Marin Cilic trionfa nella finale dello US Open portando a casa il suo primo titolo dello Slam in carriera: 6-3; 6-3; 6-3 il punteggio finale su Kei Nishikori.
E’ Marin Cilic il nuovo eroe del tennis croato maschile; gioca una finale in cui il giapponese Nishikori cede in tre set andando a culminare un percorso netto nel quale, nei quarti di finale, in semifinale e in finale, non ha ceduto nemmeno un set. Anche il tennista giapponese è arrivato alla finale di Flushing Meadows per la prima volta disputando un torneo molto meritevole ma, a differenza del croato, è crollato sul più bello. Sarà stata la tensione per la finale ma del funambolo capace di aprirsi il campo con accelerazioni spettacolari di rovescio e di annichilire il numero uno al mondo, Roger Federer, anche col dritto nella finale non vi è stata traccia.
Marin Cilic appena siglato il punto decisivo, cade a terra esultante
Cilic ha preso il comando delle operazioni dal break del 4-2 nel primo set. Anche oggi il croato ha infilato parecchi servizi vincenti, 17 per la precisione, si sono visti grandi dritti da fondo: grande merito della crescita di Marin va attribuita al suo allenatore Goran Ivanisevic il quale ha cambiato l’approccio ai match del suo tennista impostando i match su un tennis basato molto sull’attacco. Questo tipo di approccio ha pagato molto senza trovare grandi ostacoli in finale.
Nishikori non ha dimostrato di avere la personalità sufficiente per far crollare le certezze di Cilic quando queste sono venute un po’ meno. La chance del primo game del terzo set, che avrebbe permesso per la prima volta al giapponese di fare gara diversa o quelle del penultimo turno di servizio del match, quando Cilic con ormai vicino alla linea del traguardo, si è fatto prendere da alcuni errori.
Cilic, grazie a questo trionfo, ritorna numero 9 del ranking ATP, Il titolo del croato diventa, così, la seconda prima affermazione di un giocatore negli slam in questo 2014 dopo il successo di Stanislav Wawrinka agli Australian Open; con Nadal alle prese con i guai fisici, con Djokovic prossimo a diventare padre, con Federer che nel 2015 compirà 34 anni, il futuro si prospetta incerto, con tanti nuovi ragazzi pronti e determinati a cercare di essere le nuove sorprese, la strada verso le Finals di Londra presenta molta incertezza: da Cilic a Murray (che scivola addirittura fuori dalla Top10) passando per Nishikori, Ferrer, Berdych, Raonic e Dimitrov e altri che si daranno battaglia, da qui a novembre, per gli ultimi 4 posti.
E’ sempre lei la più forte; e, a dirla tutta, la novità non c’è. In tutto il torneo le sue avversarie non sono riuscite a portare via più di tre game a set. Serena Williams conquista lo US Open vincendo 6-3; 6-3, schiantando in finale Caroline Wozniacki e conquistando il diciottesimo Slam in carriera, andando ad eguagliare due leggende del tennis femminile come Chirs Evert e Martina Navratilova.
Uno US Open sta dominato con una finale a senso unico; Caroline Wozniacki non ha potuto davvero nulla. Quando Serena Williams sfodera le due condizioni principali che hanno costruito i successi della sua straordinaria carriera , ovvero integrità fisica e freschezza mentale, non ce n’è per nessuno: come è stato anche oggi, quando le condizioni sono queste commentare i match dell’americana rischia di diventare un compito monotono e noioso. Dopo una partenza contratta di entrambe,
La vincitrice dello US Open in azione
il match è stato preso di mano dalla tennista di casa, la danese ha giocato malino rispetto ai precedenti incontri; preoccupata da una prima da non poter sbagliare causa eccessiva aggressività della Williams sulla seconda, la Wozniacki ha finito per giocare male anche quella; con il dritto poi ha sbagliato più del solito.
Serena Williams ha cosi dominato l’incontro vincendo una finale gestita alla perfezione e aggiornando un invidiabile record: il sesto titolo conquistato a New York, il terzo consecutivo. E, per il secondo anno consecutivo inoltre la statunitense, grazie ai successi dell’estate, si porta a casa le US Open Series aggiungendo ai tre milioni di dollari dell’assegno destinato alla vincitrice un milioncino extra di bonus. E poi dicono i calciatori….
La Wozniacki ha fatto sicuramente progressi in questo torneo ma ancora non basta per poter trionfare, almeno quando Serena è come in questo torneo. Scesa lo scorso marzo fino al 18esimo posto del ranking WTA, la danese ha saputo reagire al meglio alle vicissitudine della sua vita privata giocando, in estate, forse il tennis migliore della sua carriera e da oggi ritorna tra le prime dieci del ranking WTA.
