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  • Super Ilicic e per la Dea continua il sogno Champions

    Super Ilicic e per la Dea continua il sogno Champions

    Uno straordinario Josip Ilicic, con un poker, ha trascinato l’Atalanta al successo per 4-3 contro il Valencia nel ritorno degli ottavi di Champions in un Mestalla a porte chiuse.

    Un successo straordinario che sommato al 4-1 di San Siro ha permesso alla Dea di proseguire il suo storico cammino, giunto adesso ai quarti, un’impresa che viene così aggiornata turno dopo turno.

    Protagonista assoluto della serata è stato Josip Ilicic che si è procurato e ha poi trasformato il rigore dopo soli due minuti. Un gol che ha sostanzialmente spalancato le porte della qualificazione. Ilicic però non poteva certo accontentarsi e dopo aver trasformato il rigore del 2-1, ha trovato altre due reti che sono valse il definitivo 4-3.

    Veniamo quindi al racconto del ritorno degli ottavi di Champions League tra Valencia ed Atalanta.

    Si parte e dopo solo 2 minuti Ilicic con una gran giocata si conquista un calcio di rigore, dal dischetto va lo stesso sloveno che trasforma. Al 9° primo tentativo di reazione del Valencia con un tiro da fuori di Rodrigo respinto da Sportiello. Al 21° su una palla verticale Palomino cerca l’anticipo su Gameiro, la palla però rimane a portata dell’attaccante che supera Sportiello. Gli spagnoli provano a fare la gara ma la Dea non corre grossi rischi. Al 41° ancora Diakhaby commette fallo da rigore (tocco di mano visionato al VAR) dal dischetto Ilicic trasforma nuovamente. Il primo tempo si chiude con l’Atalanta avanti per 2-1 nel silenzio del Mestalla.

    Si riparte con l’ingresso di Guedes nel Valencia al posto di Diakhaby, l’Atalanta aveva sostituito de Roon con Zapata sul finire del primo tempo. La prima occasione della ripresa è per i nerazzurri col tiro di Freuler ribattuto dalla traversa. Passa un minuto e di testa Gameiro, da pochi passi, pareggia. Il gol non spaventa la Dea che controlla e anzi va vicina al 3-2. Il vantaggio però lo trovano gli spagnoli con un tocco morbido sull’uscita di Sportiello, dopo perfetto inserimento, di Ferran Torres. Risposta bergamasca con un bolide di Zapata, salvato in corner da Cillessen. Ilicic però è in una serata super e al 71° concretizza una grande ripartenza e ricevuto l’assist da Zapata, trova la personale tripletta. Lo sloveno non si vuole proprio fermare e al 82° riceve in area e piazza la palla sul palo lontano per il poker personale. Finisce così, l’Atalanta compie un’altra impresa volando ai quarti di Champions League.

    VALENCIA – ATALANTA 3-4 (3° rig., 42° rig., 71°, 82° Ilicic (A), 21°, 51° Gameiro (V), 68° Ferran Torres (V))

    Valencia (4-4-2): Cillessen; Wass, Coquelin (74° Cheryshev), Diakhaby (46° Guedes), Gaya; Ferran Torres, Parejo, Kondogbia, Soler; Gameiro, Rodrigo (79° Florenzi).

    Allenatore: Celades.

    Atalanta (3-4-1-2): Sportiello; Djimsiti, Caldara, Palomino; Hateboer, de Roon (44° Zapata), Freuler, Gosens; Pasalic (83° Tameze); Ilicic, Gomez (78° Malinovsky).

    Allenatore: Gasperini.

    Arbitro: Hategan.

    Ammoniti: Coquelin (V), Diakhaby (V), Kondogbia (V), Wass (V), Freuler (A).

    I risultati della serata di Champions League | © UEFA.com

    Nell’altra gara di serata il Lipsia ha sconfitto nettamente 3-0 il Tottenham di Josè Mourinho. Per la squadra tedesca stesso destino dell’Atalanta, prima volta ai quarti di finale di Champions League.

  • Champions: super Atalanta, poker al Valencia a San Siro

    Champions: super Atalanta, poker al Valencia a San Siro

    L’Atalanta ha ancora voglia di stupire in questa sua prima Champions League, nell’andata degli ottavi i nerazzurri infatti hanno steso il Valencia con un perentorio 4-1.

    Una prestazione a tratti straripante, c’è solo il piccolissimo rimpianto per il gol concesso e per un finale di gara con qualche sofferenza di troppo.

    Un risultato rotondo che permette di guardare con ottimismo alla sfida di ritorno, che non sarà comunque facile, al Mestalla.

    Da segnalare le prove di Hateboer, autore di una doppietta, e del solito Ilicic che ha trovato la rete addirittura con il destro.

    Si può trovare un lato negativo anche in questa nottata stellare di Champions, Gasperini dovrà certamente lavorare sul riparto difensivo, troppe occasioni concesse ed è servito uno straordinario Gollini che ha negato per almeno 3 volte la rete agli ospiti.

    Veniamo al racconto della sfida di Champions League a San Siro tra Atalanta e Valencia.

    Pronti via e Gomez si procura una punizione dal limite, calcia lo stesso Papu ma il pallone esce sopra la traversa. Al 8° enorme chance per Pasalic, il croato controlla e dal dischetto del rigore calcia a botta sicura, Domenech sfodera una gran parata deviando in corner. Al 16° Gomez pennella un passaggio perfetto verso il centro area, Hateboer ci si fionda e da due passi non ha difficoltà a depositare in rete. Il Valencia abbozza una reazione ma la Dea sa far paura in ripartenza. Alla mezz’ora una punizione battuta a sorpresa permette a Torres di calciare da dentro l’area, il palo salva Gollini. Altro brivido al 35° Guedes, ben imbeccato da Gaya, lascia partire un diagonale sul quale Mangala non arriva per pochissimo. Al 42° ci pensa Ilicic, con un destro da appena dentro l’area, a trovare la conclusione che s’insacca alle spalle di Domenech. Il primo tempo si chiude con l’Atalanta avanti per 2-0.

    Si riparte senza cambi per il secondo tempo. L’Atalanta parte col piglio giusto ed al 50° un cross di Gomez, deviato, finisce sul fondo di pochissimo. Rispondono gli spagnoli con Soler che trova il tempo giusto dell’inserimento ma il suo tocco finisce a lato. Al 58° Freuler s’inventa un tiro a giro dal limite che non lascia scampo a Domenech, i nerazzurri si portano sul 3-0. Passano solo 3 minuti e Gollini prima pasticcia regalando palla a Guedes ma poi è strepitoso a bloccare il tiro da due passi di Maxi Gomez. La Dea però è in una serata straordinaria e al 63° Hateboer parte a tutta velocità verso l’area avversaria, resiste al contrasto e lascia partire il tiro vincente. Dopo un consulto VAR il 4-0 viene convalidato. Al 66° reazione del Valencia, il neo entrato Cheryshev sfrutta un errore di Palomino e piazza la conclusione nell’angolino basso. L’Atalanta sembra uscita dalla partita e serve un grande Gollini per dire no a Cheryshev. I nerazzurri resistono all’ondata valenciana e ogni tanto provano a rendersi pericolosi con le ripartenze. Non accade altro, l’Atalanta ottiene una straordinaria vittoria nell’andata degli ottavi di Champions League.

