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  • Super Gillet, Palermo-Torino 0-0

    Super Gillet, Palermo-Torino 0-0

    Aspettando il posticipo di Marassi, l’unico match a reti inviolate della giornata è andato in scena al Barbera di Palermo: leitmotiv dell’incontro sono stati gli assalti, perlopiù rosanero, tanto veementi quanto imprecisi, e le puntuali risposte degli estremi difensori, col granata Gillet sugli scudi, e di gran lunga il migliore in campo. Ne viene fuori così un incontro gagliardo e palpitante, con un pari che alla fine va stretto ai padroni di casa, sempre penultimi, e premia oltremodo il Torino, che comunque muove la classifica.

    Nel Palermo Fabrizio Miccoli va in panchina (dal primo minuto va in campo Dybala), mentre Kurtic la spunta su Rios; nel Toro orfano di Ogbonna anche Glik cede il posto a Di Cesare, mentre in avanti va in scena il tridente Cerci, Bianchi e Meggiorini, con Vives schierato in mediana al posto di Stevanovic e Basha al posto di Brighi.

    Primo tempo di stampo rosanero, col Palermo che ha preso di mira la porta granata, insidiando lo strepitoso Gillet da subito con Donati al 7’ e Kurtic al 12’; straordinario è però il doppio intervento al 35’, su conclusione di Barreto prima e sul colpo di testa di Munoz sul corner susseguente, così come è fondamentale al 45’ la chiusura su Morganella lanciato a rete. Tre minuti prima era stato però il granata Bianchi a fallire sotto porta una palla clamorosa, bloccato da Ujkani in formato Gillet.

    Miccoli in Palermo-Torino
    Miccoli in Palermo-Torino © Tullio M. Puglia

    Nel secondo tempo Gasperini cambia Dybala (è sembrata un po’ impacciata la giovane punta) con Fabrizio Miccoli dopo che il Toro, rientrato in campo ringalluzzito e propositivo, ha sfiorato in contropiede la rete ancora con Bianchi al 57’ (Ujkani sventa il suo pallonetto) e con Cerci, sulla cui conclusione ravvicinata si è immolato efficacemente Garcia. Ventura mette dentro Stevanovic per Cerci, Gasperini manda in campo Pisano e Brienza per Von Bergen e Giorgi, ma i cambi non sembrano incidere; all’83’ il vantaggio del Palermo sembra cosa fatta, ma le rete granata resta inviolata non più per merito di Gillet, ma per colpa dello sciagurato sinistro a girare di Ilicic, che messo davanti all’estremo difensore riesce a calciare al lato .

    Un punto a testa e tanti rimpianti (soprattutto per il Palermo) è il bilancio del match che alla fin fine non lascia senza perplessità i due tecnici, con Gasperini e i suoi ancora in piena zona retrocessione, nonostante un gioco e un’identità di squadra in crescita, e con Ventura che si porta via dalla Sicilia un punto guadagnato, ma con una prestazione a sprazzi e un’identità di gioco ancora da definire e da inculcare bene nei suoi uomini.

    LE PAGELLE DI PALERMO-TORINO

    Gillet 8: il migliore in campo, se non si perde è merito suo, para tutto e di più, addirittura irritante per gli avversari che si deprimono a non batterlo. Superman!
    Bianchi 5,5 se non segna questi goal il capitano e il marcatore principe del Toro, chi li farà mai? Andrà meglio la prossima volta…
    Ujkani 7: quando il Toro riesce a offendere c’è sempre lui a metterci una pezza. Decisivo…un futuro Gillet!
    Dybala 5,5: si ritrova titolare quasi per caso, e complice un po’ d’emozione, stenta a ingranare…5,5 d’incoraggiamento…ma merita una seconda chance!

    IL TABELLINO

    PALERMO: Ujkani 7, Munoz 6, Donati 6,5, Von Bergen 6,5 (15’st Pisano 5,5); Morganella 6, Barreto 6, Kurtic 6,5, Garcia 6, Ilicic 6, Giorgi 6 (20’ st Brienza 5,5), Dybala 5,5 (10’ st Miccoli 5,5).
    TORINO: Gillet 8, D’Ambrosio 5,5 , Di Cesare 6, Rodriguez 6, Masiello 5,5; Basha 5,5, Gazzi 6, Vives 6; Cerci 5 (14’ st Stevanovic 5,5), Bianchi 5,5 , Meggiorini 5,5 ( 28’ Sgrigna 5,5).