Clamoroso, incredibile, impronosticabile, il sabato pomeriggio delle semifinali maschili dello US Open sarà ricordato a lungo dagli appassionati di questo sport e dagli addetti ai lavori: saranno Kei Nishikori e Marin Cilic a contendersi lo scettro di New York. Prima la vittoria del giapponese contro il numero 1 Novak Djokovic al Mondo e poi quella del croato contro Roger Federer.
Marin Cilic ha disputato la partita della vita, è stato perfetto. Federer ha commesso diverse imprecisioni ma è stato grande il tennista croato. Da quando il tennista croato ha preso come allenatore Goran Ivanisevic il servizio è diventato un’arma veramente devastante; la tattica di Cilic si è basata sull’aggressività, sul servizio con la prima, sull’attaccare a testa bassa cercando di evitare gli scambi prolungati. Federer si è infatti dimostrato incapace di trovare soluzioni per rimanere nel match. Il croato ha dimostrato una enorme forza mentale ed il game con cui ha chiuso il match è stato emblematico: ace, ace, ace, rovescio in lungolinea. Sono stati due i momenti chiave del match: il break in apertura di secondo set, con un Federer ancora spiazzato per aver perso il primo e il terzo game del terzo set quando, dopo aver perso il servizio per la prima volta nel corso del match, Cilic è subito rientrato con un controbreak che ha annientato le speranze dello svizzero. In un ora e tre quarti Cilic va in finale con il punteggio di: 6-3; 6-4; 6-4.
La vita delle volte è veramente strana. Kei Nishikori, gli US Open, non li avrebbe nemmeno dovuti disputare, un’infezione all’alluce del piede destro aveva compromesso l’estate del giapponese; oggi è il primo asiatico ad arrivare in finale in uno slam. Djokovic si è dovuto inchinare ad un avversario forte fisicamente e mentalmente; il giapponese non ha mai dato segni di cedimento. Il serbo è partito falloso e poco continuo al servizio, permettendo a
Kei Nishikori in azione
Nishikori di attaccare fortissimo sulle seconde; l’andamento del match è stato, quasi, sempre gestito dal giapponese: avanti per ben due volte di un break nel primo set, alla fine il nipponico ha avuto bisogno della terza opportunità per passare. Il secondo set ha avuto un cambio di rotta: Djokovic ha alzato il rendimento della prima e approfittato di un passaggio a vuoto del giapponese. Il terzo gioco del terzo set è stato il game decisivo: dopo quattro palle break annullate il giapponese è riuscito a inchiodarsi al suo servizio trascinando la partita fino al tie break decisivo. Subito avanti 4-0 Nishikori con un paio di errori, tra cui un doppio fallo, ha riportato il serbo fino al 4/5 riaprendo il game. E’ proprio qui che, inaspettatamente, il serbo è crollato risentendo del tie break giocato malamente e a inizio del quarto set concendo il break di allungo al giapponese. Il nipponico ha saputo gestire il vantaggio e ha chiuso infine con un nuovo contro break. In 2 ore e 52 minuti di gara con il punteggio di 6-4; 1-6; 7-6; 6-3.
Sarà una finale inedita dello Us Open maschile: basti pensare che era da quasi 10 anni che uno tra Federer, Nadal, Murray e Djokovic non raggiungeva l’ultimo atto di uno slam. Il segnale che i giovani stanno cercando di ritagliarsi uno spazio importante per cercare di emergere è arrivato ai più esperti, ed è arrivato forte e chiaro.
Ha impiegato soltanto un’ora esatta, nella prima semifinale, per avere la meglio sulla russa EkaterinaMakarova e prenotare la finale dello US Open. SerenaWilliams è stata semplicemente perfetta, un’imbarazzante prova di superiorità: a farne le spese la russa sconfitta con il punteggio di 6-1; 6-3. In finale, a caccia del diciottesimo slam e del terzo consecutivo qui a FlashingMeadows, troverà CarolineWozniacki. Troppo forte , concentrata, concreta. L’americana ha dominato la russa Makarova dal primo all’ultimo scambio; quest’ultima non ha potuto proprio nulla; è riuscita a conquistare un misero break quando ormai il match si era incanalato in una maniera precisa.