    ATALANTA – VALENCIA 4-1 (16°, 63° Hateboer (A), 42° Ilicic (A), 58° Freuler (A), 65° Cheryshev (V))

    Atalanta (3-4-1-2): Gollini; Toloi, Palomino, Caldara (75° Zapata); Hateboer, de Roon, Freuler, Gosens; Pasalic (91° Tameze); Ilicic, Gomez (81° Malinovskyi).

    Allenatore: Gasperini.

    Valencia (4-4-2): Domenech; Wass, Mangala, Diakhaby, Gaya; Torres, Parejo, Kondogbia, Soler; Guedes (65° Cheryshev), Gomez (73° Gameiro).

    Allenatore: Celades.

    Arbitro: Oliver.

    Ammoniti: Hateboer (A).

    I risultati della serata di Champions League | © Uefa.com

    Nell’altra gara di serata il Lipsia ha espugnato il campo del Tottenham con la rete dal dischetto del bomber Werner.

  • Sorteggi Champions, sorrisi Juve e Atalanta, Barça per il Napoli

    Sorteggi Champions, sorrisi Juve e Atalanta, Barça per il Napoli

    I Sorteggi Champions di Nyon hanno regalato sorrisi a Juventus ed Atalanta mentre hanno accoppiato il Napoli con un avversario davvero temibile.

    La Juventus giocherà infatti gli ottavi di Champions League contro il Lione, l’Atalanta se la vedrà con il Valencia, sarà spagnola anche l’avversaria del Napoli, i partenopei hanno infatti pescato il Barcellona.

    Parola d’ordine non sottovalutare nessuno ma certamente questi Sorteggi Champions lasciano un sapore piuttosto dolce per la Juve.

    Il Lione di Rudi Garcia, subentrato a Sylvinho, è certamente l’avversaria meno insidiosa tra le 5 che i bianconeri potevano trovarsi contro, oltretutto la certa assenza del talentuoso Depay, rottura del crociato nella sfida di Ligue 1 contro il Rennes, rende la sfida sbilanciata in favore dei bianconeri che nell’ultimo scontro Champions con i francesi, fase a gironi 2016/17, avevano vinto 1-0 in Francia e pareggiato 1-1 a Torino.

    Per quanto riguarda questa edizione della Champions League il Lione si è qualificato al secondo posto nel gruppo G con 8 punti (2 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte) alle spalle del Lipsia.

    Se i Sorteggi Champions hanno fatto sorridere la Juve, certamente l’urna di Nyon ha fatto molto felice l’Atalanta che ha evitato le super big europee e negli ottavi sfiderà un non certo imbattibile Valencia.

    Los Murciélagos non sono certo gli ultimi arrivati, hanno vinto il proprio girone con 11 punti (3 vittorie, 2 pareggi ed una sconfitta) davanti a Chelsea ed Ajax ed hanno tra le proprie fila l’attaccante Rodrigo, l’ex Inter Kondogbia, gli esperti Gameiro e Garay ed anche il talentuoso Ferran Torres.

    La Dea non dovrà certamente sottovalutare gli spagnoli o pensare di avercela già fatta ma certamente ci sono molte possibilità di veder proseguire i bergamaschi nel già storico e straordinario percorso Champions.

    Amarissimo invece il risultato dei Sorteggi Champions per il Napoli, la squadra di Rino Gattuso agli ottavi dovrà vedersela contro il Barcellona. 

    Una sfida dal coefficiente di difficoltà altissimo, uno scontro che vede gli azzurri partire, sulla carta, in svantaggio e che vedrà Messi venire a giocare per la prima volta in quel San Paolo che fu teatro delle gesta del suo grande connazionale Diego Armando Maradona. 

    Il Barcellona si troverà di fronte la seconda italiana in questa edizione di Champions, i blaugrana hanno infatti vinto da imbattuti (4 vittorie e 2 pareggi) il proprio gruppo tenendosi alle spalle il Borussia Dortmund e costringendo all’Europa Legue l’Inter.

    Nelle altre 5 sfide spiccano scontri di altissimo livello come Real Madrid-Manchester City, Chelsea-Bayern Monaco e Atletico Madrid-Liverpool. Il Tottenham di Mourinho se la vedrà con il Lipsia mentre Tuchel con il suo Psg sfiderà il proprio passato affrontando il Borussia Dortmund.

     

  • Europa League, a Baku la finale sarà tutta londinese

    Europa League, a Baku la finale sarà tutta londinese

    La storia si ripete, il giorno dopo la finale di Champions tutta inglese, anche quella di Europa League sarà disputata da due squadre della Premier League, in questo caso addirittura due compagini di Londra, l’Arsenal ed il Chelsea. 

    Un successo più semplice quello dei Gunners guidati da Unai Emery, molto più sofferto e complicato quello dei Blues di Maurizio Sarri. 

    L’Arsenal dopo il successo maturato in casa per 3-1 nella gara dell’Emirates, ha rischiato solo ad inizio gara quando il Valencia ha sbloccato la partita con il gol di Gameiro al 11°. La paura però è durata solo 6 minuti, al 17° infatti ha iniziato la sua grande serata trovando il gol del pareggio. Il 2-1 firmato da Lacazette ha sostanzialmente chiuso il discorso qualificazione, c’è stato spazio per il gol del momentaneo 2-2 ancora di Gameiro e la doppietta (alla fine sarà tripletta per lui) del bomber Aubameyang.

    Unai Emery si presenta così alla sua quarta finale di Europa League, dopo i tre successi consecutivi tra il 2013/14 ed il 2015/16 alla guida del Siviglia, alla ricerca di uno strepitoso Poker.

    Sulla sua strada del tecnico basco però ci sarà il Chelsea che ha avuto bisogno di arrivare sino ai calci di rigore per eliminare un coriaceo Eintracht Francoforte.

