Tag: uefa

  • Il TAS annulla la sentenza Uefa, il Milan giocherà l’Europa League

    Il TAS annulla la sentenza Uefa, il Milan giocherà l’Europa League

    Una notizia che ha il sapore di un aperitivo molto dolce, prima del pranzo odierno, ha fatto felici i tifosi rossoneri: il Tas ha annullato la parte della Sentenza Uefa che escludeva il club dalle coppe europee.

    Il Tas ha infatti accolto parzialmente il ricorso, depositato dal Milan il 4 luglio, in risposta alla Sentenza Uefa che, in data 27 giugno, aveva comunicato l’esclusione della compagine rossonera dalle coppe europee per per la violazione delle regole del Fair Play finanziario.

    Il Collegio giudicante del Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna ha ritenuto la sanzione imposta, dal massimo organismo calcistico europeo, sproporzionata ed ha cancellato l’esclusione del Milan dall’Europa League 2018/19, conquistata sul campo con il sesto posto nella Serie A 2017/18, rimandando all’Adjudicatory Chamber dell’UEFA CFCB la possibilità di applicare una situazione disciplinare adeguata all’attuale situazione finanziaria del Club.

    Fondamentale per il successo del ricorso è stato, come si legge nel documento ufficiale del Tas, il significativo miglioramento della situazione finanziaria del club dovuta al cambio di proprietà, da Yonghong Li al fondo Elliott.

    Il comunicato del Tas non riporta le motivazioni di questa decisioni ma, al termine del documento, afferma che tali motivazioni saranno comunicate in seguito.

    Adesso il Milan, fatta salva la propria presenza nelle coppe europee, dovrà attendere una nuova Sentenza Uefa con diversi scenari: da una possibile multa sino al blocco di una sessione di mercato, passando alla limitazione delle liste per le competizioni Uefa.

    La buona notizia ovviamente non ha reso felici solo i tifosi, il capitano rossonero Leonardo Bonucci ha così twittato la propria gioia.

    La reazione di Bonucci alla notizia arrivata dal Tas | © Profilo Twitter Ufficiale Leonardo Bonucci

    Il club allenato da Rino Gattuso quindi disputerà l’Europa League 2018/19 partendo direttamente dalla fase a gironi, insieme alla Lazio, torna a dover disputare i preliminari l’Atalanta (26 luglio/2 agosto contro il Sarajevo), niente da fare per la Fiorentina che per diversi giorni aveva accarezzato la possibilità di accedere ai preliminari della seconda competizione europea per club.

  • Sentenza UEFA, il Milan escluso dalle Coppe

    Sentenza UEFA, il Milan escluso dalle Coppe

    La notizia che si temeva è arrivata oggi pomeriggio: la UEFA ha deciso di escludere il Milan dalle coppe europee per una stagione.

    I rossoneri si erano qualificati ai gironi di Europa League, nella stagione appena conclusasi ma che quindi non potranno giocare a causa della violazione delle regole sul Fair Play Finanziario.

    Una decisione che si attendeva per lunedì scorso e che molto probabilmente ha avuto tempi più lunghi proprio per permettere alla commissione giudicante di scrivere la sentenza in maniera dettagliata e per non correre rischi di ribaltoni da parte del Tas, tribunale al quale il Milan avrà possibilità di appellarsi entro 10 giorni.

    In realtà non è chiarissima la spiegazione data nel comunicato, molti addetti ai lavori si sono interrogati sulla durata della squalifica, si parla infatti di due stagioni ma in sostanza, essendo che la stagione 2017/18 non è ancora conclusa, il Milan dovrà scontare entro due stagioni (2018/19, 2019/20) un anno di squalifica nelle coppe europee e quindi salterà la prossima.

    Questo il testo integrale apparso sul sito dell’UEFA per comunicare la sentenza:

    “La camera giudicante dell’Organo di Controllo Finanziario per Club (CFCB), presieduta da José Narciso da Cunha Rodrigues, ha preso una decisione sul caso AC Milan a seguito del rinvio del responsabile della camera di investigazione CFCB per la violazione delle norme del fair play finanziario, in particolare per la violazione della regola del pareggio di bilancio (break-even rule).  

    Il club non potrà partecipare alla prossima competizione UEFA per club a cui è qualificata nelle prossime due (2) stagioni (una competizione sola nella stagione 2018/19 o in quella 2019/20, in caso di qualificazione).  

