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  • Addio a Mondonico, il mondo del calcio ancora a lutto

    Addio a Mondonico, il mondo del calcio ancora a lutto

    Alla fine si è dovuto arrendere, questa notte Emiliano Mondonico ha perso la partita contro la malattia che lo aveva colpito sette anni fa.

    Nato il 9 marzo 1947 a Rivolta d’Adda in provincia di Cremona, Mondonico aveva iniziato la carriera di calciatore con la maglia della Cremonese nel 1966. Nel 1968 il passaggio al Torino con cui esordì in Serie A prima di andare in Serie B con il Monza e tornare in A, nella stagione 1971/72, con l’Atalanta. Al termine di quell’annata tornò alla Cremonese dove nel 1979 chiuse la carriera da calciatore.

    I suoi più grandi successi però li ha ottenuti con il ruolo di allenatore, l’esordio sulla panchina della Cremonese, un anno al Como e poi il passaggio all’Atalanta con l’immediata promozione in Serie A ed una strepitosa cavalcata in Coppa delle Coppe fermata solo dai belgi del Mechelen in semifinale. Negli anni successivi porto la Dea a conquistare un sesto ed un settimo posto con conseguenti qualificazioni alla Coppa Uefa.

    Dopo i successi di Bergamo, Mondonico passò al Torino ed anche in granata lasciò il segno con la strepitosa stagione 1991/92 nella quale portò il Torino al terzo posto e ad una straordinaria finale di Coppa Uefa persa contro l’Ajax, con un doppio pareggio, per i gol subiti in casa.

    Mondonico solleva la sedia in segno di protesta ad Amsterdam | Foto Twitter

    Resterà storica la sua immagine della sedia sollevata in aria in segno di protesta verso l’arbitro, che gli costò una squalifica, nella finale di ritorno di Uefa ad Amsterdam.

    Il ritorno sulle panchine di Atalanta e Torino, poi Napoli, Cosenza, Fiorentina, Albinoleffe, nuovamente Cremonese ed infine il Novara con cui chiuse la carriera da allenatore nel 2012.

    Come già detto nel 2011 aveva subito un’operazione per l’asportazione di un tumore ed era tornato a parlare di calcio facendo l’opinionista, oltre alla parentesi sulla panchina del Novara nel 2012, in varie trasmissioni su Rai e tv locali.

    Alla fine però l’ultima partita non è riuscito a vincerla, questa notte Mondonico ci ha lasciato.

    Agli occhi di tutti “Il Mondo” è stato allenatore, allo stesso tempo uomo, schietto, genuino e decisamente privo delle banalità che abbondano nel mondo del calcio, ha saputo lasciare un segno nei cuori dei tifosi delle squadre che ha allenato ma anche in tutti gli appassionati ed amanti del calcio, le testimonianze di cordoglio, di affetto e di stima, alle quali anche noi ci uniamo, che sono apparse sui social alla notizia della sua morte ne sono la dimostrazione.

     

  • Torneo di Viareggio 2017 risultati 14 marzo

    Torneo di Viareggio 2017 risultati 14 marzo

    La seconda giornata del Torneo di Viareggio 2017 ha regalato la prima sorpresa con gli argentini del Belgrano che superano il Milan di Stefano Nava al termine di una partita senza esclusione di colpi. I rossoneri chiudono in vantaggio il primo tempo grazie alla rete del giovane difensore Altare, nella ripresa il Belgrano però mette in serie difficoltà il Milan e nel giro dei primi sei minuti riesce a ribaltare il risultato anche se sulla prima rete molto probabilmente è viziata da un fallo non visto dall’arbitro. Il Milan si rianima e trova il pari con un altro difensore, Zucchetti, ma capitola con un tiro da oltre 50 metri.

    Nella seconda giornata del Torneo di Viareggio le argentine comunque dimostrano di esser squadre quadrate e difficili da affrontare. Oltre alla vittoria del Belgrano infatti bisogna registrare le prestazione positive del Camineros che è riuscito a bloccare il Napoli sul pari, mentre il CAI ha messo paura alla Fiorentina portandosi sul doppio vantaggio e comandando la partita per 60′. Il Genoa nonostante un grandissima partita del giovane talento Asencio non riesce ad avere la meglio del Bruges chiudendo la partita sul 2-2.

    Questi gli altri risultati delle partite del Torneo di Viareggio 14 marzo 2017

    RISULTATI TORNEO DI VIAREGGIO
    GRUPPO B
    GIRONE 6

    NAPOLI-CAMIONEROS 1-1
    11′ pt. De Simone rig. (N), 44′ Chamorro rig. (C).
    RAPPRESENTATIVA SERIE D-BARI 1-1
    3′ st. De Palma (B), 11′ Sapucci (R).
    GIRONE 7
    MILAN-BELGRANO 2-3
    19′ pt. Altare (M); 2′ st. Ponce (B), 6′ Romero (B), 31′ Zucchetti (M), 40′ Altamirano (B).
    UJANA-SPEZIA 0-1
    5′ pt. Okereke (S).
    GIRONE 8
    FIORENTINA-CAI 3-2
    38′ pt. Acosta (C); 24′ st Orosco (C), 26′ Mlakar (F), 31′ Gori (F), 36′ Perez (F).
    GARDEN CITY PANTHERS-PERUGIA 1-2
    27′ pt. Loffredo (P), 44′ Nwafor (G); 46′ st. Pellegrini (P).
    GIRONE 9
    GENOA-BRUGES 2-2
    7′ pt. Brodic rig. (B), 37′ Asencio (G), 45′ st. Bruzzo (G), 45’+1 st. Fadiga (B)
    CAGLIARI-PARMA 4-1
    6′ pt. Mastaj (P), 38′ Pennington (C), 39′ Kwang Song (C); 5′ st. Arras (C), 39′ Pitzalis (C).
    GIRONE 10
    TORINO-RIJEKA 1-0
    37′ pt. Tobaldo (T)
    CORTULUÁ-REGGIANA 3-1
    9′ pt. Storchi (R), 15′ Sanchez (C); 31′ st. Trejos rig. (C), 35′ Leon (C).

