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  • Canada 2015: straordinaria Lloyd, trionfo Usa

    Canada 2015: straordinaria Lloyd, trionfo Usa

    Gli Stati Uniti trionfano andando ad alzare al cielo di Vancouver la Coppa del Mondo di calcio femminile.

    Protagonista assoluta di questa finale di Canada 2015, tra Usa e Giappone, è stata Carli Lloyd autrice di una tripletta nel primo quarto d’ora, con il terzo gol segnato addirittura da centrocampo, che sommata al gol di Holiday ha sostanzialmente chiuso la partita.

    Il Giappone, che era arrivato alla finale di Canada 2015 con sei vittorie su sei, è crollato nei primi minuti per alcuni gravi errori difensivi specialmente di Azusa Iwashimizu. Inutile, ai fini del risultato finale, la rete di Yuki Ogimi che ha solo interrotto l’imbattibilità del portiere Hope Solo e l’autogol di Johnston che sembrava aver riaperto la sfida.

    Il trionfo degli Usa | Foto Twitter
    Il trionfo degli Usa | Foto Twitter

    Veniamo al racconto della finale di Canada 2015.

    La gara si mette subito sul binario giusto per gli Stati Uniti che al 3° passano già in vantaggio con Lloyd brava a girare in rete un perfetto schema su corner di Rapinoe. Passano 2 minuti e Lloyd colpisce ancora con un tocco sotto porta su un altro calcio piazzato. Il Giappone accusa il colpo e al 14° Iwashimizu sbaglia nel tentativo di rinviare di testa, arriva Holiday che al volo realizza il 3-0. Passano 2 minuti e con la conclusione da metà campo Lloyd pesca il Jolly che vale il poker. La Nadeshiko, ormai con le spalle al muro prova ad accendersi e al 27° Ogimi con controllo e girata batte Hope Solo. Il Giappone avrebbe anche la palla del 2-4 ma Miyama calcia troppo debolmente. Si va al riposo con il comodo vantaggio delle americane.

    Si riparte ed il Giappone trova quasi subito un gol che potrebbe riaccendere la speranza, sulla punizione calciata da Miyama, Johnston è sfortunata e devia nella propria porta. L’illusione della Nadeshiko dura solo due minuti perchè su un’altro corner gli Stati Uniti sfruttano un’altra distrazione della difesa nipponica e colpiscono con Heath. In sostanza la gara si chiude qua, nei restanti minuti non accade altro da segnalare. Vincono gli Stati Uniti che così vendicano il ko subito 4 anni fa in Germania.

    USA – GIAPPONE 5-2 (3°, 5°, 16° Lloyd (U), 14° Holiday (U), 27° Ogimi (G), 52° aut. Johnston (U), 54° Heath (U))

    Usa (4-4-2): Solo; Krieger, Johnston, Sauerbrunn, Klingenberg; Heath (79° Wambach), Holiday, Brian, Rapinoe (61° O’Hara); Morgan (86° Rampone), Lloyd.

    Allenatore: Ellis.

    Giappone (4-4-2): Kaihori; Ariyoshi, Iwashimizu (33° Sawa), Kumagai, Sameshima; Kawasumi (39° Sugasawa), Sakaguchi, Utsugi, Miyama; Ohno (60° Iwabuchi), Ogimi.

    Allenatore: Sasaki.

    Arbitro: Monzul.

    Ammoniti: Sawa (G), Iwabuchi (G).

     

    Nella sfida tutta europea per il 3° posto l’ha spuntata l’Inghilterra che ha battuto 1-0 la Germania, grazie al calcio di rigore trasformato da Williams al 108°. Per le inglesi arriva così uno storico piazzamento sul podio mentre le favoritissime tedesche tornano a casa con tanta delusione.

    INGHILTERRA – GERMANIA 1-0 (108° rig. Williams)

     

    RISULTATI FINALI CANADA 2015

    FINALE 1°-2° POSTO

    USA – GIAPPONE 5-2

     

    FINALE 3°-4° POSTO

    INGHILTERRA – GERMANIA 1-0

  • Canada 2015: ancora Giappone ed Usa a sfidarsi in finale

    Canada 2015: ancora Giappone ed Usa a sfidarsi in finale

    La storia si ripete, 4 anni dopo Germania 2011, saranno ancora gli Stati Uniti ed il Giappone a contendersi la possibilità di alzare la Coppa nella finale del mondiale di Calcio Femminile di Canada 2015. 

    Sono state due semifinali diverse, con Germania-Usa decisamente più spettacolare, con grande tensione e suspence viva per tutta la durata dei 90 minuti.

    Gli Stati Uniti hanno dimostrato una certa superiorità su una Germania che ha decisamente deluso, anche se sul risultato finale hanno influito gli errori dell’arbitro a favore della nazionale a stelle e strisce.

