Tag: udinese

  • Sanchez vicino al Barcellona

    Sanchez vicino al Barcellona

    dal web
    Alexis Sanchez ad un passo dal Barcellona è la bomba di mercato della giornata. Secondo quanto rivela stasera Sky Sport l’attaccante cileno sarà, a meno di clamorosi colpi di scena, un giocatore dei campioni d’Europa in carica. I blaugrana hanno trovato l’accordo con l’Udinese sulla base di 30 milioni di euro cash e il prestito di Bojan Krkic, giovane della Cantera catalana che negli ultimi anni ha trovato sempre meno spazio, che si trasferirà in Friuli per un anno e non più Thiago Alcantara e Jeffren come ipotizzato in un primo momento. In questo momento il procuratore del Nino Maravilla è in viaggio verso Barcellona dove domani si incontrerà con i dirigenti blaugrana per raggiungere un’intesa di massima e nonostante abbia dichiarato più volte di voler rimanere in Italia, Sanchez sicuramente non disdegnerebbe un trasferimento nella squadra più forte del mondo. Bruciate quindi la concorrenza della Juventus ma soprattutto quella dell’Inter che sembrava avere ormai in mano il giocatore.

  • Oggi Inler bianconero? Ultimo assalto Juve per Sanchez

    Oggi Inler bianconero? Ultimo assalto Juve per Sanchez

    Panorama
    Giornata decisiva questa per il mercato della Juve. Il dg bianconero Marotta incontrerà oggi pomeriggio i vertici societari dell’Udinese in occasione della riunione di Lega a Milano per definire la questione legata all’acquisto di Gokhan Inler e tentare l’ultimo assalto ad Alexis Sanchez che in Spagna danno già del Barcellona. Per il centrocampista, visionato anche da Conte durante l’ultimo Inghilterra – Svizzera disputato a Wembley e valido per le qualificazioni agli Europei del 2012, manca davvero poco. Alla Vecchia Signora, che ha già trovato l’accordo con il giocatore sulla base di poco più di 2 milioni a stagione più eventuali bonus per i prossimi 4 anni, resta solo da trovare l’intesa con l’Udinese: 15 milioni cash più la comproprietà di Manuel Giandonato la richiesta friulana che non accetta altre contropartite tecniche come vorrebbe invece Marotta. Il Napoli, che aveva bloccato il giocatore già a gennaio, rimane in attesa e spera in una fumata nera per portare all’ombra del Vesuvio il nazionale svizzero. Ma non si parlerà solo di Inler. Marotta tenterà l’ultimo e disperato assalto ad Alexis Sanchez, ad un passo dal Barcellona. Il dg bianconero alzerà la sua offerta di circa 10 milioni toccando quota 30 con l’intento di far cambiare idea ai Pozzo che avrebbero già accettato l’offerta dei campioni d’Europa, un pacchetto di 27 milioni più i prestiti del centrocampista Thiago Alcantara e l’attaccante Jeffren. L’ultima parola spetta però al calciatore cileno che ha ribadito più volte di voler rimanere in Italia e continuare a giocare nel campionato italiano, in particolare nell’Inter che, rimasta spiazzata dall’inserimento del Barcellona, avrebbe virato su Giuseppe Rossi del Villarreal, altro obiettivo dichiarato dei catalani che mollerebbero la presa se dovessero arrivare a Sanchez. In Spagna danno l’accordo ormai in dirittura d’arrivo.

  • Vinicius rifiuta l’Udinese?

    Vinicius rifiuta l’Udinese?

    Nelle scorse ore prima Itasportpress e poi la Gazzetta avevano riportato l’indiscrezione secondo cui l’Udinese avesse ancora una volta anticipato tutti mettendo le mani sul promettente attaccante del Palmeiras Vinícius Santos Silva.

