Tag: Tyson Chandler

  • All Star Game 2013, tra le riserve brillano Irving e George

    All Star Game 2013, tra le riserve brillano Irving e George

    In nottata è stato completato il roster dell’All Star Game 2013 con le riserve delle due squadre. Poche le sorprese al momento dell’annuncio ufficiale, con i nomi delle 14 riserve (sette per ciascun quintetto) ampiamente pronosticati alla vigilia. Tra questi non figura il nome di nessuno dei nostri italiani. Lascia sinceramente l’amaro in bocca non vedere nella Western Conference il nostro Danilo Gallinari, che dopo un’ottima prima parte di stagione avrebbe forse meritato una considerazione maggiore da parte del pubblico statunitense. Ricordiamo che la grande sfida tra i giocatori migliori della Eastern e Western Conference si terrà il prossimo 17 febbraio allo Toyota Center di Houston, in Texas, sede dell’All Star Game di quest’anno. Conosciamo i nomi dei protagonisti.

    All Star Game 2013, the starters 

    EASTERN CONFERENCE – Immancabili i due diamanti di Miami, LeBron James e Dwyane Wade, anche in questa stagione trascinatori degli Heat, attualmente al primo posto in classifica ad Est. Ci sono anche Rajon Rondo e Kevin Garnett per Boston. Insieme a loro infine Carmelo Anthony, leader incontrastato dei New York Knicks, seconda forza della Conference.

    WESTERN CONFERENCE – Dall’altra parte della costa americana la California offre Kobe Bryant (insieme a KG e Timmy il veterano della manifestazione) e Dwight Howard per i Lakers, Chris Paul e Blake Griffin per i Clippers. Come ciliegina sulla torta l’immancabile Kevin Durant, il miglior realizzatore dell’intera lega, protagonista insieme ai Thunder di una stagione fin qui assolutamente da incorniciare.

    The reserves 

    Kyrie Irving tra le riserve della Eastern Conference | ©Chris Chambers/Getty Images
    Kyrie Irving tra le riserve della Eastern Conference | ©Chris Chambers/Getty Images

    EASTERN CONFERENCE – C’è Chris Bosh, e non poteva essere altrimenti, che va così ad unirsi ai big two di Miami. I Bulls piazzano invece Luol Deng e Joakim Noah, alla sua prima partecipazione all’All Star Game. Ma c’è anche Tyson Chandler dei Knicks e Jrue Holiday dei Sixers. Infine menzione particolare per Paul George dei Pacers e sopratutto Kyrie Irving dei Cavaliers, miglior rookie del 2011 e anche quest’anno spettacolare nonostante Cleveland faccia enorme fatica.

    WESTERN CONFERENCE – Ovest mette invece in mostra Tony Parker e Tim Duncan dei Spurs, Russell Westbrook dei Thunder, James Gillette Harden, chiamato a fare gli onori di casa, LaMarcus Aldridge dei Portland Blazers (dispiace per l’assenza di Lillard), David Lee della sorpresa Warriors e Zac Randolph dei Memphis Grizzlies.

    All Star Game 2013: il roster definitivo

    Eastern Conference titolari

    Dwyane Wade (Heat): 9^ partecipazione
    Rajon Rondo (Celtics): 4^ partecipazione
    LeBron James (Heat): 9^ partecipazione
    Carmelo Anthony (Knicks): 6^ partecipazione
    Kevin Garnett (Celtics): 15^ partecipazione

    Western Conference titolari

    Kobe Bryant (Lakers): 15^ partecipazione
    Chris Paul (Clippers): 6^ partecipazione
    Kevin Durant (Thunder): 4^ partecipazione
    Dwight Howard (Lakers): 7^ partecipazione
    Blake Griffin (Clippers): 3^ partecipazione

    Eastern Conference reserve

    Chris Bosh (Heat): 8^ partecipazione
    Luol Deng (Bulls): 2^ partecipazione
    Jrue Holiday (76 ers): 1^ partecipazione
    Tyson Chandler (Knicks): 1^ partecipazione
    Kyrie Irving (Cavaliers): 1^ partecipazione
    Joakim Noah (Bulls): 1^partecipazione
    Paul George (Pacers): 1^ partecipazione

    Western Conference riserve

    Tim Duncan (Spurs): 14^ partecipazione
    Tony Parker (Spurs): 5^ partecipazione
    Russell Westbrook (Thunder): 3^ partecipazione
    LaMarcus Aldridge (Blazers): 2^ partecipazione
    David Lee (Warriors): 2^ partecipazione
    Zach Randolph (Grizzlies): 2^ partecipazione
    James Harden (Rockets): 1^ partecipazione

