scaligeri al secondo posto

    Il Verona torna a ruggire. Dopo il passo falso di lunedì scorso contro l’Albinoleffe, la formazione di Mandorlini riconquista la vittoria nel migliore dei modi, ovvero battendo con un secco 3 a 0 il temibile Varese e mettendo pressione a Torino e Pescara, impegnate oggi ma che in caso di vittoria comunque conquisteranno la Serie A con una giornata di anticipo, nel caso degli abruzzesi proprio a causa del miglior punteggio negli scontri diretti con gli scaligeri. Verona che così mette pressione anche al Sassuolo per ciò che riguarda il terzo posto. Per il Varese un ko che di certo non pregiudica nulla ma che fa sfumare cosi la possibilità della matematica certezza dei play off con un punto di anticipo. Almeno sino a pomeriggio: se la Nocerina fermerà il Padova infatti la formazione di Maran accederà con sicurezza agli spareggi.

    Match perfetto quello che hanno interpretato i veneti capaci di sbloccare il risultato solo sul finire della prima frazione di gioco ma che hanno concesso poco o nulla ai lombardi. In mezzo al campo come al solito grande prova, ma il gol arrivato in ritardo ha mostrato ancora una volta le lacune sotto porta della formazione di Mandorlini. E così tocca ad un difensore sbloccare il punteggio: è il 42’ infatti quando Maietta decide di fare tutto solo prendendo palla nei pressi della propria area di rigore e facendo tutto il campo prima di scaricare un gran tiro che si infila proprio sotto l’incrocio della porta varesina. Un gol pazzesco che infiamma il pubblico proprio appena prima del riposto.

    Nicola Ferrari © Claudio Villa/Getty Images

    Nella ripresa Maran le tenta tutte per riequilibrare le sorti del match giocandosi prima la carta De Luca al posto di un acciaccato Granoche e poi quella Plasmati per dare centimetri al reparto offensivo. Ma poco dopo la mezz’ora il Verona chiude i conti con Ferrari che entra in area di rigore e batte Bressan. In chiusra Gomez Taleb mette a segno il gol numero quattordici in stagione dopo essersi procurato un calcio di rigore per un fallo di Cacciatore, poi espulso, nei suoi confronti. Addirittura potrebbe anche arrivare il quarto gol ma Bressan è bravo ad intervenire su Bjelanovic.

    Un risultato che dunque permette al Verona di continuare a sperare in un dei primi due posti, anche se appare veramente difficile che Torino e Pescara si fermino proprio ora, ma indipendentemente da tutto ciò chiudere al terzo posto non sarebbe male in vista dei play off. Dall’altro lato però c’è da considerare che il ko potrebbe costare il quinto posto al Varese che rischia cosi di essere raggiunto e superato dalla Sampdoria e che potrebbe ritrovarsi il Padova proprio a due punti. Tutte ipotesi ancora cosi come quella che Verona e Varese potrebbero ritrovarsi davanti anche ai play off. Di sicuro per Maran sarebbe l’occasione buona per dimostrare che il vero Varese non è quello visto in campo al Bentegodi ma una squadra che ha saputo regalare spettacolo e grandi giocate per un campionato intero.

    Le immagini di Verona Varese:
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  • Bologna – Napoli 2-0. Gli azzurri dicono addio alla Champions

    Bologna – Napoli 2-0. Gli azzurri dicono addio alla Champions

    Lo aveva detto Mazzarri in settimana: “l’Udinese è favorita per la conquista del terzo posto”. Non sappiamo se si trattava di pretattica o di semplice intuizione, ma possiamo dire che aveva ragione. Tutta colpa del suo Napoli, che termina in maniera beffarda una stagione dove più volte sembrava avere in mano un obiettivo per poi perderlo in maniera incredibile. Era accaduto negli ottavi di Champions, persi nonostante il 3 a 1 contro il Chelsea nel match di andata, è successo al Dall’Ara di Bologna quando ormai la terza piazza era in cassaforte e bisognava vincere le due restanti gare contro squadre ormai fuori dai giochi.

