Lite Guidolin-Di Natale. Fulmine a ciel sereno in casa Udinese, che non vive un periodo molto brillante dal punto di vista dei risultati sul campo e in questo momento deve fare i conti anche con un litigio importante nello spogliatoio. Il rapporto tra il mister bianconero e il numero 10 friulano ha iniziato ad incrinarsi da inizio stagione, con il giocatore che più volte è stato ripreso dalle telecamere mentre discuteva troppo animatamente con il proprio tecnico sulla posizione da tenere in campo. Ieri si è raggiunto il punto più basso con la litigata che è diventata presto di dominio pubblico.
LA ROTTURA – Secondo i ben informati, si tratta di una discussione molto accesa, chiamiamola litigata vera e propria, con il capitano dell’Udinesea mancare di rispetto al suo allenatore, tanto da abbandonare anzitempo l’allenamento di ieri e non farsi vedere negli spogliatoi. Questa situazione, causerà sicuramente notevoli ripercussioni tra i compagni, che puntavano sulle giocate di Di Natale per uscire da questo brutto periodo.
I MOTIVI – Perchè? Per quale motivo Guidolin e Di Natale sono arrivati allo scontro? Ufficialmente, non è dato sapere nulla. Ma secondo indiscrezioni, il tecnico bianconero avrebbe chiesto al suo capitano di sacrificarsi di più per la squadra e soprattutto di impegnarsi negli allenamenti, suscitando la reazione del numero 10 friulano, finendo a litigare. La rottura pare irrimediabile, tanto da portare l’ex allenatore del Palermo ad escluderlo dalla lista dei convocati per la partita contro il Genoa. A questo punto, i tifosi sperano nell’intervento del procuratore del napoletano, Bruno Carpeggiani, e mediare tra i due per far tornare il sereno a Udine.
LA SOCIETA’ – Per il momento la dirigenza bianconera non avrebbe rilasciato alcuna dichiarazione e quindi non si sarebbe schierata per nessuno dei due tesserati. La società friulana vuole prendersi tutto il tempo necessario per studiare la situazione prima di trarre conclusioni affrettate. Se rottura sarà, la famiglia Pozzo si troverà davanti ad una decisione molto importante. Confermare il tecnico che ha sfiorato due volte la qualificazione ai gironi di Champions oppure tenere il capitano, il trascinatore in campo della formazione bianconera?
Ci sono voluti ben 29 anni per rivedere un pareggio tra Torino-Udinese ma a dire il vero la squadra che avrebbe meritato decisamente la vittoria è stata quella di Ventura: la fortuna ha infatti girato le spalle ai granata che alla fine della partita portano a casa un punto e tre pali che si sono imposti a favore dei friulani. La squadra di Guidolin sembra infatti spenta e poco incoraggiata a superare i torinesi che invece, da vera neopromossa, si presenta in campo con il coltello tra i denti. Le due formazioni però sono leggermente differenti dal solito: da una parte il Torino vede il proprio capitano partire dalla panchina con Ventura che sceglie di schierare Sansone e Meggiorini. Dall’altra anche Guidolin lascia a riposo Di Natale e cambia altri giocatori, scelte che pesano per le tre partite da disputare in una settimana.
Al fischio d’inizio le due squadre si studiano ma poi ad alzare la testa per primi sono i locali che spingono ripetutamente verso la porta di Brkic: Stevanovic, Basha e Meggiorini fanno sudare tutti i tifosi presenti ma la palla non vuole entrare in rete. I bianconeri sicuramente sapevano che avrebbero incontrato una squadra a dir poco determinata ma non fino a questo punto: ecco perché alzano la guardia e preferiscono contenere le forze per contrastare i continui attacchi granata.
Nella ripresa la musica non cambia: il Torino sfiora ancora la rete, prima con Sansone e poi con il fresco Santana in quanto entrambi colpiscono il legno. L’Udinese si vede sempre meno e, al triplo fischio finale Guidolin ringrazia il cielo che è riuscito a portare a casa almeno un punto; dall’altra parte i torinesi se la prendono con la sfortuna ma Ventura applaude i suoi per la partita e guarda avanti. Di Certo un Torino così può solo che migliorare e mettere il bastone tra le ruote a squadre sicuramente più titolate, onorando in pieno il campionato di Serie A.
