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  • Il Liverpool trionfa a Madrid, sesta Champions per i Reds

    Il Liverpool trionfa a Madrid, sesta Champions per i Reds

    Due gol, due gol distanti quasi novanta minuti l’uno dall’altro, hanno permesso al Liverpool di Jurgen Klopp di battere 2-0 il Tottenham e conquistare la Champions League 2018/19. 

    Una finale, quella giocata al Wanda Metropolitano, non certamente spettacolare e forse anche un po’ condizionata dal rigore guadagnato dai Reds, poi trasformato da Salah, dopo soli 25 secondi.

    Poteva esser il tappo di champagne che salta dalla bottiglia e fa uscir fuori tutte le bollicine ed invece si è rivelato come un enorme macigno sulle spalle di entrambe le squadre.

    Il Liverpool è parso molto teso ed a tratti irriconoscibile, il Tottenham ci ha provato un qualcosina in più e quando ha avuto le occasioni, non moltissime, si è trovato davanti il muro brasiliano Alisson.

    Origi, l’eroe della semifinale contro il Barcellona, poi ha siglato il gol della conferma del successo a soli due minuti dalla fine.

    E’ festa per il Liverpool che conquista per la sesta volta il massimo trofeo europeo per club ed è gioia e rivincita per Jurgen Klopp che dopo 3 sconfitte in finale (2 in Champions con Borussia Dortmund e Liverpool ed una in Europa League sempre con i Reds) può finalmente alzare al cielo la coppa, la più importante coppa per una squadra di club, la Champions League.

    Dalla notte di Madrid esce sconfitto il Tottenham di Pochettino che ha provato a dare il massimo (Son Heung-Min il migliore dei suoi) ma che alla prima finale di Champions, ha pagato il gol preso nel primo minuto e forse anche la tensione della prima volta.

     

    Veniamo al racconto della Finale di Champions League.

    Pronti via e dopo 25 secondi Sissoko tocca con il braccio un passaggio di Mané, è rigore, dal dischetto va Salah che trasforma. Ci si aspetta una reazione degli Spurs che però paiono accusare il colpo dell’immediato svantaggio. Il più brillante del Tottenham pare esser Son che cerca con la sua rapidità di rendersi insidioso. Al 17° si rivede il Liverpool con un insidioso diagonale di Alexander-Arnold fuori di poco. Il Tottenham pian piano prende coraggio e con la scatto in profondità di Son spaventa la difesa Reds. La partita scorre su ritmi molto bassi, il match è decisamente bloccato. Sul finale di tempo si rivede in avanti il Liverpool che guadagna un paio di corner consecutivi. Il Tottenham risponde con un tiro di Eriksen che però finisce molto alto oltre la traversa. La prima frazione di gioco si chiude con gli uomini di Klopp avanti per 1-0.

    Si riparte senza cambi per i secondi 45 minuti della finale di Champions League. Partenza migliore degli Spurs che provano a chiudere nella propria metà campo i Reds. Il Liverpool risponde con un bel cross di Alexander-Arnold non sfruttato e da un inserimento di Salah chiuso all’ultimo momento. E’ il Tottenham però a farsi preferire e a creare apprensione alla difesa di Klopp. Dopo un lungo periodo di solo possesso Spurs, però sterile, si rivede il Liverpool che al 69° va vicino al 2-0 con un rasoterra di Milner fuori di niente. Le squadre si allungano e le chance potenziali cominciano ad aumentare da ambo le parti. Al 80° doppia chance prima per Son, respinge Alisson, poi per Lucas Moura che però calcia debolmente, blocca Alisson. Al 84° Eriksen pennella una bella punizione ma il portiere del Liverpool vola a deviare. Il Tottenham sembra poter pareggiare ma al 87° Origi si fa trovare pronto in area e con il sinistro incrocia battendo Lloris. Il Tottenham prova a non arrendersi ma Alisson è praticamente perfetto e non permette agli avversari di trovare il gol della speranza. Finisce così, il Liverpool conquista la Champions League 2018/19.

     

    TOTTENHAM – LIVERPOOL 0-2 (1° rig. Salah, 87° Origi)

    Tottenham (4-2-3-1): Lloris; Trippier, Vertonghen, Alderweireld, Rose; Winks (66° Lucas Moura), Sissoko (74° Dyer); Eriksen, Dele Alli (82° Llorente), Son; Kane.

    Allenatore: Pochettino.

    Liverpool (4-3-3): Alisson; Alexander-Arnold, Van Dijk, Matip, Robertson; Fabinho, Henderson, Wijnaldum (62° Milner); Salah, Mané (90° Gomez), Firmino (58° Origi).

    Allenatore: Klopp.

    Arbitro: Skomina.

    Ammoniti: /

  • Spettacolo Champions League, la finale sarà tutta inglese

    Spettacolo Champions League, la finale sarà tutta inglese

    “Champions’s coming home” si potrebbe dire modificando lo slogan utilizzato per i mondiali di Russia 2018 dalla nazionale dei tre leoni, la finale di Champions League a Madrid infatti sarà una sfida tutta inglese tra Liverpool e Tottenham. 

    Una finale che arriva dopo due semifinali straordinarie, per intensità, per ritmo, per bel gioco.

    Lo spettacolo era già iniziato nella serata di ieri con il Liverpool di Jurgen Klopp che nonostante le pesantissime assenze di Salah, Firmino e Keita, era riuscito nell’impresa di ribaltare lo 0-3, decisamente immeritato, del Camp Nou ed eliminare il Barcellona con un 4-0 firmato dalle doppiette di Origi e Wijnaldum.

    Una partita talmente piena di emozioni che sembrava difficilmente replicabile ed invece la Champions League ha voluto regalare un’altra serata piena di suspence e colpi di scena.

    L’Ajax partiva con l’uno a zero maturato a Londra ed ha subito rafforzato la propria leadership trovando il vantaggio con de Ligt ed il raddoppio con Ziyech poco dopo la mezz’ora.

    Tutto finito? Assolutamente no perché il Tottenham di Pochettino ha giocato un secondo tempo spettacolare,ed ha trovato una doppietta di Lucas Moura in soli quattro minuti tra il 55° ed il 59°.