  • Palermo-Torino, Miccoli e Ogbonna ko

    Palermo-Torino, Miccoli e Ogbonna ko

    Palermo-Torino, sfida tra profondo Nord e profondo Sud si presenta, almeno ai nastri di partenza, a posizioni di classifica invertite rispetto alle aspettative e di fatto rappresenta già un importante scontro salvezza. I padroni di casa, precipitati malamente al penultimo posto in classifica a 5 punti, ospitano un Torino a 8 punti che probabilmente non si aspettava di precedere gli isolani a questo punto del campionato; d’altra parte il Palermo è in trend positivo (vittoria casalinga col Chievo e buon pareggio a Genova), più altalenante l’andamento dei granata, sconfitti nel precedente turno in casa dal Cagliari, e capaci di alternare in trasferta grigie prestazioni a fragorosi risultati (ad esempio l’ 1-5 di Bergamo).

    Sarà probabilmente lo scontro dei grandi assenti; sfuma infatti il duello tra i giocatori simbolo delle due compagini, Angelo Ogbonna, giovane difensore in ascesa e uomo mercato granata, e Fabrizio Miccoli, esperto folletto rosanero e goleador della squadra. Il difensore, fermatosi per un risentimento muscolare durante la rifinitura non è partito per Palermo, mentre Miccoli, a causa di qualche acciacco, sarà in forse sino all’ultimo. Statistiche alla mano, gli ultimi 5 incontri tra Palermo e Torino hanno visto un trionfo rosanero, due pareggi e due vittorie granata, e ad eccezione dell’1-3 del 10 febbraio 2008, le sfide non sono mai state ricchissime di goal.

    PALERMO – L’assenza del numero dieci rosanero farebbe perdere di estro e imprevedibilità la manovra rosanera e Gasperini lo sa bene, che nelle intenzioni era orientato a riproporre l’undici titolare che aveva pareggiato a Genova prima della sosta. Ritorna disponibile Brienza, ma dovrebbe spuntarla comunque Giorgi, che assieme ad Ilicic sosterranno un’unica punta: se non sarà Miccoli, con l’infortunato di lungo corso Hernandez, sono in ballottaggio dal primo minuto Dyabala e Budan. A centrocampo confermato il quartetto Morganella, Barreto , Rios e Garcia; in difesa Ujkani in porta col trio Munoz, Donati e Von Bergen.

    Fabrizio Miccoli
    Fabrizio Miccoli © Tullio M. Puglia/Getty Images

    TORINOVentura, che non è l’ultimo arrivato, non si fida del Palermo, convinto di andare ad affrontare un avversario più forte di quanto dica la classifica: Miccoli o non Miccoli, il tecnico ha dichiarato di temere comunque l’avversario e l’ambiente caldo che si respira di solito nelle sfide al Barbera. Dovrà essere come sempre un Torino votato al sacrificio e con la mentalità giusta quello che dovrà scendere in campo per potersela giocare anche a Palermo. Senza Ogbonna e Darmian, Ventura dovrà scegliere tra il 4-2-4 e il 4-3-3; probabile la riconferma del primo modulo con Gillet confermatissimo in porta, quattro di difesa con D’Ambrosio e Masiello sulle fasce, Rodriguez come vice-Ogbonna al fianco di Glik, fresco di goal all’Inghilterra, diga di centrocampo composta da Brighi e Gazzi; davanti sulle ali Cerci e Stevanovic, al centro dell’attacco confermatissimo Bianchi e ballottaggio per chi lo affiancherà tra Meggiorini e Sansone.

    PROBABILI FORMAZIONI PALERMO-TORINO

    PALERMO (3-4-2-1): Ujkani, Munoz, Donati, Von Bergen ; Morganella, Barreto, Rios, Garcia, Ilicic, Giorgi, Miccoli.
    A disposizione: Benussi,Brichetto, Cetto, Labrin, Pisano,Kurtic,Viola,Bertolo, Sanseverino, Dyabala,Budan, Brienza.

    TORINO (4-2-4):Gillet, D’Ambrosio, Glik, Rodriguez, Masiello; Brighi, Gazzi; Cerci, Bianchi, Meggiorini, Stevanovic.
    A disposizione: Gomis, Di Cesare, Agostini, Caceres, Basha, Vives, Sgrigna, Sansone, Birsa.

  • Torino-Cagliari, i sardi vincono di rigore

    Torino-Cagliari, i sardi vincono di rigore

    Non entrerà di diritto nelle partite da ricordare. Torino-Cagliari regala le maggiori emozioni sul finale di gara con il rigore concesso ai sardi per un fallo di mano di Glik su tiro di Astori e la doppia occasione rossoblu per chiudere la partita, prima con Ibarbo che colpisce il palo da ottima posizione e successivamente con Nenè che sfiora l’eurogol con un tiro a giro sul palo più lontano dove Gillet compie un vero e proprio miracolo. Quindi, esordio vincente per la coppia Pulga – Lopez che hanno riproposto il 4-3-1-2 che tante gioie ha regalato negli anni passati. Si è rivisto a sprazzi un bel gioco, fatto di passaggi corti e rapidi. I granata provano a sfondare tramite le corsie esterne, trovano però una difesa ospite ben organizzata.

