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  • NBA, Wade trascina gli Heat al successo contro Brooklyn

    NBA, Wade trascina gli Heat al successo contro Brooklyn

    La sfida più attesa della notte NBA era sicuramente quella tra i Miami Heat e i Brooklyn Nets. I campioni in carica trascinati da Dwyane Wade e LeBron James superano la franchigia di New York 102-89 in rimonta recuperando un passivo in doppia cifra: 34 i punti per Flash (con 7 assist), 21 quelli di King James che mette a referto anche 9 rimbalzi e 6 assist. Con questa vittoria Miami consolida il suo primato nella Southeast Division e nella Eastern Conference.

    Scontro al vertice anche nella Western Conference tra San Antonio e Memphis. La gara viene decisa solo dopo un overtime che premia la solidità dei padroni di casa campioni nel 1999, 2003, 2005 e 2007 multati recentemente di 250 mila dollari dalla Lega per aver fatto riposare 4 dei suoi titolari nella sfida giocata a Miami giovedì notte. Sugli scudi il play Tony Parker autore di 30 punti e Tim Duncan che ne mette 27 e cattura anche 15 rimbalzi. Inutili gli apporti di Marc Gasol (20 punti), Mike Conley (18), Zach Randolph (17+15 rimbalzi) e Rudy Gay 15. Nonostante la sconfitta Memhis resta in testa alla Conference.

    Dwyane Wade
    Dwyane Wade © Mike Ehrmann/Getty Images

    Vince l’unico italiano in campo, Marco Belinelli. I suoi Chicago Bulls vincono 93-88 contro i Philadelphia 76ers grazie a Luol Deng (25 punti) e Richard Hamilton (15). Per l’italiano solo 2 punti negli 11 minuti in cui è sceso sul parquet. Festival dei punti segnati a Houston (ben 240) con i Rockets che battono gli Utah Jazz con 7 giocatori in doppia cifra. Top scorer Patrick Patterson con 20 punti ai quali aggiunge anche 7 rimbalzi.

    RISULTATI NBA 1 DIC 2012

    Miami Heat – Brooklyn Nets 102-89
    Mia: Wade 34, James 21, Allen 13
    Bro: Blatche 20, Wallace 13, Johnson 12

    Cleveland Cavaliers – Portland Trail Blazers 117-118 (2 overtime)
    Cle: Gee 22, Varejao 19, Zeller 14
    Por: Lillard 24, Batum 22, Aldridge 21

    Chicago Bulls – Philadelphia 76ers 93-88
    Chi: Deng 25, Hamilton 15, Boozer 12, Noah 12
    Phi: Holiday 23, Young 22, Turner 12

    New Orleans Hornets – Oklahoma City Thunder 79-100
    NO: Anderson 21, Lopez 12, Mason jr 11
    Okl: Durant 20, Martin 19, Westbrook 18

    Houston Rockets – Utah Jazz 124-116
    Hou: Patterson 20, Parsons 19, Lin 19
    Uta: Hayward 21, Jefferson 20, Foye 20

    Milwaukee Bucks – Boston Celtics 91-88
    Mil: Sanders 18, Ellis 17, Ilyasova 15
    Bos: Pierce 19, Green 18, Garnett 17

    San Antonio Spurs – Memphis Grizzlies 99-95 (overtime)
    SA: Parker 30, Duncan 27, Neal 13
    Mem: Gasol 20, Conley 18, Randolph 17

    Dallas Mavericks – Detroit Pistons 92-77
    Dal: Mayo 27, Brand 17, Carter 12
    Det: Knight 20, Prince 12, Singler 12

    Los Angeles Clippers – Sacramento Kings 116-81
    Cli: Crawford 17, Griffin 14, Paul 14, Bledsoe 14
    Sac: Thornton 20, Thompson 16, Thomas 14

    Golden State Warriors – Indiana Pacers 103-92
    GS: Thompson 22, Curry 20, Jack 18
    Ind: West 23, Hill 19, Hibbert 15

  • NBA, cade New York i Lakers si rialzano

    NBA, cade New York i Lakers si rialzano

    Nella notte NBA i New York Knicks conoscono la loro prima sconfitta stagionale al FedEx Forum di Memphis. Dopo le 6 vittorie consecutive la franchigia della Grande Mela deve arrendersi 105-95 alla squadra che attualmente detiene il miglior record della Lega, i Grizzlies. Superlativi i due lunghi: il più giovane dei fratelli Gasol, Marc, e Zach Randolph che mettono a referto 24 punti e 7 rimbalzi e 20 punti e 15 rimbalzi a testa. Ai Knicks non bastano Melo Anthony e Raymond Felton.

    I Los Angeles Lakers del nuovo corso Mike D’Antoni (ancora non in panchina) si rialzano dopo la battuta d’arresto all’esordio contro i San Antonio Spurs. I californiani battono i Phoenix Suns 114-102 guidati dal solito Kobe Bryant autore di 31 punti coadiuvato dall’ apporto di Metta World Peace (22 punti) e dalle doppie doppie di Dwight Howard (18 punti e 12 rimbalzi) e Pau Gasol (16 punti e 10 rimbalzi).

    Kobe Bryant | © Brett Deering/Getty Images

    Riscatto immediato anche per gli Oklahoma City Thunder che sbancano New Orleans 110-95, sugli scudi Kevin Durant con 27 punti e 9 rimbalzi. Spettacolo tra Portland Trail Blazers e Houston Rockets: i texani sempre avanti durante i primi tre periodi costruiscono un buon vantaggio ma nell’ultimo quarto vengono ripresi dai padroni di casa grazie alle bombe (8/17 in due) di Batum (35 punti) e Lillard (27). Si va all’overtime con la franchigia dell’Oregon che mantiene il possesso di vantaggio. Ai Rockets non basta Harden autore di 29 punti, 6 rimbalzi e 6 assist). Vittorie anche per Philadelphia 76ers, Indiana Pacers, Orlando Magic, Golden State Warriors e Atlanta Hawks.

