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  • NBA, derby di Los Angeles ai Clippers. Crisi per Boston

    NBA, derby di Los Angeles ai Clippers. Crisi per Boston

    Nelle 11 gare in programma nella notte NBA i Clippers battono i Lakers nel derby di Los Angeles. Ai gialloviola questa volta non sono bastati i 42 punti di Bryant, per la quarta partita consecutiva a segno con oltre 40 punti. Bene anche Thunder, Bulls, Sixers e Mavericks. Indiana apre la crisi dei Boston Celtics ancora sconfitti.

    Los Angeles Lakers-Los Angeles Clippers | © Harry How/Getty Images

    Philadelphia ha la meglio su Washington grazie ai 24 punti di Louis Williams ed ai 23 di Andre Iguodala. Ai Wizards, tornati quantomeno vivi dopo alcune partite da dimenticare, non bastano i 23 punti, 18 rimbalzi e 5 stoppate di un incontenibile McGee. In ripresa anche Nick Young (27 punti) e John Wall (per lui tripla doppia sfiorata con 19 punti, 9 rimbalzi e 9 assist).

    Cade Golden State a Charlotte: i Bobcats si affidano alla buona vena realizzativa di Henderson (26 punti), di Walker (23 punti) e di Mullens (19 punti). Per i Warriors ci sono 24 punti e 16 rimbalzi del solido Lee, mentre è da dimenticare la serata al tiro di Monta Ellis che infila 18 punti tirando però 26 volte (solo 6 centri dal campo).

    Gli Hawks puniscono l’inesperienza dei giovani Timberwolves che in vantaggio di 18 punti (sul finire di terza frazione) si fanno recuperare tutto lo svantaggio nell’ultimo quarto e vanno KO. Decisivi i tiri liberi di Ivan Johnson a 4 secondi dalla fine, la replica di Kevin Love a fil di sirena non va a buon fine. 30 punti e 13 rimbalzi per l’ala di Minnesota mentre Rubio costruisce la solita doppia doppia da 18 punti e 12 rimbalzi. Per Atlanta da segnalare le prove dei 2 Johnson: Joe piazza 25 punti mentre Ivan aggiunge una doppia doppia da 10 punti ed 11rimbalzi.

    Indiana apre ufficialmente la crisi dei Boston Celtics: i Pacers si impongono per 97-83 e ringraziano i 21 punti del leader Granger ed i 17 a testa di Collison e George. Inutili per i “Verdi” i 21 punti di Pierce e Garnett.

    Ancora priva di Andrea Bargnani Toronto perde a Chicago segnando solo 64 punti. Ad abbattere la resistenza canadese sono 5 uomini in doppia cifra per i Bulls tra i quali spicca Derrick Rose autore di 18 punti ed 11 assist.

    10 punti di Marco Belinelli non bastano agli Hornets per avere la maglio sui Grizzlies. Memphis porta tutto il quintetto titolare in doppia cifra, top scorer Rudy Gay (23 punti) e Marc Gasol (20 punti ed 11rimbalzi).

    Serve l’overtime a Houston per superare i Blazers: Portland gioca un grande ultimo quarto e recupera tutto lo svantaggio (tenendo gli avversari a soli 13 punti segnati) con Lowry che sbaglia il tiro della vittoria per i Rockets. A fare la differenza nel supplementare sono un paio di giocate di Scola (solo 6 punti per lui) e Martin (28 punti). Stratosferico ancora una volta il playmaker Lowry che sfiora la tripla doppia con 33 punti, 8 rimbalzi e 9 assist).

    I Thunder riescono a prevalere facilmente (non inganni il risultato) sui Knicks privi del leader Carmelo Anthony, out per un infortunio alla caviglia. Oklahoma City si affaccia all’ultimo quarto in vantaggio per 92-65 e regala il riposo a tutti i titolari. 28 punti per Durant (solo 3 errori al tiro), 24 per Harden e 21 per Westbrook (con 8 assist ed 8 rimbalzi). New York squadra senz’anima, 14 punti ciascuno per Stoudemire, Chandler e Douglas.

    Ancora più facile il successo di Dallas che demolisce 99-60 i Kings: per i campioni in carica, tornati finalmente ad alti livelli dopo un brutto inizio, ci sono 21 punti di Terry. Ospiti orrendi che tirano con il 25% dal campo (9% da 3!).

    Deron Williams torna a Salt Lake City da avversario (accolto da una bordata di fischi al suo ingresso in campo) ma i Nets escono sconfitti dal parquet dei Jazz battuti dai 20 punti di Jefferson e dalla doppia doppia di Millsap (18 punti e 12 rimbalzi). Per il grande ex invece 16 punti ma ottenuti con 15 tiri presi.

    Infine i Clippers bastonano i Lakers nel derby di Los Angeles: ai gialloviola questa volta servono a poco e niente i 42 punti di Kobe Bryant (quarta partita oltre i 40 punti consecutiva), che deve inchinarsi con tutta la squadra ai 33 punti di Chris Paul ed ai 22 di Blake Griffin.

    Risultati NBA 14 gennaio 2012

    Washington Wizards-Philadelphia 76ers 90-103
    Was: Nick Young 27, McGee 23, Wall 19
    Phi: Williams 24, Iguodala 23, Thaddeus Young 18

    Charlotte Bobcats-Golden State Warriors 112-100
    Cha: Henderson 26, Walker 23, Mullens 20
    G.S.: Lee 24, Ellis 18, Robinson 12, Wright 12

    Atlanta Hawks-Minnesota Timberwolves 93-91
    Atl: Joe Johnson 25, Teague 20, Ivan Johnson 10, Green 10
    Min: Love 30, Rubio 18, Ellington 13

    Indiana Pacers-Boston Celtics 97-83
    Ind: Granger 21, George 17, Collison 17
    Bos: Pierce 21, Garnett 21, Bass 10

    Chicago Bulls-Toronto Raptors 77-64
    Chi: Rose 18, Boozer 17, Deng 14
    Tor: DeRozan 15, Barbosa 15, James Johnson 12

    Memphis Grizzlies-New Orleans Hornets 108-99
    Mem: Gay 23, Gasol 20, Conley 17
    N.O.: Jack 23, Smith 15, Vasquez 14

    Houston Rockets-Portland Trail Blazers 107-105 (overtime)
    Hou: Lowry 33, Martin 28, Budinger 18
    Por: Batum 29, Aldridge 22, Felton 13

    Oklahoma City Thunder-New York Knicks 104-92
    Okl: Durant 28, Harden 24, Westbrook 21
    N.Y.: Stoudemire 14, Chandler 14, Douglas 14

    Dallas Mavericks-Sacramento Kings 99-60
    Dal: Terry 21, Carter 16, Nowitzki 14
    Sac: Thornton 14, Cousins 12, Thompson 9

    Utah Jazz-New Jersey Nets 107-94
    Uta: Jefferson 20, Millsap 18, Miles 17
    N.J.: Humphries 18, Deron Williams 16, Farmar 13

    Los Angeles Clippers-Los Angeles Lakers 102-94
    Cli: Paul 33, Griffin 22, Billups 19
    Lak: Bryant 42, Gasol 14, Bynum 12

    LE CLASSIFICHE

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 10:

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  • NBA, Golden State sorprende Miami. Immenso Bryant e Suns KO

    NBA, Golden State sorprende Miami. Immenso Bryant e Suns KO

    Nelle 11 partite disputate nella notte NBA brilla la stella di Kobe Bryant che infila 48 punti contro i Phoenix Suns. Ecco in dettaglio le partite.

    Continua il momento positivo dei Sixers che battono i Kings: per i padroni di casa bene Brand (21 punti e 10 rimbalzi) e Turner che sfiora la tripla doppia mettendo assieme 16 punti, 10 rimbalzi ed 8 assist. A Sacramento non basta la doppia doppia del centro Cousins da 17 punti e 10 rimbalzi.

    Kobe Bryant | © Jeff Gross/Getty Images

    Prima vittoria in stagione per i Wizards che hanno la meglio contro i Raptors di Andrea Bargnani (per lui 22 punti). A guidare la squadra della capitale sono i 15 punti a testa della coppia Lewis-Young.

    Houston espugna Charlotte e ringrazia la grande prova di Parsons autore di ben 20 punti. Doppia doppia anche per Jordan Hill con 12 punti ed altrettanti rimbalzi, per i Bobcats (in serata no al tiro con un misero 34%) ci sono i 15 punti e 10 rimbalzi del centro Mullens.

    Dallas ottiene un prezioso successo sul parquet dei Pistons con 4 uomini in doppia cifra, Nowitzki (18 punti), Marion (14), Carter (11) e Mahinmi (10). Per Detroit splende Will Bynum ma i suoi 20 punti alla fine risultano inutili.

    Partita punto a punto a Milwaukee dove i Bucks hanno la meglio sugli Spurs: a trascinare i padroni di casa ci pensa un grande Stephen Jackson con 34 punti ed 8 assist. Bogut, al rientro dopo alcune gare di assenza per problemi familiari, fa valere la sua forza in area e colleziona una doppia doppia da 14 punti ed 11 rimbalzi, buono il supporto in regia di Jennings che oltre a smistare 11 assist infila anche 15 punti. Ai texani non serve a molto la tripla doppia sfiorata da Tim Duncan (20 punti, 8 rimbalzi e 7 assist), a condannare la squadra di coach Popovich sono uno sfondamento proprio del caraibico ed il tiro da 3 sbagliato da Jefferson sulla sirena finale.