    Nell’altra gara invece l’Inghilterra ha messo in grosse difficoltà una Nadeshiko decisamente troppo lenta, ma ha dovuto inchinarsi per uno sfortunato autogol al minuto 92 che ha consegnato la finale alle nipponiche. Da segnalare anche in questo match un paio di errori arbitrali, uno per parte, che non si dovrebbero vedere in una semifinale mondiale.

    Lloyd (Usa) da una parte, Ogimi e Iwabuchi (Giappone) dall'altra | Foto Twitter
    Lloyd (Usa) da una parte, Ogimi e Iwabuchi (Giappone) dall’altra | Foto Twitter

    Veniamo al racconto delle due semifinali partendo da Germania-Usa. 

    GERMANIA – USA 

    Quella che è stata considerata una finale anticipata di Canada 2015, vede una partenza ad alti ritmi con gli Stati Uniti che, nella prima frazione, si rendono decisamente più pericolosi. Rapinoe sembra inarrestabile mentre dall’altra parte c’è un’ottima Nadine Angerer che si supera su Alex Morgan lanciata a rete. Si va al riposo sullo 0-0. Si riparte e al 54° la gara potrebbe sbloccarsi in favore della Germania: Johnston stende Popp pronta a calciare davanti ad Hope Solo, l’arbitro decreta il rigore ma inspiegabilmente non espelle la statunitense, dal dischetto va Sasic che spiazza Solo ma calcia fuori. Passano 15 minuti e l’arbitro concede un rigore per un fallo su Alex Morgan che però avviene nettamente fuori area. Dagli undici metri Lloyd è fredda e gli Usa si portano sul 1-0. Le tedesche incassano il colpo e subiscono il definitivo 2-0 a poco più di cinque minuti dal termine quando O’Hara gira in gol un bell’assist della solita Lloyd. Gli Usa volano in finale con l’obiettivo di rifarsi del Ko subito 4 anni fa.

    GIAPPONE – INGHILTERRA

    Tutti altri ritmi invece nella seconda semifinale. La gara tra Giappone ed Inghilterra non sembra riuscire ad accendersi, le inglesi optano per difesa e lanci lunghi mentre le giapponesi rispondono con il consueto possesso palla, in questo caso però troppo lento. Al 33° la gara si sblocca, improvvisa verticalizzazione per Ariyoshi che sbuca alle spalle della difesa delle bianche, si lancia verso la porta e viene spinta da Rafferty. Il fallo è netto, però sembra avvenire appena fuori area. L’arbitro però indica il dischetto e Miyama non sbaglia. Il vantaggio nipponico dura pochi minuti perchè al 40° anche l’Inghilterra beneficia di un rigore, dubbio come quello del Giappone, Ogimi tocca appena Houghton che però cade pesantemente qualche secondo dopo. Anche in questo caso vince la freddezza del tiratore, Williams fa così 1-1. Nella ripresa il Giappone non riesce ad accendersi, si vede una migliore Inghilterra che centra una traversa con il tiro di Duggan. Poco dopo Kahiori si supera respingendo in corner una bella conclusione di White. La gara sembra scivolare verso i supplementari ma al 92° Kawasumi mette in mezzo un pallone per Ogimi, Bassett si lancia per cercare di anticipare l’attaccante giapponese ma con il suo tocco supera il proprio portiere e deposita in rete un beffardo autogol. Finisce così, il Giappone vola in finale contro gli Usa, mentre l’Inghilterra esce a testa altissima e con la possibilità di giocarsi il 3°-4° posto contro la Germania.

     

    RISULTATI SEMIFINALI CANADA 2015

    GERMANIA – USA 0-2  (69° rig. Lloyd, 84° O’Hara)

    GIAPPONE – INGHILTERRA 2-1 (33° rig. Miyama (G), 40° rig. Williams (I), 92° aut. Bassett (I))

     

    FINALE 3°-4° POSTO

    GERMANIA – INGHILTERRA

     

    FINALE 1°-2° POSTO

    USA – GIAPPONE

  • Canada 2015: le quattro sfidanti per il titolo

    Canada 2015: le quattro sfidanti per il titolo

    Il Mondiale di Calcio Femminile di Canada 2015 è giunto ormai alle semifinali, saranno Germania, Usa, Giappone ed Inghilterra a contendersi il titolo.

    Come già accaduto durante l’arco della manifestazione canadese, le partite dei quarti di finale sono state spettacolari e concluse con il minimo scarto, tra Francia e Germania c’è stato bisogno dei calci di rigore per designare la semifinalista.

    Alla fine tra le 4 squadre rimaste in lotta per il titolo ci sono 3 grandi ed una possibile incognita come l’Inghilterra.

    Veniamo al racconto delle semifinali partendo dal derby europeo tra Germania e Francia.