  • A2 pallanuoto: Camogli e Roma Nuoto volano

    A2 pallanuoto: Camogli e Roma Nuoto volano

    Alla terza giornata di A2, sia a nord che a sud, c’è una capolista solitaria. Sono Camogli e Roma Nuoto le due squadre in testa finora, a punteggio pieno. C’è tanto equilibrio, con tutte le squadre in grado di andare a fare punti anche contro ogni pronostico, ne è la dimostrazione la vittoria dell’Arechi nella vasca del Telimar Palermo o quella della Crocera contro un Chiavari che, con due sconfitte consecutive, si è tuffato in un periodo buio dopo il buon esordio. Il Torino è la seconda forza del girone Nord, poi tante squadre vicine, con le sole Albaro Nervi e Bergamo a zero punti, nonostante prestazioni comunque buone. Si muove la classifica in fondo anche a sud, con Roma 2007 Arvalia e 7 Scogli che, nello scontro diretto, non si fanno male e finiscono in parità la loro battaglia.

    Spazio Rari Nantes Camogli contro Bergamo sabato alla Giuva Baldini, fischio d'inizio ore 19
    Spazio Rari Nantes Camogli contro Bergamo sabato alla Giuva Baldini, fischio d’inizio ore 19

    Viaggia il Camogli di Magalotti e sono 9 i punti conquistati dai bianconeri in tre partite. Pochi gol subiti, a dimostrare come il miglior attacco sia la difesa. Il 7 a 2 contro l’Imperia, capace di battere una settimana prima il Chiavari, dimostra la solidità di una squadra che, in virtù di una partenza un pò rallentata delle altre, è solo in vetta. E’ presto, ma le convinzioni di questo gruppo e la serenità, unita alla vicinanza della gente, potrebbero essere un ingrediente favorevole. I giallorossi di Pisano non hanno sfruttato la loro arma migliore, ovvero il contropiede, ma comunque hanno saputo a tratti fare il loro gioco, anche se la percentuale in superiorità numerica, con un segno zero, è stata alquanto deficitaria, come l’incapacità di segnare per oltre due tempi, dovuta anche alla gestione ottimale dei padroni di casa.

    ” Roma caput mundi “, è questo il titolo per il girone sud, dove l’alterego dei liguri è senz’altro la Roma Nuoto di Mario Fiorillo, in tanti punti accomunabile ad essi, per carattere e soluzioni. In quel di Salerno è stata una gara nella gara. Decisi, spietati e forti i capitolini, guidati da un super Luca Fiorillo, insieme a Faiella una certezza in fase realizzativa, e con un Washburn già a i livelli di un tempo tra i pali. Vasca difficile, avversario che va sotto nel punteggio e che sembra in difficoltà, prova a tornare con il carattere, l’espulsione definitiva per gioco violento dovrebbe dare fiducia alla squadra di Citro, invece sono proprio i romani a riprendere le redini del gioco con veemenza. Un gruppo con gli attributi, una difesa bunker e un attacco che rende. 11 a 6 alla fine e il girone sud ha già la sua dominatrice.

    Chi si aspettava di vedere il Lavagna o il Quinto in testa dopo tre giornate vedendo la classifica stupisce come i ragazzi di Marco Risso siano secondi a sette punti, mentre i biancorossi, in virtù della sconfitta all’esordio siano addirittura a sei. Nonostante queste analisi, che trovano il tempo che trovano, il Lavagna si rifà contro una formazione che farà poco parlare di sè, forse per un gioco non spumeggiante, ma molto efficace. I tre punti in casa erano un obbligo, ma non erano scontati contro il Bologna. Non sarà stato il Lavagna migliore, ma quanto ha messo in acqua è bastato per portare a casa il risultato. Nemmeno Baldinelli, con la sua ” manita “, ha evitato una sconfitta ai felsinei, rei di una percentuale a uomo in più pessima.

    C’è il Torino al secondo posto, una delle compagini quella di Aversa che, come volevasi dimostrare e in linea con il percorso degli anni scorsi, in casa è quasi perfetta, mentre fa più fatica lontano dalla Monumentale. Il secondo tempo non lascia scampo al Padova di Walter Fasano, ed è quel parziale a costare caro ai veneti, per tutto l’incontro attenti e aggressivi come al olito, efficaci a uomo in più e bravi a sfruttare le occasioni. Irriconoscibili nella seconda frazione, senza nulla togliere ai padroni di casa, che per essere una squadra vera e ambire ai play off dovranno iniziare a carburare anche lontano dalle mura amiche. Vincere le partite in casa può bastare, ma per avere più ambizioni si deve fare qualcosa di più fuori.

    Al secondo posto al sud, ma con la speranza, vincendo il recupero con i 7 Scogli e di agganciare in vetta la Roma, c’è il Civitavecchia. Sono tre punti importanti quelli conquistati dalla squadra di Pagliarini ma, nonostante si parli di sconfitta, anche quella di Maugeri esce rinforzata da una gara giocata ad armi pari dove la rimonta non è stata completata. Il tecnico dei Muri Antichi ha tratto risposte dai suoi giocatori, ma la forza del Civitavecchia è venuta fuori nei momenti difficicili e, grazie alla capacità dei più esperti di trascinare i compagni, alla fine il risultato sperato è arrivato, anche se la sofferenza poteva essere minore.

    Può sorridere l’altra parte della Sicilia, ovvero il Catania, anche se il primo tempo aveva fatto prendere paura al pubblico di casa. Il Latina, in grado di mettere in difficoltà gli uomini di Dato fino al suono della seconda sirena, escono anzi tempo dalla gara e sembrano quasi sfiduciati a ogni rete subita dagli avversari. Segnano undici volte negli ultimi sedici minuti i siciliani, lasciando ai pontini allenati da Lorenzini solo le briciole. Una caduta libera inspiegabile, dove conseguentemente Kacar, Torrisi e Massa, autori della maggior parte delle reti, hanno avuto la strada spianata. Il Catania può essere di nuovo una seria candidata ai play off, anche se dovrà sempre tenere l’attenzione alta, senza sbavature, contro formazioni più ostiche mentre il Latina visto sabato, quello dei primi due tempi, lotterà per la salvezza.

    C’è tanto equilibrio al Nord, parlando di zona salvezza,; per ora in fondo ci sono l’Albaro Nervi e il Bergamo, ma sarà proprio la prossima sfida a lasciare, in caso di vittoria di una delle due, l’altra in fondo alla classifica. I primi, nonostante una prova meno intensa rispetto a quella contro il Camogli di una settimana prima, non sfigurano a cospetto di un Quinto che non è ancora al top della forma. Se si ha negli occhi la squadra tutta cuore e polmoni degli anni scorsi questa è ancora lontana parente, ma piano piano il gruppo tornerà a quei livelli. Il merito va anche all’Albaro Nervi, capace comunque con la sua difesa ben gestita da Vio, di mettere in difficoltà un attacco che, da schierato, fa ancora tanta fatica.