    Vinicius, diciassettenne di belle promesse, è il più giovane di sempre ad aver indossato la prestigiosa maglia del Palmeiras dando sin da subito la sensazione di aver numeri importanti. Gli emissari di Pozzo erano riusciti a trovare l’accordo sia con l’ormai famosa DIS (società che gestisce i diritti di Ganso) che con il presidente del Palmeiras.

    Nonostante i problemi economici, scrive Globoesporte, però il club verdeoro pare abbia deciso di assecondare la volontà del ragazzo di rimanere con i “Verdao” per completare la maturazione. Sarà un tentativo per aumentare le pretese?

  • Conte a Londra da Inler e Lichtsteiner

    Conte a Londra da Inler e Lichtsteiner

    La Stampa
    Missione elvetica per la Juventus di Antonio Conte. Il nuovo tecnico bianconero accompagnato dal dg Beppe Marotta e il ds Fabio Paratici volerà a Londra dove stasera assisterà al match valido per le qualificazione ad Euro 2012 tra Inghilterra e Svizzera per visionare da vicino, oltre Reto Ziegler già acquistato nei giorni scorsi, anche il centrocampista dell’Udinese Gokhan Inler e l’esterno difensivo della Lazio Stephan Lichtsteiner.   La presenza di Conte a Wembley è un altro indizio di quanto sia ormai vicinissimo alla Vecchia Signora il centrocampista svizzero di origini turche per il quale esiste già un accordo di massima raggiunto con il procuratore Dino Lamberti a 2 milioni a stagione per 4 anni. Dopo la partita il neo tecnico bianconero dovrebbe dare il suo ok alla chiusura della trattativa che dovrebbe portare nelle casse dell’Udinese circa 15 milioni più la comproprietà del centrocampista Manuel Giandonato, pedina richiesta dai friulani. Più complicato invece il discorso per Lichtsteiner, primo obiettivo dei bianconeri per la corsia di destra. La Lazio non si smuove dalla suo richiesta dei 12 milioni cash fissati dalla clausola rescissoria inserita nel contratto del terzino, Marotta vorrebbe risparmiare almeno 4-5 milioni cercando di contenere la spesa in quel ruolo in 7 milioni, cifra questa con la quale si potrebbero prendere sia Mattia Cassani dal Palermo che il tedesco Thomas Beck dall’Hoffenheim.

  • Inler sempre più vicino alla Juve

    Inler sempre più vicino alla Juve

    Il tanto atteso incontro tra Gino Pozzo e Beppe Marotta c’è stato. Ieri sera i due si sono ritrovati a cena e hanno parlato non solo di Gokhan Inler, principale obiettivo dei bianconeri per il centrocampo, ma anche di Alexis Sanchez, per il quale però la trattativa è assai più complicata. Ma procediamo con ordine.

    Il centrocampista svizzero di origini turche è stato richiesto espressamente dal nuovo allenatore della Juventus Antonio Conte, che ha individuato in lui l’uomo adatto da affiancare a Pirlo in mediana in quello che dovrebbe essere il 4-2-4 fatto di possesso palla e gioco offensivo. Inler, che fino a qualche giorno fa sembrava destinato al Napoli, è stato attratto maggiormente dalle sirene della società bianconera con la quale avrebbe trovato già l’accordo per un contratto di 4 anni a 2 milioni di euro a stagione, stipendio di gran lunga superiore di quello offerto da Aurelio De Laurentiis che con quell’ingaggio a libro paga ha il solo Cavani.
    Ora l’ostacolo sembra essere la pretesa dell’Udinese che ha fissato in 18 milioni il prezzo del cartellino del centrocampista, alzando di 3 milioni la cifra concordata tempo fa con il Napoli (15 milioni ndr). La cena è servita proprio a questo, a limare la differenza tra domanda e offerta inserendo nell’operazione qualche contropartita tecnica: ai friulani piace, e non è un mistero, Sebastian Giovinco che il Parma in questi giorni dovrebbe riscattare la metà del cartellino, oltre a Frederik Sorensen e Manuel Giandonato. Non interesserebbero invece Paolo De Ceglie e Albin Ekdal. Inoltre da risolvere ci sono anche le questioni legate a Marco Motta e Simone Pepe, giunti a Torino con la formula del prestito oneroso, e i quali riscatti potrebbero ammordire le pretese dell’Udinese. Si ha l’impressione comunque che alla fine la trattativa si chiuda nel giro di poco tempo perchè il club di Corso Galileo Ferraris ha dalla sua parte la volontà del giocatore di vestire i colori bianconeri della Juventus.

