Tag: valentino rossi

  • Pedrosa domina a Jerez. Marquez, “spallata” a Lorenzo

    Pedrosa domina a Jerez. Marquez, “spallata” a Lorenzo

    E’ stato Daniel Pedrosa il trionfatore del Gran Premio di Spagna 2013, prima tappa europea del Motomondiale e terza della stagione. Sul circuito di Jerez il pilota spagnolo ha vinto agevolmente la sua prima gara della stagione, nonostante i favori del pronostico non fossero tutti dalla sua parte, risultando il terzo vincitore diverso dopo altrettante gare disputate in stagione, L’alfiere della Honda è scattato benissimo, come suo solito, alla partenza, ma dopo poche curve è stato ripreso dal connazionale Lorenzo che partiva dalla pole, per poi piazzare il sorpasso decisivo al quinto giro della corsa che lo ha lanciato verso una vittoria indiscussa e assolutamente dominata, la numero 46 della carriera, non proprio un numero a caso nella storia del motociclismo.

    Daniel Pedrosa
    Daniel Pedrosa © CRISTINA QUICLER/AFP/Getty Images

    Alle spalle di Pedrosa è stata lotta vera tra i connazionali Jorge Lorenzo e Marc Marquez, che hanno dato vita agli unici momenti di suspance della corsa visto che praticamente in gara non si sono visti altri duelli degni di nota. E proprio il duello tra i due piloti ha rievocato uno degli episodi più memorabili della storia del Motomondiale, la famosa spallata di Rossi a Gibernau nella gara del 2005. Già perchè il rookie della Honda, dopo aver passato l’intera gara alle spalle del pilota della Yamaha e provato vanamente varie volte a sopravanzare il campione del mondo in carica negli ultimi giri, ha tentato l’attacco all’ultima curva, quella che giovedì era stata intitolata proprio a nome di Lorenzo, provando ad imitare il sorpasso di Rossi a Gibernau. Il risultato è stato praticamente lo stesso di quello di sette anni fa, con Lorenzo che dopo il contatto tiene botta ed evita la caduta ma è costretto a cedere la seconda posizione al numero 93 della Honda, che a fine gara non si è  scusato apertamente con il rivale.

    Dal canto suo Lorenzo ha preferito non commentare a caldo l’episodio ma è chiaro che quanto accaduto lo ha lasciato parecchio indispettito. Sicuramente episodi di questo genere sono il simbolo delle battaglie che hanno caratterizzato questa categoria ma è chiaro che la  manovra di Marquez non è stata delle più corrette. E’ stato comunque un Gran Premio monopolizzato ancora una volta dagli spagnoli che oggi correvano sul tracciato di casa, e che grazie a questo risultato si trovano anche vicinissimi in classifica generale staccati soltanto di quattro punti.

    Ai piedi del podio troviamo proprio il protagonista dell’episodio del 2005, Valentino Rossi, che ha capitalizzato il massimo dal potenziale della sua M1 visto il maggiore degrado della gomma posteriore accusato per tutto il week-end dalla Yamaha rispetto alla Honda. Per il momento i primi tre restano irraggiungibili per cui il pesarese oggi si è accontentato di aver vinto la sfida in famiglia con Cal Crutchlow, che pure  guida la moto clienti, bravo comunque a raggiungere la quinta posizione nonostante una condizione fisica non perfetta dovuta alla caduta di ieri nelle qualifiche. Cosi è stato già importante per l’inglese aver vinto la bagarre con la Honda Gresini di Alvaro Bautista, solo sesto, ma davanti alle due Ducati di Nicky Hayden e Andrea Dovizioso, per la prima volta in stagione più lento del suo compagno di squadra e in netta difficoltà con le gomme.

    La difficoltà del forlivese è manifestata dal fatto di aver sopravanzato soltanto nel finale la Crt di Aleix Espargaro, con una moto 800, ma ancora una volta bravissimo a insediarsi nella lotta con i “prototipi”. Male, ma di più davvero non poteva fare, Andrea Iannone, out già al quarto giro per una caduta che per fortuna non ha procurato altre conseguenze al ginocchio già inforunato nelle ultime libere del sabato mattina.