    Il Bergamo perde contro il Wasken Fanfulla e non sfrutta il fattore vasca. Antonelli questa volta non fa la differenza tra i pali, nonostante una prestazione positiva, e i lodigiani, nella fase centrale del match, ne approfittano con la complicità del loro zoccolo duro bresciano, anche se guardando la prestazione non possono essere soddisfatti a pieno. Poche controfughe, ritmo basso, errori in superiorità da parte delle due squadre e partita non spettacolare ma il Wasken con sei punti in tre partite è la rivelazione di questo inizio di campionato. Per Bergamo e Albaro Nervi una vittoria varrà doppio, prima di Natale, anche se l’assenza del portiere brasiliano peserà tra le fila degli orobici.

    Le vittorie in trasferta sono quelle che pesano di più, sia a nord che a sud. Importante è quella dell’Arechi nella vasca del Telimar Palermo. I campani sono la rivelazione, già due gare vinte, ma questa contro i siciliani, privi di Lo Cascio, non una pedina da poco, è una grande iniziezione di fiducia per i ragazzi di Grieco. Di Patti bloccato bene dai difensori , non è bastato un super Fabiano, capocannoniere del girone, a evitare una sconfitta casalinga pesante contro un avversario che darà del filo da torcere a tanti. Per la banda di Quartuccio l’assenza del centroboa titolare è stata come una spada di Damocle.

    Belle vittorie esterne per Promogest e Crocera. I sardi, con un Vuleta top scorer autore di cinque gol, hanno la meglio sull’Aqavion Del Bo, nonostante il cuore oltre l’ostacolo gettato dai padroni di casa. Tre punti d’oro per la truppa di Pettinau, dopo un pareggio in due gare. In fondo rimangono la Roma 2007Arvalia, capace come i 7 Scogli di fare il primo punto stagionale, dopo esserci andata vicino in altre situazioni.

    Lo stesso cammino del Cagliari al nord lo sta facendo la neopromossa Crocera. Vincere a Chiavari non è mai semplice, ma i ragazzi di Campanini, grazie a una prova di carattere, riescono nell’impresa. Una gara all’insegna dell’equilibrio, dove l’uomo in più e la voglia giocano a favore degli ospiti, tutti uniti con l’intento di portare a casa i primi tre punti stagionali. Nell’ultima frazione decide il gol di Parodi, poi sono solo emozioni a dividere la neopromossa dalla prima vittoria. La rabbia per i due punti persi la settimana prima si è trasformata in adrenalina, per Chiavari la seconda sconfitta in due settimane e ora per gli uomini di Federici arriva la difficile trasferta di Padova.

  • Erika Moretti, un Bomber per la salvezza del Luserna

    Erika Moretti, un Bomber per la salvezza del Luserna

    Giovane, grintosa, ma già con esperienza in Serie A e gran confidenza con il gol, stiamo parlando di Erika Moretti attaccante del neopromosso Luserna e protagonista della nostra intervista settimanale nel mondo del calcio femminile.

    Nata a Torino il 27 gennaio 1993, Erika cresce nel Torino con il quale esordisce in Serie A e rimane 4 stagioni prima di transitare un anno alla Juventus e passare poi dal 2014/15 al Luserna.

    Veniamo a conoscere meglio il bomber piemontese.

    Erika Moretti | © Foto Alessandro Rosa
    Erika Moretti | © Foto Alessandro Rosa

    Come ti sei avvicinata al calcio? Perchè hai deciso di praticare questo sport?

    Ho praticato molti altri sport, mia mamma non era molto contenta che io potessi giocare a calcio, poi un giorno mio padre mi ha fatto una sorpresa portandomi ad un provino del Torino, nel quale sono stata notata e scelta. 

    Hai un idolo, un calciatore a cui ti ispiri?

    Non ho un idolo particolare nel calcio maschile, invece per quanto riguarda il femminile posso fare diversi nomi: Tatiana Zorri, Patrizia Panico, Melania Gabbiadini, Alex Morgan. 

    Se tu potessi scegliere una calciatrice di un campionato straniero con cui ti piacerebbe giocare, chi sceglieresti?

    Senza dubbio, Alex Morgan.

    Hai avuto modo di seguire il Mondiale di Canada 2015? Cosa pensi che manchi ancora al calcio femminile italiano per competere con le massime potenze mondiali?

    Sì, l’ho visto il mondiale ed è stato un esempio di sport che in Italia, temo, non vedremo ancora per molti anni. In Italia purtroppo ancora manca un’adeguata preparazione atletica per stare al pari con gli altri paesi, c’è anche una mancanza di organizzazione.

    Sei un’attaccante decisamente prolifica, statistiche alla mano (61 gol in 104 presenze totali tra Serie A e Serie B), hai sempre dimostrato confidenza con il gol, qual è il tuo obiettivo stagionale?

    Essendo un’attacante voglio far gol ma voglio anche dare il 100% e fare il meglio sia per me che per aiutare la squadra. 

    Con il Luserna lo scorso anno siete riuscite a conquistare la Serie A, adesso da neopromossa ci racconti l’impatto con la massima serie e qual è l’obiettivo della squadra?

    L’impatto è stato forte, i ritmi, allenamento e concentrazione sono diversi rispetto a quelli delle Serie B. L’obiettivo ovviamente è cercare di conquistare la salvezza, dobbiamo cercare di affrontare ogni partita pensando di affrontare avversari sempre superiori a noi per poter così cercare di dare sempre il massimo.

    Erika Moretti | © Luserna Calcio Femminile
    Erika Moretti | © Luserna Calcio Femminile

    Veniamo ad un’analisi tecnica, in quale posizione del campo preferisci giocare? Qual è il tuo punto di forza e dove pensi di dover migliorare?

    Sono una seconda punta alla quale piace giocare d’appoggio all’attaccante principale. In un eventuale tridente invece preferisco giocare a sinistra. Il mio punto di forza è senza dubbio quello di non mollare mai e credere nella forza del gruppo. Dovrei cercare di migliorare in diverse cose, principalmente nel modo di giocare in area. 

    C’è un gol tra tutti quelli che hai segnato, che ricordi particolarmente volentieri?

    Direi quello segnato l’anno scorso, nella sfida casalinga d’andata contro l’Alba. E’ stato un gol importante perchè arrivato contro una diretta concorrente alla promozione e sopratutto perchè è valso il pareggio ad un minuto dalla fine, poi nel recupero abbiamo anche trovato il 2-1.

    Tra le tue compagne c’è qualche giovane talentuosa che a tuo parere può avere un futuro brillante?

    Il centrocampista classe 1996 Erika Di Lascio.