    LE DIVISE DELL’ALL STAR GAME 2013

  • NBA, Knicks ko a Indiana. Dallas torna alla vittoria, male Miami

    NBA, Knicks ko a Indiana. Dallas torna alla vittoria, male Miami

    PACERS – KNICKS 81-76: A Indianapolis mancava Carmelo Anthony, è vero,  ma New York e Pacers hanno giocatori tali da poter dire che l’assenza di Melo non si è poi fatta sentire così tanto, in termini di spettacolo si intende. Chiaro che i Knicks hanno perso qualcosa, se non di più, dalla squalifica del suo miglior giocatore, ma J.R. Smith  e Tyson Chandler potrebbero anche offendersi se glielo si dice. Senza parlare poi di Paul George, l’asso di Indiana, anche ieri protagonista assoluto con 24 punti (di cui 7 nel break 13-0 del quarto quarto, decisivo per il successo dei padroni di casa) e 11 rimbalzi, concludendo così in doppia doppia. Dicevamo comunque che chiaramente New York sentiva la mancanza di Anthony (secondo miglior realizzatore della lega), come testimonia d’altronde il risultato finale, con lo score più basso in questa stagione per i Knicks. Nonostante tutto, gli ospiti sono riusciti a rimanere aggrappati al match grazie ai 25 punti di J.R. Smith e i 15 rimbalzi di Chandler. Hanno giocato un fattore importante anche gli infortuni, con Marcus Camby costretto ad uscire nel secondo tempo dopo essersi infortunato nuovamente al piede sinistro, e Stoudemire frenato dai medici nel minutaggio (in campo solo 21 minuti). E’ anche vero però che a Indiana manca sempre Danny Granger. In classifica i Knicks conservano la seconda posizione (23-12) alle spalle degli Heat, mentre i Pacers si confermano terza forza (22-14) allungando il proprio vantaggio su Atlanta.

    Nel bene e nel male Vince Carter è l'uomo di Dallas | ©Stephen Dunn/Getty Images
    Nel bene e nel male Vince Carter è l’uomo di Dallas | ©Stephen Dunn/Getty Images

    KINGS – MAVERICKS 112-117 (OT): Nel bene e nel male è stata la grande serata di Vince Carter, protagonista nella rimonta di Dallas nel quarto periodo quando i Mavericks erano sotto anche di 11 punti, segnando dieci dei suoi 23 punti totali (il migliore dei suoi dietro solo O.J. Mayo con 24 punti). Proprio contro i Kings Carter ha anche scalato la classifica dei migliori finalizzatori di sempre, conquistando la 30^ piazza con oltre 21 mila punti, superando Hal Greer a quota 21,586. Ma non è tutto, perché Vince Carter ha fatto letteralmente impazzire DeMarcus Cousins sul perimetro, con il centro di Sacramento espulso ad inizio overtime per un pugno rifilato allo stesso Carter. I padroni di casa hanno dunque completato il perfetto suicidio sportivo, che nemmeno la tripla allo scadere di Thomas per il 101-101, la quale ha decretato l’overtime, è riuscita a scongiurare. Prestazione in fin dei conti positiva, nonostante le percentuali al tiro mediocri, quella di Dirk Nowitzki (17 punti 9 rimbalzi), con il tedesco che ha giocato oltre 40 minuti. Oltre a O.J. Mayo e Vince Carter, negli ospiti è da segnalare l’ottima prova di Shawn Marion, la cui freddezza al tiro libero è stata uno dei fattori che ha permesso a Dallas di interrompere la lunga serie di sconfitte. Esce invece a pezzi Sacramento, con i tifosi investiti dalla notizia di ieri secondo la quale la franchigia potrebbe essere trasferita a Seattle se Steve Ballmer completerà l’acquisizione dei Kings. I Kings in classifica restano dietro Dallas al terzultimo posto della Western Conference, con un record di 13-23.

    PORTLAND – MIAMI 92-90: Prosegue il momento no degli Heat, alla seconda L consecutiva (5-5 nelle ultime 10 partite), sebbene il primo posto nella Eastern Conference sia ancora il loro, anche grazie al ko dei Knicks ad Indianapolis. I Blazers invece confermano il momento di forma (7-3) particolarmente convincente, vincendo la loro 4 partita di fila, e scavalcando Denver nella Western Conference, che al momento li vede al settimo posto (20-15), immediatamente dietro Houston. A Portland termina anche la serie che vedeva LeBron James segnare almeno 20 punti da 54 partite consecutive (stasera il Prescelto si è fermato a 15 punti, nonostante abbia sfiorato la tripla doppia con 10 rimbalzi e 9 assist). Inutile una delle migliori prove stagionali di Chris Bosh, autore di 29 punti (13/18 da due), a cui si aggiungono anche i 18 punti di Wade e i 15 di Ray Allen dalla panchina. Per i padroni di casa fondamentale l’apporto di Batum (28 punti,  7 rimbalzi, 5 assist), che con un gioco da 3 punti ha impattato l’incontro sul 82-82 a quattro minuti dal termine. Con Portlando ancora sotto di 3 a un minuto dal termine, ci pensa poi Wesley Matthews a segnare la tripla del 88-88, per ripetersi a 26 secondi dalla fine con un altra bomba (91-90) riportando avanti i Blazers dopo la precedente schiacciata di Bosh. L’errore di Allen da tre a 10 secondi dal termine ed il tiro libero di Aldridge fanno il resto.

    NBA LA SCHIACCIATA DI J.R. SMITH A INDIANAPOLIS

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    NBA DEMARCUS COUSINS VS VINCE CARTER

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  • NBA, Tyson Chandler è il difensore dell’anno

    NBA, Tyson Chandler è il difensore dell’anno

    Tyson Chandler è stato votato miglior difensore dell’anno. La notizia, già nell’aria da ieri (era stata rivelata da una persona a conoscenza del premio rimasta anonima), è stata resa ufficiale dalla NBA ed il centro dei Knicks è il primo nella storia del team di New York ad essere premiato in questa categoria.