    Contro questa decisione è possibile presentare ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport, secondo l’Articolo 34(2) del regolamento procedurale che governa l’Organo di Controllo Finanziario per Club UEFA, e secondo gli Articoli 62 e 63 degli Statuti UEFA.  

    Le motivazioni della decisione verranno pubblicate su UEFA.com a tempo debito.”

    Una sentenza piuttosto pesante, una vera e propria stangata UEFA al Milan che, a memoria, non si ricorda inflitta ad alcun grande club europeo.

    Il club rossonero ha, come anticipato, possibilità di ricorrere al TAS e presentare il ricorso.

    Ad attendere il ricorso c’è come spettatore interessata anche la Fiorentina che sostituirebbe il Milan in Europa League, partendo dai preliminari, con l’Atalanta promossa direttamente alla fase a gironi.

    La squadra viola, proprio in attesa della sentenza UEFA nei confronti del Milan, ha già comunicato l’anticipo al 2 luglio del ritiro estivo, con la squadra che si riunirà al centro sportivo “Davide Astori”, che era in programma dal 7 al 22 luglio a Moena.

  • Sorteggi Champions: Tottenham e Shakhtar le avversarie di Juve e Roma

    Sorteggi Champions: Tottenham e Shakhtar le avversarie di Juve e Roma

    Sorteggi Champions, l’urna di Nyon è stata meno cattiva del previsto per le italiane, le Juventus, seconda nel proprio girone, ha evitato le due di Manchester ed il Psg e se la dovrà vedere contro il Tottenham, la Roma è riuscita a scansare le due mine vaganti Bayern Monaco e Real Madrid ed ha pescato lo Shakhtar Donetsk.

    Due avversarie decisamente alla portata delle compagini italiane che però non dovranno assolutamente sottovalutare l’esito di questi sorteggi Champions.

    Poteva andare peggio ai bianconeri, certamente poteva anche andare meglio. Il Tottenham è certamente una squadra di buona qualità, la punta di diamante degli Spurs è certamente il talentuoso Harry Kane ma non è soltanto lui che i bianconeri dovranno temere, la squadra di Londra ha altri calciatori di qualità: il coreano Heung-Min Son, l’ex Roma Lamela, il danese Eriksen, l’inglese Dele Alli, i nazionali del Belgio, Dembelé, Vertonghen ed Alderweireld senza dimenticare il tanto ex amato bianconero Fernando Llorente.

    La squadra di Mauricio Pochettino è arrivata a questi ottavi vincendo il proprio girone, nel quale erano presenti grandi squadre del calibro di Real Madrid e Borussia Dortmund, conquistando 5 successi ed un solo pareggio, al Bernabeu, con 15 gol fatti e solo 4 subiti. La Juventus dovrà fare quindi molta, molta attenzione ma il passaggio ai quarti non è certo impresa impossibile.

    I sorteggi Champions hanno lasciato un sapore piuttosto dolce per la Roma, certo il Napoli insegna che lo Shakthar Donetsk non è avversario da sottovalutare ma visto il rischio di trovare sulla propria strade il Bayern o il Real, gli ucraini sono certamente alla portata degli uomini di Di Francesco.

    Una rosa, quella guidata da Fonseca, che vede brillare i brasiliani Taison, Bernard, Fred, Dentinho, oltre al bomber argentino Facundo Ferreyra e all’esperto portiere ucraino Pyatov.

    Lo Shakhtar ha raggiunto gli ottavi, a danno del Napoli, conquistando il secondo posto del girone alle spalle del Manchester City e davanti proprio ai partenopei, con un bottino di 4 successi e 2 sconfitte, con 9 gol fatti e 9 subiti.

    I sorteggi Champions per gli ottavi di finale hanno anche proposto sfide di altissimo livello, due vere e proprie finali anticipate come Chelsea-Barcellona e Real Madrid-Paris Saint Germain.

    Le altre sfide degli ottavi di finale di Champions League saranno Basilea-Manchester City, Porto-Liverpool, Siviglia-Manchester United e Bayern Monaco-Besiktas.

     

     

  • Blatter-Platini condannati. Il calcio deve cambiare

    Blatter-Platini condannati. Il calcio deve cambiare

    Blatter-Platini, due nomi noti nel mondo del calcio, Blatter-Platini squalificati dalla Fifa, i due dirigenti che faranno ricorso contro una squalifica, a loro dire, ingiusta e architettata. Blatter-Platini: due nomi che sentiremo ancora nominare parecchio da oggi in avanti.

