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  • Pedrosa Super, pagelle GP Germania

    Pedrosa Super, pagelle GP Germania

    L’ottavo appuntamento del Motomondiale se lo aggiudica Daniel Pedrosa che sul circuito del Sachsenring vince il Gran Premio di Germania. Per lo spagnolo è il primo successo stagionale, il terzo consecutivo sul circuito tedesco sul quale conferma un grandissimo feeling. In seconda posizione chiude Jorge Lorenzo che si riporta nuovamente in testa alla classifica del Mondiale complice la caduta di Casey Stoner che alla penutlima curva dell’ultimo giro si stende nel tentativo di superare Pedrosa. Doppia beffa per l’australiano che perde il primato in classifica e anche la seconda posizione in favore del suo compagno di squadra.

    Si conferma ancora una volta bravissimo Andrea Dovizioso, che per la terza volta nelle ultime quattro gare sale sul gradino più basso del podio, tra l’altro unico pilota di un teamclienti ad esserci riuscito quest’anno. Buona la gara di Valentino Rossi che chiude sesto davanti ai suoi compagni di marca ma anche ad Alvaro Bautista e  Cal Crutchlow. Diamo ora i voti ai protagonisti del GP.

    Pedrosa 10: al Sachsenring non ce n’è per nessuno e Camomillo lo dimostra a tutti ancora una volta. Terzo successo consecutivo sul circuito tedesco, quinto in carriera che gli vale il primo sigillo stagionale ma soprattutto la soddisfazione di aver finalmente battuto Stoner e di averlo superato al secondo posto nella classifica iridata. Ora può pensare in grande.

    Lorenzo 7: un week-end abbastanza anonimo per uno come lui che comunque aveva la scusante di non essere nelle perfette condizioni fisiche per il crash di Assen con Bautista. Ma nonostante ciò recupera con gli interessi la caduta della settimana scorsa riprendendosi la vetta della classifica Mondiale, e tutto questo non nella sua migliore gara dell’anno. La fortuna questa volta lo ha premiato.

    Daniel Pedrosa © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Dovizioso 8,5: terzo podio nelle ultime quattro gare, secondo consecutivo, per il pilota italiano, che si sta dimostrando il migliore dei piloti clienti e non solo. Infatti oltre a bastonare come al solito il suo compagno di squadra Crutchlow, tiene dietro con le unghie e con i denti il compagno di marca Ben Spies (voto 6)con la Yamaha del team ufficiale. I risultati ottenuti potrebbero portarla presto, già dall’anno prossimo, nelle sue mani.

    Bradl 8: Il tedeschino davanti al suo pubblico si esalta e già dalle prove dimostra di avere un ottimo passo. Guida per tutto il GP il gruppetto composto dalle Ducati restando anche vicino al trio Yamaha composto da Dovizioso-Crutchlow-Spies, e alla fine sfruttando gli errori degli altri piloti agguanta una meritata quinta posizione con la quale bissa il miglior risultato di quest’anno ottenuto a Le Mans nel GP di Francia.

    Rossi 6,5: non fa cose straordinarie restando ultimo del quartetto guidato da Bradl per tutta la gara. Poi esce alla distanza e nel finale piazza la zampata del campione superando i pari marca e arrivando ad un soffio dalla Honda del tedesco. Buona la sesta posizione finale ma i 28 secondi di ritardo sul circuito tortuoso del Sachsenring fanno capire che la strada per migliorare è ancora lunga.

    Stoner 2: butta la leadrship del campionato ad una sola curva dalla fine nel tentativo di superare Pedrosa che tra l’altro non era neanche troppo vicino. Lo Stoner di qualche mese fa si sarebbe accontentato della seconda posizione che avrebbe consolidato il suo primato, ma forse quello Stoner non esiste già più.

    Bautista 7: parte dal fondo dello schieramento per la penalità inflittagli dopo il disastro alla partenza al GP d’Olanda ad Assen. Lui non si scompone e si esibisce in una grande rimonta che lo riporta in settima posizione. Visto il passo gara senza la penalità avrebbe sicuramente lottato per il podio.

    Crutchlow 4: non ne può più di arrivare dietro a Dovizioso e vista la velocità in gara questa sembra la gara giusta per finirgli davanti. Come non detto perchè Cal ne combina un altra delle sue arrivando lungo alla prima curva nel tentativo di superare il compagno che lo costringe all’errore, rimanendo invischiato al suo rientro in pista nel gruppetto delle Ducati. Deve capire che oltre alla velocità un bravo pilota deve saper usare anche la testa. Impari da Dovizioso.

  • MotoGP, Pedrosa vince al Sachsenring, Stoner out

    MotoGP, Pedrosa vince al Sachsenring, Stoner out

    E’ Daniel Pedrosa il vincitore del Gran Premio di Germania del Motomondiale, ottavo appuntamento della stagione. Il pilota della Honda si aggiudica la sua prima vittoria della stagione confermando il buon feeling che lo lega al circuito tedesco di cui è vincitore da ben 3 edizioni consecutive.