    La festa sugli spalti ha cominciato a trasformarsi in preoccupazione, il palo colpito da Ziyech al 80° è sembrato un brutto segnale ed al 95°, quinto ed ultimo minuto di recupero, ancora il fenomenale Lucas Moura ha lasciato partire il tiro che non ha lasciato scampo ad Onana ed ha regalato il successo ai suoi.

    Una vera e propria beffa per i ragazzi di Ten Hag che hanno per lunghi minuti assaporato il dolce gusto della finale di Champions League e che purtroppo ha visto il tutto svanire a pochissimi passi dal traguardo.

    Saranno quindi Tottenham e Liverpool a contendersi la Champions nella notte del 1° giugno al Wanda Metropolitano di Madrid, la seconda finale tutta inglese della storia della competizione dopo Chelsea-Manchester Utd del 2007/08.

    Sarà una sfida sulla carta decisamente equilibrata e se quello che abbiamo visto in queste semifinali sarà replicato, sarà una finale decisamente spettacolare.

    I TABELLINI DELLE SEMIFINALI DI CHAMPIONS LEAGUE

    LIVERPOOL – BARCELLONA 4-0 (7°, 79° Origi, 54°, 56° Wijnaldum) (andata 0-3)

    Liverpool (4-3-3): Alisson; Alexander-Arnold, Matip, Van Dijk, Robertson (46° Wijnaldum); Henderson, Fabinho, Milner; Shaqiri (90° Sturridge), Origi (85° Gomez), Mané.

    Allenatore: Klopp.

    Barcellona (4-3-3): Ter Stegen; Sergi Roberto, Piqué, Lenglet, Jordi Alba; Rakitic (80° Malcom), Sergio Busquets, Vidal (75° Arthur); Messi, Suarez, Coutinho (60° Semedo).

    Allenatore: Valverde.

    Arbitro: Cakir.

    Ammoniti: Fabinho (L), Busquets (B), Rakitic (B), Matip (L), Semedo (B).

     

    AJAX – TOTTENHAM 2-3 (5° de Ligt (A); 35° Ziyech (A); 55°, 59°, 95° Lucas Moura (T)) (andata 1-0)

    Ajax (4-2-3-1): Onana; Mazraoui, de Ligt, Blind, Tagliafico; Schone (60° Veltman), de Jong; Ziyech, Van de Beek (88° Magallàn), Tadic; Dolberg (67° Sinkgraven).

    Allenatore: Ten Hag.

    Tottenham (4-2-3-1): Lloris; Trippier (81° Lamela), Alderweireld, Vertonghen, Rose (82° Davies); Wanyama (46° Llorente), Sissoko; Alli, Eriksen, Lucas Moura; Son.

    Allenatore: Pochettino.

    Arbitro: Brych.

    Ammoniti: Sissoko (T), Dolberg (A), Rose (T), Ziyech (A), Onana (A).

     

  • Champions: serata da incubo, eliminate Napoli ed Inter

    Champions: serata da incubo, eliminate Napoli ed Inter

    Una serata disastrosa per le due italiane impegnate in Champions League, bastava poco, bastava un gol in più ed Inter e Napoli avrebbero ottenuto il passaggio agli ottavi, purtroppo quel gol non è arrivato e così per le due squadra si chiudono le porte Champions e si aprono quelle dell’Europa League.

    La sfida contro il Liverpool, sulla carta era molto difficile, ma al Napoli di Carlo Ancelotti sarebbe bastato segnare anche solo un gol per costringere i reds. Invece è arrivato soltanto il gol di Salah che ha eliminato i partenopei. Non è servito a niente l’assedio finale, al 92° Milik ha avuto il pallone qualificazione ma Alisson è stato strepitoso ed ha salvato i suoi.

    Amarissima anche la serata dell’Inter che ha avuto subito buone notizie da Barcellona con i blaugrana avanti sul Tottenham, poi però ha subito un gol per un pasticcio difensivo di Asamoah che ha complicato le cose. Il gol di Icardi nella ripresa aveva messo nuovamente i nerazzurri agli ottavi, sembrava una strada in discesa, gli uomini di Spalletti non sono riusciti a trovare il gol del vantaggio e a 5 minuti dalla fine è arrivata la doccia gelata del gol di Lucas Moura che ha dato il pari al Tottenham ed ha eliminato l’Inter. Adesso la squadra di Spalletti dovrà giocarsi le proprie carte in Europa League. 

     

    Veniamo al racconto della sfida, valevole come ultima giornata di Champions League, del Napoli.

    Come prevedibile il Liverpool cerca di rendersi insidioso con la velocità dei suoi avanti. Al 7° grandissima chance per Salah che davanti ad Ospina sbaglia il controllo agevolando il portiere del Napoli. Risposta partenopea con Hamsik che riceve da Mertens ma calcia alto. I reds continuano a fare la partita ma il Napoli si difende con ordine. Al 34° grande azione personale di Salah che entra in area e col diagonale dal fondo beffa Ospina. Reazione immediata del Napoli che si butta in avanti costringendo la difesa di Klopp a salvarsi in affanno. Dopo 3 minuti di recupero si va al riposo con il Liverpool avanti per 1-0.

    Si riparte, senza cambi, per i secondi e decisivi 45 minuti. La pressione del Liverpool si fa più intensa e al 50° Salah si libera in area ma la sua conclusione sfiora soltanto il palo. La squadra di Ancelotti però non sta a guardare e quando può prova creare problemi alla porta di Alisson. Il Napoli spinge ma si espone alle ripartenze, al 75° serve un grande intervento di Ospina per dire no a Salah. Pochi minuti e ancora Ospina è decisivo questa volta sulla conclusione ravvicinata di Mané. Al 79° è Callejon ad avere da due passi la palla per il pareggio ma calcia alto. Il Liverpool continua a sprecare, al 87° Manè a porta spalancata calcia altissimo. Il Napoli si getta all’assedio e al 92° Milik controlla sotto porta e calcia, Alisson è strepitoso e salva i suoi. Finisce così, il Liverpool si qualifica agli ottavi di Champions mentre il Napoli scivola in Europa League.

     

    LIVERPOOL – NAPOLI 1-0 (34° Salah)

    LIVERPOOL (4-3-3): Alisson; Alexander-Arnold (90° Lovren), Matip, van Dijk, Robertson; Wijnaldum, Henderson, Milner (85° Fabinho); Salah, Firmino (79° Keita), Mané.