    Per l’attaccante cileno invece il discorso non è dei più semplici perchè l’Inter rimane la favorita: il club nerazzurro segue già da tempo Sanchez e l’interessamento della Juventus appare più una manovra di disturbo che una mossa decisa sul giocatore. Troppi infatti i 40 milioni che l’Udinese chiede per il Niño Maravilla, cifra che potrebbe essere abbassata con l’inserimento di qualche pedina gradita ai Pozzo che non sarà Goran Pandev, considerato l’alto ingaggio, ma qualche giovane da valorizzare come Coutinho, Obi e Santon.

  • Il Pagellone di Serie A: Juve 4.5, Milan 9

    Il Pagellone di Serie A: Juve 4.5, Milan 9

    Juventus 4,5: Il voto è una media fra il 6 della prima metà di stagione e il 3 pieno della seconda. Una stagione iniziata con il piglio giusto quella dei bianconeri che a dicembre, prima del pareggio suicida con il Chievo, parevano rappresentare l’unica seria alternativa alla capolista Milan; poi come d’incanto tutto è svanito, un gennaio disastroso ha rovinato quanto di buono costruito nei primi mesi e da lì una continua deriva, fino ad arrivare ad un modestissimo settimo posto che ha escluso la squadra di Del Neri da tutte le competizioni europee.  Un risultato così negativo in casa juventina non si verificava da 20 anni, era la stagione ‘9o-’91 e sulla panchina di Madama sedeva Gigi Maifredi. Tra le note positive dell’annata bianconera c’è sicuramente l’ottimo inserimento di Milos Krasic, a larghi tratti l’esterno serbo è stato il vero trascinatore dei suoi, un punto fermo da cui la Juve di Conte potrà e dovrà ripartire.

    Lazio 6,5: Nonostante i biancocelesti non siano riusciti a centrare la qualificazione ai preliminari di Champions, il loro è stato sicuramente un cammino molto positivo, per lunghi tratti della stagione hanno insediato la leadership del Milan ed hanno lottato per delle piazze più onorevoli, ma, forse, l’unica pecca è stata quella di non sapere reggere la pressione nei momenti decisivi del proprio campionato (vedi sconfitta contro il Napoli). Un nome su tutti il neo acquisto Hernanes, il profeta ha realizzato 11 reti con la maglia degli aquilotti, risultando spesso decisivo, da migliorare la sua continuità, ma c’è da dar merito a Lotito di aver azzeccato l’acquisto.

    Lecce 6: La salvezza acquisita nel derby contro gli “odiati” cugini del Bari, è il meglio che qualsiasi tifoso giallorosso potesse immaginare. A dire il vero quello espresso dai salentini, guidati da De Canio, non è stato un gioco esaltante, anzi, ma il tecnico materano è riuscito nel compito di trasmettere ai suoi quel carattere e quella volontà per raggiungere l’ambito traguardo. Una menzione di merito nella stagione dei lupi pugliesi, va ai senatori Chevanton autore dello straordinario gol vittoria contro il Napoli e Jeda protagonista con una doppietta nella partita decisiva contro il Bari.

