Tag: Usada

  • L’UCI cancella Armstrong dal ciclismo, revocati i 7 Tour

    L’UCI cancella Armstrong dal ciclismo, revocati i 7 Tour

    È arrivata veramente la fine sportiva di uno degli atleti che ad oggi, ha segnato in maniera indelebile ed in modo negativo, la storia del proprio sport. L’Unione Ciclistica Internazionale ha deciso di togliere i sette Tour de France all’americano Lance Armstrong depennandolo conseguentemente dal ciclismo mondiale.

    Infatti l’ex numero uno del ciclismo mondiale è stato definitivamente radiato dall’UCI che ha accolto in pieno le richieste dell’USADA, l’agenzia antidoping americana, che ha fatto luce su una delle frodi sportive più grandi di tutti i tempi.

    Pat McQuaid, presidente dell’Unione Ciclistica Internazionale ha così seguito alla lettera le indicazioni fornite dall’agenzia antidoping americana che è riuscita a smascherare il texano con l’aiuto importantissimo dei suoi ex compagni di squadra che hanno lasciato dichiarazioni incredibili sul metodo corruttivo di Armstrong nell’ambito del ciclismo e sul fatto che in quel periodo, doparsi era l’unico metodo per rimanere competitivi.

    Seguono a ruota le parole sconcertanti, ma purtroppo vere, del capo dell’ agenzia antidoping mondiale (WADA)  John Fahey, che ha affermato che nell’era di Lance Armstrongnel ciclismo «si dopavano tutti» e questa «debacle» di credibilità può essere superata sono destituendo i dirigenti che avrebbero dovuto controllare.

    Pat McQuaid
    Pat McQuaid presidente dell’UCI ©FABRICE COFFRINI/AFP/Getty Images

    Armstrong adesso dovrà affrontare una vera e propria tempesta, la Nike lo ha abbandonato, la sua fondazione denominata Livestrong che svolgeva attività benefiche per la ricerca e la cura contro il cancro subirà dei notevoli danni d’immagine e per finire, una compagnia di assicurazioni del Texas ha avviato un’azione legale per recuperare 7,5 milioni di dollari di bonus da Armstrong. La SCA Promotions ha pagato un premio di rendimento al corridore dopo il suo sesto successo al Tour de France nel 2004, titolo che gli è stato revocato per doping insieme agli altri sei successi al Tour. L’avvocato della SCA, Jeffrey M. Tillotson, ha detto alla BBC Sport: «Faremo una richiesta formale di restituzione dei fondi. Se questo non avrà successo, si avvierà un procedimento legale formale nei confronti del signor Armstrong».

  • Doping, Lance Armstrong vuole sottoporsi alla macchina della verità

    Doping, Lance Armstrong vuole sottoporsi alla macchina della verità

    In queste ore Lance Armstrong ha dichiarato di essere disponibile a sottoporsi alla macchina della verità pur di arrivare a ripulire le vittorie durante la sua carriera dalle accuse di doping che l’Usada, l’agenzia antidoping americana, ha presentato contro di lui. Il tutto è infatti raccolto in un dossier di 1000 pagine dove, oltre che del ciclista, si parla anche della US Postal: l’accusa che ricade sui due è di aver usato sostanze assolutamente proibite e in più di frode sportiva.

    Di certo anche se l’atleta arriverà a sottoporsi alla macchina della verità sarà difficile che le accuse vengano ritirate anzi, anche il suo avvocato Tim Herman, ha dichiarato che con questa mossa il suo cliente non otterrà risultati incoraggianti. Dopo aver rinunciato di difendersi dalle accuse Armstrong sembra quindi aver scelto di procedere su questa via, forse prendendo esempio dallo spagnolo Alberto Contador, il quale pochi mesi fa dopo esser risultato positivo al clenbuterolo, ha utilizzato la macchina della verità per cercare di dimostrare di essere innocente. Il tutto però è stato inutile in quanto il Tas lo ha sanzionato con due anni di squalifica ed è per questo che Herman ha spiegato che questa mossa non gioverà al ciclista. La volontà del texano è però quella di far sottoporre al test anche tutte e 26 le persone che hanno testimoniato contro di lui all’Usada:

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    Lance Armstrong © ROGERIO BARBOSA/AFP/GettyImages

    “Vi posso assicurare che molti testimoni hanno versioni contraddittorie e Lance ha avuto nel corso della sua di carriera in Europa più di 600 ciclisti, dirigenti e tecnici. Vedo inoltre che undici di loro hanno detto cose, ma molti altri hanno confutato queste accuse. Per questo sottoponendoli a questo test farà emergere alcune verità nascoste”.

