Si sa, che ad ogni cambio in panchina, all’interno di una squadra c’è sempre un periodo di assestamento necessario ai giocatori per capire cosa richiede loro il nuovo tecnico e per assimilare gli schemi di gioco, perchè il calcio è uno sport complesso e specie quando si vuole puntare all’eccellenza tramite il bel gioco, il tempo non è mai amico. Questo è l’intento del canterano Luis Enrique, che ha portato una grossa ventata di entusiasmo da Barcellona, ma che pare ancora non riuscire a dare quel imprinting necessario per far fare il salto di qualità alla propria Roma, siamo al calcio d’Agosto s’intende e le gambe sono ancora imballate, ma la sconfitta, recuperabile, di ieri sera contro il modesto Slovan Bratislava, suona come un campanello d’allarme che i dirigenti romanisti e il tecnico devono ascoltare. Certo le scelte di lasciare fuori dal primo minuto Borriello e Totti per Okaka e Caprari, sembrano alquanto discutibili, e i due giocatori che in qualsiasi altra squadra sarebbero stati titolari indiscussi, potrebbero rivelarsi una bella gatta da pelare per il neotecnico. Certo la società per bocca di Walter Sabatini ha minimizzato la sconfitta e alla domanda sull’impressione del presidente De Benedetti per l’esclusione di capitan Totti, ha risposto: “Il presidente era contento per la firma. Ora non so come stia: sarà sorpreso, ma dovrà abituarsi alle difficoltà del mondo del calcio”. Sul mercato, almeno altri due uomini arriveranno: “Osvaldo è un’ipotesi, per Kjaer vedremo. Thiago Alcantara non è sul mercato, gode della stima dell’ambiente catalano”. Di certo i tifosi romanisti contano molto sugli investimenti futuri per rafforzare la squadra e sperano di vedere una Roma al vertice, di certo per l’immediato futuro, si spera che gli uomini di Luis Enrique ribaltino il risultato dell’andata, impresa che anche con l’organico odierno non pare impossibile e titanica.
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Calciomercato Roma: Nilmar e Rosales nel mirino
Dopo la presentazione del portiere della Nazionale olandese Marteen Stekelenburg la Roma continua a seguire le piste dei giocatori che servono per completare la rosa. La priorità è sostituire il neo juventino Mirko Vucinic. Data la caratura del montenegrino ex Roma Walter Sabatini è a caccia di un attaccante di livello. E’ svanito l’obiettivo Giuseppe Rossi sul quale è piombato il Chelsea di Roman Abramovich col quale non si può competere a livello economico. Così da tempo il nome è quello del brasiliano Nilmar. Il classe 1984 è una prima o seconda punta. Giocatore veloce, tecnico e duttile che può ricoprire anche il ruolo di ala. Il profilo del calciatore della Nazionale brasiliana sembra ricalcare l’identikit del giocatore tipo per la Roma tracciato dal mister Luis Enrique. I dirigenti della Roma sono da varie settimane a colloquio con quelli del Villareal che detiene il cartellino del ragazzo. Una prima offerta della Roma era stata di 14 milioni di euro. Poco per gli spagnoli che ne chiedono 20. E dunque il club di Trigoria ha alzato la posta fino a 16 milioni più bonus. Il pressing di Sabatini si sta facendo sempre più costante e la trattativa potrebbe chiudersi nel giro di una settimana qualora i giallorossi mettessero sul piatto uno o due milioni in più. D’altra parte lo stesso Nilmar ha dichiarato di voler lasciare la Spagna e si parla di un pre-accordo verbale raggiunto con la Roma. L’altro nome caldo di questi giorni riguarda il pacchetto difensivo. Stiamo parlando del venezuelano Roberto Rosales in forza nella squadra olandese del Twente. Terzino destro di 23 anni che può giocare anche sulla linea di centrocampo. Il costo del cartellino si aggira intorno ai 5 milioni di euro. Dunque il prezzo è alla portata. Quello che bisogna stabilire è la validità di un giovane che, nonostante le 24 presenze con la nazionale venezuelana, finora ha militato in un campionato minore. Per questo i dirigenti giallorossi non sono ancora passati allo step dell’offerta concreta e stanno soltanto operando un sondaggio presso il club olandese. Il giocatore andrebbe a completare una fascia destra difensiva già piena di incognite per la Roma. Marco Cassetti infatti dà garanzie nonostante l’età avanzata, ma probabilmente per il gioco che vuole Luis Enrique ci vuole qualcuno che sappia spingere con più qualità. L’uomo giusto potrebbe essere il secondo nella gerarchia a destra, Cicinho, che l’allenatore asturiano ha voluto reintegrare, ma che non sembra aver ancora metabolizzato al meglio i movimenti difensivi dopo due anni di semi-inattività. Il terzo, Aleandro Rosi, nell’ultima stagione è apparso ancora acerbo per il grande calcio. CAPITOLO CESSIONI. Se la trattativa per portare Nilmar a Roma si dovesse concludere, uno tra Barusso e Simplicio dovrà partire per lasciare il posto da extracomunitario alla punta del Villareal. Il centrocampista del Ghana (Barusso) ha deciso di rimanere a Trigoria anche se ha è praticamente certo che non verrà impiegato da Luis Enrique. Diverso la situazione di Simplicio che non rientra nei piani del tecnico spagnolo e per il quale la Roma sta ricevendo delle offerte dal Brasile, casa Corinthians. L’altro possibile partente è Marco Borriello. Il Psg di Leonardo gli sta facendo la corte e il calciatore napoletano non è entusiasta di fare per tutta la stagione il secondo di Totti oppure di sacrificarsi sulla fascia, posizione in cui sta disputando il pre-stagione. Anche Gianluca Curci potrebbe lasciare il club giallorosso. Per il portiere romano si profila l’ipotesi Chievo Verona con la formula del prestito. In realtà dopo la partenza di Julio Sergio (Lecce) e di Doni (Liverpool), oltre al raffreddamento della pista Romero, il classe 1985 potrebbe restare nella capitale. Sicuro partente è Stefano Okaka che ha capito di non poter trovare spazio nella nuova Roma firmata Usa e ha chiesto esplicitamente, tramite il suo agente, di essere ceduto a titolo definitivo. Per quanto riguarda le riconferme: la trattativa per il rinnovo di Daniele De Rossi sembra difficile ma fattibile. E anche il cileno Pizarro è stato riconfermato oggi stesso da Walter Sabatini.