    GERMANIA – FRANCIA 6-5 d.c.r. (1-1 al termine dei supplementari)

    La sfida europea vedeva una Germania grande favorita che avrebbe dovuto comandare il gioco ai danni delle transalpine. Invece non è stato così, sono state proprio le francesi ad avere il possesso del match e a sprecare una serie incredibile di occasioni specialmente nel primo tempo. La prima frazione si chiude sullo 0-0 ma poi al 64° la Francia passa meritatamente in vantaggio con Necib. La Germania sembra stentare a reagire, l’eliminazione è ad un passo ma al 84° l’arbitro concede un calcio di rigore che Sasic trasforma. Si va ai supplementari e anche qua le Blues hanno una chance enorme con Thiney che a porta vuota calcia clamorosamente fuori, rigori! Dal dischetto le cinque tedesche sono tutte perfette, anche le francesi non sbagliano sino al turno dell’ultimo rigore di Lavogez che viene respinto da Angerer. La Germania festeggia mentre la Francia ha tanto su cui rimpiangere.

    USA – CINA 1-0

    Gli Stati Uniti si sbarazzano con il minimo sforzo dell Cina ed ottengono il pass per la semifinale. La gara è stata sostanzialmente dominata dalle americane che però hanno difettato in precisione e concretezza. Ha segnare il gol vittoria ci ha pensato Lloyd al 51° con un colpo di testa. Gli Stati Uniti passano e se la vedranno con la Germania. La Cina esce ma tutto sommato ha disputato un mondiale al di sopra delle aspettative.

    GIAPPONE – AUSTRALIA 1-0

    Mana Iwabuchi | Foto Twitter
    Mana Iwabuchi | Foto Twitter

    Il cammino delle campionesse in carica prosegue. Il risultato potrebbe ingannare perchè il Giappone, pur giocando a ritmi bassi, ha creato diverse opportunità ma le ha fallite sia per imprecisione che per sfortuna. L’Australia è stata forse troppo rinunciataria ed è stata punita al 87° dal tocco sotto misura della subentrata Iwabuchi. La Nadeshiko va avanti nel suo tentativo di confermare il titolo, l’Australia esce con un punto di domanda, avrebbe potuto fare di più?

    CANADA – INGHILTERRA 1-2

    Finisce il mondiale delle padrone di casa. Il Canada cade contro l’Inghilterra svegliandosi così dal sogno cullato in questi giorni. Le inglesi invece ottengono una storica semifinale con una partenza super. Al 11° Taylor sblocca il match con un tiro vincente. Passano 3 minuti e Bronze con un perfetto colpo di testa raddoppia. Sul finale di tempo il Canada accorcia con Sinclair ma non basta, nella ripresa infatti le padrone di casa non riescono a creare grossi pericoli.

     

    RISULTATI QUARTI DI FINALE CANADA 2015

    GERMANIA – FRANCIA 6-5 d.c.r. (1-1 d.t.s.) (64° Necib (F), 84° rig. Sasic (G))

    USA – CINA 1-0 (51° Lloyd)

    GIAPPONE – AUSTRALIA 1-0 (87° Iwabuchi)

    CANADA – INGHILTERRA 1-2 (11° Taylor (I), 14° Bronze (I), 42° Sinclair (C))

     

    PROGRAMMA SEMIFINALI CANADA 2015 

    GERMANIA – USA

    GIAPPONE – INGHILTERRA

     

  • Brasile 2014: Belgio ai quarti ma applausi anche agli Usa

    Brasile 2014: Belgio ai quarti ma applausi anche agli Usa

    Il mondiale di  Brasile 2014 ha conosciuto anche l’ultima qualificata ai quarti di finale della manifestazione: il Belgio che ha avuto la meglio per 2-1 sugli Stati Uniti.

    Anche in questa partita le emozioni non sono mancate e l’equilibrio del match si è mantenuto per tutti i tempi regolamentari e come era  accaduto già 4 volte nei precedenti 7 ottavi di finale di questo Mondiale, si è dovuto ricorrere ai tempi supplementari.

    Alla fine si è rivelata vincente la mossa del Ct belga Wilmots di inserire Lukaku dopo il 90°, l’attaccante è stato infatti autore della giocata che è valsa il primo gol ed ha realizzato il momentaneo 2-0.

    Klinsmann non può lamentarsi dell’impegno dei suoi, può ringraziare un super Howard e rammaricarsi di quelle chance non concretizzate per pochissimo che gli avrebbero regalato il 2-2.

    Veniamo al racconto della gara, Wilmots sceglie il suo consueto 4-2-3-1 con Origi di punta supportato dal trio Mertens-De Bruyne-Hazard. Klinsmann risponde con un 4-3-3 che però è decisamente più prudente del solito in quanto a centrocampo viene inserito il difensore Cameron al posto di Beckerman.