Le due finaliste dello US Open femminile 2014
In una seconda semifinale molto combattuta, fin a quando si è giocata, Caroline Wozniacki ha la meglio, causa ritiro, di Shuai Peng che, dopo aver perso il primo set al tie break, nel secondo è costretta al ritiro sul 4-3 e viene portata via sulla sedia a rotelle a causa di problemi respiratori con il conseguente ritiro forzato. Il caldo e il tennis battagliero hanno costretto la tennista cinese ad alzare bandiera bianca. In finale ci va, meritatamente, la danese che ha giocato un primo set con altissimo livello d’intensità. La Peng ha venduto cara la pelle andando due volte avanti di un break grazie alle sue prime di servizio e a traiettorie molto alte e profonde con il rovescio. La Wozniacki ha avuto il merito di non farsi mai scappare l’avversaria giocando un grande tie break nel primo set chiuso per 7/1 nel quale la cinese ha evidenziato i primi segni di calo fisico, nonostante nel secondo set ci sia stato un suo iniziale break ma, come nel primo set, la danese non ha permesso alla avversaria di scappare via, infilando 4 giochi consecutivi alla Peng in evidente difficoltà. Dall’ottavo gioco in poi i crampi, la ripresa del gioco ma dopo soli due punti la cinese è crollata a terra ormai senza forze.
E cosi domenica le due amiche si troveranno di fronte per contendersi lo scettro americano: la Williams è alla prima finale dello Slam di questo 2014 ma può prendersi il terzo titolo consecutivo in terra di casa. La Wozniacki cercherà di provare a levarsi una soddisfazione fin ad ora mai raggiunta 5 anni dopo la sconfitta con Kim Clijster.
Sotto due set a zero, Roger Federer annulla due match point a Gael Monflis nel quarto set e chiude, al quinto set, con una meravigliosa rimonta: 4-6; 3-6; 6-4; 7-5; 6-2 il finale. Nella semifinale dello US Open affronterà Marin Cilic. Decimo gioco, quarto set, Federer ha concesso due match point a Monflis. Il primo è annullato con una delle tante discese a rete della serata e un passante di rovescio del francese che non va più di dieci centimetri oltre la linea di fondo; il secondo è stato un attacco di dritto lungolinea che è terminato all’incrocio delle due linee. A questo punto Monflis è crollato prima mentalmente e poi fisicamente, con la testa che non ha comandato più le gambe e queste ultime che non hanno speditopiù impulsi alla testa. Il francese comunque c’è andato vicino, ma contro un Federer non nella sua serata migliore per larghi tratti del match non è bastato. Monflis ha avuto il merito di partire forte, determinato;
Roger Federer in azione_ Foto Web
Federer ha iniziato il suo incontro in maniera contratta e infastidito da un vento che era una noia; male con il dritto, male quando avanzava a rete, Monflis ha fatto più volte bella figura. Ma il francese ha il demerito, sulle ali dell’entusiasmo, di lasciarsi andare un’pò troppo; un dritto sfacciato per sfidare Federer a rete ed ecco che il successivo doppio fallo ha scritto la strada per il break dello svizzero che ha riaperto la partita. Vinto il terzo, ha trovato un break nel quarto ed è entrato finalmente, seppur non al suo meglio, in partita. L’equilibrio ha retto nonostante la fatica dello svizzero e il francese non sia più stato incisivo come nei primi due set. Il finale dopo il quarto set si è scritto da sè. Monflis sempre più cotto ha ceduto il campo al suo avversario che, per la nona volta in carriera, ha rimontato da due set a zero sotto.
Marin Cilic è entrato tra i primi quattro di uno slam, sconfiggendo Tomas Berdych 6-2; 6-4; 7-6 (4). La storia del primo set è stata: servizio di Berdych con due doppi falli e altrettanti errori diretti. Il ceco non c’è, è stato lento in uscita dal servizio e lontano dai migliori appoggi, ha servito meno della metà di prime in campo e ha ceduto tre game in ventotto minuti. Nel secondo set Berdych ha perso ancora la battuta in apertura e ha rischiato sull’1-3 esponendosi al break con il suo quinto doppio fallo. Cilic fa ha fatto scorrere i game veloci e per tre volte consecutive a zero; dopo un’ora di gioco il ceco ha dovuto di nuovo salvare un’altra palla break e poi arrendersi ad altri tre ace di Cilic nell’ultimo game del secondo set. Nel terzo set un gran punto di Cilic ha cancellato una palla break in apertura, il croato ha fatto due doppi falli ai vantaggi e Berdych ha servito a zero (3-0). Il ceco ha recuperato un punto, in corsa, ma la palla è rimbalzata due volte: Tomas è contrariato e ha discusso con il giudice di sedia sprecando il finale del game concedendo il break di vantaggio. Cilic ha completato la rimonta con altri 3 ace in un game e un punto in drop-shot più una volèe in contropiede. per il break decisivo dopo due ore di gioco. Il croato lo inizia sotto 0/2 ma si è ritrovato a girare, 4/2, e ha servito per il match dopo il diciannovesimo ace.