    Milan 9: Un voto in meno solo perchè la perfezione non è di questo mondo, ma la squadra di Allegri fin da inizio campionato ha meritato il successo finale, guidata prima dai i gol di Ibra e poi da quelli di Pato e Robinho, quando lo svedese ha tirato un po’ il fiato. I rossoneri hanno vinto tutti gli scontri diretti eliminando ad uno ad uno tutte le pretendenti al titolo e resistendo anche all’attacco disperato dei cugini interisti, sicuramente i più attrezzati come organico per spodestare il dominio del diavolo su questo campionato. Bravo quindi il tecnico livornese a recuperare giocatori fondamentali ma messi ai margini l’anno scorso, vedi Gattuso e Seedorf; bravo a rinunciare a Ronaldinho e a puntare su Robinho e Boateng; bravo a valorizzare Abate, gradita sorpresa di quest’anno e poi quando in squadra ti ritrovi due come Ibra e Pato il tutto viene più facile.

    Napoli 8: Terza piazza e Champions diretta con un organico che, fatto salvo per il terzetto d’attacco non presenta poi tutta questa qualità, merito anche di Mazzarri, tecnico carismatico e desideroso di successi, capace di far rendere i proprio uomini al massimo delle loro capacità. Il fenomeno vero quest’anno però è stato Cavani che con le sue 26 reti ha contribuito notevolmente all’ascesa degli azzurri, portandoli a lottare anche per la prima piazza della classifica, non è un caso, quindi, che quando è venuto a mancare lui i partenopei abbiano sofferto molto.

    Palermo 5,5: Troppo sotto le aspettative la stagione dei siciliani, con un organico di tutto rispetto, migliorato anche dagli arrivi di Ilicic e Bacinovic, gli uomini di Delio Rossi, sono riusciti a concludere veramente troppo poco almeno in campionato, neanche il cambio al timone (Cosmi al posto di Rossi) e il successivo ritorno in panchina del tecnico ex-lazio hanno dato la scossa sperata. Dopo la qualificazione all’Europa League dell’anno scorso, l’ottavo posto di quest’anno rappresenta una vera e propria battuta d’arresto. Tutt’altro discorso va fatto, invece, per la Coppa Italia, dove i rosanero hanno raggiunto una storica finale.  
    Parma 5,5: Per gli emiliani vale lo stesso discorso fatto per il Palermo, organico molto ben fornito, rafforzato dall’arrivo di Amauri, ma stagione molto al di sotto delle aspettative, una salvezza raggiunta con sudore e che è costata la testa del tecnico, mai amato, Marino. L’arrivo di Colomba alla 32ma giornata ha rinvigorito i gialloblu, ma il prossim’anno ci si aspetta molto di più da una nobile come la squadra ducale.

    Roma 6: “Annamo a vincè” disse De Rossi a Borriello per convincerlo a trasferirsi a Roma nella scorsa estate, mai profezia fu meno azzeccata, infatti, i giallorossi dopo essere stati per anni la vera e sola antagonista allo strapotere interista, hanno miseramente fallito nella stagione che doveva sancire il loro definitivo rilancio. Un’annata talmente fallimentare da costringere anche il tecnico testaccino Ranieri a rassegnare le proprie dimissione e a lasciare la squadra in mano all’aeroplanino Montella. Un cambio che ha sortito solo una pallida qualificazione ai preliminari d’Europa League, di certo una stagione che si ricorderà solo per la fine dell’epoca Sensi, con l’approdo alla presidenza della società di una cordata americana guidata da Thomas Di Benedetto. 

    Sampdoria 3: Dalle stelle alle stalle in una sola stagione.L’anno scorso di questi tempi, infatti, eravamo qui a lodare il lavoro della squadra allora guidata da Del Neri, e dopo 12 mesi ci ritroviamo a commentare una disfatta e la disgregazione di una squadra passata dai preliminari di Champions alla serie B. Che altro aggiungere se non che forse le colpe sono in gran parte della società e del presidente Garrone su tutti, non si può cedere così a cuor leggero un duo da Coppa Campioni come Cassano e Pazzini e sostituirli, non ce ne vogliano i diretti interessati, con Maccarone e Pozzi.