     

  • Lorenzo in pole a Jerez. Rossi 5° con caduta

    Lorenzo in pole a Jerez. Rossi 5° con caduta

    Jorge Lorenzo ha conquistato la pole position del Gran Premio di Spagna sul circuito di Jerez de la Frontera, prima tappa europea della MotoGP e terza gara della stagione. Il campione spagnolo dopo essere stato il più veloce in ben tre dei quattro turni di libere a disposizione ha dominato anche la sessione di qualifica “regalandosi” la prima posizione nel giorno del suo 26esimo compleanno grazie al tempo di 1:38.673, tempo già stratosferico di suo ma che risulta ancora ben lontano dall’1:38.189 fatto segnare dallo stesso spagnolo nel 2008 che ancora oggi persiste come record della pista. Ma non sarà di certo questo a rovinare una giornata pressochè perfetta del maiorchino che sul tracciato di casa ha festeggiato la seconda pole della stagione dopo quella ottenuta in Qatar al GP inaugurale.

    Jorge Lorenzo © Mirco Lazzari gp/Getty Images
    Jorge Lorenzo © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Dominio iberico in terra spagnola perchè alle spalle di Lorenzo troviamo i connazionale della Honda Dani Pedrosa e Marc Marquez. Il primo ha già vinto due volte su questo tracciato e si trova decisamente più a suo agio rispetto al compagno di squadra, che quì non ha ancora conosciuto la parola vittoria.I due sono stati autori di due delle tante cadute del turno ma nonostante questo sono riusciti a piazzarsi in prima fila rispettivamente a 247 e 298 decimi che separano gli uomini del team Hrc dalla migliore delle Yamaha, che sembra avere decisamente un altro passo rispetto alla gara di Austin e prorpio per quaesto non sarà facile batterla.

    Alle spalle dei primi tre troviamo Cal Crutchlow con la Yamaha Monster del team Tech 3  che ha preceduto il suo team-mate Valentino Rossi. Entrambi i piloti della casa dei tre diapason sono stati protagonisti di due scivolate negli ultimi minuti della sessione a dimostrazione di quanto si fosse al limite e in crisi con le gomme, additate da qualche pilota come principale causa delle tante scivolate di giornata, anche se il pesarese, prima di vedere praticamente distrutta la sua M1 stava trovando il ritmo per poter rientrare almeno nei primi tre e nonostante la quinta posizione finale, fissata comunque come obiettivo prima delle qualifiche, cercherà di far valere la sua tradizione particolarmente favorevole su questo circuito che lo ha visto trionfatore otto volte, per cercare di correre una gara da protagonista.

    Alvaro Bautista ha completato la seconda fila classificandosi in sesta posizione, mentre ad aprire la terza fila sarà Nicky Hayden con la prima delle Ducati per la prima volta in stagione davanti al compagno Andrea Dovizioso, molto in difficoltà con le gomme e a oltre un secondo dalla prima posizione. Tra i due uomini in rosso partirà un agguerritissimo Stefan Bradl che ha conquistato di forza la Q2 ai danni della Crt di Aleix Esparagaro, estromesso per soli 3 centesimi. Hector Barberà chiuderà invece la top-ten davanti ad un eroico Andrea Iannone che nonostante una caduta prima delle qualifiche che gli ha procurato un brutto infortunio al ginocchio ha avuto la forza di montare in sella alla sua Ducati e firmare l’11esimo miglior tempo.

  • GP Austin, Marquez vince ed entra nella leggenda. Rossi solo 6°

    GP Austin, Marquez vince ed entra nella leggenda. Rossi solo 6°

    Marc Marquez ha vinto la prima edizione del Gran Premio degli Stati Uniti sul nuovo circuito di Austin, secondo appuntamento del Motomondiale. Il pilota spagnolo ci ha messo davvero poco a diventare grande e ha dimostrato di avere la stoffa del campione confermandosi velocissimo su un circuito praticamente nuovo a tutti e sul quale non ha avuto rivali. Il giovane rookie della Honda ha praticamente scritto la storia del motociclismo su questo circuito conquistando la prima vittoria nella classe regina dopo appena due gare dall’inizio del campionato diventando il pilota più giovane ad aver centrato questo obiettivo a soli 20 anni e 63 giorni, battendo un mostro sacro della categoria come Freddy Spencer il cui record persisteva da ben 25 anni. Un bel segnale per un campionato che si preannuncia molto serrato e che ha visto oggi aggiungersi un altro pretendente per la lotta finale. Marquez infatti alla sua prima stagione nella top-class comanda già la classifica con 41 punti in coabitazione con il connazionale Lorenzo