    Una sfida, quella di semifinale di Europa League, tra inglesi e tedeschi che ha costantemente viaggiato sul filo dell’equilibrio. Dopo l’uno ad uno dell’andata a Francoforte, il Chelsea partiva leggermente in vantaggio ed il gol di Loftus-Cheek al 26° sembrava poter indirizzare totalmente la gara. Nel secondo tempo però i tedeschi hanno preso coraggio e sfruttando anche un errore in marcatura di David Luiz, ha immediatamente pareggiato. Nel resto della ripresa ed anche nei successivi supplementari gli uomini di Sarri non hanno sfruttato alcuni ghiottissimi contropiedi mentre l’Eintracht ha visto due conclusioni di Haller salvate sulla linea, prima da David Luiz e poi da Zappacosta.

    Dagli undici metri prima ha sbagliato Azpilicueta, poi però Kepa ha saputo respingere le conclusioni di Hinteregger e Paciencia regalando ad Hazard il match point che il belga non ha fallito.

    Il Chelsea è così volato in finale per un derby tutto londinese con l’Arsenal, c’è spazio anche per un piccolo record per Maurizio Sarri, il tecnico ex Napoli è infatti il primo italiano a raggiungere l’atto conclusivo della competizione da quando si chiama Europa League. 

     

    TABELLINI SEMIFINALI EUROPA LEAGUE

    VALENCIA-ARSENAL 2-4 (11°, 58° Gameiro (V), 17°, 69°, 88° Aubameyang (A), 50° Lacazette (A)) (risultato andata 1-3)

    Valencia (4-4-2): Neto; Piccini (56° Soler), Garay, Paulista, Gayà; Wass, Parejo, Coquelin, Guedes (71° Ferran Torres); Rodrigo (71° Santi Mina), Gameiro.

    Allenatore: Marcelino.

    Arsenal (4-3-1-2): Cech; Maitland-Niles, Sokratis, Koscienly, Monreal; Kolasinac (71° Mustafi), Xhaka, Torreira (80° Guendouzi); Ozil (62° Mkhitaryan); Lacazette, Aubameyang.

    Allenatore: Emery.

    Arbitro: Makkelie.

    Ammoniti: Garay (V), Gayà (V), Ozil (A), Matiland-Niles (A), Paulista (V).

     

    CHELSEA – EINTRACHT FRANCOFORTE 5-4 d.c.r. (1-1 d.t.s 26° Loftus-Cheek (C), 49° Jovic (E)) (risultato andata 1-1)

    Sequenza Rigori: Haller (E) gol, Barkley (C) gol, Jovic (E) gol, Azpilicueta (C) parato, de Guzman (E) gol, Jorginho (C) gol, Hinteregger (E) parato, David Luiz (C) gol, Paciencia (E) parato, Hazard (C) gol.

    Chelsea (4-3-3): Kepa; Azpilicueta, Christensen (74° Zappacosta), David Luiz, Emerson; Kovacic, Jorginho, Loftus-Cheek (85° Barkley); Willian (62° Pedro), Giroud (96° Higuain), Hazard.

    Allenatore: Sarri.

    Eintracht Francoforte (3-4-1-2): Trapp; Abraham, Hinteregger, Falette; da Costa, Rode (70° de Guzman), Hasebe, Kostic; Gacinovic (118° Paciencia); Rebic (92° Haller), Jovic.

    Allenatore: Hutter.

    Arbitro: Hategan.

    Ammoniti: Falette (E), Rode (E), Kovacic (C), Azpilicueta (C), de Guzman (E), Zappacosta (C).

     

  • Champions, Juve e Roma ottengono il pass per gli ottavi

    Champions, Juve e Roma ottengono il pass per gli ottavi

    Nella serata di Champions League sorridono entrambe le italiane che conquistano matematicamente il passaggio agli ottavi.

    La Juventus si impone con un solo gol di scarto sul Valencia, gol di Mandzukic al 59° dopo gran giocata di Cristiano Ronaldo, e sino al 91° culla la possibilità di conquistare anche il primo posto nel girone, il gol di Fellaini tiene aperte le speranze dello United ma i bianconeri si presentano all’ultimo turno, dove andranno a giocare in trasferta contro lo Young Boys, con 2 punti di vantaggio sulla squadra di Mourinho.

    La Roma invece viene a sapere della qualificazione già prima di scendere in campo, il successo del Plzen a Mosca ha regalato gli ottavi ai giallorossi ed al Real Madrid.

    Dopo un buon primo tempo, in cui hanno alcune ghiottissime chance per trovare il vantaggio, gli uomini di Eusebio Di Francesco incassano subito il gol di Bale, grave l’errore di Fazio, poi si espongono alle ripartenze micidiali del Real Madrid e subiscono il 2-0 di Vazquez che chiude la gara.

    Una sconfitta come detto agrodolce che però non è piaciuta al pubblico dell’Olimpico che a fine gara ha accolto con parecchi fischi l’uscita dal campo della Roma.

     

    Partiamo dalla gara casalinga della Juventus contro il Valencia.

    L’inizio vede un paio di lanci interessanti di Bonucci per le punte bianconere. La partita, come previsto la fa la Juve con Ronaldo ispirato e alla ricerca del tiro. I ritmi sono piacevoli con il Valencia che quando può prova a farsi vedere. Al 23° bella giocata di Dybala, palla ad Alex Sandro che mette in mezzo, CR7 va al tiro ma viene contrasto e non trova la porta. Il Valencia ci prova con Wass ma il suo diagonale esce largo. I bianconeri cercano di tenere il pallino del gioco ma peccano nell’ultimo passaggio, la difesa spagnola si salva. Sull’ultima azione del primo tempo serve un vero e proprio miracolo di Szczesny per respingere oltre la traversa il violento colpo di testa di Diakhaby. Si va al riposo sullo 0-0

    Si riparte con un cambio per parte, nella Juve Cuadrado rileva Alex Sandro mentre Marcelino inserisce Gameiro per Rodrigo. Al 59° gran giocata di Cristiano Ronaldo che va sul fondo e mette in mezzo un cioccolatino per Mandzukic, il croato ringrazia e segna. Al 61° Diakhaby, su punizione laterale va a colpire e mette la palla in gol, ma la deviazione è con la mano, gol annullato. La Juve prende in mano la gara e al 69° è Dybala a provarci col tiro a giro, Neto alza in corner. Al 73° Ronaldo salta altissimo per girare in porta il corner di Dybala ma Neto con un balzo blocca il pallone.  Ancora Juve al 81° con una gran giocata Douglas Costa-Ronaldo, la palla arriva a Mandzukic che calcia troppo debolmente, blocca Neto. Il Valencia ci prova ma senza rendersi mai realmente pericoloso, finisce così, la Juventus vince e vola agli ottavi, per il primo posto nel girone di Champions dovrà attendere l’ultima giornata.