    Ma il Bologna ce l’ha messa comunque tutta, spegnendo cosi le speranze dei tanti tifosi azzurri accorsi in Emilia. In gol ci sono andati Diamanti, autore di una stagione di altissimo livello che potrebbe richiamare anche l’attenzione di Prandelli e Rubin. Napoli, c’è da dire, sfortunato, viste le tre traverse centrate nella prima parte di gioco, ma non è bastato. Adesso con tre punti di svantaggio sull’Udinese e uno sulla Lazio, quando mancano appena 90’, l’impresa appare veramente ardua.

    Gol Diamanti © Mario Carlini / Iguana Press/Getty Images

    Nessuna novità negli undici iniziali, con Mazzarri che come previsto lascia fuori Lavezzi per far spazio a Pandev. Azzurri che sfiorano il gol al 3’ con Hamsik ma Agliardi risponde presente. Al 7’ è Cannavaro invece a mettere i brividi alla difesa felsinea colpendo la traversa. Non sbaglia invece Diamanti che al quarto d’ora di sinistro crocifigge De Sanctis. Bologna che regge e si salva anche sul fuoco amico: al 24’ infatti su una punizione di Pandev è Cherubin a rischiare di infilare il proprio portiere che respinge sulla traversa. Al 36’ chance firmata Cavani che però su assist di Pandev manca clamorosamente il gol.

    Nella ripresa Mazzarri cambia qualcosa: dentro Lavezzi e fuori Maggio. L’argentino si dimostra subito pimpante tanto da sfiorare il gol che invece trova dall’altra parte Rubin al 19’. Il Napoli non ha più e Di Vaio più volte sbaglia il tre a zero. Nel finale rissa che coinvolte diversi giocatori: ne fanno le spese Dzemaili e Morleo. Ma non c’è più. Per il Napoli arriva la seconda beffa stagionale. E il 20 maggio c’è la finale di Coppa Italia.

    Le pagelle di Bologna Napoli:
    Agliardi 7: Para tutto, che siano avversari o propri compagni di squadra che rischiano l’autogol. Decisivo in particolar modo su Hamsik e Cherubin.
    Diamanti 7: Ancora un gol, ancora un’altra grande prestazione che serve a mettere in difficoltà Prandelli. Lui, all’Europeo, ci crede.
    Di Vaio 6: Vuole il gol, lo cerca a tutti i costi per salutare al meglio il proprio pubblico. Non lo trova ma i suoi tifosi lo applaudono ugualmente. E non poteva essere altrimenti.
    Hamsik 5: Quel gol fallito ad inizio gara pesa come un macigno.
    Pandev 6: Non conclude tanto verso la porta di Agliardi ma fornisce tanti palloni utili a Cavani che li spreca.
    Cavani 5: Imbecca la giornata storta e a pagarne le conseguenza è una squadra intera.

    BOLOGNA (3-4-1-2): Agliardi 7; Antonsson 6, Cherubin 5,5, Loria 6; Garics 6,5, Perez 6 (38′ pt Taider 6), Mudingayi 6,5, Morleo 6; Diamanti 7 (35′ st Belfodil sv); Acquafresca 6,5 (13′ st Rubin 6,5), Di Vaio 6. In panchina: Stojanovic, Sorensen, Crespo, Casini. Allenatore: Pioli
    NAPOLI (3-5-2): De Sanctis 6; Cannavaro 6, Aronica 5,5, Britos 5,5 (17′ st Dossena 5,5); Maggio 5,5 (10′ st Lavezzi 6), Gargano 5,5, Inler 5 (23′ st Dzemaili 5), Hamsik 5, Zuniga 5; Pandev 6, Cavani 5. In panchina: Colombo, Grava, Fideleff, Vargas. Allenatore: Mazzarri

    Il video della partita:
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  • Real Madrid – Bayern Monaco 2-1, rigori fatali a Mourinho