    Lo spagnolo, scattato come al suo solito come una fionda già dalla partenza dimostra di avere un altro passo insieme al suo compagno di squadra Casey Stoner che già dopo i primi giri accumulano un vantaggio incolmabile per la concorrenza. Cosi dopo aver dominato in lungo e in largo per tutta la gara il team HRC si prepara a festeggiare una importantissima doppietta in risposta alla Yamaha nettamente in diffcoltà su questo circuito in cui l’aerodinamica la fa da padrona. Ma nel finale di gara il vero colpo di scena lo regala Stoner, che confeziona letteralmente un regalo al compagno di team e al rivale nella classifica del Mondiale Jorge Lorenzo. All’ultimo giro l’australiano infatti perde l’avantreno della sua RC213V alla Sachsen Kurve nel tentativo di superare il compagno di squadra e termina la sua gara con una rovinosa caduta ad una sola curva dal termine, pareggiando lo zero in classifica ottenuto da Lorenzo ad Assen lo scorso week-end.  Come se non bastasse il campione del mondo in carica perde nuovamente la testa della classifica proprio ai danni del pilota della Yamaha e viene scavalcato anche da Pedrosa che ora diviene il diretto inseguitore del maiorchino a sole 14 lunghezze di distacco. Bel risultato per Pedrosa che in un sol colpo ottiene la sua prima vittoria in stagione e si prende la soddisfazione di scvalcare il suo team-mate nella classifica del campionato.

    Daniel Pedrosa © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Ma chi esce più contento dal week-end tedesco è sicuramente Lorenzo, che nonostante il passo insufficiente per lottare per la vittoria conquista una seconda posizione preziosissima per ritornare in vetta al Mondiale ringraziando Stoner che per un momento ritorna quello di un tempo compiendo una ingenuità imperdonabile che gli costa cara ai fini di un Mondiale molto equilibrato.

    Al terzo posto ma staccato di tantissimo ancora una volta c’è Andrea Dovizioso, che per la terza volta quest’anno riesce a salire sul gradino più basso del podio. Il pilota forlivese fino ad ora è l’unico ad esserci riuscito con una moto satellite, e questa di per sè e già una grande notizia, in più è bravissimo a restare davanti alla Yamaha ufficiale di Ben Spies che fino all’ultimo combatte per un posto sul podio, senza riuscirci perchè il Dovi è bravissimo a resistere. Cosi come con il suo comapgno di squadra Cal Crutchlow, arrembante nei suoi tubi di scarico fino a pochi giri dal termine e forse anche più veloce ma la resistenza del pilota italiano lo costringe a forzare la prima staccata con risultato un lungo che lo porta nelle retrovie a giocarsi la posizione con le Ducati.

    Anche perchè l’attuale campione del mondo della Moto 2 Stefan Bradl è bravo a piazzarsi in quinta posizione, proprio davanti alle moto della casa bolognese, prime delle quali è quella di Valentino Rossi, sesto a pochi decimi sul tragurado dalla Honda LCR. Il nove volte campione del mondo dopo un inizio in sordina che fa presagire ad un altra gara scialba è autore di una bella rimonta che lo porta dalla decima alla sesta posizione. Percorso invece per il suo compagno di squadra Nicky Hayden, calato vistosamente nel finale, che da quinto chiude decimo ai margini della top-ten.

    Tra le due Ducati ufficiali troviamo la Honda Gresini di Alvaro Bautista, anche lui in rimonta, poi appunto la Yamaha di Crutchlow e l’altra Ducati, quella Pramac, di Hector Barbera. Poi solo CRT con Randy De Puniet appena fuori dalla top-ten in 11esima posizione davanti a Colin Edwards e ad Aleix Espargaro.  16esima posizone per il test driver Ducati Franco Battaini davanti al connazionale Danilo Petrucci e Ivan Silva in ultima posizione. Ritirati gli altri due italiani Michele Pirro, per un problema alla catena della sua FTR Gresini e Mattia Pasini, centrato in pieno da Yonny Hernandez nelle prima battute di gara e autore di un week-end davvero sfortunatissimo.

  • Stoner trionfa ad Assen. Lorenzo ko, calvario Rossi

    Stoner trionfa ad Assen. Lorenzo ko, calvario Rossi

    E’ Casey Stoner il vincitore del GP d’Olanda, teatro del settimo appuntamento stagionale del Motomondiale. Il campione australiano torna a vincere e lo fa nel migliore dei modi quì ad Assen, all’Università del Motomondiale, dopo un filotto di tre gare in cui aveva visto trionfare il suo diretto rivale Jorge Lorenzo, che aveva dato anche un bello scossone al Mondiale ma questa volta la fortuna è stata tutta dalla sua parte. Il suo compagno di team Alvaro Bautista infatti al pronti via arriva lungo alla staccata centrando in pieno il maiorchino della Yamaha in terza posizone, che incolpevole finisce a terra concludendo nel peggiore dei modi la sua gara. Arriva subito dunque il primo e il più importante colpo di scena.

    Fuori Lorenzo, l’unico in grado di contrastare il dominio della Honda con il suo passo gara, per gli uomini HRC la strada si fa tutta in discesa, con le due Honda di Dani Pedrosa e Stoner a fare l’andatura con un ritmo indiavolato e a seguire tutti gli altri. Ben presto la lotta per la vittoria diventa affare solo per due con il gruppetto degli inseguitori che inevitabilmente si stacca dal codone delle Honda che viaggiano assieme verso una doppietta che ormai nessuno può togliergli, favoriti anche dalla scelta di montare gomme morbide a differenza degli avversari, tutti sulla mescola dura. Ma resta in gioco la vittoria, e a 10 giri dal termine Stoner si scorda dei suoi acciacchi procurati nella caduta delle libere del venerdi e supera Pedrosa un pò in crisi con le gomme nel veloce cambio di direzione, involandosi inesorabilmente da solo al traguardo, andando a prendersi la prima vittoria dopo l’ annuncio del suo ritiro alle corse alla fine di questo campionato.