    JUVENTUS – VALENCIA 1-0 (59° Mandzukic)

    JUVENTUS (4-3-3): Szczesny; Cancelo, Bonucci, Chiellini, Alex Sandro (46° Cuadrado); Matuidi, Pjanic, Bentancur; Dybala (80° Douglas Costa), Mandzukic, Cristiano Ronaldo.

    Allenatore: Allegri.

    VALENCIA (4-4-2): Neto; Wass, Paulista, Diakhaby, Gayà; Coquelin, Dani Parejo, Kondogbia (72° Soler), Gonçalo Guedes; Santi Mina (67° Batshuayi), Rodrigo (46° Gameiro).

    Allenatore: Marcelino.

    Arbitro: Collum.

    Ammoniti: Bentancur (J), Gaya (V), Kondogbia (V), Cuadrado (J), Diakhaby (V), Guedes (V), Batshuayi (V), Matuidi (J)

     

    Passiamo ora al racconto della gara dell’Olimpico tra Roma e Real Madrid.

    Partenza aggressiva della Roma che prova a pressare alto, il Real esce bene e prova con la ripartenza attenta la difesa giallorossa che chiude. Il risultato di Mosca, che ha dato la matematica qualificazione ad entrambe, non agevola i ritmi che rimangono bassi. Al 18° ci prova la Roma in contropiede con Under, la difesa Blancos chiude. Due minuti dopo è il turno di Modric a provare col tiro da fuori ma Olsen respinge. Gli uomini di Di Francesco giocano bene ma Schick prima e Kluivert, entrato per l’infortunato El Shaarawy, poi sprecano. Tra il 34° ed il 36° servono due grandi interventi di Courtois per salvare prima su Schick e poi su Kolarov. Nel primo minuto di recupero clamoroso errore di Under che a due passi dalla linea, con la porta spalancata, calcia alto un perfetto cross rasoterra di Zaniolo. Si va al riposo sullo 0-0.

    Si riparte ed un pasticcio difensivo di Fazio permette a Bale di presentarsi in area e battere Olsen per il vantaggio dei Blancos. Risposta giallorossa con Zaniolo che va al tiro da dentro l’area ma la sua conclusione è deviata in corner. Al 59° arriva il raddoppio del Real con la sponda di Benzema per Vazquez che da due passi deposita in rete. La Roma accusa il colpo e per due volte rischia di subire lo 0-3 ma Olsen salva. I ritmi calano drasticamente, i giallorossi non riescono a rendersi insidiosi. Non accade altro, la Roma perde ma è una sconfitta dolce perché i giallorossi ottengono il pass per gli ottavi di Champions.

     

    ROMA – REAL MADRID 0-2 (47° Bale, 59° Vazquez)

    ROMA (4-2-3-1): Olsen; Florenzi, Manolas, Fazio, Kolarov; Nzonzi (64° Coric), Cristante; Under, Zaniolo (69° Karsdorp), El Shaarawy (22° Kluivert); Schick.

    Allenatore: Di Francesco.

    REAL MADRID (4-3-3): Courtois; Carvajal, Sergio Ramos, Varane, Marcelo; Marcos Llorente, Modric (81° Valverde), Kroos; Bale (84° Asensio), Benzema (77° Mariano), Lucas Vazquez

    Allenatore: Solari.

    Arbitro: Turpin.

    Ammoniti: Modric (Re), Zaniolo (Ro), Varane (Re).

     

    I risultati della serata di Champions League | © UEFA

    Nelle altre gare di serata vittoria qualificazione per l’Ajax, 2-0 in casa del Aek Atene. Goleada del Bayern che si qualifica agli ottavi battendo 5-1 il Benfica. Successo pesantissimo dello Shakhtar che vince 3-2 in casa del Hoffenheim e, grazie al 2-2 tra Lione e Manchester City, tiene viva la corsa al secondo posto contro la squadra francese.

  • Champions: Juve che personalità, Roma crolla al Bernabeu

    Champions: Juve che personalità, Roma crolla al Bernabeu

    Doveva essere la serata di Cristiano Ronaldo alla prima in Champions con la maglia della Juve ed invece per CR7 è stata una serata chiusa troppo presto.

    L’asso portoghese infatti ha lasciato il campo per un cartellino rosso, dopo segnalazione dell’arbitro di porta, ricevuto per una “tirata” di capelli a Murillo.

    Perso il suo campione, e con almeno 3 palle gol sprecate nei primi minuti, la Juventus ha tirato fuori una prestazione tutta carattere e personalità e con due calci di rigore, uno per tempo, entrambi trasformati da Pjanic ha trovato il doppio vantaggio che poi ha ben gestito dinanzi all’assalto del Valencia. 

    Nell’altra sfida Spagna-Italia, la Roma non è riuscita a reggere all’urto dei tricampioni in carica del Real Madrid. Troppa differenza in campo con i giallorossi che, anche grazie ad un buon Olsen, hanno tenuto la porta inviolata sino al 44°. Trovato il gol con una punizione magica di Isco poi la strada si è messa in discesa con Bale e Mariano Diaz che nella ripresa hanno fissato il definitivo 3-0.

    Veniamo al racconto dell’esordio della Juventus in Champions League.

    Partenza aggressiva del Valencia che prova a pressare a tutto campo senza lasciare possibilità di manovra alla Juve. Al 11° grandissima chance per la Juventus, cross di Bernardeschi, CR7 colpisce male la palla giunge a Mandzukic che colpisce in acrobazia ma manda alto. La Juve cresce e al 16° è Khedira a sprecare da due passi un cross di Ronaldo ben sistemato, verso il tedesco, da Bernardeschi. Il Valencia si ritrae,i bianconeri insistono e al 21° Neto prima salva su Bernardeschi poi Murillo respinge la conclusione di Matuidi a botta sicura. Alla mezz’ora colpo di scena, contatto a palla lontana tra Ronaldo e Murillo, Brych richiamato dall’arbitro di porta decide di espellere il portoghese. Il Valencia prende coraggio e al 38° sfrutta un errore di Alex Sandro e va alla conclusione con Batshuayi, Szczesny però non si fa sorprendere. La Juve in 10 si ripropone in avanti al minuto 44 gran conclusione di Cancelo, palla toccata da Neto sulla traversa, l’azione prosegue con il portoghese che nuovamente prova a calciare ma viene travolto da Parejo, è rigore che Pjanic trasforma. La Juventus va così al riposo in 10 ma con un gol di vantaggio.