LE PAGELLE DI TORINO-UDINESE
Torino (4-3-3): Gillet 6.5; Darmian 7, Ogbonna 6.5, Di Cesare 7 (30 st Glik), D’Ambrosio 6; Basha 6, Gazzi 6.5, Vives 6, Stevanovic 6 (25 st Santana 6.5), Meggiorini 5.5, Sansone 6.5 (15 st Bianchi 6). A disp.: Gomis L., Rodriguez, De Feudis, Brighi, Verdi, Diop, Sgrigna. All.: Ventura
Udinese (3-5-2): Brkic 6.5; Benatia 5.5, Danilo 5.5, Coda 6; Basta 5.5, Allan 5 (40 st Pinzi), Willian 5.5 (11 st Badu 5.5), Lazzari 5, Armero 5.5; Barreto 5 (11 st Pereyra 6), Ranegie 5.5. A disp.: Padelli, Pawlowski, Gabriel Silva, Angella, Faraoni, Pasquale, Hertaux, Fabbrini, Di Natale, Maicosuel. All.: Guidolin
Dopo il pareggio contro la Sampdoria di domenica, il Torino torna in campo tra le mura amiche per vedersela contro l’Udinese: nel match di oggi infatti la formazione granata cercherà di mettere a segno l’ennesimo buon colpo di questa stagione. I giocatori di Ventura hanno cominciato il nuovo campionato ben impressionando, supendo solamente la sconfitta contro l’Inter, pareggiando con Sampdoria e Siena e andando a vincere contro il Pescara. Dall’altra parte ci sarà invece l’Udinese, il quale viene dalla vittoria contro il Milan e sembra essersi ripreso dalla brutta partenza: delle quattro partite i bianconeri hanno infatti incassato due pesanti sconfitte, un amaro pareggio con il Siena ed il successo con i rossoneri.
Entrambe le formazioni è chiaro che non si accontenteranno del pareggio che, tra le tante cose, non si verifica da 29 anni: guardando il passato le due squadre si sono affrontate ventotto volte e, ad avere la meglio in quattordici partite è stato il Torino, a dispetto delle otto vittorie dell’Udinese e dei restanti pareggi. Per il match di oggi le attese sono grandi, soprattutto in quanto le due squadre han dimostrato di essere in grado di dare spettacolo e divertire i tifosi. L’unica cosa che manca al Torino è la cattiveria davanti alla porta e per questo Ventura potrebbe presentare qualche cambiamento inaspettato: inoltre il tecnico granata dovrà fare a meno di Birsa e Masiello e sembra aver deciso di schierare D’Ambrosio. Dall’altra parte spazio al solito 3-5-2 di Guidolin che conferma la coppia offensiva Ranegie-Di Natale, cambiando invece qualcosa al centrocampo causa anche le assenze di Domizzi e di Muriel.
A poche ore dall’incontro i due tecnici hanno fatto il punto della situazione sottolineando l’importanza di questi punti in palio. Per il Torino sicuramente ancora più evidente visto che è la neopromossa di turno ma per l’Udinese non è una partita assolutamente da sottovalutare vista la forza e determinazione dei granata.
PROBABILI FORMAZIONI TORINO-UDINESE
Torino (4-2-4): Gillet; Darmian, Glik, Ogbonna, Masiello; Vives, Gazzi; Cerci, Meggiorini, Bianchi, Santana. A disp.: Gomis L., D’Ambrosio, Rodriguez, Di Cesare, Bakic, Basha, De Feudis, Verdi, Stevanovic, Sgrigna, Brighi, Sansone. All.: Ventura
Mai così in basso Milano. Quasi in contemporanea le due squadre milanesi, Inter e Milan ripercorrono la stessa linea di sconfitte e crisi. Allegri è un dead man walking sulla sua panchina sempre più traballante. Udinese Milan termina con un 2 a 1 che condanna i rossoneri a stagnare sul fondo della classifica, fermi a 3 punti, e con un periodo nero che sembra non voler terminare mai. Con questa sconfitta il Milan incassa la terza debacle stagionale in quattro turni. I conti si fanno a maggio, ma il presente è nero, e il futuro all’orizzonte non promette bene.