Nel tabellone femminile dello US Open con una prestazione di autorità Caroline Wozniacki sconfigge Sara Errani con il punteggio di 6-0; 6-1. L’italiana ha potuto davvero poco; cosi come poco, pochissimo ha da recriminare; dall’altra parte c’era una giocatrice nettamente superiore.
La Errani ha provato tutto quello che poteva ma primo game escluso, dove ha avuto quattro palle break, non c’è mai stata partita. La danese ha conquistato 26 vincenti: è stata una grande prova di forza. Caroline prenota, dopo tre anni, le semifinali dello US Open, troverà la Peng.
La cinese Shuai Peng regola in un’ora di gara Belinda Bencic: 6-2; 6-1. Il tennis cinese ha una nuova interprete che centra la prima semifinale in un Grande Slam. Questo era il quarto di finale delle sorprese e delle prime volte: l’unico senza teste di serie ed è stato praticamente un monologo. La cinese ha cancellato con la prima vincente 2 palle break nel terzo game e di occasioni per la Bencic non ce ne saranno più mentre la Peng è riuscita a ottenere 4/5 break point a partire dal 3-1 nel primo set. Dal punteggio di 4-2 saranno ben sette i game consecutivi vinti dalla Peng, fino al 5-0 del secondo set.
Nel tabellone maschile Gael Monflis sconfigge in tre set Grigor Dimitrov in 3 set con il finale 7-5; 7-6 (6); 7-5. Il tennista bulgaro commette molti errori: poche prime di servizio, 2 set point sprecati nel tie break del secondo set. Monflis sorprende Dimitrov con un break alla prima palla utile: 6-5 con il bulgaro sorpreso dalla profondità del suo avversario che lo porta a chiudere il primo set per 7-5. Nel secondo set il francese cancella subito una palla break avversaria e sale 4-2 con 2 doppi falli del bulgaro in un game. Il bulgaro strappa l’unico break del match al francese pareggiando il conto, 4-4, Monflis serve solo ace e prime vincenti guadagnandosi il tie break, Dimitrov spreca tutto con 4 errori diretti e consecutivi. Nel terzo set Monflis palle break in rimonta da 0/30; il bulgaro chiude il match con un doppio fallo abbastanza emblematico dopo che il francese si era garantito un tie break senza troppi patemi.
Flavia Pennetta conquista gli ottavi di finale degli US Open. L italiana ha sconfitto Casey Dellacqua 7-5; 6-2 e ha raggiunto Sara Errani tra le migliori otto del grande slam americano. L’australiana non è riuscito a sciogliere la tensione sul centrale e ha sbagliato praticamente tutto. Nel primo set l’italiana ha centrato il break al terzo e al settimo game quando la mancina Dellacqua ha ceduto il servizio a zero con due doppi falli e altrettanti errori diretti. Flavia ha giocato senza prime e ha reso subito i break all’australiana fino all’unica fase davvero delicata del match per la brindisina quando, nel nono game, la Pennetta ha dovuuto risalire da 15/30 con un dritto vincente in avanzamento. Poi le variazioni in lob e drop-shot per il break più importante e il primo set si è chiuso a favore della Pennetta per 7-5. Il secondo set è a strada spianata perchè la Dellacqua non ha trovato mai le misure, fallendo tutti i dritti lungolinea e servendo sempre peggio con 8 doppi falli finali: 6-2 il parziale finale del secondo set.
Dopo le delusioni dei tre precedenti slam, in quello di casa Serena Williams è tornata a conquistare i quarti di finale e lo fa al termine della solita dimostrazione di superiorità fisica e tennistica. A testarlo sulla propria pelle la povera Kania Kanepi, che, pur aggrappandosi alla prima e rimanendo in partita fin la 4-3 del primo set, si è dovuta arrendere a una Serena che punta a portare il terzo titolo americano consecutivo. Per quanto ci abbia inizialmente provato anche la Kanepi si è dovuta arrendere con un netto 6-3; 6-2. Ora sulla strada della americana ci sarà Flavia Pennetta.
Esce dal torneo Eugenie Bouchard sconfitta da Ekaterina Makarova. La russa ha vinto 7-6(2); 6-4 ma entrambi le giocatrici hanno commesso più errori diretti che vincenti: eppure il match ha vissuto momenti focali quando la russa ha dominato il tie-break e dopo un time-out di 10 minuti concesso fra i set per le condizioni di gioco estreme; la Bouchard è uscita di partita e la Makarova spreca ancora tutto cedendo il servizio (4-4) prima del punto finale siglato in risposta vincente lungolinea.