    Prima di salutarti e ringraziarti vogliamo chiederti perchè secondo te i nostri lettori dovrebbero seguire il calcio femminile?

    Continuate ad informarvi e a seguire il calcio femminile, semplicemente perchè il calcio femminile è bello.

     

     

     

     

  • Anticipi Serie A: sorride la Roma, pari tra Torino e Milan

    Anticipi Serie A: sorride la Roma, pari tra Torino e Milan

    Gli anticipi dell’ottava giornata di Serie A hanno visto la Roma ripartire con il piede giusto dopo la sosta e conquistare un successo, più complicato di quello che potrebbe dire il risultato, sull’Empoli. Nell’altra sfida Torino e Milan hanno chiuso in parità sul 1-1. Un punto, sostanzialmente, prezioso per entrambe.

    Veniamo al racconto delle due gare partite iniziando da quella delle 18 dell’Olimpico di Roma. 

    Garcia dovendo rinunciare ai suoi due attaccanti centrali, Dzeko e Totti, opta per un 4-3-3 con Salah, Gervinho e Iago Falque trio d’attacco.

    Giampaolo, invece, deve ancora fare a meno di Saponara, e anche di Zielinski, per questo dietro a Pucciarelli e Maccarone si posiziona Krunic.

    Il primo tempo non è certamente esaltante, la Roma fatica a trovare spazio contro un Empoli chiuso e ben messo in campo. Intorno alla mezz’ora i padroni di casa hanno una chance ma Gervinho, ben imbeccato da Salah, non riesce a concludere per la buona chiusura di Barba. L’Empoli risponde con un bel contropiede, la conclusione di Pucciarelli esce di poco. Si va al riposo sullo 0-0.

    La ripresa sembra mostrare lo stesso copione ma al 56° Pjanic pennella la sua solita punizione vincente che non lascia scampo a Skorupski. Il gol apre la strada alla Roma che 3 minuti dopo raddoppia con De Rossi, alla 500° in giallorosso, che gira di testa in rete un corner calciato da Pjanic. Non è finita qua perchè al 69° Gervinho vola via sulla sinistra e confeziona un assist che Salah non può sbagliare. L’Empoli, nonostante le tre mazzate, riesce a siglare il gol della bandiera con un bel tocco di Buchel. Finisce così 3-1 per una Roma che trova la 3° vittoria consecutiva.

    Miralem Pjanic | Foto Twitter
    Miralem Pjanic | Foto Twitter

    ROMA – EMPOLI 3-1 (56° Pjanić (R), 59° De Rossi (R), 69° Salah (R), 75° Büchel (E))

    Roma (4-3-3): Szczęsny; Torosidis, Manolas, Castán , Digne; Florenzi (79° Vainqueur), De Rossi, Pjanić (69° Uçan) ; Iago Falque (55° Nainggolan), Gervinho, Salah.

    Allenatore: Garcia.

    Empoli (4-3-1-2): Skorupski; Zambelli, Tonelli, Barba, Mario Rui; Paredes (68° Maiello), Dioussé, Büchel; Krunić (61° Livaja); Maccarone (79° Piu), Pucciarelli.

    Allenatore: Giampaolo.

    Arbitro: Giacomelli.

    Ammoniti: Pjanić (R); Dioussé (E).

     

    Alle 20.45, all‘Olimpico di Torino, è andato in scena il secondo anticipo di giornata tra i granata ed il Milan.

    Ventura, sempre costretto a convivere con gli infortuni, recupera Baselli a centrocampo. In avanti il ballottaggio per affiancare Quagliarella lo vince Maxi Lopez.

    Mihajlovic, come visto in settimana, cambia modulo ed anche uomini, passa ad un 4-3-3 con Alex al centro della difesa e con Cerci, Luiz Adriano e Bonaventura in avanti.

    La gara non regala certo tantissime emozioni nella prima frazione, il Milan si aggrappa ad un buon Bonaventura, i padroni di casa girano palla ma senza mai creare grossi pericoli. I portieri rimangono sostanzialmente inoperosi e quindi è logico che il primo tempo si chiuda sullo 0-0.

    La ripresa parte con i ritmi blandi, Mihajlovic si gioca la carta Bacca per Luiz Adriano e la scelta paga subito. Il colombiano infatti, lasciato inspiegabilmente solo in area, ha il tempo di controllare il bell’assist di Bertolacci e girare in rete per il vantaggio. Il gol dei rossoneri accende il Torino che si butta subito in avanti. Sembra la serata delle scelte giuste Ventura inserisce Belotti ed il Gallo, al 73° confeziona l’assist per Baselli che lascia partire il sinistro che supera, sul suo palo, Diego Lopez. I granata però vogliono vincere e cercano di mettere in difficoltà un Milan che pare impaurito. Il Toro non riesce a trovare la chance vincente, gli uomini di Mihajlovic tengono, la gara si chiude così sul 1-1.

     

    TORINO – MILAN 1-1 (63° Bacca (M), 73° Baselli (T))

    Torino (3-5-2): Padelli; Bovo, Glik, Moretti; Zappacosta (72° Belotti), Acquah, Gazzi (46° Vives), Baselli, Molinaro; Maxi Lopez, Quagliarella (80° Benassi).

    Allenatore: Ventura.

    Milan (4-3-3): Diego López; Abate, Alex, Romagnoli, Antonelli; Kucka (86° Poli), Montolivo, Bertolacci; Cerci (89° Honda), Luiz Adriano (55° Bacca), Bonaventura.

    Allenatore: Mihajlovic.

    Arbitro: Gervasoni.

    Ammoniti: Baselli (T), Glik (T), Bovo (T), Kucka (M), Bonaventura (M), Diego Lopez (M).

  • Carpi-Torino 2-1, prima vittoria in A del Carpi

    Carpi-Torino 2-1, prima vittoria in A del Carpi

    Carpi-Torino apre la 7ma giornata di Serie A, una sfida che potrebbe permettere alla squadra di Ventura, in caso di vittoria, di mettersi ancora in testa alla classifica e per un giorno guardare tutti glia latri dall’alto. Al tempo stesso la curiosità del match è legata all’esordio di Sannino sulla panchina emiliana dopo l’esonero in settimana di Castori, il tecnico che ha traghettato la squadra in Serie A.

    Primo tempo giocato a ritmi blandi che mostra ben poche occasioni da rete per entrambe le squadre, proprio per il basso ritmo la partita risulta equilibrata. Parte meglio la squadra padrona di casa che va vicina al gol con Fedele dopo sette minuti, ma il suo calcio di punizione diretto viene respinto da Padelli.