    LA PARTITA – Contrariamente alle previsioni, la partita la fa il Cagliari, tenendo il pallino del gioco ma senza creare pericoli dalle parti di Gillet e concedendo qualche ripartenza ai granata che provano a sfruttare il poker offensivo di assoluto valore. Il primo tempo termina tra gli sbadigli del pubblico dell’Olimpico di Torino e dei telespettatori a casa. Nessun’azione degna di nota se non una girata di testa di Bianchi (ex di turno) che permette ad Agazzi di compiere una parata agevole in tuffo. La seconda frazione è più viva, con le due squadre che decidono di provare a prendersi l’intera posta in palio. I sardi inseriscono una punta (Thiago Ribeiro) per un centrocampista (Dessena), mossa sorprendente per i tifosi isolani, abituati a scelte contrarie quando in panchina sedeva Ficcadenti (anche sotto di un gol), mentre i granata decidono di dare più peso al reparto offensivo con l’ingresso di Meggiorini al posto del mediocre Sgrigna. Al 74′ la svolta della gara. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Astori colpisce al volo la palla che viene intercettata dalla mano di Glik e l’arbitro Celi non ha dubbi a concedere il calcio di rigore. Dal dischetto si presenta Nenè e non sbaglia con un botta centrale. Qualche minuti dopo il Torino rischia di capitolare sotto gli attacchi di Ibarbo e ancora Nenè. Il primo colpisce il palo da ottima posizione su passaggio filtrante di Ribeiro, il brasiliano invece prova a superare Gilletcon un tiro a giro dalla distanza che permette al portiere belga di esaltarsi in tuffo, togliendo di fatto la palla dal sette. I granata reagiscono e vengono fermati da un leggero fuorigioco di Bianchi. Vincono i rossoblu per 0-1 trovando così nuovamente il sorriso e permettendo di esordire nel migliore dei modi il nuovo tecnico Pulga (coadiuvato da Lopez).

    Torino - Cagliari
    Esultanza sarda a fine partita © Valerio Pennicino

    LE PAGELLE TORINO-CAGLIARI

    Nenè 7.5: E’ chiamato a sostituire Pinilla. Fa il suo lavoro, spesso perde palla ma riesce a far salire costantemente la squadra. Freddo dal dischetto e per poco non termina la gara con una doppietta. Ritrovato.

    Astori 6.5: In netta crescita rispetto alle gare precedenti. Forma con Ariaudo una coppia difensiva di buon valore. Il nuovo corso gli ha dato nuovi stimoli.

    Avelar 6: Torna in campo dopo sei giornate passate in panchina. Bocciato da Ficcadenti dopo una giornata, si prende un piccola rivincita grazie alla fiducia di Pulga.

    Bianchi 6.5: Capitano, combattente e anche goleador se non fosse per il guardalinee che riesce a vedere un suo fuorigioco al limite. Il cuore granata è lui.

    Gillet 7: Per il tuffo spettacolare sul finale di tempo merita un bel voto in pagella. Sempre pronto nelle uscite, comanda bene tutta la difesa.

    Cerci 6.5: Insieme a Bianchi è quello che crea più disordine nella difesa rossoblu, dalla sua parte c’è Avelar che cerca di controllarlo come può. Può essere l’arma in più per il Torino.

    TABELLINO TORINO-CAGLIARI
    Torino (4-2-4): Gillet; Darmian, Glik, Ogbonna, D’Ambrosio; Brighi (76′ Sansone), Gazzi; Cerci, Sgrigna (51′ Meggiorini), Bianchi, Stevanovic (61′ Vives). Allenatore: Ventura.
    Cagliari (4-3-1-2): Agazzi; Pisano, Ariaudo, Astori, Avelar; Conti, Nainggolan (88′ Eriksson), Dessena (69′ Thiago Ribeiro); Ekdal; Nenè, Ibarbo 82′ Sau). Allenatore: Pulga.
    Marcatori: 74′ Nenè (rig) (C)

    Gol di Nenè su rigore
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  • Torino-Cagliari, rossoblu senza Pinilla

    Torino-Cagliari, rossoblu senza Pinilla

    Tutti i pensieri saranno rivolti al derby di Milano di stanotte, ma la settima giornata di serie A comprende altre sfide interessanti. Vedi Torino-Cagliari, match sulla carta a senso unico, con i granata nettamente favoriti con 8 punti conquistati (in realtà sarebbero 9 se non fosse per il punto di penalizzazione inflitto al club) in 6 gare, dall’altra parte i sardi che in settimana hanno dovuto fare i conti con il cambio in panchina dopo l’esonero di Ficcadenti e l’arrivo della strana coppia Pulga – Lopez, ancora alla ricerca della prima vittoria stagionale. Ma siccome il calcio ha dimostrato che spesso i pronostici non vengono rispettati, bisogna prestare particolarmente attenzione a questo incontro, considerato che il tecnico del Toro non ha mai vinto contro la sua ex squadra.