    Nel primo tempo il Belgio prova a far gioco ma gli Usa si dimostrano compatti e ben messi e i rischi corsi dagli uomini di Klinsmann, che perde alla mezz’ora Johnson ma trova al suo posto l’ottimo Yedlin, sono davvero pochi.

    Nella ripresa inizia lo show di Howard, il portiere americano è scatenato e salva praticamente ogni occasione del Belgio. Nel recupero gli americani avrebbero il colpo del Ko ma Wondolowski, al quale pare venga fischiato un fuorigioco inesistente, calcia fuori da ottima posizione, al 90° è 0-0.

    Romelu Lukaku
    Romelu Lukaku

    Ad inizio supplementare la svolta, Wilmots inserisce Lukaku per uno stanco Origi e l’attaccante dopo soli due minuti resiste di forza ad un contrasto, serve De Bruyne che, in area, si gira e piazza il diagonale vincente. Gli americani accusano il colpo e nel recupero del primo tempo subiscono il raddoppio con il gol di Lukaku servito da De Bruyne.

    Al cambio di campo gli Usa ripartono con una grinta che sembrava persa ed al 107° con Green imbeccato alla perfezione da Bradley accorciano le distanze. Un minuto dopo Jones con una girata sfiora il 2-2. Il Belgio è alle corde, gli Usa insistono e con Dempsey, dopo un geniale schema da punizione, vanno vicinissimi al 2-2, Curtois salva e così consegna al Belgio il quarto di finale con l’Argentina.

     

    BELGIO – USA 2-1 (0-0 al 90°) (92° De Bruyne (B), 105° Lukaku (B), 107° Green (U))

    BELGIO (4-2-3-1): Curtois; Alderweireld, Kompany, Van Buyten, Vertonghen; Witsel, Fellaini; Mertens (60° Mirallas), De Bruyne, Hazard (111° Chadli); Origi (91° Lukaku).

    Allenatore: Wilmots.

    USA (4-3-3): Howard; Johnson (31° Yedlin), Gonzalez, Besler, Beasley; Cameron, Bradley, Jones; Bedoya (105°+1 Green), Dempsey, Zusi (72° Wondolowski).

    Allenatore: Klinsmann.

    Arbitro: Haimoudi.

    Ammoniti: Cameron (U), Kompany (B)

     

  • Mondiali 2014: Germania ed Usa avanti, Cr7 saluta il Brasile

    Mondiali 2014: Germania ed Usa avanti, Cr7 saluta il Brasile

    Il tanto temuto biscotto tra Germania e Stati Uniti non c’è stato, comunque alla fine sono stati i tedeschi e gli americani a passare il turno a danno del Ghana e del Portogallo con il Pallone d’Oro Cristiano Ronaldo costretto a lasciare il mondiale dopo la fase a gironi.

    Come detto si temeva il pareggio scontato tra Usa e Germania, Klinsmann non modifica l’assetto, sempre il 4-5-1 ma lascia in panchina Bedoya per Davis e affida l’attacco al solito Dempsey. Low da parte sua mantiene il 4-3-3 con Schweinstieger e Podolski dall’inizio e Khedira e Gotze in panchina.

    Il primo tempo non è certo indimenticabile, a fare gioco è la Germania che prova qualche spinta e qualche cross dalle fasce con l’ottimo Gonzalez a chiudere. La prima occasione degli Usa capita al 21° a Zusi con un bel tiro a giro fuori di poco. La Germania continua a condurre la gara ed il primo tempo si chiude sullo 0-0 con una buona occasione di Ozil neutralizzata da Howard.

    Thomas Muller
    Thomas Muller

    Nella ripresa la Germania al 55° trova il vantaggio con un gran tiro di Muller dal limite dopo una gran parata di Howard su Mertesacker. I tedeschi continuano a controllare il ritmo con gli Usa un po’ preoccupati per le notizie provenienti da Brasilia. Ci sarebbe nel recupero una grossa chance per Bedoya ma Lahm chiude in scivolata. Non c’è più tempo ma al fischio finale è festa per entrambe, la Germania vince il Gruppo G e gli Usa si piazzano al secondo posto per miglior differenza reti con il Portogallo.

    USA – GERMANIA 0-1 (0-0) (54° Muller)

    USA (4-5-1): Howard; Beasley, Besler, Gonzalez, Johnson; Davis (59° Bedoya), Jones, Bradley, Beckerman, Zusi (84° Yedlin); Dempsey

    Allenatore: Klinsmann.

    GERMANIA (4-3-3): Neuer; Boateng, Mertesacker, Hummels, Hoewedes; Schweinsteiger (76° Gotze), Lahm, Kroos; Ozil (89° Schurrle), Muller, Podolski (46° Klose).

    Allenatore: Low.

    Arbitro: Irmatov.