    La gioia dei giocatori del Carpi | Foto Web
    La gioia dei giocatori del Carpi | Foto Web

    Al 23° è ancora il Carpi che ci prova con un bel colpo di testa di Matos parato dal portiere granata a terra sugli sviluppi di un cross dalla fascia sinistra. Come detto poi il ritmo si allinea e le fiammate offensive del Carpi si attenuano ed inizia ad uscire il Torino.

    Al 29° Maxi Lopez raccoglie un bel pallone in area e si gira per colpire a botta sicura, ma la sfera esce di poco a lato, mentre quattro minuti dopo Bovo prova un gran tiro da fuori area che esce alto sopra la traversa.

    Nella ripresa i due tecnici non effettuano cambi, il ritmo all’inizio continua a non decollare fino al 54° quando il Carpi dopo un’azione insistita in avanti si porta i vantaggio. Fitta rete di passaggi al limite dell’area dove sia Cofie che Letizia provano a entrare nelle maglie della difesa granata, poi la sfera va dalle parti di Gabriel Silva che dalla fascia sinistra entra in area  e calcia in porta in modo potente piegando le mani a Padelli. Il pallone smorzato entra in porta.

    La reazione del Torino si inizia a concretizzare dopo cinque minuti quando su un bel lancio in area per Quagliarella l’ex juventino aggancia il pallone e poi tira da posizione defilata in porta, Belec respinge a terra di pugno e Bubnijc spazza l’area piccola.

    Al 71° bella discesa di Acquah, subentrato a Gazzi, che al limite dell’area dopo essersi liberato del proprio marcatore tira verso la porta un diagonale insidioso che esce di pochissimo.

    Un minuto dopo sul rovesciamento di fronte, c’è il raddoppio del Carpi con Matos. Borriello si defila sul lato sinistro dell’area e mette in mezzo un pallone perfetto per la testa di Ryder Matos che piazza il 2-0. Nemmeno il tempo di festeggiare che il Torino nel rovesciarsi in avanti guadagna un calcio di rigore per fallo in area su Maxi Lopez, calcia lo stesso argentino che accorcia le distanze.

    Adesso la partita è viva con il Torino che va alla ricerca della rimonta. Ci provano in serie Benassi, Maxi Lopez e Bovo su calcio di punizione, ma per difetti di precisione o perché stoppati al momento del tiro da recuperi miracolosi degli avversari la palla non è mai pericolosa.

    L’ultima occasione è di nuovo per Benassi che però ancora una volta servito da Glik effettua un bel tiro a girare verso la porta ma la sfera finisce la sua corsa tra le braccia di Belec. Il Carpi conquista tre punti importantissimi e vince nella sua storia la prima partita di Serie A.

    CARPI-TORINO 2-1 (0-0) – 55° Gabriel Silva (C), 72° Matos (C), 73° Maxi Lopez rig. (T).

    Carpi (3-5-1-1): Belec 6; Gagliolo 6, Zaccardo 6, Bubnijc 6; Gabriel Silva 6,5, Martinho 6,5 (dal 69° Bianco 6), Cofie 5,5, Fedele 6, Letizia 6,5; Matos 7 (dal 75° Lasagna 6); Borriello 6,5 (dal 86° Lazzari S.V.).

    A Disp.: Benussi, Bianco, Brkic, Di Gaudio, Gino, Iniguez, Lasagna, Lazzari, Wallace, Pasciuti, Spolli.

    All.: Sannino 7

    Torino (3-5-2): Padelli 5,5; Moretti 5,5, Glik 6, Bovo 5,5; Gaston Silva 5,5, Vives 5, Gazzi 5,5 (dal 59° Acquah 6), Benassi 6, Zappacosta 5,5 (dal 73° Martinez 5,5); Quagliarella 5 (dal 66° Belotti 6), Lopez 6,5.

    A Disp.: Castellazzi, Ichazi, Acquah, Belotti, Amauri, Mantovani, Martinez, Morello, Prcic.

    All.: Ventura 5

    Arbitro: Carmine Russo 5,5

    Ammoniti: Martinho (C), Gaston Silva (T) Espulsi:

  • Jovetic trascina l’Inter, volano anche Chievo, Toro e Palermo

    Jovetic trascina l’Inter, volano anche Chievo, Toro e Palermo

    La seconda giornata della Serie A 2015/16 ha visto una serata piuttosto vivace, piena di gol, emozioni ed anche alcune sorprese.

    In vetta alla classifica a punteggio pieno, dopo il Sassuolo di ieri, infatti troviamo l’Inter, trascinata da Stevan Jovetic, il Chievo, devastante Poker alla Lazio, il Torino, di rimonta sulla Fiorentina, ed il Palermo, corsaro in quel di Udine.

    Delusione invece per il Napoli che non riesce a mantenere un doppio vantaggio firmato Higuain e si fa agganciare sul 2-2 dalla Sampdoria di un super Eder.

    Bene il Genoa che vince nella prima casalinga, contro il Verona.

    Veniamo ad un breve racconto delle gare partendo da quella di Modena.

    CARPI – INTER

    Stevan Jovetic
    Stevan Jovetic

    Jovetic è ancora una volta decisivo, il montenegrino sblocca il risultato al 31°, lancio di Guarin, Jovetic colpisce calciando addosso a Brkic in uscita, la palla ritorna al numero 10 che la deposita a porta vuota. Il Carpi abbozza una reazione nel finale e trova il pari al 81° con la zampata di Di Gaudio. L’Inter sembra un attimo in difficoltà, i neopromossi ci credono ma al 88° Gabriel Silva causa il calcio di rigore su Guarin che Jovetic trasforma per il definitivo 1-2.

    CHIEVO – LAZIO

    Gialloblù devastanti, Lazio probabilmente ancora scossa per l’eliminazione della Champions. Bastano queste poche parole per descrivere la gara. La gara la sblocca Meggiorini al 12° con una conclusione deviata da Gentiletti. Alla mezz’ora lo stesso Meggiorini s’inventa l’assist con l’acrobazia volante per il 2-0 di Paloschi. Il primo tempo lo chiude la punizione perfetta di Birsa. Nella ripresa prima viene annullato un gol a Paloschi che si rifà poco dopo per il 4-0 finale.

    TORINO – FIORENTINA 

    In soli 9 minuti, tra il 67° e il 76°, il Torino rimonta il vantaggio viola siglato da Alonso ad inizio gara e con i gol di Moretti, Quagliarella e Baselli conquista il successo, e mantiene il punteggio pieno, ai danni di una Fiorentina che nel primo tempo era piaciuta parecchio.