    QUI TORINO – Ventura, ex di turno, cerca importanti conferme dopo la vittoria esterna a Bergamo e punterà sull’ormai collaudato 4-2-4, Per la partita dell’Olimpico di Torino recupera Gillet che riprenderà il suo posto da titolare tra i pali. Il resto della formazione è presto fatta, con la solita difesa a quattro composta dalla coppia centrale Glik e Ogbonna e i terzini Darmian sulla destra e D’Ambrosio sulla corsia mancina. Brighi e Gazzi nel cuore del centrocampo dovranno dare quantità e qualità alla mediana granata. Il poker offensivo sarà composto da Bianchi(altro ex della partita) e Sgrigna in posizione centrale e Cerci – Stevanovic ad occupare le due fasce. Ancora tribuna per il terzino sinistro Agostini, arrivato a Torino proprio dal Cagliari che sta cercando di ritrovare la forma fisica, dopo aver passato l’estate ad allenarsi da solo.

    Atalanta BC v Torino FC - Serie A
    Ventura, cerca conferme contro il Cagliari © Marco Luzzani/Getty Images

    QUI CAGLIARI – I rossoblu dovranno fare a meno con tutta probabilità di Pinilla. Il bomber cileno soffre di un risentimento muscolare e non verrà rischiato. La sua assenza si aggiunge a quelle certe di Cossu, fermo anche lui per infortunio e Rossettini, che dovrà scontare il turno di squalifica. L’ex attaccante del Palermo verrebbe sostituito dal brasiliano Nenè, che avrà così la chance di dimostrare di meritare la conferma anche per l’anno prossimo, visto che dopo una prima stagione importante, si è ritrovato spesso in panchina o fermo ai box per qualche infortunio di troppo. Qualche novità rispetto all’era Ficcadenti ci dovrebbe essere anche dal punto di vista tattico. Si passerà infatti, dal 4-3-3 ad un più congeniale 4-3-1-2, modulo che ha permesso grandi imprese negli anni passati. In difesa torna titolare Astori dopo la panchina rimediata contro il Pescara (per scelta tecnica), al suo fianco confermato Ariaudo. Si rivede anche Avelar, acquisto estivo di Cellino che venne bocciato dopo una sola partita, che giostrerà sulla corsia mancina, dalla parte opposta torna al suo ruolo originale Pisano. A centrocampo Conti dovrà prendere in mano la squadra e ai suoi fianchi oltre al belga Nainggolan, si giocano una maglia da titolare Dessena e Ekdal, con lo svedese in leggero vantaggio. In attacco insieme a Nenè spazio a Sau, che avrà la possibilità di giocare più vicino alla porta. Alle loro spalle il brasiliano Thiago Ribeiro che sostituirà Cossu.

    PROBABILI FORMAZIONI TORINO-CAGLIARI
    Torino (4-2-4): Gillet; Darmian, Glik, Ogbonna, D’Ambrosio; Gazzi, Brighi; Cerci, Sgrigna, Bianchi, Stevanovic. Allenatore: Ventura
    Cagliari (4-3-1-2): Agazzi; Pisano, Ariaudo, Astori, Avelar; Ekdal, Conti, Nainggolan; Thiago Ribeiro; Sau, Nenè. Allenatore: Pulga

  • Atalanta-Torino, manita dei granata nel segno di Bianchi. Finisce 1-5

    Atalanta-Torino, manita dei granata nel segno di Bianchi. Finisce 1-5

    Gara ricca di gol quella andata in scena all’Atleti Azzurri d’Italia nella sfida Atalanta-Torino. I granata approfittano di quindici minuti di follia dei bergamaschi a inizio secondo tempo per portare a casa 3 punti importantissimi ai fini della classifica e del morale. Per la squadra di Colantuono invece arriva la seconda sconfitta consecutiva dopo la battuta d’arresto a Catania. Protagonista della giornata l’ex di turno Rolando Bianchi, attaccante cresciuto proprio nel vivaio dell’Atalanta e autore di una doppietta portando lo stesso bomber del Toro a raggiungere i 70 gol con la maglia granata.