LA PARTITA
Massimiliano Allegri come aveva promesso cambia le carte in tavola, schierando Mesbah al fianco di Mexes e rinunciando dal primo minuto a un giocatore importante come Boateng, puntando su El Shaarawy in tandem con Pazzini. Guidolin sorprende inserendo il nome nuovo Ranegie in coppia con il bomber Di Natale.
Non è la giornata dei rossoneri, e si vede soprattutto nei primi 10 minuti quando il Milan propositivo sbaglia con Pazzini un’occasione unica, con l’ex nerazzurro che spreca davanti a Brkcic calciando male. Dopo una buona partenza e qualche buona occasione gli uomini di Allegri (con El Shaarawi decisamente ispirato) calano vistosamente e nel finale di primo tempo sono gli uomini di Guidolin a trovare la forza per far male alla retroguardia rossonera. Precisamente al minuto 40’ Ranegiesugli sviluppi di un calcio di punizione sfruttando l’uscita a vuoto di Abbiati, fa valere i suoi centimetri e mette in rete con uno stacco di testa che beffa tutti.
Nella ripresa l’Udinese non cambia nessun uomo, mentre dopo nemmeno dieci minuti è Allegri a sconfessare le sue scelte iniziali e a cambiare le carte in tavola, inserendo Boateng al posto di Ambrosini. Solo pochi istanti dopo la sostituzione il Faraone El Sharaawy si inventa una rete praticamente da solo trovando una conclusione dai 25 metri che si infila alla destra di Brkcic, portando il punteggio sull’1 a 1. Al 23’ succede l’impossibile in area, con un mischione dove l’Udinese subisce il fallo di Zapata su Ranegie e al tempo stesso trova la rete con Di Natali. Celi ferma il gioco e fischia il calcio di rigore non concedendo incredibilmente la regola del vantaggio tra le numerose proteste dei friulani. Zapata già ammonito guadagna anzitempo la via degli spogliatoi e Di Natale con la freddezza di un cecchino batte Abbiati dagli undici metri portando i suoi in vantaggio per 2 a 1. Il Milan è in bambola e nel finale oltre alla seconda espulsione di Boateng con una doppia inferiorità numerica, rischia la goleada con una discesa di Coda fermata solo da una grande parata di Abbiati. Fischio finale e fischi sui rossoneri.
PAGELLE UDINESE-MILAN
Ranegie 7 Giornata da incorniciare, e esordio da predestinato. Gioca la sua prima in Serie A e bagna l’esordio con la rete del vantaggio, riuscendo ad essere incisivo quando conquista il rigore.
Allan 6,5 Guidolin ci vede lungo. Allan ricambia la fiducia del suo tecnico con una prestazione maiuscola, sradicando palloni qua e là e mettendosi al servizio della squadra
Danilo 6,5 Muro assoluto. Gli interessi delle Juventus ora sono sempre più comprensibili
Di Natale 6,5 Cecchino dagli undici metri
Abbiati 5,5 Incomprensibile la sua uscita folle sul primo gol dell’Udinese. Poi nel resto della partita in parte si riscatta evitando la goleada.
Zapata 5 Nel primo tempo regge bene l’impatto emotivo contro la sua ex squadra. Nella ripresa complice la doppia ammonizione rimediata nel giro di pochi minuti rovina la sua prestazione e lascia i suoi nei guai.
Mexes 4,5 è continuamente in difficoltà e su Ranegie si fa anticipare in maniera ingenua. L’addio si Thiago Silva è sempre una ferita fresca
Boateng 4,5 Fin troppo nervoso. Si fa espellere dimostrando come non è proprio il suo momento migliore.