    Ammoniti: Howedes (G), Gonzalez (U), Beckerman (U).

     

    Nell’altra gara Bento schiera il suo 4-3-3 recuperando Pepe in difesa ed inserendo Veloso sulla fascia ed Eder al centro dell’attacco. Appiah risponde con un 4-2-3-1 nel quale deve rinunciare ai due cacciati dalla rosa Muntari e Boateng (anche se il primo era comunque squalificato) puntando anche sull’Udinese Badu.

    Parte forte il Portogallo con la traversa colpita da Ronaldo con un tiro cross, ancora al Cr7 al 19° ha la chance enorme ma il suo colpo di testa viene respinto da Dauda con un bel riflesso. Il Ghana reagisce ma fallisce due occasioni con Gyan ed ecco che al 30° passa il Portogallo: cross di Veloso, palla goffamente deviata da Boye che finisce nella propria porta per un beffardo autogol. Il primo tempo si chiude sul 1-0 per i lusitani.

    La delusione di Cristiano Ronaldo
    La delusione di Cristiano Ronaldo

    Nella ripresa il Ghana sembra più grintoso e voglioso ed al 57° su perfetto cross di Asamoah, arriva il colpo di testa vincente di Gyan. A questo punto gli africani ci credono ma falliscono clamorosamente la palla del 2-1, che sarebbe valsa la qualificazione, con Waris. Il Ghana ci prova ma viene punito dal suo portiere che al 80° rinvia malamente in area proprio sui piedi di Ronaldo che non può fallire il 2-1. Negli ultimi minuti Cr7 ha altri due palloni per provare a centrare la clamorosa rimonta sugli Usa ma non concretizza e il risultato finale non cambia.

    PORTOGALLO – GHANA 2-1 (1-0) (30° aut. Boye (G), 56° Gyan (G), 80° Cristiano Ronaldo (P))

    PORTOGALLO (4-3-3): Beto (89° Eduardo); J.Pereira (61° Varela), Bruno Alves, Pepe, Veloso; Moutinho, William, Amorim; Nani, Eder (69° Vieirinha), Ronaldo.

    Allenatore: Bento.

    GHANA (4-2-3-1): Dauda; Afful, Mensah, Boye, Asamoah; Rabiu (76° Acquah), Badu; Atsu, Waris (70° J. Ayew), A. Ayew (81° Wakaso); Gyan.

    Allenatore: Appiah.

    Arbitro: Shukralla.

    Ammoniti: Afful (G), Waris (G), Moutinho (P), J. Ayew (G).

  • La Polonia di Anastasi vince la World League

    La Polonia di Anastasi vince la World League

    Si è conclusa con la vittoria della Polonia la World League di Pallavolo Maschile cominciata il 18 maggio e finita nella giornata di ieri con la finale tra la Polonia e l’USA. L’ex ct azzurro Andrea Anastasi da vita ad una sorta di “mission impossible” portando alla vittoria la nazionale polacca, la quale si è dimostrata nettamente superiore alle altre, conquistando la quarta medaglia in quattro manifestazioni da quando l’italiano è alla guida della Polonia.

    Un cammino che ha portato i polacchi ad un miglioramento spaventoso arrivando ad ottenere solamente due sconfitte in tutto il torneo della World League. Il duro lavoro ha quindi premiato Anastasi che è stato definito il tecnico perfetto dai tifosi polacchi: nel match contro l’USA infatti il ct non ha sbagliato nulla, azzeccando anche i cambi giusti al momento giusto. Arma vincente della Polonia è stata la battuta che ha decisamente messo in difficoltà gli americani, incapaci di rispondere prontamente alla potenza dei polacchi che hanno concluso il match con un netto 3-0 (25-17, 26-24, 25-20).

    LA POLONIA VERSO L’ORO: Un percorso perfetto ha portato la Polonia a questa finale: nel primo week end ha conquistato le vittorie con Brasile e Canada, scivolando però contro la Finlandia mentre nel secondo week end ha invece vinto tutte e tre le gare. Nel quarto week end ha ottenuto l’altra sconfitta di tutto il torneo contro il Brasile, vincendo invece con la Finlandia ed il Canada; nell’ultimo week end ha infine conquistato tre vittorie nette che gli hanno regalato la prima posizione in classifica con 29 punti.

    Andrea Anastasi © NIKOLAY DOYCHINOV/AFP/GettyImages

    Anche nella fase finale Anastasi ha compiuto un lavoro perfetto: inseriti nel Girone F con Cuba e Brasile, i polacchi hanno conquistato il primo posto superando entrambe le formazioni e volando così in semifinale dove ha sconfitto senza grossi problemi la Bulgaria, approdando in finale contro gli Stati Uniti, superati anch’essi con un 3-0.

