Tag: us open

  • Djokovic gioca male e vince, Serena Williams trionfa a Toronto

    Djokovic gioca male e vince, Serena Williams trionfa a Toronto

    Novak Djokovic prosegue il suo fantastico 2011, collezionando il nono successo stagionale a Montreal battendo l’americano Mardy Fish in tre set, 6-2 3-6 6-4. Il serbo gioca però, una delle sue peggiori partite dell’anno ma è proprio qui che si ved ela sua grandezza non lasciando mai trasparire un segno di debolezza al suo avversario che ha tentato la rimonta nel terzo set, ma che ha dovuto alzare bandiera bianca quando il numero uno al mondo ha alzato il suo livello di gioco nei punti e nei game decisivi del match.

    ©Matthew Stockman/Getty Images
    Troppe le palle break non sfruttate da Fish che comunque è stato autore di un ottimo torneo approfittando dei disastri combinati da Murray e da Nadal nella sua parte di tabellone. L’americano lunedì salirà al numero 7 della classifica Atp, mentre il serbo consoliderà ulteriormente il suo dominio nei confronti di tutti i suoi avversari. A Totorno, Serena Williams batte Samantha Stosur e si aggiudica il ricco torneo candidandosi inoltre, come l’avversaria da battere all’ultimo slam della stagione, l’Us Open di fine mese a New York. Solida e praticamente perfetta la partita di Serena che non perde mai la battuta e non commette i classici errori di metà match che molte volte gli sono costati cari in passato. 6-4 6-2 senza storia per l’americana con la Stosur che abbandona il match nel nono gioco del primo set quando  perde la battuta con Serena che prima piazza un rovescio vincente e poi chiude con una volèe di dritto. Nel secondo set Serena fugge avanti 5-1 e poi nell’ultimo game infila la bellezza di quattro ace.

  • McIlroy trionfa agli Us Open

    McIlroy trionfa agli Us Open

    Vincere il primo major in carriera a soli 22 anni è roba per “bambini prodigio”, anche se la parola “bambino” non pare essere la più appropriata da adoperare per raccontare le gesta di Rory McIlroy. Le cifre parlano per lui: vittoria con 268 colpi, -16 sotto il par ed abbattimento del record di – 12 di Tiger Woods che resisteva da tempo.

    Rory McIlroy | © David Cannon/Getty Images
    Il nordirlandese non ha lasciato spiragli per la concorrenza in questa centoundicesima edizione degli US Open, disputati nel Maryland, e seguendo nell’albo d’oro il connazionale Mc Dowell, confermando che la verde Irlanda è patria di campioni del “Green”. Naturalmente, grandissima emozione e soddisfazione per il giovane vincitore, che a qualche ora dalla vittoria ancora fatica a realizzare quanto è accaduto: per sua stessa ammissione, gli servirà qualche giorno per comprenderlo in fondo, quando l’adrenalina sfumerà, e dedica teneramente la vittoria al suo papà Gerry, che lo ha accompagnato in questa manifestazione tanto importante. Il segreto di questa vittoria, però, sta nella delusione del Masters di Augusta, dove era rimasto in testa a lungo per poi crollare nel finale, anche a causa dell’eccessiva tensione nervosa: in quest’ occasione, invece, la lucidità e la determinazione non l’hanno mai abbandonato. Deludenti, invece, gli Italiani: hanno chiuso al 54 esimo posto Edoardo Molinari e Matteo Manassero, mentre Francesco Molinari ha concluso al 96 esimo posto. Tiger Woods, che ha saltato l’Us Open per la prima volta in carriera per infortunio al ginocchio sinistro, dove è stato già operato quattro volte: è stato fra i primi a complimentarsi con il giovane vincitore McIlroy.

  • US Open, McIlroy regge, rimonta Westwood. Italiani male

    US Open, McIlroy regge, rimonta Westwood. Italiani male

    Rory McIlroy compie un bel terzo giro e consolida il primato nel secondo major di stagione, il nordirlandese chiude in 68 dando prova di maturità e solidità nel gioco facendo capire che la lezione subita nel master di Augusta è servita. Adesso il vantaggio sul secondo, il coreano Yang è di 8 colpi, male gli azzurri.