    La vittoria di Chandler (che ieri era stata riportata anche da Yahoo Sports), è meritata visto che i Knicks con lui a centro area sono migliorati tantissimo nel settore difensivo in questa stagione.

    Chandler ha ricevuto 311 punti, di cui 45 voti da primo posto, da una giuria di 121 giornalisti sportivi degli Stati Uniti e  del Canada. Serge Ibaka dei Thunder è arrivato secondo con 294 punti e Dwight Howard di Orlando, che aveva vinto il premio per tre stagioni di fila, è finito terzo con 186 punti. Sono stati assegnati cinque punti per ogni voto da primo posto, tre punti per ogni voto da secondo posto e un punto per ogni voto da terzo posto ricevuto.

    Chandler ha aiutato Dallas a vincere  il suo primo titolo NBA della storia nella scorsa stagione risultando a dir poco determinante ma i Mavericks non hanno fatto nessun tentativo in Estate per rifirmarlo preferendo mantenere la flessibilità salariale per il mercato 2012.

    Tyson Chandler © Chris Trotman/Getty Images

    Così Chandler è diventato rapidamente uomo mercato e i Knicks, a lungo considerati una delle peggiori squadre difensive della Lega, si sono accaparrati il giocatore con un’offerta da 14 milioni di dollari all’anno. Per ottenere la sua firma New York ha anche rinunciato al playmaker Chauncey Billups esercitando la clausola Amnesty in modo da poter mantenersi sotto la soglia del salary cap

    Chandler ha una media di 9.9 rimbalzi e 1.4 stoppate. Quella appena finita è stata la regular season migliore per punti segnati in attacco, con una media 11.3 punti e 67,9% di realizzazione dal campo.

    Chandler interrompe il triennio vincente di Dwight Howard degli Orlando Magic.

  • NBA, i preconvocati del Dream Team per le Olimpiadi

    NBA, i preconvocati del Dream Team per le Olimpiadi

    La NBA ha reso noto l’elenco dei giocatori preconvocati in vista delle Olimpiadi di Londra 2012: al momento la lista comprende 20 elementi, nei prossimi mesi però questo numero sarà destinato a scendere fino ad arrivare ai 12 definitivi che avranno il compito di portare in alto la Nazionale degli Stati Uniti ai prossimi Giochi in terra inglese.

    LeBron James & Dwyane Wade, Miami Heat | © Mike Ehrmann/Getty Images

    I nomi sono stati ufficializzati dal Presidente della Federazione basket statunitense Jerry Colangelo. L’allenatore sarà sempre Mike Krzyzewski (che alla guida degli U.S.A. ha già conquistato la medaglia d’oro alle Olimpiadi del 2008 ed il primo posto ai Mondiali del 2010) coadiuvato dagli assistenti Jim Boeheim, Mike D’Antoni e Nate McMillan (gli ultimi 2 rispettivamente allenatori di New York Knicks e Portland Trail Blazers).

    Al momento le squadre più rappresentate con questi preconvocati sono i Los Angeles Clippers, che possono annoverare le convocazioni di Chris Paul, di Blake Griffin e di Chauncey Billups, ed i Miami Heat che contribuiscono con i soliti Big Three LeBron James, Dwyane Wade e Chris Bosh. In totale sono rappresentate 14 delle 30 squadre della Lega.

    Le Olimpiadi prenderanno il via il 27 luglio e termineranno il 12 agosto e si disputeranno, come già detto, a Londra. Per la Nazionale di basket degli stati Uniti in bacheca ci sono già 13 ori. Tra i Big della NBA non manca nessuno e la scelta è comunque stata estremamente difficile visto l’alto livello di competitività del massimo campionato americano. Sotto la guida di coach Krzyzewski la Nazionale a stelle e strisce ha, fino ad ora, collezionato ben 48 vittorie ed una sola sconfitta.

    Ovvio che saranno proprio loro, i grandi campioni della NBA, ad avere lo status di favoriti ma in un torneo che si disputerà in così poco tempo le insidie non mancheranno e probabilmente la prima squadra antagonista sarà la Spagna di Sergio Scariolo che può vantare atleti di fama internazionale dei quali quasi tutti militano proprio nella Lega americana.

    Questo l’elenco completo dei preconvocati:

    LaMarcus Aldridge (Portland Trail Blazers); Carmelo Anthony (New York Knicks); Chauncey Billups (Los Angeles Clippers); Chris Bosh (Miami Heat); Kobe Bryant (Los Angeles Lakers); Tyson Chandler (New York Knicks); Kevin Durant (Oklahoma City Thunder); Rudy Gay (Memphis Grizzlies); Eric Gordon (New Orleans Hornets); Blake Griffin (Los Angeles Clippers); Dwight Howard (Orlando Magic); Andre Iguodala (Philadelphia 76ers); LeBron James (Miami Heat); Kevin Love(Minnesota Timberwolves); Lamar Odom (Dallas Mavericks); Chris Paul (Los Angeles Clippers); Derrick Rose (Chicago Bulls); Dwyane Wade (Miami Heat);Russell Westbrook (Oklahoma City Thunder); and Deron Williams (New Jersey Nets).