    Il secondo tempo riparte con gli stessi 21, che avevano chiuso il primo tempo, in campo. Parte forte il Valencia, ci prova Rodrigo col colpo di testa, palla tra le braccia di Szczesny. Al 49° trattenuta evidente di Murillo su Bonucci, è calcio di rigore, anche stavolta Pjanic trasforma. Il Valencia prova ad aggredire a tutto campo ma la Juventus riesce a chiudere gli spazi. Marcelino inserisce altre due punte ed i padroni di casa accentuano la pressione che porta a diversi calci d’angolo. E’ un vero e proprio assedio, la Juve pare in affanno ma tiene. Al 88° dopo un contrasto violento sulla caviglia, Douglas Costa è costretto a lasciare il campo. Al 95° Rugani nel tentativo di colpire di testa commette fallo, è rigore anche per il Valencia, va Parejo ma Szczesny para. Finisce così la Juventus senza Cristiano Ronaldo, espulso al 30°, nell’esordio della Champions 2018/19 espugna 2-0 il Mestalla. 

     

    VALENCIA – JUVENTUS 0-2 (45° rig., 50° rig. Pjanic)

    VALENCIA (4-4-2): Neto; Vezo (57° Cheryshev), Gabriel, Murillo, Gaya; Soler, Parejo, Wass, Guedes (70° Mina); Rodrigo, Batshuayi (70° Gameiro).

    Allenatore: Marcelino.

    JUVENTUS (4-3-3): Szczesny; Cancelo, Bonucci, Chiellini, Alex Sandro; Khedira (23° Emre Can), Pjanic (66° Douglas Costa (88° Rugani)), Matuidi; Bernardeschi, Mandzukic, Cristiano Ronaldo.

    Allenatore: Allegri.

    Arbitro: Brych.

    Ammoniti: Parejo (V), Murillo (V), Vezo (V), Alex Sandro (J), Szczesny (J), Rugani (J).

    Espulso: Cristiano Ronaldo (J).

     

    Passiamo ora alla gara di esordio della Roma.

    Parte forte il Real Madrid, al 4° Bale riesce a trovare la possibilità di concludere, la palla esce di poco. Passano 4 minuti ed è Isco ad avere la palla del vantaggio, Olsen però non si fa sorprendere e respinge. La Roma pare in difficoltà le merengues continuano a premere e prima Carvajal spreca da due passi poi è De Rossi a sbrogliare una complicata matassa. Alla mezz’ora si vede anche la Roma ma la conclusione di Nzonzi è troppo debole per impegnare Navas. Nel giro di 2 minuti Olsen, tra il 37° ed il 39°, si erge a protagonista, prima anticipa Benzema su pericoloso cross di Marcelo poi ci prova anche Sergio Ramos ma ancora una volta Olsen si fa trovare pronto e salva la sua porta, tocca poi ad Isco ma il portiere svedese non si fa superare. Al 44° però i giallorossi devono capitolare sul perfetto calcio di punizione di Isco. Il primo tempo si chiude con le merengues avanti 1-0.

    Il secondo tempo riparte con gli stessi 22 in campo. Parte bene la Roma con Under che impegna Navas. Il Real Madrid però non sta a guardare e al 51° la traversa salva i giallorossi sulla conclusione di Bale. Il gol del raddoppio però è nell’aria ed al 58° contropiede letale del Real con Bale che si lancia nello spazio, supera in velocità Manolas e poi col diagonale batte Olsen. Gli uomini di Di Francesco non stanno a guardare e al 63° ci prova Kolarov ma Navas risponde. Entra anche Schick e l’attaccante ceco al 73° spreca un contropiede di Under. Gli spagnoli hanno in pugno il controllo della gara e al 79° Asensio con un gran numero in area costringe Olsen all’ennesima parata. Schick dimostra di essere in serata no ed al 87° infatti spreca un’altra occasione. Al 91° le Merengues la chiudono definitivamente con un gran tiro dal limite di Mariano Diaz che non lascia scampo ad Olsen. Finisce così, esordio amaro per la Roma in Champions, al Bernabeu vince il Real Madrid 3-0.

     

    REAL MADRID – ROMA 3-0 (44° Isco, 58° Bale, 91° Mariano Diaz)

    REAL MADRID (4-3-3): Navas; Carvajal, Sergio Ramos, Varane, Marcelo; Kroos, Casemiro, Modric (85° Ceballos); Bale (73° Mariano Diaz), Benzema (62° Asensio), Isco.

    Allenatore: Lopetegui.

    ROMA (4-3-3): Olsen; Florenzi, Manolas, Fazio, Kolarov; Zaniolo (54° Pellegrini), Nzonzi (69° Schick), De Rossi; Under, Dzeko, El Shaarawy (62° Perotti).

    Allenatore: Di Francesco.

    Arbitro: Kuipers.

    Ammoniti: Sergio Ramos (Re), De Rossi (Ro), Dzeko (Ro)

     

    I risultati della serata di Champions League | © UEFA

    Nelle altre gare di serata sorprende il k.o. casalingo del Manchester City contro il Lione. Vittorie per Ajax, Bayern e Manchester United. Finiscono 2-2 sia Shakhtar-Hoffenheim che Viktoria Plzen-Cska Mosca. 

  • Campionati esteri: frenata Barcellona, vetta solitaria per l’Olympique Marsiglia

    Campionati esteri: frenata Barcellona, vetta solitaria per l’Olympique Marsiglia

    Non solo la Seria A ha disputato il turno infrasettimanale, anche in altri campionati esteri si è giocato in questi tre giorni.

    Gerard Pique
    Gerard Pique

    Nella 5° Giornata di Liga il Real Madrid ha dimostrato di esser ufficialmente guarito dalla crisi d’inizio stagione e nonostante lo svantaggio iniziale, ha demolito per 5-1, strepitoso Poker per Cristiano Ronaldo, al Bernabeu l’Elche. 

    Clamoroso invece a Malaga, il Barcellona frena ed incappa nel primo stop stagionale. I padroni di casa riescono ad imporro lo 0-0 al Barça di Luis Enrique.

    Del rallentamento dei catalani ne approfittano subito Siviglia e Valencia che sconfiggendo rispettivamente 1-0 la Real Sociedad e 3-0 il Cordoba, raggiungono quota 13 andando a formare un terzetto con i blaugrana in testa alla classifica.

    Si avvicina al primo posto anche l’Atletico di Simeone che batte uno a zero in trasferta l’Almeria e si porta a soli due punti dal primo posto. Continua invece la crisi dell’Athletic Bilbao che contro il Rayo Vallecano, incassa la 4° sconfitta su 5 gare.