    Marc Marquez
    Marc Marquez © Peter Lim/Getty Images

    Daniel Pedrosa ha provato fino all’ultimo ad infastidire il “Cabroncito” tentando l’allungo iniziale dettato anche da una scelta di gomma differente rispetto a quella del suo più giovane compagno di squadra, morbida contro dura, scelta che non ha pagato perchè Marquez ha montato si una gomma meno efficace ma è stato in grado di mandarla in temperatura grazie anche alla sua guida molto aggressiva che tanto ha ricordato quella del suo predecessore Casey Stoner. Così, dopo 13 incollato al codone della Honda del suo team-mate, Marquez ha affondato il colpo con un sorpasso tanto aggressivo quanto ragionato che a nove giri dal termine lo ha portato per la prima volta a guidare una gara di MotoGP, mentre Pedrosa dal canto suo ha cercato timidamente una reazione che non ha portato nulla di concreto, anzi, per la seconda volta ha dovuto arrendersi alla superiorità del numero 93 che in queste due gare ha ristabilito le gerarchie nel box Hrc.

    Sul podio Jorge Lorenzo che ha completato un trio tutto spagnolo. Il maiorchino difficilmente oggi avrebbe potuto fare di più su un circuito che sin dai test si è rivelato più adatto alle caratteristiche della Honda e cosi il campione del mondo in carica ha limitato i danni centrando l’obiettivo minimo alle spalle dei due ufficiali, che poi si è tradotto nel 100esimo podio della carriera, un bel traguardo per un pilota che anche nelle difficoltà trova sempre dei motivi per poter sorridere. Cosa che purtroppo ancora non sta riuscendo al suo compagno di squadra Valentino Rossi che dopo aver ben impressionato all’esordio compie un passo indietro non riuscendo a ripetere la prodigiosa rimonta del Qatar. Il pilota di Tavullia ha dovuto lottare, più che con gli avversari, con i problemi di anteriore della sua M1 rischiando più volte la caduta tra le curve del tracciato texano, che non gli ha regalato più del sesto posto finale.

    Davanti al Dottore i due “clienti” Cal Crutchlow e Stefan Bradl che hanno corso una gara relativamente tranquilla senza mai essere impensieriti dai rispettivi avversari, con il britannico che dopo i suoi “classici lunghi” di inizio gara è riuscito a ritrovarsi e chiudere degnamente alle spalle dei magnifici tre, mentre il tedesco si è limitato ad una gara ordinata senza sbavature che lo ha portato a raccogliere una ottima quinta posizione. Mentre dietro è stata vera lotta tra Andrea Dovizioso e Alvaro Bautista con il forlivese che si è preso la soddisfazione di battere una moto nettamente superiore su questo tipo di tracciato. I problemi della Ducati ci sono e si vedono tutti ma il talento del Dovi h fatto la differenza e li ha limitati nettamente. Anche perchè Nicky Hayden, da molto più tempo nell’ambiente di Borgo Pamigale, non è andato oltre la nona posizione e si è ritrovato con 11 secondi di ritardo dal compagno di squadra.

    Bene Andrea Iannone, riuscito a rientrare nella top-ten con la Ducati del team Pramac e vincitore della piccola sfida in famiglia con Ben Spies, ancora in difficoltà nonostante si corresse sul tracciato di casa. Lo statunitense non è riuscito a fare meglio della 13esima posizione, preceduto anche dal debuttante Bradley Smith sulla Yamaha del team Monster, e dall’ottimo Aleix Espargaro, 11esimo e nettamente il migliore delle Crt.

     

  • Marquez domina le libere a Austin. Rossi 5° a 2″

    Marquez domina le libere a Austin. Rossi 5° a 2″

    Non c’è stata storia in queste prime libere del Gran Premio degli Stati Uniti. Marc Marquez alla sua seconda gara nella classe regina sta continuando a stupire e sul circuito di Austina ha dominato a mani basse entrambi i turni di prove rifilando distacchi abissali alla concorrenza. Lo spagnolo sin dalle prime tornate si è preso la vetta della classifica e non l’ha mai mollata umiliando gli avversari con un ritmo davvero insostenibile, basti pensare che il compagno di squadra Daniel Pedrosa, in seconda posizione, ha beccato oltre mezzo secondo di distacco ma ha dovuto compiere un giro pressochè perfetto per mantenere questo distacco. Al contrario il connazionale numero 93 ha messo in serie una serie di giri veloci con una naturalezza impressionante che non ha mai messo in discussione la leadership di questo primo turno di prove.