    UDINESE – PALERMO

    Ci pensa il bomber di centrocampo Rigoni a segnare il gol che permette ai rosanero di Iachini di espugnare il Friuli. La rete arriva al 7° dopo una gran giocata Vazquez mette in mezzo la palla che Rigoni spinge di testa in gol. L’Udinese ci prova a trovare la parità, il Palermo rimane in 10 per l’espulsione di Struna al 70°, ma tiene.

    NAPOLI – SAMPDORIA

    Higuain, con una bella doppietta, illude il Napoli di Sarri, che gioca un gran primo tempo e sembra avere in pugno la gara. Ad inizio ripresa però diventa protagonista Eder: prima trasforma il rigore causato da un’ingenuità di Albiol su Fernando, poi con una stupenda azione personale, fatta di finte e controfinte, lascia partire il diagonale vincente. Trovato il 2-2 la Samp insiste e sfiora anche il successo con la conclusione di Muriel. Il Napoli invece si spegne ed esce davanti ad un San Paolo decisamente deluso.

    GENOA – VERONA

    Il Genoa voleva cancellare il ko di Palermo ed il Grifone ci riesce con una bella prestazione contro il Verona ma sopratutto con le reti nella ripresa di Pavoletti, abile a farsi trovare pronto dopo pochi secondi dal suo ingresso in campo, e Gakpè che trova così il suo primo gol in Serie A.

    ATALANTA – FROSINONE 

    Primo successo stagionale anche per l’Atalanta che si sbarazza del neopromosso Frosinone per 2-0. I bergamaschi potrebbero andare avanti dopo meno di 10 minuti ma Pinilla si fa respingere un rigore da Leali. Poco male perchè passano poco più di dieci minuti ed arriva la zampata vincente di Stendardo. La gara viene chiusa nella ripresa dal gol del Papu Gomez.

     

    RISULTATI 2° GIORNATA SERIE A 2015/16

    BOLOGNA – SASSUOLO 0-1 (86° Floro Flores) giocata ieri alle 18.00

    MILAN – EMPOLI 2-1 (17° Bacca (M), 19° Saponara (E), 68° Luiz Adriano (M)) giocata ieri alle 20.45

    ROMA – JUVENTUS 2-1 (61° Pjanic (R), 79° Dzeko (R), 87° Dybala (J)) giocata alle 18.00

    ATALANTA – FROSINONE 2-0 (21° Stendardo, 69° Gomez)

    CARPI – INTER 1-2 (31°, 87° rig. Jovetic (I), 81° Di Gaudio (C))

    CHIEVO – LAZIO 4-0 (12° Meggiorini, 30°, 69° Paloschi, 44° Birsa)

    GENOA – VERONA 2-0 (57° Pavoletti, 75° Gakpe)

    NAPOLI – SAMPDORIA 2-2 (9°, 39° Higuain (N), 57° rig.,59° Eder (S))

    TORINO – FIORENTINA 3-1 (9° Alonso (F), 67° Moretti (T), 69° Quagliarella (T), 76° Baselli (T))

    UDINESE – PALERMO 0-1 (7° Rigoni)

     

    CLASSIFICA DOPO 2 GIORNATE

    Chievo, Inter, Palermo, Sassuolo e Torino 6 pt, Roma e Sampdoria 4 pt, Atalanta, Genoa, Fiorentina, Lazio, Milan, Udinese 3 pt, Napoli e Verona 1 pt, Bologna, Carpi, Empoli, Frosinone e Juventus 0 pt.

  • Il Faraone torna al gol e il Milan saluta San Siro col sorriso

    Il Faraone torna al gol e il Milan saluta San Siro col sorriso

    Il Milan nell’ultima sfida stagionale a San Siro ritrova Stephan El Shaarawy, autore di una strepitosa doppietta, e saluta al meglio il proprio pubblico con un netto 3-0 ai danni del Torino. 

    Come detto protagonista assoluto è stato il Faraone che, tornato in campo da titolare, ha aperto e chiuso la sfida contro i granata.

    Molto probabilmente sarà stata l’ultima gara di Pippo Inzaghi sulla panchina del Milan davanti al proprio pubblico. L’allenatore rossonero, espulso a fine primo tempo, ha avuto la soddisfazione di chiudere in bellezza, sul campo amico, la stagione. Resta l’ultima giornata, poi scopriremo il futuro di Superpippo e di diversi giocatori rossoneri come ad esempio Mexes che è parso congedarsi dal pubblico.

    Il Torino è crollato ed ha perso l’ultimo, difficile, treno europeo ma Ventura ed i tifosi granata non possono apporre critiche ad una squadra che persi i gioielli Cerci ed Immobile ha comunque disputato una grande Europa League e sino a 180 minuti dalla fine del campionato è rimasta in corsa per disputare la coppa europea anche nella prossima stagione.

    Veniamo al racconto della gara.

    Inzaghi sorprende schierando una formazione con diversi calciatori inattesi, partendo da Abbiati tra i pali, Zaccardo e Bocchetti esterni in difesa ed El Shaarawy dal primo minuto nel tridente con Pazzini ed Honda.

    Ventura, che deve rinunciare a Maxi Lopez e Quagliarella, punta sul due d’attacco Martinez-Amauri. Darmian si piazza nel trio difensivo con Glik e Moretti.

    La partenza vede un Milan propositivo che prova a chiudere dietro il Torino senza però creare pericoli alla porta di Padelli nei primi minuti. I granata provano a rendersi insidiosi con la profondità di Martinez. I ritmi si mantengono bassi, nessuna delle due squadre vuole rischiare di scoprirsi. Al 18° un lampo, cross di Zaccardo, El Shaarawy appena dentro l’area controlla e gira verso la porta battendo Padelli. Ci si aspetta un Torino all’arrembaggio per una partita da vincere ed invece gli uomini di Ventura mantengono ritmi blandi, solo Bruno Peres spinge ad alta velocità. Al 37° è il Milan a sfiorare il raddoppio ancora con El Shaarawy che calcia anticipando il difensore ma la palla va sul fondo. Al 42° episodio importante per la gara, Zaccardo stende Molinaro lanciato verso la porta, c’è la chiara occasione da gol per Valeri, è rosso, Milan in 10. Il primo tempo si chiude con il Milan avanti ma con un uomo in meno.