    Blatter-Platini, condannati a 8 anni.
    Blatter-Platini, condannati a 8 anni.

    Il Comitato Etico ha giudicato non convincente la difesa di Blatter, sul pagamento di circa 2 milioni di euro circa un favore di Platini nel 2011, poco prima che si svolgessero le elezioni presidenziali. Nel pagamento non viene citato che si tratta di un pagamento per Platini da parte della Fifa, ed entrambi gli accusati hanno confermato che si è trattato di un accordo verbale: un fatto che non va di pari passo con le leggi svizzere.

    Il Comitato Etico della Fifa, presieduto da Hans-Joachim Eckert, ha ritenuto illegale e privo di fondamento giuridico il pagamento di circa due milioni di franchi svizzeri effettuati dalla Fifa a Platini nel 2011. Questo è quanto appare nel comunicato in cui viene inflitta la sanzione di 8 anni al Presidente della Fifa uscente e al Presidente dell’Uefa.

    Blatter-Platini: entrambi sono stati banditi da qualsiasi attività legata al calcio con effetto immediato.  Il Comitato ha inoltre multato Blatter di 50 mila franchi svizzeri (46 mila euro) e Platini di 80 mila (74 mila euro). I due, ovviamente, hanno sempre negato ogni accusa, sostenendo che quei soldi rappresentavano un reale pagamento per consulenze effettuate da Platini, presso la Fifa negli anni precedenti.

    Una botta soprattutto per il candidato alla poltrona della Fifa che, a 60 anni, vede la sua scalata al vertice del calcio mondiale interrompersi; l’ex calciatore della Juventus, non potrà candidarsi alla Presidenza della Fifa. Mentre,a 79 anni, per Blatter si chiudono nel modo peggiore tutte le porte di plenipotenziario del calcio mondiale. Al vertice della Fifa dal 1998, l’ex colonnello svizzero era sempre uscito vincitore da ogni tipo di scandalo e accuse di corruzione varie.

    Forse questa sentenze, in attesa di ricorsi e contro ricorsi, è la grande occasione per tutto il movimento calcistico di virare in un’altra strada, forse ci voleva, forse no, solo il tempo lo saprà dire a patto che si prenda questa vicenda come esempio, per chi dovrà governare il calcio negli anni futuri.

  • Parma: dal crack alla follia totale del nostro calcio

    Parma: dal crack alla follia totale del nostro calcio

    Quello che si sta vivendo a Parma è uno spaccato, come abbiamo visto precedentemente, della difficile situazione che sta attraversando il nostro paese. Il fatto è che se è giusto e sacrosanto sbattere la testa in continuazione per risolvere situazioni che sono di vitale importanza per una Nazione è anacronistico e folle diventare pazzi per risolvere il fallimento di una società di calcio che in fondo produce spettacolo ed al limite attraverserà i difficili passi che hanno passato centinaia di altre aziende in Italia.

    Il Parma è stato mal gestito, su questo non ci sono dubbi, è stato mal venduto ed infatti i primi acquirenti dopo aver visto le sue reali condizioni sono spariti lasciando tutto a Manenti, che non si capisce con che garanzie e con che criterio abbia mai pensato di risollevare la situazione. Oggi al Parma sono interessate una miriade di componenti, le quali vogliono tutte dire la loro e chi per interesse chi per ruolo istituzionale vuole tenere in vita la società almeno fino a fine stagione. Perché?

    Tommaso Ghirardi | Foto Twitter
    Tommaso Ghirardi | Foto Twitter

    Difficile diventa spiegare ad un semplice negoziante che la domenica guarda per passione e tifo magari le partite di calcio, che se non riesce a pagare la merce e ha difficoltà a rientrare di debiti contratti con un Istituto di Credito per poche decine di migliaia di Euro è costretto a chiudere la serranda dall’oggi al domani, mentre una società di calcio che contrae debiti per centinaia di milioni di Euro continua a giocare, fare spettacolo e allargare il debito negli anni. Difficile è spiegare ad un cittadino in difficoltà per pagare le bollette a fine mese perché nonostante alla luce del sole ci sia tutto questo ci siano comunque enti e personaggi vari che insistono nel voler portare avanti un carrozzone ormai defunto per la sola giustificazione della regolarità di un semplice campionato di calcio, perché alla fine solo questo è.