    Bel risultato per l’australiano che in un sol colpo ottiene la terza vittoria stagionale ma soprattutto ritrova la vetta solitaria della classifica Mondiale dopo un periodo molto difficile per lui a livello sportivo. Per Lorenzo invece, che avrebbe potuto dare la mazzata definitiva al campionato in caso di vittoria, soltanto l’amaro in bocca per essere stato abbattuto dopo neanche un giro di corsa.

    Casey Stoner © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Alle spalle delle due Honda un superlativo Andrea Dovizioso, che vince il duello in famiglia con la Yamaha ufficiale di Ben Spies. L’italiano è l’unica nota positiva della giornata del team Yamaha, (che comunque ha sporto reclamo contro la manovra di Bautista), prendendosi di forza la terza posizione che a pochi giri dalla fine sembrava ormai persa. Il forlivese infatti dopo aver commesso un errore, recupera tutto lo svantaggio di otto decimi all’americano e dopo aver bussato più di una volta sul codone della sua Yamaha rompe gli indugi proprio all’inizio dell’ultimo giro superando Spies alla prima curva prendendo quel margine necessario per arrivare in sicurezza sotto la bandiera a scacchi. Traguardo meritato per Dovizioso ancora unico pilota di un team satellite ad andare a podio, ma buona anche la gara di Spies che dopo un inizio di stagione tragico, sta recuperando in fretta in termini di prestazione.

    Quinta posizione troviamo Cal Crutchlow che completa il terzetto formato dalle Yamaha, mantre in sesta posizione troviamo la prima delle Ducati con Nicky Hayden. L’americano è bravo a recuparare dopo un dritto nella ghiaia ad inizio gara e complice gli errori degli altri piloti si piazza in un’ottima posizone. Alle sue spalle l’altra Ducati di Hector Barbera, sempre in lotta con lui sin dall’inizio della gara ma nel finale lo spagnolo arriva lentissimo e lontanissimo da Hayden al traguardo forse a causa di un problema sulla sua GP12.

    Dopo di chè troviamo la CRT di Randy De Puniet, che precede il “suoi compagni di marca” Michele Pirro e Mattia Pasini, che chiudono con un ottimo risultato entrando nella top-ten. 11esimo invece, appena fuori, Danilo Petrucci, mentre per trovare Valentino Rossi dobbiamo arrivare fino alla 13esima nonchè penultima posizione. Il campione di Tavullia nonostante la scelta di montare una gomma dura, distrugge il battistrada a circa metà gara mentre lottava per la quinta posizione con Crutchlow, Hayden e Barbera, problema che lo costringe a rientare ai box e montare una nuova gomma. Rientrato in ultima posizione è riuscito a recuperarne soltanto una ai danni James Ellison, troppo poco per il nove volte campione del mondo che a fine stagione darà inevitabilmente il suo addio alla Ducati.

  • Cucchiaio Pirlo, Twitter si inchina al campione

    Cucchiaio Pirlo, Twitter si inchina al campione

    Il momento della svolta, il rigore che ha cambiato il corso degli eventi, evitando una beffa che sarebbe stata troppo amara da digerire, dopo una partita dominata ma costellata da troppi sprechi in fase di conclusione, dopo l’errore dal dischetto di Riccardo Montolivo che sembrava potesse farci piombare nel baratro della paura.

    Avrà pensato a tutto questo Andrea Pirlo prima di sistemarsi il pallone sul dischetto, aggiustandolo due volte, di dare un rapido sguardo ad Hart, il portierone inglese che si agitava per cercare di occupare più spazio possibile, prima di decidere di calciare con una breve rincorsa quel cucchiaio morbido e dolce, un brivido lungo la schiena dei tifosi Azzurri, che seguivano con lo sguardo la traiettoria della palla finire lentamente proprio lì dove doveva andare, dove Lui aveva deciso.

    E’ stato un momento determinante perchè ha racchiuso in sè la voglia di assumersi la responsabilità di un gesto tanto importante, che si è trasformato in un’improvvisa iniezione di fiducia per tutti gli Azzurri e, di contro, in un brutto colpo psicologico per gli inglesi che, dopo il cucchiaio di Pirlo, hanno fallito il penalty con Young – stampato sulla traversa – e poi con Cole, neutralizzato dall’immenso Gigi Buffon.

    Dodici anni dopo l’Europeo del 2000, in cui il mondo intero parlò del rigore di Francesco Totti nella semifinale contro l’Olanda, è di nuovo un cucchiaio Azzurro a far parlare di sè anche perchè, fortunatamente, l’esito della lotteria dagli undici metri è stati favorevole agli uomini di Prandelli. Stavolta, inoltre, il cucchiaio ha avuto un impatto mediatico ancora maggiore, soprattutto sui social network, dove molti colleghi di Andrea Pirlo hanno voluto commentare il suo gesto tecnico, in maniera estemporanea.