    LA PARTITA – Primo tempo giocato meglio dai ragazzi di Colantuono che passano in vantaggio al 27′ con Denis che sfrutta al meglio un buco della difesa del Toro e fredda Gillet. Pochi minuti dopo arriva il pareggio su rigore di Rolando Bianchi. Ma l’Atalanta continua a fare la partita e può recriminare per due traverse colpite nella prima frazione su due punizioni di Cigarini e Denis. Il secondo tempo è follia pura per i nerazzurri che nel giro di 14 minuti subiscono 4 reti e si ritrovano sotto per 5-1. La saga dei gol inizia al 62′ con il gol di Gazzi di testa su azione da calcio d’angolo.  Passano solamente quattro minuti e nel giro di 30 secondi arrivano i gol di Stevanovic che realizza al volo di sinistro su bellissimo assist di Cerci, poi è il turno di D’Ambrosio che si posiziona sul secondo palo sul calcio d’angolo e insacca di testa. L’ultimo gol della partita arriva al 76′ su contropiede di Bianchiche fredda Consigli.

    Bianchi, doppietta per lui contro l’Atalanta © Marco Luzzani/Getty Images

    ANALISI – L’Atalanta domina nel primo tempo ma non riesce ad andare oltre all’1-1. Nella seconda frazione, Ventura carica la squadra e gli esterni Cerci e Stevanovic (subentrato a Santana poco prima della goleada) salgono in cattedra. Soprattutto l’ex fiorentino si dimostra giocatore di categoria superiore, gli manca solo il gol.

    LE PAGELLE ATALANTA-TORINO

    Bianchi 8: L’ex non perdona. Rolandinho non si ferma davanti ai colori della società che l’ha cresciuto. Segna una doppietta e raggiunge quota 70 gol in maglia granata, entrando nei primi 10 in classifica per reti segnate con il Torino.

    Cerci 7: E’ tornato dal suo mentore, Giampiero Ventura, e quest’oggi ha fatto vedere in gran parte il suo repertorio. Dribbling, velocità e tecnica a servizio della squadra. Ideale per il 4-2-4 dell’ex tecnico del Bari. A Firenze ha fatto intravedere solo a tratti la sua forza, a Torino sperano di vedere più continuità.

    Bonaventura & Moralez 5: Perdono il duello contro Cerci e Santana-Stevanovic. Provano ad incidere e nel secondo tempo crollano insieme ai compagni.

    Denis 6: Realizza nell’unica palla gol. Bomber di sicuro affidamento che ha subito la giornata no della squadra.

    D’Ambrosio 7: Trova il primo gol in serie A e una gran bella partita. Corre su e giù per tutta la fascia senza sosta, ricevendo a fine partita i complimenti di compagni e giornalisti.

    Ventura 7.5: Ripara ad un primo tempo così così con un secondo tempo da applausi, complice un il gol spezza gambe di Gazzi che da inizio alla goleada. Da inizio stagione il suo Toro gioca bene e cresce di partita in partita. Complimenti.

    Colantuono 6.5: Primo tempo da applausi, meriterebbe il vantaggio, ma si deve accontentare del pareggio. Escono dagli spogliatoi con lo stesso piglio, ma calano alla distanza a causa dei 15 minuti di follia dei suoi ragazzi.

    TABELLINO ATALANTA-TORINO 5-1

    Atalanta (4-4-2): Consigli 6; Raimondi 6, Manfredini 6 (44′ Matheu 5.5), Lucchini 5, Peluso 6; Bonaventura 5 (64′ Schelotto 5.5), Cigarini 6, Cazzola 6.5 (69′ Scozzarella 5.5), Moralez 5; De Luca 6; Denis 6.
    Torino (4-2-4): Gillet 6; Darmian 6, Glik 6.5, Ogbonna 6.5, D’Ambrosio 7; Brighi 6, Gazzi 6.5; Cerci 7 (33′ st Verdi 6), Sgrigna 5.5 (65′ Meggiorini 6), Bianchi 8, Santana 6 (58′ Stevanovic 7).
    Marcatori: 27′ Denis (A), 38′ Bianchi (T), 62′ Gazzi (T), 66′ Stevanovic (T), 66′ D’Ambrosio (T), 76′ Bianchi (T)

  • Atalanta-Torino, Ventura rilancia Bianchi. Le probabili formazioni

    Atalanta-Torino, Ventura rilancia Bianchi. Le probabili formazioni

    Atalanta-Torino. Partita tra due squadre che cercano i risultati tramite il bel gioco con due allenatori che puntano molto sul lavoro degli esterni. Da una parte i bergamaschi, che arrivano alla sfida dopo la sconfitta nel turno infrasettimanale contro il Catania dopo essere passati in vantaggio al Massiminimo, mentre per i granata buon pareggio casalingo contro l’Udinese con tre legni colpiti e un’ottima prestazione.