    Continua la crisi di Memphis che viene battuta in casa dai Thunder: per gli ospiti Durant e Westbrook segnano 52 punti complessivi, oltre la metà di quelli segnati da tutta la squadra. Per i Grizzlies si mette in evidenza Marc Gasol con 20 punti e 14 rimbalzi ma senza l’infortunato Randolph i problemi per coach Lionel Hollins sono davvero tanti.

    Minnesota dimostra di poter giocare alla pari con tutte le Big del campionato ma alla fine deve cedere ai più esperti Bulls. Dopo essere stati quasi doppiati nel punteggio nel primo quarto, l’entrata in campo di Rubio permette ai Timborwelves di ricucire tutto il gap fino al 70-70 del terzo periodo. Da qui in poi però sale in cattedra Derrick Rose che con 31 punti ed 11 rimbalzi trascina la sua squadra alla vittoria (deprecabile però il suo insulto al rivale Rubio dopo aver segnato la tripla della vittoria). Bene anche Deng (21 punti ed 11 rimbalzi), per i T-Wolves non bastano le doppia doppie di Love (20 punti e 13 rimbalzi) e di un sempre più convincente Rubio (13 punti e 12 assist).

    Si dimostrano imbattibili sul parquet amico gli Utah Jazz che con i 30 punti e 12 rimbalzi di un sempre solido Al Jefferson domano i giovani Cavaliers ai quali servono a poco i 22 punti di Jamison ed i 20 della prima scelta assoluta all’ultimo Draft Kyrie Irving.

    Altra squadra che in casa dà il meglio di sè è Portland che non lascia scampo ai Clippers di Griffin (18 punti e 12 rimbalzi) e Paul (11 punti). I Blazers portano tutto il quintetto titolare in doppia cifra, il top scorer è Wallace con 20 punti.

    Uno splendido Kobe Bryant da 48 punti (quasi la metà dei punti segnati in totale dai gialloviola) trascina i Lakers al successo sui Suns. Inutile per Phoenix (che parte meglio in avvio di match ma deve arrendersi poco alla volta alla furia cestistica del numero 24 di Los Angeles) la doppia doppia di Gortat da 16 punti e 12 rimbalzi.

    Sorpresa ad Oakland dove i Warriors rimontano uno svantaggio di 17 punti nei confronti degli Heat (quarto periodo fantastico per Golden State con soli 12 punti concessi a Miami) e trionfano in overtime. E’ Dorell Wright (ex di turno) a portare la gara al supplementare con la tripla del pari a quota 96. Al prolungamento Ellis castiga gli avversari e pesano i tiri sbagliati di Wade e James che avrebbero potuto portare la gara al secondo overtime. Nate Robinson (appena arrivato ai Warriors) segna 24 punti, 22 sono di Ellis mentre Lee e Wright scrivono 2 doppie doppie da 20 punti ed oltre 10 rimbalzi (per Wright ci sono anche 6 tiri da 3 mandati a bersaglio su 11 tentativi). Agli ospiti non bastano i 34 punti di Wade ed i 26 di James.

    Risultati NBA 10 gennaio 2012

    Philadelphia 76ers-Sacramento Kings 112-85
    Phi: Brand 21, Holiday 17, Turner 16
    Sac: Cousins 17, Evans 15, Thompson 13

    Washington Wizards-Toronto Raptors 93-78
    Was: Lewis 15, Young 15, Crawford 11
    Tor: Bargnani 22, Barbosa 12, DeRozan 11

    Charlotte Bobcats-Houston Rockets 70-82
    Cha: Mullens 15, Henderson 12, Augustin 11
    Hou: Parsons 20, Martin 17, Hill 12

    Detroit Pistons-Dallas Mavericks 86-100
    Det: Bynum 20, Knight 12, Gordon 11
    Dal: Nowitzki 18, Marion 14, Carter 11

    Milwaukee Bucks-San Antonio Spurs 106-103
    Mil: Jackson 34, Delfino 18, Jennings 15
    S.A.: Parker 22, Duncan 20, Leonard 19

    Memphis Grizzlies-Oklahoma City Thunder 95-100
    Mem: Gasol 20, Gay 16, Conley 15
    Okl: Westbrook 30, Durant 22, Sefolosha 12

    Minnesota Timberwolves-Chicago Bulls 100-111
    Min: Ridnour 22, Love 20, Randolph 18
    Chi: Rose 31, Deng 21, Brewer 17

    Utah Jazz-Cleveland Cavaliers 113-105
    Uta: Jefferson 30, Millsap 19, Howard 17
    Cle: Jamison 22, Irving 20, Varejao 12

    Portland Trail Blazers-Los Angeles Clippers 105-97
    Por: wallace 20, Matthews 18, Aldridge 18
    Cli: Butler 20, Billups 19, Griffin 18

    Los Angeles Lakers-Phoenix Suns 99-83
    Lak: Bryant 48, Gasol 16, Bynum 12
    Pho: Frye 17, Gortat 16, Nash 13

    Golden State Warriors-Miami Heat 111-106 (overtime)
    G.S.: Robinson 24, Ellis 22, Lee 20, Wright 20
    Mia: Wade 34, James 26, Bosh 16

    LE CLASSIFICHE 

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 10:

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  • NBA: Cade Chicago, bene Heat e Knicks. Bargnani, Gallinari e Belinelli KO

    NBA: Cade Chicago, bene Heat e Knicks. Bargnani, Gallinari e Belinelli KO

    10 le partite disputate nella notte NBA.

    Dopo 6 vittorie consecutive si interrompe la striscia positiva dei Chicago Bulls che cadono nettamente sul campo degli Atlanta Hawks: 6 giocatori in doppia cifra per i padroni di casa tra i quali spicca Josh Smith autore di 25 punti conditi da ben 6 stoppate. Serata da dimenticare per i Bulls con un Rose inguardabile, il top scorer è Lucas con 16 punti.

    Atlanta Hawks-Chicago Bulls | © Jonathan Daniel/Getty Images

    Dopo un primo quarto di sofferenza, i Pacers si svegliano e rifilano 22 punti di scarto a Charlotte. Hibbert guida i suoi compagni con 20 punti, ai Bobcats non bastano le doppie doppie di Henderson (14 punti e 10 rimbalzi) e Mullens (10 punti e 11 rimbalzi) con Augustin che infila 20 punti.

    Miami vince sul parquet dei Nets trascinata dai 32 punti di LeBron James (con 9 assist e 7 rimbalzi), bene anche Haslem (doppia doppia da 12 punti ed altrettanti rimbalzi), inutili per New Jersey i 25 punti e 12 rimbalzi di Humphries ed i 10 punti e 10 assist di Deron Williams (male però al tiro con un brutto 4/16).

    Largo successo dei Knicks a Detroit: New York prende il largo nel secondo e terzo quarto ed alla fine ringrazia i 22 punti di Stoudemire, i 13 di Anthony (che si riscopre grande assist-man) ed i 16 di un quasi pefetto Bibby (che chiude con 4/4 da 3 punti). Continua a sorprendere il rookie Shumpert (11 punti ed alcune giocate d’autore) mentre i Pistons hanno in Knight il miglior realizzatore della serata con 19 punti.

    I Sixers distruggono i Raptors di Andrea Bargnani (comunque sempre leader dei canadesi con una doppia doppia da 21 punti ed 11 rimbalzi). Philadelphia tiene a soli 62 punti segnati gli avversari e porta 5 uomini in doppia cifra tra i quali si segnala Iguodala con una doppia doppia da 14 punti e 10 rimbalzi.

    27 punti di Kevin Durant (decisivo nel finale di gara) e 25 di Westbrook permettono ai Thunder di espugnare Houston. I Rockets si affidano ad un monumentale Luis Scola (28 punti) ma vengono condannati alla sconfitta da un paio di giocate di Dragic nel finale. Peccato perchè fino a quel momento il playmaker dei texani era stato uno dei migliori in campo con 20 punti ed 8 assist.

    Sconfitta di misura a San Antonio per i Denver Nuggets di Danilo Gallinari che riscrive il proprio career high in punti arrivando a quota 31. L’italiano si arrende a 6 uomini in doppia cifra per gli Spurs con Danny Green che fa la parte del leone con 24 punti. Decisivo Richard Jefferson (19 punti), prima con la stoppata su Lawson lanciato in contropiede (che avrebbe dato il provvisorio -3 a Denver, 112-109 a 2 minuti dalla fine), poi sul recupero seguente del pallone infila la tripla della sicurezza per il 115-107.

    Sesta sconfitta consecutiva per gli Hornets di Belinelli (male l’Azzurro con soli 3 punti) che cadono a Dallas. I texani portano 6 giocatori oltre i 10 punti ed a New Orleans non basta la grande prova di Aminu (prima partita da titolare per lui dopo essere arrivato nello scambio per Paul dai Clippers) che colleziona una doppia doppia da 15 punti e 12 rimbalzi.

    I 22 punti e 14 rimbalzi di Blake Griffin guidano i Clippers al successo sui Bucks. Importanti anche i 20 punti di Caron Butler, mentre Paul si limita all’essenziale chiudendo con 9 punti e 7 assist. Per Milwaukee solita prestazione super di Jennings (21 punti, 6 rimbalzi e 7 assist) ed un Gooden da doppia doppia con 18 punti e 13 rimbalzi.