Udinese (3-5-2): Brkic 5; Benatia 6,5, Danilo 6,5, Coda 6; Faraoni 5,5 (17′ st Badu 6,5), Allan 6,5, Pinzi 6, Pereyra 5,5, Pasquale 5,5; Ranegie 7, Di Natale 6,5 (42′ st Fabbrini sv)
Milan (4-3-1-2): Abbiati 5,5; Abate 5, Zapata 5, Mexes 4,5, Mesbah 4,5; Montolivo 6, Ambrosini 5 (7′ st Boateng 4,5), Nocerino 5 (35′ st Bojan sv); Emanuelson 5 (24′ st Acerbi 5,5); El Shaarawy 6, Pazzini 5
E’ arrivato il giorno tanto atteso. Ore 15, stadio Friuli, Udinese-Milan si affrontano per la 4 giornata di campionato. Incontro già decisivo per il tecnico degli ospiti Massimiliano Allegri. Una sconfitta contro i bianconeri significherebbe esonero quasi certo. Dall’altra parte i padroni di casa non stanno meglio. Il primo successo stagionale tarda ad arrivare (fin qui è stato raccolto solo un punto), e soltanto la pazienza della famiglia Pozzo ha alleggerito la tensione in casa Udinese. Reduci entrambi dagli impegni europei, i bianconeri così come il Milan si giocheranno molto nella partita di oggi. A rischiare sono sopratutto i rossoneri, che ormai vedono la distanza dalla capolista Juventus dilatarsi a nove lunghezze. Alle ore 17 sapremo se Allegri sarà riuscito a restare in sella oppure se lo scontro con Inzaghi non sia stato soltanto l’ultimo episodio spiacevole di un 2012 da cancellare. Proprio in primavera la scorsa stagione la squadra di Allegri ottenne una vittoria fondamentale, scaccia-crisi. A volte dicono che la storia è solita ripetere situazioni e fatti già avvenuti. Udinese-Milan, adesso o mai più.
DOMIZZI FUORI– Segnali importanti, così Guidolin ha valutato i passi avanti dei suoi ragazzi nel match di giovedì sera di Europa League contro l’Anzhi. Un punto importante per il morale, firmato Di Natale, entrato ad inizio ripresa. Il tecnico dei bianconeri cerca risposte altrettanto positive nella sfida odierna, dove vara il 3-5-2, accantonando il modulo che prevedeva il solo Totò Di Natale come unica punta. Insieme al capitano dei friulani scende in campo dal primo minuto Barreto, con il brasiliano alla sua prima apparizione da titolare quest’anno. A centrocampo bocciatura per Williams, al suo posto Allan. L’ex Gremio cerca quella continuità necessaria per esprimere le qualità che di certo non gli mancano. Sulla corsia di destra Basta sarà in dubbio fino all’ultimo, dopo il piccolo infortunio subito nella seduta di rifinitura. In preallarme Faraoni, protagonista di un’ottima prestazione tre giorni fa. Nella lista dei convocati manca all’appello Domizzi, infortunatosi proprio nella partita contro l’Anzhi. Al suo posto giocherà Coda. Tra i pali rientra Brkic, assente giovedì.
ALLEGRI NON CAMBIA – In casa Milan si era parlato di 4-3-3, o comunque una variazione tattica rispetto al marchio di fabbrica del 4-3-1-2. Anche ieri in allenamento Allegri ha provato diverse soluzioni, fra cui lo stesso 4-2-3-1, ma alla fine della fiera la sensazione è che il Milan non cambierà pelle. Uomini sì. Perché a centrocampo rientra Montolivo, e non è una novità di poco conto per la manovra rossonera che recupera l’unico uomo di qualità nella rosa a disposizione del tecnico toscano. L’ex viola giocherà sul centro-destra, con Nocerino mezzala sinistra e De Jong in mezzo al campo a fare legna. In attacco invece c’è Emanuelson dietro la coppia d’attacco che anche stavolta dovrebbe vedere Pazzini insieme ad El Shaarawy, quest’ultimo molto positivo contro l’Anderlecht in Champions. Boateng quindi dovrebbe osservare un turno di riposo, considerata la scarsa forma fisica fin qui dimostrata. Difesa nuova di zecca infine. Esordisce proprio contro la sua ex squadra Zapata. Al suo fianco Mexes. Promozione in vista per De Sciglio, che giocherà sull’out di sinistra, mentre Abate si riprende la fascia destra.
Le probabili formazioni di Udinese-Milan Udinese (3-5-2): Brkic, Benatia, Danilo, Coda, Basta, Pereyra, Pinzi, Allan, Pasquale, Barreto, Di Natale.