  • NBA, Tyson Chandler ai New York Knicks

    NBA, Tyson Chandler ai New York Knicks

    Colpo di mercato in NBA da parte dei New York Knicks: la squadra allenata da Mike D’antoni ha acquistato sul mercato dei free agent il centro Tyson Chandler, nell’ultima stagione ai Dallas Mavericks con cui ha vinto il titolo. Per lui un contratto da 56 milioni di dollari per 4 anni (14 milioni a stagione).

    Tyson Chandler | © Mike Ehrmann/Getty Images

    Chandler va a rinforzare notevolmente il reparto lunghi dei newyorchesi che al momento contempla il solo Amar’è Stoudemire. Nelle prossime ore sono attese altre mosse sul mercato da parte dei Knicks e secondo molti esperti con la nuova clausola “Amnesty” verrà tagliato il playmaker Chauncey Billups. I Knicks però così facendo resterebbero scoperti in regia dato che resterebbe il solo Toney Douglas (che peraltro non è un play puro) a svolgere il ruolo. Alcuni analisti si sono sbilanciati dicendo che l’acquisto di Chandler dovrebbe fare da “apristrada” a Chris Paul (grande amico di Chandler dai tempi in cui giocavano assieme a New Orleans) che chiedeva a gran voce l’acquisto dell’ex Mavs alle squadre interessate a rilevare le sue prestazioni dagli Hornets. In realtà la situazione per New York è critica e l’acquisto di Paul sembra sfumato, sia da free agent (dato che ora i Knicks hanno il salary cap intasato) che in questa sezione di mercato (nel roster non ci sono contropartite valide da mandare in Louisiana visto che i 2 gioielli Carmelo Anthony ed Amar’è Stoudemire sono stati considerati incedibili dalla dirigenza). Staremo a vedere l’evolversi della situazione ma le speranze di vedere il numero 3 degli Hornets in maglia bluarancio sono davvero minime per non dire inesistenti.

    A proposito di Paul, saltato lo scambio a 3 squadre di ieri per il veto del Commissioner David Stern, Lakers, Houston e New Orleans hanno ripreso a parlare per mettere in piedi una nuova trade che porterebbe “nuovamente” in maglia gialloviola l’ambito playmaker.

    L’altro pezzo pregiato del mercato, il centro degli Orlando Magic Dwight Howard, sta valutando le proposte dei New Jersey Nets, dei soliti Los Angeles Lakers  e dei Dallas Mavericks che proveranno a sorpresa ad inserirsi nelle trattative. Orlando sembra rassegnata a perderlo e per non lasciarlo andare via gratis a fine anno quando sarà free agent, ha deciso di ricavare quanto più possibile con uno scambio per rimanere comunque competitiva. I Magic hanno intanto tagliato avvalendosi dell’”Amnesty clause” la guardia Gilbert Arenas. Identico destino per Vince Carter, fatto fuori da Phoenix che con i soldi risparmiati regala un altro anno di contratto al veterano Grant Hill, che nei giorni scorsi sembrava in procinto di firmare con i Knicks. Per Carter invece è forte l’interesse dei Mavericks dell’ex compagno di squadra ai Nets Jason Kidd.

    Boston è vicinissima all’ingaggio del miglior free agent sulla piazza quest’anno, l’ala grande David West, svincolatosi dagli Hornets. I Celtics seguono con attenzione anche l’evolversi della “telenovela Paul” per inserirsi a sorpresa e soffiare il giocatore alla concorrenza. Ufficiale intanto l’acquisto da parte dei biancoverdi di Brandon Bass, ala grande dei Magic. Percorso inverso per Glen Davis che si accasa ad Orlando e firma un quadriennale da 4 anni.

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  • NBA, i free agent del mercato 2012

    NBA, i free agent del mercato 2012

    Il mercato NBA aprirà ufficialmente i battenti domani venerdì 9 dicembre. Abbiamo selezionato i migliori free agent disponibili in questa sessione, non sono certamente i grandi nomi dell’Estate 2010, tra i quali spiccavano LeBron James, Chris Bosh (finiti entrambi ai Miami Heat) Dwyane Wade (che con l’arrivo dei 2 amici si convinse a restare proprio in Florida), Carlos Boozer (andato a Chicago), David Lee (acquisito dai Golden State Warriors), Ray Allen, Paul Pierce, Rudy Gay (i primi 2 rimasti a Boston e Gay a Memphis), Joe Johnson (rifirmato da Atlanta a suon di milioni), Dirk Nowitzki (trattenuto dai Dallas Mavericks poi vincitori del titolo a fine anno) ed Amar’è Stoudemire (strappato ai Phoenix Suns dai New York Knicks del suo ex allenatore Mike D’antoni con un quinquennale da 100 milioni di dollari).