Victoria Azarenka impiega 3 set e oltre 2 ore di gioco per avere la meglio di della tennista serba Aleksandra Krunic. Dopo una partenza shock costituita da 12 punti a favore della biellorussa ma la Krunic ha il merito di non scomporsi, di essere rimasta lucida e di aver ripreso la rotta giusta andando a chiudere il primo set per 6-4. Ma nel secondo set la Azarenka è venuta fuori alla grande, in questo torneo ha dimostrato di non attraversare un gran momento fisico. E’ riuscita a girare il secondo set a suo vantaggio per 6-4. La Krunic nel terzo set ha recuperato un break di svantaggio e poi ci ha riprovato quando Azarenka aveva di nuovo allungato. Ma alla fine l’esperienza della biellorussa è emersa: 4-6; 6-4; 6-4 il punteggio finale.
Novak Djokovic esulta dopo il match vinto.
Nel tabellone maschile Novak Djokovic si è sbarazzato di Philipp Kohlschreiber. I primi venti minuti del serbo sono stati strepitosi: 5-0, poi 6-1 in meno di mezz’ora. Nel secondo set si è fatto sul serio: il tedesco ha alzato il suo livello, e ha avuto la prima occasione di break al set point: è stato il momento più equilibrato del match, uno scambio di altissimo livello chiuso dal serbo con un passante in corsa spettacolare. Djokovic ha chiuso il game con un rovescio strettissimo e Kohlschreiber ha accusato il colpo dando la possibilità a Djokovic di poter servire per il set che è stato archiviato con tre prime vincenti. Il terzo set ha visto il trionfo del serbo, ora sulla sua strada Murray.
Andy Murray ha sconfitto Jo Wilfiel Tsonga in 3 set e 2 ore e 35 minuti di partita e lo fa avendo dimostrato segni di crescita e miglioramenti in un anno amaro di soddisfazioni. Tsonga ha avuto il demerito di crollare in 4/5 game fondamentali della partita : Murray ha sfruttato la palla set del dodicesimo gioco sfondando su una seconda di Tsonga. Avanti due set a zero Murray ha avuto il suo consueto calo. Subito avanti di un break poi confermato al servizio, Tsonga ha recuperato 3 palline per il potenziale 3-0. Murray ha avuto il merito di annullare subito le chance dell’avversario con un contro break nel game successivo rientrando nel set. Il francese è caduto nel turno di servizio più delicato, il decimo game. Lo scozzese, attivo e quadrato, ha cosi potuto chiudere 7-5; 7-5, 6-4.
Stanislav Wawrinka sconfigge Tommy Robrero. Lo spagnolo ha sprecato infatti buone chance nel primo e nel terzo set prendendo la possibilità di scrivere una strada diversa. Nel primo set Robrero è andato avanti di un break e si è trovato sul 5-4 con il servizio che avrebbe potuto chiudere il set. La partita è stata molto equilibrata e ha pesato le chance non sfruttate da Robrero; lo svizzero ha dimostrato di aver ancora qualche margine di miglioramento. 7-5; 4-6; 7-6; 6-2 in 3 ore e un minuto.
Kei Nishikori ha piegato al quinto set con il punteggio di 4-6; 7-6 (4); 6-7 (6); 7-5; 6-4 Milos Raonic, Per il giapponese storica qualificazione, prima di sempre ai quarti di finale dello US Open. Il match si è chiuso alle 2.26 di mattina, ora americana, pareggiando il record di ogni epoca per numero di ore di tennis in una singola giornata di torneo, come nel 1993 e nel 2002.
Nel tabellone femminile dell US Open Sara Errani batte Mirjana Lucic-Baroni 6-3; 2-6; 6-0. Il match della tennista italiana è una fotocopia, nei primi due set, del match disputato contro Venus Williams: un parziale siglato da numerosi errori dell’avversaria e uno perso nettamente senza mai dare segno di reazione. La Errani parte forte nel primo parziale si porta sul 3-0 e vince il primo set con il 100% di prime in campo e un solo errore diretto contro i 24 della sua avversaria. Nel secondo set esce fuori la Lucic che domina il parziale approfittando delle difficoltà in uscita dal servizio dell’italiana. Nel terzo parziale lacroata perde fisicamente, si è dovuta fermare a fine primo set per un medical time-out, e cede senza mai dare la sensazione di poter reagire.
Sara Errani al termine del superamento degli ottavi di finale.