    Infine gli Utah Jazz sbancano Oakland: ultimi secondi emozionanti, Al Jefferson scrive la parità a quota 87 (30 secondi al termine), poi Ellis perde palla sull’ultimo possesso ed Hayward viene fermato in contropiede con un fallo. L’ala segna solo 1 dei 2 tiri liberi ma opera lo stesso il sorpasso (88-87), i Warriors sbagliano l’ultima conclusione con il solito Ellis, inutile il tap in segnato da Lee perchè avviene a tempo abbondantemente scaduto. E’ la prima “W” in trasferta per Utah che trova 33 punti in combinata da Hayward e Jefferson. Servono a poco i 32 di Monta Ellis per Golden State.

    Risultati NBA 7 gennaio 2012

    Atlanta Hawks-Chicago Bulls 109-94
    Atl: Smith 25, Johnson 17, Radmanovic 17
    Chi: Lucas 16, Korver 13, Boozer 12, Butler 12

    Indiana Pacers-Charlotte Bobcats 99-77
    Ind: Hibbert 20, Hansbrough 15, Collison 14
    Cha: Augustin 20, Henderson 14, Mullens 10, Thomas 10

    New Jersey Nets-Miami Heat 90-101
    N.J.: Humphries 25, Brooks 12, Morrow 11
    Mia: James 32, Bosh 16, Haslem 12

    Detroit Pistons-New York Knicks 80-103
    Det: Knight 19, Monroe 15, Gordon 12
    N.Y.: Stoudemire 22, Bibby 16, Anthony 13

    Philadelphia 76ers-Toronto Raptors 97-62
    Phi: Iguodala 14, Holiday 14, Williams 13
    Tor: Bargnani 21, Amir Johnson 12, DeRozan 8

    Houston Rockets-Oklahoma City Thunder 95-98
    Hou: Scola 28, Dragic 20, Martin 16
    Okl: Durant 27, Westbrook 25, Mohammed 17

    San Antonio Spurs-Denver Nuggets 121-117
    S.A.: Green 24, Parker 19, Jefferson 19
    Den: Gallinari 31, Lawson 20, Harrington 19

    Dallas Mavericks-New Orleans Hornets 96-81
    Dal: Mahinmi 13, Carter 13, Terry 12, West 12
    N.O.: Aminu 15, Jack 13, Landry 12

    Los Angeles Clippers-Milwaukee Bucks 92-86
    Cli: Griffin 22, Butler 20, Billups 19
    Mil: Jennings 21, Gooden 18, Jackson 18

    Golden State Warriors-Utah Jazz 87-88
    G.S.: Ellis 32, Rush 14, Lee 13
    Uta: Hayward 18, Jefferson 15, Favors 12

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 10:

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  • NBA, derby italiano a Gallinari. Bryant trascina i Lakers, Indiana batte Boston

    NBA, derby italiano a Gallinari. Bryant trascina i Lakers, Indiana batte Boston

    12 le partite disputate nella notte NBA.

    Dopo 2 vittorie consecutive arriva uno stop inatteso per i Raptors di Andrea Bargnani (17 punti per lui) che si arrendono ai New Jersey Nets di uno scatenato Deron Williams con 24 punti e 9 assist ed alla grande prova di Morrow (anche per lui 24 punti).

    Danilo Gallinari, Denver Nuggets | © Chris Graythen/Getty Images

    Un ottimo Jodie Meeks porta al successo i Sixers contro Detroit. Per la guardia di Philadelphia ci sono 21 punti, altra performance sostanziosa per il centro Hawes con 16 punti e 14 rimbalzi, mentre ai Pistons non bastano i 22 punti conditi da 7 rimbalzi del centro Greg Monroe.

    Soffre ma vince New York che ritorna alla vittoria in casa di Washington. A fare la differenza il solito Carmelo Anthony che infila 37 punti. Doppie doppie per Stoudemire (23 punti e 12 rimbalzi) e per Chandler (12 punti e 15 rimbalzi). Inutili in casa Wizards i 46 punti in combinata della coppia di guardie Wall-Young.

    Ancora una gara finita all’overtime per Atlanta (dopo i 3 di ieri nella sconfitta contro Miami) che espugna Charlotte guidata dalla doppia doppia di Josh Smith da 23 punti e 13 rimbalzi, ben coadiuvato da Marvin Williams e da Al Horford che chiudono la loro gara entrambi con 15 punti. Per Charlotte ci sono le buone prove di Augustin (21 punti e 12 assist) e di Kemba Walker (19 punti per il rookie dei Bobcats).

    6 uomini in doppia cifra permettono agli Indiana Pacers di vincere a Boston: Granger infila 15 punti ma sono importanti anche i 14 di Collison, i 13 di Hill, i 12 a testa di George ed Hansbrough e la doppia doppia di Hibbert da 11 punti e 12 rimbalzi. Ancora una volta il leader dei Celtics è Ray Allen ma i suoi 23 punti non sono sufficienti per ottenere la “W”.

    Il trio Rose (21 punti e 10 assist) Boozer (20 punti e 13 rimbalzi) Deng (21 punti) segna 62 dei 97 punti totali dei Bulls che si impongono ad Orlando. Per i Magic c’è la solita doppia doppia di Dwight Howard da 28 punti e 15 rimbalzi ma a condannare i padroni di casa è il quasi 60% nel tiro da 3 dei rivali (8/14 complessivo).

    Il derby italiano se lo aggiudica Danilo Gallinari che con i suoi Nuggets va a vincere in Louisiana contro gli Hornets di Belinelli. Per il “Gallo”serata da protagonista con 23 punti, Belinelli chiude a quota 13 ma i suoi punti non bastano ad evitare l’ennesimo KO stagionale a New Orleans.

    Tutto facile per i Thunder che si sbarazzano degli Houston Rockets grazie alle buone prestazioni della stella Kevin Durant (26 punti) e di James Harden (23 punti). I texani, mai in partita, trovano 13 punti a testa da Kevin Martin e Terrence Williams.

    Prima brutta prestazione stagionale per Minnesota che finora anche nelle sconfitte aveva ben figurato. Cleveland si porta a casa il successo con i 22 punti di un incontenibile Jamison e con i 14 aggiunti dalla prima scelta assoluta all’ultimo Draft Kyrie Irving. Ai Timberwolves non serve a molto l’ennesima prestazione monstre di Kevin Love che chiude con 29 punti e 14 rimbalzi.

    In casa i Jazz si dimostrano ancora una volta un osso duro per tutti ed hanno la meglio sui più quotati Grizzlies. 5 giocatori in doppia cifra per i padroni di casa tra i quali spicca Al Jefferson con 20 punti. A Memphis non sono sufficienti i 42 punti in coppia (equamente divisi) dello spagnolo Marc Gasol e della guardia Tony Allen.

    Dopo aver dato spettacolo nelle ultime partite i Blazers a sorpresa cadono pesantemente a Phoenix al cospetto dei Suns e di un ottimo Dudley (18 punti), Nash aggiunge 17 punti e chiude l’incontro senza sbagliare un solo tiro dal campo (5/5 da 2, 2/2 da 3 e 1/1 ai tiri liberi). Per Portland solo 3 uomini in doppia cifra tra i quali c’è da segnalare un Aldridge da 14 punti.

    Infine i 39 punti di Kobe Bryant trascinano i Lakers alla vittoria contro i Warriors. Doppia doppia per Pau Gasol da 17 punti ed 11 rimbalzi, 16 sono i punti di Matt Barnes. Golden State ha in Ellis il top score con 18 punti (anche 10 assist) e Lee scrive a referto una doppia doppia da 15 punti ed 11 rimbalzi.

    Risultati NBA 6 gennaio 2012

    Toronto Raptors-New Jersey Nets 85-97
    Tor: Caldero9n 19, Bargnani 17, Butler 11, Davis 11
    N.J.: Williams 24, Morrow 24, Stevenson 15

    Philadelphia 76ers-Detroit Pistons 96-73
    Phi: Meeks 21, Hawes 16, Williams 16
    Det: Monroe 22, Knight 10, Bynum 10, Maxiell 10

    Washington Wizards-New York Knicks 96-99
    Was: Young 24, Wall 22, Blatche 15
    N.Y.: Anthony 37, Stoudemire 23, Chandler 12

    Charlotte Bobcats-Atlanta Hawks 96-102 (overtime)
    Cha: Augustin 21, Walker 19, Mullens 17
    Atl: Smith 23, Williams 15, Horford 15

    Boston Celtics-Indiana Pacers 74-87
    Bos: Allen 23, Garnett 12, Rondo 11
    Ind: Granger 15, Collison 14, Hill 13

    Orlando Magic-Chicago Bulls 83-97
    Orl: Howard 28, Jason Richardson 17, Turkoglu 12
    Chi: Rose 21, Deng 21, Boozer 20

    New Orleans Hornets-Denver Nuggets 88-96
    N.O.: Vasquez 16, Landry 15, Jack 15
    Den: Gallinari 23, harrington 14, Miller 13, Afflalo 13

    Oklahoma City Thunder-Houston Rockets 109-94
    Okl: Durant 26, Harden 23, Westbrook 15
    Hou: Martin 13, Williams 13, Dragic 10, Scola 10, Patterson 10

    Minnesota Timberwolves-Cleveland Cavaliers 87-98
    Min: Love 29, Williams 12, Milicic 11
    Cle: Jamison 22, Irving 14, Varejao 13

    Utah Jazz-Memphis Grizzlies 95-84
    Uta: Jefferson 20, Millsap 14, Howard 13
    Mem: Allen 21, Gasol 21, Gay 17

    Phoenix Suns-Portland Trail Blazers 102-77
    Pho: Dudley 18, Nash 17, Brown 14
    Por: Aldridge 14, Batum 12, crawford 10

    Los Angeles Lakers-Golden State Warriors 97-90
    Lak: Bryant 39, Gasol 17, Barnes 16
    G.S.: Ellis 18, Lee 15, Thompson 14

    LE CLASSIFICHE 

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 10:

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  • NBA, Portland espugna Oklahoma City. Vincono Lakers e Bulls

    NBA, Portland espugna Oklahoma City. Vincono Lakers e Bulls

    6 le partite disputate nella notte NBA.