    Sky interviene sulla questione, e ne ha ben donde sia chiaro, perché a sua volta come migliaia di tifosi parmigiani è una delle tante parti lese di questa faccenda. La televisione ha pagato i diritti alla società Parma per trasmettere lo spettacolo che il Parma ad inizio stagione ha garantito di poter offrire all’emittente e al suo palinsesto ma a questo punto deve tornare logica e consequenziale la tematica delle proporzioni di soldi dati alle squadre di calcio sui diritti stessi.

    La Lega Calcio è evidente che attinge avida dai soldi che arrivano dalle emittenti televisive ed è altrettanto evidente che deve rispondere del fatto che i suoi appartenenti in modo poco chiaro o fraudolento contribuiscono allo sfascio di un movimento enorme che direttamente o per indotto produce e consuma denari in continuazioni ed in proporzioni bibliche. Ha senso da parte della FIGC fare un piano che prevede, attraverso la solita mutualità, l’aiuto necessario alla società per chiudere la stagione quando tanti tifosi, molta gente comune alla quale proponi il tuo show e una moltitudine di telespettatori battagliano tutti i mesi per arrivarne alla fine centellinando le spese?

    E la UEFA? Il tanto enunciato Fair-Play finanziario che ha bloccato anche l’iscrizione del Parma all’Europa League quest’anno perché si è fermato solo a quel controllo che pareva ridicolo, per un ritardato pagamento dell’IRPEF di alcuni calciatori transitati da Parma per alcuni mesi lasciando allora interdetta la Lega e la FIGC che erano a spada tratta a difesa del Parma? Evidentemente il massimo organo europeo in materia del calcio sa ma non è in grado di sapere o fa finta di non sapere tutto sulle società sue appartenenti.  Insomma le colpe sono tante, avranno alcuni nomi e cognomi ma non saranno mai divise equamente, proprio come i famosi diritti televisivi che per alcune squadre di calcio vale il monte stipendi annuale, mentre per altre non copre nemmeno un semplice trasferimento di un calciatore, alla faccia del Fair-Play finanziario.

    Quanto accaduto al Parma e quanto accadrà ai suoi ex amministratore diverrà in ogni caso fatto di cronaca, come accaduto per i casi Ferlaino, Cecchi Gori, Cragnotti, Tanzi, Gaucci, Mezzaroma e altri meno noti ma è come per calciopoli, calcioscommesse etc… un ottimo motivo ed un’occasione per fermarsi un attimo, riflettere e rifondare un movimento tentacolare e miliardario che ha già perso in partenza qualcosa di fondamentale, la credibilità.

  • Serie A: riforme, dominio europeo e dramma Parma

    Serie A: riforme, dominio europeo e dramma Parma

    Quello che sta vivendo il nostro calcio e la Serie A in particolare, ma non solo, non è che lo spaccato di un paese che vive di eccellenze e di incredibili paradossi, dopo anni di “snobbismo” nei confronti dell’Europa League finalmente sembra che le nostre compagini abbiano preso in seria considerazione questa competizione, tentando un rilancio europeo tanto auspicato per anni quanto rimasto deluso e spesso con rabbia mancato.

    E’ lo specchio dell’Italia di oggi, capace di straordinarie imprese nel piccolo o nel grande quotidiano ma cancellate dall’incredibile difficoltà quotidiana di realizzare e raddrizzare le questioni più semplici. La Serie A ha riscoperto il gusto di vincere in Europa, sei squadre sono in piena bagarre, cinque oggi conosceranno i futuri avversari nel cammino in Europa League e la Juventus con realistico ottimismo vede il ritorno in Germania contro il Borussia Dortmund per andare ai quarti di Champions League.

    Se un amante della Serie A si soffermasse a questo penserebbe di essere tornato agli anni ’90, quando tutte le nostre squadre facevano cammini sontuosi in Europa e spesso una o più compagini si trovavano in finale, ma la realtà che si ha di fronte guardando il dramma del Parma e l’acqua sotto i ponti passata in questi ultimi anni dice a chiare lettere che, è ottimo il risultato storico di questo turno di coppe europee ma è incredibilmente deludente vedere che nei nostri confini si vivono ancora drammi come quelli del Parma e di tante altre squadre che sono state cancellate dal calcio italiano in questi anni.