    Allenatore: Klopp.

    NAPOLI (4-3-3): Ospina; Maksimovic, Albiol, Koulibaly, Mario Rui (70° Ghoulam); Allan, Hamsik, Fabian Ruiz (62° Zielinski); Callejon, Mertens (67° Milik), Insigne.

    Allenatore: Ancelotti.

    Arbitro: Skomina.

    Ammoniti: van Dijk (L), Koulibaly (N), Salah (L), Robertson (L), Mané (L)

     

    Passiamo ora all’altra italiana impegnata in questa serata di Champions League, l’Inter.

    Prova a partire forte l’Inter con il tentativo in diagonale di Asamoah che non spaventa la difesa olandese. Al 6° Icardi pennella per la testa di Perisic, il croato colpisce ma centra il palo. Da Barcellona intanto arriva la buona notizia del vantaggio dei blaugrana. Alla prima uscita in avanti il Psv colpisce, errore di Asamoah che si fa rubare la palla da Bergwijn, cross sul secondo palo per Lozano che da due passi di testa segna. Poco dopo altro errore di Asamoah che involontariamente serve De Jong, bravo Handanovic in chiusura. I nerazzurri si affidano ai cross ma non riescono a creare grandi chance. Al 37°, su azione da corner, de Vrij si trova sui piedi la palla a due passi dalla porta ma non riesce a calciare, contropiede del Psv con Lozano che, per fortuna dell’Inter, sbaglia l’ultimo passaggio. Il primo tempo si chiude con gli olandesi avanti per 1-0.

    Si riparte, senza cambi, per i secondi 45 minuti. Al 48° enorme occasione per Icardi, l’attaccante si libera e calcia ma Zoet è strepitoso nell’intervento. I nerazzurri provano a far la gara ma non riescono a rendersi pericolosi. L’ingresso di Keita dà un po’ di freschezza e la squadra di casa torna a spingere come nei primi minuti del primo tempo. Al 66° Icardi colpisce da dentro l’area ma la difesa devia in corner. Al 73° Politano crossa profondo, sul pallone arriva Icardi che di testa riporta la gara in parità. A 5 minuti dalla fine arriva la notizia del pareggio del Tottenham che gela San Siro, all’Inter rimangono pochi minuti per cercare il gol vittoria e qualificazione. Il gol non arriva ne a Milano ne al Camp Nou, entrambe le sfide finiscono 1-1, agli ottavi di Champions, con il Barcellona, va il Tottenham. Sarà Europa League per l’Inter.

     

    INTER – PSV 1-1 (13° Lozano (P), 73° Icardi (I))

    INTER (4-2-3-1): Handanovic; D’Ambrosio, de Vrij, Skriniar, Asamoah (69° Martinez); Brozovic, Borja Valero; Politano (83°Vrsaljko), Candreva (56° Keita), Perisic; Icardi.

    Allenatore: Spalletti.

    PSV (4-3-3): Zoet; Dumfries, Sainsbury, Viergever, Angeliño; Hendrix, Gutierrez (65° Sadilek), Rosario; Bergwijn (71° Malen), De Jong, Lozano (95° Pereiro).

    Allenatore: Van Bommel.

    Arbitro: Zwayer.

    Ammoniti: Brozovic (I), Zoet (P), Bergwijn (P), D’Ambrosio (I), Sadilek (P) Dumfries (P), Skriniar (I)

     

    I risultati della serata di Champions League | © UEFA

    Nelle altre gare di serata il Psg batte 4-1 la Stella Rossa a Belgrado e vince il proprio girone. Vince lo Schalke, 1-0 sulla Lokomotiv e rende indolore la sconfitta casalinga per 3-2 del Galatasaray contro il Porto, i turchi vanno in Europa League. Il Borussia Dortmund batte 2-0 il Monaco e grazie al pari dell’Atletico a Bruges, ottiene il primo posto davanti ai Colchoneros.

  • Champions: Napoli tutto facile, Inter sconfitta a Wembley

    Champions: Napoli tutto facile, Inter sconfitta a Wembley

    Serata agrodolce, per le due italiane impegnate nella quinta giornata di Champions League.

    Il Napoli ha fatto il proprio dovere, ha battuto per 3-1, grazie al gol di Hamsik e alla doppietta del solito straordinario Mertens.

    Gli uomini di Ancelotti però non possono ancora festeggiare perché il successo del Psg, in casa contro il Liverpool, rimanda tutto all’ultima giornata con i partenopei che andranno ad Anfield alla ricerca di almeno un punto per avere la certezza degli ottavi di Champions.

    I nerazzurri di Spalletti, sono caduti a Wembley contro il Tottenham, a regalare i tre punti agli Spurs ci pensa Eriksen che è entrato nel secondo tempo e ha firmato il gol vittoria a 10 minuti dalla fine.

    Una sconfitta che non lascia in mano all’Inter il proprio destino: per ottenere il passaggio agli ottavi di Champions i nerazzurri, in casa con il Psv, dovranno ottenere un risultato migliore di quello del Tottenham al Camp Nou con un Barcellona già qualificato e già primo del girone.

    Un successo degli Spurs in casa del Barça eliminerebbe l’Inter dalla Champions retrocedendola in Europa League.

     

    Veniamo al racconto della gara di Wembley tra il Tottenham e l’Inter.

    Inizio di gara migliore per i padroni di casa che provano a spingere con Kane che dalla linea di fondo prova ad impensierire Handanovic. L’Inter prova ad alleggerire la pressione sfruttando la verve di Politano. Alla mezz’ora ci prova Lucas da fuori ma il portiere nerazzurro non si fa sorprendere. Altra occasione per il Tottenham al 38° con il tiro a giro di Winks che sbatte contro la traversa. Il primo tempo si chiude sullo 0-0.