    Il cucchiaio di Andrea Pirlo | © CARL DE SOUZA/AFP/GettyImages

    Twitter si piega, così, alle ragioni del pallone, e diviene il luogo per esaltare l’immensa classe del faro del centrocampo Azzurro, iniziando da un suo collega che di classe e qualità se ne intende, lo spagnolo Xavi che ,dal ritiro delle furie rosse, twitta “che gran rigore Pirlo…fenomeno!”, così come i suoi compagni di squadra, Piquè e Cesc Fabregas che sottolineano, rispettivamente,  “Pirlo è solo classe”, e “Pirlo, che classe”.

    Se la stima da parte dei campioni del mondo e d’Europa in carica è ragione di grande orgoglio, lo possono essere ancor di più i complimenti degli avversari di ieri, quegli inglesi che alla vigilia pronosticavano un passaggio del turno facile-facile, o “very easy” che dir si voglia. Anche loro devono togliersi il cappello di fronte al numero 21 Azzurro e lo fa, sportivamente, Michael Owen: “Pirlo è stato stupendo nel rigore. Anche l’Inghilterra avrebbe un calciatore della stessa classe ma non c’era: Scholes”. 

    Complimenti per Pirlo giungono, ancora, dai Twit di Edin Dzeko,Andrea Pirlo-RESPECT”, dell’olandese Van Persie, che twitta un sintetico “Pirlo!” con un punto esclamativo ad evidenziare simbolicamente la grandezza del gesto tecnico, del neo compagno di squadra juventino Asamoah, con un’esclamazione tipicamente italiana “Pirlo, Mamma mia!”, ed ancora di Alessandro Matri: “Ragazzi che spettacolo il numero 21”, ed Elia “Mr Pirlo numero uno”.

    Calciatori ma non solo, anche Valentino Rossi twitta la sua ammirazione per Andrea e la soddisfazione per la qualificazione Azzurra: “Non potevamo perdere dopo il cucchiaio di Pirlo… che spettacolo! comunque la vittoria è meritata”, così come Cesare Cremonini che scrive: “loro hanno i Beatles, noi Pirlo… Embè?” e l’attore Giorgio Pasotti che esclama “Comunque Pirlo è il calcio”.

    Dopo tanti complimenti e celebrazioni del suo immenso talento, l’aspetto più curioso e particolare resta il commento, secco e lapidario, del protagonista di tutto ciò che, come sempre, non si scompone, non si lascia andare a dichiarazioni eclatanti, sfoggiando la pacatezza e l’equilibrio di sempre, facendo sembrare semplice un gesto perfetto, che ha racchiuso genio e follia, talento e magia: “Ho visto il portiere che era bello carico e ho pensato di fare così, è stato più facile tirarlo così. Al portiere la cosa ha creato un po’ di pressione”. Pirlo-style o, meglio, stile-Pirlo: touchè.

    Video rigore Andrea Pirlo:

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  • MotoGP, Lorenzo vince a Silverstone davanti a Stoner e Pedrosa

    MotoGP, Lorenzo vince a Silverstone davanti a Stoner e Pedrosa

    E’ Jorge Lorenzo il vincitore del Gran Premio di Gran Bretagna, sesto appuntamento stagionale del Motomondiale. Sul circuito di Silverstone il campione spagnolo dopo un inizio di gara sottotono ha recupera dalla quarta posizione iniziale raggiungendo Casey Stoner che inizialmente aveva tentato la fuga superandolo definitivamente a nove giri dalla fine nellaparte nuova del circuito, dopo un duello carena contro carena che per pochi istantiha fatto presagire ad una battaglia fino alla fine della gara. E invece Lorenzo, forte anche di una scelta di gomme migliore rispetto a quella degli avversari (dura all’anteriore, morbida al posteriore), una volta superato il rivale, ha avuto la forza di allungare e di controllare la gara fino alla fine, salvo un brivido nel finale quando la sua M1 per poco non lo disarcionava a terra mentre affrontava la Becketts.

    A parte questo il pilota della Yamaha ha vinto meritatamente , ottenendo con quella di oggi la terza vittoria consecutiva e quarta totale della stagione, rafforzando ancor di più la sua leadership nella classifica del Mondiale che ora con 140 punti lo vede allungare nei confronti del suo più accreditato rivale Casey Stoner, secondo a 115 punti.

    Al secondo posto troviamo proprio l’australiano, che anche questa volta non è riuscito ad azzeccare  la scelta della gomma giusta in virtù dell’aumento della temperatura atmosferica di Silverstone che ha reso vana la scelta di montare due gomme morbide, sia all’anteriore che al posteriore. E dopo un tentativo di allungare all’inizio la prestazione della gomma è decaduta improvvisamente, il che ha permesso non solo a Lorenzo, ma anche a Daniel Pedrosa e Alvaro Bautista di avvicinarsi alla sua RC213V. Ma l’australiano  è riuscito a mantenere la seconda posizione e vincere il duello in famiglia con le altre due Honda.

    Sul podio assieme al campione del mondo in carica il compagno di team Pedrosa, mentre Bautista, dopo la bella pole ottenuta nelle qualifiche di ieri, si è dovuto accontentare della quarta posizione, ma lo spagnolo è sempre in continua crescita e nella prossima gara potrebbe aspirare sicuramente a qualcosa di più.