    Marc Marquez
    Marc Marquez © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Rispecchiate dunque le previsioni della vigilia con le Honda nettamente più veloci sia nel guidato ma anche sul rettilineo dove il motore della RC213V ha fatto nettamente la differenza rispetto a tutte le altre. Al Terzo posto infatti si è piazzata la Honda clienti di Stefan Bradl che però ha accusato a fine sessione un ritardo di oltre un secondo, a dimostrazione della prova super del rookie di casa HRC. Per trovare la prima Yamaha dobbiamo scivolare fino alla quarta piazza dove troviamo il campione del mondo in carica Jorge Lorenzo a un secondo e sei decimi di ritardo dalla vetta. Alle sue spalle il compagno di team Valentino Rossi che è subito seguito a pochi decimi di distacco dalla Yamaha clienti di Cal Crutchlow. Il team della casa dei tre diapason è cosciente che dovrà correre una gara tutta in difesa per limitare al massimo i danni poichè la prestazione della Honda in generale su questo circuito pare essere irraggiungibile.

    Si è difeso nettamente bene Andrea Dovizioso in settima posizione con la prima delle Ducati ma ad oltre due secondi dalla prima posizione. Il forlivese ha dovuto fare i conti con alcuni problemi sulla sua Ducati che lo hanno costretto a restare ai box per gran parte della sessione ma alla fine è riuscito a difendersi al meglio restando davanti alla Honda Gresini di Alvaro Bautista che sembra il pilota più in difficoltà tra quelli motorizzati giapponesi. Nona posizione per Nicky Hayden che ha preceduto la Ducati clienti di Ben Spies che ha chiuso la top-ten a due secondi e sei decimi dalla vetta. E’ andata peggio ad Andrea Iannone che non è riuscito a fare meglio della 15esima posizione alle spalle anche di tre CRT. Fa meglio di lui, ma di poco, Bradley Smith, decisamente poco a proprio agio sulla Yamaha Monster  del team Tech 3, in 12esima posizione.

  • Lorenzo domina a Losail. rimonta show di Rossi, è 2°

    Lorenzo domina a Losail. rimonta show di Rossi, è 2°

    Tutto facile per Jorge Lorenzo. Il campione del mondo in carica dopo la pole ottenuta nelle qualifiche di ieri ha praticamente dominato la gara inaugurale della stagione sul circuito di Losail, primo appuntamento della stagione valevole per il Gran Premio del Qatar, mantenendo la testa della corsa sin dalla partenza per poi tenere un ritmo inarrivabile per gli avversari che gli ha permesso di arrivare in tutta tranquillità a tagliare il traguardo e festeggiare sotto la bandiera a scacchi assieme al suo team. Grande prova di forza quella del maiorchino che ha dimostrato alla concorrenza di essere ancora lui l’uomo da battere con una moto pressochè perfetta che per tutto il week-end ha viaggiato sui binari.

    Jorge Lorenzo
    Jorge Lorenzo © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Alle spalle dello spagnolo, che ha fatto gara a sè, è stato vero spettacolo per la lotta al podio e per la seconda posizione che ha visto protagonisti uno straordinario Valentino Rossi e l’esordiente Marc Marquez. Il primo ha dimostrato una volta di più, se ancora ce ne fosse stato bisogno, tutto il suo talento che nonostante i due anni bui passati in Ducati non è stato minimamente scalfito, e di avere ancora la capacità di lottare per le posizioni di vertice. Strepitosa la sua rimonta dopo un errore alla fine del primo giro di gara che lo aveva relegato in ottava posizione nel tentativo di superare la sua ex Ducati in mano ora ad Andrea Dovizioso. Il pesarese è riuscito a recuperare al gruppetto tre secondi e mezzo nell’arco di otto giri scavalcando senza troppi patemi prima Cal Crutchlow e poi Pedrosa andando a giocarsi la seconda posizione con il campione del mondo della Moto 2 che ha pagato la poca esperienza alla prima gara nella classe regina nei confronti del nove volte campione del mondo.