    La sfida tra 2 squadre in piena ricostruzione va ai Cavaliers che si impongono per 115-101 sui Bobcats. Decisivo il parziale in apertura di quarto periodo (14-2) firmato da Thompson (alla fine 16 punti, 9 rimbalzi e 2 stoppate) e da Gibson. Ottima gara per la prima scelta assoluta all’ultimo Draft Kyrie Irving che piazza 20 punti in appena 21 minuti a cui aggiunge anche 6 assist. A Charlotte non bastano quindi i 21 punti ed 8 rimbalzi di Corey Maggette ed i 26 punti e 9 assist di Augustin.

    LaMarcus Aldridge, Portland Trail Blazers | © Ronald Martinez/Getty Images

    Vittoria molto importante ed in rimonta per i Bulls contro Atlanta: gli Hawks aprono il quarto periodo in vantaggio di 14 punti ma Derrick Rose (splendida la sua prova con 30 punti di cui 17 nell’ultima frazione di gioco) trascina Chicago con giocate d’autore. Il match si decide nel finale con la giocata a 2 tra Noah e Deng ed i tiri liberi sbagliati dagli ospiti (1/4 nei secondi conclusivi, 14/25 in totale) che buttano via una partita praticamente vinta. Ottima performance per Luol Deng che si dimostra la spalla ideale di Rose chiudendo l’incontro con 21 punti ed 8 rimbalzi. Agli Hawks non sono sufficienti 4 uomini in doppia cifra tra i quali spiccano Horford (16 punti), Williams (14), Smith (doppia doppia da 15 punti e 14 rimbalzi) e Johnson (10 punti ma con 17 tiri presi).

    Affermazione convincente dei Memphis Grizzlies (privi di Zach Randolph) che superano i Sacramento Kings. Ben 6 uomini in doppia cifra per i padroni di casa che hanno in Rudy Gay il top scorer con 23 punti, Young ne aggiunge 20, Mayo 16, Conley 14, Allen 10 e Marc Gasol scrive una doppia doppia da 14 punti e 15 rimbalzi. Per Sacramento prima grande prova per Jimmer Fredette (anche se inutile ai fini del risultato) che infila 17 punti con 4 bombe da 3 punti, doppia doppia da 12 punti e 10 rimbalzi per J.J. Hickson (schierato in quintetto al posto del ribelle Cousins che si è accomodato in panchina). Gara sbagliata invece per Evans e Thornton che mettono assieme 14 punti appena in combinata con un brutto 6/18 al tiro.

    Un immarcabile Al Jefferson guida i suoi Jazz al successo sui Bucks: per il centro di Utah ci son ben 26 punti conditi da 10 rimbalzi, ben coadiuvato dal compagno di reparto Millsap che aggiunge una doppia doppia da 13 punti e 12 rimbalzi. Per Milwaukee, alla terza sconfitta in 5 partite ci sono da segnalare i 24 punti e 12 rimbalzi di Drew Gooden che sostituiva l’indisponibile centro titolare Andrew Bogut ed i 16 punti di Stephen Jackson. Poi nessun altro raggiunge la doppia cifra in punti segnati e per i Bucks, nonostante sia solo l’inizio del campionato, è già notte fonda.

    Seconda sconfitta consecutiva per i Thunder che devono inchinarsi al cospetto degli straordinari Blazers, che si dimostrano superiori a tutte le avversità subìte negli ultimi anni. La brutta serata al tiro dell’asso Kevin Durant (19 punti, 8/26 al tiro) condanna Oklahoma City, alla quale non bastano i 23 punti di James Harden ed i 22 (con 6 rimbalzi ed 8 assist) di Russell Westbrook. Portland scappa via nel quarto periodo e non si volta più indietro, trascinata dall’immenso LaMarcus Aldridge che sta dimostrando doti da leader finora sconosciute: per la power forward biancorossonera ben 30 punti ed 8 rimbalzi (ridicolizzati sia Perkins che Ibaka a centro area), 16 punti sono di Matthews e 13 di Wallace (con 10 rimbalzi) ma è importante anche Batum dalla panchina con 12 punti, 7 rimbalzi e 3 triple che spezzano le gambe ai Thunder.

    La grande prestazione del duo Bynum-Bryant aiuta i Lakers a battere gli ostici Rockets: Kobe infila 37 punti dopo l’orrenda prestazione a Denver ed aggiunge 8 rimbalzi e 6 assist, il centro scrive 21 punti e 22 rimbalzi a referto (prima doppia doppia in carriera con oltre 20 punti e rimbalzi in una singola partita). A Houston non basta la straordinaria prova di un Kyle Lowry che si sta ergendo a super star della Lega, con l’ennesima tripla doppia sfiorata con 22 punti, 10 rimbalzi e 9 assist.Per lui futuro sempre più roseo.

    Risultati NBA 3 gennaio 2012

    Cleveland Cavaliers-Charlotte Bobcats 115-101
    Cle: Irving 20, Jamison 19, Thompson 16
    Cha: Augustin 26, Maggette 21, Henderson 16

    Chicago Bulls-Atlanta Hawks 76-74
    Chi: Rose 30, Deng 21, Boozer 11
    Atl: Horford 16, Smith 15, Williams 14

    Memphis Grizzlies-Sacramento Kings 113-96
    Mem: Gay 23, Young 20, Mayo 16
    Sac: Fredette 17, Thomas 15, Hickson 12

    Utah Jazz-Milwaukee Bucks 85-73
    Uta: Jefferson 26, Millsap 13, Hayward 12
    Mil: Gooden 24, Jackson 16, Livingston 9

    Oklahoma City Thunder-Portland Trail Blazers 93-103
    Okl: Harden 23. Westbrook 22, Durant 19
    Por: Aldridge 30, Matthews 16, Wallace 13

    Los Angeles Lakers-Houston Rockets 108-99
    Lak: Bryant 37, Bynum 21, Gasol 14
    Hou: Lowry 22, Scola 20, Budinger 16

    LE CLASSIFICHE 

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 10:

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  • NBA, Bargnani sbanca New York. OK Gallinari, cadono Heat e Thunder

    NBA, Bargnani sbanca New York. OK Gallinari, cadono Heat e Thunder

    10 le partite disputate nella notte NBA.

    I Suns battono i Warriors grazie alla buona prova di Steve Nash tornato sui suoi livelli standard. Per il playmaker canadese 21 punti e 9 assist, continua la crescita costante del rookie Morris autore di 16 punti e 9 rimbalzi. Decisivo il parziale di 11-3 nel quarto periodo che porta Phoenix a +11 a 2 minuti dal termine del match. Inutili i 18 punti ed 11 assist di Monta Ellis per gli ospiti.

    Andrea Bargnani | © JANEK SKARZYNSKI/AFP/Getty Images

    Seconda partita in 2 giorni tra Washington e Boston e seconda vittoria per i Celtics, questa volta sul parquet amico del Garden. Decisivi ai fini del risultato Ray Allen (27 punti di cui 11 nell’ultimo quarto con 6/7 da 3) e Paul Pierce che chiude a quota 21 punti. I Wizards, ancora a secco di vittorie in 5 gare giocate (unica squadra in NBA a non aver ancora ottenuto un successo) hanno 28 punti da Blatche ma non sono sufficienti.

    Un incredibile Paul George (21 punti con 5/5 da 3 punti) è il protagonista della vittoria dei Pacers sui Nets. Grande prova balistica di Indiana che infila 13 delle 21 triple tentate. Deron Williams segna 22 punti con 8 assist, il rookie Brooks ne aggiunge 21 (ottimo inizio di stagione per lui) ma non serve per portare a casa la vittoria.

    Andrea Bargnani con 21 punti, di cui 4 negli ultimi secondi di gioco, espugna il Madison Square Garden di New York. Ad aiutare l’italiano ci pensa DeMar DeRozan che infila 21 punti mentre i Knicks, sempre costretti ad inseguire i canadesi, trovano 35 punti di Carmelo Anthony ma pagano le defezioni di Stoudemire e Davis.

    Detroit ottiene la seconda vittoria di fila battendo a sorpresa i Magic. I Pistons tengono a soli 32 punti segnati nella ripresa gli avversari e trionfano grazie alla buona prova di Ben Gordon, autore di 26 punti e 6 assist. Per gli ospiti 19 punti e 7 rimbalzi di Dwight Howard.

    Dopo 5 vittorie consecutive termina l’imbattibilità dei Miami Heat che si arrendono sul parquet amico al grande quarto periodo degli Atlanta Hawks. Decisivo Tracy McGrady che segna 11 dei suoi 16 punti nell’ultimo quarto, ottima performance anche per Joe Johnson con 21 punti. Miami ha 28 punti da LeBron James ma deve fare i conti con la brutta serata al tiro di Wade che chiude con 4/17 al tiro per 12 punti totali anche se aggiunge 10 assist.