Ora nei quarti la Errani se la vedrà con Caroline Wozniacki che, dopo 2 ore e 37 minuti di vera lotta, ha la meglio su Maria Sharapova. In questa seconda parte di 2014 la danese sembra essere tornata in forma splendida come nel 2010 e 2011 quando si posizionò in cima ranking. La Sharapova ha da recriminare i 21 non forzati del primo set che sono stati un regalo all’avversaria. Nel secondo set, tutto rischio e spinta, la russa ha scritto un 5-1 piuttosto netto con 22/12 di parziale tra vincenti e non forzati. La Wozniacki ha avuto il merito di no mollare: la russa è stata costretta a giocare al limite per portare via punti, e la fase difensiva della danese ha, a quel punto, fatto la differenza; Sharapova che continuava a sbagliare e break della Wozniacki nel quarto gioco che è riuscito a tirare fuori tutto il meglio del suo repertorio per approdare ai quarti di finale. 6-2; 4-6; 6-2 il punteggio finale.
Avanzano anche Peng e Bencic. La cinese ci ha preso gusto e impone la sua legge anche alla numero 14 LucieSafarova. In 1 ora e 11 minuti di gara la Peng regola 6-3; 6-4 la tennista ceca. Nella sfida Jankovic-Bencic viene eliminata la testa di serie numero 9 del tabellone femminile che spreca come al solito molto. Nel primo set la serba è andata andata due volta a servire per chiudere il set, 5-4; 6-5, e per ben due volte è stata breakkata. Al tie-break erroraccio della Jankovic che, a campo aperto, manda a fuori uno schiaffo al volo. Nel secondo set la svizzera gioca ancora più forte e carica del vantaggio, imponendosi cosi per 7-6; 6-3.
Nel tabellone maschile Roger Federer ha un avvio complicato, si fa sfuggire un set in maniera inaspettata. Granollers è molto attento, quadrato. Lo spagnolo arriva fino al 5-2 quando il cielo di New York decide di chiudersi e di stravolgere la giornata e, dopo un’oretta, i due tennisti riprendono il match. Lo svizzero, al rientro, è un altro giocatore e ritrova sè stesso, da li in poi è show dello svizzero: 4-6; 6-1; 6-1; 6-1 in meno di due ore.
Domic Thiem, per la prima volta in carriera, vola agli ottavi di finale di un grande slam e fa fuori in tre set FelicianoLopez che cede in meno di due ore: 6-4; 6-2; 6-3 il finale. Agli ottavi ci sarà Thomas Berdych.
Simon sconfigge David Ferrer. Bravo e fortunato a partire dalla prima palla break dall’incontro baciata dal nastro. Ferrer va fuori misura con il rovescio e il francese va sul 5-3 chiudendo il primo parziale in 43 minuti. Ferrer rimonta subito il break di svantaggio al termine di una partita dura pareggia i conti nello score dei set. Simon però sale sul 2-1 anche a inizio terzo set infilando 9 punti consecutivi, 5-1 e 2 set a 1. Molto efficace il tennista francese che sul 2-2 e sotto 0/30 risale difendendo il servizio facendo affondare Ferrer: 6-3; 3-6; 6-1; 6-3 in 2 ore e 46 minuti. Ora ci sarà Cilic.
Gael Monflis supera il connazionale Richard Gasquet in meno di due ore e si prende l’ottavo di finale con il punteggio di 6-4; 6-2; 6-2 con più comodità del previsto. Goffin spaventa Grigor Dimitrov partendo alla grande nel primo set con un 6-0. con il bulgaro assolutamente incapace di reagire. Ma Dimitrov si sveglia nel secondo parziale e costruisce una nuova partita, sfruttando gli aumenti degli errori da parte del suo avversario. La chiave di volta sono stati gli ultimi tre game del terzo set, Goffin ha recuperato il break di svantaggio volando sul 4-4 ma, nel turno successivo, a di nuovo perso il servizio a favore di Dimitrov. Il bulgaro ha poi chiuso il set e nel quarto ha portato a casa la qualificazione: 0-6; 6-3; 6-4; 6-1.
Nel tabellone femminile degli Us Open Flavia Pennetta raggiunge gli ottavi di finale , come lo scorso anno, superando Nicole Gibbs per 6-4; 6-0. Anche quest’anno la Gibbs ha potuto poco, ci ha provato con maggiore convinzione soprattutto nel primo set, ma nonostante il break di vantaggio arrivato per una partenza a rilento della Pennetta (3-1 per la Gibbs),nulla ha potuto contro l’italiana. La Pennetta infatti ha alzato il livello d’attenzione, recuperando sul 3-3 e dominando da quel momento la partita. Il doppio fallo della Gibbs che ha consegnato il set nel decimo game ha scritto la parola fine. Sarà Casey Dellacqua a contenere l’ingresso nei quarti di finale alla Pennetta, l’australiana numero 29 del torneo batte 6-3; 3-6; 6-4 KaterinaPliskova.