    RISULTATI NBA 16 novembre 2012

    Philadelphia 76ers – Utah Jazz 99-93
    Phi: Holiday 26, Richardson 20, Young 14
    Uta: Millsap 22, Jefferson 15, Carroll 17

    Indiana Pacers – Dallas Mavericks 103-83
    Ind: Hill 15, West 15, Hibbert 14, Young 14
    Dal: Mayo 19, Collison 10, Carter 10

    Detroit Pistons – Orlando Magic 106-110
    Det: Monroe 23, Prince 18, 14 Singler
    Orl: Redick 23, Afflalo 19, Davis 17

    New Orleans Hornets – Oklahoma City Thunder 95-110
    NO: Anderson 15, Lopez 12, Mason jr 11
    Okl: Durant 27, Martin 27, Ibaka 15

    Minnesota Timberwolves – Golden State Warriors 98-106
    Min: Williams 23, Shved 22, Kirilenko 18
    GS: Barnes 18, Lee 18, Curry 17

    Memphis Grizzlies – New York Knicks 105-95
    Mem: Gasol 24, Randolph 20, Gay 17
    NY: Anthony 20, Felton 18, Wallace 13

    Sacramento Kings – Atlanta Hawks 96-112
    Sac: Thompson 19, Thornton 17,  Evans 14
    Atl: Korver 22, Williams 21, Horford 20

    Portland Trail Blazers – Houston Rockets 119-117 (overtime)
    Por: Batum 35, Aldridge 29, Lillard 27
    Hou: Harden 29, Parsons 19, Asik 16, Morris 16

    Los Angeles Lakers – Phoenix Suns 114-102
    Lak: Bryant 31, World Peace 22, Howard 18
    Pho: Dragic 22, Scola 18, Beasley 14

  • I Lakers esonerano Mike Brown. D’Antoni, Sloan o torna Phil Jackson?

    I Lakers esonerano Mike Brown. D’Antoni, Sloan o torna Phil Jackson?

    Clamoroso colpo di scena nella Nba: i Los Angeles Lakers hanno infatti sollevato dall’incarico l’ormai ex coach Mike Brown dopo un disastroso avvio di stagione (preseason compresa) di cui è stata protagonista la squadra gialloviola. L’head coach 42enne ex Cavaliers ha pagato con l’esonero l’ennesima sconfitta patita all’EnergySolution arena di Salt Lake City contro gli Utah Jazz, sconfitta che segue quelle precedenti, tra cui il derby contro i Clippers perso malamente da Bryant e compagni.

    Il comunicato ufficiale della franchigia losangelina specifica inoltre che il vice di Mike Brown, Bernie Bickerstaff, è stato nominato coach ad interim, in attesa di ingaggiare un nuovo head coach: tra i papabili spiccano i nomi di Mike D’Antoni, che così ritroverebbe Steve Nash dopo gli anni trascorsi a Phoenix, ma anche leggende del basket a stelle e strisce quali Jerry Sloan, ex coach degli stessi Jazz che ha guidato per 23 anni con ottimi risultati seppur non ha mai potuto fregiarsi del titolo Nba, sfiorato per due volte nelle Finals contro i Chicago Bulls di un certo Michael Jordan. Ma Sloan non è l’unica leggenda Nba ad essere accostata alla panchina gialloviola: infatti i tifosi sognano il ritorno di Phil Jackson, il quale ha lasciato proprio i Lakers un anno e mezzo fa decidendo di ritirarsi a vita privata: i rumors che circolano in queste ore parlano di un tentativo della nuova stella losangelina Dwight Howard in procinto di convincere Coach Zen a ritornare sulla panchina con cui ha vinto 5 anelli dal 2000 al 2010.

    Mike Brown
    Mike Brown e Dwight Howard © Stephen Dunn/Getty Images

    La notizia, se vera, avrebbe del clamoroso e porterebbe alla franchigia gialloviola quel tatticismo e quella voglia di vincere che con Brown è mancata, ma gli addetti ai lavori non si sbilanciano su un suo possibile ritorno. Ritorno che potrebbe essere quello di Brian Shaw, già vice di Jackson durante l’avventura a Los Angeles e ora allenatore in seconda degli Indiana Pacers, ma attualmente il favorito sarebbe proprio D’Antoni, sebbene la mancanza di un equilibrio difensivo, contrapposta ad uno spettacolare repertorio offensivo, alimenta più di un dubbio alla dirigenza dei Lakers.

    La stagione per i “lacustri” si è subito complicata, complice le 4 sconfitte nelle prime 5 uscite con squadre non irresistibili, anche se c’è tutto il tempo per rimediare perchè la stagione è lunga ed è appena all’inizio: già stanotte scenderanno in campo allo Staples Center contro i Golden State Warriors, in panchina ci sarà Bickerstaff in attesa che il proprietario Jerry Buss e il general manager Mitch Kupchak decidano a chi affidare una squadra che già da quest’estate è stata costruita per puntare a vincere il titolo con gli importanti acquisti di Nash e Howard.

  • NBA Western Conference, Thunder e Lakers davanti a tutti

    NBA Western Conference, Thunder e Lakers davanti a tutti

    Dopo aver esaminato la Eastern Conference, passiamo in rassegna i team della Western Conference che da molti anni ormai si rivela molto più competitiva ed equilibrata rispetto a quella delle squadre poste ad Est della NBA. Questa l’analisi delle Division e delle franchigie che si apprestano a giocare nel campionato 2012/2013.

    SOUTHWEST DIVISION

    Dallas Mavericks: Gli ex campioni NBA si apprestano a disputare una stagione completamente (o quasi) rinnovati. Squadra più giovane ed inserimenti mirati come Darren Collison in regia, Kaman al centro dell’area, Elton Brand lungo di lusso dalla panchina e O.J. Mayo nel ruolo di guardia sperando che possa esplodere. L’avvio non sarà facile visto che i Mavs dovranno fare a meno per un pò di tempo del leader tedesco Nowitzki per alcuni problemi al ginocchio. Tuttavia Dallas può essere tranquillamente annoverata tra le squadre che parteciperanno ai playoff.