    Udinese 8: 5 sconfitte ad inizio campionato non avrebbero di certo fatto presagire un epilogo così dolce, ma la costanza della società nel confermare Guidolin alla guida e la splendida intesa sviluppata fra il duo d’attacco Di Natale, ancora re dei bomber con 28 reti, e Sanchez, esploso definitivamente e sicuro uomo mercato, hanno dato i frutti sperati. I friulani tornano quindi nell’Europa che conta dopo 6 anni di assenza e proveranno certamente a mantenere in rosa i loro gioielli, ambiti da molte squadre di vertice, per ben figurare nella prossima Champions.

  • Martinuccio per il dopo Sanchez, Udinese in azione

    Martinuccio per il dopo Sanchez, Udinese in azione

    Il nome non dice niente ma in fondo era la stessa cosa per Inler, Sanchez, Isla, Armero e Zapata ma l’Udinese festeggiata la Champions League è partita alla ricerca di nuovi giocatori in grado di ampliare l’organico di Guidolin in vista della prossima entusiasmante stagione. La gioielleria di casa Pozzo è richiestissima sul mercato e qualcuno alla fine lascerà il Friuli.

    Chi potrebbe sostituire Sanchez in organico è l’attaccante argentino del Penarol Alejandro Martinuccio rivelazione dell’ultima Libertadores e con i numeri del campione. Classe ’87 Martinuccio assomiglia molto a Miccoli bravo a partire dalla fascia e letale sui palloni vaganti in area di rigore, ha il passaporto comunitario e per gli addetti ai lavori è pronto per sbarcare in Europa.

    L’Udinese come spesso accade è arrivata prima di tutti ma sul giocatore pare esserci l’interesse di Walter Sabatini, altro esperto di calcio sudamericano, per la Roma.

  • Napoli arriva Inler, il Pocho con il mal di pancia?

    Napoli arriva Inler, il Pocho con il mal di pancia?

    La quiete dopo la tempesta, De Laurentiis ieri in una lunga intervista concessa alla radio ufficiale del club ha confessato che dal colloquio con Mazzarri il rapporto è uscito rinforzato, ancora più saldo e coeso verso il raggiungimento di nuovi prestigiosi traguardi.

    Il presidente ha promesso uno sforzo economico importante per esser competitivi anche Champions League senza però perder d’occhio il bilancio e sopratutto la mission di inserire giocatori giovani per salvaguardare anche il futuro del club.

    Il primo acquisto sarà quasi sicuramente il centrocampista Inler corteggiato oramai da diverso tempo e adesso in procinto di vestire la maglia azzurra. Sia De Laurentiis che il ds dell’Udinese Larini hanno confermato la trattativa anche se ancora c’è da limare qualche dettaglio ma alla fine si dovrebbe chiudere sui 12 milioni di euro cash più il cartellino di Denis.

    Il grosso campionato fatto dal Napoli ha però fatto impennare le richieste delle sue stelle, Hamsik è finito nel mirino del Milan, Cavani è stato blindato prima che arrivasse la richiesta irrinunciabile e adesso a spiazzare l’ambiente ci sono le parole dell’agente di Lavezzi “Non so se Lavezzi resterà a Napoli. Quando ha firmato il suo contratto in questo era inserita anche una clausola molto alta, per cui se arrivasse un’offerta pazzesca si valuterà questa con la società”.

    Se il procuratore fosse Raiola staremmo qui a parlare di uno stratagemma per chiedere un adeguamento del contratto e non è eslcuso che alla fine si finisca in questo modo. Pare però che il Pocho sia entrato in orbita Tottenham disposto a spendere per riguadagnare la Champions League sin dalla prossima stagione, ma pare che sotto sotto ci sia anche l’Inter disposta ad inserire nella trattativa Pandev qualora non dovesse riuscire ad arrivare a Sanchez.