    Si riparte senza cambi per i secondi 45 minuti. Il copione non cambia, padroni di casa a fare la partita, Inter attenta a chiudere. Gli Spurs provano ad accelerare ma la coppia difensiva DeVrij-Skriniar concede poco o niente. Pochettino inserisce Son ed il coreano mette vivacità nella manovra del Tottenham. Al 71° il neo entrato Eriksen pennella una punizione per Vertonghen che però di testa non trova il bersaglio. Dopo tanto difendersi al 76° Perisic riesce ad arrivare al tiro costringendo Lloris alla gran parata. Al 80° progressione di Sissoko che mette in mezzo, Dele Alli tocca per Eriksen che da pochi passi batte Handanovic. L’Inter prova il tutto per tutto nel finale, all’ultimo secondo la conclusione di Asamoah da fuori sembra ben indirizzata ma la difesa inglese mura e porta a casa un prezioso successo. L’Inter dovrà conquistarsi l’accesso agli ottavi di Champions nell’ultimo turno.

     

    TOTTENHAM – INTER 1-0 (80° Eriksen)

    TOTTENHAM (4-2-3-1): Lloris; Aurier, Alderweireld, Vertonghen, Davies; Sissoko, Winks (87° Dier); Lamela (70° Eriksen), Dele Alli, Lucas (62° Son); Kane.

    Allenatore: Pochettino.

    INTER (4-2-3-1): Handanovic; D’Ambrosio, De Vrij (82° Miranda), Skriniar, Asamoah; Vecino, Brozovic; Politano (83° Keita), Nainggolan (44° Borja Valero), Perisic; Icardi.

    Allenatore: Spalletti.

    Arbitro: Cakir.

    Ammoniti: Alderweireld (T), Lamela (T), De Vrij (I), Son (T), Borja Valero (I).

     

    Passiamo ora al San Paolo per la sfida tra Napoli e Stella Rossa.

    Parte meglio il Napoli che al 6° al termine di una grande azione corale, si porta al tiro con il colpo di tacco di Mertens, bravo il portiere Borjan a salvare. Il gol però arriva al 11° con Hamsik sotto porta bravo a girare in rete la spizzata di Maksimovic. Al 23° brivido per la retroguardia partenopea con Simic che s’inserisce e calcia rasoterra sul primo palo, bravo Ospina a respingere. Grande ripartenza del Napoli al 28° la inizia e la conclude, col colpo di testa, Koulibaly, Borjan alza in corner. Al 33° arriva il raddoppio con Mertens che dentro l’area gira in rete il cross di Fabian Ruiz. Il primo tempo si chiude col Napoli agevolmente avanti per 2-0.

    Si riparte per il secondo tempo con un cambio per parte, nel Napoli dentro Hysaj per Albiol, nella Stella Rossa entra il giovane attaccante Joveljic. Al 52° arriva il terzo gol del Napoli, lancio perfetto di Hamsik per Mertens che controlla, entra in area e batte Borjan. La Stella Rossa ha un sussulto d’orgoglio e al 57° Marin imbecca Ben Nabouhane che controlla e batte Ospina. Il Napoli con la sicurezza dei due gol di vantaggio abbassa forse un po’ troppo i ritmi. Non succede molto altro, gli uomini di Ancelotti conquistano i 3 punti e vanno momentaneamente in testa al girone, da Parigi però non arrivano notizie positive, la qualificazione agli ottavi di Champions si deciderà all’ultima giornata.

     

    NAPOLI – STELLA ROSSA 3-1 (11° Hamsik (N), 33°, 52° Mertens (N), 57° Ben Nabouhane(S))

    NAPOLI (4-4-2): Ospina; Maksimovic, Albiol (46° Hysaj), Koulibaly, Mario Rui; Callejon (86° Rog), Hamsik, Allan, Fabian Ruiz; Mertens, Insigne (77° Zielinski).

    Allenatore: Ancelotti.

    STELLA ROSSA (4-2-3-1): Borjan; Simic (77° Ebecilio), Babic, Degenek, Rodic; Gobeljic, Krsticic; Ben Nabouhane, Marin, Srnic (64° Jovancic); Stojiljkovic (46° Joveljic).

    Allenatore: Milojevic.

    Arbitro: Manzano.

    Ammoniti: Krsticic (S), Jovancic (S), Gobeljic (S), Hysaj (N).

     

    I risultati della serata di Champions League | © UEFA

    Nelle altre gare di serata successi per 2-0 dell’Atletico Madrid, sul Monaco, e della Lokomotiv Mosca, sul Galatasaray. Vince anche il Porto, 3-1 contro lo Schalke. Finisce 0-0 tra il Borussia Dortmund e Club Brugge.

  • Champions: Inter rimonta da urlo, Napoli fermato a Belgrado

    Champions: Inter rimonta da urlo, Napoli fermato a Belgrado

    La Champions è tornata e sul palcoscenico del grande calcio europeo è tornata alla grande anche l’Inter.

    I nerazzurri di Spalletti, assenti da sei anni dalla competizione, sono riusciti nell’impresa di ribaltare il risultato contro il Tottenham.

    Sotto di un gol per la rete di Eriksen ad inizio ripresa, l’Inter ha prima pareggiato con un super gol di Mauro Icardi al 86° e poi al 93° ci ha pensato il solito Vecino, sua la rete che ha portato la squadra nerazzurra in Champions, con un colpo di testa da pochi passi.

    Se l’Inter può ampiamente sorridere, il Napoli può considerare come un’occasione sprecata la gara d’esordio in Champions.

    La squadra di Ancelotti ha provato a sfondare il muro difensivo della Stella Rossa ma alla fine, dalla trasferta al Marakana di Belgrado, ha portato a casa zero gol ed un solo punto.

    Veniamo al racconto della gara.

    L’Inter ritorna in Champions e Spalletti stupisce spostando Skriniar sulla fascia destra della difesa. La partenza è piuttosto equilibrata, l’unica insidia la crea Eriksen con un calcio di punizione che impegna Handanovic. Il match si mantiene piacevole, l’Inter si fa vedere al 34° con la conclusione di Brozovic che esce sul fondo. Al 37° occasione enorme per Kane che ben servito in area, salta pure Handanovic ma poi non riesce a concludere e la palla finisce sul fondo. Si va al riposo sullo 0-0.