    Continua il buon periodo di forma di Minnesota che dopo aver messo paura a Miami ed Oklahoma City perdendo di misura nel finale, miete un’altra vittima illustre dopo aver battuto ieri Dallas. A cadere a Minneapolis è un’altra squadra texana, gli Spurs che si inchinano al duo Beasley Love che insieme combinano per 43 punti e 20 rimbalzi sotto l’attenta regia di Ridnour. Decisivo l’infortunio di Ginobili per i neroargento che nel secondo quarto si frattura il quinto metacarpo della mano sinistra. Senza di lui nelle prossime gare si farà dura per San Antonio.

    Oltre agli Heat cadono anche i Thunder ed ora nella Lega non ci sono più squadre imbattute. A Dallas il protagonista è Dirk Nowitzki con i suoi 26 punti e 6 rimbalzi. Inutili i 27 punti di Durant mentre Westbrook continua a fare più danni della grandine segnando 18 punti ma con 20 tiri presi di cui alcuni veramente scriteriati nel finale di gara con Oklahoma City in grande rimonta, utili solo a stroncare il tentativo di raggiungere nel punteggio gli avversari.

    La doppia doppia di Danilo Gallinari, da 21 punti e 10 rimbalzi, guida i Nuggets al successo sui Bucks. Ottimo Harrington uscendo dalla panchina con 17 punti ed 8 rimbalzi, mentre a Milwaukee non bastano i 17 punti di Stephen Jackson.

    Infine terzo KO di fila per gli Hornets di Marco Belinelli (deludente con soli 6 punti in 37 minuti di gioco). Pesa l’assenza di Eric Gordon, non bastano quindi i 27 punti ed 11 assist di Jarrett Jack. Utah si impone nel finale grazie a Millsap ed Harris (per lui 19 punti) mentre Al Jefferson si dimostra dominante in area con 22 punti.

    Risultati NBA 2 gennaio 2012

    Phoenix Suns-Golden State Warriors 102-91
    Pho: Nash 21, Morris 16, Dudley 15
    G.S.: Ellis 18, McGuire 14, Rush 13

    Boston Celtics-Washington Wizards 100-92
    Bos: Allen 28, Pierce 21, Bass 14
    Was: Blatche 28, McGee 17, Wall 11

    New Jersey Nets-Indiana Pacers 94-108
    N.J.: Williams 22,Brooks 21, Gaines 12
    Ind: George 21, Granger 15, West 13

    New York Knicks-Toronto Raptors 85-90
    N.Y.: Anthony 35, Douglas 22, Chandler 11
    Tor: Bargnani 21, DeRozan 21, Butler 13

    Miami Heat-Atlanta Hawks 92-100
    Mia: James 28, Bosh 19, Wade 12
    Atl: Johnson 21, McGrady 16, Horford 16

    Detroit Pistons-Orlando Magic 89-78
    Det: Gordon 26, Prince 14, Stuckey 14
    Orl: Howard 19, Turkoglu 13, Anderson 13

    Minnesota Timberwolves-San Antonio Spurs 106-96
    Min: Love 24, Beasley 19, Ridnour 19
    S.A.: Jefferson 16, Duncan 16, Splitter 12

    Dallas Mavericks-Oklahoma City Thunder 100-87
    Dal: Nowitzki 26, Marion 17, Terry 15
    Okl: Durant 27, Westbrook 18, Harden 16

    Denver Nuggets-Milwaukee Bucks 91-86
    Den: Gallinari 21, Harrington 17, Lawson 16
    Mil: Jackson 17, Delfino 14, Jennings 12, Bogut 12

    Utah Jazz-New Orleans Hornets 94-90
    Uta: Jefferson 22, Harris 19, Howard 13
    N.O.: Jack 27, Smith 16, Kaman 14

    LE CLASSIFICHE 

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 10:

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  • NBA, Kirilenko non rientra e resta al CSKA Mosca

    NBA, Kirilenko non rientra e resta al CSKA Mosca

    E’ ufficiale: Andrei Kirilenko resterà in Europa a giocare fino al termine della stagione con il CSKA Mosca, squadra per la quale ha firmato un contratto triennale con opzione di uscita verso la NBA durante il lockout che ha tenuto ferma la Lega professionistica americana di basket. Kirilenko ha rinunciato a tale opzione decidendo quindi di terminare l’annata 2011/2012 con il team russo. Poi probabilmente tornerà negli Stati Uniti per il prossimo campionato.

    Andrei Kirilenko | © Kevin C. Cox/Getty Images

    Nei giorni precedenti Kirilenko sembrava molto vicino a firmare come free agent con i New Jersey Nets del magnate russo Mikahil Prokhorov ma nelle ultime ore l’ala grande ex Utah Jazz ha cambiato idea preferendo portare a termine gli impegni che lo hanno già visto protagonista in Europa. Una brutta notizia per tutte le squadre di Eurolega che indebolite dai rientri negli States di molti giocatori appena è stata scritta la parola fine sul lockout ora dovranno continuare a fare i conti con la fortissima armata rossa che in Europa ha tritato tutti i club che si sono messi sulla sua strada chiudendo la prima fase di Eurolega imbattuta (unico team a riuscirci) e con un filotto di 10 vittorie consecutive. Ovvio che la permanenza di AK 47 rende la squadra moscovita la principale candidata al massimo titolo continentale.

    Nonostante sia fuori da qualche tempo per un infortunio subìto nel campionato nazionale contro Samara dove ha riportato la frattura del setto nasale con una forte commozione cerebrale, il talento russo è pronto a tornare in gioco (la ripresa agonistica è prevista per il 3 gennaio) e finora in Eurolega ha mantenuto numeri da All Star chiudendo con 14 punti, 9 rimbalzi, 3.5 assist, 3 stoppate e 2 recuperi di media nelle 5 gare giocate. Cifre da vero campione che possono cambiare il volto di una squadra.

    Kirilenko, classe 1981, in NBA ha giocato solo ed esclusivamente con gli Utah Jazz (per 10 stagioni) che lo scelsero al Draft del 1999 come 24esimo assoluto. Inizia la sua carriera da professionista nella Lega nel 2001 e diventa una delle basi della franchigia di Salt Lake City dove disputa le prime 5 stagione ad altissimo livello. Nonostante un minutaggio notevolmente diminuito negli anni seguenti a sèguito di alcune incomprensioni con il coach Jerry Sloan, Kirilenko mantiene uno standard di prestazioni sempre alto. Per natura e stazza fisica è il cosiddetto all around player, un giocatore totale, a tutto tondo capace di districarsi nel migliore dei modi in più ruoli, dalla guardia al centro. Dotato di un gran tiro e di un buon atletismo è abile nel catturare i rimbalzi e nel chiudere i buchi sotto canestro non disdegnando le stoppate. In difesa inoltre è capace di leggere istantaneamente il gioco avversario e di recuperare diversi palloni durante le gare, apprezzabile anche la sua capacità negli assist ai compagni quando le difese avversarie si stringono su di lui. E’ uno dei pochi atleti in NBA a possedere le qualità per la cosiddetta “quintupla doppia” dove un giocatore deve raggiungere la doppia cifra in ogni specialità di gioco. In questo caso va fatta menzione della gara disputata nel gennaio 2006 quando contro i Los Angeles Lakers il russo fece registrare 14 punti, 8 rimbalzi, 9 assist, 6 recuperi e 7 stoppate! Una performance davvero notevole che dà modo di far capire le grandi doti cestistiche di AK 47, unico giocatore con una prestazione del genere ad avvicinarsi al grandissimo Hakeem Olajuwon, centro degli Houston Rockets, che è stato fino ad ora il solo a scrivere cifre simili in una partita nella storia della NBA (anno 1987 contro i Seattle SuperSonics, score impressionante per “The Dream” con 38 punti, 17 rimbalzi, 12 stoppate, 7 recuperi e 6 assist).Un giocatore di tale calibro, Kirilenko, che avrebbe fatto comodo a qualsiasi team NBA ma per il momento ogni discorso dovrà essere rimandato alla stagione 2012/2013. Ora il suo talento è a disposizione del CSKA Mosca.

    Contento per la decisione Kirilenko, ma ancora più soddisfatto il Presidente del CSKA, Andrei Vatutin:

    Questo è il miglior regalo che potessimo ricevere per l’inizio del nuovo anno!

  • NBA: Rose schianta i Clippers, Wade salva ancora Miami. OK Mavs e Celtics

    NBA: Rose schianta i Clippers, Wade salva ancora Miami. OK Mavs e Celtics

    11 le partite giocate nella notte NBA.

    Dopo l’iniziale sconfitta ad Oklahoma City arriva il terzo successo di fila per gli Orlando Magic che ringraziano i 23 punti (con 5 triple) di Ryan Anderson e la sontuosa doppia doppia di Dwight Howard da 20 punti e ben 24 rimbalzi. Per Charlotte ci sono i 20 punti di Corey Maggette.

    Derrick Rose, Chicago Bulls | © Mike Ehrmann/Getty Images

    Fatica più del necessario Indiana per avere la meglio dei Cavaliers ma alla fine arriva la vittoria in overtime (il primo della nuova stagione NBA): Granger è il top scorer con 22 punti ma sono importanti le doppie doppie di Hibbert (17 punti e 13 rimbalzi), di West (14 punti e 10 rimbalzi) e di Hansbrough (11 punti e 12 rimbalzi). Iutili i 20 punti della prima scelta assoluta Irving per Cleveland che sbaglia il comodo canestro del successo sulla sirena finale dei tempi regolamentari.