     

    RISULTATI 5° GIORNATA

    Real Madrid-Elche 5-1 (15° rig. Albacar (E), 20° Bale (R), 28° rig., 32°, 80° rig. 92° C. Ronaldo (R))

    Celta Vigo-Deportivo La Coruna 2-1 (4° Nolito (C), 55° Cuenca (D), 72° Larrivey (C))

    Almeria-Atlético Madrid 0-1 (60° Miranda)

    Eibar-Villarreal 1-1 (8° Arruabarrena (E), 71° Moreno (V))

    Rayo Vallecano-Athletic Bilbao 2-1 (20° Aduriz (A), 39°, 89° Leo Baptistao (R))

    Granada-Levante 0-1 (46° Garcia)

    Malaga-Barcellona 0-0

    Siviglia-Real Sociedad 1-0 (18° Deulofeu)

    Espanyol-Getafe 2-0 (65° Garcia, 83° Stuani)

    Valencia-Cordoba 3-0 (22° Paco Alcacer, 26° Gaya, 73° Feghouli)

     

    CLASSIFICA DOPO 5° GIORNATE

    Barcellona, Valencia e Siviglia 13, Atletico Madrid 11, Real Madrid e Celta Vigo 9, Villarreal e Granada 8, Eibar 7, Malaga 6, Espanyol, Almeria e Rayo Vallecano 5, Real Sociedad, Deportivo La Coruna, Elche e Levante 4, Atheltic Bilbao e Getafe 3, Cordoba 2.

    Pierre Andre Gignac
    Pierre Andre Gignac

     

     

    In Ligue 1 la 7° giornata ha visto protagonista l’Olympique Marsiglia di Marcelo Bielsa che si scatena, strapazza per 5-0 in trasferta, doppiette di Gignac ed Ayew, il Reims ed approfittando del pareggio per 1-1 tra le altre due ex capoliste, Bordeaux e St. Etienne, si ritrova a comandare il massimo campionato francese.

     

     

    Il Psg non sta certo a guardare ed infila un bel successo in casa del Caen per 2-0. Brutta frenata per il Lille che cade per 1-0 sul campo del Nizza.

     

     

     

    Il Monaco sembra aver infilato la strada giusta e con un gol in pieno recupero sul campo del Montpellier conquista la seconda vittoria consecutiva che l’allontana dalle zone pericolose.

    Sul fondo classifica importante vittoria, la prima stagionale, dell’Evian che torna ad avvicinarsi alle concorrenti per la salvezza.

     

    RISULTATI 7° GIORNATA

    Reims-Marsiglia 0-5 (8°, 20° Gignac, 52°, 59° Ayew, 74° Imbula)

    Rennes-Tolosa 0-3 (43° Pesic, 57° Doumbia, 62° Ben Yedder)

    Bastia-Nantes 0-0

    Evian-Lens 2-1 (10° Wass (E), 30° Mensah (E), 55° Touzghar (L))

    Guingamp-Metz 0-1 (24° Bussmann)

    Lione-Lorient 4-0 (5° Lacazette, 39°, 68° Fekir, 50° Njie)

    Montpellier-Monaco 0-1 (93° Germain)

    Nizza-Lille 1-0 (41° Bodmer)

    Caen-Psg 0-2 (18° Lucas, 56° Marquinhos)

    St. Etienne-Bordeaux 1-1 (31° Van Wolfswinkel (S), 39° Tiago Llori (B))

     

    CLASSIFICA DOPO 7 GIORNATE

    Olympique Marsiglia 16, Bordeaux e St. Etienne 14, Psg 13, Lille 12, Metz e Nantes 11, Lione, Montpellier, Tolosa, Monaco e Nizza 10, Rennes 8, Caen, Lens, Bastia, Lorient e Reims 7, Guingamp 6, Evian 4

     

     

  • Calciomercato: Keita alla Roma ed Alex al Milan

    Calciomercato: Keita alla Roma ed Alex al Milan

    Si accende il calciomercato degli svincolati e dei parametro zero in Serie A, Roma e Milan hanno infatti messo a segno un colpo a testa nella giornata di oggi. I giallorossi hanno ingaggiato il centrocampista maliano svincolato dal Valencia Seydou Keita mentre i rossoneri hanno praticamente chiuso il contratto con il difensore brasiliano del Paris Saint Germain Alex.

    Seydou Keita
    Seydou Keita

    Si chiama Seydou Keita il primo rinforzo per la Roma di Rudi Garcia per la prossima stagione, il centrocampista del Mali classe 1980 arriva, fortemente voluto dal tecnico francese, come svincolato dal Valencia ed avrà un contratto da circa un milione di euro sino al 30 giugno 2015.

    Keita che con la maglia del Barcellona di Guardiola ha vinto 2 Champions League ha così parlato ai microfoni del canale tematico giallorosso Roma Channel:

    Cercherò di portare la mia esperienza in un gruppo di giocatori forti. Combatterò in campo, farò assist, ma il gruppo di sicuro c’è già ed è solido. Ottimo per me che sono un giocatore da collettivo, che si batte per la squadra e che non rinuncia mai a battersi per i compagni. Forse per questo anche Guardiola mi ha apprezzato così tanto.

    Poi un saluto per i tifosi giallorossi:

    Sono felice di essere qui. Spero di esultare e gioire con loro. Se Allah vorrà, saremo felici tutti insieme.

    A Roma però non c’è solo un movimento in entrata ma ce n’è anche uno in uscita. Sabatini infatti ha trovato l’accordo per il prestito del difensore Jedvaj con il ds del Leverkusen, l’ex giallorosso Rudi Voeller che ha così commentato:

    Sono qui per fare un bell’affare sia per la Roma sia per il Bayer. Siamo interessati a Jedvaj, che ha giocato poco ma è un grande talento. Cercheremo di farlo giocare di più nei prossimi due anni.

    Alex
    Alex

    L’altro affare di giornata arriva da Milano sponda rossonera con il difensore brasiliano Alex che è ad un passo dalla firma con il MilanAlex che compirà 32 anni a giugno, arriva dal Paris St Germain a parametro zero con un contratto da due anni con un opzione fino al giugno 2017, un operazione chiusa rapidamente dal Milan che ha fatto tutto in pochi giorni.
    Il difensore brasiliano si è rivelato subito entusiasta ed ha rilasciato queste dichiarazioni a Milan Channel:

    Sono molto contento di essere qui, mi hanno parlato molto bene del club. Sono davvero felice di essere in una squadra importante come il Milan. La prima impressione è meravigliosa, qui è tutto organizzato molto bene. Sono stato con Adriano Galliani fino adesso, abbiamo parlato tantissimo, sono molto emozionato. Quando ero al PSV Eindhoven,c’è stata la possibilità di venire qui al Milan con Ancelotti in panchina, che poi ho incontrato al Chelsea e mi ha voluto anche al PSG. Ancelotti è una persona fantastica, è come un padre per me, lo ringrazio per le belle parole che ha speso per me. Dobbiamo iniziare al meglio la stagione per riportare il Milan nelle posizioni che merita, cioè in Champions League. Dobbiamo lottare vincere il campionato e tornare così in Champions. Un messaggio ai tifosi? Grazie a tutti, confermo il mio impegno di lottare duramente per vincere con il Milan. Forza Milan!!!.