    Risultato tanto sensazionale quanto insperato per la Yamaha che porta a casa la prima doppietta stagionale grazie alla conferma di Lorenzo e alla ritrovata competitività del campione di Tavullia su cui nessuno avrebbe scommesso alla sua gara di ritorno nel team giapponese. E invece il Dottore dopo delle prove libere esaltanti e delle qualifiche meno brillanti ha saputo risollevarsi girando da metà gara in poi ad un ritmo più elevato rispetto a quello del compagno di squadra che ha potuto girare per tutta la gara senza pressioni. Grande merito anche per il rookie di giornata Marquez che ha conquistato il suo primo podio alla sua prima gara in MotoGP regolando il compagno di squadra Dani Pedrosa che ha chiuso in quarta posizione a quasi tre secondi dal numero 93 della Honda. Lo spagnolo vice-campione del mondo dopo Stoner avrà a che fare con un altro osso duro nel proprio team, Marquez di sicuro ha tutte le qualità del campione e a lungo andare potrebbe rivelarsi una presenza ingombrante all’interno del box.

    Alle spalle dei primi quattro troviamo la Yamaha clienti di Crutchlow che ha provato a resistere al sorpasso di Rossi finendo lungo alla prima curva senza però compromettere la sua posizione chiudendo davanti alla Honda di Alvaro Bautista e alle 4 Ducati presenti nel Mondiale. La prima è quella di Andrea Dovizioso che ha battuto sul traguardo per soli sei decimi il compagno dimsquadra Nicky Hayden. Bene Andrea Iannone che ha vinto il duello in famiglia con l’altra Ducati clienti di Ben Spies che ha chiuso la top-ten. Poi solo Crt guidate dallo spagnolo Aleix Espargaro in 11esima posizione.

  • Jorge Lorenzo firma la prima pole stagionale in Qatar

    Jorge Lorenzo firma la prima pole stagionale in Qatar

    Il Campione del Mondo in carica Jorge Lorenzo ha ottenuto il miglior tempo nelle qualifiche del Gran Premio del Qatar, prima prova del Motomondiale 2013. Il pilota maiorchino ha fermato il cronometro sul 1:54.714, precedendo uno scatenato Cal Crutchlow su Yamaha che, staccato di soli 2 decimi dal poleman spagnolo, addenta la seconda piazza con grande grinta e determinazione. Terza posizione conquistata per un soffio proprio sulla bandiera scacchi per Daniel Pedrosa, che scavalca e relega in seconda fila un grandissimo Andrea Dovizioso, quarto sulla sua Ducati e autore di una qualifica super, seguono Stefan Bradl (ottimo quinto posto per lui) che si concede il lusso di piazzarsi davanti al temibile esordiente nella classe regina Marc Marquez e a Valentino Rossi, settimo dopo una qualifica sottotono compromessa da una strategia sbagliata.

    Per il pilota di Tavullia, visibilmente deluso dopo la qualifica odierna, la seconda esperienza alla Yamaha comincia nel peggiore dei modi, poichè ci si aspettava una grande prestazione per stare a contatto con i primi della classe, in virtù anche dei due infelici anni in Ducati, trascorsi per lo più a vedere gli avversari primeggiare. Ottavo tempo per Alvaro Bautista, seguono più attardati Smith e Andrea Iannone, piazzatosi decimo con la Ducati Pramac. Chiudono la quarta fila Hayden (11°) ed Espargaro (12°), mentre gli altri italiani Petrucci e Corti si piazzano rispettivamente in ventesima e in ventunesima posizione.

    Jorge Lorenzo
    Jorge Lorenzo © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Da segnalare che da quest’anno è entrato in vigore il nuovo format per lo svolgimento delle qualifiche che ha regalato un grande spettacolo agli spettatori e tanta adrenalina ai piloti in pista. I dieci piloti più veloci  nelle tre sessioni libere del venerdì accedono direttamente alla Q2 mentre i restanti piloti si daranno battaglia nella prima sessione di qualifica (Q1) per cercare di agguantare le prime due posizioni necessarie per qualificarsi alla Q2 ed andare così a fare compagnia ai dieci top rider.

    In attesa della gara di domani, nel buio di Losail brilla ancora una volta la stella di Jorge Lorenzo, deciso a mantenere il titolo vinto l’anno scorso dopo un lungo duello con Casey Stoner e Daniel Pedrosa. Agli avversari (Rossi in primis) non resta che sperare in qualche passo falso dello spagnolo perchè il campione in carica, al momento, è davvero troppo forte.