    David West, New Orleans Hornets | © Christian Petersen/Getty Images

    I giocatori di quest’anno pur non avendo un talento fuori dal comune come quelli già citati potrebbero essere acquisti molto utili in quanto capaci di inserirsi in breve tempo in un eventuale nuovo sistema di gioco e rendere il nuovo team altamente competitivo. Ecco, in ordine di forza, i migliori atleti liberi di trovarsi una nuova squadra (tra parentesi ruolo, età ed ultimo team di appartenenza):

    25) Jason Richardson (Guardia Tiratrice, 31 anni, Orlando Magic): I tempi dei Golden State Warriors sono lontani e Richardson sembra aver perso sia la vena realizzativa che l’atletismo mostrato nei tempi d’oro. Con le giuste motivazioni però potrebbe tornare utile come tiratore puro.

    24) Kris Humpries (Ala Grande, 26 anni, New Jersey Nets): Gregario di lusso. Se in area c’è bisogno di “gomiti” e rimbalzi è lui l’uomo giusto.

    23) Tracy McGrady (Guardia Tiratrice, 32 anni, Detroit Pistons): Stella NBA ormai sul viale del tramonto è in cerca di una squadra con cui possa vincere il suo primo titolo nella Lega.

    22) Grant Hill (Ala Piccola, 39 anni, Phoenix Suns): a 39 anni il vecchio Hill è pronto ancora a stupire. Reduce da un paio di ottime stagioni ai Suns è anche lui, come McGrady, alla ricerca di uan squadra da titolo per prendersi un anello che manca tanto all’ex giocatore di Pistons e Magic.

    21) Jamal Crawford (Guardia Tiratrice, 32 anni, Atlanta Hawks): l’ultima stagione è stata altalenante ma se si ha bisogno di un tiratore da 3 punti Crawford è uno specialista e potrebbe risultare molto utile.

    20) Shane Battier (Ala Piccola, 34 anni, Memphis Grizzlies): Memphis vorrebbe trattenerlo, difensore eccellente è utile anche all’interno dello spogliatoio essendo un grande uomo-squadra.

    19) Samuel Dalembert (Centro, 30 anni, Sacramento Kings): Usa il fisico come pochi altri al centro dell’area. Se servono stoppate ed intimidazione è il centro perfetto per le squadre con lacune nel ruolo.

    18) Carl Landry (Ala Grande, 28 anni, New Orleans Hornets): Sopperisce ai centimetri mancanti per una power forward con un atletismo ed un’applicazione mentale straordinari nella lettura del gioco. Gli Hornets vorrebbero tenerlo ma serve qualche milione in più del previsto.

    17) Glen Davis (Ala Grande, 26 anni, Boston Celtics): A Boston serve un giocatore d’impatto come lui capace di cambiare un match entrando dalla panchina ma dopo 4 anni di minimo salariale nei Celtics “Big Baby” vorrebbe qualche gratifica sul nuovo contratto.

    16) Chuck Hayes (Centro, 28 anni, Houston Rockets): Alzi la mano chi ha mai visto un centro di 196 centimetri! Eppure Hayes ha sostituito degnamente negli ultimi anni lo spilungone di 230 centimetri Yao Ming ai Rockets mostrando che in NBA anche lui può dare il suo contributo. Arcigno in difesa, è un potenziale rimbalzista da doppia cifra a serata.

    15) Caron Butler (Ala Piccola, 32 anni, Dallas Mavericks): un tempo Star della Lega a Washington, gli infortuni ne hanno minato l’integrità fisica. Resta un grosso punto di domanda sulle sue condizioni ma per chi vuole puntare su di lui potrebbe anche essere una scommessa vinta.

    14) J.J. Barea (Playmaker, 27 anni, Dallas Mavericks): Giocatore molto piccolo in altezza, ma dalla velocità elettrizzante. Negli ultimi playoff si è fatto beffe degli avversari dando un importante contributo ai Mavs nella conquista del titolo. Ora passerà a riscuotere i frutti dei suoi sacrifici.

    13) Tayshaun Prince (Ala Piccola, 32 anni, Detroit Pistons): Giocatore polivalente, sa fare tutto e bene. Ha perso un pò di smalto negli ultimi anni facendosi travolgere dal declino dei Pistons. Forse in una nuova squadra riuscirà a trovare gli stimoli per ritagliarsi uno spazio importante.

    12) Andrei Kirilenko (Ala Grande/Piccola, 31 anni, Utah Jazz): AK-47 quasi sicuramente non tornerà a giocare a Salt Lake City. Atleta universale, può giocare in 4 ruoli diversi, da guardia fino a centro. Negli ultimi tempi in Europa ha dimostrato di non essere finito. Se regge a livello mentale sarà un grande acquisto per chi vorrà puntare ancora su di lui.

    11) Thaddeus Young (Ala Piccola, 23 anni, Philadelphia 76ers): Per potenziale uno dei migliori tra i free agent di questa stagione. Non è ancora esploso ed in questi anni si è accontentato del ruolo di sesto uomo di lusso ai 76ers. L’età gioca dalla sua parte, potrebbe essere il colpo a sorpresa del mercato.

    10) Rodney Stuckey (Playmaker, 25 anni, Detroit Pistons): Playmaker atipico, è giovane ed in rampa di lancio. Su di lui ci sono le mire di metà delle squadre NBA. Detroit è avvisata.