    Houston Rockets: Chi farà più fatica a conquistare un posto per la post season è Houston che al momento pare meno attrezzata per raggiungere questo obiettivo. Le fortune dei Rockets passeranno dalle mani di Jeremy Lin, fantastico nella scorsa annata ai Knicks fino a quando non si è infortunato. Ma il resto del team è troppo giovane ed inesperto per poter puntare in alto. Forse sarebbe meglio perdere qualche partita in più e puntare ai primi posti della Draft Lottery per poter continuare il processo di costruzione.

    Memphis Grizzlies: Squadra come al solito molto interessante e completa, che però potrebbe pagare la cessione di Mayo che dalla panchina portava sempre il suo discreto contributo (un pò come Harden ai Thunder). Memphis ha un grande settore lunghi e un back court completo e con la giusta dose di fortuna nessun traguardo pare vietato preventivamente. Rudy Gay è chiamato alla stagione della sua definitiva consacrazione.

    New Orleans Hornets: Gli Hornets sono in piena ricostruzione e tutto pare andare a gonfie vele visto che in un Draft ricco di talenti come quello del 2012 il team della Louisiana ha scelto davvero bene: Anthony Davis (il giocatore più simile a Dwight Howard) come prima scelta assoluta, a completare l’opera è arrivato Austin Rivers, figlio di Doc (coach di Boston) che ha già fatto intravedere lampi del suo talento. Anche il resto della squadra non è male e già in questo primo anno di rilancio si potranno avere buoni risultati. Ovviamente i playoff appaiono lontani ma gli Hornets, mattone dopo mattone, cercheranno di rientrare nei piani alti del basket NBA.

    San Antonio Spurs: Ultima grande occasione per i texani che proveranno ancora una volta l’assalto al titolo. Le potenzialità per vincere ci sono tutte ma vista l’alta età media dei giocatori chiave ci sarà bisogno del contributo di tutti per dare modo a Ginobili, Duncan e Parker di poter riposare ed essere più freschi al momento della post season. La squadra è molto competitiva e possiede una panchina profonda e lunga, vedremo molto presto cosa riusciranno a fare i neroargento.

    PACIFIC DIVISION

    Golden State Warriors: Team molto interessante questi Warriors, il quintetto titolare è di gran livello con Curry in regia, Thompson guardia tiratrice (atteso a progressi notevoli), il rookie Barnes come ala piccola (che se trova la mano dalla distanza diventa inarrestabile) e la coppia di lunghi David Lee-Andrew Bogut che potenzialmente appare devastante. Non c’è molto talento in panchina (a parte 2/3 cambi) e per questo Golden State probabilmente non potrà ambire ai playoff. Ma il futuro sorride a questa squadra dopo qualche anno al di sotto delle previsioni.

    Los Angeles Clippers: La squadra meno blasonata di Los Angeles dovrà provare ad alzare l’asticella degli obiettivi. Lo scorso anno fu semifinale di Conference ad Ovest con conseguente sconfitta pesante contro gli Spurs. Ora Chris Paul, Blake Griffin e compagni dovranno cercare di ottenere un risultato migliore ma non sarà facile nell’agguerrita Western Conference. Il talento c’è per poter puntare in alto, esperienza e gioventù si fondono in un bel mix ma servirà anche avere i nervi saldi nei momenti di difficoltà. Solo così si potrà arrivare in alto.

    Los Angeles Lakers: I gialloviola dopo la grande campagna acquisti del mercato estivo sono la più seria candidata della Western Conference (assieme ai Thunder ovviamente) alla Finale NBA: sono arrivati in rapida sequenza uno dei migliori playmaker del momento e della storia NBA come Steve Nash, un grande ricambio in panchina come Jamison ed il centro più forte della lega, ovvero Dwight Howard. Questi giocatori vanno a rinforzare un gruppo che già può contare sul fenomeno indiscusso Kobe Bryant, su Pau Gasol (una delle ali grandi più forti della NBA) e su World Peace (alias Ron Artest) rendendo il roster dei Lakers uno dei miglior e più competitivi. Non sarà facile battere Oklahoma City nel testa a testa che si svilupperà nella stagione ma Los Angeles ha dato un segnale forte alla NBA, chi vorrà vincere dovrà fare i conti (necessariamente) con questi Lakers che puntano decisamente al titolo dopo un paio di stagioni non all’altezza del loro blasone.

    Phoenix Suns: Restyling in casa Suns con i viola-arancio che si presentano ai nastri di partenza come una delle possibili sorprese della stagione. La squadra non ha delle vere e proprie “Stelle” considerando l’addio di Nash, ma un gruppo solido e valido in ogni reparto che potrà dare molto fastidio a tutti. L’obiettivo è quello di arrivare ai playoff, cosa non così sicura ma neanche impossibile. Beasley dovrà far vedere il suo vero potenziale, finora molto nascosto. Attenzione al rookie Marshall, playmaker che potrà diventare uno dei migliori della Lega.

    Sacramento Kings: La mina vagante della Western Conference. Finalmente, dopo una decina di anni di Draft Lottery, a Sacramento ci sono le basi per far bene.  La squadra è molto interessante ma soprattutto giovane e futuribile. A dare man forte sotto canestro ad un potenziale fenomeno come Cousins è arrivato Thomas Robinson dal Draft. In cabina di regia gran colpo con l’acquisto di Aaron Brooks che assieme ad Evans e Thornton promette scintille. Fredette dovrà elevare il suo rendimento, per completare questa squadra e renderla perfetta per l’approdo ai playoff serve un’ala piccola di livello, capace di segnare e difendere al tempo stesso. Ma a Sacramento possono guardare con fiducia al futuro, anche se il rischio di perdere la franchigia incombe sempre, dato che i Maloof (i proprietari dei Kings) non vogliono sborsare molti soldi per i rinnovi dei giocatori e per la costruzione della nuova Arena e da Seattle premono forte per acquistare una squadra talentuosa ed in rampa di lancio per ricreare i tanto rimpianti SuperSonics.