    Rory McIlroy a caccia del primo Major in carriera | © Rob Carr/Getty Images
    Grande rimonta nel terzo giro di Lee Westwood  Jason Day che rientrano in classifica alle spalle del coreano Yang che mantiene 8 colpi di distacco da McIlroy. Si aspettavano crolli nel terzo giro ed invece i green reggono bene i continui cambiamenti climatici consegnando tanti birdie ai giocatori, infatti sono in molti a chiudere il terzo giro sotto il par, molti ma non i nostri due azzurri. Infatti il terzo giro non consegna la risalita in classifica di Edoardo Molinari e Matteo Manassero, i due azzurri chiudono sopra par compiendo numerosi errori soprattutto nei putt ma mentre per il giovane Matteo ci può stare considerato che questo Us open è il primo major della carriera, per Edoardo Molinari non si può certo nascondere un pizzico di delusione per un torneo un po’ sotto le righe ed in continuo affanno. La Classifica

    1 Rory McIlroy -14
    2 Y.E. Yang -6  
    3 Robert Garrigus -5  
    4 Jason Day -5  
    5 Lee Westwood -5  
    6 Sergio Garcia -4  
    7 Matt Kuchar -4  
    8 Fredric Jacobson -4  
    48 Edoardo Molinari +5  
    53 Matteo Manassero +6  
  • US Open, McIlroy da favola, si salva Edoardo. Speranze per Manassero

    US Open, McIlroy da favola, si salva Edoardo. Speranze per Manassero

    Rory McIlroy, il 21enne nordirlandese è in testa anche dopo il secondo giro dell’ US open, secondo major di stagione, fantastica la prova di Mcilroy che piazza un 66 portandosi a -11 con ben 6 colpi di vantaggio sul secondo, il sudcoreano Y.E. Yang. Un vero e proprio dominio quello imposto dal nordirlandese, sicurezza e padronanza dei colpi come non si vedevano in un major dai tempi del regno della “Tigre” Woods. dopo Yank, a quota -2 c’è un gruppetto che comprende anche l’ex campione del Masters Zach Johnson, Sergio Garcia, Matt Kuchar e Robert Garrigus.

    Rory McIlroy | © Andrew Redington/Getty Images
    Capitolo Italia: purtroppo è fuori Francesco Molinari che ripete nel secondo giro la brutta prestazione del primo chiudendo a +7 con nessuna speranza di rientrare nel taglio. Speranza che invece è presente in Matteo Manassero (146, +4), autore di un giro regolare (due bogey e un birdie). Non c’è, però, l’ufficialità perché il torneo era stato sospeso per 42’ a causa di un acquazzone e 21 giocatori devono ancora completare il round (lo faranno questa mattina). La nota lieta arriva da Edoardo Molinari con un percorso da otto volante: quattro bogey nelle prime nove (in verità, le seconde perché è partito dalla 10) e quattro birdie nelle «back nine» più uno alla 16: un ottimo -1 di giornata (+2 totale) che lo lascia soddisfatto e gli permette di passare il taglio. La Classifica

    1 Rory McIlroy -11
    2 Y.E. Yang -5  
    3 Robert Garrigus -2  
    4 Sergio Garcia -2  
    5 Zach Johnson -2  
    6 Brand Snedeker -2  
    7 Matt Kuchar -2  
    8 Kyung Tae Kim -1  
    33 Edoardo Molinari +2  
    57 Matteo Manassero +4  

     

  • US Open, McIlroy al comando, male gli italiani

    US Open, McIlroy al comando, male gli italiani

    Rory McIlroy, il 21enne nordirlandese è in testa dopo il primo giro dell’ US open, secondo major di stagione dopo il Master di Augusta dove anche lì, il giovane nordirlandese aveva chiuso in testa il primo giro per poi crollare nel quarto.

    Rory McIlroy | © Ross Kinnaird/Getty Images
    McIlroy si è messo alle spalle il sudafricano Charl Schwartzel, che gli aveva soffiato la vittoria al Masters, e l’ex campione del Pga Championship, il coreano Y.E. Yang. Segue a quattro lunghezze un gruppetto che comprende anche lo spagnolo Sergio Garcia, il sudafricano Oosthuizen, ex campione dei British l’anno scorso, e il primo americano, Ryan Palmer. Male, anzi malissimo i primi quattro della classifica mondiale tanto da considerarsi probabilmente già fuori dai giochi, a meno di miracolose riprese: il numero uno Donald è a +3, così come il numero tre Kaymer e il cinque Mickelson; mentre il due Westwood e il quattro Stricker sono a +4. Primo giro un po’ deludente per i tre moschettieri azzurri, con Francesco Molinari che è sembrato il più in forma nelle prime nove buche, tanto da partire con tre birdie di file per poi crollare nelle seconde nove chiudendo 4 colpi sopra il par. anche Edoardo Molinari non è andato bene, 3 colpi sopra par ed un andamento constante nel gioco senza mai una punta di qualità. Stesso risultato di Dodo Molinari per il piccolo fenomeno Manassero, tre colpi sopra par ma tanti putt falliti che potevano cambiare notevolmente la classifica del giovane azzurro.