    GRIGLIA DI PARTENZA

    1. Jorge Lorenzo (Yamaha)     1’54″714
    2. Cal Crutchlow (Yamaha)     1’54″916
    3. Dani Pedrosa (Honda)      1’55″151
    4. Andrea Dovizioso (Ducati)     1’55″160
    5. Stefan Bradl (Honda)      1’55″477
    6. Marc Marquez (Honda)      1’55″645
    7. Valentino Rossi (Yamaha)     1’55″711
    8. Alvaro Bautista (Honda)     1’55″870
    9. Bradley Smith (Yamaha)     1’56″315
    10. Andrea Iannone (Ducati)     1’56″523
    11. Nicky Hayden (Ducati)     1’56″667
    12. Aleix Espargaro (Art)        1’57″064
    13. Ben Spies (Ducati)           1’57”440
    14. Randy De Puniet (Art)       1’57”551
    15. Lukas Pesek (Ioda Suter)       1’57”926
    16. Yonny Hernandez (Art)        1’58”058
    17. Hiroshi Aoyama (Ftr)         1’58”263
    18. Karel Abraham (Art)           1’58”271
    19. Colin Edwards (Ftr Kawasaki)        1’58”361
    20. Danilo Petrucci (Ioda Suter)       1”58”496
    21. Claudio Corti (Ftr Kawasaki)         1’58”755
    22. Hector Barbera (Ftr)        1’58”806
    23. Bryan Staring (Ftr Honda)         1’58”912
    24. Micheal Laverty (Pbm)           1’59”572

  • Pedrosa al comando nella seconda giornata di test a Sepang

    Pedrosa al comando nella seconda giornata di test a Sepang

    Daniel Pedrosa si conferma leader nella seconda giornata dei test invernali sul circuito di Sepang, chiudendo la sessione di prova al comando della classifica generale. Il pilota della Honda Hrc precede, come già accaduto ieri, il pilota Yamaha Jorge Lorenzo, staccato dal connazionale di 19 millesimi, anche se nei giri effettuati complessivamente il maiorchino ha avuto un passo decisamente migliore del rivale. Si conferma al terzo posto Marc Marquez nonostante abbia girato su tempi abbastanza alti, ma è stato sufficiente il passaggio 20 per ottenere il terzo tempo di giornata davanti a Valentino Rossi quarto, ma comunque in netto miglioramento di prestazione sul giro. Cal Crutcholw si piazza dietro i top driver chiudendo davanti a Stefan Bradl e Alvaro Bautista sebbene con distacchi notevoli dal quartetto di testa. Sempre attardate ma in netto miglioramento le due Ducati di Hayden e Dovizioso, che hanno ottenuto rispettivamente il nono e il decimo tempo a oltre un secondo e mezzo di ritardo.

    Daniel Pedrosa
    Daniel Pedrosa © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    La sessione odierna ha visto un Pedrosa riconfermarsi al comando con una Honda già superiore rispetto al resto del gruppo, e soprattutto un Marquez già ad altissimi livelli che tiene il passo della coppia Lorenzo-Pedrosa come se fosse un veterano, candidandosi seriamente a battagliare per il titolo già nella sua prima stagione nella massima categoria. Lo spagnolo classe ’93 sembra non accusare le difficoltà di ambientamento su una moto nettamente diversa rispetto a quelle protagoniste in Moto2, mostrando sin da subito un gran feeling con la sua nuova Honda.

    Migliora di giro in giro Valentino Rossi, distante dalla vetta 5 decimi ma in costante crescita per tutto l’arco della sessione ma complessivamente c’è soddisfazione nel team Yamaha per il lavoro svolto in questi due giorni sulla M1. Il “Dottore” ha affermato che  c’è da lavorare ancora sul setting della moto ma essere così vicini ai piloti di testa che viaggiono forti lo rende comunque soddisfatto. Un pò più pessimista Jorge Lorenzo, deluso dalla prestazione della sua moto, che non si aspettava inferiore alla Honda in questi test invernali.