    9) Marcus Thornton (Guardia Tiratrice, 24 anni, Sacramento Kings): Altro giovane in netta crescita, snobbato al Draft del 2009 dove venne scelto al secondo giro, il 24enne di Baton Rouge è riuscito a costruirsi una discreta fama in questi anni.

    8) Arron Afflalo (Guardia Tiratrice, 26 anni, Denver Nuggets): Entra nella Lega per il suo talento nel difendere fortissimo sugli avversari diretti ma da quando è a Denver ha dimostrato di aver migliorato di molto anche la tecnica di tiro diventando una delle principali armi della squadra di Danilo Gallinari.

    7) Jeff Green (Ala Piccola/Grande, 25 anni, Boston Celtics): Boston lo scelse come quinto assoluto nel 2007 (girato subito ai Seattle Sonics per avere Ray Allen) ed a Boston è ritornato nel febbraio scorso nello scambio che ha portato Kendrick Perkins agli Oklahoma City Thunder, squadra nata dalle ceneri proprio dei Sonics. Talento purissimo al quale manca la continuità per entrare stabilmente tra i Big della Lega è appetito da numerose squadre.

    6) Greg Oden (Centro, 23 anni, Portland Trail Blazers): A livello di talento è senza ombra di dubbio il più forte tra i giocatori free agent. Paragonato a Shaquille O’Neal la prima scelta assoluta del Draft 2007 ha avuto tantissima sfortuna finora con 3 infortuni alle ginocchia che lo hanno tenuto fermo per 3 dei 4 anni disputati in NBA. Se starà bene diventerà il centro più forte negli States, l’incognita sono le sue condizioni fisiche: Portland vorrebbe rifirmarlo ma è dubbiosa, Miami farebbe invece carte false per averlo.

    5) DeAndre Jordan (Centro, 23 anni, Los Angeles Clippers): L’infortunio di Kris Kaman ha lanciato in squadra Jordan che fa della potenza fisica e dell’atletismo la sua arma migliore. Più compatibile rispetto a Kaman (indiziato a lasciare Los Angeles) nell’integrarsi con la Stella Blake Griffin verrà molto probabilmente rifirmato dai Clippers, con buona pace delle altre squadre.

    4) Tyson Chandler (Centro, 29 anni, Dallas Mavericks): Considerato finito fino a 2 anni fa per gravi problemi alle caviglie, è ritornato a splendere nell’ultima stagione firmando un contratto annuale con i Mavericks. Dopo l’ottimo lavoro svolto a centro area soprattutto nei playoff, dove lui e Nowitzki hanno trascinato i texani al titolo, ora vuole riconosciuti i suoi meriti, ma Dallas non vorrebbe sborsare molto per la sua riconferma. Più facile che trovi un’altra squadra disposta a dargli quello che chiede.

    3) Nenè (Centro, 29 anni, Denver Nuggets): Le voci lo danno lontano da Denver, vuole una squadra da titolo ed i Nuggets non lo sono. Probabile che vista l’esperienza che porterà in dote possa firmare il contratto “della vita” con una nuova squadra.

    2) Marc Gasol (Centro, 27 anni, Memphis Grizzlies): Assieme a Randolph forma una coppia assolutamente solida e talentuosa sotto canestro. Memphis lo terrà a costo di svenarsi, abbina talento, fisico ed un’età relativamente giovane. I Grizzlies vogliono tornare ai playoff ed il fratellino di Pau è una base importante della formazione del Tennessee.

    1) David West (Ala Grande, 31 anni, New Orleans Hornets): Il più forte (escluso il talento di Oden) tra i giocatori liberi sul mercato. Abbina punti, rimbalzi, difesa, forza fisica ed esperienza. Ha ancora 3-4 anni ad alto livello e vuole monetizzare al massimo il prossimo contratto. New Orleans potrebbe anche trattenerlo ma se va via Chris Paul (con gli Hornets che diventerebbero una delle peggiori squadre della NBA) anche West è destinato a partire e firmerà con un’altra squadra. Situazione in evoluzione anche per via dell’infortunio al ginocchio subìto nel finale della scorsa regular season.

    Da tenere d’occhio anche la situazione dei vari Wilson Chandler, J.R. Smith, Aaron Brooks e Kenyon Martin, atleti che hanno lo status di “Star” NBA ma che hanno firmato contratti vincolanti con squadre cinesi senza clausola d’uscita. Se non verranno rilasciati dalle rispettive squadre di appartenenza dovranno terminare la stagione nel campionato cinese.

  • NBA: Annunciati i migliori quintetti difensivi

    NBA: Annunciati i migliori quintetti difensivi

    La NBA ha reso noti i 2 migliori quintetti difensivi della stagione.