    Nba | foto tratta dal web

    NORTHWEST DIVISION

    Denver Nuggets: Il team di Danilo Gallinari punta deciso ai traguardi più alti ed in effetti nulla pare precluso a priori. Il “Gallo” ha attorno a sè compagni di alto livello come il play Ty Lawson, l’ala grande Faried (la vera sorpresa della scorsa stagione), il centro McGee (dal potenziale enorme ma dalla testa deficitaria), in più dai Sixers è arrivato un top player come Andre Iguodala (sacrificando un onesto comprimario come Afflalo ora ad Orlando). Chiaro dunque che le potenzialità dei Nuggets appaiono illimitate, considerando anche la panchina lunga, da sempre punto di forza della franchigia del Colorado. Per Denver sarebbe possibile anche l’approdo alla Finale di Conference se tutto procederà nel verso giusto.

    Minnesota Timberwolves: Reduci da una buona stagione nello scorso torneo, i Timberwolves sono chiamati a migliorarsi ed a centrare (dopo molti anni) la post season. L’obiettivo non pare poi così irraggiungibile anche se a Minneapolis la partenza sarà ad handicap visto l’infortunio alla mano di Kevin Love (che salterà sicuramente il primo mese di regular season) e la degenza di Rubio (che sta recuperando dall’infortunio al ginocchio che lo ha messo KO nello scorso campionato con i Timberwolves in lotta per un posto playoff). I loro recuperi saranno fondamentali per le fortune di Minnesota che in Estate ha completato il roster con le acquisizioni di Kirilenko e Brandon Roy, tornato nel grande basket dopo aver annunciato solo 12 mesi fa il suo ritiro dalla scena a soli 27 anni.

    Oklahoma City Thunder: Assieme ai Lakers la grande favorita dell’Ovest. Squadra giovanissima ma già vincente, assetto collaudato, talento a bizzeffe, a questi Thunder non manca proprio nulla per aggiudicarsi il titolo di campioni NBA. E’ cambiato poco rispetto all’ultima (quasi) trionfale annata (vista la sconfitta in Finale contro i Miami Heat di LeBron James), è arrivato Perry Jones III dal Draft, giocatore molto simile a Jeff Green, l’unico pezzo importante perso per strada del progetto vincente partito da Seattle nel 2007. Il gruppo è rimasto intatto e si sente unito e pronto a togliersi finalmente grandi soddisfazioni. Con un asso come Kevin Durant, al momento il secondo giocatore più forte della lega dopo James, nulla è precluso. Ibaka ha rinnovato il contratto ed a centro area dispenserà ancora una volta le sue stoppate, l’incognita è Harden che invece ha il contratto in scadenza e per esigenze di salary cap potrebbe essere piazzato a qualche altra squadra anche in corso di campionato per non perderlo a zero a luglio. Ma per il resto la corazzata Thunder è pronta a (ri)scrivere la storia.

    Portland Trail Blazers: Portland è in una fase delicata, di ricostruzione, e per questo non ci si potrà aspettare molto dai giovani Blazers. Tutto ciò che arriverà in questo campionato sarà solo un guadagno, in attesa di vedere una squadra vincente nell’immediato futuro. Attenzione al rookie Damian Lillard, un playmaker moderno dalle capacità illimitate.

    Utah Jazz: I progressi dei Jazz sono evidenti, la forza della squadra è indubbiamente il settore lunghi, con Jefferson, Millsap, Kanter e Favors che rappresentano quasi il meglio che si può trovare sotto canestro. Meno completo il back court. Ma le fortune della squadra dello Utah dovranno essere costruite nelle gare in trasferta, da sempre punto debole di questa franchigia, vista invece la difficoltà degli altri team a giocare a Salt Lake City, parquet quasi inespugnabile. Lotteranno per aggiudicarsi l’ultimo posto playoff.

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  • NBA, Siena fa paura a Cleveland. Bargnani batte il Real Madrid

    NBA, Siena fa paura a Cleveland. Bargnani batte il Real Madrid

    Nella notte si sono disputate 3 partite valide per la preseason NBA, in campo anche la nostra Montepaschi Siena, che a Cleveland ha affrontato i Cavaliers, ed Andrea Bargnani che con i suoi Toronto Raptors ha sfidato il Real Madrid.

    Non è andata bene a Siena, che perde anche la seconda ed ultima gara in territorio americano, ma a differenza del match disputato 2 giorni fa contro San Antonio (una disfatta con i campioni d’Italia seppelliti sotto 30 punti di scarto), gli uomini di coach Banchi giocano una gara ottima sotto tutti i punti di vista ma devono cedere nel finale agli avversari ed escono sconfitti per 91-85.

    Un KO onorevole però quello della formazione italiana, che è rimasta in partita per tutto il match e, cosa più importante, è riuscita in alcuni frangenti anche a fare paura alla franchigia NBA (certamente di un livello inferiore rispetto agli Spurs ma pur sempre una squadra professionistica americana).

    Siena riesce a chiudere in vantaggio il primo quarto (22-17 il parziale) ed anche il primo tempo (36-33), poi però si fa riprendere dai Cavaliers, va sotto nel punteggio fino al -10 nel terzo periodo ed a 3 minuti circa dalla fine della gara, i Cavs sono sopra di 11 e in totale controllo. O così Almeno sembra, perché i campioni d’Italia con una tripla di Kangur a 18 secondi dal termine si riportano a -4 (85-89) mettendo i brividi ai tifosi di Cleveland. Solo il tiro dell’israeliano Casspi, pochi attimi dopo, fissa il punteggio sul 91-85 chiudendo la pratica. Rispetto alla prova contro gli Spurs, netto miglioramento nella selezione dei tiri e mira più precisa, anche se ancora non eccelsa (34.6% dal campo contro il 49.3% dei Cavs), alcuni giocatori sono saliti di livello. Come Hackett (14 punti con 5/6, 5 rimbalzi, 4 assist, 2 recuperi e 1 stoppata) e Janning (21 punti con 2/6 da 2 ed un ottimo 5/8 da 3). Anche Brown ha fatto un’ottima gara (22 punti, miglior realizzatore, ma con 6/18 dal campo). Per quanto riguarda Cleveland il top scorer è Samardo Samuels con 14 punti. Ora per Siena ci sarà il lungo ritorno a casa poche ore prima del debutto (venerdì) in Eurolega.