    Jorge Lorenzo © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Al quinto posto Ben Spies, partito benissimo al contrario del compagno di squadra, ma si è poi perso nel prosieguo della gara, dopo l’errore che ha permesso a Stoner di scavalcarlo. Da li in poi la sua gara è stata tutta in discesa, ma rispetto alle prestazioni di inizio stagione, anche un quinto posto può essere considerato un buon risultato ma soprattutto anche un punto di partenza per lui che alla fine dell’anno potrebbe rischiare di perdere il posto in Yamaha.

    Alle spalle dell’americano troviamo l’altra Yamaha dell’idolo di casa Cal Crutchlow, eroico nell’affrontare una gara che sembrava compromessa già nelle terze libere della mattinata di sabato in cui a causa di una caduta si è procurato un problema ai legamenti della caviglia. E invece il britannico è stato eroico nel voler gareggiare a tutti i costi correndo una gara strepitosa spinto dall’apporto del pubblico di casa, che alla fine è stato fondamentale nella sua rimonta dall’ultimo posto della griglia alla sesta posizione.

    Il pilota della Yamaha si è anche permesso il lusso di superare Nicky Hayden nell’ultimo giro di gara, recuperandogli tre secondi negli ultimi tre giri. Segno che la Ducati, anche se nelle mani del suo miglior pilota di oggi, ha fatto veramente fatica a amntenere il passo. In effetti lo statunitense era partito bene, battaglaindo nelle battute iniziali con i piloti davanti per le prime posizioni, poi ha dovuto cedere il passo ai più veloci chiudendo la gara in crisi di gomme in settima posizione, comunque primo tra i piloti Ducati.

    Completo disastro invece per Valentino Rossi, che con l’altra Ducati si piazza in nona posizione ma a ben 21secondi dal suo compagno di squadra, 36 totali dalla vetta. Il Dottore non è riuscito a trovare il feeling con il circuito inglese sin dall’inizio del week-end, la tanto invocata pioggia non è arrivata, anche se il cielo sopra Silverstone era minacciato da nuvoloni neri, e la scelta disperata di montare la gomma dura al posteriore non ha dato i frutti sperati. Alla fine il campione di Tavullia è riuscito a spuntarla solo su Hector Barbera, che ha chiuso la top-ten con il decimo posto, mentre tra le due Ducati ufficiali di Rossi e Hayden si è piazzato il tedesco Stefan Bradl, con la Honda LCR, in ottava posizione.

    Delusione anche per Andrea Dovizioso, caduto verso metà gara mentre lottava per le posizoni di vertice. Il forlivese è poi riuscito a riprendere la moto rientrando ai box per sistemare la leva del freno danneggiata nella caduta senza nessun risultato. Ultima posizione per il pilota della Yamaha dietro anche a tutte le CRT.

  • Rossi e Hayden cadute fotocopia a Silverstone. Video

    Rossi e Hayden cadute fotocopia a Silverstone. Video

    Come se i noti problemi che attanagliano ormai da oltre un anno la casa di Borgo Panigale non bastassero, a rendere ancora più complicato il week-end del Gran Premio di Gran Bretagna in casa Ducati sono le due brutte cadute, per fortuna senza conseguenze, che hanno visto protagonisti Valentino Rossi e Nicky Hayden durante la sessione di qualifiche che li ha visti piazzarsi rispettivamente in decima e settima posizione. Niente di strano se non fosse che i due piloti sono cascati esattamente nello stesso punto della pista e con le medesime dinamiche. Un fatto alquanto inusuale.

    E’ toccato prima al Dottore, seguito qualche minuto più tardi dall’americano, assaggiare l’asfalto di Silverstone alla staccata della “Vale Curve“, una chicane sinistra-destra che immette nella “Club”. Dopo aver affrontato la “Stowe” si scende a gran velocità in prossimità della variante. In questo tratto del circuito le disconnessioni dell’asfalto sono più accentuate che in altri punti della pista; una frenata decisa, forte e brusca su queste deformazioni può far piantare l’anteriore in terra in maniera innaturale con conseguente perdita d’aderenza. In prima analisi, sembrerebbe proprio questa la causa delle cadute “fotocopia” di Rossi e Hayden.

    Valentino Rossi © ADRIAN DENNIS/AFP/GettyImages

    Dalle immagini si appura come i due piloti in staccata subiscano il sollevamento del posteriore che genera la perdita d’aderenza sull’anteriore praticamente con moto ancora dritta proprio qualche istante prima in cui cercano di impostare la chicane. Problema che preoccupa e non poco in previsione gara dal momento che l’nconveniente è sorto soltanto ai due ducatisti ufficiali. Che sia colpa di un sistema di molle non in grado di assorbire le oscillazioni provocate dalle disconnessioni di quel punto specifico della pista necessarie per mantenere stabile la moto? In Ducati si dovrà lavorerà anche su questo per capire se si tratta di problema tecnico o di pura casualità. Un grattacapo in più che si aggiunge alla grande mole di lavoro che dovranno fare i tecnici per dare ai due piloti una moto equilibrata e performante che riesca a fare meglio di quanto visto durante il week-end.

    VIDEO CADUTA ROSSI

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    VIDEO CADUTA HAYDEN

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  • MotoGP, Bautista in pole a sorpresa a Silverstone. Rossi è 10°

    MotoGP, Bautista in pole a sorpresa a Silverstone. Rossi è 10°

    Alvaro Bautista conquista a sorpresa la pole position del Gran Premio di Gran Bretagna sul circuito di Silverstone, che domani ospiterà la sesta gara del Motomondiale.