    Altre soddisfazioni per la Polonia arrivano nell’assegnazione dei premi ai singoli giocatori: Bartosz Kurek è risultato essere il giocatore del torneo, Zbigniew Bartman il miglior attaccante e Krzysztof Ignaczak il miglior libero. Il premio per il miglior servizio è invece andato all’americano Clayton Stanely, quello per il miglior ricevitore e per il capocannoniere al bulgaro Todor Aleksiev e quello per il miglior palleggiatore al bulgaro Georgi Bratoev.

    Classifica: 1. Polonia, 2. USA, 3. Cuba, 4. Bulgaria, 5. Germania, 6. Brasile, 7. Francia, 8. Russia, 9. Serbia, 10. Argentina, 11. Italia, 12. Canada, 13. Finlandia, 14. Corea, 15. Giappone, 16. Portogallo.

  • Italia – Usa 0-1, le pagelle. Sentenza Dempsey, piace Borini

    Italia – Usa 0-1, le pagelle. Sentenza Dempsey, piace Borini

    Nell’Italia scesa in campo ieri sera a Genova si salva poco o niente. Da dimenticare la prima frazione di gioco, da apprezzare la generosità mostrata nel finale, grazie sopratutto alla verve del neo entrato Borini.

    Ottima prestazione degli Usa guidati da Klinsmann, che c’entrano l’impresa storica di battere per la prima volta la Nazionale italiana. Dempsey si conferma autentico trascinatore della formazione statunitense.

    Dopo il match di ieri il tecnico tedesco può sorridere ed essere fiducioso circa la qualificazione al Mondiale in Brasile fra due anni.

     

    PAGELLE ITALIA USA 0-1

    ITALIA
    Ogbonna 6,5
    : il giovane difensore del Torino mostra di possedere una personalità importante. Nel primo tempo gioca al fianco del bianconero Barzagli (6,5) senza commettere errori. Nella ripresa l’entrato in campo di Chiellini (6) gli consegna la fascia sinistra, di cui ne diventa padrone. Concentrazione mentale e fisicità non comuni per un ragazzo dell’età di Ogbonna, se si considera che ha soltanto 23 anni.

    Marchisio 5: deludente la prestazione del centrocampista juventino, schierato sul settore di centro-sinistra con al fianco il suo compagno di squadra Pirlo (5,5). La formazione sperimentale di Prandelli non deve servire come attenuante e in vista dell’Europeo ci si attende qualcosa di più dal Principino bianconero.

    fabio borini | © Claudio Villa/Getty Images

    Thiago Motta 4,5: il regista del Psg gioca in un ruolo non suo e si vede. Il guizzo in avvio di gara resterà un episodio isolato, tanto che il ct azzurro decide per la sua sostituzione alla fine del primo tempo. Nonostante Prandelli abbia indicato Cossu e Diamanti come possibili outsider nel ruolo di trequartista, fin qui all’Italia degli ultimi anni è mancato un leader in quella zona di campo. Utopia vedere Totti in Polonia e Ucraina?

    Giovinco 5,5: la “Formica atomica” non riesce ad incidere più di tanto sul match. Quando accelera sembra in grado di mettere in grossa difficoltà la difesa statuaria degli Usa, ma tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. L’attaccante del Parma forse non è ancora pronto a disputare un Europeo da protagonista. I tifosi della Nazionale auspicano i rientri di Giuseppe Rossi e Antonio Cassano.

    Borini 6,5: esordio molto positivo per l’attaccante della Roma, a cui Prandelli concede l’ultima mezzora di gioco. Non è un caso che dopo il suo ingresso per uno spento Matri (5), la partita dell’Italia subisca una brusca sferzata. Solo la sfortuna e il portiere statunitense Howard impediscono al giallorosso di timbrare con un gol la sua prima presenza in azzurro. A fine partita incassa i complimenti del commissario tecnico. L’ex giocatore del Chelsea sta bruciando le tappe, e ad oggi non sarebbe una follia immaginare il numero 31 giallorosso nella comitiva che partirà fra 100 giorni in Polonia.

     

    USA
    Dempsey 7:  man of the match dell’amichevole vinta dalla Nazionale a stelle e strisce contro l’Italia. Il centrocampista del Fulham segna il gol che decide l’incontro al 10′ del secondo tempo. L’esperienza maturata in Premier League lo ha trasformato in un leader carismatico che catalizza tutte le azioni offensive dei propri compagni. Insieme a Bradley (6,5), il figlio dell’ex commissario tecnico, giganteggia a centrocampo.

    Altidore 6,5: più che un calciatore sembra un giocatore da Superbowl. Migrato in Olanda dove sta facendo le fortune dell’AZ, l’attaccante classe ’89 si è reso protagonista di un’ottima prestazione, condita dall’assist sui piedi di Dempsey per l’1-0 finale.