A disposizione: Padelli, Pawlowski, Badu, Angella, Faraoni, Williams, Hertauz, Armero, Gabriel Silva, Fabbrini, Maicosuel, Ragenie. Allenatore: Guidolin. Milan (4-3-1-2): Abbiati, Abate, Mexes, Zapata, De Sciglio, De Jong, Nocerino, Montolivo, Emanuelson, El Shaarawy, Pazzini.
A disposizione: Amelia, Gabriel, Acerbi, Bonera, Mesbah, Antonini, Constant, Traore, Ambrosini, Boateng, Bojan, Niang. Allenatore: Allegri.
Si sono giocate le gare valide per la prima giornata della fase a gironi di Europa League che vedevano impegnate 4 italiane: 3 pareggi e una vittoria il bilancio delle squadre nostrane, solo il Napoli è riuscito a trovare la via del successo battendo, con le seconde linee, al San Paolo l’Aik Solna con un secco 4-0 in cui spicca il giovane attaccante cileno Edu Vargas autore di una tripletta; l’Inter ha rischiato un altro ko casalingo contro il Rubin Kazan andato due volte in vantaggio e riacciuffato grazie alle reti del giovane Livaja e Nagatomo a tempo regolamentare praticamente scaduto; la Lazio è tornata dalla insidiosissima trasferta di Londra con un punto strappato al Tottenham di Villas Boas che si è visto annullare 3 reti; infine Di Natale evita un’altra sconfitta all’Udinese segnando il gol dell’1-1 finale contro l’Anzhi di Eto’o che era passato in vantaggio grazie alla rete di Traorè con la complicità del portiere Padelli.
Nel gruppo dell’Udinese festival del gol a Berna dove il Liverpool si impone, non senza faticare, 5-3 sui padroni di casa dello Young Boys, protagonista del match Shelvey autore di una doppietta. Nel Gruppo F, quello del Napoli, sconfitta a sorpresa per il Psv Eindhoven che cade in casa del Dnipro 2-0. Pari a reti inviolate nell’atra gara del raggruppamento dell’Inter tra il Partizan Belgrado e il Neftci mentre in quello della Lazio il Maribor travolge 3-0 il Panathinaikos.
I campioni in carica dell’Atletico Madrid riprendono da dove avevano lasciato, ovvero con una vittoria. I colchoneros di Diego Simeone, detentori anche della Supercoppa Europea, espugnano facilmente Tel Aviv battendo 3-0 l’Hapoel anche senza il bomber Radamel Falcao. Due a due pirotecnico tra Fenerbahce e Marsiglia, turchi in vantaggio per 2-0 e ripresi dai transalpini nel finale di gara. Il Bordeaux annienta il Bruges 4-0, un’altra francese, il Lione, supera lo Sparta Praga 2-1 mentre l’Athetic Bilbao fa solo 1-1 in casa contro il modesto Kiryat Shmona.
Risultati e marcatori 1 Giornata Europa League
GRUPPO A
YOUNG BOYS – LIVERPOOL 3-5 4′ aut Ojala (Y), 38′ Nuzzolo (Y), 40′ Wisdom (Y), 53′ Ojala (Y), 63′ Zarate (Y), 68′ Coates (L), 77′ Shelvey (L), 89′ Shelvey (L) UDINESE – ANZHI 1-1 45′ Traorè (A), 91′ Di Natale (U)
Classifica: Liverpool 3, Anzhi 1, Udinese 1, Young Boys 0
Finisce 1-1 la sfida traUdinese-Anzhi, match valido per la prima giornata della Fase a gironi di Europa League. Al gol di Lacina Traorè degli ospiti nel corso del primo tempo, ha risposto il capitano Totò Di Natale in pieno recupero, quando ormai l’ennesima sconfitta interna aleggiava sul campo del Friuli. Partita più da sbadigli che altro. I friulani non soffrono più di tanto gli avversari guidati da Hiddink, che si rendono protagonisti di una partenza piuttosto blanda. La prima occasione dell’incontro è proprio per gli uomini di Guidolin, con il colpo di testa del marocchino Benatia che si spegne di pochissimo alto sulla traversa. La gara scivola poi tra la noia generale fino al termine della prima frazione, quando il bomber ivoriano Traorè trova la rete del vantaggio.