    Real Madrid – Bayern Monaco 2-1, rigori fatali a Mourinho

    Sarà il Bayern Monaco a sfidare il Chelsea nella finale di Champions League. Al Bernabeu infatti la squadra di Heynckes la spunta dopo i calci di rigore sul Real Madrid e può così festeggiare il raggiungimento della finale che si giocherà, ironia della sorte, all’Allianz Arena, proprio nell’impianto dei tedeschi dunque. Il tutto nonostante per i madridisti la strada verso la finalissima sembrava spianata già dopo un quarto d’ora grazie alla doppietta di Cristiano Ronaldo, ma i tedeschi sono rimasti aggrappati alla qualificazione grazie al gol di Robben. Da li in poi si è visto un match equilibrato che si è trascinato sino ai rigori dove decisiva è stata la segnatura di Schweinsteiger ma anche le parate del portiere Neuer, bravo a neutralizzare Cristiano Ronaldo e Kaka prima del clamoroso errore di Sergio Ramos.

    Nessuna sorpresa nei due undici iniziali. Il Real parte a razzo e al 5’ sblocca il punteggio: fallo di mani, dubbio, di Alabà in area di rigore e l’arbitro fischia un penalty che Cristiano Ronaldo realizza. Il portoghese però non si ferma qui visto che al quarto d’ora la difesa del Bayern si apre e lui ha la possibilità, servito da Ozil, di entrare facilmente in area di rigore e calciare a rete. Il 2 a 0 suona come una sveglia per i baveresi che con Robben mancano di poco il 2 a 1. Ma il giocatore olandese si rifà al 26’ quando l’arbitro assegna un penalty ai tedeschi: Gomez a centro area viene stretto da due Pepe e dal dischetto si presenta proprio Robben che insacca. Il Bayern si ringalluzzisce e poco dopo Gomez e Ribery mancano di poco il pareggio mentre Robben, proprio poco prima della chiusura della prima frazione si vede respingere una grande punizione da Casillas.

    Nella ripresa le squadre si dimostrano più guardinghe, quasi a non voler rischiare. E di conseguenza latitano le occasioni da rete. Intanto Mourinho si gioca la carta Kakà ma l’unica vera palla gol ce l’ha il Bayern con Gomez che, servito da Robben, spreca incredibilmente. Si va ai supplementari con Heynckes che prova a calare l’asso Muller al posto di Ribery ma accade poco. Solo nel secondo tempo supplementare Kakà perde una buona occasione per calciare a rete e il match si trascina via sino ai calci di rigori.

    Esultanza Bayern Monaco © CHRISTOF STACHE/AFP/GettyImages

    E qui il Real Madrid parte ad handicap visto con Neuer neutralizza sia i penalty di Cristiano Ronaldo che di Kaka. Tuttavia la risposta di Casillas non tarda ad arrivare su Kroos e Lahm. Ma il rigore che dovrebbe sancire la parità viene fallito da Sergio Ramos. Il tiro decisivo è sui piedi di Schweinsteiger che non lo sbaglia: il Bayern cosi vola in quella finale tanto sognata nel proprio stadio. Al Real Madrid, come consolazione, resta la Liga.

    Le pagelle di Real Madrid Bayern Monaco:
    Casillas 6,5: Il suo lo fa sia in partita che ai calci di rigore. Ma non basta.
    Cristiano Ronaldo 6: Parte a mille con un rigore e un gol facile facile. Potrebbe essere la sua serata ma quel rigore fallito pesa come un macigno.
    Kakà 5: Entra per dare la scossa all’attacco madridista e invece spreca una clamorosa palla gol e sbaglia il rigore. Serata da dimenticare.
    Neuer 7: Decisivo con due rigori parati. Basta e avanza per portare i suoi in finale.
    Boateng 7: Gioca come centrale e lo fa con grande sicurezza, lasciando veramente pochissimi spazi agli avversari.
    Robben 7: Imprendibile. Riesce a creare tante palle gol, non sempre sfruttate a dovere, ma ha il merito di siglare il gol su rigore che porterà i suoi ai supplementari.