    Klinsmann 7: bella rivincita per l’ex ct della Germania, che nel 2006 fu costretto ad arrendersi in semifinale proprio contro l’Italia di Marcello Lippi. Nella conferenza stampa della vigilia aveva annunciato l’intenzione di giocare una partita offensiva, ma ciò che più ha stupito gli addetti ai lavori è stata la solidità difensiva mostrata dai suoi uomini. Il tedesco si augura di ritrovare gli azzurri nella rassegna iridata che si disputerà fra 2 anni in Brasile.

    Tabellino Italia Usa 0-1 
    Italia (4-3-1-2): Buffon 6, Maggio 6 (27′ s.t. Abate 6), Barzagli 6,5, Ogbonna 6,5, Criscito 5 (1′ s.t. Chiellini 6), Pirlo 5,5, Marchisio 5 (27′ s.t. De Rossi 5,5), Nocerino 5 (1′ s.t. Montolivo 5,5), Thiago Motta 4,5 (13′ s.t. Borini 6,5), Giovinco 5,5, Matri 5 (13′ s.t. Pazzini 5,5).
    Panchina: De Sanctis, Sirigu, Viviano, Bonucci, Astori, Balzaretti. Allenatore: Prandelli 5
    Usa (4-2-3-1):  Howard 6,5, Boccanegra 6,5, Cherundolo 6,5, Goodson 6, Johnson 6,5, (31′ s.t. Spector 6), Edu 6, Bradley 6,5, Williams 6, Dempsey 7 (48′ s.t. Buddle s.v.), Shea 6,5 (28′ s.t. Kljestan 6), Altidore 6,5 (34′ s.t. Boyd s.v.).
    Panchina: Guzan, Rimando, Cameron, Parkhurst. Allenatore: Klinsmann 7

    HIGHLIGHTS ITALIA USA 0-1
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  • Italia – Usa 0-1, Klinsmann sorprende gli azzurri

    Italia – Usa 0-1, Klinsmann sorprende gli azzurri

    L’amichevole tra Italia Usa termina con il successo storico degli americani guidati da Klinsman. Per la prima volta nella loro storia la Nazionale a stelle e strisce ha battuto la squadra azzurra.

    L’eroe della serata è stato il centrocampista Dempsey, autore del gol vittoria al 10′ del secondo tempo. Inutile il forcing finale degli uomini di Prandelli. Una reazione tardiva quella degli azzurri, apparsi lenti e privi del minimo sindacale di cattiveria agonistica richiesto da un’amichevole come quella di stasera.

    Tra le poche note positive si segnala la prestazione di Ogbonna e l’impatto di Borini sul match, al suo esordio con la maglia della nazionale. Delude la coppia d’attacco composta da Giovinco e Matri.

    clint dempsey | © Valerio Pennicino/Getty Images

    PRIMO TEMPO SOPORIFERO – Durante i primi 45′ minuti di gioco a Genova regna la noia, con gloriose canzoni del passato che risuonano più attuali che mai. La posizione di Thiago Motta inizialmente crea qualche grattacapo alla retroguardia statunitense, ma il centrocampista del Paris Saint Germain ben presto cade nell’anonimato del match.

    Meglio di lui non fa l’attaccante della Juventus Matri. L’ex cagliaritano non riesce mai a trovare giocate convincenti insieme alla “Formica atomica”, e anche la sua prova nel complesso è da ritenersi negativa. Gli Usa assolvono bene il compito difensivo, merito sopratutto del proprio allenatore, in passato schernito dai colleghi per via del suo gioco decisamente sbilanciato all’attacco.

    IL GOL VITTORIA – Il gol che decide l’incontro arriva poco dopo l’inizio della ripresa. Dalla sinistra Johnson crossa al centro per Altidore, e l’attaccante dell’AZ è bravo a servire all’indietro Dempsey che di destro incrocia dalla parte opposta di Buffon. Per il calciatore del Fulham si tratta del 25° gol con la maglia della Nazionale in 83 presenze, una media reti importante per un centrocampista.

    GENEROSITÀ NON PREMIATA – Prandelli rivolta come un calzino l’undici azzurro in campo e decide di varare al 13′ minuto del secondo tempo il tridente d’attacco. Borini va a sostituire un deludente Thiago Motta, mentre l’interista Pazzini prende il posto di un evanescente Matri. L’attaccante giallorosso si rende in più di un’occasione pericoloso difronte ai pali difesi da Howard, senza riuscire però a spezzare l’incantesimo della porta americana. Nel finale gli assalti della Nazionale italiana si fanno ancora più impegnativi per la difesa Usa che si compatta in maniera brillante. Klinsmann può sorridere, dopo la semifinale di Berlino 2006 è lui ad esultare mentre per Prandelli scatta un campanello d’allarme piuttosto inquietante qualora gente come Cassano, Giuseppe Rossi, Cassano mancasse agli Europei di Ucraina e Polonia fra 6 mesi.