    ATALANTA – Colantuono deve fare i conti con l’infermeria. Infatti, oltre ai già assenti Bellini, Biondini, Capelli, Ferreira Pinto e Radovanovic, dovrà fare a meno di Stendardo, infortunatosi durante l’ultima gara. Per lui è previsto un lungo stop. In compenso il tecnico bergamasco dovrebbe recuperare definitivamente Peluso e Schelotto che partiranno entrambi dalla panchina. Unico dubbio per il tecnico dell’Atalanta è sulla fascia sinistra dove è previsto il ballottaggio tra Moralez e Bonaventura, con quest’ultimo leggermente favorito per il momento per partire dal primo minuto. In attacco spazio alla coppia De Luca e Denis.

    Bianchi, torna titolare contro l’Atalanta © Gabriele Maltinti/Getty Images

    TORINO – Per Ventura, dopo l’ampio turn over contro l’Udinese ci sono pochi dubbi. Spazio al rientrante Bianchi (cresciuto nell’Atalanta) che guiderà l’attacco presumibilmente insieme a Sgrigna, ma non è escluso un sorpasso dell’ultima ora di Meggiorini. Per il giovane Diop solo panchina. A centrocampo, il regista del 4-2-4 sarà l’ex Brighi, l’anno scorso a Bergamo in una stagione ricca di infortuni. Affianco a lui pronta una maglia per Gazzi che è favorito rispetto a Basha e Vives. Gli esterni offensivi saranno Santana e Cerci, ma attenzione a Sansone autore di una buona prova mercoledì. Difesa confermata con la coppia centrale Glik – Ogbonna e gli esterni Darmian a destra e D’Ambrosio a sinistra.

    I DUE ALLENATORIColantuono e Ventura predicano calma e attenzione in vista della sfida Atalanta-Torino. Il granata ha il timore dei bergamaschi, essendo la prima squadra da inizio stagione e schierarsi con il classico 4-4-2 e ciò potrebbe limitare parecchio il gioco sulle fasce del club di Cairo. Il tecnico bergamasco, dopo la sconfitta di Catania, arrivata per qualche disattenzione di troppo, si aspetta un cambio di marcia e tenterà di sfruttare l’incontro casalingo per ottenere l’intera posta in palio in questa difficile sfida.

    PROBABILI FORMAZIONI ATALANTA-TORINO

    Atalanta (4-4-2): Consigli; Ferri, Manfredini, Lucchini, Brivio; Raimondi, Cigarini, Cazzola, Bonaventura; De Luca, Denis. Allenatore: Colantuono.
    Torino (4-2-4): Gillet; Darmian, Glik, Ogbonna, D’Ambrosio; Brighi, Gazzi; Santana, Sgrigna, Bianchi, Cerci. Allenatore: Ventura.

  • Torino-Udinese 0-0, granata sfortunati colpiscono 3 pali

    Torino-Udinese 0-0, granata sfortunati colpiscono 3 pali

    Ci sono voluti ben 29 anni per rivedere un pareggio tra Torino-Udinese ma a dire il vero la squadra che avrebbe meritato decisamente la vittoria è stata quella di Ventura: la fortuna ha infatti girato le spalle ai granata che alla fine della partita portano a casa un punto e tre pali che si sono imposti a favore dei friulani. La squadra di Guidolin sembra infatti spenta e poco incoraggiata a superare i torinesi che invece, da vera neopromossa, si presenta in campo con il coltello tra i denti. Le due formazioni però sono leggermente differenti dal solito: da una parte il Torino vede il proprio capitano partire dalla panchina con Ventura che sceglie di schierare Sansone e Meggiorini. Dall’altra anche Guidolin lascia a riposo Di Natale e cambia altri giocatori, scelte che pesano per le tre partite da disputare in una settimana.

    Al fischio d’inizio le due squadre si studiano ma poi ad alzare la testa per primi sono i locali che spingono ripetutamente verso la porta di Brkic: Stevanovic, Basha e Meggiorini fanno sudare tutti i tifosi presenti ma la palla non vuole entrare in rete. I bianconeri sicuramente sapevano che avrebbero incontrato una squadra a dir poco determinata ma non fino a questo punto: ecco perché alzano la guardia e preferiscono contenere le forze per contrastare i continui attacchi granata.

    Danilo D Ambrosio © Valerio Pennicino/Getty Images

    Nella ripresa la musica non cambia: il Torino sfiora ancora la rete, prima con Sansone e poi con il fresco Santana in quanto entrambi colpiscono il legno. L’Udinese si vede sempre meno e, al triplo fischio finale Guidolin ringrazia il cielo che è riuscito a portare a casa almeno un punto; dall’altra parte i torinesi se la prendono con la sfortuna ma Ventura applaude i suoi per la partita e guarda avanti. Di Certo un Torino così può solo che migliorare e mettere il bastone tra le ruote a squadre sicuramente più titolate, onorando in pieno il campionato di Serie A.