    Carlo Tavecchio e Claudio Lotito | Foto Twitter
    Carlo Tavecchio e Claudio Lotito | Foto Twitter

    Con l’avvento di Tavecchio alla guida della Federcalcio ci si aspettava delle riforme importanti, a partire dai diritti televisivi che oggi sono la maggior fonte di introito per le squadre di calcio, ebbene finora tale argomento ha portato solo un intermediario che si frappone tra le parti in causa per spillare più soldi alle pay-tv ma di fatto alle provinciali della Serie A arriva sempre una miseria in confronto a quanto percepiscono le grandi. Detto questo servirebbe un capitolo a parte per analizzare le ragioni delle une e delle altre e arrivare ad una conclusione, ma è proprio il governo del calcio che ci dovrebbe arrivare sistemando la questione tenendo anche conto dei bacini d’utenza.

    Di fatto abbiamo avuto tormentoni arbitrali, polemiche a sfondo razzista, incidenti negli stadi, litigi tra presidenti, guai giudiziari per tesserati sotto inchiesta e oggi buchi finanziari delle società fino alla scorsa stagione difese ad oltranza dalle istituzioni del calcio nostrano quando la U.E.F.A. è intervenuta dicendo appunto che qualcosa non andava. Insomma sempre le stesse cose che si perpetrano da anni, ma alle quali anche il governo Tavecchio, come i precedenti, interviene e a parole pone freni dopo che sono accaduti i fatti. Generalmente le riforme si fanno proprio per evitare che si verifichino falle e che si migliorino le cose, tutto disatteso. Per non parlare poi dello sconquasso accaduto in Lega Pro e in Serie B dopo l’intercettazione telefonica “abusiva” nei confronti di Claudio Lotito, braccio destro di Tavecchio che ci ha riportato indietro al 2006, quando altre intercettazioni telefoniche “abusive” spaccarono il mondo del calcio.

    Insomma con argomentazioni diverse e con un’importanza ben diversa le stesse cose che accadono nella gestione e nell’amministrazione del paese.

    In questo momento il nostro calcio esprime un ottimo risultato e lo fa contro squadre appartenenti a campionati qualitativamente sopra il nostro, Athletic Bilbao, Tottenham, Borussia Dortmund. Tutto questo fa ben sperare nella ripresa perché negli anni scorsi l’Europa League soprattutto è stata il trampolino di rilancio per il calcio di altri paesi che oggi assediano l’Italia nel ranking, come il Portogallo.

    Roberto Donadoni, allenatore del Parma | Foto Twitter
    Roberto Donadoni, allenatore del Parma | Foto Twitter

    Di contro abbiamo ancora da scoprire quanto il nostro calcio è marcio, perché ancora nel 2015 mentre un cittadino normale ha difficoltà a fare una richiesta di mutuo per comprare una casa e deve portare mille garanzie all’Istituto di credito, una società di calcio si scopre che con un debito di un centinaio di migliaia di Euro tranquillamente gestisce il mercato, si iscrive ai campionati ed esercita tranquillamente finché il coperchio della pentola a pressione non scoppia e rimane solo da pagare il disastro fatto che va a carico sempre di chi è ignaro di tutto. L’eccellenza morale di Donadoni e dei ragazzi del Parma, con Lucarelli in primis è cancellata dall’inettitudine gestionale e da un sistema che continua a dare segnali di crollo su se stesso.

    In parole povere, il calcio italiano per prestazioni sportive e qualità degli interpreti sul campo da gioco fa di tutto per risalire la china, così come i cittadini nella vita comune, ma rimane sempre da attendere le cosiddette riforme che sembrano sempre più una chimera.

  • La UEFA sanziona Tavecchio con sei mesi d’inibizione

    La UEFA sanziona Tavecchio con sei mesi d’inibizione

    Costa cara la frase pronunciata da Carlo Tavecchio, attuale presidente della Figc, il 25 luglio, durante l’assemblea straordinaria elettiva della Lega Nazionale Dilettanti, definita da molti razzista:

    Le questioni di accoglienza sono una cosa, quelle del gioco un’altra. L’Inghilterra individua dei soggetti che entrano, se hanno professionalità per farli giocare, noi invece diciamo che ‘Opti Pobà è venuto qua che prima mangiava le banane e adesso gioca titolare nella Lazio e va bene così”

    Carlo Tavecchio
    Carlo Tavecchio

    La Uefa infatti oggi ha deciso di punire Tavecchio con sei mesi d’inibizione. In sostanza il presidente della Figc potrà presenziare alle gare delle nazionali azzurre e rappresentare la Federazione in campo internazionale.