    Il pilota spagnolo del team di Fausto Gresini ottiene la sua prima pole position nella classe regina capitalizzando al massimo le prestazioni delle gomme morbide montate sulla sua Honda RC213V facendo segnare il tempo di 2:03.303 a circa venti minuti dalla fine, prima che la pioggia prendesse il sopravvento. La sessione di qualifica infatti, iniziata su pista asciutta ma con cielo carico di nuvoloni neri, alla fine si è svolta sotto una leggera pioggia che comunque ha impedito ai piloti in pista di migliorare i propri tempi, congelando tutte le posizioni.

    Una qualifica inedita visto che al secondo si piazza Ben Spies, con la prima delle Yamaha. Il tempo di Bautista è migliore di circa un decimo rispetto a quello fatto segnare dal texano, che dopo i progressi mostrati a Barcellona nello scorso Gran Premio di Catalunya due settimane fa, dimostra di essere in ottima forma anche in condizioni difficili come queste di Silverstone, in cui tutti hanno più o meno guidato sulle uova. In terza posizione troviamo Casey Stoner, che chiude la prima fila alle spalle del pilota americano nonostante nelle terze libere della mattina era risultato il pilota più veloce in pista.

    Quarta posizione per Jorge Lorenzo che al contrario del compagno di squadra non riesce a trovare il giro buono per portarsi almeno in prima fila, forse anche sorpreso dall’arrivo della pioggia che comunque un pò tutti si aspettavano. Lo spagnolo è in compagnia del connazionale Dani Pedrosa, anche lui staccato di circa mezzo secondo dalla vetta ma decisamente non tagliati fuori per la lotta alla vittoria. Completa una seconda fila tutta spagnola Hector Barbera, di fatto prima delle Ducati, che porta il team Pramac a partire dalla sesta casella della griglia.

    Alvaro Bautista © ADRIAN DENNIS/AFP/GettyImages

    Subito dopo troviamo la prima Ducati ufficiale, quella di Nicky Hayden, che sembra essere a suo agio su questa pista e aprirà la terza fila in settima posizione. Ma per lo statunitense pesa l’errore alla “Vale Curve” che lo ha portato ad una brutta quanto strana caduta proprio mentre stava realizzando il giro buono, che probabilmente avrebbe potuto portarlo quanto meno in prima fila. La stessa modalità di caduta in cui poco prima è incappato il compagno di team Valentino Rossi, uscito di pista sempre nello stesso punto ad inizio sessione. Il campione di Tavullia ha poi ripreso a girare anche se con la moto di riserva ma non è riuscito ad andare oltre la decima posizione che gli vale la prima piazza della quarta fila, ma, dato ancora più preoccupante, sono i due secondi di ritardo accusati dalla vetta della classifica, che in caso di pista asciutta domani in gara, sembrano a dir poco incolmabili. Ma le condizioni del tempo potrebbero giocare un ruolo importante e dare una mano al Dottore.

    Davanti a Rossi troviamo la Yamaha di Andrea Dovizioso, il primo degli italiani in ottava posizione, e la Honda LCR di Stefan Bradl, nono, e di fatto il nove volte campione del mondo chiude la top-ten con l’ultimo dei prototipi. Dopodichè troviamo la ricca colonia di CRT aperta da Aleix Espargaro e chiusa da Ivan Silva. In mezzo troviamo Michele Pirro in 14esima posizione, Mattia Pasini in 16esima, e Danilo Petrucci in 18esima posizione.

    Non hanno invece preso parte alle qualifiche il pilota della Yamaha Monster del team Tech 3 Cal Crutchlow, che a causa di una caduta nelle libere del mattino si è procurato un problema ai legamenti della caviglia, e Karel Abraham, che nei recenti test si è infortunato ad una mano. Mentre per il secondo la presenza nel Gran Premio di domani sarà sicuramente da scartare, per il primo non è da escludere che potrebbe provare a correre, anche se comunque non nelle migliori condizioni fisiche.

  • MotoGP, libere Silverstone: sul bagnato Rossi poi Stoner

    MotoGP, libere Silverstone: sul bagnato Rossi poi Stoner

    I primi due turni di libere del Gran Premio di Gran Bretagna si sono svolte in condizioni differenti, nella prima sessione infatti una leggera pioggia ha bagnato la lunga pista di Silverstone quel tanto che bastava per consentire a Valentino Rossi di mettere la sua Ducati davanti a tutti mentre nella seconda, con l’asfalto che si è asciugato progressivamente, il più veloce è stato Casey Stoner.

    Alla luce dei risultati odierni il box Ducati spera in un week-end bagnato, le libere della mattina sono state dominate dalla casa di Borgo Panigale con Rossi che ha preceduto il compagno di team Nicky Hayden sulla seconda Ducati. Per il Dottore miglior tempo di 2:19.328, 77 millesimi più veloce dell’americano. Più staccati gli altri con Andrea Dovizioso, terzo tempo per il forlivese, che ha chiuso a 8 decimi dal leader (2:20.127) poi Stoner a quasi un secondo mentre i distacchi si fanno abissali dal quinto tempo in poi con Cal Crutchlow che ha accusato un ritardo da Rossi di 2 secondi, Stefan Bradl di due e mezzo e Dani Pedrosa di oltre 3 secondi. Quasi 4 invece quelli di Jorge Lorenzo, fresco di rinnovo contrattuale con la Yamaha, che ha terminato le sue prove con il miglior tempo di 2:23.174.