    Il voto era riservato ai 30 allenatori della Lega. Ogni coach aveva l’obbligo di votare 2 guardie (un playmaker ed una guardia tiratrice), 2 ali (ala piccola ed ala grande) ed un centro per il primo quintetto ed altrettanti giocatori per il secondo quintetto. Non c’era facoltà, però, di assegnare il voto per i giocatori della propria squadra.
    Ecco i risultati (tra parentesi i punti ottenuti dai giocatori e la squadra di appartenenza):

    PRIMO QUINTETTO DIFENSIVO

    Rajon Rondo (Boston Celtics – 39)
    Kobe Bryant (Los Angeles Lakers – 33)
    LeBron James (Miami Heat – 38)
    Kevin Garnett (Boston Celtics – 33)
    Dwight Howard (Orlando Magic – 56)

    SECONDO QUINTETTO DIFENSIVO

    Chris Paul (New Orleans Hornets – 18)
    Tony Allen (Memphis Grizzlies – 23)
    Andre Iguodala (Philadelphia 76ers – 15)
    Joakim Noah (Chicago Bulls – 15)
    Tyson Chandler (Dallas Mavericks – 17)

    Da notare che per Kobe Bryant e Kevin Garnett si tratta della nona elezione nel miglior quintetto difensivo, risultato che li porta ad eguagliare i record fissati da Michael Jordan (Chicago Bulls) e Gary Payton (Seattle Sonics).
    Non poche polemiche si sono scatenate alla notizia, dato che secondo molti addetti ai lavori il ruolo di guardia difensiva dato a Bryant non sarebbe meritato. In effetti da qualche stagione (e soprattutto nell’ultima regular season) il numero 24 gialloviola non brilla per intensità ed efficacia difensiva, cosa che invece è stata notata in altri pariruolo, ad esempio Tony Allen, finito nel secondo quintetto. Come al solito le polemiche non sono mancate e non mancheranno, ma la NBA resta bella anche per questo

  • NBA: Dwight Howard vince il premio di miglior difensore dell’anno

    NBA: Dwight Howard vince il premio di miglior difensore dell’anno

    E’ ancora una volta Dwight Howard, centro degli Orlando Magic, a vincere il premio di miglior difensore dell’anno in NBA (e siamo così alla terza incoronazione consecutiva per lui).
    Solo Dikembe Mutombo e Ben Wallace hanno fatto meglio di lui, con 4 vittorie in questa speciale categoria, ma Howard è l’unico a potersi fregiare del titolo per 3 anni consecutivi, cosa che non è riuscita agli illustri predecessori.
    Il numero 12 dei Magic ha ricevuto 585 punti di cui 114 da primo posto sui 120 votanti, segno che agli altri candidati sono andate le briciole in ogni senso: staccatissimi sia il secondo che il terzo classificato, ovvero Kevin Garnett dei Boston Celtics (appena 77 punti) e Tyson Chandler dei Dallas Mavericks (70 punti).
    Howard quest’anno ha guidato la NBA con 66 doppie doppie, nessuno meglio di lui ed in 6 di queste gare le sue cifre si sono assestate su 20 e più punti uniti a 20 e più rimbalzi: cifre mostruose se si pensa che ancora il ragazzo ha 25 anni.
    Inoltre è stato il secondo miglior rimbalzista della Lega con 14.1 rimbalzi per partita ed il quarto nelle stoppate con 2.4 per match (a cui ha abbinato anche 22.9 punti a serata). Inoltre se Orlando ha avuto al quarta migliore difesa del campionato (93.5 punti subiti ad incontro) il merito è in gran parte proprio suo che in area pitturata è una presenza difficile da superare.
    Quest’anno Howard (1 marzo 2011 a New York) è diventato il più giovane giocatore a raggiungere la cifra di 7000 rimbalzi (a 25 anni ed 83 giorni) superando una leggenda del basket americano come Wilt Chamberlain che impiegò invece per raggiungere tale cifra 26 anni e 128 giorni.
    E’ il sesto anno consecutivo che abbina più di 1000 rimbalzi e 100 stoppate (in tempi recenti solo Moses Malone ha fatto meglio, ovvero per 7 stagioni).
    Insomma per lui c’è stato un plebiscito e le cifre elencate prima confermano che i giudici non hanno sbagliato nell’eleggerlo “Re della difesa”.

    Queste le sue parole all’annuncio da parte della Lega:

    • Nessuno è mai riuscito a vincere questo premio per 3 anni di fila, ringrazio Dio per avermi fatto vivere un’altra stagione senza infortuni importanti. Avrei potuto fermarmi a un solo premio, ma voglio che la mia squadra abbia successo e so che tutto comincia con me, nella metà campo difensiva. Per me giocare bene in difesa significa aiutare la mia squadra a vincere. Il mio sogno è vincere il titolo, e magari anche l’M.V.P. delle finali. Per me conta di più rispetto a quello della regular season!
  • NBA: Anche David Lee abbandona il team U.S.A.

    Anche David Lee, fresco acquisto dei Golden State Warriors, dovrà rinunciare ai campionati del mondo in Turchia che si svolgeranno a settembre.
    L’ala grande dei Warriors si è infatti slogato il dito medio della mano destra in una sessione di allenamento, non avrà bisogno di un intervento chirurgico, ma necessita di un recupero che coprirà circa 6 settimane.

    Altra grande amarezza quindi, dopo quella per l’allontanamento forzato di Amar’è Stoudemire avvenuta proprio ieri per via di problemi insorti con la polizza assicurativa del nuovo centro dei New York Knicks.
    Dispiaciuto il giocatore per la grande occasione persa, dispiaciuto lo staff tecnico che deve rinunciare ancora una volta ad un giocatore di valore sotto i tabelloni. Ed il buco in quel settore ora inizia a farsi preoccupante, viste le defezioni di Robin Lopez, Amar’è Stoudemire e David Lee. Praticamente sono rimasti i soli Brook Lopez (fratello di Robin) e Kevin Love.