    Si riparte senza cambi e al 54° il Tottenham passa con Eriksen che va alla conclusione, Handanovic respinge, la palla ritorna al danese che calcia in acrobazia, c’è una deviazione che permette alla palla di scavalcare il portiere sloveno e finire in rete. L’Inter prova a reagire subito col colpo di testa di Perisic bloccato da Vorm. Nei successivi minuti Lamela ha per due volte la palla del raddoppio ma in entrambi i casi Handanovic risponde. Il tempo scorre sembra girare tutto a favore degli inglesi ma al 86° Icardi, fino a quel momento invisibile, s’inventa un gran tiro al volo da fuori area, su cross di Asamoah, che non lascia scampo al portiere degli Spurs. Il pareggio carica i nerazzurri e spaventa gli inglesi e al 93° su azione di corner, Vecino, l’uomo che ha regalato la qualificazione Champions, si fa trovare pronto sulla sponda di De Vrij e col colpo di testa realizza il gol vittoria. Finisce così l’Inter torna in Champions League e lo fa con un bel successo in rimonta.

    INTER – TOTTENHAM 2-1 (54° Eriksen (T), 86° Icardi (I), 93° Vecino (I))

    INTER (4-2-3-1): Handanovic; Skriniar, De Vrij, Miranda, Asamoah; Vecino, Brozovic; Politano (72° Keita), Nainggolan (89° Borja Valero), Perisic (64° Candreva); Icardi.

    Allenatore: Spalletti.

    TOTTENHAM (4-2-3-1): Vorm; Aurier, Sanchez, Vertonghen, Davies; Dier, Dembelè; Lamela (72° Winks), Eriksen, Son (64° Lucas); Kane (89° Rose).

    Allenatore: Pochettino.

    Arbitro: Turpin.

    Ammoniti: Skriniar (I), Sanchez (T), Perisic (I), Vertonghen (T), Vorm (T)

     

    Passiamo ora al racconto della gara dell’altra italiana impegnata questa sera, ovvero il Napoli.

    Al Marakana di Belgrado sono gli uomini di Ancelotti a partire meglio con possesso palla e pressione. Al 18° una gran conclusione di Insigne si schianta sulla traversa. Gli azzurri insistono e al 26° è Milik a trovarsi pronto in area, il polacco cerca la conclusione in allungo ma Borjan non si fa superare. I padroni di casa provano qualche ripartenza ma sostanzialmente non creano alcun pericolo alla porta di Ospina. Il primo tempo si chiude sullo 0-0.

    La ripresa inizia con gli stessi 22 protagonisti e con lo stesso copione, Napoli in pressione e Stella Rossa chiusa dietro a difendersi. Al 54° Zielinski ha la possibilità di presentarsi verso la porta avversaria ma perde il tempo giusto e si fa rimontare dal difensore. Passano due minuti e una gran punizione di Mario Rui va vicinissima a trovare il bersaglio. Il Napoli spinge al 67° la palla giunge a Callejon che cerca di piazzarla ma sulla linea c’è Rodic che respinge. I partenopei insistono ci provano da lontano sia Insigne che Mario Rui ma Borjan è sempre attento. Al 79° si vede anche la Stella Rossa con la conclusione di Boakye che costringe Ospina a bloccare la palla a terra. La difesa di casa tiene, il Napoli perde intensità in attacco e alla fine la partita si chiude sullo 0-0.

     

    STELLA ROSSA – NAPOLI 0-0

    STELLA ROSSA (4-2-3-1): Borjan; Stojkovic, Degenek, Savic, Rodic; Jovicic (56° Jovancic), Krsticic; Ben, Causic, Marin (86° Simic); Boakye (81° Pavkov).

    Allenatore: Milojevic.

    NAPOLI (4-3-3): Ospina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Mario Rui; Allan (61° Mertens), Fabian Ruiz, Zielinski (75° Hamsik); Callejon (75° Ounas), Milik, Insigne.

    Allenatore: Ancelotti.

    Arbitro: Marciniak.

    Ammoniti: Allan (N), Krsticic (S), Degenek (S), Albiol (N), Milik (N), Mario Rui (N).

    I risultati della serata di Champions League | © UEFA

    Nelle altre gare di serata successi per Barcellona, Liverpool, Galatasaray, Borussia Dortmund ed Atletico Madrid. Finisce in parità tra Schalke e Porto.

     

  • Impresa a Wembley, la Juve ai quarti di Champions

    Impresa a Wembley, la Juve ai quarti di Champions

    Vedere l’inferno dell’eliminazione ma poi ritrovarsi in paradiso nel giro di 3 minuti, questo è quello che è successo alla Juve di Allegri nella serata di Wembley. 

    Una Juventus troppo molle, troppo brutta nel primo tempo, è andata sotto per il gol di Son sul finale di frazione e ha visto tutti gli spettri del disastro.

    Al 60° però Max Allegri si è giocato le carte Asamoah, per uno stanco Matuidi, e Lichtsteiner per l’acciaccato Benatia e nel giro di 7 minuti tutto è cambiato.

    Al 64° infatti un cross dello svizzero ha visto Khedira servire una sponda perfetta per la zampata di Higuain. Trovato il gol il Pipita si è trasformato e 3 minuti dopo ha fornito un assist al bacio per Dybala, decisamente in ombra sino a quel momento, che ha fulminato Lloris e ribaltato la situazione spingendo di fatto la Juve ai quarti di finale di Champions League. 

    E’ stata una Juve bruttina ma con un gran cuore, oltre alla strategia vincente di Allegri, ribaltare il risultato in casa di questo Tottenham è da ritenersi una piccola impresa sportiva.

    La strada verso la finale di Kiev s’interrompe per gli uomini di Pochettino mentre rimane aperta per una Juventus che però dovrà ritrovare condizione e uomini per raggiungere la capitale dell’Ucraina.

    Veniamo al racconto della gara.

    Si inizia con il commosso minuto di silenzio per ricordare la scomparsa di Davide Astori. La partenza vede un Tottenham più aggressivo con Son che riesce anche ad andare al tiro al 3° minuto, bravo Buffon a respingere. La Juve prova a creare pericoli con un paio di cross insidiosi ma al 15° Kane si lancia in area, salta Buffon ma non riesce a trovare lo specchio della porta. Al 18° Douglas Costa salta secco il suo avversario che lo stende in area, sembra nettamente rigore, non per arbitro ed addizionale che lasciano correre. La gara continuano a farla i padroni di casa ma senza grosse occasioni. Una conclusione a giro di Kane poco dopo la mezz’ora fa tremare Buffon, ma la palla finisce sul fondo. Al 38° altro brivido, Son entra in area, lascia partire il diagonale, fuori di pochissimo. Un minuto dopo però il Tottenham passa, Trippier mette bene una palla indietro per Son che colpisce male ma beffa Buffon per il vantaggio degli Spurs. La reazione della Juventus è immediata ma la conclusione di Pjanic esce di poco. Il primo tempo si chiude sul 1-0 per il Tottenham.