    Andrea Bargnani | © Chris Chambers Getty Images

    Bene anche i Raptors di Andrea Bargnani che affondano il Real Madrid: gara in salita per i canadesi che vanno sotto di 10 punti in avvio (20-10). Il secondo quintetto dei Raptors sistema le cose ed alla fine del primo quarto il punteggio è di 29-22 per Toronto (parziale di 19-2). La partita procede a fiammate, il Real ritorna avanti sul 44-40, i canadesi rispondono ribaltando il punteggio ed arrivando anche sulla doppia cifra di vantaggio. Il Madrid non ci sta e pareggia a quota 65. E’ il rookie Terrence Ross (settima scelta assoluta all’ultimo Draft) a dare lo strappo decisivo in favore dei suoi con 2 triple di fila. Il Real non si rialza più e Toronto vince 102-95. Per i Raptors il top scorer è DeRozan con 18 punti, 16 sono di Lucas e 14 di Bargnani, per gli spagnoli 17 punti di Mirotic e 10 dell’ex NBA Rudy Fernandez.

    Nell’ultima gara della notte prosegue il momento positivo dei Golden State Warriors che dopo aver battuto ieri i Los Angeles Lakers hanno la meglio per 83-80 sugli Utah Jazz. Rientro dall’infortunio per Stephen Curry (11 minuti, solo 2 punti ma 6 assist), brilla il solito David Lee (19 punti, 14 rimbalzi, 5 assist e 4 recuperi) che quando rientrerà il centro Bogut formerà una coppia da sogno sotto canestro. 14 punti sono di Rush, 11 di Thompson e 9 del rookie Barnes (partito dalla panchina). Per i Jazz 13 punti a testa per Millsap e Marvin Williams mentre Kanter chiude con una doppia doppia da 12 punti ed 11 rimbalzi.

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  • Intervista al dance team degli Utah Jazz

    Intervista al dance team degli Utah Jazz

    In occasione della tappa di Reggio Calabria dell’NBA 3X Summer Tour 2012, la nostra redazione ha intervistato una delle ballerine del dance team degli Utah Jazz che si trovava al seguito della manifestazione creata da NBA Italia.

    Cosa vuol dire per te essere una dancer degli Utah?

    Come prima cosa per me vuol dire essere una tifosa della squadra visto che amo il basket e amo l’NBA quindi è un modo per essere vicina alla mia squadra del cuore.

    Quanto è difficile entrare nel gruppo?

    E’ molto difficile entrare a far parte della squadra perché nello Utah ci sono molte brave ballerine e loro ogni anno fanno due settimane di prove per poter essere scelte quindi è una cosa molto complicata.

    Quanto è importante sentirsi parte del gruppo ed avere buoni rapporti con le tue compagne?

    E’ molto importante essere parte di un gruppo e andare d’accordo con le ragazze perché passiamo molto tempo insieme, viaggiamo anche spesso e ovviamente se c’è affiatamento riusciamo a performare meglio durante le esibizioni.

    Che rapporto hai con i giocatori, con la squadra?

    Abbiamo un rapporto professionale con i giocatori: li vediamo durante le partite, in delle apparizioni che facciamo insieme ma niente al di fuori di quello.

    Dance Team Utah Jazz © Jed Jacobsohn/Getty Images

    Chi è il tuo giocatore preferito?

    Quello attuale è John Stockton e Jamal Tinsley e Jeremy Evans.

    E’ la prima volta che vieni in Italia? Cosa ti è piaciuto e cosa non ti è piaciuto? Ti è piaciuta Reggio Calabria?

    E’ la prima volta che vengo in Italia, mi piace tantissimo qui, mi piace il cibo, mi piace la gente, ci piace il mare e ci stiamo divertendo tantissimo a Reggio Calabria.

    Eri già una tifosa prima di diventare una tifosa degli Utah?

    Sì fin da piccola sono sempre stata una tifosa.

    Qual è il tuo sogno oltre ad essere parte di questo gruppo e fare la ballerina?

    Il mio sogno è essere felice con la mia famiglia, avere una vita piena di questo, oltre naturalmente a continuare a fare la ballerina.

  • NBA playoff, Spurs in semifinale di conference

    NBA playoff, Spurs in semifinale di conference

    Solo 2 le partite disputate nella notte NBA, entrambe valide per il primo turno dei playoff 2012.

    Ancora una volta gara tiratissima tra Los Angeles Clippers e Memphis Grizzlies e per la terza volta in 4 incontri a spuntarla sono i californiani che così si portano sul 3-1 nella serie. La sfida si protrae in overtime dove i Clippers la spuntano con un parziale di 14-10. Tantissima la tensione nel match con Griffin omaggiato di un trattamento “speciale” da parte della difesa dei Grizzlies, a 5 minuti dal termine Mo Williams esplode la bomba del +10 e la gara sembra finita ma gli ospiti rientrano prepotentemente grazie alle giocate di Conley, Randolph e Gay che fissano la parità a quota 85 quando mancano solo 30 secondi alla sirena. Nell’azione successiva Paul riporta in testa i Clippers ma Randolph pareggia dalla linea del tiro libero (87-87), l’ultima azione è per i padroni di casa che però sprecano tutto, merito anche della grande difesa di Memphis su Chris Paul, si va così al tempo supplementare. Qui però il playmaker losangelino si scatena e con alcune giocate sensazionali trascina al successo i suoi compagni, per lui a fine gara bottino succulento con 27 punti, 9 rimbalzi e 7 assist, grande anche il contributo di Blake Griffin che piazza 30 punti, 5 rimbalzi e 7 assist. Agli ospiti non bastano i 25 punti, 7 rimbalzi ed 8 assist del play Mike Conley, i 23 punti di Rudy Gay e la doppia doppia sfiorata da Zach Randolph (12 punti e 9 rimbalzi). Per gara 5 si torna a Memphis ma le speranze dei Grizzlies di passare questo primo turno sono ora appese veramente ad un sottile filo.