    Il tabellino:
    REAL MADRID (4-2-3-1): Casillas 6,5; Arbeloa 5, Pepe 5,5, Sergio Ramos 5,5, Marcelo 6; Xabi Alonso 6, Khedira 5,5; Cristiano Ronaldo 6, Ozil 6 (6′ sts Granero 6), Di Maria 5 (30′ st Kakà 5); Benzema 5,5 (1′ sts Higuain sv). In panchina: Adan, Albiol, Coentrao, Callejon. Allenatore: Mourinho 5,5.
    BAYERN MONACO (4-2-3-1): Neuer 7; Lahm 6,5, Boateng 7, Badstuber 6, Alaba 6,5; Luiz Gustavo 6, Schweinsteiger 7; Robben 7, Kroos 6,5, Ribery 7 (5′ pts Mueller 6); Gomez 6. In panchina: Butt, Rafinha, Contento, Pranjic, Timoshschuk, Olic. Allenatore: Heynckes 7

    La video sintesi della partita:
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  • Grosseto, colpaccio in rimonta sotto il diluvio di Varese

    Grosseto, colpaccio in rimonta sotto il diluvio di Varese

    Anche il posticipo del lunedi conferma che quella che sta per finire può essere considerata a pieno titolo la giornata delle sorprese nella cadetteria. E sì perché il Varese cade clamorosamente in casa contro il Grosseto e perde una ghiottissima occasione in ottica play off, considerando anche gli stop di chi precede nei giorni scorsi. Fanno festa i toscani dunque che con questi tre punti si mettono al sicuro in classifica confermando la loro buona vena stagionale in trasferta come dimostrano le sei vittorie conquistate sin qui lontano dal proprio impianto, nonostante nell’ultimo periodo non avessero granchè brillato. Non ci sono grosse sorprese nei due schieramenti: l’unica sorpresa arriva dal team di Ugolotti che lascia fuori Alfageme inserendo Lupoli. Titolare anche Giallombardo, che alla vigilia veniva dato in dubbio. Maran invece si affida a Granoche, uomo simbolo dei lombardi e capace di sbloccare diverse gare dei suoi.

    Pronti via e il Varese comincia ad attaccare a testa bassa trovando il gol dopo appena 6’: è Granoche a ricevere palla spalle alla porta e in girata a battere Narciso con un bel diagonale sul palo lontano. I lombardi continuano a macinare gioco facendosi pericolosi con De Luca, Kurtic e un colpo di testa di Terlizzi. I padroni di casa, assoluti dominatori del campo, trovano anche il 2 a 0 con Terlizzi su calcio d’angolo ma l’arbitro annulla per fuorigioco. Il Grosseto si fa vedere in qualche occasione di rimessa ma non riesce mai a trovare la via della rete.

    La ripresa comincia con il solito acquazzone che ha accompagnato la prima frazione di gioco ed al 5’, quasi a sorpresa, ecco il pareggio toscano: sugli sviluppi di un cross Troest anticipa Sforzini ma mette dentro la propria porta. Il gol subito non scoraggia il Varese che ci prova con Pucino ma senza fortuna. Maran inserisce i centrmetri di Plasmati ma è sempre Granoche, al 20’, a sfiorare il gol: palla fuori. Alfageme intanto rileva Lupoli ma Ugolotti punta a portare a casa il punto visto che si copre inserendo Calderoni per Caridi. Ed invece, dopo una bella parata di Narciso su Plasmati, arriva il vantaggio toscano.

    Emanuele Padella © Maurizio Lagana/Getty Images

    A nove minuti dalla fine infatti è Padella a metterla dentro su assist di Petras. Una doccia fredda che diventa gelata per i padroni di casa che appena 2’ dopo prendono il terzo gol con Sciacca il quale raccoglie un suggerimento di Alfageme e batte un incolpevole Bressan. Nonostante Petras debba lasciare il campo per infortunio a cambi già esauriti il Grosseto regge bene nonostante l’inferiorità numerica e incassa tre punti che sono oro colato, specie se si considera che nel primo tempo la squadra di Maran aveva dimostrato una netta superiorità.

    Ma gli errori difensivi si sono rivelati veramente letali per la formazione di casa alla quale non resta che mangiarsi le mani. Opportunisti i toscani che nonostante abbiano subito la bellezza di quindici calci d’angolo hanno retto l’urto non mollando mai un centimetro e, aiutati anche dalla fortuna come nel caso dell’autogol di Troest, portano a casa l’intera posta in palio.

    Le immagini di Varese Grosseto 1-3:
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