    Nonostante questa decisione la macchina della verità potrebbe essere un’idea che lo penalizzerebbe ulteriormente: oltre a perdere le vittorie dei sette Tour de France, Lance Armstrong inciamperebbe nella falsa testimonianza che lo condannerebbe al carcere. Il passato su questo insegna in quanto atleti come Marion Jones, beccata con le mani nel sacco del doping, la quale ha dichiarato di non aver mai utilizzato sostanze vietate, ha dovuto scontare alcuni mesi di prigione.

  • Doping Lance Armstrong, da invincibile ad imbroglione

    Doping Lance Armstrong, da invincibile ad imbroglione

    Un doping di squadra più sofisticato e mai riuscito della storia dello Sport”, ecco la clamorosa rivelazione dell’Usada, l’agenzia antidoping americana, dopo la consegna del dossier di 200 pagine con cui incastra Lance Armstrong e la US Postal , con l’ accusa di uso di sostanze proibite e della condotta reiterata individuata nella frode sportiva.

    Viene messa così fine ad una delle truffe più grandi di tutta la storia dello sport con protagonista un uomo che si era reso portatore, con la sua storia da ex malato di cancro, di grande speranze ed esempio per tutti noi.

    Ed invece eccoci a guardarci di nuovo allo specchio e ridere della nostra immagine e soprattutto della nostra ingenuità in un mondo in cui gli uomini sembrano oramai essere davvero disposti a tutto per raggiungere fama, prestigio e soprattutto soldi. Un dossier di oltre 200 pagine viene quindi finalmente consegnato all’Unione Ciclistica Internazionale che dovrà cancellare dalla storia sportiva del ciclismo Lance Armstrong e tutti i suoi compagni. Infatti le prove risultano essere schiaccianti contro l’ex dominatore del Tour de France: Ventisei testimonianze giurate comprese undici di ex corridori della US Postal, per svelare “il doping di squadra più sofisticato, professionale e riuscito mai visto nella storia dello sport”.

    Lance Armstrong
    Lance Armstrong ©Riccardo S. Savi/Getty Images

    Ecco i nomi dei testimoni presenti nel comunicato stampa con cui l’Usada ha reso pubblica la sua decisione: sei ancora in attività nel 2012, Levi Leipheimer (Omega Pharma-QuickStep), Christian Vande Velde (Garmin-Sharp), David Zabriskie (Garmin-Sharp), Tom Danielson (Garmin-Sharp), Michael Barry (Sky) e George Hincapie (Bmc) sono stati sospesi. Barry e Hincapie hanno già annunciato il ritiro, mentre gli altri potrebbero tornare in gruppo già in primavera, visto che la squalifica di 2 anni dovrebbe essere ridotta a 6 mesi grazie alla collaborazione data alle indagini. Altri 5 ex US Postal hanno testimoniato contro Armstrong: Frankie Andreu, Tyler Hamilton, Floyd Landis, Stephen Swart e Jonathan Vaughters. Il medico italiano Michele Ferrari e lo spagnolo Garcia del Moral sono stati squalificati a vita per il loro ruolo nel doping di squadra della US Postal. L’ex direttore sportivo Johan Bruyneel, uno dei medici della squadra Pedro Celaya e il team trainer “Pepe” Marti hanno scelto di rispondere alle accuse davanti a un arbitrato composto da tre giudici indipendenti.

    Oltre all’indicazione precisa dei testimoni e del contenuto delle loro testimonianze, il dossier contiene anche le prove inconfutabili del doping di squadra alla Us Postal, e-mail, analisi e risultati di laboratorio che dimostrano come Armstrong era dopato durante le vittorie dei suoi sette Tour de France e che era al centro della cospirazione del doping di squadra.

  • Lance Armstrong radiato a vita, addio ai 7 Tour de France

    Lance Armstrong radiato a vita, addio ai 7 Tour de France

    Lance Armstrong, uno dei simboli dello sport mondiale ed uno dei ciclisti più forti di tutti i tempi, ha deciso di rinunciare a difendersi dalle accuse di doping rivoltegli dall’ Usada, l’Agenzia Anti-Doping americana convinta della condotta illecita del ciclista texano nel corso delle sue cavalcate vincenti alla Grande Boucle.

    La notizia ha subito fatto il giro del Mondo considerato che adesso Armstrong rischia di perdere definitivamente tutti i sette Tour de France conquistati in carriera qualora l’UCI, decidesse di dare fondamento alle accuse dell’USADA.