  • Tennis: Federer o Nadal, chi è il più grande?

    Tennis: Federer o Nadal, chi è il più grande?

    Come ogni dualismo che si rispetti, gli appassionati di tennis sono divisi da un po’ di tempo sull’ individuazione di chi sia il migliore tra Rafael Nadal e Roger Federer. Come da tradizione, ogni arco temporale ha i suoi dominatori, Mcenroe/Borg, Sampras/Agassi e le immancabili dispute su chi sia il più forte. Adesso è il turno dello spagnolo di Manacord e dello svizzero di Basilea.

    Ovviamente l’ individuazione non può essere fatta in base al numero degli slam vinti, Federer comanda tutti con i suoi 16 slam, mentre Nadal, con la vittoria dell’ ultimo U.S. Open è salito a quota nove anche se il maiorchino ha davanti ancora molti anni.

    Sicuramente il puro talento è prerogativa dello svizzero, unico in eleganza e completezza di colpi, il servizio è praticamente perfetto mix di potenza e precisione allo stato puro mentre, se proprio si dovesse individuare un difetto, quello è sicuramente la tenuta mentale, con lo svizzero che , ultimamente si lascia andare troppo spesso a pericolosi e continui alti e bassi di concentrazione nel corso della stessa partita; dal canto suo, lo spagnolo si fa preferire  nell’impostazione del gioco, frutto dell’unicità a giocare con la mano sinistra e dal punto di vista caratteriale, infatti pochi al suo posto avrebbero cercato con tanto insistenza la vetta mondiale contro un avversario praticamente senza punti deboli come Federer e con il rischio di consumarsi dal punto di vista fisico primo del tempo naturale, situazione che lo spagnolo ha rischiato con l’ infortunio al ginocchio di tempo fa, ed anche quindi, se proprio di un difetto dovremmo parlare allora, rispetto allo svizzero vi è qualche punta di talento e di eleganza in meno.

    Adesso, con Nadal tornato a pieno regime dal punto di vista fisico, la partita è di nuovo aperta a patto che Federer riesca a trovare gli stimoli necessari per mantenere viva questa rivalità che sicuramente verrà ricordata per molto  tempo e che dividerà, come sempre, tutti gli appassionati di questo fantastico e crudele sport.

    Federer vs Nadal: chi è il più grande?

    • Roger Federer (76%, 267 Voti)
    • Rafa Nadal (24%, 85 Voti)

    Totale Votanti: 352

  • Us Open: Nadal doma Djokovic e completa il Grande Slam

    Us Open: Nadal doma Djokovic e completa il Grande Slam

    Rafa Nadal vince per la prima volta della sua carriera gli US Open entrando di diritto nell’Olimpo dei tennisti che hanno centrato il Grande Slam (Fred Perry, Donald Budge, Rod Laver, Roy Emerson, Andre Agassi e Roger Federer) con l’aggiunta di aver vinto tre tappe dello Slam in una sola annata preparandosi a stupire ancora tutti agli Australian Open di gennaio piazzando il poker.

    Lo spagnolo, dato per finito da molti e non competitivo sul cemento, ha giocato un tennis spettacolare sotto il cielo di New York prendendosi la rivincita nella finale su lo spauracchio Djokovic in un match duro e spettacolare reso ancora più impervio dalla pioggia.

    La cronaca:
    In 50′ Nadal chiude il primo set sul 6-4, nel secondo Djokovic inizia a colpire la pallina come un forsennato portandosi sul 4-2, lo spagnolo si riporta sotto ma arriva l’acqua a cambiare le carte in tavola e permettere al serbo di rifiatare. Il set si chiude sul 7-5 per Djokovic (primo set perso da Nadal in tutto il torneo) ma poi Rafa non ha più soste e chiude sul 3-1 con un 6-4, 6-2.

    A fine gara Djokovic incorona l’avversario “Nadal potrebbe diventare il più grande di sempre. Qui in America ha giocato il miglior tennis che abbia mai visto sul cemento, ha migliorato drasticamente il servizio, mantenendo ad altissimo livello tutto il resto. La cosa frustrante è che Rafa migliora ogni volta che l’affronti”.