  • Italia, i convocati di Prandelli per gli Usa. Novità Borini

    Italia, i convocati di Prandelli per gli Usa. Novità Borini

    Il ct Cesare Prandelli ha diramato la lista dei 23 convocati per l’amichevole Italia Usa in programma mercoledì 29 febbraio allo stadio Luigi Ferraris di Genova. Confermata l’esclusione di Balotelli, giudicato troppo nervoso dal commissario tecnico degli azzurri. In attacco spunta la novità Borini, andato in gol anche nell’ultima partita della Roma nella sfortunata trasferta contro l’Atalanta. Torna tra i convocati il difensore del Torino Ogbonna. A centrocampo si registra la presenza di Thiago Motta, mentre il nome di Viviano figura tra i quattro portieri convocati.

    Niente da fare per Totò Di Natale, la cui presenza era stata annunciata le scorse settimane dallo stesso Prandelli, ma l’infortunio occorso di recente all’attaccante bianconero ha pesato in maniera decisiva. Sorprende i più scettici la presenza dell’interista Pazzini. Nonostante in Russia il campionato sia ancora fermo, Criscito è stato regolarmente convocato per l’amichevole contro gli Stati Uniti. In difesa spicca il blocco bianconero costituito da Buffon, Chiellini, Barzagli e Bonucci.

    fabio borini | © Paolo Bruno/Getty Images

    In una recente intervista rilasciata alla Rai, il ct dell’Italia ha fatto intendere che la strada verso l’Europeo 2012 potrebbe non essere percorsa da Mario Balotelli. L’attaccante del City, in rete nel 3-0 della squadra di Mancini contro il Blackburn nell’ultimo incontro di Premier League, preoccupa per via di un carattere considerato difficile da gestire all’interno di una manifestazione così importante che mette sotto pressione anche i più grandi calciatori. Mino Raiola, procuratore di Supermario, ha difeso il proprio assistito invitando Prandelli a parlare in prima persona con il calciatore, evitando così di esternare tali dichiarazioni attraverso i media.

    La lista dei 23 convocati
    Portieri
    : Buffon (Juventus), De Sanctis (Napoli), Viviano (Palermo), Sirigu (Paris Saint Germain).
    Difensori: Chiellini (Juventus), Barzagli (Juventus), Bonucci (Juventus), Astori (Cagliari), Ogbonna (Torino), Abate (Milan), Maggio (Napoli), Balzaretti (Palermo), Criscito (Zenit San Pietroburgo).
    Centrocampisti: De Rossi (Roma), Montolivo (Fiorentina), Marchisio (Juventus), Pirlo (Juventus), Nocerino (Milan), Thiago Motta (Paris Saint Germain).
    Attaccanti: Borini (Roma), Giovinco (Parma), Matri (Juventus), Pazzini (Inter).

     

     

  • Italvolley. Crollo Usa World Cup azzurra

    Italvolley. Crollo Usa World Cup azzurra

    L’Italvolley di Massimo Barbolini vince la World Cup in Giappone grazie alla vittoria numero 10 su 11 incontri contro il Kenia e al contemporaneo vantaggio proprio delle nipponiche contro gli Stati Uniti.

    Infatti la sfida fra Giappone e U.S.A è ancora in corso, ma il momentaneo vantaggio di due set a zero delle nipponiche non consentono alla nazionale stelle e strisce di poter sperare ancora nella conquista del trofeo.

    La gioia azzurra ©KAZUHIRO NOGI/AFP/Getty Images

    Anche contro la squadra più debole di tutta la competizione, le ragazze italiane hanno giocato come se dovessero vincere l’oro olimpico: 3-0 (25-6, 25-10, 25-17) ed un ultimo match che ha visto una vera e propria rivoluzione nel sestetto azzurro: Signorile in palleggio Lucia Bosetti opposta (dal secondo set poi ha lasciato il posto alla Barcellini), Folie e Anzanello centrali, Costagrande (molto ricercata dai media cinesi visto che fra meno di un mese comincerà il campionato orientale nella squadra di Lang Ping) e Caterina Bosetti martelli, Sirressi libero; con diversi ingressi di Moki De Gennaro arrivata qui all’ultimo momento per sostituire l’infortunata Ortolani. La partita ha poco da commentare, tanto è il divario sia tecnico che tattico rispetto alla nazionale africana, vera e propria cenerentola del torneo.

    Il C.T. Massimo Barbolini si è dimostrato a fine match molto contento del risultato raggiunto, infatti la tenacia e la voglia di lottare dimostrata dalle azzurre in questa World Cup rappresenta sicuramente un buon viatico verso la conquista di una medaglia a livello olimpico impresa questa, mai raggiunta in passato nella storia del Italvolley femminile.