    Si rientra con gli stessi 22 in campo ma il copione non cambia, è sempre il Tottenham a gestire il ritmo. La Juventus non riesce a creare praticamente niente e sopratutto i minuti passano. Al 62° pasticcio tra Sanchez e Lloris, la palla arriva a Dybala che colpisce al volo ma la palla esce di molto. Al 64° la Juve trova il pari, cross di Lichtsteiner, sponda di Khedira, arriva Higuain che con la zampata supera Lloris. Al 67° geniale verticalizzazione di Higuain, Dybala beffa il fuorigioco, entra in area e batte ancora Lloris. Dopo qualche minuto di stordimento il Tottenham si rigetta in avanti e al 78° serve un super Chiellini per salvare su un pericoloso cross di Son. E’ un vero e proprio assedio, gli Spurs conquistano una serie di angoli ma la porta di Buffon tiene. Al 90° Kane colpisce, in posizione di fuorigioco non ravvisato, la palla supera Buffon ma centra il palo prima di venire allontanata ad un passo dalla linea. Non accade altro, la Juventus tiene e porta a casa un pesantissimo successo e si regala i quarti di finale di Champions League.

     

    TOTTENHAM – JUVENTUS 1-2 (39° Son (T), 64° Higuain (J), 67° Dybala (J))

    Tottenham (4-2-3-1): Lloris; Trippier, Sanchez, Vertonghen, Davies; Dier (74° Lamela), Dembele; Eriksen, Dele (85° Llorente), Son; Kane.

    Allenatore: Pochettino.

    Juventus (4-3-3): Buffon; Barzagli, Benatia (61° Lichtsteiner), Chiellini, Alex Sandro; Khedira, Pjanic, Matuidi (60° Asamoah); Dybala, Higuain (83° Sturaro), Douglas Costa.

    Allenatore: Allegri.

    Arbitro: Marciniak.

    Ammoniti: Vertonghen (T), Alex Sandro (J), Pjanic (J), Benatia (J), Chiellini (J), Dele (T), Dembele (T)

  • La Juve spreca, a Wembley servirà un’impresa

    La Juve spreca, a Wembley servirà un’impresa

    Nell’andata degli ottavi di Champions League la Juve parte forte e va sul 2-0 ma poi concede troppo al Tottenham, spreca le occasioni per poter aumentare il vantaggio e viene raggiunta sul 2-2, ora per passare il turno servirà espugnare Wembley.

    Sembrava una passeggiata, un gol dopo un minuto, il raddoppio al 9° dal dischetto, entrambi firmati da Higuain, poi un arretramento, ma con la chance del 3-0 sprecata dal Pipita. A quel punto il Tottenham si è risvegliato, ha iniziato a dominare il centrocampo e al 35° ha accorciato con la rete di Kane.

    Nel recupero del primo tempo arriva un altro rimpianto per i bianconeri, Douglas Costa si conquista un altro rigore ma stavolta Higuain calcia alto. Nella ripresa gli inglesi insistono e grazie ad un errore di posizionamento della barriera da parte di Buffon, trovano il gol del pesantissimo 2-2 con Eriksen.

    Ora sarà durissima, servirà un altra Juve, servirà magari qualche guizzo del rientrante Dybala, il Tottenham qualche fragilità difensiva l’ha mostrata ed i bianconeri dovendo fare la partita potrebbero ritagliarsi ghiotte occasioni ma stavolta non ci si potrà permettere il minimo errore, servirà semplicemente la partita perfetta.

    Veniamo al racconto della gara dell’Allianz Stadium. 

    Allegri imposta una squadra d’attacco per provare a mettere in crisi la difesa ospite e non passa neanche un minuto che su una punizione calciata in area da Pjanic, Higuain si fa trovare pronto e scarica al volo verso la porta battendo Lloris. Il Tottenham abbozza una reazione ma la difesa commette un’altra ingenuità con Davis che stende Bernardeschi in area, dal dischetto Higuain trasforma. Trovato il doppio vantaggio la Juve prova a chiudersi senza lasciare spazio alle manovre inglesi e solo un errore di Benatia causa qualche piccolo brivido alla retroguardia. Al 26° Kane ha una chance enorme e colpisce di testa da breve distanza ma Buffon si fa trovare pronto e salva la sua porta. Il Tottenham cresce e al 30° un intervento miracoloso di De Sciglio salva su Dele Alli, sul susseguente contropiede Higuain con la sua conclusione sfiora il 3-0. Al 32° è ancora sfida Kane-Buffon ed è ancora il portiere a vincere, salvando in corner. Al 35° il gol del Tottenham arriva, Kane si fa trovare pronto su una ripartenza, ben servito da Alli, supera Buffon e deposita in rete la palla del 1-2. Accorciate le distanze il Tottenham spinge e schiaccia la Juventus nella propria metà campo. Il primo tempo si sta per chiudere con i bianconeri in sofferenza, Douglas Costa si procura un calcio di rigore ma Higuain stavolta colpisce la traversa, si va al riposo sul 2-1.

    Si riparte per il secondo tempo con gli stessi 22 in campo. Il copione non cambia con la pressione tremenda del Tottenham e con la Juventus che prova a resistere e ripartire. Al 57° Lloris sfodera una gran parata sulla conclusione a giro di Bernardeschi, palla in corner, sul calcio d’angolo Mandzukic colpisce di testa ma Lloris blocca. Gli uomini di Allegri riescono ogni tanto ad allentare la pressione ma non riescono a sfruttare quelle rare occasioni che potenzialmente vengono create. Al 72° arriva il pareggio degli Spurs, Chiellini commette fallo dal limite ed Eriksen trasforma la punizione beffando Buffon, colpevole di aver posizionato male la barriera. Gli inglesi rallentano i ritmi, la Juve non sembra riuscire a reagire. Al 85° Benatia ha una buona occasione su sviluppi da corner ma il suo colpo di testa finisce sul fondo. Al 87° Douglas Costa mette in mezzo e Vertonghen rischia l’autogol ma la palla finisce in corner. Non succede altro, la partita si chiude sul 2-2 con mille rimpianti per i bianconeri avanti di due reti e rimontati su un pesantissimo 2-2.