L’1-0 è propiziato sopratutto dal goffo intervento di Padelli. Il secondo di Brkic (ieri indisponibile) accompagna in porta la battuta di Traorè, che altrimenti si sarebbe spenta abbondantemente fuori (più che un tiro la conclusione dell’attaccante era un cross). Guidolin impreca dalla panchina contro la sfortuna che ancora una volta sembra abbattersi sulla sua squadra, che fino a quel momento non aveva demeritato al cospetto di Eto’o e compagni, nonostante l’assenza dall’undici titolare di capitan Di Natale.
Il numero 10 entra in campo quando mancano 30 minuti al termine. Insieme a lui fa il suo ingresso sul terreno di gioco anche l’esterno destro Basta. La situazione però non migliora per l’Udinese, che appare ancora impalpabile lì davanti e con un centrocampo che è soltanto lontano parente rispetto a quello dello scorso anno, quando Asamoah e Isla facevano la differenza. Hiddink è vicino alla sesta vittoria consecutiva (tra campionato ed Europa League) e decide di coprirsi negli ultimi minuti di gara. Samuel Eto’o ha un guizzo importante, l’unico della serata italiana, e Padelli deve sfoderare un intervento da urlo per evitare il gol del ko, togliendo dall’angolino un pallone che i tifosi bianconeri avevano già battezzato dentro lo specchio della porta. Quando tutto sembrava perduto, arriva il pareggio in extremis per i padroni di casa. L’uomo della provvidenza è ancora una volta Totò Di Natale, bravo ad avventarsi sulla corta respinta del portiere e ribadire in rete il pallone del definitivo 1-1.
Si salva così l’Udinese e forse anche Guidolin. In caso di sconfitta la situazione del tecnico bianconero sarebbe diventata intricata, nonostante la famiglia Pozzo in questo senso rappresenti una garanzia. Forse sarebbe stato però lo stesso Guidolin a lasciare, memori anche delle dichiarazioni a caldo rilasciate al termine del match contro il Braga.
Udinese-Anzhi 1-1, le pagelle
Padelli 6: è la media tra la papera del primo tempo e il miracolo della ripresa sulla conclusione di Eto’o. Da comunque la sensazione di non poter impensierire Brkic per una maglia da titolare. Faraoni 6,5: positiva la prova dell’ex Inter che dimostra di trovarsi a suo agio nel ruolo di esterno destro. Sicuramente da rivedere, anche se davanti a lui c’è Basta. Williams 5: nei piani estivi della dirigenza bianconera doveva sostituire il ghanese Asamoah, trasferitosi alla Juventus. Il brasiliano però incappa nell’ennesima serata storta. Di Natale 6,5: fino al gol il capitano dell’Udinese non si rende quasi mai pericoloso. Rimane però l’uomo della provvidenza, l’unico fuoriclasse rimasto a questa squadra. Traorè 6,5: è alto più di due metri ma dispone di un’agilità invidiabile. E’ il bomber dell’Anzhi, con 6 gol in 8 presenze. Arrivato quest’estate per 12 milioni di euro dal Kuban continua a stupire. Eto’o 6: in ombra per buona parte del match. Hiddink lo sposta nella posizione di trequartista, alle spalle di Traore. Mostra però tutta la sua classe nel finale di partita, quando soltanto un fantastico Padelli gli nega la gioia del gol.
Stasera alle ore 19 l’Udinese fa il suo debutto stagionale in Europa League al Friuli contro l’Anzhi. La squadra allenata da Gus Hiddink è lo spauracchio del Gruppo A, forse più di un Liverpool ancora in cerca di identità. I russi, oltre all’abilissimo tecnico olandese, possono contare su un organico importante, impreziosito dalla presenza di Samuel Eto’o, vero fuoriclasse della rosa e calciatore simbolo in Daghestan e dintorni. Sono 19 i convocati di Guidolin per la sfida di stasera. Nella lista manca Brkic. Il portiere sloveno non ha recuperato dall’infortunio ed è indisponibile. Non mancherà invece il capitano Totò Di Natale. Sul folletto bianconero sono riposte gran parte delle speranze del pubblico friulano. Dopo un inizio shock, marchiato dall’eliminazione nei preliminari di Champions e dai due ko consecutivi in campionato, è arrivato il momento per l’Udinese di raggiungere finalmente la vittoria. Senza dimenticare che fra tre giorni al Friuli sbarca il Milan.