    Prima affermazione stagionale per i Boston Celtics che non hanno problemi nel prevalere su Detroit: Paul Pierce torna in campo e per lui ci sono 12 punti, 19 sono di Jermaine O’Neal e 17 di Allen e Bass. I Pistons trovano la grande serata di Greg Monroe autore di 22 punti e 9 rimbalzi ma poco altro dai rimanenti giocatori.

    Atlanta conquista il terzo successo stagionale battendo per la seconda volta in pochi giorni i Nets: protagonisti della sfida la guardia Joe Johnson con 22 punti ed il playmaker Teague con 21.Per gli ospiti 23 punti della stella Deron Williams, doppia doppia per Humphries da 10 punti e 13 rimbalzi e 21 punti dalla sorpresa di questo inizio di campionato MarShon Brooks.

    I Grizzlies massacrano i Rockets: nel +20 finale da sottolineare la grande performance della coppia di lunghi di Memphis con Randolph che è autore di 23 punti e 9 rimbalzi e Gasol che ne aggiunge 20 con 8 rimbalzi e 5 stoppate. Serve a poco quindi la discreta serata di Kevin Martin per Houston che infila 21 punti sbagliando solo 4 tiri.

    I Phoenix Suns beffano gli Hornets di Marco Belinelli: serata negativa al tiro per New Orleans che alla fine non va oltre al misero 26/90 che equivale ad un orrendo 28% pagando oltremodo l’assenza di Eric Gordon. Phoenix ne approfitta con Warrick e Dudley autori rispettivamente di 18 e 16 punti. Doppia doppia per Frye da 10 punti e 16 rimbalzi e 7 punti conditi da 12 assist per Nash. Belinelli acchiappa 10 rimbalzi ma si ferma a soli 8 punti con un brutto 3/13 al tiro.

    Ancora una volta è Dwyane Wade a salvare i Miami Heat, precisamente sul campo di Minnesota: l’asso del team della Florida segna i punti decisivi a 4 secondi dalla fine del match come già successo qualche giorno fa a Charlotte.Per lui 19 punti alla fine ma il merito del canestro vincente è tutto di LeBron James che alza sopra il ferro una palla comoda comoda da schiacciare dentro. Per James serata monstre da 34 punti, 10 assist, 8 rimbalzi e 4 recuperi. Bene anche Bosh che mette a referto 20 punti (complessivamente i Big Three mettono assieme 73 punti sui 103 totali di squadra). Per i generosi Timberwolves non basta la solita doppia doppia di Kevin Love (25 punti e 12 rimbalzi) e la convincente prova di Ricky Rubio con 12 punti, 12 assist (prima doppia doppia in NBA) e 6 rimbalzi.

    Altra pesante sconfitta per Washington, questa volta a Milwaukee: Brandon Jennings segna 22 punti con 5 assist ed è coadiuvato da un buon Ilyasova (16 punti) e dalla doppia doppia di Bogut (13 punti e 15 rimbalzi). Washington ha in Jordan Crawford (24 punti) il top scorer ma poi poco altro dai suoi giocatori di spicco.

    Primo sorriso stagionale per i Dallas Mavericks che hanno la meglio sui Raptors di Andrea Bargnani (autore di 30 punti). Per i texani gran partita di Mahinmi con 19 punti mentre Nowitzki chiude a quota 18 e Terry ne aggiunge 17.

    Utah batte Philadelphia grazie ai canestri di Favors (20 punti ed 11 rimbalzi) ed Hayward (15 punti) nel finale. Buona prova anche per Millsap con 14 punti e 14 rimbalzi mentre Harris guida in cabina di regia la sua squadra mettendo a referto anche 19 punti. Philadelphia spreca la palla del possibile overtime con Louis Williams (per lui 20 punti), Holiday ne aggiunge 22 ed è inutile la doppia doppia di Spencer Hawes con 15 punti e 13 rimbalzi.

    Infine un maestoso Derrick Rose affonda i Los Angeles Clippers: i padroni di casa californiani danno spettacolo in ogni giocata grazie alla coppia Griffin (34 punti e 13 rimbalzi) e Paul (15 punti e 14 assist), ma devono fare i conti con la sostanza della point guard di Chicago autore di 29 punti, 16 assist ed 8 rimbalzi. Tutto il quintetto dei Bulls va in doppia cifra (Deng e Noah segnano 19 punti a testa, Boozer ne aggiunge 10 ed Hamilton 16) e per i Clips è notte fonda.

    Risultati NBA 30 dicembre 2011

    Charlotte Bobcats-Orlando Magic 79-100
    Cha: Maggette 20, Augustin 14, Mullens 12
    Orl: Anderson 23, Howard 20, Jason Richardson 16

    Indiana Pacers-Cleveland Cavaliers 98-91 (overtime)
    Ind: Granger 22, Hibbert 17, Hill 15
    Cle: Irving 20, Varejao 14, Jamison 12, Parker 12

    Boston Celtics-Detroit Pistons 96-85
    Bos: O’Neal 19, Bass 17, Allen 17
    Det: Monroe 22, Daye 11, Prince 10, Jerebko 10, Knight 10

    Atlanta Hawks-New Jersey Nets 105-98
    Atl: Johnson 22, Teague 21, Horford 12
    N.J.: Williams 23, Brooks 21, Okur 15

    Memphis Grizzlies-Houston Rockets 113-93
    Mem: Randolph 23, Gasol 20, Pargo 14
    Hou: Martin 21, Lowry 15, Budinger 11

    New Orleans Hornets-Phoenix Suns 78-93
    N.O.: Landry 17,Jack 12, Okafor 10
    Pho: Warrick 18, Dudley 16,Gortat 12

    Minnesota Timberwolves-Miami Heat 101-103
    Min: Love 25, Randolph 14, Rubio 12
    Mia: James 34, Bosh 20, Wade 19

    Milwaukee Bucks-Washington Wizards 102-81
    Mil: Jennings 22, Ilyasova 16, Delfino 15
    Was: Crawford 24, Lewis 14, McGee 10

    Dallas Mavericks-Toronto Raptors 99-86
    Dal: Mahinmi 19, Nowitzki 18, Terry 17
    Tor Bargnani 30, Barbosa 20, DeRozan 11, Calderon 11

    Utah Jazz-Philadelphia 76ers 102-99
    Uta: Favors 20, Harris 19, Hayward 15
    Phi: Holiday 22, Williams 20, Iguodala 16

    Los Angeles Clippers-Chicago Bulls 101-114
    Cli: Griffin 34, Butler 16, Paul 15
    Chi: Rose 29, Noah 19, Deng 19

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 10:

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  • NBA, analisi Northwest Division. Thunder in rampa di lancio

    NBA, analisi Northwest Division. Thunder in rampa di lancio

    I favoriti d’obbligo della Northwest Division sono gli Oklahoma City Thunder. Gli ex Seattle Sonics hanno mantenuto un’andatura continua durante tutta la regular season 2010/2011 (quarto posto dietro a Spurs, Lakers e Mavs nella Western Conference) per poi avere una crescita esponenziale (o per meglio dire esplodere) sul finire del campionato quando ai playoff hanno raggiunto le Finali di Conference inchinandosi solo a Dallas che poi ha vinto il titolo. Sulla base di quanto già fatto vedere è naturale pensare che i Thunder (team molto giovane tra l’altro) possano ambire non solo a ripetere i risultati già ottenuti, ma forse anche a migliorarli andando così a fine stagione a giocarsi il titolo NBA. Un gradino sotto troviamo i Denver Nuggets di Danilo Gallinari ed i Portland Trail Blazers falcidiati da infortuni e ritiri. Minnesota potrebbe essere la sorpresa non solo della divisione ma anche della Lega se coach Adelman saprà gestire bene (come ha già fatto in carriera con Portland, Sacramento e Houston) un potenziale gruppo di giovani campioni. Poche speranze di primeggiare per Utah, che da febbraio ha avviato il processo di ricostruzione cedendo la stella Deron Williams e ponendo le basi di un luminoso (si spera) futuro.

    Danilo Gallinari & Kevin Durant | © Doug Pensinger/Getty Images

    DENVER NUGGETS: La squadra di Danilo Gallinari non avrà problemi a procurarsi il pass per la post season ma è probabile che poi la sua corsa si fermi a quel punto. Infatti altre squadre sembrano più attrezzate per la corsa al titolo. Era importante rifirmare il centro Nenè, cosa che è avvenuta, ma potrebbero pesare gli addii di Kenyon Martin, J.R. Smith e Wilson Chandler, bloccati in Cina da contratti firmati senza clausole d’uscita (come fatto invece da molti atleti che per il lockout hanno giocato momentaneamente in Europa). La loro assenza priva il roster della necessaria profondità a cui si è cercato di ovviare con gli acquisti di Rudy Fernandez e Corey Brewer. E’ arrivato Andre Miller dai Blazers, scambiato con Felton per dare spazio al talentuso Ty Lawson come playmaker (Miller farà il rincalzo, cosa che Felton non accettava). Danilo Gallinari ha ricevuto l’investitura di coach Karl come prima opzione offensiva del team quindi tutti i palloni passeranno dalle sue mani e vedremo finalmente il “Gallo” cosa saprà fare nelle nuove vesti di uomo franchigia. Molto importante anche la conferma di Afflalo che nel ruolo di guardia è una sicurezza. C’è poca copertura invece nel ruolo di ala grande dove probabilmente verrà spostato Nenè con Mozgov a fare il centro oppure Karl si affiderà ad un quintetto basso con Gallinari a fungere da power forward. Una citazione particolare la meritano i 2 rookie Kenneth Faried e Jordan Hamilton: se esplodono non ci sarà bisogno di pensare al ritorno dei già citati Smith, Chandler e Martin.