    Tim Duncan © Steve Dykes/Getty Images

    Accede invece alle Semifinali della Western Conference San Antonio che doma anche in gara 4 gli Utah Jazz e completa lo sweep per 4-0 sui rivali di primo turno. Gli Spurs giocano come al solito una gara esemplare, sempre in testa e per gli inesperti Jazz non c’è scampo. Inutili i 26 punti e 10 rimbalzi di Al Jefferson, i 19 punti di Devin Harris, i 16 punti e 10 rimbalzi di Derrick Favors e la sontuosa doppia doppia di Paul Millsap (10 punti e ben 19 rimbalzi) schierato da ala piccola tattica per cercare di mettere in difficoltà nel pitturato la difesa di San Antonio, in particolare il settore lunghi. Per i texani il top scorer è Ginobili con 17 punti mentre Parker, Duncan e Neal infilano 11 punti a testa. I neroargento sono la seconda squadra che passa il turno dopo i Thunder ed attendono ora la vincente di Grizzlies-Clippers.

    RISULTATI PRIMO TURNO NBA PLAYOFF 2012, 7 maggio

    Los Angeles Clippers-Memphis Grizzlies 101-97 (overtime)
    Cli: Griffin 30, Paul 27, Butler 14
    Mem: Conley 25, Gay 23, Randolph 12

    Utah Jazz-San Antonio Spurs 81-87
    Uta:
    Jefferson 26, Harris 19, Favors 16
    S.A.:
    Ginobili 17, Parker 11, Duncan 11, Neal 11

    LE SFIDE DEL PRIMO TURNO PLAYOFF:

    Eastern Conference:

    1) Chicago Bulls vs 8) Philadelphia 76ers serie 1-3 Sixers
    2) Miami Heat vs 7) New York Knicks serie 3-1 Heat
    3) Indiana Pacers vs 6) Orlando Magic serie 3-1 Pacers
    4) Boston Celtics vs 5) Atlanta Hawks serie 3-1 Celtics

    Western Conference:

    1) San Antonio Spurs vs 8) Utah Jazz serie 4-0 Spurs (San Antonio accede alle Semifinali di Conference)
    2) Oklahoma City Thunder vs 7) Dallas M avericks serie 4-0 Thunder (Oklahoma City accede alle Semifinali di Conference)
    3) Los Angeles Lakers vs 6) Denver Nuggets serie 3-1 Lakers
    4) Memphis Grizzlies vs 5) Los Angeles Clippers serie 1-3 Clippers

  • I Thunder eliminano Dallas, Spurs e Pacers semifinale a un passo

    I Thunder eliminano Dallas, Spurs e Pacers semifinale a un passo

    Nella notte NBA si sono disputate 4 partite, valide per il primo turno dei playoff 2012.

    Gli Indiana Pacers battono ancora una volta gli Orlando Magic e si portano sul 3-1 nella serie. Gara quasi buttata via dagli ospiti che sul +13 a 6 minuti dal termine del match vengono riacciuffati dai padroni di casa. In overtime però il maggior talento di Indiana viene fuori e per Orlando non c’è nulla da fare. Trascinatore della serata David West, autore di un terzo quarto favoloso e di alcune giocate decisive nel tempo supplementare, per lui alla fine doppia doppia da 26 punti e 12 rimbalzi. Anche Roy Hibbert infila la sua personale doppia doppia (14 punti ed 11 rimbalzi), Granger aggiunge 21 punti e Collison dalla panchina contribuisce con 11 punti e 9 assist. Ai Magic non basta la doppia doppia di Glen Davis (24 punti ed 11 rimbalzi), i 25 punti di Jason Richardson e l’ottima prova di Nelson da 12 punti, 11 assist e 6 rimbalzi. Delude Ryan Anderson (11 punti) che prima del match è stato premiato come giocatore più migliorato dell’intera stagione. Prossima partita in programma ad Indianapolis ed i Pacers potranno chiudere i conti.

    Altra bellissima partita tra Grizzlies e Clippers: i californiani si impongono di misura grazie ai 24 punti ed 11 assist di Chris Paul, ben coadiuvato come al solito da Balke Griffin (17 punti) e Randy Foye (16). Memphis nel finale ha la possibilità di vincere la gara con Rudy Gay che dopo aver segnato 2 triple consecutive (portando ad un solo punto di distanza i suoi compagni dagli avversari) sbaglia l’ultima a fil di sirena. Per lui 24 punti totali, 17 sono di Zach Randolph e Marc Gasol scrive una doppia doppia da 11 punti e 10 rimbalzi. La situazione vede Los Angeles in vantaggio per 2-1 nella serie e gara 4 (che si giocherà sempre allo Staples Center) promette grandi cose visto l’esito di queste 3 partite precedenti.

    San Antonio batte per la terza volta di fila gli Utah Jazz e si porta ad un passo dalle Semifinali di Conference (la situazione nella serie vede ora i neroargento condurre per 3-0). Padroni di casa generosi ma che nulla possono nei momenti chiave al cospetto dei texani, giunti alla 13esima vittoria consecutiva tra fine regular season ed inizio dei playoff. Tony Parker si conferma sempre il migliore tra le fila Spurs con 27 punti e 6 assist, Tim Duncan aggiunge 17 punti e 6 rimbalzi, Green e Jackson contribuiscono con 27 punti in combinata e Splitter sfiora la doppia doppia (10 punti ed 8 rimbalzi in appena 18 minuti di gioco). Per Utah solita gara tutto cuore di Al Jefferson (21 punti ed 11 rimbalzi) e di Harris (21 punti) ma contro questi Spurs c’è veramente poco da fare.