    LE PAGELLE DI TORINO-UDINESE

    Torino (4-3-3): Gillet 6.5; Darmian 7, Ogbonna 6.5, Di Cesare 7 (30 st Glik), D’Ambrosio 6; Basha 6, Gazzi 6.5, Vives 6, Stevanovic 6 (25 st Santana 6.5), Meggiorini 5.5, Sansone 6.5 (15 st Bianchi 6). A disp.: Gomis L., Rodriguez, De Feudis, Brighi, Verdi, Diop, Sgrigna. All.: Ventura

    Udinese (3-5-2): Brkic 6.5; Benatia 5.5, Danilo 5.5, Coda 6; Basta 5.5, Allan 5 (40 st Pinzi), Willian 5.5 (11 st Badu 5.5), Lazzari 5, Armero 5.5; Barreto 5 (11 st Pereyra 6), Ranegie 5.5. A disp.: Padelli, Pawlowski, Gabriel Silva, Angella, Faraoni, Pasquale, Hertaux, Fabbrini, Di Natale, Maicosuel. All.: Guidolin

  • Torino-Udinese, Guidolin contro Ventura chi la spunterà?

    Torino-Udinese, Guidolin contro Ventura chi la spunterà?

    Dopo il pareggio contro la Sampdoria di domenica, il Torino torna in campo tra le mura amiche per vedersela contro l’Udinese: nel match di oggi infatti la formazione granata cercherà di mettere a segno l’ennesimo buon colpo di questa stagione. I giocatori di Ventura hanno cominciato il nuovo campionato ben impressionando, supendo solamente la sconfitta contro l’Inter, pareggiando con Sampdoria e Siena e andando a vincere contro il Pescara. Dall’altra parte ci sarà invece l’Udinese, il quale viene dalla vittoria contro il Milan e sembra essersi ripreso dalla brutta partenza: delle quattro partite i bianconeri hanno infatti incassato due pesanti sconfitte, un amaro pareggio con il Siena ed il successo con i rossoneri.

    Entrambe le formazioni è chiaro che non si accontenteranno del pareggio che, tra le tante cose, non si verifica da 29 anni: guardando il passato le due squadre si sono affrontate ventotto volte e, ad avere la meglio in quattordici partite è stato il Torino, a dispetto delle otto vittorie dell’Udinese e dei restanti pareggi. Per il match di oggi le attese sono grandi, soprattutto in quanto le due squadre han dimostrato di essere in grado di dare spettacolo e divertire i tifosi. L’unica cosa che manca al Torino è la cattiveria davanti alla porta e per questo Ventura potrebbe presentare qualche cambiamento inaspettato: inoltre il tecnico granata dovrà fare a meno di Birsa e Masiello e sembra aver deciso di schierare D’Ambrosio. Dall’altra parte spazio al solito 3-5-2 di Guidolin che conferma la coppia offensiva Ranegie-Di Natale, cambiando invece qualcosa al centrocampo causa anche le assenze di Domizzi e di Muriel.

    Francesco Guidolin © ANDREAS SOLARO/AFP/GettyImages

    A poche ore dall’incontro i due tecnici hanno fatto il punto della situazione sottolineando l’importanza di questi punti in palio. Per il Torino sicuramente ancora più evidente visto che è la neopromossa di turno ma per l’Udinese non è una partita assolutamente da sottovalutare vista la forza e determinazione dei granata.

    PROBABILI FORMAZIONI TORINO-UDINESE

    Torino (4-2-4): Gillet; Darmian, Glik, Ogbonna, Masiello; Vives, Gazzi; Cerci, Meggiorini, Bianchi, Santana. A disp.: Gomis L., D’Ambrosio, Rodriguez, Di Cesare, Bakic, Basha, De Feudis, Verdi, Stevanovic, Sgrigna, Brighi, Sansone. All.: Ventura

    Udinese (3-5-2): Brkic; Benatia, Danilo, Coda; Basta, Pereyra, Pinzi, Lazzari, Pasquale; Ragenie, Di Natale. A disp.: Padelli, Domizzi, Badu, Angella, Faraoni, Allan, Willians, Hertaux, Armero, Fabbrini, Barreto, Maicosuel. All.: Guidolin

  • Omicidio a Napoli, ucciso cugino di Salvatore Masiello

    Omicidio a Napoli, ucciso cugino di Salvatore Masiello

    A dover fare i conti con la malavita napoletana questa volta è toccato a Vincenzo Masiello, vittima di neanche 23 anni che è stato ucciso da sette proiettili: il giovane ragazzo è infatti finito nel mirino di un killer che, a bordo di una moto, si è dileguato tra i Quartieri Spagnoli freddando con un’intera carica il cugino del calciatore del Torino Salvatore Masiello. Un dramma che porta a quota 44 il numero di omicidi avvenuti dall’inizio del 2012 solamente nella città campana, anche se ancora non si è capito se l’uccisione di Vincenzo è stata arte della camorra o di altri problemi tra il ragazzo e i vertici napoletani.