    ROSTER DENVER NUGGETS

    MINNESOTA TIMBERWOLVES: La chiave della stagione dei “Lupi” del Minnesota passa necessariamente da quello che il nuovo coach Rick Adelman (rilasciato dai Rockets e corteggiato dai Lakers ma che ha scelto i Timberwolves per sposare il progetto) saprà insegnare ai tanti giovane presenti nel roster: il talento non manca ed ogni ruolo pare ben coperto ragion per cui nessuno ha il posto assicurato (fatta eccezione per il leader Kevin Love, straordinario nella scorsa stagione). Il ruolo di play sarà diviso tra Ridnour, Barea (arrivato da Dallas con l’anello di campione al dito) e dal talentuoso spagnolo Ricky Rubio, finalmente pronto a giocare nella NBA dopo essere stato parcheggiato per 2 anni al Barcellona. In guardia invece ci saranno ad alternarsi Wes Johnson, Ellington e Webster, tutti atleti che per stazza potrebbero ricoprire anche il ruolo di ala piccola. Ed in questo ruolo probabilmente partirà titolare un potenziale fenomeno dalla testa però troppo “calda” ovvero Michael Beasley. Qualora l’ex Heat dovesse avere i suoi momenti di black out ecco pronta la seconda scelta assoluta Derrick Williams, un giocatore dal potenziale spaventoso. Love ha il posto assicurato in ala grande e per farlo rifiatare si alterneranno Randolph e Tolliver ed in alcune situazioni potremmo anche vedere il già citato Williams prenderne il posto e Michael Beasley pronto ad alternarsi con lui per dare pochi punti di riferimento agli avversari, vista la duttilità delle 2 ali a disposizione di Adelman. Come centro Darko Milicic parte favorito su Pekovic e Brad Miller (uomo di fiducia di Adelman che se lo porta in ogni squadra dove approda). Un roster di talento e molto profondo quello di Minnesota ma con un potenziale tutto da scoprire: è per questo che i T-Wolves potrebbero sia essere la sorpresa della stagione (magari approdando ai playoff) che rimanere ancora una squadra incompiuta. Sarà tutto nelle mani, ma soprattutto nella testa, di Rick Adelman, coach che in passato ha fatto meraviglie dal nulla. Figurarsi con tanto talento a disposizione…

    ROSTER MINNESOTA TIMBERWOLVES

    OKLAHOMA CITY THUNDER: Basterebbe solamente avere a disposizione Kevin Durant (futuro dominatore della Lega) per rendere qualsiasi squadra NBA come contendente al titolo. In più i Thunder aggiungono al proprio asso una roster giovane, pieno di talento e molto attrezzato in ogni reparto. La chiave della stagione di Oklahoma City sarà però Russell Westbrook: se l’atletico playmaker si metterà a disposizione del fenomeno Durant allora pare lecito poter sognare. Se invece il regista di OKC si ostinerà a giocare per conto suo come ha già fatto nella Finale di Western Conference dello scorso torneo contro Dallas allora si dovranno prendere le relative contromisure dato che in quell’occasione i Thunder furono spazzati via con un secco 4-1 lasciando la strada spianata verso il titolo ai Mavs. Avendo a disposizione un talento come Durant, Westbrook dovrà capire che deve lasciargli tutto lo spazio che necessita visto che il vincitore delle ultime 2 classifiche dei marcatori è uno dei pochissimi atleti in grado di fare la differenza in una partita. Se il play comprenderà di essere il suo gregario allora le cose potranno mettersi davvero bene per la più giovane franchigia della NBA che potrebbe bruciare le tappe e portarsi già a casa il titolo a giugno. Per il resto Perkins (notevolmente dimagrito per non accusare più problemi al ginocchio derivanti dall’eccessivo peso) è una sicurezzaa centro area, formando una coppia di difensori eccezionale con l’altro gioiellino Ibaka. Sefolosha aggiungerà altra difesa nel ruolo di guardi ma Harden preme per prenderne il posto in squadra avendo mostrato miglioramenti incredibili. Dalla panchina tanta sostanza con i lunghi Collison, Aldrich e Mohammed, Cook avrà l’arduo compito di far rifiatare Durant in ala piccola mentre Maynor sarà il ricambio di Westbrook. Dopo la Finale di Conference dell’ultima stagione i Thunder puntano decisamente a migliorarsi e nel mirino ora c’è la Finale NBA dove Durant vorrà dimostrare la sua superiorità su LeBron James (dato che gli Heat sono i favoriti dell’altra Conference) per diventare il giocatore numero 1 della Lega.

    ROSTER OKLAHOMA CITY THUNDER

    PORTLAND TRAIL BLAZERS: Se esistesse una realtà alternativa, dove la sfortuna non fosse contemplata, probabilmente i Blazers avrebbero già vinto almeno un titolo NBA negli ultimi 2 anni e in questa stagione proverebbero a riconquistarlo, partendo come favoriti d’obbligo. E’ la sfortuna infatti che ha segnato il progetto di Portland fin dalla nascita, anno 2006, con le scelte al Draft di Brandon Roy e LaMarcus Aldridge a cui si è aggiunta la chiamata del centro Greg oden nel 2007. Considerando le potenzialità non ci sarebbe stata squadra in grado di opporsi, anche vedendo poi negli anni seguenti le ottime scelte in sede di mercato per completare il roster. Invece in Oregon ogni mattina ci si sveglia con il timore di dover combattere quotidianamente con qualsiasi tipo di disgrazia. Poche settimane fa la stella della squadra Roy ha annunciato il suo ritiro a soli 27 anni, Greg Oden ha dichiarato di dover saltare la sua quarta stagione nella Lega (sulle 5 totali da quando è entrato a farne parte, anche lui in odore di ritiro a soli 23 anni!) ed Aldridge, unica star rimasta ai Trail Blazers, soffre di alcuni problemi cardiaci che potrebbero costringerlo a fermarsi non si sa quanto in futuro (vedere per questo anche il caso Jeff Green dei Celtics). Per ora il lungo di Portland è ritornato a giocare ma la situazione è in via di definizione e nulla pare certo. Nonostante tutto i biancorossoneri hanno una formazione da playoff (dovrebbero assestarsi attorno alla settima posizione ad Ovest), con Felton in cabina di regia, Matthews in guardia, Batum in ala piccola, Gerald Wallace ala grande e proprio Aldridge come centro. Se il numero 12 dovesse dare forfait sono pronti a sostituirlo i veterani Camby e Thomas (però sempre più in parabola discendente). Sesto uomo di lusso sarà Jamal Crawford che ha scelto i Blazers nel mercato di questi giorni per riavvicinarsi alla sua Seattle, città in cui è nato. Servirà l’apporto di tutti per sopperire alla sfortuna e quindi ci si aspettano dei progressi dal gran tiratore Luke Babbitt, mentre Craig Smith sarà il ricambio per i lunghi. Playoff alla portata dunque ma probabilmente non si andrà oltre il primo turno. Sperando che in un futuro non troppo lontano tutta la sfortuna patìta in questi anni possa controbilanciarsi e regalare tante soddisfazioni ai tifosi di Portland.

    ROSTER PORTLAND TRAIL BLAZERS

    UTAH JAZZ: Utah probabilmente chiuderà la Division all’ultimo posto: dopo 22 anni consecutivi alla guida tecnica della squadra (dal 1988, la permanenza più lunga di un allenatore su una panchina di un team di uno sport americano) Jerry Sloan ha lasciato tutti nello scorso febbraio, lasciando la conduzione al vice Tyrone Corbin. Sloan ha rinunciato all’incarico perchè le intenzioni della dirigenza di Salt Lake City erano quelle di ricostruire da 0 una franchigia dal futuro vincente, opzione che però non era gradita all’esperto head coach (autore di 15 partecipazioni consecutive ai playoff con i Jazz dal 1989 al 2003) che ha ringraziato cordialmente e si è fatto da parte. Stagione da lottery per Utah che spera di accaparrarsi un’altra scelta alta al prossimo Draft e continuare la ricostruzione. Le potenzialità del gruppo sono notevoli ma bisognerà lasciare maturare i tanti giovani con calma e senza pressione. Solo così potranno essere rinverditi i fasti dell’era Stockton-Malone (2 Finali NBA di fila perse contro i Bulls di Michael Jordan). I nomi interessanti nel roster dei Jazz sono quelli di Davin Harris (buon playmaker), di Derick Favors (ala grande dall’indiscusso talento), di Gordon Hayward (incredibile tiratore) e dei veterani Paul Millsap ed Al Jefferson. Dall’ultimo Draft è arrivato il turco Enes Kanter lungo di cui si dice un gran bene, a cui è stato aggiunto Alec Burks, talento notevole utilizzabile in diversi ruoli nel backcourt. C.J. Miles avrà ancora il ruolo di sesto uomo di lusso mentre gli esperti Josh Howard e Raja Bell porteranno esperienza ad un team giovane e di prospettiva.