Cade la testa di serie numero 3 del tabellone Petra Kvitova, la tennista ceca esce sconfitta contro la collega serba, classe 1993, Alexsandra Krunic, proveniente dalle qualificazioni e capace di imporsi con un doppio 6-4. La Krunic disputa un grande match obbligando la ceca a lunghi scambi sul fondo. Quella della Krunic è fin qui una piccola favola.
Vika Azarenka regola Elena Vesnina, vincendo 6-1; 6-1 in 57′ minuti e agli ottavi proverà a regolare le ambizioni della sorprendente Krunic.
Serena Williams avanza e elimina un’altra connazionale: Varvara Lepchenko che è stata un’avversaria agguerrita. 6-3; 6-3 in un’ora e 35 minuti di gara. La Lepchenko è stata brava a recuperare il break iniziale di svantaggio, cancellando 3 palle break nel quarto game e costringendo Serena a 4 parità nel gioco successivo prima di una nuova resa da 3-3. La Williams agli ottavi se la vedrà con Kaia Kanepi che sorprende la testa di serie numero 15 Carla Suarez Navarro: l’estone vince 7-5; 6-0.
Serve il terzo set a Eugenie Bouchard per regolare la numero 30 al mondo Borbora Zahlavova Strycova: finisce 6-2; 6-7; 6-4 per la canadese che ha sconfitto l’avversaria in 2 ore e 15 minuti di gioco. Ora per la numero sette del mondo ci sarà l’ottavo contro la russa Ekaterina Makarova che ha battuto 62; 6-4 Zarina Divas.
Nel tabellone maschile Novak Djokovic ha vissuto una giornata tranquilla contro l’americano Sam Querrey strapazzato in meno di un’ora e mezza: 6-3; 6-2; 6-2 il finale del match.
Finisce al terzo turno il torneo di Victor Estrella Burgos che si è dovuto arrendere a Raonic il quale ha disputato un incontro molto attento. Il momento più complicato del match è stato, nel terzo set, quando Burgos è riuscito ad andare avanti di un break. Raonic è però rientrato proprio quando il dominicano andava a servire per portare il match al quarto e, poi, ha chiuso anche il terzo tie break 7-6 (5); 7-6 (5); 7-6 (3) il punteggio finale. Agli ottavi Kei Nishinori che non ha avuto problemi contro Leonardo Mayer imponendosi per 6-4; 6-2; 6-3.
Jo Wilfried Tsonga regola in 2 ore, 6-4; 6-4; 6-4 lo spagnolo Pablo Carreno Busta.
Si chiude al terzo turno l’avventura di Nick Kyrgios: il 19enne australiano deve cedere al coriaceo Tommy Robrero che ha perso il primo set 6-3 piazza la sua consueta rimonta e si sbarazza in quattro set: 6-3; 7-6; 6-3. L’iberico è bravissimo a prendere le misure al devastante servizio dell’avversario e ha iniziato a giocare un tennis limitando gli errori gratuiti riuscendo a chiudere la contesa in poco meno di due ore di gioco.
Non ha nemmeno dovuto scendere in campo Stanislav Wawrinka, il tennista svizzero ha sfruttato i problemi del piede destro dello sloveno Kavcic che è stato costretto ad alzare bandiera bianca spalancando le porte della qualificazione all’elvetico che lunedi se la vedrà con Robredo.
Nel tabellone femminile Sara Errani stacca il biglietto per gli ottavi di finale dello US Open sconfiggendo Venus Williams in tre set: 6-0; 0-6; 7-6. Nei primi due set non c’è mai stata storia: bene la Errani, tanti errori della Williams e viceversa nel secondo. Il terzo set è stato invece molto equilibrato e durissimo con Venus due volte avanti nel break (2-1 e 3-2) e subito ripresa dalla americana che serve per il match sul parziale di 5-3 con 4 game ceduti dall’italiana da 40/30 o 30/40. A questo punto la Williams accusa il colpo, ma risale in accelerazione, 5-5, per il punto più importante del match e forse il più bello, fin qui, del torneo: uno scambio infinito. Sara serve per il match e vola agli ottavi di finale battendo per la prima volta la Williams. in 2 ore esatte di gioco.
Sara Errani – US Open
Roberta Vinci deve cedere alla sempre più sorprendente cinese Shuai Peng. Il match contro la Vinci ha seguito un sostanziale equilibrio in entrambi i parziali prima degli affondi decisivi. Nell’ultimo game del primo set la cinese e strappato l’ultimo turno di battuta della Vinci che la ha permesso di servire per il match. Shuai Peng ha trionfato in un ora e un quarto.