    In sostanza Tavecchio, come riportato sul sito della Figc, dovrà astenersi dal partecipare al Congresso della UEFA programmato per il 24 marzo 2015 ed in questi sei mesi non potrà essere eletto o candidarsi per alcuna carica di dirigente UEFA.
    Tavecchio dovrà inoltre “organizzare un evento speciale in Italia volto ad aumentare la consapevolezza e il rispetto dei principi della risoluzione Uefa contro il razzismo” ma come riporta la nota della Figc, il presidente aveva annunciato, l’idea di un evento simile, già in occasione della presentazione del suo programma.

     

    La decisione presa dal massimo organismo calcistico europeo è immediatamente esecutiva e la Figc, sempre nella nota, ha fatto sapere che non ci sarà ricorso in quanto “ha deciso di accettarla al fine di evitare il protrarsi di un contenzioso che avrebbe visto contrapposte la UEFA e la FIGC per un lungo periodo e che si sarebbe potuto risolvere solo davanti al TAS per stabilire se la UEFA fosse competente ad intervenire su questa materia”.

    Si attendeva anche l’immediato commento del diretto interessato che non si è fatta certo attendere, poco fa infatti Carlo Tavecchio si è così espresso sulla decisione presa dall’UEFA:

    Le decisioni non si commentano, si eseguono e si rispettano. Ma non cambia nulla riguardo la mia posizione in Figc.

    Non dello stesso parere i deputati del Pd Laura Coccia e Khalid Chaouki, come si legge dalle dichiarazioni riportate dall’agenzia Adnkronos:

    Dopo la decisione della Uefa di squalificare Tavecchio per sei mesi non possiamo che commentare: noi l’avevamo detto. Ma questa volta le parole non bastano. Crediamo sia arrivato il momento per il presidente della Figc di fare un passo indietro.

  • Supercoppa Europea: Real Madrid-Siviglia il derby spagnolo che vale la coppa

    Supercoppa Europea: Real Madrid-Siviglia il derby spagnolo che vale la coppa

    La stagione di calcio europea assegnerà questa sera il primo titolo, nel “Millenium Stadium” di Cardiff, il Real Madrid di Carlo Ancelotti sfiderà in un derby tutto spagnolo il Siviglia di Unai Emery per decidere chi alzerà al cielo gallese la Supercoppa Europea.

    Real Madrid & Siviglia
    Real Madrid & Siviglia

    Quello di questa sera il 4° derby di Supercoppa Europea dopo quelli italiani, disputati in gare di andata e ritorno, tra Milan e Sampdoria con il successo dei rossoneri nel 1990 e Milan-Parma disputata nel gennaio-febbraio 1994 con il successo dei gialloblù emiliani. Il 3° derby che è valso la Supercoppa si è giocato in gara unica, il 25 agosto 2006 ed ha visto in campo una delle protagoniste di questa sera ovvero il Siviglia che in quell’occasione sconfisse nettamente per 3-0 il Barcellona.

    Sia Real Madrid che Siviglia hanno conquistato una volta questo trofeo ed hanno perso una finale, la gara del Millenium Stadium spezzerà quest’equilibrio.

    I blancos che a maggio hanno conquistato la “decimaChampions League partono senza dubbio con il ruolo di favoriti e l’allenatore italiano sembra intenzionato a schierare tutte le sue stelle compresi i nuovi acquisti: il colombiano James Rodriguez ed il centrocampista, campione del mondo con la Germania, Toni Kroos. Oltre ai due citati a centrocampo, dove mancherà lo squalificato Xabi Alonso, agiranno Bale ed il croato Modric. La porta sarà difesa da Iker Casillas che davanti a se avrà una difesa a 4 composta da Carvajal, Pepe, Sergio Ramos e Coentrao.

    Il Siviglia vincitore della scorsa Europa League, che cercherà di arginare la potenza delle Merengues, perso Rakitic andato a vestire la maglia del Barcellona, confiderà nel talento dell’attaccante colombiano Bacca che in un 4-2-3-1 sarà supportato alle spalle dal trio Reyes-Denis Suarez-VitoloKrychowiak e Carriço formeranno il duo in mediana, mentre in difesa davanti al portiere Beto si schiereranno Coke e Moreno sugli esterni con Fazio e Nico Pareja coppia centrale.