     

  • Europa League: Sfuma il sogno Juve, la finale sarà Siviglia-Benfica

    Europa League: Sfuma il sogno Juve, la finale sarà Siviglia-Benfica

    La Juventus c’ha provato ma gli sforzi bianconeri non sono bastati, il Benfica ha retto, ha provato qualche ripartenza ed alla fine ha portato a casa quello 0-0 che sommato al successo ottenuto per 2-1 nella gara d’andata a Lisbona ha permesso ai portoghesi di conquistare la finale e di ritornare quindi tra 13 giorni allo Juventus Stadium per cercare di conquistare quell’Europa League che gli è sfuggita lo scorso anno.

    Conte ha messo in campo la migliore formazione recuperando Vidal a centrocampo e inserendo Caceres nel trio difensivo al posto di Barzagli, davanti Tevez e Llorente.

    Jorge Jesus schiera il suo 4-2-3-1 con Oblak scelto in porta al posto di Arthur, Amorim e Perez in mediana con Gaitan, Rodrigo e Markovic sulla trequarti alle spalle della punta Lima.

    Il Benfica mette subito un brivido alla Juventus dopo un minuto con una conclusione respinta da Lichtsteiner, poi provano a cresce i bianconeri che iniziano a premere andando vicino al gol prima con una conclusione di Pirlo alta, poi con una sponda di Bonucci sulla quale Tevez arriva con un decimo di secondo in ritardo, altri pericoli per il Benfica li crea Vidal che con un paio di giocate prima sfiora la porta difesa da Oblak poi si vede salvare la palla sulla linea da Luizao, il primo tempo si chiude sullo 0-0.

    Juventus, caccia al record
    Juventus, caccia al record

    Nella ripresa sempre miglior partenza portoghese con una potenziale occasione creata ma è di nuovo la Juventus a riprendere in mano il gioco, anche se Rodrigo mette i brividi a Buffon calciando alto da pochi passi. Pirlo ci prova su punizione ma il portiere respinge, poi arriva quella che potrebbe essere la svolta della gara il Benfica rimane in dieci per il doppio giallo di Perez. Così non è, la Juve ci prova, Lichtsteiner sbaglia uno stop semplice davanti al portiere, Osvaldo segna ma l’azione è fermata per fuorigioco di Pogba. Nel finale i portoghesi giocano anche con il cronometro, gli animi si scaldano ed al 96° Oblak salva su un colpo di testa  di Caceres, certificando così la finale del Benfica. La Juventus è fuori, i bianconeri dovranno riprovarci nella prossima stagione.

     

    JUVENTUS – BENFICA 0-0

    Juventus (3-5-2):  Buffon 6; Caceres 5,5, Bonucci 6 (73° Giovinco 5,5), Chiellini 6,5; Lichtsteiner 5,5, Vidal 6,5 (79° Marchisio sv), Pirlo 6, Pogba 6,5, Asamoah 6; Tevez 5,5, Llorente 5 (78° Osvaldo sv).

    Allenatore: Conte.

    Benfica (4-2-3-1): Oblak 6,5; Pereira 6, Luisao 7, Garay 6,5, Siqueira 6,5; Amorim 6,5, Perez 5,5; Markovic 6,5 (86° Sulejmani sv), Rodrigo 6 (69° Almeida 6), Gaitan 6,5 (76° Salvio sv); Lima 5,5.

    Allenatore: Jesus.

    Arbitro: Clattenburg.

    Ammoniti: Asamoah (J), Rodrigo, Perez, Oblak, Salvio (B).

    Espulsi: 66° Perez (B), 89° Vucinic (J) e Markovic (B) dalla panchina.

     

    L’altra gara è stata una beffa ancora più atroce, prima della gara sembrava scontato il passaggio del Siviglia, che partiva dal vantaggio di 2-0, al 94° invece dopo una remuntada clamorosa sembrava il Valencia, che si era portato sul 3-0 grazie ai gol di Feghouli e Jonas nel primo tempo e Mathieu nella ripresa, destinato a volare a Torino ed invece al 94° è arrivato il colpo di scena incredibile, quando nessuno ci credeva quasi più, Mbia ha trovato la zuccata che ha gelato il Mestalla ed ha permesso al Siviglia di staccare il biglietto per la finale del 14 maggio allo Juventus Stadium.

    VALENCIA – SIVIGLIA 3-1 (2-0) (14° Feghouli (V), 26° Jonas (V), 69° Mathieu (V), 94° Mbia (S))

    Valencia (4-2-3-1): Alves 6,5; Pereira 6, Costa 6, Mathieu 6,5, Bernat 6,5; Parejo 7 (78°Javi Fuego sv), Keita 6; Feghouli 7,5, Vargas 5,5, Piatti 5 (dal 61’ Fede Cartabia 6), Jonas 6,5 (85°Barragan sv).

    Allenatore: Pizzi.

    Siviglia (4-2-3-1): Beto 5; Coke 5,5, Pareja 6, Fazio 5, Navarro 5 (71° Moreno 6,5); Mbia 6,5, Carriço 5; Vitolo 5, Rakitić 5, Reyes 5 (79° Marin 6); Bacca 5,5 (66° Gameiro 6).

    Allenatore: Emery.

    Arbitro: Mažić.

    Ammoniti: Bernat (V), Feghouli (V), Alves (V), Mathieu (V), Carriço (S)

     

     

  • Europa League, Juventus missione compiuta, impresa Valencia, passano anche Benfica e Siviglia

    Europa League, Juventus missione compiuta, impresa Valencia, passano anche Benfica e Siviglia

    Un po’ di fatica, qualche momento di sofferenza ma alla fine la Juventus di Antonio Conte è riuscita nell’impresa di portare per la prima volta una squadra italiana nelle semifinali dell’Europa League, da quando l’ex Coppa Uefa ha preso la nuova denominazione nessun club nostrano era riuscito a raggiungere questo risultato, come detto però non è stata affatto semplice sconfiggere il Lione.

    Antonio Conte punta su una formazione con turnover ridotto inserendo Isla al posto di Lichtsteiner, Vidal che fa rifiatare Pogba e Vucinic al fianco di Tevez in attacco. Garde risponde lasciando anche questa volta Gomis in panchina e preferendogli Briand.

    Parte subito forte la Juventus che al 4° è già in vantaggio, fallo su Tevez dal limite, va Pirlo sul pallone e la sua punizione telecomandata supera la barriera e si insacca lasciando inchiodato il portiere Lopes.