    Si dice che tutto questo sia avvenuto a causa di un evento avvenuto poche ore prima: secondo quanto è stato dichiarato Vincenzo Masiello nei giorni scorsi avrebbe avuto un confronto molto acceso con una donna del Quartiere e alla fine sarebbe addirittura arrivato alle mani, sferrandole uno schiaffo in viso. Sfortunatamente per lui la donna sarebbe la compagna di un noto malvivente della zona che non ci ha messo tanto a decidere su come punire il giovane sprovveduto.

    Salvatore Masiello © Maurizio Lagana/Getty Images

    A rafforzare questa ipotesi è il fatto che il cugino di Salvatore Masiello non ha avuto precedenti con la malavita di Napoli ma aveva solamente qualche denuncia per furti e rapine messe a segno durante gli anni dell’adolescenza, cosa abbastanza frequente tra i giovani ragazzi del luogo. Nonostante questo però i dubbi sono tanti: nessuno ha ancora capito il vero perché di questa cattiveria nell’eseguire l’omicidio visto che il killer ha sparato fino alla fine dei colpi a disposizione facendo finire a terra Vincenzo che non ha avuto nemmeno il tempo di difendersi o scappare. Il tutto sembra quindi essere stato organizzato alla perfezione e, quanto successo nei minuti successivi lascia davvero a bocca aperta.

    Durante i pochi frangenti che la polizia ha impiegato per arrivare sul posto i complici hanno infatti avuto il tempo per far sparire tutte le tracce utili a indagare sul caso: non sono infatti stati trovati tutti i bossoli, ed il sangue era stato in parte pulito. Ora chi di dovere cercherà di mettere fine a questo caso anche se non sarà di certo facile imporsi contro la malavita di Napoli.

  • Moratti elogia l’Inter e il Wesley Sneijder furioso

    Moratti elogia l’Inter e il Wesley Sneijder furioso

    Dopo la vittoria nel posticipo di ieri sera contro il Torino, in casa Inter è tempo di smorzare le polemiche sorte in conseguenza al malumore di Wesley Sneijder a seguito della sostituzione che lo ha visto protagonista al minuto 66, per lasciar spazio ad Antonio Cassano, autore del secondo gol che ha permesso di concludere la gara in porto con maggiore tranquillità. Il Wesley Sneijder furioso, infatti, è stato l’unica nota stonata della serata domenicale per i nerazzurri e, dunque, nella giornata odierna la questione è stata affrontata sia dal presidente Moratti che dal tecnico Stramaccioni, con la “chiosa finale” del giocatore stesso, per mezzo di un messaggio su Twitter.

    Wesley Sneijder in campo contro il Torino | © Claudio Villa/Getty Images

    Andando a ritroso, è bene ricordare come – al momento della sostituzione – l’olandese sia apparso visibilmente molto contrariato nei confronti del tecnico Stramaccioni, anche se lo stesso mister nerazzurro già nel dopo partita ha provato ad usare parole inequivocabilmente all’insegna della diplomazia, sottolineando come “sia normale che un giocatore come Wesley voglia finire tutte le partite”, motivando la sua decisione di sostituirlo facendo riferimento ai ravvicinati impegni in Nazionale che avevano visto impegnato l’olandese nella settimana precedente.

    In vista del probabile “confronto” ad Appiano tra il tecnico e l’olandese, il presidente Massimo Moratti concorda con la linea “diplomatica” di Stramaccioni, precisando che l’eventuale malumore del fantasista olandese dev’essere letto in maniera positiva, affermando come “sia un bene che si arrabbi”, leggendo tale nervosismo come sintomo del grande attaccamento alla squadra da parte del calciatore, concordando con l’approccio adottato dal tecnico romano che, secondo il Presidente nerazzurro, “ci sa fare con i giocatori” e che, dunque, merita fiducia nelle sue scelte sulla gestione del gruppo.

    Ad ulteriore conferma che l’episodio-polemico sia già rientrato, alle parole del tecnico Stramaccioni e del Presidente Moratti, si associano quelle del diretto interessato, ossia lo stesso Wesley Sneijder, che ha voluto “gettare acqua sul fuoco”, con un Twit molto chiaro e conciso, focalizzandosi sull’importanza del risultato ottenuto ieri contro i granata e precisando che la sua reazione sia stata innescata esclusivamente dalla voglia di giocare “tutte le partite fino in fondo”, e smentendo ogni tipo di problema con il suo allenatore, con la consapevolezza che gli impegni stagionali saranno numerosi, a partire dalla prossima partita di Europa League, in programma giovedì contro il Rubin Kazan, a San Siro.

    Le parole “distensive” saranno confermate dai fatti?