  • U.S. Open: Tra Nadal e Djokovic vince la pioggia. Oggi la finale.

    U.S. Open: Tra Nadal e Djokovic vince la pioggia. Oggi la finale.

    La finale dell’ U.S. Open, edizione 2010, tra lo spagnolo Nadal ed il serbo Djokovic è stata rimandata ad oggi, lunedì, alle ore 22:30 italiane.

    Oramai sembra diventata una tradizione la finale del Lunedì, infatti anche quest’anno, così come era accaduto nelle ultime due edizioni, il titolo agli US Open verrà assegnato con un giorno di ritardo. La pioggia che ha retto per tutto il torneo, disturbato comunque dal forte vento, non ha resistito un giorno di più e si è abbattuta sulla grande mela per tutta la giornata di domenica.

    Sicuramente il giorno extra di riposo ha fatto fatto felice Nole Djokovic, protagonista sabato di una vera e propria battaglia con Federer, suggellata da un quinto set memorabile per intensità e qualità di gioco; Nadal, dal canto suo, aveva sbrigato la pratica-Youzhny con molta tranquillità, e sicuramente le sue condizioni sarebbero state migliori di quelle del serbo.

    Tutto rimandato, quindi, a questa sera con inizio previsto non prima delle 16:00 ora locale (le 22:00 in Italia). Pioggia permettendo naturalmente, anche perché le previsioni meteo, ancora una volta, preannunciano poco di buono. Per Nadal vi è la possibilità di conquistare per la prima volta in carriera lo slam a stelle e strisce, mentre Nole cercherà il suo secondo slam, dopo l’ open australiano del 2008 e la conferma di essere finalmente considerato alla pari dello spagnolo e del fenomeno svizzero.

  • U.S. Open: Nadal vs Djokovic per il titolo. Zvonareva demolita e la Cljisters concede il bis.

    U.S. Open: Nadal vs Djokovic per il titolo. Zvonareva demolita e la Cljisters concede il bis.

    La finale dell’ Open degli Stati Uniti sarà una storia tutta tra Rafael nadal e Novak Djokovic. Infatti, dopo lo spagnolo che aveva rispettato il pronostico, battendo con relativa tranquillità Mikhail Youznhy, è arrivata la sconfitta di Roger Federer che dopo aver mancato due match point ha perso contro Novak Djokovic per 5-7 6-1 5-7 6-2 7-5.

    E’ stato uno dei match più belli dell’ anno. Primo set con lo svizzero che sembra in palla, nessun calo di concentrazione e con ottime discese a rete riesce a sorprendere il serbo, facendo sua la frazione per 7-5. Secondo set ed è tutta un’ altra storia, Federer cala vistosamente non riuscendo mai a trovare nè il servizio nè una buona continuità di rendimento dal fondo, risultato un 6-1 per il serbo senza nessun ulteriori commenti. La terza frazione risulta essere sulla falsa riga della prima con lo svizzero che si risveglia dalla pausa e sul 6-5 riesce a strappare la battuta a zero portandosi avanti 2 set a uno. Nuovo  black out nel quarto, dove lo svizzero sparisce di nuovo dal match, consegnando il set al serbo, tuttavia perfetto, per 6 giochi a 2. Si arriva così al quinto set dove Djokovic si dimostra veramente maturato ad altissimi livelli, riuscendo ad annullare due match point sul 4-5 e poi sul 5 pari ed a strappare la battuta ad un Federer passivo e immobile. Nell’ultimo game dell’incontro Djokovic ha recuperato da 0-30 ed ha chiuso quando Federer ha commesso il 66° errore della partita, un dritto fatale.

    Federer perde dunque una semifinale con match point come contro Safin all’Australian Open del 2005. S’interrompe la striscia di 6 finali consecutive che lo svizzero aveva giocato qui tra il 2004 e il 2009. Per Djokovic è la terza finale negli slam dopo la vittoria all’Open d’Australia del 2008 e la finale persa qui nel 2007.