     

     

    JUVENTUS – TOTTENHAM 2-2 (1°, 9° rig. Higuain (J), 35° Kane (T), 72° Eriksen (T))

    Juventus (4-2-3-1): Buffon; De Sciglio, Benatia, Chiellini, Alex Sandro; Pjanic, Khedira (66° Bentancur); Bernardeschi, Douglas Costa (92° Asamoah), Mandzukic (76° Sturaro); Higuain.

    Allenatore: Allegri.

    Tottenham (4-3-3): Lloris; Aurier, Sanchez, Vertonghen, Davies; Eriksen (91° Wanyama), Dier, Dembele; Lamela (89° Lucas), Kane, Dele Alli (84° Son).

    Allenatore: Pochettino.

    Arbitro: Brych.

    Ammoniti: Davis (T), Benatia (J), Aurier (T), Higuain (J), Bentancur (J)

  • Sorteggi Champions: Tottenham e Shakhtar le avversarie di Juve e Roma

    Sorteggi Champions: Tottenham e Shakhtar le avversarie di Juve e Roma

    Sorteggi Champions, l’urna di Nyon è stata meno cattiva del previsto per le italiane, le Juventus, seconda nel proprio girone, ha evitato le due di Manchester ed il Psg e se la dovrà vedere contro il Tottenham, la Roma è riuscita a scansare le due mine vaganti Bayern Monaco e Real Madrid ed ha pescato lo Shakhtar Donetsk.

    Due avversarie decisamente alla portata delle compagini italiane che però non dovranno assolutamente sottovalutare l’esito di questi sorteggi Champions.

    Poteva andare peggio ai bianconeri, certamente poteva anche andare meglio. Il Tottenham è certamente una squadra di buona qualità, la punta di diamante degli Spurs è certamente il talentuoso Harry Kane ma non è soltanto lui che i bianconeri dovranno temere, la squadra di Londra ha altri calciatori di qualità: il coreano Heung-Min Son, l’ex Roma Lamela, il danese Eriksen, l’inglese Dele Alli, i nazionali del Belgio, Dembelé, Vertonghen ed Alderweireld senza dimenticare il tanto ex amato bianconero Fernando Llorente.

    La squadra di Mauricio Pochettino è arrivata a questi ottavi vincendo il proprio girone, nel quale erano presenti grandi squadre del calibro di Real Madrid e Borussia Dortmund, conquistando 5 successi ed un solo pareggio, al Bernabeu, con 15 gol fatti e solo 4 subiti. La Juventus dovrà fare quindi molta, molta attenzione ma il passaggio ai quarti non è certo impresa impossibile.

    I sorteggi Champions hanno lasciato un sapore piuttosto dolce per la Roma, certo il Napoli insegna che lo Shakthar Donetsk non è avversario da sottovalutare ma visto il rischio di trovare sulla propria strade il Bayern o il Real, gli ucraini sono certamente alla portata degli uomini di Di Francesco.

    Una rosa, quella guidata da Fonseca, che vede brillare i brasiliani Taison, Bernard, Fred, Dentinho, oltre al bomber argentino Facundo Ferreyra e all’esperto portiere ucraino Pyatov.

    Lo Shakhtar ha raggiunto gli ottavi, a danno del Napoli, conquistando il secondo posto del girone alle spalle del Manchester City e davanti proprio ai partenopei, con un bottino di 4 successi e 2 sconfitte, con 9 gol fatti e 9 subiti.

    I sorteggi Champions per gli ottavi di finale hanno anche proposto sfide di altissimo livello, due vere e proprie finali anticipate come Chelsea-Barcellona e Real Madrid-Paris Saint Germain.

    Le altre sfide degli ottavi di finale di Champions League saranno Basilea-Manchester City, Porto-Liverpool, Siviglia-Manchester United e Bayern Monaco-Besiktas.

     

     

  • Sorteggi Europa League: urna insidiosa per l’Italia

    Sorteggi Europa League: urna insidiosa per l’Italia

    L’urna di Nyon, già assolutamente perfida nei confronti delle due compagini italiane di Champions, non è stata certamente benevola nemmeno nei sorteggi Europa League. 

    Le tre italiane qualificatesi per i sedicesimi della seconda competizione per club europea, Fiorentina, Lazio e Napoli, non hanno avuto in sorte avversari semplici: i viola di Paulo Sousa ritrovano il Tottenham un anno dopo, la Lazio ha pescato il sempre temibile Galatasaray mentre gli azzurri di Sarri se la vedranno con il Villarreal, squadra capace di battere ieri in campionato il Real Madrid.

    Kane, Sneijder e Soldado | Foto Twitter
    Kane, Sneijder e Soldado | Foto Twitter

    Veniamo ad analizzare le tre sfidanti, partendo dal Tottenham. 

    Gli Spurs possono vantare una rosa competitiva nella quale spiccano il portiere francese Lloris, i difensori del Belgio Vertonghen e Alderweireld, il talento del Coco Lamela e del coreano Heung-Min Son ma sopratutto il sempre temibile Harry Kane. Il Tottenham è giunto a questi sedicesimi di Europa League dopo aver vinto un girone piuttosto insidioso, nel quale erano presenti Anderlecht e Monaco, ottenendo 13 punti, frutto di 4 vittorie un pari ed una sconfitta, segnando 12 gol e subendone 6. I precedenti sorridono alla viola, nella scorsa Europa League infatti le due squadre si sono affrontate sempre nei sedicesimi ed a spuntarla fu la Fiorentina con un 1-1 in trasferta ed un 2-0 in casa.

    Passiamo a conoscere la sfidante della Lazio, ovvero il Galatasaray.