    Il meteo da una tregua nel pomeriggio, la pista asciutta ha ristabilito le reali forze in campo con il campione del mondo in carica che ha fatto segnare il miglior tempo chiudendo il giro in 2:04.791. Stoner ha preceduto una fantastico Ben Spies, l’unico capace di stare al passo con l’australiano della Honda, firmando un incoraggiante, viste le sue deludenti prestazioni stagionali, 2:04.825. Terzo tempo per Alvaro Bautista in sella alla Honda Gresini davanti alla prima Ducati, questa volta però quella di Hayden, staccato di oltre mezzo secondo dal leader. Giornata poco proficua per Lorenzo che non è riuscito a fare meglio del settimo crono, evidentemente in Yamaha hanno preferito lavorare più in ottica gara cercando di capire il degrado delle gomme, fattore questo vero punto di forza della casa giapponese, a discapito della prestazione sul giro secco.

    Valentino Rossi © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Per trovare Valentino Rossi bisogna scorrere più indietro, all’undicesima casella per la precisione con un ritardo di 2 secondi e 3 decimi. Distacco pesante dalla vetta che diventa maggiore se si guarda al tempo fatto registrare da Hayden. Va bene che in Ducati sono ancora lontani dal risolvere i noti problemi di messa a punto della moto, ma ciò non giustifica il gap che intercorre tra il pilota statunitense, che riesce ad essere costante con qualsiasi condizione di pista si presenti, e il sette volte campione del mondo della classe regina che continua a naufragare nelle retrovie crollando letteralmente quando la pioggia non accore in suo aiuto. A ciò va sommato anche che Rossi si trova esattamente a metà distacco tra l’ultima “mille”, la Ducati privata di Hector Barbera, e la prima delle CRT, quella di Randy De Puniet. Il team bolognese sta lavorando tanto per offrire al Dottore una moto che sia in grado quantomeno di poter battagliare con le Yamaha clienti, quasi sempre a ridosso della zona podio, ma nonostante i progressi intravisti nelle ultime uscite, l’obiettivo rimane ancora abbastanza lontano.

  • Lorenzo rinnova con Yamaha fino al 2014

    Lorenzo rinnova con Yamaha fino al 2014

    In previsione di un mercato piloti rovente come non lo è mai stato e reso ancor più incandescente dalla decisione di Stoner di ritirarsi a fine stagione con l’australiano che lascerà libera l’ambitissima sella della Honda ufficiale, la Yamaha gioca d’anticipo e mette a segno il suo colpaccio riconfermando Jorge Lorenzo per le prossime due stagioni. La casa giapponese, come ha comunicato attraverso il proprio sito ufficiale, ha infatti rinnovato il contratto del campione iridato 2010 per altri due anni prolungandolo fino al 2014.

    Por Fuera sarebbe andato in scadenza come del resto tutti i big, a partire da Casey Stoner passando per Dani Pedrosa, Ben Spies, Andrea Dovizioso, Cal Crutchlow per finire a Valentino Rossi. Una “coincidenza astrale” di quelle che si verificano una volta ogni mille anni che avrebbe radicalmente modificato lo scenario attuale, con l’elevata possibilità di avere un rimescolamento di piloti all’interno dei vari team presenti ai nastri di partenza del Mondiale 2013. «Sono contento di aver rinnovato il contratto per altri due anni, in Yamaha hanno fatto un grande sforzo per trattenermi perciò intendo ringraziare tutti quelli che hanno lavorato per questo obiettivo. Rimanere era la mia prima opzione da sempre. Adesso mi concentro sul campionato e guardo al futuro con l’intento di ripagare la Yamaha della fiducia che mi ha dimostrato, a partire da Silverstone in questo weekend. Il mio sogno è quello di riuscire a vincere più titoli insieme e di chiudere la carriera con la Yamaha» sono state le parole del pilota spagnolo subito dopo aver messo nero su bianco sul nuovo accordo.

    Jorge Lorenzo | © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    La permanenza di Lorenzo, che Honda ha cercato di avvicinare una volta appresa la notizia dell’abbandono delle corse del suo alfiere Stoner, in Yamaha apre sempre di più ad un ritorno di Valentino Rossi in HRC a distanza di 12 anni. Il 7 volte campione del mondo della classe regina è, come dicevamo, in scadenza di contratto e le difficoltà palesate nel trovare il feeling con la Ducati (e anche con il team, ndr) in questo anno e mezzo potrebbero spingere il Dottore e la casa di Borgo Panigale a prendere due strade diverse una volta terminata la stagione che, come lo scorso anno, non promette niente di buono. Il team manager di Honda Livio Suppo non ha escluso questa possibilità, ammettendo anche i contatti avuti con l’entourage di Dani Pedrosa per il rinnovo contrattuale. Ma occhio anche a Marc Marquezche è destinato un giorno non molto lontano, se non già dal prossimo campionato, a vestire i colori del team Repsol.

    In Yamaha non resta da decifrare il nome di colui che dividerà il box con il campione spagnolo nel 2013. In bilico la posizione dell’attuale compagno di team Ben Spies, lo statunitense in questa prima parte di stagione ha incontrato parecchie difficoltà a fronte di un ottimo campionato l’anno prima; in lizza per un posto anche Andrea Dovizioso e Cal Crutchlow che bene si stanno comportando con la Yamaha del team clienti Tech 3 di Poncharal. Il mercato piloti è solo all’inizio.