    L’agenzia Mondiale Antidoping (WADA) per bocca del presidente John Fahey elogia l’operato della Usada: “Se Armstrong rinuncia a difendersi significa che le accuse della Usada hanno un fondamento”. Ricordiamo che Lance Armstrong è accusato di aver fatto l’uso di EPO durante la sua carriera post cancro, la collaborazione strettissima con il tanto discusso Dott. Ferrari e le innumerevoli accuse piovute sul texano anche dai suoi ex compagni come Tyler Hamilton (squalificato per doping) e Foyd Landis, vincitore del Tour de France nel 2006, ma privato del titolo dopo essere risultato positivo al testosterone in seguito ad un controllo antidoping e principale accusatore di Armstrong nel corso di questi anni, hanno alimentato dei sospetti sulla condotta poco pulita del ciclista americano.

    Queste le parole di Armstrong, che continua comunque a professarsi innocente, attraverso il suo sito internet: “È l’ora di dire basta, quando è troppo è troppo. Ho dovuto sentire di aver barato e aver tratto illeciti vantaggi nelle mie 7 vittorie al Tour de France“.

    Lance Armstrong ©Bryn Lennon/Getty Images

    Vengono quindi confermate le indiscrezioni che volevano i principali accusatori di Armstrong ancora in attività ed interrogati dall’Usada prima dell’inizio dell’ultimo Tour de France, e lì sarebbe nata una vera e propria trattativa. Noi “cantiamo”, in cambio voi ci “aiutate”. I cinque (quattro corridori ancora in attività ed uno ritiratosi) avrebbero così spiegato come funzionava il sistema e avrebbero ammesso di avere fatto uso di sostanze e metodi proibiti ottenendo in cambio una riduzione della pena. Per onor di cronaca, quattro ex compagni di Armstrong, Levy Leipheimer, David Zabriskie, Christian Vandevelde e George Hincapie, avevano comunicato di non voler essere presi in considerazione per la partecipazione ai giochi di Londra 2012, forse un primo segnale di una nuova bufera doping pronta ad abbattersi nel mondo del ciclismo.

     

  • L’Usada mette nei guai Armstrong. A rischio i sette Tour de France

    L’Usada mette nei guai Armstrong. A rischio i sette Tour de France

    Non è ancora finita, anzi, si preannuncia una vera e propria guerra mediatica – legale fra l’ex ciclista e plurivincitore del Tour de France Lance Armstrong e l’agenzia americana antidoping (USADA) che accusa l’americano di aver fatto uso di Epo e di trasfusioni illegali.

    Questa volta l’agenzia americana sembra fare sul serio dichiarando di avere le prove che condannerebbero Armstrong all’eventuale perdita di alcuni o addirittura tutti i sui sette Tour de France accusandolo appunto, di aver fatto uso di Epo, testosterone, corticosteroidi e trasfusioni oltre che di agenti mascheranti, fornendo gli stessi prodotti ad altri.

    È il giornale americano Washington Post che fa da tramite alle accuse vere e proprie dell’Usada che sostiene di essere in possesso di campioni di sangue, raccolti nel 2009 e nel 2010, “perfettamente compatibili con manipolazioni sanguigne, incluso l’uso di Epo o di trasfusioni”.  Inoltre, ancora l’agenzia, afferma di essere in possesso di preziose testimonianze di ex corridori e di persone coinvolte direttamente nel mondo del ciclismo, che incastrerebbero in maniera inequivocabile il campione americano.

    Armstrong dal canto suo non è rimasto certamente a guardare dichiarando testualmente: “Non mi sono mai dopato e, a differenza dei miei accusatori, ho gareggiato per 25 anni senza cali di prestazione e superando oltre 500 test – la replica in una nota di Amstrong -. L’Usada ignora questa fondamentale distinzione e accusa me anzichè coloro che hanno ammesso di aver fatto uso di doping e questo la dice lunga sulla sua mancanza di correttezza e su questa vendetta“.

    Lance Armstrong ©Mario Tama/Getty Images

    L’agenzia americana, che si ricorda non ha giurisdizione penale ma solamente sportiva, è fermamente convinta della colpevolezza di Armstrong tanto da dichiarare che il texano, assieme ad altri cinque ex tesserati, tre dottori tra cui Michele Ferrari, un preparatore e il team manager Johan Bruyneel, abbia messo in piede un sistema basato sul doping dal ’98 al 2011. A far capire che questa volta si fa sul serio, l’agenzia americana antidoping ha escluso il texano dalla partecipazione alle gare di triathlon competizione amata da Armstrong sin dai tempi del suo approdo nel panorama ciclistico internazionale.

    Continuano quindi le ombre del doping su Lance Armstrong, ombre che con il passare del tempo diventano sempre più numerose e che rischiano di macchiare in maniera indelebile una delle storie sportive ed umane più significative di tutto lo sport mondiale.