    SUPERCOPPA EUROPEA REAL MADRID-SIVIGLIA, le probabili formazioni.

    REAL MADRID (4-4-2): Casillas; Carvajal, Pepe, Sergio Ramos, Coentrao; Bale, Kroos, Modric, James Rodriguez; Cristiano Ronaldo, Benzema.

    Allenatore: Ancelotti.

    SIVIGLIA (4-2-3-1): Beto; Coke, Fazio, Nico Pareja, Alberto Moreno; Krychowiak, Carriço; Reyes, Denis Suarez, Vitolo; Bacca.

    Allenatore: Emery.

    Arbitro: Clattenburg.

  • Ghirardi: “Con il calcio ho chiuso, il Parma è in vendita!”

    Ghirardi: “Con il calcio ho chiuso, il Parma è in vendita!”

    Un Tommaso Ghirardi davvero infuriato e deluso quello che si è presentato oggi in sala stampa a Collecchio all’indomani del ricorso sulla Licenza Uefa respinto dall’Alta Corte del Coni e quindi con la conseguente esclusione del Parma dall’Europa League 2013/2014, conquistata sul campo.

    Ghirardi ha esordito in conferenza stampa spiegando la questione pagamenti in ritardo, aggiungendo diversi dettagli su quello che è accaduto:

    Tommaso Ghirardi
    Tommaso Ghirardi

    Ho voluto convocare questa conferenza per essere un pochino più chiaro sull’accaduto. Le licenze UEFA sono dovute ai problemi dello stadio, che abbiamo risolto, e i debiti scaduti coi club esterni, che il Parma ha onorato fino all’ultimo centesimo. Poi ci sono gli emolumenti: i giocatori del Parma che hanno giocato nel Parma FC al 31 marzo avevano tutto pagato. Abbiamo presentato tutta la documentazione: il termine ultimo era il 30 di aprile. E il 30 di aprile veniamo contattati dalla COVISOC per avere dei chiarimenti, alle 13.30. Il termine massimo era mezzanotte dello stesso giorno. Sei-sette ore prima di un giorno prefestivo ci dicono che c’è una piccola irregolarità. Lunedì chiamo personalmente e chiedo qual è il problema riscontrato. Ci dicono che su nove incentivi all’esodo, non è stata pagata l’IRPEF. L’incentivo all’esodo è un accordo con un giocatore, perfettamente regolamentato, con cui appunto lo incentivi ad andare a giocare fuori. Noi abbiamo tanti giocatori, tanti giovani, tanti italiani, ma questo non se lo ricorda nessuno. La decorrenza economica di quell’incentivo era il 30 giugno e in questa data bisogna pagare tutte le ritenute esistenti. Facciamo così da sette anni e lo abbiamo sempre fatto, altre società lo fanno. Nessuno ci ha mai detto nulla fino al 30 di aprile, questi anticipo sono stati fatti a novembre quindi la COVISOC doveva contestarci questa cosa a febbraio. Se noi abbiamo sbagliato, ce lo dovevano dare entro il 25 febbraio. Noi fino al 30 di aprile non abbiamo saputo nulla. Io sono convinto di aver pagato tutto e tutti, aver esaudito a tutte le richieste che mi sono state fatte e mi sono rivolto alle istituzioni per sapere quello che dovevo, anche in questo caso. Non posso fare nomi, ma mi è stato consigliato come fare, da esponenti della federazione e della Lega e l’esito è stato la bocciatura in primo e secondo grado. Spero non ci sia niente di male a dire questo, perché è solo la verità. Nessuno lo può negare, ci sono state telefonate, messaggi, email, con gli organi preposti. Io mi sono rifatto alla Lega e alla federazione, che mi hanno dato indicazioni: queste hanno portato alla mancata concessione della licenza UEFA. Ho sentito che bisogna trovare un colpevole, ma non esiste! I miei collaboratori hanno fatto tutto da norma, come sempre. Solo uno stupido può pensare che ci sia un gesto di furbizia da parte mia nel risparmiare questi 300 mila euro, dopo aver speso 13 milioni e perso 8 per la mancata partecipazioni all’Europa League. Quando sarò più sereno valuterò chi mi potrà rimborsare di questi danni. La sanzione che ci è stata data, è per un errore dello 0,6% delle cifre dovute: per questo ho perso quanto vinto sul campo, quello che una squadra di provincia che rappresenta una città civile, ha conquistato sul campo.