Il rocambolesco pareggio rimediato nella trasferta di Sienadomenica scorsa non ha reso felice Guidolin e lo spogliatoio bianconero. La paura di rivivere le stagioni da incubo di Sampdoria e Chievo è presente nella testa della famiglia Pozzo. Già da oggi quindi è richiesto un cambio di rotta importante. Durante la conferenza stampa di ieri, Guidolin ha annunciato che non ricorrerà ad un turnover massiccio. L’intenzione è quella di onorare per quanto possibile la competizione, sebbene non sia quella Champions League che fino ad un mese fa sembrava a portata di mano. L’indisponibile Brkic verrà sostituito da Padelli. In difesa giocano i tre titolari, con Benatia insieme a Domizzi e Danilo. Anche a centrocampo il tecnico bianconero schiera le pedine titolari di questo inizio campionato. Pinzi registra e le mezzali Lazzari-Pereyra. In attacco tiene ancora in banco il ballottaggio tra Di Natale e lo svedese Ranegie, mentre Fabbrini dovrebbe essere sicuro di una maglia da titolare.
Quando Guidolin dice che l’Anzhi non è solo Eto’o non è un’affermazione campata per aria. I russi non perdono da un mese, e l’ultima vittoria per 5-2 contro il Krasnodar è stato il quinto successo consecutivo per i ragazzi di Hiddink. Il tecnico olandese è solito giocare con il 4-4-2 oppure il 4-2-3-1. Fin qui il goleador dell’Anzhi è Lacina Traorè, gigante ivoriano classe ’90 (203 cm di altezza), acquistato la scorsa estate per 12 milioni di euro dal Kuban e a quota 5 gol dopo sette presenze. Oltre ad Eto’o, che non ha bisogno di presentazioni, due armi molto importanti per il gioco di Hiddink sono gli esterni di origine marocchina Bossoufa e Carcela-Gonzales. A centrocampo invece segnaliamo il brasiliano Jucilei, fisicamente straripante e discreto con la palla tra i piedi. Inoltre in difesa figura l’imponente Samba, 193 cm ex Blackburn, in passato ricercato anche dalla Juventus. L’ultima partita in Europa League ha visto l’Anzhi spazzare via gli olandesi dell’AZ a domicilio per 5-0. Dallo scorso 26 agosto i russi viaggiano a una media di 4 gol a partita. L’Udinese è avvisata.
Dopo la Champions i riflettori del calcio europeo si spostano sui campi di Europa League dove stasera saranno impegnate 4 italiane per la prima giornata della fase a gironi: Inter, Napoli, Udinese e Lazio. I nerazzurri di Stramaccioni (Gruppo H) alle 21:05 ospiteranno il Rubin Kazan di Salvatore Bocchetti. Per sfatare il tabù San Siro, dove ancora l’Inter non è riuscita a cogliere il successo nella stagione corrente (una sconfitta e un pareggio nel turno preliminare di coppa con Hajduk Spalato e Vaslui e il ko in campionato contro la Roma), Stramaccioni dovrebbe varare un tridente del tutto inedito che poggerà su Cassano assistito da Coutinho, già protagonista in Europa League, e dal giovane Livaja. Riposo per Milito mentre Palacio non è stato convocato e ancora alle prese con problemi muscolari. Delle italiane l’impegno più difficile lo ha certamente la Lazio (Gruppo J), sorpresa e a punteggio pieno in campionato: la squadra di Petkovic giocherà al White Hart Line di Londra, casa del Tottenham di Andrè Villas Boas. La formula del tecnico biancoceleste è “squadra che vince non si cambia”, dunque confermato l’undici tipo con l’unica eccezione di Scaloni che prenderà il posto dell’infortunato Konko sulla corsia di destra; davanti giocherà Klose supportato da Candreva e Hernanes.