    La squadra si Istanbul ha nella propria rosa diverse vecchie conoscenze del campionato italiano, a partire dal portiere quel Fernando Muslera che in Serie A ha vestito proprio la maglia della Lazio. I biancocelesti dovranno fare molta attenzione a Sneijder e Podolski, duo ex Inter, ma anche al bomber turco Burak Yilmaz. Il Galatasaray non ha avuto un gran inizio di stagione, ha dovuto salutare la Champions, agganciando il salvagente Europa League proprio all’ultimo contro l’Astana. Per quanto riguarda i precedenti, risalgono a diversi anni fa, era la fase a gironi della Champions League 2001/02 ed entrambe le squadre vinsero la propria gara casalinga per 1-0.

    Concludiamo con il Villarreal, avversario del Napoli. 

    Il Sottomarino Giallo, ha in rosa elementi molto interessanti e che i partenopei non dovranno sottovalutare come ad esempio il difensore Musacchio, il centrocampista Jonathan Dos Santos, l’attaccante Bakambu e l’esperto Bomber Soldado. Tra gli uomini di Marcelino anche l’ex Milan Bonera. Il Villarreal ha raggiunto i sedicesimi dopo esser arrivato secondo nel proprio girone con 13 punti, 4 vittorie 1 pareggio ed una sconfitta, alle spalle del Rapid Vienna. Relativamente ai precedenti le due squadre si sono affrontate nei sedicesimi di Europa League 2010/11, passarono gli spagnoli con un pari ed un successo, e nella fase a gironi della Champions League 2011/12 quando a spuntarla fu il Napoli in entrambe le occasioni con un doppio 2-0.

     

    Sorteggi Europa League, il tabellone dei sedicesimi
    Sorteggi Europa League, il tabellone dei sedicesimi

    Nelle altre gare dei sedicesimi il sorteggio ha regalato anche sfide interessanti come Borussia Dortmund-Porto, Olympique Marsiglia-Atletich Bilbao e Sporting Lisbona-Bayer Leverkusen.

    Sorteggio fortunato, ma attenzione a sottovalutare gli avversari, per il Siviglia campione in  carica che se la vedrà con il Molde e per il Manchester United che affronterà il Midtjyalland, già avversario del Napoli nella fase a gironi.

  • Sorteggio Europa League agrodolce per le italiane

    Sorteggio Europa League agrodolce per le italiane

    Le squadre italiane impegnate nel Sorteggio Europa League sembravano non volevano uscire a parte il Torino, selezionato come secondo accoppiamento, le altre sono rimaste sino all’ultimo nell’urna di Nyon ed  i risultati hanno un sapore decisamente agrodolce.

    Se l’Inter ed il Napoli possono temere le insidiose trasferte a Glasgow con il Celtic i nerazzurri, e a Trebisonda  contro il Trabzonspor i partenopei e se la Roma può aver timore soltanto il blasone di un Feyenoord, che è lontano da quello che ben figurava in Europa negli scorsi anni, per Torino e Fiorentina la strada che porta agli ottavi di finale si fa decisamente complicata, i granata se la vedranno con l’Athletic Bilbao già giustiziere del Napoli nei preliminari di Champions League mentre per i viola ci sarà l’affascinante quanto complicata sfida al Tottenham.

    Veniamo ad analizzare le cinque rivali europee partendo da Torino-Athletic Bilbao.

    La squadra basca la si conosce bene già da questa estate. Un gruppo solido con diverse individualità come per esempio il talentuoso Muniain o l’attaccante Aduriz, eliminata dalla Champions nel girone di Porto, Shakhtar e Bate Borisov. Sarà una sfida contro una grande, come auspicato da Ventura alla vigilia, che vedrà i granata disputare l’andata in casa ed il ritorno nel caldissimo “Nuovo San Mames” altro punto di forza della compagine di Bilbao.

    Ancora un’italiana ai sedicesimi di Europa League per il Trabzonspor, se l’anno scorso i turchi pescarono una Juventus arrivata dall’eliminazione in Champions, quest’anno dovranno vedersela con il Napoli. Per gli uomini di Benitez uno scontro non impossibile, c’è da superare il presumibile clima infernale dello stadio turco all’andata ma le possibilità di qualificazione per gli azzurri paiono alte. Ci sarà da tenere comunque d’occhio l’attaccante ex Benfica Cardozo e anche l’esterno ex Milan Constant che ha già diverse volte sfidato il Napoli.

    La Roma proverà a cancellare l’amarezza per l’eliminazione dalla Champions provando a fare un lungo cammino in Europa League, il primo ostacolo da superare sarà il Feyenoord. La compagine olandese non è quella di una volta sia in Europa che in Olanda e per la Roma pare tutto fuorché un’impresa impossibile passare agli ottavi di finale.

    Erik Lamela
    Erik Lamela

     

    Sfortunatissima invece la Fiorentina. Gli uomini di Montella, vincitori agevolmente del proprio girone, si troveranno contro una squadra che tutte le teste di serie avrebbero voluto evitare ovvero il Tottenham. Lloris, Eriksen, Lamela, Soldado, sono solo alcuni nomi dei componenti dei bianchi di White Hart Lane. Un accoppiamento complicatissimo con la viola che dovrà sfruttare la partita d’andata in trasferta, cercando di fare risultato per un ritorno più sereno.

    Affascinante dal punto di vista storico il match tra Inter e Celtic che riporta alla mente dei nerazzurri la finale persa contro gli scozzesi che segnò la fine della grande Inter di Helenio Herrera. Tornando all’attualità il Celtic non pare avversario che possa creare grosse difficoltà ai nerazzurri, in testa al proprio campionato gli scozzesi non sono riusciti ad avere la meglio sul Salisburgo chiudendo al secondo posto nel girone di Europa League alle spalle degli austriaci.

    RIEPILOGO SEDICESIMI DI FINALE DI EUROPA LEAGUE

    Young Boys – Everton

    Torino – Athletic Bilbao

    Siviglia – Borussia Moenchengladbach

    Wolfsburg – Sporting Lisbona

    Ajax – Legia Varsavia 

    Aalborg – Bruges 

    Anderlecht – Dinamo Mosca

    Dnipro – Olympiacos

    Trabzonspor – Napoli

    Guingamp – Dinamo Kiev

    Villarreal – Salisburgo

    Roma – Feyenoord 

    Psv – Zenit

    Liverpool – Besiktas 

    Tottenham – Fiorentina

    Celtic – Inter