    Oklahoma City Thunder © Ronald Martinez/Getty Images

    Chiude il discorso qualificazione Oklahoma City che vince anche gara 4 contro Dallas e spedisce a casa gli ormai ex campioni NBA con un secco 4-0, un “cappotto” davvero difficile da digerire per i Mavericks. I Thunder terminano la gara con un parziale di 28-10 che da -12 li porta a +6, grande merito lo ha James Harden (che a giorni sarà premiato come miglior sesto uomo della Lega) con 29 punti, 5 rimbalzi, 5 assist e 3 recuperi. Durant aiuta il compagno piazzando una doppia doppia da 24 punti ed 11 rimbalzi, delude invece Westbrook (solo 12 punti per lui). Per Dallas, crollata anche un pò a sorpresa nel finale visto il margine confortante, ci sono 34 punti di Nowitzki e la gara splendida dell’intramontabile Jason Kidd che chiude con 16 punti, 7 rimbalzi ed 8 assist, davvero niente male per un “giovincello” che si avvicina ai 40 anni. Oklahoma City è il primo team di questi playoff ad accedere alle Semifinali di Conference.

    RISULTATI PRIMO TURNO NBA PLAYOFF 2012, 5 maggio

    Orlando Magic-Indiana Pacers 99-101 (overtime)
    Los Angeles Clippers-Memphis Grizzlies 87-86
    Utah Jazz-San Antonio Spurs 90-102
    Dallas Mavericks-Oklahoma City Thunder 97-103

    LE SFIDE DEL PRIMO TURNO PLAYOFF:

    Eastern Conference:

    1) Chicago Bulls vs 8) Philadelphia 76ers serie 1-2 Sixers
    2) Miami Heat vs 7) New York Knicks serie 3-0 Heat
    3) Indiana Pacers vs 6) Orlando Magic serie 3-1 Pacers
    4) Boston Celtics vs 5) Atlanta Hawks serie 2-1 Celtics

    Western Conference:

    1) San Antonio Spurs vs 8) Utah Jazz serie 3-0 Spurs
    2) Oklahoma City Thunder vs 7) Dallas M avericks serie 4-0 Thunder (Oklahoma City accede alle Semifinali di Conference)
    3) Los Angeles Lakers vs 6) Denver Nuggets serie 2-1 Lakers
    4) Memphis Grizzlies vs 5) Los Angeles Clippers serie 1-2 Clippers

  • NBA playoff: gli Spurs travolgono i Jazz, Clippers ko

    NBA playoff: gli Spurs travolgono i Jazz, Clippers ko

    Ancora 3 le partite disputate nella notte NBA e valide per il primo turno dei playoff 2012.

    Tutto fin troppo facile per i San Antonio Spurs contro gli Utah Jazz: i neroargento vincono in scioltezza anche gara 2 e si portano sul 2-0 nella serie. Prima del match a coach Gregg Popovich viene consegnato il premio di migliore allenatore della stagione da una leggenda Spurs come David Robinson, sul match invece poco da dire, i texani fuggono via immediatamente e per gli ospiti non c’è scampo. Inoltre per i jazz è la sconfitta più pesante nei playoff dal lontano 1998. Top scorer dell’incontro è nuovamente Tony parker con 18 punti e 9 assist, Leonard aggiunge 17 punti e Duncan arriva in doppia doppia con 12 punti e 13 rimbalzi. Per Utah solo 2 giocatori riesconoa  superare la doppia cifra in punti e sono Josh Howard (10) ed Al Jefferson (10), davvero troppo poco per cercare di impensierire questi Spurs. La serie ora si sposta a Salt Lake City per le prossime 2 gare ma per coach Corbin la situazione è al limite della disperazione.

    Vincono gli Indiana Pacers che si riprendono il vantaggio del fattore campo (perso in gara 1 ad Indianapolis) mandando KO i Magic. gara perfetta degli ospiti che trovano un Danny Granger in serata di grazia da 26 punti e 9 rimbalzi, Roy Hibbert tira dal campo con l’80% e mettendo a segno 18 punti e 10 rimbalzi (con 3 stoppate in aggiunta) risulta determinante per il successo. Ad Orlando non serve a molto la grande prova di Glen Davis con 22 punti che in questa serie di playoff ha raddoppiato la sua produzione offensiva rispetto alla regular season (da 9 punti di media ora si trova a 18). Delude Ryan Anderson (solo 2 punti) e senza il suo apporto la vita si fa dura per il team della Florida. Gara 4 si giocherà sempre ad Orlando e con una vittoria i Pacers chiuderebbero in pratica i giochi.

    Utah Jazz v San Antonio Spurs © Ronald Martinez/Getty Images

    Infine i Memphis Grizzlies reagiscono prontamente alla batosta di gara 1 (dove sperperarono un vantaggio di 27 punti nei 14 minuti finali della partita) battendo i Los Angeles Clippers in gara 2. Mattatori del match Rudy Gay (21 punti), Mayo (20) e Mike Conley (19) con Zach randolph che sfiora la doppia doppia (15 puntui ed 8 rimbalzi). Ai californiani non bastano invece i soliti Chris Paul (29 punti e 6 assist) e Blake Griffin (22 punti e 9 rimbalzi), poca la produzione dalla panchina (11 punti a testa per Young e Williams) un minimo sindacale che contro questi Grizzlies si paga caro. La serie ora si trasferisce a Los Angeles per gara 3 e gara 4: Memphis proverà a riprendersi il vantaggio del fattore campo, i Clippers da parte loro spingeranno al massimo per ottenere 2 vittorie di capitale importanza per proseguire l’avventura playoff.