    L'esultanza di El Shaarawy | Foto Twitter
    L’esultanza di El Shaarawy | Foto Twitter

    Si riparte con due novità, Mexes per l’acciaccato Alex e Tassotti in panchina per Inzaghi espulso nell’intervallo. Ci si attende il Torino ed invece è il Milan ad accelerare ed al 56° i rossoneri raddoppiano, gran giocata di squadra che permette a Van Ginkel di presentarsi solo davanti a Padelli, Molinaro lo stende, è rosso e rigore che Pazzini trasforma, realizzando il suo 100 gol in Serie A. Non è finita qua perchè El Shaarawy e Van Ginkel triangolano con l’olandese che mette in porta il Faraone che non sbaglia. La gara in pratica si chiude qua, il Torino non ci prova nemmeno più, il Milan fa possesso palla senza premere più di tanto. C’è tempo solo per Abbiati per mettersi in mostra con una bella uscita su El Kaddouri al 86°. Finisce così 3-0 per il Milan che, in una stagione molto negativa, saluta San Siro con un bel successo.

     

    MILAN – TORINO 3-0 (18°, 65° El Shaarawy, 56° rig. Pazzini)

    Milan (4-3-3): Abbiati; Zaccardo, Alex (46° Mexes), Paletta, Bocchetti; Poli (75° Mastalli), De Jong, Van Ginkel; Honda, Pazzini, El Shaarawy (68° Zapata).

    Allenatore: Inzaghi.

    Torino (3-5-2): Padelli; Darmian, Glik, Moretti; Bruno Peres, Gazzi (66° Basha), Vives (55° Benassi), El Kaddouri, Molinaro; Martinez (71° Rosso), Amauri.

    Allenatore: Ventura.

    Arbitro: Valeri.

    Ammoniti: Honda (M), Gazzi (T), Poli (M), Moretti (T), Pazzini (M), van Ginkel (M)

    Espulsi: Zaccardo (M), Molinaro (T)

  • Genoa-Torino, il Grifone domina il suo destino

    Genoa-Torino, il Grifone domina il suo destino

    Genoa-Torino è soprattutto una sfida tra due cuori indomabili, che per quest’anno hanno il piacere di battere all’impazzata per l’Europa. Le due squadre sono vicinissime e dopo il successo dell’Inter ieri sera sono anche insidiate dai nerazzurri. Per il Grifone c’è inoltre nel mirino la squadra odiata dei cugini, la Sampdoria, che attualmente occupa la sesta posizione in classifica, utile per l’accesso all’Europa League.

    In parole povere il Torino se ottiene un risultato positivo a Genova può continuare a battagliare per il piazzamento europeo, il Genoa deve continuare con il trend delle ultime giornate e continuare a tallonare quella posizione occupata dalla Samp tenendo lontano sempre l’Inter di Mancini che dovrà poi affrontare nello scontro diretto tra due giornate proprio al Ferraris.

    Il Genoa parte subito aggressivo soprattutto con Kucka e una buona pressione anche degli attaccanti Borriello e Niang che però poi peccato della migliore intesa in fase di costruzione. Al 5° Falque calcia da posizione defilata sulla destra e da fuori area, Padelli respinge la botta potente.

    La tematica di inizio partita è chiara quindi, il Genoa cerca di imporre il ritmo con tanto pressing, ma quando i granata (in tenuta bianca oggi) ripartono in velocità sono pericolosi. Al 14° bella combinazione sulla sinistra tra Lopez e Molinaro che mette un traversone in mezzo rasoterra sul quale Quagliarella da posizione invitante ed in spaccata riesce a deviare alto sopra la traversa di poco.

    Fase di gioco di Genoa-Torino | Foto Twitter
    Fase di gioco di Genoa-Torino | Foto Twitter

    Al 18° stupenda azione del Genoa in contropiede che si porta in vantaggio. Niang ruba palla nella propria metà campo e a grandi falcate raggiunge Borriello passandogli il pallone, l’ex romanista gli ripassa il pallone sulla fascia sinistra ed il francese di prima la mette in mezzo rasoterra. Pronto ad aspettare l’assist c’è il solito Falque che di potenza e precisione batte Padelli per l’1-0. Con tre passaggi il Grifone nel momento buono del Torino si porta in vantaggio.

    La reazione granata è immediata, al 23° dopo un’azione insistita di Lopez la palla arriva a Benassi che tira di potenza da fuori area, De Maio devia il tiro con la testa e successivamente un altro difensore rossoblù fa carambolare la sfera vicino alla porta di Perin pericolosamente. Sull’angolo seguente Maksimovic va vicino alla deviazione vincente ma il portiere rossoblù è attento.

    Al 31° raddoppio rossoblù annullato da Orsato. Da un calcio d’angolo dalla sinistra Burdisso in corsa devia di testa in porta nell’angolo opposto ma per farlo si aiuta con le braccia sbilanciando l’avversario. Al 36° Bertolacci dopo un’altra bella giocata di Falque calcia da fuori area un rasoterra potente che Padelli può solo respingere e la difesa libera in affanno. Al 43° ancora Niang sulla sinistra che s’invola e mette in mezzo un cross basso sul quale Borriello in scivolata arriva di pochissimo in ritardo.

    Al 44° il Torino potrebbe pareggiare, l’assist lo fornisce Roncaglia che come spesso gli capita si distrae e passa indietro il pallone verso Perin senza accorgersi che Quagliarella è dietro di lui, per fortuna il portiere rossoblù chiude stando in piedi il pericoloso uno contro uno. E’ l’ultima emozione del primo tempo, una prima parte di gara bella ed equilibrata giocata con un buon ritmo dove il Genoa ha meritato il vantaggio.

    La gioia di Falque | Foto Twitter
    La gioia di Falque | Foto Twitter

    Ripresa che inizia senza nessun cambio per le due formazioni ma dopo due minuti di gioco su un contrasto, con De Maio, Quagliarella è costretto ad uscire e al suo posto entra Martinez. Il canovaccio è completamente capovolto, la ripresa vede subito il Torino a costruire ed il Genoa a difendere.

    Al 61° pareggio granata, El Kaddouri con una punizione magistrale aggira la barriera e supera Perin alla sua sinistra, prodezza balistica con il portiere rossoblù immobile. Al 68° però il Grifone riporta dalla sua parte la partita. Tino Costa, subentrato a Borriello, batte dalla destra con un sinistro potente che viene deviato e spiazza imparabilmente Padelli sul lato opposto.

    Al 77° Farnerud si rende pericoloso su calcio di punizione ma Perin è attento ed in due tempi sventa la minaccia con la complicità di Bertolacci.

    Il finale di match è un po’ convulso per il Genoa, che cerca di chiudere e ripartire sfilacciandosi, di contro il Torino di Ventura inserisce anche Amauri per tentare il tutto per tutto, ma è inutile perché all’86° Bertolacci chiude il match con una magia, tiro a giro di destro che s’insacca sotto l’incrocio dei pali per il 3-1 e la ciliegina sulla torta la mettono Pavoletti e nuovamente Costa nei minuti di recupero per una punizione fin troppo severa per il Toro. Genoa-Torino finisce 5-1.