  • Liscio e Sbalascio: i protagonisti della stagione 2010-2011

    Liscio e Sbalascio: i protagonisti della stagione 2010-2011

    Traiamo un bilancio della stagione con i protagonisti assoluti in positivo e in negativo dell’annata appena conclusa della nostra rubrica “Liscio e Sbalascio“:

    Il Milan, fresco del titolo di Campione d’Italia, è stata senza dubbio la miglior squadra della stagione, quindi merita in pieno il primo posto dei nostri Lisci. Sin dall’inizio della stagione si era capito che i rossoneri volessero fare sul serio dopo anni a secco di trofei. Il 4-0 alla prima di campionato contro il Lecce è stato più di un segnale alle rivali, in particolare l’Inter, reduce da un’annata trionfale con 4 titoli vinti e uno ancora da conquistare (il Mondiale per Club verrà vinto dai nerazzurri a Dicembre). La brusca frenata di Cesena e il pareggio casalingo col Catania non hanno però inciso sul morale degli uomini di Allegri che, a parte la sconfitta casalinga contro la Juventus alla nona di campionato, riusciranno a conquistare la testa della classifica per non lasciarla più. Sugli scudi le grandissime prestazioni di Ibrahimovic (seppur con un calo nella seconda parte di campionato), di Pato (l’anno della consacrazione definitiva per lui) e di Thiago Silva (il giocatore che ha avuto una maggiore crescita rispetto all’anno precedente). Ma anche il resto della squadra è stato monumentale, basti pensare alle prestazioni di un super Abbiati e alla seconda giovinezza vissuta da Seedorf, prima fischiato e poi acclamato. Il tutto merito di un Allegri da 10 e lode in pagella, colui che al primo anno in rossonero ha saputo gestire le grandi responsabilità di una squadra come il Milan e l’ha portato a vincere uno scudetto che manacava in Via Turati da 7 anni.

    Seconda piazza per la grande rivelazione stagionale, l’Udinese di Guidolin. Partita malamente con 4 sconfitte in altrettante gare, sembrava essere prematuramente destinata a un anno travagliato con possibile retrocessione, come molti sportivi hanno inizialmente espresso. si parlava addirittura di esonero di Guidolin, il principale colpevole di quell’avvio orribile di campionato, senza vedere però che la squadra friulana aveva mostrato un bel gioco soprattutto con Genoa e Inter. Invece Pozzo ha saputo dar fiducia a un progetto (e che progetto!) che richiedeva tempo per amalgamare i “senatori” con i giovani, e così gli sforzi effettuati alla fine sono stati ripagati. Nemmeno Guidolin stesso prima dell’inizio del campionato avrebbe pensato ad un possibile approdo alla fase preliminare di Champions, segno che la voglia di confermarsi sul campo e di mostrare il proprio valore (Sanchez e Di Natale in primis) li ha portati il più lontano possibile, dove nemmeno loro si aspettavano. Ora c’è da completare l’opera, il sogno vero e proprio è rimandato ad agosto, affronterà una delle squadre dei campionati maggiori (Inghilterra, Germania, Francia, Spagna e Portogallo), ma dal canto suo l’Udinese ha la caratteristica di giocare un calcio spettacolare, come pochi al mondo. Speriamo comunque che il patron Pozzo non ceda così facilmente i suoi gioielli, in modo tale da vedere 4 club italiani ai giorni di Champions ma soprattutto una squadra spettacolare a misurarsi contro le grandi potenze del calcio europeo.

    Sul gradino più basso del “podio” troviamo il Napoli formato Champions. Erano 20 anni che i partenopei non approdavano all’Europa che conta, anche per via degli anni difficili che il club azzurro ha vissuto. Sprofondata in C per fallimento nella stagione 2004, è riuscita man mano a risalire la china negli anni seguenti grazie alla stabilità finanziaria portata da Aurelio De Laurentiis, fino ad arrivare di nuovo nella massima serie. L’acquisto di Cavani in estate è stato l’ago della bilancia, e grazie alle reti del “Matador” i partenopei sono riusciti a conquistare l’accesso alla fase a gironi della Champions dalla porta principale, senza dimenticare il sogno cullato per gran parte del campionato di poter vincere lo scudetto insidiando la vera rivale di stagione, il Milan, proprio come 20 anni fa, quando a guidare gli azzurri verso il tricolore ai battendo i rossoneri ci pensò Diego Armando Maradona. Comunque è un terzo posto importantissimo per Napoli e i suoi tifosi, che si affacciano sul grande palcoscenico dopo anni di buio, merito soprattutto di uno stratosferico Edinson Cavani che farà impazzire sicuramente i dirigenti delle più grandi società in questa rovente estate.