    RISULTATI PRIMO TURNO NBA PLAYOFF 2012, 2 maggio

    San Antonio Spurs-Utah Jazz 114-83
    Orlando Magic-Indiana Pacers 74-97
    Memphis Grizzlies-Los Angeles Clippers 105-98

    LE SFIDE DEL PRIMO TURNO PLAYOFF:

    Eastern Conference:

    1) Chicago Bulls vs 8) Philadelphia 76ers serie 1-1
    2) Miami Heat vs 7) New York Knicks serie 2-0 Heat
    3) Indiana Pacers vs 6) Orlando Magic serie 2-1 Pacers
    4) Boston Celtics vs 5) Atlanta Hawks serie 1-1

    Western Conference:

    1) San Antonio Spurs vs 8) Utah Jazz serie 2-0 Spurs
    2) Oklahoma City Thunder vs 7) Dallas M avericks serie 2-0 Thunder
    3) Los Angeles Lakers vs 6) Denver Nuggets serie 2-0 Lakers
    4) Memphis Grizzlies vs 5) Los Angeles Clippers serie 1-1

  • Bryant batte Gallinari, Clippers fantastica rimonta

    Bryant batte Gallinari, Clippers fantastica rimonta

    Tutto come previsto tra Spurs e Jazz: San Antonio domina e dimostra di essere in una condizione di forma fantastica, niente da fare per Utah nonostante tanta volontà. I texani trionfano grazie ai 28 punti ed 8 assist di Tony Parker, ai 17 punti ed 11 rimbalzi di Tim Duncan ed ai 14 punti di un rinato Stephen Jackson. Per gli ospiti 20 punti e 9 rimbalzi di Paul Millsap, 16 punti e 9 rimbalzi di Al Jefferson e 17 di Gordon Hayward, troppe carenze però nel backcourt che viene letteralmente divorato dal solo Parker. Con il vantaggio nella serie per 1-0 ora i neroargento tenteranno di mettere una seria ipoteca sul passaggio di questo primo turno playoff con il successo anche in gara 2.

    Niente da fare invece per Danilo Gallinari ed i suoi Denver Nuggets che si inchinano ai Los Angeles Lakers: guidati da un Andrew Bynum in serata di grazia che chiude in tripla doppia con 10 punti, 13 rimbalzi e ben 13 stoppate e da un Kobe Bryant travolgente nel secondo tempo (performance da 31 punti) i gialloviola tengono in pugno il risultato molto più facilmente di quanto si sarebbe pensato. Per i californiani ci sono altri 4 uomini in doppia cifra tra i quali spiccano un Pau Gasol a tutto tondo (13 punti, 8 rimbalzi ed 8 assist) ed un Jordan Hill in doppia doppia (10 punti e 10 rimbalzi). Denver si consola con il massimo di punti segnati in carriera nei playoff da Gallinari (19), ma tira malissimo dal campo (35% complessivo, 28% da 3 punti). Per gara 2 serve una pronta reazione.

    Bene Atlanta che supera Boston in una gara dai 2 volti: gli Hawks sembrano inarrestabili per tutto il primo tempo e per larga parte del secondo arrivando anche su un vantaggio di 20 punti ma nel finale emerge tutta la forza mentale dei Celtics che a 3 minuti e mezzo dal termine si portano a -5 (73-68) grazie ad un mega parziale. Teague sembra segnare il canestro della vittoria (76-68) ma quando mancano 40 secondi alla sirena arriva il -4 degli ospiti (78-74). Qui succede il fattaccio, con Boston che apparentemente recupera un pallone per accorciare ulteriormente ma gli arbitri assegnano la palla contesa, Rondo perde le staffe e viene espulso. Atlanta così acciuffa la prima vittoria nella serie e ringrazia un super Josh Smith da 22 punti e 18 rimbalzi. Per i Celtics male Pierce (12 punti con 19 tiri dal campo), non bastano le doppie doppie di Garnett (20 punti e 12 rimbalzi) e Rondo (20 punti ed 11 assist).

    Danilo Gallinari, Denver Nuggets | © Doug Pensinger

    Partita stupenda a Memphis dove i Clippers sbancano il parquet dei Grizzlies recuperando ben 27 punti di svantaggio: il miracolo dei californiani parte quando mancano 2 minuti alla fine del terzo quarto (82-55), e nell’ultima frazione di gioco il parziale degli ospiti è devastante (35-13) con il sorpasso a 50 secondi dal termine (97-96). Gay firma gli ultimi 2 punti dei Grizzlies (98-97 a 30 secondi dalla fine) poi dalla lunetta Paul firma i 2 punti della vittoria losangelina. Per lui 14 punti ed 11 assist, eroi della serata Nick Young (19 punti e 3 triple fondamentali per il recupero), Blake Griffin (17) e Caron Butler (12). Per Memphis 19 punti di Rudy Gay (che sbaglia però l’ultimo tiro della potenziale vittoria), 17 ciascuno di Mayo e Conley e 14 di Marc Gasol. Male invece Zach Randolph, partito in quintetto ma che segna appena 6 punti, lontano parente del giocatore ammirato lo scorso anno. La botta psicologica potrebbe essere devastante per il team del Tennessee, vedremo se in gara 2 ci sarà la scossa. Intanto i Clippers volano sulle ali dell’entusiasmo.

    RISULTATI PRIMO TURNO NBA PLAYOFF 2012

    San Antonio Spurs-Utah Jazz 106-91
    Los Angeles Lakers-Denver Nuggets 103-88
    Atlanta Hawks-Boston Celtics 83-74
    Memphis Grizzlies-Los Angeles Clippers 98-99

    LE SFIDE DEL PRIMO TURNO PLAYOFF:

    Eastern Conference:

    1) Chicago Bulls vs 8) Philadelphia 76ers serie 1-0 Bulls
    2) Miami Heat vs 7) New York Knicks serie 1-0 Heat
    3) Indiana Pacers vs 6) Orlando Magic serie 0-1 Magic 
    4) Boston Celtics vs 5) Atlanta Hawks serie 0-1 Hawks

    Western Conference:

    1) San Antonio Spurs vs 8) Utah Jazz serie 1-0 Spurs
    2) Oklahoma City Thunder vs 7) Dallas M avericks serie 1-0 Thunder
    3) Los Angeles Lakers vs 6) Denver Nuggets serie 1-0 Lakers
    4) Memphis Grizzlies vs 5) Los Angeles Clippers serie 0-1 Clippers