A scendere in campo per prima, alle 19:00, saranno però Napoli e Udinese: gli azzurri di Mazzarri (Gruppo F) al San Paolo sono chiamati a fare bottino pieno contro un avversario non irresistibile, l’Aik Solna. Il tecnico opta per un ampio turnover lasciando a riposo Cavani, Hamsik, Pandev, Inler e Cannavaro inserendo tutte le secondo linee. Davanti giocheranno Vargas e Insigne, test europeo importante per l’ex Pescara che sta dimostrando il suo valore anche a Napoli, con l’appoggio di El Kaddouri. I friulani (Gruppo A) ospiteranno l’Anzhi dell’ex Inter Samuel Eto’o: dopo la delusione per il mancato accesso alla fase ai gironi di Champions League (eliminazione ai calci di rigore nei preliminari contro lo Sporting Braga) per il secondo anno consecutivo, Guidolin non vuole assolutamente snobbare l’Europa League con l’intento di fare strada in ambito europeo affidandosi a capitan Di Natale che avrà alle sue spalle Fabbrini.
Negli altri gironi spiccano le trasferte del Liverpool a Berna contro gli svizzeri dello Young Boys (gruppo dell’Udinese), dell’Atletico Madrid detentore del trofeo in Israele a Tel Aviv contro l’Hapoel (Gruppo B), del Psv Eindhoven a Dnipropetrovsk (gruppo del Napoli), lo Sporting Lisbona riceve il Basilea (Gruppo G) e Lione lo Sparta Praga (Gruppo I). Da seguire con particolare interesse anche Twente-Hannover (Gruppo L), Fenerbahce-Marsiglia (Gruppo B), Stoccarda-Steaua Bucarest (Gruppo E) e infine Partizan Belgrado-Neftçi (gruppo dell’Inter) e Maribor-Panathinaikos (gruppo della Lazio).
Programma 1 giornata Europa League
ore 19:00
GRUPPO A
Young Boys – Liverpool Udinese – Anzhi
GRUPPO B
Hapoel Tel Aviv – Atletico Madrid Viktoria Plzen – Academica
Clima rovente in casa Udinese, che dopo le due sconfitte consecutive in campionato e l’eliminazione dalla Champions League, deve fare i conti con due casi freschi freschi. Il primo riguarda l’attaccante colombiano Luis Muriel, il secondo il brasiliano Barreto.
I social network spesso sono controproducenti. Vedi il caso Muriel che partito a Barcellona per una visita di controllo ha deciso di spifferare e rendere pubblico l’esito dell’esame medico con un tweet “Sono triste nello scoprire che non potrò giocare più o meno per due mesi” che ha mandato su tutte le furie la società friulana che avrebbe voluto evitare di annunciare la mancanza del talento bianconero per ben 60 giorni ma rendere questa assenza meno evidente, posticipando di giorno in giorno la mancanza del giocatore nella formazione titolare. Il patron dell’Udinese, Gianpaolo Pozzo, ha fatto finta di cadere dalle nuvole davanti alle domande dei giornalisti che gli chiedevano notizie di Muriel e dei suoi due mesi di stop. Il presidente bianconero ha prima dichiarato che il colombiano non è un medico e che non può sapere realmente la gravità dell’infortunio e il suo recupero, aggiungendo che l’attaccante sarebbe stato fermo massimo dieci giorni. Quest’ultima dichiarazione è stata in parte smentita da un comunicato ufficiale della club che annuncia in due-tre settimane il periodo per stabilire la vera entità del recupero del calciatore.
E se Luis Muriel ha deciso di parlare tramite Twitter, il compagno di reparto Barreto, ha usato direttamente il microfono. L’attaccante brasiliano è stato autore di un’ottima prova nell’amichevole settimanale contro Rijeka, andando a segno alla mezzora del primo tempo (risultato finale 1-1). Il giocatore ha mostrato brillantezza e voglia di uscire da un lungo calvario di circa due anni, che l’ha visto spesso fermo ai box per infortuni piuttosto lunghi. Ora Barreto ha voglia di tornare il giocatore che ha meravigliato a Bari nella stagione 2009-2010. Il mister friulano Francesco Guidolin ne frena però le aspettative, evitando di dare la certezza di un posto da titolare nella formazione bianconera. A queste parole, l’ex attaccante di Bari e Treviso ha reagito dichiarando di stare bene fisicamente e di essersi allenato regolarmente nell’ultimo periodo. Alludendo ad una scarsa considerazione da parte del mister nei suoi confronti. Barreto inoltre ha confermato la sua voglia di cambiare aria, non esaudita dall’Udinese.