    La squadra sotto la Gradinata Nord in festa | Foto Web
    La squadra sotto la Gradinata Nord in festa | Foto Web

    GENOA-TORINO 5-1 (1-0) – 18° Falque (G); 61° El Kaddouri (T); 68° Costa (G); 86° Bertolacci (G); 92° Pavoletti (G); 95° Costa (G)

    Genoa (3-4-3): Perin 6; Roncaglia 5,5, Burdisso 6,5, De Maio 6; Rincon 6,5, Bertolacci 7, Kucka 6, Edenilson 6; Falque 7,5 (dal 85° Izzo S.V.), Borriello 5,5 (dal 53° Costa 6,5), Niang 5,5 (dal 71° Pavoletti 6,5).

    All.: Gian Piero Gasperini 7

    Torino (3-5-2): Padelli 6; Maksimovic 6,5, Glik 6, Moretti 5; Peres 6 (dal 81° Amauri S.V.), Benassi 5,5(dal 71° Farnerud 5), Gazzi 6, El Kaddouri 6,5, Molinaro 6; Quagliarella 5 (dal 49° Martinez 5,5), Lopez 5.

    All.: Giampiero Ventura 5

    Arbitro: Daniele Orsato 6

    Ammoniti: Lopez (T), Peres (T), De Maio (G), Moretti (T), Roncaglia (G) Espulsi: –

  • Bomba carta, intolleranza e moviola in curva. I fatti di Torino-Juve

    Bomba carta, intolleranza e moviola in curva. I fatti di Torino-Juve

    Quello che il 32° turno di Serie A lascia ai posteri non sarà l’escalation di risultati a sorpresa come la sconfitta della Fiorentina contro il Cagliari o la vittoria nel Derby della Mole del Torino dopo venti anni di supremazia bianconera nella stracittadina, ma sarà il dibattito sulla bomba carta lanciata o confezionata male e sulla violenza legata al calcio.

    Mentre Procura e Polizia torinese si smentiscono a vicenda analizzando le immagini di quanto accaduto all’interno e all’esterno dello stadio “Olimpico” di Torino (che sarebbe meglio ribattezzare “Polveriera Granata” perché di olimpico, come spirito, ha mostrato ben poco in questa domenica), la giustizia sportiva attonita ed impreparata come sempre prende tempo attendendo lo sviluppo delle indagini.

    assalto pullman juvePartendo dai fatti accaduti all’interno dello stadio si sono analizzati i filmati ripresi dalle telecamere dell’impianto che mostrano un fitto lancio di oggetti da entrambi i settori. Ora, già questo in un Paese che sa di poter fare della legalità il suo fiore all’occhiello dovrebbe bastare, perché se c’è un pre-filtraggio e poi un filtraggio con tanto di perquisizioni etc. etc. vuol dire che bengala, fumogeni, petardi e altro non dovrebbe esserci all’interno, inoltre se c’è un fitto lancio di oggetti c’è la sospensione della partita ed eventualmente la sua soppressione, cosa che sappiamo non avviene mai per questioni di ordine pubblico. E qui torniamo indietro di un anno alla finale di Coppa Italia, quando era palese che il calcio era morto nell’incarnazione del compianto Ciro Esposito, ma si giocò ugualmente in un clima surreale.

    A Torino non c’è stato il morto, per fortuna, tuttavia il nesso è lo stesso perché affianco a dove cade un pezzo di seggiolino (o anche peggio) c’è sempre una persona ignara che è lì con la sola colpa di vedere una partita di calcio, quindi il rischio comporta comunque una violenza altrui. La bomba carta esplode prima del match, quindi a prescindere dopo quanto accaduto al pullman della Juventus, sarebbe stato bello un comunicato dello speaker che recitava “Signori, per colpa di alcuni di voi che ne hanno assaltato il pullman la Juventus si è deciso di non scendere in campo e per colpa di alcuni di voi che hanno portato all’interno ordigni esplosivi che hanno ferito alcuni supporter granata il Torino ha deciso di non scendere in campo” ergo una presa di posizione da entrambe le società, che avrebbe saputo tanto di quella serietà perduta nel mondo del calcio e una colpa nei confronti di entrambe le tifoserie a prescindere.

    BOMBA-CARTA-DERBYNon è fondamentale chi sia stato a tirare la bomba carta, è fondamentale e allucinante solo pensare di portare un oggetto del genere in uno stadio. I feriti si sono verificati per la conseguenza della deflagrazione e delle schegge di seggiolini che sono finiti addosso ferendo le persone. E’ un po’ come una bomba a mano con carica ridotta in guerra, solo che in guerra c’è in ballo la vita delle persone, la sopravvivenza, non tre semplici punti per una classifica che comunque tra qualche mese ricomincerà da zero. Veramente allucinante.

    L’assalto al pullman della Juventus è altrettanto allucinante perché chi ha visionato le immagini può constatare che lungo il percorso che il mezzo fa ci sono centinaia, non la solita decina di idioti, ma centinaia, che vedono in quel pullman un nemico da insultare, abbattere e sfasciare. Dalle immagini si vedono persone che appartengono a generazioni differenti, padri di famiglia, nonni, gente che magari poi ad un bambino il lunedì direbbe “non alzare le mani su un tuo compagno di scuola“. Vuol dire che lì in quel pezzo di città, con quella sciarpa addosso, con l’avversario in quel momento a disposizione tante, troppe persone diventano solo bestie.

    Il Ministero dell’Interno, ma tutto il Governo, dovrebbe porsi qualche domanda, qui non si tratta di hooligans, non si tratta di ultrà si tratta di un paese che è affetto da una nevrosi aggressiva e che soprattutto è diventato intollerante anche nel contrastare l’intolleranza. Dalla politica allo sport, ogni volta che c’è una manifestazione o un evento c’è il rischio di scontri tra chi non è d’accordo con l’altro e di mezzo ci sono le forze dell’ordine che non hanno idea e non sanno come fare per tutelare il regolare svolgimento delle cose, come democrazia e legalità imporrebbero.

    Adesso nel caso specifico escono fuori  filmati fatti dai tifosi per capire se c’è stato il lancio della bomba carta o meno, ben vengano, è giusto che si arrivi ad una verità, tuttavia in questo Paese affetto da nevrosi aggressiva c’è da chiedersi perché siamo arrivati al punto da adottare anche la moviola sugli spalti….