    Dopo quest’inizio con le dovute spiegazioni Ghirardi ha proseguito con parole che rispecchiano ancora di più la sua delusione e la decisione di lasciare il mondo del calcio:

    I miei tifosi non sono stati rispettati, perché siamo troppo civili, troppo corretti. Questo non è il nostro mondo, di chi tira le bombe carta, di chi urla, di chi spara. Noi siamo gente perbene e stiamo bene a casa nostra. Siete riusciti a farmi andare via dal mondo dello sport. Io col calcio ho chiuso, voi vergognatevi quanto avete fatto, io me ne torno al mio paesello. Chi ha il coraggio di giudicarmi, ha mai speso un euro per fare lo sport? Io sono partito dalla Seconda Categoria e sono arrivato in Coppa UEFA e ne sono orgoglioso. L’Alta Corte dichiara che è una pena iniqua circa la sentenza a noi comminata, ma che non ha possibilità di invertire la decisione. Un ex ministro che mi scrive una cosa del genere, è assurdo. Mi han fatto andare nella casa dello sport e mi ha giudicato uno che non ha mai fatto sport. Io ho chiuso, ho rassegnato le dimissioni da presidente del Parma FC, dal primo di luglio inizia un’altra storia. I miei soci hanno voluto condividere con me questa mattinata da incubo, il 100% del Parma da oggi è ufficialmente in vendita. Me ne vado da vincitore. Siamo arrivati che non c’era nulla e abbiamo costruito qualcosa di importante.

    Ghirardi fa anche sapere che da parte del Parma non ci sarà il ricorso al Tas, come si era pensato nella serata di ieri, non ci sarà nemmeno alcun ripensamento, l’ex numero uno della società gialloblù ha deciso: in questo mondo del calcio lui non vuole rimanerci più.

     

  • Svolta nel calciomercato, fine delle comproprietà

    Svolta nel calciomercato, fine delle comproprietà

    Svolta incredibile oggi nel calcio italiano, il Consiglio Federale, riunitosi oggi a Roma, ha stabilito che dalla stagione 2014/15, dalla prossima finestra di calciomercato, fra i club non sarà più possibile stipulare contratti di comproprietà, viene così messa fine ad un istituto intorno al quale, nei primi anni duemila, aveva indagato il Fisco andando a sollevare diversi dubbi sulla legittimità di alcuni contratti.

    Resta la possibilità di rinnovare per un anno quelle ancora in essere, ma si tratta di una norma transitoria, l’istituto viene meno fino a esaurimento.

    Così ha chiarito la situazione il Presidente Federale Giancarlo Abete che ha anche aggiunto che si è trattato di una decisione imposta dalla FIGC visto che non tutte le società erano d’accordo:

    Giancarlo Abete
    Giancarlo Abete

    Non tutte le società della Lega di Serie A erano favorevoli, anche se la maggioranza era d’accordo. Non è stata una proposta della Lega, bensì una proposta diretta da parte della Federazione. Nei prossimi mesi verrà fatto un censimento della situazione sulle compartecipazioni ancora vigenti ma era evidente l’atipicità di questo istituto nel quadro normativo europeo, e anche in quello fiscale. Le comproprietà non saranno più possibili.

    Dunque si tratta di una vera e propria svolta che permette all’Italia di andare ad adeguarsi alla volontà dell’UEFA e seguire il passo che avevano già fatto in Inghilterra e Francia. Lo stesso massimo esponente del calcio europeo, Michel Platini, lo scorso inverno si era espresso sulla questione comproprietà:

    Le comproprietà inibiscono la volontà di un calciatore di scegliere il suo destino. Agente e opachi investitori determinano patti e scelte. E’ ora di dire basta.

    Oltre a questa decisione sulla fine delle comproprietà, il Consiglio Federale oggi a Roma ha anche stabilito le date di apertura delle prossime due sessioni di calciomercato per la stagione calcistica 2014/2015:  i tesseramenti in ambito professionistico saranno possibili da martedì 1 luglio a lunedì 1 settembre, fino alle ore 23 per quanto riguarda la sessione di calciomercato estiva, e da lunedì 5 gennaio a lunedì 2 febbraio, sempre fino alle ore 23 per quanto riguarda la sessione invernale.