    Nell’ altra semifinale, tutt’ altra partita con lo spagnolo di manacord che batte in tre set il russo Mikhail Youzhny per 6-2 6-3 6-4. Lo spagnolo è sempre stato in pieno controllo del match, il russo ha tenuto bene il primo turno di battuta ma è capitolato sul secondo quando Nadal ha aumentato la profondità del colpi salendo 3-1. Youzhny ha tentato subito di reagire per rimanere attaccato al suo forte avversario ed e’ arrivato anche a procurarsi la palla del contro break che pero’ Nadal ha cancellato con un servizio vincente. E dopo 42 minuti Nadal aveva gia’ messo in cascina il primo parziale per 6-2. Nel secondo l’equilibro è durato fino all’ottavo game quando il numero uno del mondo ha strappato la battuta al russo andando a servire sul 5-3 e chiudendo per 6-4. Nadal ha poi fatto il break nel secondo gioco del terzo set, ma questo volta, sul 4-3, lo ha dovuto restituire. Sul 3-4, 30-30 Youzhny ha fatto un doppio fallo e Nadal si è ripreso il break di vantaggio chiudendo la contesa dopo 2 ore e 13 minuti.

    Purtroppo la delusione, dal punto di vista dello spettacolo è arrivata nella finale femminile che ha visto il trionfo di Kim Clijsters che ha rivinto per la terza volta, la seconda consecutiva, l’Open degli Stati Uniti battendo in finale la russa Vera Zvonareva per 6-2 6-1 in 60 minuti esatti.

    Partita senza storia, dominata dall’esperienza della belga che ha sfruttato in pieno l’emozione della russa che fino a questo momento aveva giocato un grande torneo ma come a Wimbledon, si scoglie in finale concedendosi letteralmente senza lottare alla sua avversaria.È stata in termini di tempo (dal 1980) la finale più corta della storia degli Us Open, al pari dei 60 minuti che furono necessari a Martina Navratilova per vincere l’edizione del 1986 su Helena Sukova (6-3 6-2 lo score).

    Stasera intanto, a partire dalle 22.30 ore italiane, chiusura con la finale maschile tra il favorito Rafael Nadal e Novak Djokovic. Sono 14 a 7 i precedenti favorevoli allo spagnolo che comanda 4-0 negli slam e 4-0 nelle finali. Sul cemento all’aperto invece è avanti Djokovic 5-2 che ha vinto l’ultima sfida giocata nel round robin del Masters finale di Londra nel novembre scorso.

  • U.S. Open: Zvonareva vs Clijsters la finale è servita.

    Sarà Russia contro Belgio nella finale americana degli U.S. Open, infatti Vera Zvonareva e Kim Cljisters si contenderanno il titolo dopo aver sconfitto rispettivamente la testa di serie n. 1, la danese Caroline Wozniacki e l’ americana Venus Williams in semifinale.

    Nella semifinale più nobile, la campionessa uscente Kim Clijsters ha vinto in rimonta su Venus Williams per 4-6 7-6 6-4. È stato un match giocato ad alto livello da entrambe le contendenti; l’americana ha forzato il ritmo sin dall’inizio mettendo a segno un delicato break nel settimo gioco che le ha consentito di vincere la prima frazione per 6-4. Nel secondo set la reazione della belga non si è fatta attendere, costringendo l’ americana ad andare sotto prima 3-0 e poi 5-2, ma Venus reagisce conquistando il break e portando la belga al tie break che però non gioca bene finendo per  perderlo per 7-2. Nel terzo set Venus ha avuto la palla del 2-0, ma Kim è salita 3-1. Sul 4-3 la belga ha ceduto il servizio commettendo doppio fallo sul 30 pari e nel game dopo è stata Venus a fare l’identico errore che ha mandato Kim a servire per il match. La belga, che non perde qui a Flushing Meadows dal 2003, ha mantenuto agevolmente il servizio volando in finale.

    Nell’altra semifinale, vittoria contro pronostico della russa Vera Zvonareva. La moscovita, che ha superato per 6-4 6-3 la danese Caroline Wozniacki, prima testa di serie del torneo. I due set hanno avuto la stessa condotta, con la russa che conquista il break nei primi game dei rispettivi set e non lasciando quasi mai spazio al rientro della danese, che tuttavia, è apparsa sotto tono rispetto alle precedenti prestazioni. La  russa centra la sua seconda finale consecutiva dopo quella persa poco più di due mesi a Wimbledon. È anche la quarta russa di sempre a centrare la finale all’Open degli Stati Uniti dopo Svetlana Kuznetsova, Elena Dementieva e Maria Sharapova. Per la Wozniacki, che era testa di serie numero 1, doppia amarezza, oltre alla finale deve dire l’addio anche alla prima posizione mondiale che avrebbe conquistato ai danni di Serena Williams vincendo il torneo.

    Oggi alle 18 (ora italiana) prima semifinale maschile tra Nadal e Youzhny, poi alle 20.45 la seconda tra Federer e Djokovic. All’una di notte finale femminile tra Clijsters e Zvonareva.