Esce di scena Simona Halep, sconfitta da Mirjana Lucic-Baroni per 7-6 (6), 6-2 e negli ottavi di finale se la vedrà con Sara Errani. La tennista croata ha avuto il merito di sfruttare tutte le insicurezze di una Halep ben lontana dalla giocatrice vista nei mesi scorsi, e dopo aver rimontato il primo set ha fatto sua la partita. Avanti 5-2, la Halep non è riuscita a chiudere il primo set subendo prima il rientro dell’avversaria e poi la beffa di un tie break perso per 8 punti a 6. Il secondo set e l’inerzia della partita è stato a quel punto a favore della giocatrice croata che ha chiuso il match.
Prosegue l’avventura newyorkese di Belinda Bencic la quale elimina la testa di serie numero 6 sulla Kerber. La Bencic ha avuto il merito di sfruttare tutte le incertezze della sua avversaria, sciagurata che, avanti per 4-1, si è fatta riprendere con un parziale di 6 giochi a 1 a favore della svizzera. La Bencic agli ottavi se la vedrà con la Jankovic la quale in scioltezza asfalta, in 58 minuti, la svedese Johanna Larsson: il punteggio non lascia grande spazio alla cronaca: 6-1; 6-0.
Match combattuto quello tra Lucie Safarova e Alize Cornet: nonostante vada sotto di 1 set e si trovi anche a inseguire nel secondo la francese si impone al tie break riuscendo a portare il match al set decisivo. Dopo quasi 3 ore di gioco è la tennista ceca a imporsi: 6-3; 6-7; 6-4. Ora sulla sua strada la Peng.
Prova convincente per Caroline Wozniacki. La danese dimostra di attraversare un buon momento di forma e per far fuori la tedesca Andrea Petkovic ha bisogno di poco più di 1 ora: 6-3; 6-2.
Maria Sharapova, in due set, elimina Sabine Lisicki. Non è stata una gran partita, anzi, a dominare sono stati i doppi falli. Nel primo set la russa è sempre finita ai vantaggi nei suoi turni di servizio, ma ha avuto la capacità negli scambi di vincere tutti i punti chiave. E’ stata, probabilmente, questa la chiave del match; in un secondo set più equilibrato in cui la Sharapova è stata anche sotto a dover inseguire, la forza e il carattere della russa son venuti fuori: 6-2; 6-4. Ora agli ottavi l’avversaria sarà Caroline Wozniacki.
Nel tabellone maschile Roger Federer continua il suo buon momento di forma e supera il turno in meno di 2 ore l’australiano Sam Groth. Lo svizzero è in serata e concede ben pochi passaggi a vuoto lungo il corso del match; nei primi due set Federer ha trovato lo spunto decisivo nell’ultimo game di servizio dell’australiano, mentre nel terzo è stato abile a non far scappare un Groth che era riuscito a breakare portandosi sul 4-2. Sono arrivati 4 game consecutivi che sono valsi allo svizzero il terzo turno dove troverà Marcel Granollers.
Grigor Dimitrov ha la meglio sull’israeliano Dudi Sela per 6-1; 6-2; 6-2. Il bulgaro è andato a segno con 6 ace, 28 vincenti, e il 71% dei punti con la prima di servizio. Dimitrov giocherà contro il ritrovato David Goffin che è riuscito a sconfiggere Joao Sousa 6-4; 6-2; 6-0.
David Ferrer accede invece al terzo turno senza giocare per il ritiro di Bernard Tomic che aveva accusato nel match con Dustin Browin problemi ai flessori.
Gael Monflis vince contro Alejandro Gonzales con il punteggio: 7.5; 6-3; 6-2 il finale a favore del francese.
Ci vogliono quasi 4 ore di gioco a Tomas Berdych per avere la meglio di Martin Klizan. Berdych trionfa con il punteggio di 6-3; 4-6; 6-2; 3-6; 6-3 ma deve soffrire più del previsto contro il suo avversario. Lo slovacco arriva anche a palla del controbreak nel decisivo non game del quinto set, ma un rovescio sciagurato leva Berdych d’impaccio.
Prestazione disastrosa per Fabio Fognini: il ligure parte nervoso, incappa in una quantità incredibile di non forzati, si muove male, si innervosisce, prende penalty point e perde. Mannarino porta a casa il match con i parziali: 6-3; 6-4; 6-1 il finale di un incontro a senso unico.
Richard Gasquet sconfigge Paolo Lorenzi. Per un set e mezzo l’italiano s’è l’è giocata alla grande, specie al cospetto di un avversario molto falloso. Ma a quel punto il valore del tennista francese è emerso trovando fiducia, avvicinandosi alla linea di fondo e sbagliando decisamente meno. E’ finita cosi in poco meno di 2 ore e mezza con il punteggio di 7-6; 6-3; 6-3 a favore di Gasquet.