  • Valentino Rossi risponde alle critiche. Nostalgia Stoner

    Valentino Rossi risponde alle critiche. Nostalgia Stoner

    Ah rieccolo. Valentino Rossi è tornato in sella alla Yamaha dopo due anni passati a chiedersi il perché e il per come della crisi d’astinenza avuta in Ducati, con la quale aveva conquistato si e no due-tre podi messi in croce. Nei test MotoGP di ieri a Sepang, Valentino ha chiuso al quarto posto, a quattro decimi dal trio tutto spagnolo formato da Pedrosa, Lorenzo e Marquez. Dei numeri però ci frega ben poco, anche perché non siamo di quei banchieri che trascorrono la loro giornata davanti al computer per vedere dei numeri scendere e salire, manco fossero a Mirabilandia. La questione centrale è il ritorno di Valentino Rossi, in tutti i sensi. Perché piaccia o non piaccia, il Dottore ieri ha lanciato un messaggio inequivocabile a chi lo dava per spacciato: io ci sono, e voglio lottare per vincere.

    Valentino Rossi c’è, ma Stoner?

    Valentino Rossi | ©Mirco Lazzari gp/Getty Images
    Valentino Rossi | ©Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Di questi tempi l’anno scorso Rossi non se la passava di certo bene, ingarbugliato come era tra dati e telai nuovi per rendere migliore la Ducati, la quale però si comportava come la bigotta più incallita del paesello di montagna, che prima di concedersi all’eventuale fidanzato deve ripetere dieci ave maria e cinque pater noster, in modo da purificare corpo e spirito. Ecco, uno spirito che invece pareva del tutto assente nella Ducati, insensibile a qualsiasi modifica, e fatichiamo a credere che quest’anno le cose cambino in positivo, visti anche i distacchi rimediati ieri (due secondi e passa). Forse per il Dovi la soluzione migliore era quella di rimanere nel team satellite della Yamaha, e fregarsene della decisione dei simpatici giapponesi di preferirgli Valentino. Almeno il numero 46 l’avrebbe visto da vicino in gara, senza dover portare sulla moto i binocoli.

    Mi dicono di non parlare degli assenti, che non sta bene. Il senso del galateo però fatico a coglierlo quando di mezzo ci sono piloti che vivono per una bandiera a scacchi. E allora parliamone pure di Casey Stoner, l’assente, colui il quale ha preferito una tranquilla vita in Australia dove andrà a comporre il ridente ritratto della famiglia perfetta. Lui ricco sfondato, lei bella e basta, più il bimbo. Bene, c’è un problema però. Non che voglia farmi gli affari degli altri, però Stoner all’anagrafe risulta avere 27 anni. A voi sembra giusto un ritiro a questa età? Ora senza scomodare nessuno per carità, però se anche uno come Biaggi ha vinto a 41 anni un titolo mondiale, perché sprecare un talento come il suo (di Stoner eh) lì tra canguri e partite del Sydney? Francamente ci appare assurdo.

    Non vogliamo pensare che l’abbia fatto consapevole che Valentino Rossi sarebbe tornato competitivo quest’anno, in modo da evitare qualsiasi scontro in pista. Che fine farebbe sennò il pilota Stoner? L’unico capace a guidare e vincere in sella ad una Ducati, e l’unico capace di rompere le scatole al Dottore sia dentro che fuori la pista. L’unico che in questi ultimi anni ha mostrato un potenziale ed un talento in moto enorme, superiore rispetto a tutti gli altri, compreso camomilla Pedrosa e l’altro spagnolo Lorenzo. L’unico però a ritirarsi alla verde età di 27 anni.

  • Test Sepang MotoGP, Pedrosa al comando. Rossi 4°

    Test Sepang MotoGP, Pedrosa al comando. Rossi 4°

    Daniel Pedrosa chiude al comando la prima giornata di test in Malesia, sul circuito di Sepang, nella giornata che apre ufficialmente i battenti della nuova stagione del Motomondiale. Il campionato si preannuncia molto avvincente e combattuto, soprattutto grazie al ritorno in Yamaha di Rossi e al passaggio di Marquez alla Honda ufficiale dopo il ritiro di un mostro sacro come Casey Stoner.

    Lo spagnolo della Honda, leader della sessione odierna, precede di 8 millesimi il Campione del Mondo in carica Jorge Lorenzo su Yamaha. Tiene il passo dei due un ottimo Marc Marquez distante dalla vetta solo 44 millesimi, mentre è più indietro Valentino Rossi che ha ottenuto il quarto tempo nella prima uscita con la sua nuova “vecchia” moto, chiudendo con 4 decimi di distacco dal trio di testa. Ancora una volta tra i piloti di testa troviamo Stefan Bradl, che ha chiuso la sua giornata di prove dietro il “Dottore”, lasciandosi alle spalle Cal Crutchlow su Yamaha. In netta difficoltà le due Ducati, con Hayden in decima posizione a oltre 2 secondi da Pedrosa, e Andrea Dovizioso, chiamato a sostituire Rossi nella scuderia di Borgo Panigale, tredicesimo con 2 secondi e mezzo di distacco mentre l’altro italiano Andrea Iannone chiude 16esimo.