    Ancora non è stato comunicato un eventuale sostituto, questa comunque la lista dei giocatori che stanno lavorando nel training camp del team U.S.A.

    playmaker: Rajon Rondo (Boston Celtics), Derrick Rose (Chicago Bulls), Stephen Curry (Golden State Warriors), Chauncey Billups (Denver Nuggets), Russell Westbrook (Oklahoma City Thunder)

    guardie: O.J. Mayo (Memphis Grizzlies), Eric Gordon (Los Angeles Clippers), Tyreke Evans(Sacramento Kings)

    ali piccole: Kevin Durant (Oklahoma City Thunder), Rudy Gay (Memphis Grizzlies), Danny Granger (Indiana Pacers), Andre Iguodala (Philadelphia 76ers), Gerald Wallace (Charlotte Bobcats)

    ali grandi: Jeff Green (Oklahoma City Thunder), Lamar Odom (Los Angeles Lakers), David Lee(Golden State Warriors)

    centri: Amar’è Stoudemire (New York Knicks), Robin Lopez (Phoenix Suns), Brook Lopez (New Jersey Nets), Tyson Chandler (Dallas Mavericks), Kevin Love (Minnesota Timberwolves)

    nota: David Lee, Amar’è Stoudemire e Robin Lopez fuori per infortunio. Javalee McGee sostituisce Stoudemire.

  • NBA: Ecco i nomi per il team U.S.A. in vista del Mondiale

    Sono stati resi noti i nomi dei 21 atleti che parteciperanno al training camp della nazionale degli Stati Uniti d’America, dai quali poi usciranno i 12 giocatori che rappresenteranno il Paese nei Mondiali di Turchia a settembre.

    Da premettere che il “Dream Team” degli anni passati non ci sarà viste le defezioni dei vari Kobe Bryant, Dwyane Wade, LeBron James, Chris Bosh, Dwight Howard, Carlos Boozer, Carmelo Anthony, Chris Paul, Deron Williams che per motivi personali hanno deciso di declinare l’invito di coach Mike Krzyzewski e che quindi non saranno disponibili per i Mondiali.
    Si tratterà di una selezione nuova, fatta di ottimi giocatori (che potranno fare bene durante la manifestazione), ma non parliamo di superstar quali quelle appena elencate.
    Tutto ruoterà attorno al talento senza fine di Kevin Durant, unico atleta che può essere paragonato ai precedenti. Il numero 35 degli Oklahoma City Thunder sta bruciando tutte le tappe e i suoi miglioramenti sono sotto gli occhi di tutti: a soli 21 anni è stato il più giovane vincitore della classifica marcatori, il suo status di campione è ormai dichiarato da tutti gli addetti ai lavori della NBA ed il prossimo anno sarà chiamato a portare la sua squadra verso traguardi importanti.
    Al suo fianco ci sono ottimi giocatori come Rajon Rondo (che finalmente non ha rifiutato la chiamata della Nazionale), Derrick Rose, talento dei Chicago Bulls, Tyreke Evans (in rampa di lancio dopo aver vinto il titolo di matricola dell’anno lo scorso anno con i Kings e primo atleta del dopo Michael Jordan a chiudere con oltre 20 punti, 5 rimbalzi e 5 assist di media a partita al primo anno da rookie, dopo ovviamente “Sua Maestà”), atleti dal fisico esplosivo come Rudy Gay e Gerald Wallace e poi i compagni di Durant ad OKC ovvero Russell Westbrook e Jeff Green. Forse manca qualcosa sotto canestro, nel ruolo di centro, dove il solo Stoudemire non potrà giocare tutti i 48 minuti delle partite (anche se il suo fisico ed il suo talento potrebbero anche permetterglielo), ma si potrà ovviare con il giusto spirito di sacrificio.
    Insomma, gruppo sul quale si deve lavorare ma che può dare soddisfazioni viso che è molto bene amalgamato. Con la certezza di Kevin Durant…

    I 21 convocati del team U.S.A.

    playmaker: Rajon Rondo (Boston Celtics), Derrick Rose (Chicago Bulls), Stephen Curry (Golden State Warriors), Chauncey Billups (Denver Nuggets), Russell Westbrook (Oklahoma City Thunder)

    guardie: O.J. Mayo (Memphis Grizzlies), Eric Gordon (Los Angeles Clippers), Tyreke Evans (Sacramento Kings)

    ali piccole: Kevin Durant (Oklahoma City Thunder), Rudy Gay (Memphis Grizzlies), Danny Granger (Indiana Pacers), Andre Iguodala (Philadelphia 76ers), Gerald Wallace (Charlotte Bobcats)

    ali grandi: Jeff Green (Oklahoma City Thunder), Lamar Odom (Los Angeles Lakers), David Lee (Golden State Warriors)

    centri: Amar’è Stoudemire (New York Knicks), Robin Lopez (Phoenix Suns), Brook Lopez (New Jersey Nets), Tyson Chandler (Dallas Mavericks), Kevin Love (Minnesota Timberwolves)