    L'esultanza di Andrea Pirlo
    L’esultanza di Andrea Pirlo

    Tutto finito? assolutamente no perchè il Lione prima protesta per un mani di Bonucci in area e poi al 18° trova  il pareggio con Briand che stacca di testa e angola la conclusione con Buffon che la sfiora ma non riesce a salvarla. A questo punto il Lione ci crede e prova ad impensierire una Juventus che subisce un po’ la tensione ma il primo tempo si chiude sul 1-1. Nella ripresa la Juventus diminuisce gli errori e prova a chiudere indietro il Lione evitando problemi a Buffon. Al 61° Tevez colpisce di testa e segna, l’Apache esplode di gioia ma l’esultanza dura pochissimo perchè la bandierina alzata segnala il fuorigioco ed il gol è annullato. Al 68° arriva il sospirato gol per la Juventus, su una ripartenza Marchisio conclude da grande distanza, il suo tiro non è irresistibile ma la deviazione di Umtiti spiazza completamente Lopes e regala il 2-1 alla squadra di casa. La partita si trascina senza grandi emozioni sino alla fine ed i tifosi bianconeri possono esultare per il raggiungimento dell’obiettivo semifinale.

    JUVENTUS – LIONE 2-1 (1-1) (4° Pirlo (J), 18° Briand (L), 68° Marchisio (J))

    JUVENTUS (3-5-2): Buffon 6,5; Caceres 6, Bonucci 6, Chiellini 6,5; Isla 5,5, Vidal 6,5 (75° Pogba 6), Pirlo 7, Marchisio 6, Asamoah 6,5; Vucinic 5 (60° Llorente 6), Tevez  6,5 (77° Giovinco 6).

    Allenatore: Conte.

    LIONE (4-3-1-2): Lopes 6; Tolisso 5,5, Koné 6, Umtiti 6, Bedimo 5,5; Ferri 6, Gonalons 6,5, Mvuemba 6; Malbranque 6 (76° Danic sv); Briand 6,5  (70° N’jié 6), Lacazette 6 (70° Gomis 5,5).

    Allenatore: Garde.

    Arbitro: Udiano Mallenco.

    Ammoniti: Bonucci (J), Marchisio (J), Umtiti (L).

     

    Nelle altre gare di serata non è mancato lo spettacolo, principalmente arrivato dal Mestalla di Valencia dove i padroni di casa partivano dallo 0-3 subito a Basilea 7 giorni fa e gli spagnoli sono riusciti nell’impresa. Tutto nella norma sino al 38° quando si accende Paco Alcacer che trova il gol del 1-0, passano pochi minuti e l’ex napoletano Edu Vargas, prima colpisce un palo clamoroso, poi realizza di testa a un passo dall’intervallo il 2-0. Nella ripresa prosegue il dominio del Valencia caricato dai propri tifosi e dopo un paio di pali colpiti, ancora Paco Alcacer trova un gol meraviglioso per il 3-0 che impatta il risultato dell’andata portando così il match ai supplementari dove gli svizzeri crollano definitivamente. Nel primo tempo supplementare il Basilea rimane in 9 per i rossi a Diaz e Sauro poi nel secondo arrivano i due colpi del K.O. firmati ancora da Paco Alacacer, tripletta per lui, e Bernat che fissa il risultato sul definitivo 5-0 al 118°.

    VALENCIA – BASILEA 5-0 d.t.s. (3-0) (38°, 70°, 113° Paco Alcacer, 42° Vargas, 118° Bernat)

    VALENCIA (4-2-3-1): Guaita; Joao Pereira (110° Piatti), Fuego, Mathieu (82° Costa), Bernat; Keita, Parejo; Feghouli, Edu Vargas, Cartabia (76° Jonas); Paco Alcácer.

    Allenatore: Pizzi.

    BASILEA (4-3-3): Sommer; Xhaka, Schär, Sauro, Safari (116° Embolo); Elneny, Die, Diaz; D. Degen (61° Aliji), Frei, Delgado (53° Sio). 

    Allenatore: Yakin.

    Arbitro: Kassai.

    Ammoniti: Guaita (V), Feghouli (V), Bernat (V), Paco Alcacer (V), Vargas (V), Keita (V), Schar (B), Safari (B), Elneny (B), Xhaka (B).

    Espulsi: Diaz (B), Sauro (B).

     

    Tutto facile per il Benfica che al Da Luz rafforza la vittoria dell’andata sull’Az Alkmaar. Protagonista assoluto è stato Salvio autore di due grandi giocate poi trasformate in assist per i due gol facili facili di Rodrigo che hanno fissato il risultato sul 2-0 finale.

    BENFICA – AZ ALKMAAR 2-0 (1-0) (39°, 71° Rodrigo)

    BENFICA (4-3-3): Artur; Sílvio (4° Almeida), Luisão, Garay, Siqueira; Gomes, Fejsa (64° Perez), Salvio; Sulejmani (70° Markovic), Cardozo, Rodrigo.

    Allenatore: Jesus.

    AZ ALKMAAR (4-3-3): Alvarado; M. Johansson, Gouweleeuw, Wuytens, Viergever; Gudelj, Ortiz (79° Henriksen), Elm; Beerens (77° Gudmundsson), Jóhannsson, Berghuis (77° Haye).

    Allenatore: Advocaat.

    Arbitro: Kralovec

    Ammoniti: Salvio (B), Gomes (B), Berghuis (A)

     

    Sulla carta sembrava una rimonta difficile quella del Siviglia sconfitto per 1-0 all’andata dal Porto, così non è stato. Gli spagnoli sul proprio terreno di casa sono partiti forte schiacciando i portoghesi e trovando già nella prima mezz’ora tre gol, Rakitic al 5° dal dischetto, Vitolo al 26° e Bacca al 29°. L’espulsione di Coke illude che il Porto possa riaprire i discorsi ma al 79° arriva il colpo del K.O. firmato da Gameiro, inutile il gol di Quaresma al 92°, in semifinale vanno gli spagnoli.

    SIVIGLIA – PORTO 4-1 (3-0) (5° rig. Rakitic (S), 26° Vitolo(S), 29° Bacca (S), 79° Gameiro (S), 92° Quaresma (P)).

    SIVIGLIA (4-2-3-1): Beto; Coke, Fazio, Pareja, Navarro; Mbia, Carriço; Reyes (56° Figueiras), Rakitic (86° Trochowski), Vitolo; Bacca (69° Gameiro).

    Allenatore: Emery.

    PORTO (4-2-3-1): Fabiano; Danilo (64° Kelvin), Reyes, Mangala, Alex; Eduardo (46° Quintero), Defour; Varela (46° Ricardo), Herrera, Quaresma; Ghilas.

    Allenatore: Castro.

    Arbitro: Rocchi.

    Ammoniti: Bacca (S), Danilo (P), Quaresma (P), Varela (P), Mangala (P), Ricardo (P)

    Espulso: Coke (S).