    ROSTER UTAH JAZZ 

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    NBA: I voti della stagione. Northwest Division

    L’analisi della stagione NBA termina oggi con l’ultima delle divisioni rimaste ovvero la Northwest, una Division molto competitiva, se si escludono i deludentissimi Timberwolves che potrebbe regalare alla Lega 2 delle formazioni più forti dei prossimi anni, gli Oklahoma City Thunder ed i Portland Trail Blazers. DENVER NUGGETS: 7. La nuova squadra di Danilo Gallinari ha saputo fare di necessità virtù: in ostaggio, per diversi mesi, delle richieste della sua super-star Carmelo Anthony, deciso a vestire la maglia dei New York Knicks “con le buone o con le cattive” essendo un giocatore in scadenza di contratto, la squadra del Colorado ha chiuso uno scambio sul finire del mercato di febbraio proprio con la franchigia della Grande Mela che ha permesso di salvare in qualche modo le potenzialità del team e di non fare la fine di altre squadre che sono state devastate, nella scorsa Estate, dalle partenze delle loro “Stelle” come i Cleveland Cavaliers (che perso LeBron James sono passati nel giro di pochi mesi da squadra con il miglior record della Lega a seconda peggiore formazione in NBA) ed i Toronto Raptors di Andrea Bargnani (che sono arrivati alla fine terz’ultimi). Proprio acquisendo Danilo Gallinari nello scambio con i Knicks i Nuggets hanno trovato il loro uomo franchigia e a Denver sono tutti contentissimi di un atleta come il “Gallo” definito da coach Karl e dai nuovi compagni di squadra “un giocatore incredibile il cui limite è solo il cielo”. Il roster dei Nuggets è atipico, perchè esaminandolo con attenzione si nota come tutti i giocatori siano di ottimo livello, permettendo a George Karl di avere sempre 12 giocatori intercambiabili tra loro che non alterano il livello della squadra, si potrebbe dire che il “secondo quintetto” di Denver non avrebbe niente da invidiare al primo e non sfigurerebbe neanche al confronto con gli altri starting-five delle altre formazioni della Lega: nessuna super-star ma tanti giocatori dello stesso livello. Tuttavia il team biancoceleste è stato spazzato via dai Thunder nel primo turno dei playoff con un secco 4-1, segno che comunque il lavoro da fare non manca per amalgamare al meglio il gruppo, rinnovato dopo la trade di Anthony. Nel futuro ci si aspetta che Gallinari possa diventare il leader della squadra per condurla verso traguardi prestigiosi, il talento non manca di certo all’italiano, ma è a livello mentale che il ragazzo deve crescere per dare dimostrazione agli scettici di essere in grado di diventare il punto di riferimento di una franchigia NBA ed il nostro augurio è che tutto ciò si realizzi.  

    nba.com
    MINNESOTA TIMBERWOLVES: 3. Ennesima stagione da buttare per i T-Wolves che dopo l’addio di Kevin Garnett qualche anno fa sono perennemente in ricostruzione per avere la quadratura del cerchio che però non riesce ad essere trovata da parte della dirigenza. Eppure negli ultimi Draft il talento messo assieme da Minnesota attraverso buone chiamate di giocatori è notevole, resta la convinzione che questo gruppo di atleti giochi più per se stesso che per il bene della squadra e da questo derivano, alla fine, le cattive annate della franchigia di Minneapolis. La soluzione più idonea sarebbe quella di trovare un bravo allenatore che possa amalgamare al meglio questo gruppo di giocatori, giovani e talentuosi, per farli diventare un nucleo vincente. L’unica nota positiva della stagione appena conclusa è stata Kevin Love, autore del nuove record di doppie doppie consecutive, un’ala grande dall’ottima propensione al rimbalzo e che non disdegna spesso e volentieri di mettere a referto i suoi 20 punti a serata. Anche lui però è parso molte volte giocare più per incrementare i suoi numeri che per aiutare veramente il team e qualche mese fa ha mandato un ultimatum alla dirigenza: o i Timberwolves diventano una squadra vincente oppure farà le valigie per andare a giocare in una franchigia con le potenzialità per vincere il campionato. Nell’ultima regular season Minnesota ha avuto il peggior record della Lega con sole 17 vittorie e ben 65 sconfitte ed ha avuto un pessimo finale di stagione con una striscia (ancora aperta) di 15 KO consecutivi. Tuttavia i motivi per sperare in un futuro più dignitoso ci sono tutti, resterà alla dirigenza fare le scelte migliori per riportare i T-Wolves al livello di qualche anno fa.   OKLAHOMA CITY THUNDER: 9. Da molti viene definita la squadra del futuro (anche se il futuro è diventato già presente dato che in questa stagione i Thunder sono arrivati in Finale di Western Conference diventando una delle migliori 4 squadre della Lega). Dopo una regular season molto costante (55 vittorie e 27 sconfitte), senza eccessi negativi o positivi, nei playoff Oklahoma City ha eliminato nettamente i Nuggets di Gallinari (4-1) soffrendo invece contro i Grizzlies (4-3). Il momento della verità è arrivato contro i Mavericks che hanno dimostrato che ancora la squadra di coach Scott Brooks ha qualche lacuna da colmare, eliminata con un secco 4-1, dalle grandi giocate di Dirk Nowitzki. I Thunder sono destinati a diventare la principale antagonista dei Miami Heat nella corsa ai prossimi campionati NBA, Kevin Durant, la stella della squadra, con ogni probabilità sarà il giocatore di riferimento della Lega, atleta capace di segnare in ogni modo e da ogni posizione, con un’altezza ed un’apertura di braccia da fare paura per un’ala piccola come lui, dovrà progredire in difesa dove comunque sistematicamente ogni anno migliora il proprio gioco, ma sul talentuoso numero 35 sono pronti a scommettere molti esperti. A Seattle (da dove partì il progetto del team), dopo oltre 3 anni, ancora rimpiangono di non aver creduto nelle potenzialità della squadra, lasciata andar via forse con troppa facilità verso Oklahoma City e per molti tifosi Sonics vedere giocare Durant a questi livelli (a soli 22 anni è già stato il miglior marcatore della NBA nelle ultime 2 stagioni polverizzando il precedente record) provoca tanta amarezza lasciando una ferita, ancora aperta, molto più dolorosa di quello che sembra. Sicuramente chi non ha lottato, a suo tempo, per mantenere vivi i Seattle Sonics si starà mangiando le mani vedendo giocare i Thunder ed immaginando dove potrà arrivare la squadra che una volta portava i colori verde smeraldo ed oro. PORTLAND TRAIL BLAZERS: 8. La squadra più tartassata dagli infortuni senza ombra di dubbio, tuttavia i Blazers hanno disputato una stagione eccellente sfiorando le 50 vittorie complessive nonostante 2 dei 3 migliori giocatori del team non abbiano potuto dare (in parte uno e completamente l’altro) il loro apporto: parliamo di Brandon Roy, che dovrà valutare attentamente i suoi problemi alle ginocchia che potrebbero metterlo a rischio carriera e di Greg Oden, centro che avrebbe dovuto dominare la scena NBA così come fece Shaq O’Neal ma che per via di seri e gravissimi infortuni (anche per lui carriera a serio rischio) ha disputato solo un campionato dal 2007 (anno in cui fu chiamato con la prima scelta assoluta al Draft dalla squadra dell’Oregon). Il destino dei Blazers passa necessariamente da questi 2 giocatori che se riusciranno a rimettersi in sesto al 100% porteranno la franchigia veramente molto in alto (forse anche al titolo), un progetto partito nella stagione 2006 che sembrava il migliore dell’intera Lega ma che per la sfortuna accanitasi contro il team bianco-rosso-nero non ha mai preso il volo. In molti pensano, a Portland, che alla luce degli infortuni sarebbe stato meglio selezionare Durant nel 2007 piuttosto che Oden e chissà come sarebbero andate le cose nei campionati successivi. Tuttavia la storia ha scritto un copione diverso, ed in Oregon chiedono soltanto che gli infortuni diano un pò di tregua ad una squadra che ne ha veramente un disperato bisogno per poter esprimere tutte le sue potenzialità. UTAH JAZZ: 4. I Jazz sono partiti alla grande ma tutto è stato rovinato dall’addio da parte di Deron Williams, punto di riferimento e super star della squadra: da quel momento (a febbraio) Utah ha attraversato una crisi senza fine, Jerry Sloan (che guidava il team da oltre 20 anni!) si è dimesso, dalle prime posizioni la formazione è andata alla deriva scendendo ogni settimana di posizioni nella griglia playoff della Western Conference fino ad uscirne fuori per chiudere con un brutto 11esimo posto (sulle 15 franchigie dell’Ovest). La dirigenza ha deciso di puntare tutto sulla ricostruzione partendo dai giovani ma al momento non si può dare un giudizio sulle potenzialità future della squadra di Salt Lake City. L’unica cosa certa è che per qualche anno i Jazz saranno una squadra da Lottery. LEGGI I VOTI DELL’ATLANTIC DIVISION LEGGI I VOTI DELLA CENTRAL DIVISION LEGGI I VOTI DELLA SOUTHEAST DIVISION LEGGI I VOTI DELLA SOUTHWEST DIVISION LEGGI I VOTI DELLA PACIFIC DIVISION