    Dani Pedrosa
    Dani Pedrosa al comando nei test MotoGP di Sepang © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Soddisfatto Rossi alla sua prima uscita in sella alla Yamaha con la quale ha vinto 4 titoli mondiali: “Sono bastati 10 giri per rendermi conto che questa è la mia moto“, ha affermato entusiasta il pilota di Tavullia, che ha aggiunto inoltre come si sia divertito a guidare sulla pista malese dopo l’esperienza negativa vissuta in Ducati che ne ha limitato il potenziale nelle ultme due stagioni. Valentino sa che la moto può ancora migliorare nonostante ci sia già un buon feeling alla guida della M1 che, assicura il “Dottore”, essere migliore rispetto a quella guidata da lui nella precedente esperienza nel team giapponese, ma rimane comunque fiducioso del fatto che ci saranno dei progressi in vista dell’inizio della stagione.

    Infine una battuta anche su Marc Marquez, vero outsider del campionato, che ha già messo in mostra le sue doti nella nuova categoria, apparso pimpante e velocissimo sin dalle battute iniziali: “Non mi aspettavo un Marquez così competitivo. Sapevo che sarebbe stato veloce, ma non così“.

  • Valentino Rossi, la pioggia rovina i test di Aragon

    Valentino Rossi, la pioggia rovina i test di Aragon

    Non è bastato a Valentino Rossi e alla Yamaha spostarsi da Valencia ad Aragon per i test nella speranza di trovare il bel tempo: come avvenuto nella giornata di ieri, il Dottore e il suo team hanno trovato ancora la pioggia a condizionare la loro sessione di prove, ragion per cui il pilota pesarese ha potuto effettuare soltanto un giro con la sua M1, mentre sul tracciato valenciano ne aveva messo a segno 28. Quindi un nulla di fatto nella due giorni di test per Rossi per poter trovare il feeling con la moto in condizioni d’asciutto, ma potrebbe comunque scendere in pista nel pomeriggio insieme al suo compagno di squadra Lorenzo a testare la moto sul bagnato, in quanto per i prossimi test bisognerà aspettare febbraio. A differenza di Rossi, il neo Campione del Mondo Jorge Lorenzo ha effettuato nove giri con la sua moto, ma ha comunque girato su tempi eccellenti prima di rientrare ai box a causa di un acquazzone abbattutosi su Aragon.

    Valentino Rossi – Yamaha | © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Se il team Yamaha ha preferito spostarsi ad Aragon sperando di non incappare nel maltempo, ai piloti rimasti a Valencia non è andata di certo meglio, con le condizioni leggermente migliori rispetto alla mattinata di ieri ma con un tracciato ancora viscido e insidioso, che hanno indotto il team Honda Hrc a non mandare in pista la new entry Marc Marquez. Sul tracciato sono invece scesi Michele Pirro, che ha ottenuto il miglior tempo della sessione, Andrea Iannone con la Ducati Pramac, Espargaro, Smith e Barbera.Non si è visto in pista il nuovo pilota della Ducati Andrea Dovizioso, rimasto ai box a confrontarsi con i suoi meccanici.

    I test reali della MotoGp inizieranno tra qualche mese, quando la truppa sarà al completo per scaldare i motori in vista della nuova stagione che promette spettacolo, un giusto mix tra vecchi e nuovi che incuriosisce molto gli addetti ai lavori. Mancherà un grande campione come Casey Stoner, ritiratosi dopo la gara di Valencia per stare vicino alla sua famiglia, ma ci sarà il debutto di un talento dal futuro assicurato come Marquez, che ha preso proprio il posto dell’ australiano sulla Honda ufficiale. E poi ci sarà il ritorno di Rossi in Yamaha, che dopo due deludenti stagioni in Ducati avrà voglia di rivalsa  e assaporare di nuovo la gioia della vittoria che al pilota di Tavullia manca da troppo tempo.