    Passando agli Sbalasci, la delusione più grande è stata ancora una volta la Juventus. Abbiamo speso troppe parole (e troppe critiche) per giudicare un’annata disastrosa che deve essere subito cancellata se si vuole realmente tornare ai livelli che la competono, e non abbiamo più aggettivi pertinenti allo scempio biennale di cui è stata protagonista. Nessuno poteva minimamente pensare che si potesse fare addirittura peggio dell’anno scorso, ma i risultati mostrano inesorabilmente l’involuzione catastrofica di una squadra che ormai della Juve sembra avere soltanto il nome. Bisogna riazzerare (per l’ennesima volta) tutto, ripartire da un nuovo progetto che possa garantire ai tifosi bianconeri il ritorno ai grandi fasti con la speranza di ritornare a padroneggiare come un tempo, non solo in Italia ma anche in europa, dove manca ormai da tanto tempo la conquista di un trofeo continentale. La stagione è da 4 in pagella.

    Altro Sbalscio della stagione è la Roma, quella stessa Roma che un anno fa contendeva lo scudetto all’Inter fino all’ultimo respiro, e che ora è riuscita a malapena a conquistare i preliminari di Europa League. L’ultimo anno dei Sensi alla presidenza della Roma non si è chiusa affatto nel migliore dei modi, e con la nuova presidenza di Di Benedetto (che garantirà alla Roma una stabilità finanziaria solida) i tifosi giallorossi sperano una volta per tutte di conquistare quello scudetto che per ben 2 anni è sfuggito proprio all’ultima di campionato, sempre ai danni dell’Inter. Con nuovi campioni nella rosa nulla è proibito alla squadra capitolina.

    L’ultimo posto degli Sbalasci va alla Samp, protagonista di una stagione disgraziata cominciata ad agosto quando un gol subìto al 94esimo minuto ha spazzato via le speranze blucerchiate di accedere in Champions League, nella persona di Garrone; successivamente, dopo un inizio di campionato abbastanza soddisfacente, il divorzio dal ds Gasparin prima e il caso Cassano poi ha sconvolto gli equlibri nell’ambiente doriano, finito in malo modo con la cessione del barese al Milan. Anche Pazzini venne ceduto dallo stesso presidente nel mercato di gennaio, e da lì la Sampdoria ha perso fiducia e convinzione: come se ciò non bastasse, allontanò Di Carlo e scelse come guida tecnica Cavasin, il quale non è riuscito ad invertire la rotta, ottenendo soltanto una vittoria con il Bari retrocesso nelle 10 partite rimanenti alla fine del campionato. L’annus horribilis della Sampdoria, destinata a ripartire dalla Serie B con la speranza di ritornare al più presto in A e rigiocarsi le sue carte nella massima serie, è dovuto principlamente al disastro compiuto da Garrone.

  • Tegola Pato, addio Coppa America?

    Tegola Pato, addio Coppa America?

    Ennesimo infortunio stagionale per Alexandre Pato nell’ultima giornata di campionato che forse gli costerà la convocazione per la Coppa America in programma a luglio in Argentina.

    L’attaccante brasiliano ha riportato una lussazione alla spalla destra in un contrasto di gioco con Zapata e uscito in barella è stato portato per accertamenti in ospedale ad Udine. Pato dovrà portare il tutore per 4 settimane ma per fortuna è scongiurata l’operazione.

    Paradossalmente l’infortunio di Pato può far contento il Milan che potrà avere l’attaccante riposato e ai nastri di partenza ad inizio preparazione per la prossima stagione.