  • MotoGP, pagelle GP Catalunya. Lorenzo impeccabile, Rossi migliora

    MotoGP, pagelle GP Catalunya. Lorenzo impeccabile, Rossi migliora

    Il quinto appuntamento della stagione se lo aggiudica Jorge Lorenzo, che nel Gran Premio di casa sul circuito di Barcellona, piazza il sorpasso nel numero di vittorie stagionali rispetto al rivale numero uno nel mondiale, Casey Stoner (3-2 il parziale momentaneo) con conseguente allungo sull’australiano, che ora insegue con 20 punti di distacco.

    Il campione del mondo in carica pare aver perso quella brillantezza che per lungo tempo gli ha permesso di dominare le gare e ora si trova in difficoltà. Piccoli segni di ripresa per Valentino Rossi, che anche sull’asciutto riesce a compiere una gara più che accettabile. Bravo anche Andrea Dovizioso, al suo primo podio stagionale. Diamo i voti ai protagonisti del GP.

    Lorenzo 9,5: non gli diamo il massimo dei voti solo perchè ha avuto qualche difficoltà in più a ripetere la gara diLe Mans, pur avendone tutto il potenziale. Questo però non significa che la vittoria conquistata sia sta meno importante, anzi sicuramente più bella per come è avvenuta visto che ha dovuto lottare per tutta la gara con un osso duro come Pedrosa, che giocava anche lui in casa. Ma in questo periodo battere il binomio Yamaha-Lorenzo sembra quasi un’utopia, e pur commettendo qualche errore di troppo recupera e vince la gara, aumentando il vantaggio in classifica su Stoner. Comunque perfetto.

    Pedrosa 9: viene battuto per l’ennesima volta in qualifica da Stoner, che proprio in casa sua gli fa fare l’ennesima figuraccia. Poi in gara le cose si capovolgono vincendo nettamente il duello in famiglia tra HRC avendo anche la stessa configurazione di moto. Lui va forte ma questa volta (e non solo questa volta) ha trovato in Lorenzo un avversario più forte di lui.

    Dovizioso 8,5: parte bene e pare tenere alla grande il passo dei primi due che giravano fortissimo. Ad un certo punto però sparisce dalle telecamere e da che lottava per la prima posizione a causa di un lungo lo ritroviamo indietro a cercare di difendere il terzo posto da Stoner. Lui ci riesce senza nemmeno troppa difficoltà dimostrando di essere un pilota all’altezza, conquistando il primo podio stagionale, unico a riuscirci con un team satellite, il che non è poco.

    Stoner 5,5: è da due gare che sembra aver perso lo smalto dei tempi migliori, proprio dal suo annuncio del suo ritiro alle corse a fine stagione. In qualifica pare voglia far ricredere tutti anche se in gara si scioglie clamorosamente sbagliando anche la scelta della gomma per cercare di ridurre al minimo i problemi di chattering. Risultato disastroso, mai protagonista in gara e lui che aveva intenzione di lasciare le corse da campione del mondo deve darsi una mossa perchè Lorenzo è in condizione strepitosa. Per la prima volta dopo un anno buono scende giù dal podio. Non è un caso

    Jorge Lorenzo © JOSEP LAGO/AFP/GettyImages

    Bautista 7,5: era anche per lui il GP di casa e l’aria di casa pare aver fatto bene allo spagnolo che mette in atto la sua solita gara consistente pur avendo una Honda leggermente inferiore rispetto alle HRC Repsol. Sempre in costante crescita.

    Rossi 7,5: l’obiettivo era arrivare alle spalle delle Honda e delle Yamaha. Detto fatto Valentino è stato buon profeta, arrivando settimo e praticamente primo tra i piloti della sua scuderia. Qualche segno di miglioramente, almeno da parte sua lo si è visto, ora deve continuare a spingere per arrivare almeno a livello dei primi, che hanno almeno ancora 8 decimi di vantaggio al giro.

    Honda 7: pur avendo evidenti problemi tecnici è ancora li davanti, quando con Stoner, quando con Pedrosa a lttare per la vittoria. Ma non è più la moto perfetta dell’anno scorso e questo è almeno un punto a sfavore.

    Yamaha 9: la moto è ben equilibrata e soprattutto quella che tratta meglio e consuma meno le gomme che in GP infuocati come quello di ieri fa davvero la differenza. Ne sono la dimostrazione le prestazioni delle moto satelliti che viaggiano al passo delle Honda ufficiali. Sicuramente la migliore del lotto.

    Spies 6,5: veniva da un inizio di stagione disastroso e in un GP dove è stato finalmente competitivo ha provato ha cercato di essere il più aggressivo possibile tentando il sorpasso a Pedrosa, con scarsi risultati visto che la sua gara in pratica è finita là per una caduta. Ha fatto bene comunque a provarci ma per la riconferma deve fare di più.

    Iannone 10: è il protagonista assoluto del week-end spagnolo, e ha dimostrato che pur avendo una moto inferiore, quando è in giornata non ce n’è per nessuno. Per compiere un ulteriore salto di qualità dovrebbe correrle tutte cosi ma intanto è l’unico portabandiera italiano che in questo momento può aspirare veramente al titolo. E noi glielo auguriamo.